Sterrato in vista, Martinelli (e i pro’) si preparano così

14.10.2021
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Poco più di 24 ore e i pro’ esordiranno in una gara gravel. C’è grande fermento per la Serenissima Gravel. E’ tutto nuovo, tutto da capire, anche per i corridori. E tra i protagonisti di questo storico evento ci sarà Davide Martinelli pronto, con altri tre compagni della sua Astana-Premier Tech Battistella, Lutsenko e Felline, ad impolverarsi sullo sterrato veneto.

Assaggi di sterrato all’Adriatica Ionica Race, anche se in questo caso si utilizzavano bici da strada
Assaggi di sterrato all’Adriatica Ionica Race, anche se in questo caso si utilizzavano bici da strada

Verso l’ignoto

Oggi è giorno di sopralluogo. L’unico vero test che i corridori possono fare visto il calendario mai così fitto. Però forse è proprio questo senso di mistero a rendere il tutto così eccitante e curioso. 

«E’ un qualcosa di nuovo – spiega Martinelli – e non sappiamo bene come approcciarlo. Mi verrebbe da dire che non rischieremo troppo, ma poi noi corridori quando ci attacchiamo il numero sulla schiena non ci tiriamo mai indietro. 

«Credo non andremo a tutta dall’inizio alla fine, perché 90 chilometri di sterrato sono tanti davvero. Immagino che si deciderà tutto nei due o tre settori finali. Non vedo una corsa come su strada, con la fuga che va via… Poi magari vengo smentito! Cercheremo anche di divertirci. Perché noi pro’ pensiamo sempre alla prestazione e questa può essere l’occasione giusta. Io sono contento di farla!».

La Wilier Rave Slr con la quale correranno gli Astana
La Wilier Rave Slr con la quale correranno gli Astana

Misure (quasi) identiche

Ma una delle curiosità maggiori riguarda l’allestimento tecnico per affrontare lo sterrato. I ragazzi, non solo quelli dell’Astana, hanno avuto davvero poco tempo di provare le bici gravel. 

«In effetti 15 giorni fa, quando abbiamo fatto delle foto per il team, ho avuto modo si saggiare la Wilier Rave. Abbiamo riportato le stesse identiche misure che su strada. Semmai è forse un po’ più corta, per una questione di guidabilità, ma parliamo davvero di millimetri. La mia altezza di sella è di 80 centimetri e l’ho riportata. Le pedivelle, le mie sono da 172,5 millimetri, sono le stesse. E così i pedali. I più esperti del gravel usano le scarpe e i pedali da Mtb e piccoli accorgimenti più specifici, ma noi volevamo toccare il meno possibile».

Il regolamento impone bici gravel. Si è cercato di riprodurre le misure della strada al millimetro
Il regolamento impone bici gravel. Si è cercato di riprodurre le misure della strada al millimetro

Camere d’aria o tubeless?

I dubbi maggiori riguardano l’allestimento tecnico della bici, a partire dalle gomme. O meglio, quelle più o meno saranno da 35 millimetri per tutti (poi ogni marchio ha la sua misura) ma saranno con camera d’aria o con tubeless? Perché bisogna dirlo, non tutti i pro’ sanno fare interventi sulla loro bici. Specie se tubeless. Il professionista su strada non è un biker. Ma non sa farlo per ovvie ragioni: uno è sperso da solo nei boschi, l’altro ha l’ammiraglia al seguito. Ammiraglia che però non c’è nella Serenissima Gravel.

«Ho sentito – riprende Martinelli – che si useranno i tubeless o le camere d’aria a discrezione del corridore. Per comodità direi che il tubeless è meglio, anche perché in caso di foratura c’è il liquido, mentre la camera d’aria farebbe perdere più tempo (ma ci si può intervenire più facilmente, ndr). Io per esempio deciderò dopo il sopralluogo di oggi, anche per scegliere le pressioni delle gomme e gli ultimi dettagli.

«Bisogna pensare che abbiamo quattro stazioni meccaniche e sarà fondamentale non avere intoppi. E’ un po’ come la Roubaix: se non hai guai sei già davanti».

Assistenza fai da te

Niente ammiraglia dicevamo e quattro punti di assistenza tecnica lungo il percorso: i corridori si sono “allenati a “fare i meccanici”?

«No, no… si va con le conoscenze di base – dice Davide – Poi dipende sempre da quello che rompi e come lo rompi. Se il cambio si storce un po’, con un po’ di delicatezza riesci a rimetterlo in linea. Ma se si spezza c’è poco da fare. Magari partiremo con delle chiavi in tasca. Non so, un multitool. Se per esempio dovesse scendere la sella si riesce a sistemarla, con una brugola. O comunque si possono fare quei piccoli interventi per raggiungere la zona di assistenza.

«Sono indeciso se partire con due borracce piene o con una borraccia e un’altra tagliata dove riporre gli attrezzi. Tanto non fa caldissimo e una sola borraccia di acqua potrebbe andare bene. O ancora, con due borracce e un’ulteriore tasca sottosella per mettere la camera d’aria. Vedremo…».