Marco Selleri ha fatto una gran fatica a restare chiuso in casa durante le Feste e come lui tutta la gente del ciclismo. Quando l’abitudine è quella di viaggiare, spostarsi, organizzare e fare, l’obbligo di fermarsi è un ceppo duro da accettare. La soluzione allora è mettersi seduti a metà fra i ricordi e i progetti, un po’ raccontando e un po’ disegnando. E proprio questo è quello che gli abbiamo chiesto di fare alla fine di un anno che più ricco non poteva essere e alla vigilia di un 2021 tutto da capire.
«La sola cosa che mi sento di dire – dice – è che continuerò a fare le cose con la stessa umiltà. Non si può confrontare il 2021 con quello che abbiamo vissuto. Il mondiale di Imola è venuto come la più classica barzelletta di una volta. Ci sono uno svizzero un francese e un italiano… Lo svizzero non aveva i permessi, il francese non aveva i soldi, l’italiano aveva l’autodromo! Sono servite una buona dose di responsabilità e di fortuna e l’abbiamo portato a casa…».
Tutto pronto per il 2021?
Mica tanto! Il calendario va a rilento, dovrebbero approvarlo a giorni. Ci è stato richiesto di partecipare al bando comunale per organizzare il Trofeo Laigueglia, cui può accedere chiunque abbia una società di organizzazione. Non sono convintissimo, vado bene a organizzare da noi, perché sono in casa.
Perché non fare il Giro di Sardegna a febbraio?
Sarebbe stato perfetto. Il programma prevedeva che finisse il 28 e da lì sarebbero andati tutti a Laigueglia il 3 marzo. Ma l’Uci non ci sente, non gli interessa e lo ha messo a ottobre. Solo che in un anno normale, come si spera sarà il 2021, chi vuoi che vada a correre in Sardegna a ottobre?
Resta il menù delle corse giovanili?
Cominciamo ad aprile e andiamo avanti fino ad agosto. Tra la fine di luglio e agosto ci sarà di nuovo Extra Giro, coinvolgendo in alcune fasi anche giovanissimi, esordienti e allievi. C’è l’idea di un evento in centro a Imola, di gare sprint con partenza da fermi, a partire proprio dai bambini.
Imola è il centro di varie rassegne tricolori.
Nel 2021 avremo le cronometro di donne junior, donne elite e uomini elite il 18 giugno (in apertura, Ganna in azione nella cavalcata iridata, ndr). E poi, due giorni dopo, la prova in linea dei professionisti. Lavoriamo molto coi giovani, ma il campionato italiano dei professionisti è una bella vetrina. Su strada useremo ancora il circuito del mondiale. Per le crono invece cercheremo una diversa sede di partenza, perché può farci comodo.
Il percorso ricalcherà quello della crono olimpica?
Sarà così.
L’autodromo si avvia a diventare un centro nevralgico del ciclismo?
Sarebbe bello, ma servono soldi. E’ tutto da capire. Intanto oltre alle sfide del prossimo anno, abbiamo avuto l’assegnazione della gara in linea donne elite per il 2022 e per gli under 23 l’anno successivo.
Il calendario 2021
Ecco il calendario in attesa di approvazione della Nuova Placci 2013 SSD di Marco Selleri da aprile a ottobre.
Mordano, elite/U23 | 17 aprile |
Meldola, elite/U23 | 18 aprile |
Strade Bianche di Romagna, elite/U23 | 20 aprile |
Giro di Romagna per Dante Alighieri, elite/U23 | 22-25 aprile |
Giro d’Italia U23 | 3-12 giugno |
Tricolori crono (donne junior, donne elite, pro’) | 18 giugno |
Tricolori uomini elite, Imola | 20 giugno |
Extra Giro, juniores – elite/U23, Imola | 31 luglio |
Extra Giro, juniores – elite/U23, Imola | 1 agosto |
Extra Giro, juniores – elite/U23, Imola | 3 agosto |
Extra Giro MTB | da verificare |
Pedalata delle Stelle, cicloturistica, Mordano | 10 agosto |
Giro di Sardegna | da verificare |
Selleri, cosa si può dire del Giro d’Italia U23?
Ci saranno le prime 5 tappe in Emilia Romagna, poi stiamo lavorando per passare in Lombardia, di qui in Trentino, una puntata in Friuli e gran finale in Veneto. La data della presentazione non c’è ancora, ma sarà presumibilmente a metà febbraio, quando Cassani sarà tornato dalla Vuelta San Juan.
A febbraio si voterà per la presidenza federale, cosa cambia per voi?
Spero niente, è un discorso che non ci tocca. Abbiamo sempre agito per il bene del ciclismo, appoggiandoci alla Fci per le autorizzazioni, mentre per l’aspetto tecnico siamo slegati. Non ho mai fatto cose pensando che avrebbero avvantaggiato questo o l’altro.
Nel frattempo in Emilia Romagna è cambiato il presidente del Comitato regionale.
Era inevitabile che vincesse Spada, ma la politica deve essere supporto a chi fa le cose. E io sono uno pratico. Devo raggiungere il risultato senza troppe mediazioni.
Che riscontro c’è stato sul territorio dopo i mondiali?
Le associazioni di categoria hanno detto che l’evento ha smosso tanto e ce ne vorrebbero due o tre ogni anno. Discorso diverso per le società sportive del territorio.
Che cosa è successo?
I mondiali, soprattutto le crono, hanno richiesto un dispiego di volontari senza precedenti, ma loro non ne hanno tratto alcun giovamento. E non va bene. Non doveva volare una mosca e così è stato. E visto che il regolamento tecnico impone il ricorso agli Asa (personale a terra, cui gli organizzatori assegnano il compito di garantire la sicurezza e il regolare svolgimento della gara. Sono persone in possesso dell’abilitazione rilasciata dalla Polizia Stradale dopo un corso organizzato dalla Fci, ndr) per eventi che abbiano più di 300 partenti, ho pensato a un cambio di direzione.
Cosa farete?
C’è stato un incontro di fine anno delle società in cui ho detto testualmente: «Dobbiamo sempre ricordare che i volontari hanno sempre l’acqua alla gola, per cui daremo soldi alle società perché a loro volta ci aiutino. Nei nostri eventi porteremo i volontari di piccole società, che possono benissimo aiutarci nel controllo delle strade». Anche perché ci sarebbe da aprire un altro capitolo su alcuni personaggi che hanno trovato il modo di fare soldi anche su questi aspetti. Ma è Natale, teniamo chiusa la pagina. Ci sarà tempo per parlarne.