Date una squadra a questo scalatore. Si potrebbe aprire così questo articolo con Manuel Bongiorno. Il corridore toscano, per la seconda volta in carriera, si trova in bilico. Il primo ricordo che abbiamo di lui, e della sua tenacia, risale alla mitica Sanremo del 2013, quella della neve. Quando la corsa fu bloccata ad Ovada, come tutti, si rintanò congelato nel camper della Bardiani. Arrivati in Liguria nonostante il suo peso leggero, la corsa non adatta a lui e mani e piedi ancora tremanti Manuel voleva ripartire. Fu Roberto Reverberi a tirarlo per la “giacchetta” e a dirgli: «Ma dove vai? La stagione è ancora lunga».
Alti e bassi, delle buone prestazioni in salita ma nell’inverno di tre anni fa finì in una Continental (Sangemini-Mg. KVis). Si offrì di fare il passaporto biologico a sue spese nel caso arrivasse una chiamata dal grande ciclismo. Invece le cose andarono peggio e restò del tutto a piedi. Fu grazie all’aiuto di Giovanni Visconti, compagno di allenamento che lo vedeva andare forte, che rientrò alla corte della Vini Zabù (allora Neri-Sottoli).
Quando lo raggiungiamo al telefono, Bongiorno sta seguendo il corso per direttori sportivi, “Cattedra on line”, indetto dalla Fci.
Ed è interessante questo corso?
Tante cose noi atleti già le sappiamo, però… si ripassano. Ho già il secondo livello. Oggi (ieri per chi legge, ndr) si parla si resistenza. Alla fine è un’opportunità che ci dà la Federazione. Poi, sapete che c’è: io mi alleno la mattina e il pomeriggio sono sempre libero, tanto più in questi periodi con le varie chiusure, pertanto c’è questa occasione e la colgo.
Veniamo al punto: sei ancora senza squadra?
Sì, sono ancora senza contratto. Sto cercando e sto aspettando alcune risposte. Da parte mia posso dire che sto facendo tutto al 100% per preparami bene. Ho voglia di fare il corridore, di farlo ancora per qualche anno. So che posso dare molto.
Aspetti risposte, sul piatto c’è anche il rinnovo con la tua attuale squadra?
Ci spero. Io mi sono trovato bene alla Vini Zabù-Ktm, c’è un bel gruppo di lavoro inoltre la sede del team è vicina a casa mia. Angelo (Citracca, ndr) non lo ringrazierò mai abbastanza, anche Visconti. Tutti loro, anche Scinto, mi hanno dato fiducia. Mi hanno fatto tornare a correre dopo l’anno di stop e se non dovessi restare capirei le esigenze della squadra. Di questi tempi fare un team è davvero difficile. Però voglio essere fiducioso. E’ un anno particolare e qualcosa si può ancora sbloccare. Certo, sono consapevole che è già dicembre, ma tutto è spostato un po’ in avanti.
Quando dici che cerchi lo fai con i tuoi procuratori? Ti seguono ancora i Carera?
No, non ho un procuratore e forse questo è penalizzante. Però anche io dovevo portare un minimo di risultati per propormi a qualcuno.
Sei onesto e consapevole. Cosa ti è mancato quest’anno?
Ero partito bene con due top ten in Malesia, dove non ero ancora al top, quindi ero fiducioso. Poi è arrivato il lockdown e sinceramente non so cosa sia successo. E’ stata un’annata davvero strana. Due preparazioni, due stagioni in una con velocità diverse. Se fosse stato l’anno scorso ti avrei detto: guarda ho lavorato male su quell’aspetto. Ma quest’anno proprio non saprei. Ho fatto tutto quel che dovevo fare. In gara ero sempre lì, lì… ma poi mancava l’ultima botta.
Insomma rischiamo di rivedere gli spettri dell’inverno 2017-2018?
Il rischio c’è. E lo tengo in considerazione. Quest’anno ci sono a piedi corridori di spessore. Se si riunissero si potrebbe fare un team di ottimo livello.
Però non molli…
Sto facendo tutto quello che c’è da fare. Spero ancora che qualcosa possa smuoversi. Il mio lavoro mi piace e comunque proprio perché spero di trovare un contratto ho il dovere professionale di farmi trovare pronto, in forma. Anche perché seppure dovessi smettere, tirare avanti qualche settimana in più non mi cambierebbe nulla.
Hai già un “piano B”?
“Ni”, questo corso da direttore sportivo va bene. Già ci pensavo prima a seguire questa strada, figuriamoci adesso. Il mio intento è quello di rimanere nell’ambiente. L’anno che ne sono rimasto lontano ho sentito molto la mancanza. Per adesso non posso che vivere alla giornata e la pandemia ci impone di farlo. C’è tanta gente, non solo nel ciclismo, che non ha certezza di continuare il suo lavoro.
Domattina (oggi) però uscirai in allenamento, con il “gruppo toscano”…
Certo. Visconti, anche se ha cambiato squadra è qui in Toscana, poi ci sono Sbaragli, Sabatini, Wackermann… Io avendo finito prima sono un po’ più avanti, gusto ieri ho iniziato i primi lavori specifici sulla forza.