Patron Selleri “alza il velo” sul Giro U23

01.06.2021
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Non è facile riuscire a raggiungere Marco Selleri di questi tempi. Il patron del Giro d’Italia U23 (che in teoria quest’anno sarebbe under 24) è indaffaratissimo. La corsa rosa andrà in scena dal 3 al 12 giugno. Un parterre di caratura internazionale e un percorso davvero interessante, molto equilibrato e con una lunga crono che lo caratterizza.

Già, ma come nasce il percorso di un Giro U23? Ne parliamo direttamente con il patron della corsa, appunto Selleri, ormai al quinto anno in queste vesti, coadiuvato da Marco Pavarini (direttore organizzativo).

Marco Selleri, patron del Giro U23, è alla guida della corsa rosa per la quinta volta
Marco Selleri, patron del Giro U23, è alla guida della corsa rosa per la quinta volta
Marco, come si costruisce il percorso di un Giro dedicato ai giovani?

Dico sempre che per un Giro lavori un anno per l’altro. Durante quello che stai facendo si presentano soluzioni per gli anni a venire. Hai alcune località ravvicinate tra di loro che ti tendono la mano e altre le trovi strada facendo. Magari hai già nel sacco sei tappe e devi trovare il modo di unirle. Devi fare dei collegamenti.

Chiaro, si cerca di trovare un “filo conduttore”…

Per noi è più comodo partire dall’Emilia Romagna, casa nostra. E’ più semplice per molti motivi, da quelli logistici a quelli per gli agganci sui percorsi. Andare in tutta Italia non è possibile con solo 10 tappe, servirebbero 20-23 giorni di gara come per i “grandi”. Tanto più che cerchiamo di limitare i trasferimenti, al massimo di un’ora e mezza.

Ed è più facile andare verso le Alpi…

Esatto. Senza contare che in cinque anni abbiamo avuto una sola richiesta da una località più a Sud dell’Emilia Romagna. Si cerca di finire con quelle più dure per il Giro al Nord, ma è anche vero che puoi trovare tappe dure anche tra gli Appennini, una volta siamo andati a Campo Imperatore. Vedremo se durante questo Giro arriveranno delle richieste.

Insomma un bel lavoro…

Molto intenso. Inoltre stiamo vivendo una fase poco chiara sotto molti tanti aspetti: la Fci è cambiata, il ciclismo giovanile sta cambiando e bisognerà vedere fino a che punto la categoria U23 andrà avanti. Se si faranno tutte continental, tanti juniores che passano direttamente professionisti…

Dieci tappe, 1.329 chilometri e 18.450 metri di dislivello, si parte da Cesenatico si finisce a Castelfranco Veneto: chi disegna il percorso?

Come detto le sedi di tappa sono scelte in base ad altri criteri, poi il tracciato cerchiamo di deciderlo insieme Amadori e Cassani ed io: c’è un supporto che tiene conto delle necessità tecniche. Poi a volte si è vincolati: se parti dall’Aprica e devi andare in Trentino per forza di cose passi per il Tonale. E lo stesso per andare da Cavalese a Nevegal, devi fare il Valles. Ma può anche succedere che ci siano degli input da parte delle località e dei comitati di tappa.

Andalo accoglierà l’ottava tappa
Andalo accoglierà l’ottava tappa
Però la componente tecnica resta centrale…

La nostra volontà è quella. Per esempio abbiamo fortemente voluto che la tappa finale fosse per i velocisti, affinché non mollassero dopo l’arrivo di San Pellegrino (sesta tappa, ndr). In questo modo saranno più invogliati a tenere duro fino a Castelfranco Veneto. Comunque anche Sestola per me è durissima.

La crono avrà il suo bel peso: 25 chilometri è una gran bella distanza per i dilettanti…

Vero, una bella distanza. Dovevamo fare questa tappa lo scorso anno, ma i Comuni interessati si tirarono indietro a causa del Covid. E’ una cronometro sulla ciclabile del Po’, spesso la strada è larga 3,5 metri e ci sono delle curve, pertanto bisognerà anche essere dei bravi piloti. Uno scalatore puro può pagare molto. Meglio un passista-scalatore

Tra quelli che hai seguito, come classifichi questo percorso?

Per me è leggermente meno impegnativo dello scorso anno. Non c’è una salita dura come il Mortirolo. Campo Moro è lunga, ma più pedalabile. Ovvio che alla fine emergerà lo scalatore, ma non quello puro. Anche Andalo non è impossibile. Quando ci arrivò il Giro del 2016 vinse Valverde, okay che lui va forte dappertutto però è anche un corridore veloce. Nevegal secondo me è per gli scalatori puri.

Chiudiamo con qualche nome: chi sono i favori di Selleri?

Eh, difficile dirlo, ogni anno cambiano molto i ragazzi. Era di certo un percorso per Conca e Colleoni. Mi dicono possa andare bene Pietrobon, ma anche Santaromita e Zambanini, maglia bianca lo scorso anno. E occhio allo spagnolo della Colpack, Ayuso