Piccolo: mistero risolto con due telefonate. E speriamo che duri…

18.08.2021
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A chi non lo vedeva da un pezzo e, anzi, si chiedeva dove fosse finito, l’apparizione di Andrea Piccolo sul podio del Gran Premio Capodarco ha smosso più di una curiosità. Soprattutto perché lo avevamo lasciato all’Astana a inizio stagione, con tanto di perplessità per il passaggio precoce e il relativo approfondimento del preparatore Mazzoleni. Ritrovarlo sei mesi dopo con la stessa Wilier e la maglia della Viris Vigevano è parso assai strano. Un mistero?

Un po’ di backstage ve lo raccontiamo e risale al giorno di riposo di Canazei del Giro d’Italia. Ci era venuto in mente di verificare perché mai Andrea non stesse correndo. Era dunque di maggio. Lui aveva risposto frettolosamente a Filippo Lorenzon, incaricato dell’articolo, mentre Mazzoleni interpellato per capirne di più, aveva risposto in modo evasivo. Soltanto Martinelli alla fine ci aveva pregato di lasciar perdere, perché Piccolo aveva ancora qualche problemino di salute e non era il caso, vista la giovane età, di disturbarlo. Accettammo e ci tuffammo di nuovo nel Giro. Un mistero.

Ha continuato ad allenarsi da corridore dell’Astana, da Capodarco è alla Viris Vigevano (foto Instagram)
Ha continuato ad allenarsi da corridore dell’Astana, da Capodarco è alla Viris Vigevano (foto Instagram)

Voci e contratti

Lì era finita, non senza curiosità, ma Capodarco ha riacceso i fari. Anche perché nel frattempo, con la solita esecrabile malizia che anima il pettegolezzo nel ciclismo, sul campione europeo juniores 2019 della crono nel frattempo se ne dicevano di tutti i colori.

«E mi piacerebbe sapere chi mette in giro le voci – dice il suo procuratore Johnny Carera – per sistemarlo una volta per tutte. Nessun mistero, la situazione è questa. Andrea ha avuto dei problemi di salute al Giro d’Italia U23 del 2020 e per venirne a capo ha impiegato del tempo. Si era decisa una data di debutto con l’Astana, poi c’è stato un rinvio. E quando la scorsa primavera si era finalmente pronti, nella squadra sono iniziati un po’ di rimescolamenti interni. Lo hanno portato in ritiro a Livigno a luglio dove ha fatto degli ottimi test, ma siccome non si riusciva a farlo cominciare, abbiamo trovato una squadra in cui potesse correre quest’anno. E per un fatto di comodità, abbiamo individuato la Viris, conoscendo i tecnici e perché ci corre suo fratello. Nessun mistero».

Piccolo va forte

La notizia, che a ben vedere tale non è, è che Piccolo va forte. E a Capodarco ha buttato via la corsa più per poca lucidità che per mancanza di gambe.

«Mi sono fatto prendere dalla foga del rientro – ammette sorridendo – con tutto il nervosismo che avevo addosso per la situazione degli ultimi tempi. E’ stressante non poter correre, quando sai di aver risolto i problemi a inizio anno. In allenamento ho da un pezzo ottime sensazioni e quando è iniziata la salita finale, ho capito che se non avessi fatto io il ritmo, Raccani e Tolio mi avrebbero messo in mezzo. Ma lo sbaglio è stato aspettare l’ultimo muro, dovevo provare ad andarmene prima. Invece sono arrivato lì, ho sbagliato rapporto, mi è venuto un inizio di crampi e alla fine mi sono spento».

Dopo i mondiali nello Yorkshire del 2019 (6° nella crono), il passaggio alla Colpack
Dopo i mondiali nello Yorkshire del 2019 (6° nella crono), il passaggio alla Colpack

Messaggio per Amadori

Capodarco è corsa vera. Lo scorso anno è saltata per Covid, quindi sia Piccolo sia il vincitore Raccani non l’avevano mai fatta, essendo entrambi di secondo anno.

«Ne avevo sentito parlare – dice – e il percorso si è dimostrato davvero duro, con l’aggiunta del caldo per cui si sudava davvero tanto. Però sto bene e adesso vorrei finire forte la stagione e magari sperare in una chiamata di Amadori per i prossimi appuntamenti. Sicuramente la condizione è buona e so di poter fare meglio di così. In pianura ho sofferto, era la prima corsa. Meglio in salita, perché lì il ritmo non è tanto diverso da quello che si può simulare in allenamento. Non ho ancora un programma, alla Viris c’è mio fratello e io continuerò a correre con la mia Wilier».

Lo scorso anno alla Colpack due secondi posti: Crono Porte Garofoli, Gp Sogepu
Lo scorso anno alla Colpack due secondi posti: Crono Porte Garofoli, Gp Sogepu

Prospettiva Astana

Che poi questo significhi che, non appena Vinokourov sarà di nuovo al comando, Piccolo riprenderà il suo cammino con l’Astana è presto per dirlo. Le richieste non gli mancano. A un certo punto pare si fosse aperta la porta della Colpack forse anche per fare il Giro, ma bisognava aspettare che Ayuso andasse via e di aspettare non avevano più voglia. Quel che conta, se tutto fila come ci hanno detto, è che l’Italia abbia ritrovato uno dei suoi talenti più belli. Uno di quelli fatti passare molto presto, forse troppo. Col senno di poi e avendolo comunque detto prima che la stagione iniziasse, un anno in più fra gli under 23 non sarebbe stato una bestemmia. Ne farà mezzo e speriamo che ora le corse abbiano continuità e il periodo buio rimanga alle spalle. Il mistero è risolto?