Almeida e la UAE la studiano bene. Primo ostacolo superato

15.05.2022
5 min
Salva

Joao Almeida fa i rulli vista mare. Dalla Majella si può ammirare facilmente l’Adriatico se non fosse per un po’ di foschia. Ma la cosa importante è che il portoghese oggi in Abruzzo si è tolto un dente mica da poco. Il Blockhaus per lui era uno dei due ostacoli più duri di questo Giro d’Italia, assieme alla Marmolada.

Il corridore della UAE Emirates era il meno scalatore tra gli uomini arrivati davanti quest’oggi. E per riuscirci è stato un metronomo. Lungo la scalata ha compiuto un vero capolavoro. E’ stato uno dei primi big a staccarsi e più volte è riuscito a rimontare. Una fetta della vittoria di Hindley è anche sua per questo!

Ha dato tutto Joao e il fatto che un corridore veloce come lui non abbia fatto lo sprint la dice tutta.

Almeida chiude il gruppetto dei migliori, allungato dal forcing di Porte
Almeida chiude il gruppetto dei migliori

Indicazioni al dettaglio

In casa UAE Emirates l’avevano studiata bene. Con i software, le slide… E tutto questo sapere lo hanno “girato” ad Almeida che ne ha fatto tesoro, sfruttandolo al meglio.

«Noi un capolavoro? Il capolavoro lo ha fatto Joao – ci dice il diesse Fabio Baldato – E lo hanno fatto i ragazzi. Sì, noi, soprattutto Maxtin, in ammiraglia gli davamo le indicazioni. “Tra il quinto e il quarto chilometro tira di più”. “Adesso arriva un tratto più agevole”. “Qui troverai vento”… ma lui è stato bravissimo a gestirsi».

«Almeida è così – continua Baldato – non molla mai, non spreca un pizzico di energia. Ma devo dire che tutti i ragazzi oggi sono stati bravi a proteggerlo e a portarlo davanti all’imbocco della salita. Covi, ma anche Formolo.

«Davide ha fatto un capolavoro. Quando Joao si è staccato in quel punto c’era davvero tanto vento, ma Formolo si è lasciato sfilare e gli ha pedalato davanti coprendolo per 500 metri molto esposti. Un aiuto fondamentale. E lo stesso Almeida quando è scattato Carapaz, sapeva bene che quello era il punto più duro di tutta la scalata e non lo ha seguito».

Almeida sui rulli dopo l’arrivo. Il portoghese è soddisfatto
Almeida sui rulli dopo l’arrivo. Il portoghese è soddisfatto

Recupero attivo

Intanto Almeida continua a fare i rulli. Sono passati appena cinque minuti e il suo volto appare già rilassato. Gesticola con i ragazzi del suo staff che lo assistono, si sistema i capelli quando si riabbassa sul manubrio e sgambetta agile.

Afferma di essere stato bene per tutta la salita e per tutto il giorno. Ma in realtà Baldato ci confida che per radio diceva di non sentirsi in giornata. Probabilmente era un po’ di tensione. Poi quando ha visto che teneva bene le ruote degli scalatori deve aver ripreso fiducia.

«Sono felice di come sia andata – ha commentato Almeida – ho faticato un bel po’ a mantenere il passo dei migliori, ma i miei compagni sono stati eccezionali. Io mi sono concentrato sul mio passo ed è stata la scelta giusta».

Formolo raggiante

Davide Formolo sta per tornare ai bus, che si trovano in pratica 5.000 metri più in basso, al Gpm di Passo Lanciano affrontato in precedenza. Ha la mantellina e un sorriso grosso così. Un po’ perché “Roccia” il sorriso ce l’ha dentro e un po’ perché il suo capitano è andato bene e lui sa di aver svolto un ottimo lavoro.

«Abbiamo iniziato la salita e c’era un po’ di vento laterale – dice Formolo – mi ricordo che c’era anche la prima volta che lo facemmo nel 2017 e la Movistar fece dei ventagli. Cosa che sembra impossibile in salita e anche oggi si sentiva molto. Ho visto che anche la Ineos Grenadiers stava per fare questa mossa, anche perché erano tutti sul ciglio e così ho cercato di tenerlo più coperto possibile».

«Poi – riprende Formolo – mi ricordavo che la scorsa volta il vento fece più differenza in basso che in alto. Un po’ la salita me la ricordavo e quindi sapevo che quello era il momento più delicato. Bisognava stare attenti.

«Il mio compito oggi, e in questo Giro, è di tenere Almeida coperto. Sta bene e noi abbiamo molta fiducia in lui. Il Giro però è ancora lungo e per fortuna domani si riposa! E poi oggi siamo andati bene anche perché avevamo queste ruote nuove (le Campagnolo, ndr), pensate che è la prima volta che le usavo io».

Covi in testa, seguito da Formolo e Rui Costa: tutti al servizio di Almeida
Covi in testa, seguito da Formolo e Rui Costa: tutti al servizio di Almeida

Parola a Covi 

Anche Alessandro Covi è sorridente. Anche lui si è guadagnato, con onore, la stozza. Un ottimo lavoro.

«Sì, la mia gamba è buona – dice il lombardo – Joao è un vero regolarista e mi aspettavo che affrontasse la scalata così. E il suo modo di andare. Pensate che anche in pianura quando dobbiamo riportarlo avanti o se ci sono delle accelerate, lui all’inizio perde sempre quella manciata di metri».

«Comunque la salita l’avevamo studiata bene e chi doveva arrivare in alto davanti anche meglio di me! Come? Su VeloViewer. Per radio sicuramente si sono parlati. Io una volta concluso il mio lavoro l’ho staccata e col 36×32 (rapporto che avevano anche Formolo e Almeida, ndr) sono arrivato “tranquillo” quassù».