Matteo Sobrero 2020

Mazzoleni e tre diamanti da tagliare

11.12.2020
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Maurizio Mazzoleni ha in mano il futuro (italiano) dell’Astana. La scelta del team di puntare sui giovani ha amplificato un orientamento già tipico della gestione di Giuseppe Martinelli che, proprio assieme al preparatore bergamasco, negli ultimi anni ha valorizzato i talenti di Aru, Landa e Lopez. Oggi il futuro porta i nomi di Battistella, Sobrero (nella foto di paertura) e Piccolo, che si aggiungono ad altri ragazzi di valore come il sudafricano De Bod.

Intercettiamo Mazzoleni a Bilbao, nei Paesi Baschi, dove è volato per fare il test di inizio stagione a Pello Bilbao. E non è un gioco di parole.

«Per il prossimo anno – conferma Mazzoleni – abbiamo ricevuto questo imprinting che amplificherà una nostra qualità di sempre. Servono metodo, allenamenti di qualità, la giusta dose di altura e il tempo di crescere. In pratica continueremo a fare quel che abbiamo sempre fatto. I tre ragazzi di cui parliamo li avevamo da tempo sott’occhio. Sono molto curioso di scoprire Battistella, che a parte il mondiale U23 e il Tour de l’Avenir del 2019 in cui rimase in classifica fino all’ultima tappa, ha già fatto vedere belle cose. Sobrero lo seguivo ai tempi in cui correva alla Colpack. Mentre Piccolo lo abbiamo avvicinato sin da junior, ma lui è il più giovane e deve crescere davvero tanto. E comunque ha centrato il podio ai tricolori crono e ha fatto un bell’Emilia, che è già tanto…».

Samuele Battistella, 2020
Samuele Battistella, all’Astana dalla Ntt Pro Cycling
Samuele Battistella, 2020
Battistella ha debuttato con la Ntt Pro Cycling
Quali obiettivi avete per loro?

Farli crescere nel migliore dei modi, rispolverando concetti come sacrificio, determinazione e professionalità. Alla fine la maturazione passa per il lavoro. Se tutto funziona, prima o poi arriva anche il risultato. Anche chi vince subito, penso a un Evenepoel, continua il suo processo di crescita. Come diceva sempre Nibali, al primo Giro arrivò 19°, al secondo 11°, poi è salito sul primo podio e non ne è mai sceso, vincendone due. Il percorso di crescita è individuale e ha velocità diverse.

Crescere gradualmente senza perdere di vista la capacità di vincere?

La filosofia di fare programmi per i giovani più promettenti è proprio quella di proporgli corse a tappe magari di seconda fascia in cui possano essere competitivi, per coltivare la mentalità vincente. Anche perché negli ultimi anni passano professionisti soltanto quelli che hanno vinto tanto e quando non riescono a mantenere certi risultati rischiano di perdersi. Anche perché non tutti sono in grado di fare lo switch da vincente a gregario.

Andrea Piccolo
Andrea Piccolo ha corso alla Colpack e fa il grande salto nel WorldTour
Andrea Piccolo
Piccolo pronto per il WorldTour
L’avvento delle continental fa arrivare più qualità?

La qualità magari resta la stessa, quella che aumenta è l’esperienza internazionale, che alza lo standard. Il movimento U23 italiano è assolutamente di alto livello.

Quanto tempo serve secondo Mazzoleni per dire di conoscere bene un corridore?

Qualche mese, perché i dati dei test non bastano, anche se li abbiamo completi. Quel che conta è starci insieme, per questo non fare il ritiro di dicembre sarà un danno soprattutto sul piano della conoscenza. Certe camminate fatte individualmente prima di colazione con Lopez, ad esempio, mi hanno fatto capire di lui più di tante misurazioni. Serve empatia, che negli anni e in questi tempi soprattutto si sta perdendo. Stare vicini nei ritiri è il solo modo di capire. In questo, Slongo con Nibali è stato maestro.

Quanto vale Battistella?

Ha tanto talento, ma bisogna capire su quale terreno si possa applicare al meglio. Potenzialmente ancora ha tutte le porte aperte.

Sobrero?

Ha fatto delle belle crono anche da professionista, che può replicare. Il cronoman può esportare certe prestazioni anche in montagna e le azioni che hanno fatto Ganna a Camigliatello Silano e Rohan Dennis sullo Stelvio ne sono la dimostrazione. Sobrero è un ragazzo metodico e abituato al lavoro.

Mentre Piccolo?

Lo è di nome e di fatto, è un passo indietro rispetto agli altri due. E’ un grande talento del nostro ciclismo, ma servirà davvero tanta pazienza nel corso degli anni per farlo uscire come merita. Quando lavori con corridori già formati, il margine è minore e la bravura del tecnico sta proprio nell’incidere in quello spazio così ridotto. Con un giovane invece è come avere davanti una pagina bianca, il terreno ideale per un tecnico. Ed è questa la sfida che ci attende.