Maglia leader Tour of the Alps

Il Tour of the Alps punta sul verde e sceglie MS Tina

02.04.2021
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Il conto alla rovescia che porta al via della partenza ufficiale, dalla splendida Bressanone, dell’edizione 2021 del Tour of the Alps è già più che lanciato.
E a poco meno di tre settimane dallo start della breve corsa a tappe che si svolgerà dal 19 al 23 aprile, il Comitato Organizzatore del TotA ha svelato un’importante novità che da quest’anno diventa regola.

Un significativo cambio di colore

Dopo aver accompagnato la corsa a tappe organizzata dal G.S. Alto Garda nel primo triennio di storia del progetto euro-regionale, la maglia fucsia, eredità del Giro del Trentino, non identificherà difatti più il leader della classifica generale. Ben due delle quattro maglie ufficiali del Tour of the Alps subiscono quest’anno una variazione cromatica: sarà la Maglia Verde-Melinda a caratterizzare il primo della Classifica Generale. Un vero e proprio omaggio al colore simbolo di un evento, che oltre a rappresentare un fiore all’occhiello dell’alleanza euro-regionale, promuove iniziative e campagne di sensibilizzazione per il rispetto dell’ambiente. Mentre la Maglia Azzurra-Gruppo Cassa Centrale contraddistinguerà il leader della graduatoria degli scalatori. Confermate invece sono sia la Maglia Bianca-Würth MODYF, che riconosce il miglior giovane, e la Maglia Rossa–PMG Sport destinata al Re dei Traguardi Volanti.

L’abbigliamento dei professionisti

E a cambiare quest’anno è anche l’azienda che realizzerà le stesse maglie dei capo classifica. Sarà il maglificio trevigiano MS Tina di Marcel Tinazzi a “vestire” gli atleti, che avranno l’onore, e l’onere, di indossare, difendere e conquistare le rispettive maglie di leader.

MS Tina progetta e sviluppa in casa i propri capi
Progettazione e sviluppo dei capi MS Tina avviene internamente all’azienda

Nata nel 1986 da una intuizione dell’ex corridore professionista transalpino Marcel Tinazzi, MS Tina realizza abbigliamento sportivo di altissima qualità grazie ad una cura maniacale del dettaglio e all’applicazione di soluzioni tecnologiche molto-molto innovative. La realizzazione dei capi tecnici MS Tina è tutta 100% Made in Italy, dalla fase di progettazione fino a quella produttiva. Le collezioni MS Tina vengono sviluppate dopo un’attenta selezione delle materie prime, applicando le lavorazioni più performanti ed innovative. I materiali utilizzati per la produzione dell’abbigliamento tecnico sportivo, inoltre, sono certificati OEKO-TEX e testati su strada da atleti esigentissimi.

Marcel Tinazzi, fondatore di MS Tina
Marcel Tinazzi, fondatore di MS Tina
Marcel Tinazzi, fondatore di MS Tina
Marcel Tinazzi, fondatore di MS Tina

Sviluppo e design firmati MS Tina

«Tutte le nostre linee di abbigliamento personalizzato per i team ciclistici – ci ha confessato lo stesso Marcel Tinazzi – sono disegnate in casa e sviluppate tecnicamente dai modellisti MS Tina. Questo garantisce una perfetta resa estetica. Inoltre, i nostri atleti ci forniscono continui feedback sull’efficenza, sull’efficacia e sulla qualità del nostro prodotto. Gestire l’intero processo di produzione del nostro abbigliamento personalizzato ci consente di mantenere rapidi i tempi di consegna».

mstina.it

Vittoria servizio corse

Vittoria con il Tour of the Alps anche per il 2021

26.02.2021
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Dopo la positiva esperienza del 2019, Vittoria ha deciso di confermare anche per il 2021 il rapporto di partnership con il Tour of the Alps, la corsa a tappe euro-regionale in programma dal 19 al 23 aprile, che come da tradizione farà da antipasto al prossimo Giro d’Italia.

Presenza sempre più forte

Già al seguito di importanti realtà ciclistiche come la UEC (Unione europea di ciclismo), Vittoria intende consolidare la propria presenza sulla scena internazionale. Rientra in questa strategia operativa la collaborazione con una realtà in forte crescita come il Tour of the Alps. Con i suoi percorsi brevi ma molto impegnativi, l’evento organizzato dal GS Alto Garda ha allestito un’edizione di altissimo valore tecnico grazie anche alla presenza di ben 12 formazioni UCI World Tour.

Bus Vittoria al Tour of the Alps
Vittoria è il più grande produttore al mondo di pneumatici da bici
Bus Vittoria al Tour of the Alps
Vittoria è il più grande produttore al mondo di pneumatici da bici

Stessi valori

La collaborazione fra Vittoria e Tour of the Alps nasce anche dalla condivisione di valori importanti come la sostenibilità ambientale. Non va infatti dimenticato che nel 2019 aveva debuttato in carovana una moto elettrica integrata al servizio di motostaffette. Dal canto suo Vittoria si è dotata di un organo interno, ‘The Green Committee’, il cui scopo è quello di introdurre procedimenti volti a ridurre l’impatto delle operazioni aziendali sull’ecosistema.
Vittoria investe nel ciclismo ritenendolo un esempio virtuoso di mobilità urbana sostenibile. Da qui la collaborazione con il Tour of the Alps attraverso l’assistenza neutrale in gara grazie al proprio Servizio Corse formato da uno staff di professionisti pronti a mettere a disposizione di tutti i ciclisti in gara il proprio bagaglio di capacità ed esperienza.

Collaborazione di prestigio

«Vittoria è un partner di prestigio per il Tour of the Alps, che tre stagioni fa ha creduto nella crescita e nelle potenzialità dell’evento condividendone i valori – ha detto il Presidente del GS Alto Garda Giacomo Santini – inoltre, il Servizio Corse è garanzia di eccellenza, affidabilità e sicurezza, uno dei punti di forza della nostra manifestazione».
«Il Tour of the Alps è una manifestazione unica nel suo genere, trans-nazionale, e sempre più di rilievo nel panorama ciclistico – ha commentato il Direttore Commerciale di Vittoria Spa Ernesto Garcia Domingo – siamo orgogliosi si esserne partner e di supportare tutti gli atleti che vi parteciperanno con il Servizio Corse Vittoria».

Oltre 7 milioni di gomme

Ricordiamo che il Gruppo Vittoria è il più grande produttore di pneumatici per bici, con oltre 7 milioni di gomme prodotte ogni anno. Il suo centro Ricerca & Sviluppo progetta fra i migliori pneumatici da competizione. Vittoria è la prima azienda al mondo ad utilizzare il grafene nei suoi pneumatici e questo è il suo grande vantaggio competitivo. Il grafene è molto resistente ed allo stesso tempo molto leggero: 200 volte più forte dell’acciaio, 200.000 volte più sottile di un capello.

vittoria.com

tourofthealps.eu

Tour of the Alps: 22 squadre al via (e quante WT!)

22.01.2021
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Da Bressanone a Riva del Garda, passando per l’Austria: 716 chilometri e oltre 13.000 metri di dislivello. E’ il Tour of the Alps, in programma dal 19 al 23 aprile prossimo. La corsa che unisce il Tirolo e il Trentino torna dopo un anno di stop a causa del Covid e quest’oggi ha presentato le squadre che vi prenderanno parte. In tutto saranno 22 team: dodici WorldTour, otto professional, una continental e una selezionale nazionale.

Nibali tra Sivakov (a destra) e Geoghegan Hart (a sinistra) al TOTA 2019 (Pentaphoto)
Nibali e Sivakov al TOTA 2019 (Pentaphoto)

Partecipazione top

Il Gs Alto Garda, che organizza l’evento, non vedeva l’ora di ripartire. L’attesa era davvero tanta e dopo aver annunciato questo parterre lo è ancora di più. Mai state tante squadre di prima fascia. Significa che c’è voglia di correre, di arrivare al top al Giro d’Italia, ma anche di mettere firmare l’albo d’oro di questa corsa. Per molti campioni infatti il TOTA non è “solo” una gara che traghetta verso la maglia rosa, ma è un obiettivo vero e proprio. 

Le WT al via sono guidate dai campioni uscenti della Ineos-Grenadiers anche se all’epoca Sivakov (primo) e Geoghegan Hart (secondo) vestivano ancora i colori della Sky (fu l’ultima vittoria). La corazzata di sir Brailsford ha già annunciato la presenza di Filippo Ganna. Non mancherà poi la Trek-Segafredo di Vincenzo Nibali. Per il siciliano il TOTA è un passaggio chiave della sua preparazione, tanto più che l’anno scorso ha lamentato la carenza di corse a tappe. E ancora Groupama-FDJ con Thibaut Pinot, già vincitore nel 2018; la Bora-Hansgrohe, la Israel Start-Up Nation, la Qhubeka-Assos, la Bahrain-Victorious, l’Astana-Premier Tech. Mentre per le restanti tre WorldTour, EF Education Nippo, UAE Team Emirates e BikeExchange, si tratta della prima partecipazione al TOTA. Tra l’altro quest’ultima squadra schiererà Simon Yates.

Fausto Masnada (all’epoca all’Androni) vinse due tappe al TOTA 2019
Fausto Masnada (all’epoca all’Androni) vinse due tappe al TOTA 2019

Occasione professional

Ma se le WT non hanno problemi nell’assicurarsi le vetrine mondiali, non è così per le professional. Le squadre di seconda fascia, grazie anche ad un parterre così ricco potranno giovare di una grande visibilità. 

Tra le otto professional impegnate nella corsa tra Italia ed Austria ci sono tutte quelle italiane: Androni-Sidermec, Bardiani-CSF-Faizané, Eolo-Kometa e Vini Zabù-Brado-KTM, davvero un’occasione d’oro per il ciclismo nostrano. Di certo si faranno trovare al top. A completare la rosa delle professional ci sono la spagnola Caja Rural-Seguros, la russa (ma molto italiana) Gazprom-Rusvelo, la francese Arkéa-Samsic e la norvegese Uno-X Pro Cycling Team.

Infine saranno presenti il team austriaco Tirol KTM Cycling, e la Nazionale italiana. 

Sempre in movimento

Ma se la prossima edizione deve ancora iniziare già si pensa a quelle future.

«Tante località ci stanno già chiedendo di ospitare il TOTAs nel 2022 e nel 2023 – ha detto Maurizio Evangelista, general manager Tour of the Alps – questo significa che la manifestazione ha lasciato una traccia precisa con il miglioramento della struttura organizzativa e la percezione di un evento ambizioso. Lo stesso Chris Froome qualche anno fa disse che un’esperienza di questo tipo è quanto di meglio desiderabile da un corridore».

A fargli eco è Wolfgang Toechterle. «Il Tour of the Alps – dice il direttore marketing di IDM Alto Adige – va ben oltre la promozione delle nostre bellezze paesaggistiche a un pubblico di milioni di persone, ma comunica valori come l’orgoglio sportivo, lo spirito di squadra che rappresentano le fondamenta della nostra Euroregione».

TAo Geogheghan Hart, Pavel Sivakov, Vincenzo Nibali, Tour of the Alps 2019

Tour of the Alps, la sicurezza e lo spettacolo

23.12.2020
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Il Tour of the Alps torna nel 2021 e accende i riflettori sulla sicurezza dei corridori: tema centrale che però inspiegabilmente trova più resistenze che intenti condivisi. L’Uci ha organizzato un meeting per parlarne con i diretti interessati e si sono presentati soltanto Gilbert e Trentin. Groenewegen ha rimediato 9 mesi di squalifica per la caduta di Jakobsen al Polonia e, per quanto risulta, contro gli organizzatori si è mosso poco o niente per quelle transenne posticce. Al Lombardia, Schachmann è stato falciato da un’auto entrata sul percorso, si è rotto la clavicola e ugualmente ha chiuso al 7° posto, con la vicenda apparentemente limitata alla negligenza della signora che guidava.

La corsa trentina (vinta nel 2019 da Pavel Sivakov, in apertura sul podio con Tao Geoghegan Hart e Nibali) ha provato un passo in più, introducendo gli Hotspot: un sistema di monitoraggio e segnalazione degli ostacoli sul percorso. E la notizia che inizialmente era arrivata tramite un comunicato è diventata motivo di approfondimento con Maurizio Evangelista, General Manager della prova e collega giornalista.

Maurizio Evangelista, presentazione Tour of the Alps
Maurizio Evangelista, alla presentazione del Tour of the Alps 2020, poi rinviato
Maurizio Evangelista, presentazione Tour of the Alps
Evangelista, alla presentazione Tour of the Alps 2020
Maurizio, come mai questo passo in avanti?

Una delle cose che caratterizza questa corsa è il fatto di avere una struttura tecnica solida. Persone capaci e competenti che partecipano tutto l’anno e non si limitano ad arrivare il giorno prima e andarsene il giorno dopo. Gente che effettua cinque sopralluoghi ed è parte attiva in tutta l’attività di costruzione della prova, permettendoci di avere un bel confronto su quali aspetti sviluppare. Detto questo, non abbiamo mai avuto un problema sicurezza, per il clima sereno delle nostre zone, per lo stato delle strade e perché i tanti sopralluoghi ci permettono di avere chiare le criticità. Però non si deve dare nulla per scontato.

Cosa si dà per scontato?

Ci siamo accorti, semplicemente osservando quello che accade in giro, che tante situazioni di pericolo vengono gestite sperando nella divina provvidenza e nell’abilità dei corridori. Parlo ad esempio di cadute contro gli spartitraffico, di transenne di poco valore e ad esempio del motociclista del Fiandre, quello di Alaphilippe, che era a sua volta il giudice in corsa. Perciò abbiamo convocato la nostra struttura tecnica e ci siamo chiesti che cosa si possa fare per migliorare quello che già facciamo.

Ecco un esempio dei cartelli che segnaleranno gli Hotspot al Tour of the Alps
Un esempio dei cartelli Hotspot
Nascono così gli Hotspot?

Ci saranno 3-4 punti per ogni tappa, che saranno segnalati con più attenzione e l’uso di una segnaletica creata ad hoc. Magari sembreranno cose banali, perché lo spartitraffico sta lì e non puoi spostarlo. Ma se sta alla fine di una discesa e dietro una curva, ad esempio, credo che al corridore faccia piacere saperlo.

Bei tempi quando certi ostacoli si potevano spostare…

Una volta si faceva, ma adesso le infrastrutture sono fisse e non si conciliano troppo con le gare di bici. Giusto per una tappa in Austria, abbiamo chiesto e ottenuto che togliessero un’aiuola, ma il resto rimane al suo posto. Tutto questo sarà poi spiegato nel road book, il Garibaldi, la guida tecnica. All’interno ci sarà quello che noi chiamiamo Radar, ossia un approfondimento della tabella di marcia, con il dettaglio di ogni passaggio critico, a disposizione di squadre e addetti ai lavori.

Vi siete mossi in risposta a richieste specifiche?

Nessuno ci ha chiesto niente, anche se a mio avviso i corridori dovrebbero interessarsi e preoccuparsi degli aspetti che più li riguardano da vicino. Se finisci a 90 all’ora contro uno spartitraffico, rischi seriamente di ammazzarti, non devo dirlo io.

Non dovete dirlo, ma in qualche modo lo avete fatto…

Credo che questa corsa si stia mettendo in luce perché prova a trovare una dimensione proiettata verso il futuro e qui si entra in un’altra sfera. Personalmente sono contrario ai chilometraggi eccessivi e al concetto di fatica estrema. E allora credo che il Tour of the Alps, puntando su chilometraggi ridotti e percorsi disegnati nel senso dello spettacolo, possa diventare molto attrattivo. Non è un caso che da noi si ritrovino a combattere sin dal via non solo i gregari, ma anche i leader. L’attenzione alla sicurezza aggiunge un tassello ad una corsa tecnicamente valida e ben integrata fra le montagne fra cui si svolge, diventandone il miglior testimonial.