Mezzo Giro alle spalle, i giudizi del “professor Ghirotto”

17.05.2022
6 min
Salva

Si è conclusa la prima parte del Giro d’Italia ed è già tempo di bilanci. Tra Montesilvano e Pescara i corridori si sono goduti il primo giorno di riposo. C’è chi ha fatto un tuffo in mare come Cavendish e i suoi fidati compagni. C’è chi ha fatto conferenze stampa e chi si è goduto il riposo lontano dai riflettori. E tra poco si riparte per Jesi.

Chi invece non si è riposato, anzi non abbiamo lasciato riposare, è stato Massimo Ghirotto. L’ex corridore è oggi una delle voci di RadioRai. Segue la corsa dalla moto, viaggia in gruppo con i corridori e ha una percezione ben precisa di valori e situazioni. Insomma è quel che si potrebbe definire un professore… che adesso sale in cattedra!

Massimo Ghirotto oggi è commentatore dalla moto per Radio Rai e prima è stato pro’ per 13 anni
Massimo Ghirotto oggi è commentatore dalla moto per Radio Rai e prima è stato pro’ per 13 anni
Massimo, che Giro è stato sin qui?

Partiamo dalla tappa di domenica, la prima vera tappa dura. Una tappa dalla quale non siamo venuti fuori con le idee ben chiare. E lo conferma il fatto che sono arrivati in cinque a giocarsi lo sprint. Carapaz ci ha provato ma Bardet e tutti gli altri big lo hanno rintuzzato. Il che va bene per lo spettacolo, perché vuol dire che il Giro non ha un padrone definito. Ci ha detto però una cosa ben chiara.

Quale?

Che la Ineos-Grenadiers è qui per vincere. Sa bene che al Tour non avrà molto spazio tra Roglic e Pogacar e hanno portato il cavallo buono al Giro. In salita hanno dettato legge.

Quindi Carapaz per te resta il favorito, anche se non ha fatto la differenza?

Sì, ed è il favorito anche per la squadra che ha. Non può perderlo… ci conta molto. Gli altri cercheranno di approfittare di qualche passaggio a vuoto, di qualche situazione incerta. Per esempio, non so Porte quante azioni come quella di domenica potrà ancora fare. Ha la sua età, anche se poi abbiamo visto come sono andati Valverde, Nibali e Pozzovivo.

Chi sono quindi i promossi oltre a Carapaz?

Bardet sicuramente. E’ arrivato a questo punto della corsa senza spendere più di tanto. Stephen Roche, con cui ho corso, diceva sempre: “Oggi spendiamo il meno possibile”. Ed è così che si vincono i grandi Giri. Domenica attaccare era rischioso. Lui è rimasto a ruota, ma è stato il primo a rispondere a Carapaz. Un altro promosso, per ora, è Landa

Per Ghirotto, la Bora Hansgrohe è la squadra più forte insieme alla Ineos Grenadiers
Per Ghirotto, la Bora Hansgrohe è la squadra più forte insieme alla Ineos Grenadiers
“Per ora”: hai detto bene. Anche ieri ha “cercato” di mettersi nei guai con quella caduta…

Esatto, dovrà riuscire a restare indenne da se stesso. Ogni tanto gli capitano questi guai, queste situazioni. Ma il percorso è dalla sua. Non ci sono cronometro, lui è uno scalatore, ha un buon compagno come Pello Bilbao. E poi ci prova da un bel po’, è esperto.

Qualche altro promosso?

Jay Hindley. Non possiamo non considerarlo. Ricordiamoci che lui arrivò in rosa al via dell’ultima tappa al Giro 2020 e con lo squadrone che ha può far bene. Ragazzi, la Bora Hansgrohe è una corazzata. Kamna non è crollato, Kelderman per un imprevisto è uscito di classifica ma si metterà al suo servizio e Buchmann non è lontano. Piuttosto aggiungerei un nome, che mi incuriosisce ed è Almeida

L’altro ieri ha fatto un piccolo capolavoro verso il Blockhaus, si è gestito (e lo hanno gestito) alla perfezione…

Almeida per me è un punto di domanda. Si vede poco ma è lì. Fatte le debite proporzioni, mi ricorda molto Miguel Indurain, anche se fisicamente sono diversi. A lui manca quel supporto psicologico che avrebbe potuto dargli una bella crono a metà Giro. Quella che gli avrebbe consentito di dire: qui guadagno e poi inizio a correre in difesa o a gestirmi in un certo modo.

Yates (scortato dal compagno Hamilton) sul Blockhaus ha incassato oltre 11′ da Hindley
Yates sul Blockhaus ha incassato oltre 11′ da Hindley
Prima li hai nominati: tra i promossi mettiamo anche i “vecchietti”?

Non si può non dire che noi italiani stiamo soffrendo. Poi per carità, “Pozzo” che arriva davanti ci riempie il cuore. Ce lo riempie per lui, per l’uomo che è, per il corridore sempre disponibile. E lo stesso discorso vale per Nibali. L’altro ieri ha corso da Dio. Onestamente mi aspettavo che crollasse ma, come ho detto anche in radio, con il fatto di aver annunciato l’addio si è liberato. 

In effetti visto come era andato sull’Etna credevamo patisse di più su una salita dura come il Blockhaus…

Si è gestito bene, come ha sentito che non poteva tenere si è messo di passo ed è andato benone. Vi assicuro che nella prima parte di salita soprattutto sono andati fortissimo. Ecco, l’altro giorno mi sono reso conto una volta per tutte quanto sia cambiato il ciclismo dai miei tempi. Okay, noi avevamo bici da 10 chili e loro 6,8, tutta velocità in più, ma andavano su fortissimo, tutti sul ciglio della strada perché c’era vento, tutti con grande intensità. E sono andati così forte, così al limite, che infatti non ci sono state grande differenze fra i migliori.

E invece i bocciati?

Parto da Ciccone. Parto da Giulio non per criticarlo, ma perché avevamo fiducia e speranza in lui, tanto più dopo che aveva detto che stava meglio giorno dopo giorno. Speriamo che adesso che è fuori classifica possa fare un bel colpaccio. Boccio anche Simon Yates. Si è parlato di questo ginocchio, ma lui manca di continuità. E non nell’arco delle tre settimane, perché questo ragazzo quando sta bene va forte, ha vinto una Vuelta ed è salito sul podio, solo che trova sempre degli ostacoli. A volte è sfortuna… ma non sempre.

Lo spettacolo della tappa di Napoli, col suo circuito tecnico e suggestivo
Lo spettacolo della tappa di Napoli, col suo circuito tecnico e suggestivo
E Miguel Angel Lopez?

Bocciato? Che dire, ufficialmente aveva un problema ad un muscolo… E poi c’è il capitolo italiani. Nei primi cinquanta della generale ce ne sono solo otto e, a parte Nibali e Pozzo, sono tutti nelle retrovie. Nizzolo però non ha fatto male, visto il parterre tra gli sprinter. Fortunato non è andato male. E speriamo che gente come De Marchi, Ulissi, Villella e Formolo possano fare qualcosa.

E invece di questo Giro cosa ti ha colpito: tattiche, pubblico, situazioni particolari…

Dico la tappa di Napoli. E’ stato un vero spettacolo. Una tappa fuori dagli schemi con questo circuito da ripetere quattro volte. E poi mi è piaciuto rivedere la libertà della gente. Si spera che con questo Covid sia finita. Si sta liberi a bordo strada e c’è tanta gente. E ancora mi sta piacendo l’atteggiamento dei corridori. Non si stanno risparmiando, sempre a tutta, sempre pronti a lottare e lo si vede anche dal fatto che alle fughe non hanno mai lasciato troppo spazio.

Infine, Massimo, una curiosità: come giudichi l’atteggiamento della Bardiani Csf Faizanè? Nessuna “fuga promozionale” per ora. Gaburro e Zana erano inseriti in drappelli importanti…

Stanno correndo in modo un po’ diverso. Mi sembra che i Reverberi abbiano portato un po’ di più di qualità. Anche Covili, mi sembra un buon ragazzo. Questo modo di correre può servire anche per dare una svolta al team, per far crescere i ragazzi, per dargli valore e, chissà, anche per parlare in altro modo con Rcs e non con le “fughe spot”.