Paternoster all’australiana. Letizia alla BikeExchange…

06.08.2022
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Per lei sarà quasi come correre per la squadra di casa. L’annuncio di Letizia Paternoster (in apertura foto Cavalli) alla BikeExchange-Jayco è qualcosa che va oltre alla semplice trattativa di ciclo-mercato.

A partire dal 2023 la ventitreenne trentina passerà nella formazione australiana dopo quattro stagioni alla Trek-Segafredo, vissute con più ombre che luci nonostante un bel primo anno. Nel 2019 infatti esordì con un successo al Tour Down Under e quindi inanellò una serie di buoni risultati, tra cui il titolo europeo U23 su strada ad Alkmaar. Poi arrivarono i momenti difficili.

Ora però Letizia ha ritrovato veramente il sorriso e ce lo mostra mentre la incontriamo alla Sei Giorni delle Rose a Fiorenzuola. L’iridata dell’eliminazione ha appena vinto la madison in coppia con Martina Fidanza (iridata dello scratch) e con lei approfondiamo il suo trasferimento, cercando di fare un piccolo bilancio.

Come è nato il contatto con la tua futura squadra?

Un po’ per caso e un po’ voluto. Ho Manuel Quinziato come procuratore e conosce bene la BikeExchange-Jayco. Sapeva che loro cercavano nuove figure e da lì è arrivata la proposta. Ho firmato per due anni e per me è come un bel raggio di sole. Lui mi dice che è una bella realtà con un un ambiente speciale. Come una famiglia. Ed è così che voglio interpretare l’inizio con loro. E poi c’è una componente affettiva, chiamiamola così

Quale?

Sono italo-australiana con doppio passaporto. Mia nonna è australiana e mio padre è nato a Fairfield, a circa venti chilometri da Sydney, dove poi è cresciuto. E già mio nonno, dopo che si era trasferito laggiù, aveva contribuito alla costruzione del Sydney Harbour Bridge, uno dei ponti più famosi della città. Quindi capirete che mi faccia davvero piacere poter correre con loro.

Avete già parlato di programmi?

Sì, anche se ancora non in maniera approfondita. Loro mi hanno detto subito che credono in me e questo mi ha dato subito tanto entusiasmo. Il nostro obiettivo condiviso è quello di crescere assieme. Loro vogliono farmi fare tante gare, cosa che finora non ho fatto, specie se andiamo a vedere i numeri negli ultimi anni. E’ vero che sono al quinto anno elite ma, tra Covid e vari problemi anche di natura fisica, come esperienza è come se fossi al primo. Correre su strada mi farà crescere tanto e, volente o nolente, mi darà un livello migliore. Voglio conoscere bene le compagne, sperando poi di creare un gruppo affiatato. Sono pronta e non vedo l’ora di iniziare.

Che anni sono stati quelli in Trek-Segafredo?

Sono state stagioni stupende. La mia prima vittoria con loro l’ho fatta proprio in Australia. Devo dire un infinito grazie a Luca Guercilena e a tutta la squadra, una seconda famiglia. Sono tutte persone speciali, a cui devo dire addio a malincuore. Ci tengo a spendere belle parole per loro. Gli auguro davvero il meglio. A fine anno, quando correrò l’ultima corsa, pubblicherò qualcosa di particolare e sentito. Questo cambio di squadra lo faccio soprattutto per me stessa, per avere nuovi stimoli.

Quali diventano i tuoi nuovi obiettivi?

Non dico in quale disciplina perché non vorrei gufarmela, ma il mio grande sogno è quello di riuscire a vincere un oro olimpico. Penso già a Parigi 2024, ma anche dopo. Questo è per ciò che riguarda la pista. In strada invece devo crescere ma sogno in grande lo stesso. Vorrei diventare una delle migliori sprinter del panorama internazionale. Vincere è la motivazione più grande che ho dentro di me.

Letizia a giugno è tornata al Tour de Suisse dopo due mesi senza gare. Poi a luglio ha ottenuto un buon terzo posto al Baloise Tour
Paternoster a giugno è tornata al Tour de Suisse e a luglio ha ottenuto un buon terzo posto al Baloise Tour
Il finale di stagione come sarà?

Dovrei fare gli europei in pista a Monaco di Baviera (dall’11 al 16 agosto, ndr) e poi su strada il Simac Ladies Tour in Olanda dal 30 agosto al 4 settembre. Spero di guadagnarmi la convocazione per i mondiali su pista mentre il programma delle ultime gare con la Trek-Segafredo è ancora da definire. Ho ancora tanti impegni con loro e voglio tutti onorarli al meglio. Cerchiamo di finire bene questa annata poi, solo allora, proietterò la mente alla nuova avventura che mi aspetta.