Dopo aver parlato della scelta e della messa in posizione delle selle, eccoci ancora con Prologo. Stavolta parliamo di una loro peculiarità, una tecnologia che le rende davvero particolari: il CPC. Mattia Ragni, del marketing dell’azienda brianzola ci spiega le differenze, tra una sella tradizionale Prologo e una con il CPC.
Tra i ciclisti ormai in modo gergale viene definito come il sistema di “micro ventose”, che evita lo scivolamento. Ma c’è molto di più. Scopriamolo…
Mattia, la domanda più semplice ma la più importante: cos’è la tecnologia CPC?
Il CPC è il Connected Power Control, un sistema brevettato da Prologo per essere utilizzato sulle sue selle, ma anche sul palmo dei guanti e su alcune manopole.
Quali sono i vantaggi?
Sicuramente un fortissimo grip, in questo caso sulla sella, ma anche nella zona delle mani. Non si tratta solo di scivolamento, anzi… Il CPC consente un migliore assorbimento delle vibrazioni. Sono dei piccoli polimeri conici che aiutano il grip sulla sella e, ripeto, consentono un forte assorbimento delle vibrazioni. il CPC è estremamente utile per quanto riguarda il triathlon o le gare a cronometro, attività in cui la posizione deve rimanere fissa il più possibile. Su strada la utilizzano in molti, in mtb qualcuno in meno perché lì è importantissimo muoversi avanti e indietro sulla sella. Ma ci sono dei biker che amano essere stabili.
Il CPC consente anche di “scaricare un po’ di pressione” in punta di sella. Non avendo problemi di scivolamento si può abbassare la punta (magari nella tolleranza della livella) ed evitare problemi prostatici o di pressione sui testicoli. E’ anche questo uno dei concetti alla base di questa tecnologia?
Non del tutto, anche perché sulla punta della sella spesso non mettiamo il CPC. Lo manteniamo nella parte posteriore e nella parte centrale dove effettivamente appoggiano le ossa ischiatiche e i tessuti molli dell’atleta. Certamente il CPC aiuta a non scivolare. A mantenere la corretta posizione in sella, a prescindere da quale sia la posizione della stessa sella.
A livello di struttura cambia qualcosa tra una sella Prologo “tradizionale” e una con tecnologia CPC?
No, sostanzialmente è uno strato in più che va ad aggiungersi alla cover e alle schiume utilizzate per quel modello.
E ci sono differenze di peso?
Minime, parliamo di 10 grammi. Impercettibile.
Hai accennato anche ai guanti, non solo alle selle: in tutto ciò come procede lo sviluppo con con gli atleti? C’è un team con il quale collaborate di più. Voi ne avete molti tra i pro’…
Abbiamo nove team WorldTour: sei maschili e tre femminili. E svariate squadre fra professional e continental. Onestamente non abbiamo un team col quale collaboriamo di più. I feedback sono ben accetti da tutti. Nel caso specifico del CPC abbiamo due team WorldTour uomini, Bahrain-Victorious e Intermarché- Circus Wanty che ci danno feedback anche per quanto riguarda i guanti. Le sensazioni degli atleti sono state fondamentali per posizionare correttamente e migliorare il CPC sul palmo della mano.
Cosa piace agli atleti in particolare del CPC?
Sono letteralmente innamorati della tenuta in discesa. Quando devono spingere forte, mantenere una posizione aero e vedono che non scivolano.
Loro vi dicono per esempio: su questo modello mettetene più qua, meno di là?
Assolutamente sì, poi bisogna andare incontro ai diversi stili di guida. E spesso interveniamo sugli spessori dei coni. Anche se poi sulle selle cambiano davvero poco, mentre variano di più sui guanti.
Hai parlato di cicliste: le donne hanno esigenze diverse?
Esigenze diverse sicuramente, tuttavia non abbiamo ricevuto richieste o feedback molto differenti dai colleghi uomini. Tuttavia sono le donne che preferiscono la tecnologia CPC. Se dovessi dare una percentuale questa penderebbe a loro vantaggio. Entrambi apprezzano molto anche i guanti.
Ci state lavorando molto su questo capo…
È innegabile il vantaggio che il guanto CPC può dare. Perché c’è un maggior grip e tante, tante vibrazioni in meno. Possono veramente servire a tutti i ciclisti, dall’amatore al grande professionista. In più va considerato anche il grip che si ha nella parte centrale del manubrio. Pensiamo ad esempio ai manubri aereo moderni, che nella parte centrale sono privi di nastro, sono lisci: è carbonio vivo. Il CPC ti permette di avere una presa salda direttamente sul carbonio del manubrio. E ne guadagna anche la sicurezza, quando piove, quando si suda…
Il CPC sulla sella aumenta il grip, ma con i pantaloncini come si fa? Si rovinano? Ne servono di specifici?
No, non ne aumenta l’usura e non serve una tipologia specifica di salopette.