Ancora su punti e squadre. Con Guercilena guardiamo avanti

13.06.2022
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Dopo aver parlato con Brent Copeland della situazione della classifica a squadre, dei punteggi e del calendario, riprendiamo il discorso con Luca Guercilena, team manager della Trek-Segafredo e uno dei più rappresentativi per i team.

Se con Copeland abbiamo fatto una “foto” della situazione, con Guercilena cerchiamo di andare oltre e di capire come potrebbe evolvere tutto ciò. 

Di certo, questo è un argomento molto caro al dirigente milanese. Lui stesso, rispondendo ad un dato statistico (quello appena sotto) che evidenziava come altri team non presenti al Giro avessero fatto man bassa di punti, aveva twittato: “Qualcosa di cui discutere. Questo potrebbe spingere le squadre a spostare il miglior roster in gare più piccole, per guadagnare punti ed evitare la retrocessione che significa uccidere la squadra”.

Il grafico mostra i punti raccolti al Giro (rosa) e quelli nelle altre corse (azzurro), proprio nel periodo del Giro (fonte @eltiodeldato)
Il grafico mostra i punti raccolti al Giro (rosa) e quelli nelle altre corse (azzurro), proprio nel periodo del Giro (fonte @eltiodeldato)
Luca, anche con te partiamo dal discorso dell’assegnazione dei punti. Negli stessi giorni, c’è chi ne ha fatti di più non correndo al Giro pur vincendo tappe nella corsa rosa…

Il discorso dei punti è un paradosso, perché al Giro d’Italia c’erano squadre che non avevano deciso di partecipare (le WorldTour hanno l’obbligo di partecipazione, ndr) e sono andate a raccogliere più punti in altre corse. Corse di livello più basso, molto più basso, rispetto al Giro. Dobbiamo metterci a rivedere queste cose.

Come?

Non deve esserci una diaspora sui grandi obiettivi: questo deve essere centrale. In questo modo è più semplice vincere da un’altra parte. Ed è un dato abbastanza lampante.

Copeland ci ha detto che dovreste riunirvi, ma non si sa quando…

L’UCI, i team e le associazioni di solito si riuniscono prima dei grandi appuntamenti, dei grandi Giri, quindi posso ipotizzare prima del Tour. Però è un argomento cruciale e anche gli organizzatori staranno attenti. Anche loro rischiano.

E dal grafico sopra, si evince come TotalEnergies e Arkea-Samsic abbiano fatto più punti di molti team presenti al Giro
E dal grafico sopra, si evince come TotalEnergies e Arkea-Samsic abbiano fatto più punti di molti team presenti al Giro
Voi avete due sistemi di classificazione: i punti dei corridori e il rolling system. Il primo è più chiaro (i punti raccolti dai primi dieci corridori di ogni team portano punti alla squadra); il secondo invece lo è di meno…

Sostanzialmente il rolling sistem è la classifica individuale che si basa su due stagioni. Di conseguenza si accumulano e si perdono punti in base ai risultati. Faccio un esempio: se un anno vinci il Laigueglia e prendi 100 punti, l’anno dopo se non lo vinci te li tolgono. Servono per mitigare gli exploit in senso positivo e negativo degli atleti e rendere la classifica più stabile. E’ un sistema simile a quello del tennis per intenderci.

Quindi questo non incide con la classifica dei team. Ma quale può essere la soluzione tornando al ranking per i team?

Il discorso è molto complesso. E bisogna vedere cosa succederà tra qualche mese. Chi resta e chi no: valuteremo anche come reagiranno gli sponsor a questo sistema. I team sono basati solo sulle entrate degli sponsor. Un sistema che sportivamente è anche concepibile: i più forti vanno avanti. Il problema però è che qui si va a dare lo status di “seconda divisione” (professional, ndr) a squadre che corrono anche in “prima divisione” (WorldTour, ndr). Non fanno due campionati diversi. In questo modo rischi che i tuoi sponsor se ne vanno. E’ spesso è scritto anche nei contratti. 

Se non faccio il WorldTour, me ne vado: questa è la sintesi…

Il rischio reale è quello di vedere scomparire delle squadre. Poi è anche vero che il primo che retrocede per una stagione resta nel circuito WorldTour come wildcard. Ma se poi scivoli in classifica rischi di passare agli inviti (come le professional, Alpecin-Fenix e Arkea-Samsic a parte, ndr) nel corso della stagione.

De Lie tra maggio e la prima settimana di giugno ha racimolato circa 500 punti e la sua Lotto ancora di più con Gilbert e Vermeersch
De Lie tra maggio e la prima settimana di giugno ha racimolato circa 500 punti e la sua Lotto ancora di più con Gilbert e Vermeersch
Hai parlato di “prima e seconda divisione”. E’ abbastanza strano fare una classifica unica, con due status diversi. 

Esatto, qui la “serie A” e la “serie B” si mischiano. Non solo, ma chi fa la serie B, può decidere quali corse fare, mentre noi WorldTour non possiamo decidere. Anche questo è un paradosso, ma è un regolamento approvato dall’associazione dei team tempo fa.

Per le soluzioni, dovremmo attendere questa riunione, ormai è chiaro. Ma prima un’ultima domanda, Luca. Hai sottolineato il fatto che le squadre si reggono solo con gli sponsor. Indirettamente si va a finire sul discorso dei diritti tv come nel calcio. Ci si arriverà mai nel ciclismo?

Per retaggio storico, i diritti televisivi nel ciclismo sono appannaggio degli organizzatori. Possiamo lavorare su altri diritti condivisi, senza toccare i diritti tv, anche perché poi s’innescano altri aspetti legali. Anche questo è un discorso molto complesso.

E quali sono questi “altri diritti”?

Squadre e organizzatori possono andare verso la condivisione di quel che riguarda gli aspetti digitali, ma come sempre ci sono tempistiche lunghe. Si procede gradualmente. Posso dire che un’idea c’è, ma prima che questa passi all’esecuzione ci vuole del tempo.