Pasqua e Pasquetta, Ayuso si prende anche il Belvedere

06.04.2021
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Avete presente quando dentro all’uovo di Pasqua trovate la sorpresa che volevate? Ecco, in casa Colpack-Ballan sono andati oltre, e forse di sorpresa pura non si tratta. Il team di patron Beppe Colleoni in questa due giorni pasquale ha centrato una doppietta pazzesca in due gare internazionali: la domenica il Trofeo Piva e il lunedi dell’Angelo il Giro del Belvedere, quest’ultimo per la prima volta nella storia della società bergamasca.

Il punto esclamativo in entrambe le corse lo ha messo lo stesso ragazzo, l’astro nascente del ciclismo spagnolo, sempre per distacco: Juan Ayuso Pesquera. Ed i “corsi e ricorsi storici” non si fermano qui, perché era dal 2003, con il russo Alexandre Bazhenov in maglia Impruneta Cotto Ref, che non si vedeva questa accoppiata. 

«Beh – puntualizza scherzosamente il raggiante team manager Antonio Bevilacqua – forse è l’unico a riuscirci da primo anno, perché dobbiamo ricordare che Juan nel 2020 era junior. E che junior».

Lo scorso anno campione spagnolo in linea e a crono (nel 2019 rispettivamente primo e terzo), Ayuso come ormai sappiamo sta completando il suo processo di crescita nella Colpack-Ballan in vista del passaggio al UAE Team Emirates ad inizio agosto, ma per i suoi attuali tecnici è già una piacevole realtà, a parte i risultati appena ottenuti. Ce lo spiega il diesse Gianluca Valoti.

Il Belvedere si è corso il lunedì dopo Pasqua in una bella giornata di primavera (foto Bolgan)
Si è corso il lunedì di Pasqua (foto Bolgan)
Come avete fatto a trovare Juan?

Grazie ai buoni rapporti che abbiamo con Matxin (uno dei manager del Team UAE-Emirates, ndr) che ci segnala sempre prospetti interessanti, come ad esempio il nostro velocista colombiano Nicolas Gomez. Lui si fida di noi e ci ha chiesto di far fare esperienza internazionale a Juan, perché da junior ha corso solo in Spagna.

Insomma una bella responsabilità per voi.

Sì. E’ ovvio che abbiamo un ulteriore occhio di riguardo perché non vogliamo spremerlo troppo a livello psico-fisico. Non ci pesa averlo e doverlo far crescere, ma forse adesso ci sentiamo ancora più responsabilizzati dopo queste due vittorie.

Che ragazzo è al di fuori della gara?

Siamo fortunati perché lui è un ragazzo che ama il ciclismo, è estremamente scrupoloso e metodico nel condurre una vita adeguata. Vive ad Almè, dove abbiamo il ritiro della squadra, lui al primo piano ed io al terzo, ma non lo devo tenere tanto sotto controllo perché non sottovaluta nulla. Diciamo che lo sto istruendo per vivere in casa visto che è sempre stato con i genitori. Ha una fidanzata che è in Spagna e vive bene anche quella relazione. Deve ancora compiere 19 anni, noi abbiamo il compito di farlo diventare corridore e uomo.

Si rischia di perdere di vista gli altri?

No. Abbiamo 17 ragazzi, alcuni dei quali che hanno iniziato benissimo la stagione e tutti avranno modo di fare bene nella seconda parte.

Podio straniero all’indomani della Pasqua, con Ayuso , Potocki e Balmer (foto Bolgan)
Podio straniero, con Ayuso , Potocki e Balmer (foto Bolgan)
A questo punto l’obiettivo di Ayuso e della Colpack-Ballan sarà il Giro d’Italia Under 23.

Esatto, è il principale ora. Aspettiamo di vedere come sarà il meteo nei prossimi giorni, ma abbiamo già in programma di fare diversi sopralluoghi nelle tappe di montagna o altre impegnative. Non sarà comunque facile interpretare il Giro con 5 atleti per squadra. Se andrà bene come speriamo festeggeremo e se invece dovesse andare male non succederà nulla, non ci dispereremo.

Valoti non esclude nemmeno che il giovanissimo spagnolo possa restare più del dovuto.

«Dobbiamo capire se ad agosto farà solo uno stage o finirà l’annata con i pro’, in caso contrario lo prepareremmo per il Tour de l’Avenir e per i mondiali».

Come Tiberi e Bagioli

Mentre Bevilacqua aggiunge: «Ce lo stiamo godendo, anche perché stiamo avendo una grossa soddisfazione nella sua crescita».

A proposito Antonio, nella tua trentennale carriera ti era mai capitato un corridore così al primo anno?

Abbiamo avuto tanti bravi e forti ragazzi e Juan mi ricorda sia Andrea Bagioli che Antonio Tiberi, che sono stati con noi un anno prima di passare nel WorldTour. Forse mi sento di dire che Ayuso ha avuto un impatto più incisivo già dalle prime gare ma sono solo dettagli.

Pasqua indimenticabile, con Valoti, Di Leo, Bevilacqua e Miozzo: Colpack al completo (foto Bolgan)
Con Valoti, Di Leo, Bevilacqua e Miozzo (foto Bolgan)
E il suo avvicinamento al Giro in programma dal 7 al 16 giugno, come sarà? 

Correrà il Trofeo di San Vendemiano (18 aprile) e il Giro di Romagna (22-25 aprile) poi farà un lungo periodo di allenamento in altura ad Andorra dove ha una casa e dove ormai ci sono tanti corridori. Tornerà da a ridosso del Giro U23.

Siete pronti per il dopo-Ayuso?

Si, alla grande. Stiamo recuperando da brutti infortuni di inizio anno anche Gazzoli e Baroncini, che hanno grandi potenzialità anche loro e faranno bene nella seconda parte di stagione.

Chiudendo, non ne abbiamo ancora parlato: il vostro primo Giro del Belvedere come lo avete vinto?

Eh, sto ancora esultando (ride, ndr). Battute a parte, Juan è partito sull’ultimo strappo a 10/12 chilometri dalla fine, ha fatto il vuoto anche se la salita era piuttosto corta. Ha scollinato con una manciata di secondi ed è arrivato solo come al Piva. Avevamo puntato ad una delle due gare, ma così è fantastico. Abbiamo davvero passato una buona Pasqua.