Subito dopo l’Amstel, Battistella fu chiaro: «Noi dell’Astana-Premier Tech, andremo a vincere il Giro con Vlasov». Dopo averlo saputo, Martinelli probabilmente ha dedicato qualche secondo agli scongiuri, poi commentando confermava che il russo sta bene ed ha intorno un bel gruppo di scalatori. «Perché il Giro si decide in salita – ha detto – e segnatamente negli arrivi in salita». E Vlasov cosa dice?
Un virus e addio
La sua ultima apparizione al Giro d’Italia non fu felice, interrotta bruscamente il secondo giorno per un virus intestinale che si è trascinato fino alla Vuelta. Dove non ha vinto, ma ha dato grandi segni di vitalità, come il secondo posto sull’Angliru.
«Ho sofferto per una settimana senza poter mangiare – spiegò l’atleta russo – ho perso peso. A chi dice che al Giro avrei potuto stringere i denti, rispondo che non andavo avanti. Tanto che in Spagna il primo giorno ho perso 4’31”. Non stavo ancora bene. Era la prima corsa dopo la malattia e il primo giorno ho trovato subito percorso duro e ritmo alto. Sull’ultima salita sono andato in crisi e addio…».
La sua chance
Il Vlasov che al Tour of the Alps ha festeggiato i 25 anni proprio l’ultimo giorno, appare un atleta molto più solido e una persona equilibrata. Stefano Garzelli ha parlato della sua capacità di vincere. Ma Vlasov al riguardo sembra sufficientemente distaccato.
«Sono stato fino al 13 aprile sul Teide – racconta – e il 19 siamo partiti per il Tour of the Alps. Sono venuto per fare fatica, ma ho scoperto di avere già una brillantezza che non mi aspettavo e questo mi ha dato morale. Per me si tratta di un anno importante. La squadra mi ha dato la fiducia e la grande opportunità di fare esperienza come leader al Giro d’Italia, ma questo non mi stressa. Sono tranquillo. Tanto se va male, non mi uccidono…».
Sullo Zoncolan
Il suo 2021 è cominciato in modo già interessante. Decimo al Tour de la Provence. Secondo dietro Schachmann alla Parigi-Nizza. Terzo al Tour of the Alps, con il secondo di tappa a Pieve di Bono, beffato da Pello Bilbao, rientrato in discesa. Con Martinelli sull’ammiraglia, lo staff dei preparatori che crede fortemente in lui e un’Astana molto competitiva, la curiosità di vederlo al Giro è davvero tanta.
«Abbiamo una bella squadra – dice – motivata e forte. Io credo di essere diverso dal Vlasov che si ritirò lo scorso anno al Giro. Sono un po’ più esperto e probabilmente anche un po’ più forte. Credo che il Giro avrà un giorno decisivo sullo Zoncolan. Martinelli, che è un grande e di cui mi fido ciecamente, mi ha suggerito di fare qualche ricognizione, per cui nei prossimi giorni mi dedicherò proprio a questo e poi tornerò ad allenarmi ad Andorra. Battistella ha anche detto che mi considera quasi italiano. Ha ragione, un po’ mi ci sento anche io. Ho corso tanto da voi quando ero under 23, per questo mi sto avvicinando al Giro con grandissimo rispetto».