Da Bressanone a Riva del Garda, passando per l’Austria: 716 chilometri e oltre 13.000 metri di dislivello. E’ il Tour of the Alps, in programma dal 19 al 23 aprile prossimo. La corsa che unisce il Tirolo e il Trentino torna dopo un anno di stop a causa del Covid e quest’oggi ha presentato le squadre che vi prenderanno parte. In tutto saranno 22 team: dodici WorldTour, otto professional, una continental e una selezionale nazionale.
Partecipazione top
Il Gs Alto Garda, che organizza l’evento, non vedeva l’ora di ripartire. L’attesa era davvero tanta e dopo aver annunciato questo parterre lo è ancora di più. Mai state tante squadre di prima fascia. Significa che c’è voglia di correre, di arrivare al top al Giro d’Italia, ma anche di mettere firmare l’albo d’oro di questa corsa. Per molti campioni infatti il TOTA non è “solo” una gara che traghetta verso la maglia rosa, ma è un obiettivo vero e proprio.
Le WT al via sono guidate dai campioni uscenti della Ineos-Grenadiers anche se all’epoca Sivakov (primo) e Geoghegan Hart (secondo) vestivano ancora i colori della Sky (fu l’ultima vittoria). La corazzata di sir Brailsford ha già annunciato la presenza di Filippo Ganna. Non mancherà poi la Trek-Segafredo di Vincenzo Nibali. Per il siciliano il TOTA è un passaggio chiave della sua preparazione, tanto più che l’anno scorso ha lamentato la carenza di corse a tappe. E ancora Groupama-FDJ con Thibaut Pinot, già vincitore nel 2018; la Bora-Hansgrohe, la Israel Start-Up Nation, la Qhubeka-Assos, la Bahrain-Victorious, l’Astana-Premier Tech. Mentre per le restanti tre WorldTour, EF Education Nippo, UAE Team Emirates e BikeExchange, si tratta della prima partecipazione al TOTA. Tra l’altro quest’ultima squadra schiererà Simon Yates.
Occasione professional
Ma se le WT non hanno problemi nell’assicurarsi le vetrine mondiali, non è così per le professional. Le squadre di seconda fascia, grazie anche ad un parterre così ricco potranno giovare di una grande visibilità.
Tra le otto professional impegnate nella corsa tra Italia ed Austria ci sono tutte quelle italiane: Androni-Sidermec, Bardiani-CSF-Faizané, Eolo-Kometa e Vini Zabù-Brado-KTM, davvero un’occasione d’oro per il ciclismo nostrano. Di certo si faranno trovare al top. A completare la rosa delle professional ci sono la spagnola Caja Rural-Seguros, la russa (ma molto italiana) Gazprom-Rusvelo, la francese Arkéa-Samsic e la norvegese Uno-X Pro Cycling Team.
Infine saranno presenti il team austriaco Tirol KTM Cycling, e la Nazionale italiana.
Sempre in movimento
Ma se la prossima edizione deve ancora iniziare già si pensa a quelle future.
«Tante località ci stanno già chiedendo di ospitare il TOTAs nel 2022 e nel 2023 – ha detto Maurizio Evangelista, general manager Tour of the Alps – questo significa che la manifestazione ha lasciato una traccia precisa con il miglioramento della struttura organizzativa e la percezione di un evento ambizioso. Lo stesso Chris Froome qualche anno fa disse che un’esperienza di questo tipo è quanto di meglio desiderabile da un corridore».
A fargli eco è Wolfgang Toechterle. «Il Tour of the Alps – dice il direttore marketing di IDM Alto Adige – va ben oltre la promozione delle nostre bellezze paesaggistiche a un pubblico di milioni di persone, ma comunica valori come l’orgoglio sportivo, lo spirito di squadra che rappresentano le fondamenta della nostra Euroregione».