Masnada riparte e finalmente può parlare di obiettivi

25.02.2024
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Sulle strade dell’Oman, prima della Muscat Classic e poi della corsa a tappe successiva, si è rivisto in gruppo Fausto Masnada. Il bergamasco era tornato a correre alla fine della scorsa stagione dopo tre mesi di stop a causa dell’intervento al soprasella. Tredici giorni di corsa tra settembre e ottobre ci avevano riconsegnato un Masnada sorridente e speranzoso. Ora che l’inverno è alle spalle, e la stagione 2024 è iniziata, è il momento di tirare le prime somme sul suo ritorno

«Sono in Francia – racconta Masnada nella giornata di venerdì – dove correrò Faun Ardèche e Faun Drome Classic. Saranno due gare più impegnative rispetto all’Oman, poi farò due corse a tappe a marzo. Insieme alla squadra (Soudal-Quick Step, ndr) abbiamo deciso di aumentare i giorni di corsa e fare un calendario più ricco».

Le corse in Oman hanno rappresentato il primo appuntamento ufficiale del 2024 per Masnada
Le corse in Oman hanno rappresentato il primo appuntamento ufficiale del 2024 per Masnada
Segno che ti senti bene, no?

Vero. L’inverno è stato positivo, non ho avuto alcun intoppo. Sono anche riuscito a fare un bel blocco di lavoro in altura. In Oman non è andata male, anzi. Ho fatto i miei migliori valori negli ultimi due anni. Mi aspettavo di essere un po’ in difficoltà, soprattutto nell’arrivo in salita di Green Mountain.

I numeri migliori negli ultimi due anni, promettente…

Non sono emersi da test, ma sono frutto della comparazione dei valori che avevo negli anni scorsi al Tour of Oman. Il miglioramento mi dà fiducia e mi fa capire che la direzione in cui sto andando è quella giusta. Dal mio punto di vista devo impegnarmi al massimo per essere professionale e farmi trovare pronto. Il ciclismo è sempre più competitivo, non è facile vincere, ma per riuscirci si devono fare le cose al 100 per cento. 

Masnada ha modificato la posizione in sella, ricercando una maggiore performance
Masnada ha modificato la posizione in sella, ricercando una maggiore performance
Hai fatto modifiche alla bici?

Dopo l’intervento al soprasella ho fatto un reset della posizione: sia per la sella che per la scelta dei materiali. Prima era tutto un adattarsi e convivere con il dolore, nel mettermi in sella sceglievo il comfort e non la performance. Ora posso concentrarmi nel cercare la performance. Utilizzo una sella diversa, la Romin Evo Pro MIMIC da 143 millimetri, sempre di Specialized, si tratta di un modello da donna. La parte operata è rimasta comunque delicata e questa sella ha la particolarità della tecnologia Mimic, quindi mi dà un maggior comfort. 

Rispetto alla fine del 2023 come ti senti?

Già dopo l’intervento mi sentivo bene, avevo ripreso a pedalare ed ero a un buon livello. Alla luce di questo si è deciso di lavorare per altri obiettivi nel 2024. 

Che inverno è stato?

Normale. Ho terminato le corse in Giappone, ho fatto lo stacco invernale e sono tornato ad allenarmi normalmente. Non ho passato molto tempo in palestra, visto che nel periodo in cui ero fermo ho lavorato tanto con i pesi. Mi mancava il feeling con la pedalata, quindi ho cominciato fin da subito a uscire in bici. 

La sella che Masnada usa da dopo l’operazione è la Romin Evo Pro MIMIC 143 mm
La sella che Masnada usa da dopo l’operazione è la Romin Evo Pro MIMIC 143 mm
Sei riuscito a inserire anche un blocco in altura…

Il programma è stato completo e corretto rispetto a quanto pattuito con la squadra. Non ci sono stati problemi e sono molto felice del mio livello di condizione. Il blocco in altura mi ha dato qualcosa in più e in Oman questo si è visto. 

Che corse a tappe farai a marzo?

Ne ho un paio. Una tra Tirreno-Adriatico e Parigi-Nizza e poi il Catalunya. La squadra fa un calendario impegnativo, da team WorldTour ed è giusto così. Non corriamo in gare che possono essere considerate di secondo livello. Questo vuol dire che per vincere, in certi appuntamenti, bisogna essere davvero pronti. Ma sto lavorando al fine di tornare ai miei livelli migliori. 

La condizione di Masnada è in crescendo in vista delle prossime gare di marzo
La condizione di Masnada è in crescendo in vista delle prossime gare di marzo
A fine marzo farete un primo bilancio?

L’idea è di capire come starò al termine di questo primo blocco di gare. Se mi sentirò bene potrei andare in altura per preparare una grande corsa a tappe, ma non saprei ancora quale. Magari prenderò il via alle classiche, non so…

Se dovessimo chiederti qual è il tuo sogno in questo 2024?

Tornare al Giro, finirlo e vincere anche una tappa. E’ il mio obiettivo primario, dopo due anni di problemi voglio tornare sulle strade della corsa rosa. Il ciclista lavora così, con obiettivi a breve, medio e lungo termine. E’ l’unico modo di andare avanti in uno sport così difficile. A volte poi non riesci a raggiungere questi traguardi, e lì è il momento di concentrarsi su quelli successivi. Da qui fine marzo ne ho uno, vedremo se riuscirò a raggiungerlo. 

Alé senza confini: è partner di AlUla Tour e Tour of Oman

06.02.2024
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AlUla Tour e Tour of Oman. Due corse ben organizzate, in crescita e programmate proprio in queste settimane, sono accomunate quest’anno dal brand fornitore delle maglie ufficiali: la veronese Alé. Il maglificio sportivo coordinato da Alessia Piccolo è stato difatti selezionato quale fornitore ufficiale esclusivo per quanto riguarda la produzione delle maglie indossate dai diversi leader delle classifiche generali di entrambe le competizioni mediorientali. 

L’AlUla Tour si è già disputato, essendo partito il 30 gennaio scorso da AlManshiyah per concludersi, il 3 febbraio, dopo cinque tappe e dopo aver percorso complessivamente 811 chilometri, alle Skyviews di Harrat Uwayrid. Il Tour of Oman invece partirà il prossimo 10 febbraio dal Forte Al Rustaq per terminare il giorno 15, dopo 867 chilometri. 

E proprio per celebrare ed omaggiare al meglio queste due affascinanti corse a tappe, gare che hanno visto e che vedranno ai nastri di partenza anche diverse formazioni WorldTour, Alé ha disegnato livree esclusive di modelli di maglie che sono parte integrante della propria linea PR-R. Quella per intenderci dedicata espressamente agli atleti ed ai team professionistici. 

La qualità per i pro’

Le maglie disegnate per l’AlUla Tour sono state quattro: verde, riservata al leader della classifica generale, scelta per ricordare le oasi del deserto saudita. Quella rossa, in omaggio alle montagne che fanno da cornice al tour ed indossata dal primatista della classifica a punti, quella arancione, che richiama il manto scuro del leopardo, simbolo di forza e aggressività, per il corridore più combattivo, ed infine quella “tradizionale” bianca che come spesso succede è stata appannaggio del miglior giovane in classifica.

Per quanto invece riguarda la prossima edizione del Tour of Oman, Alé ha disegnato quattro esclusive maglie per il leader di classifica. Quella rossa, per il primo nella generale, quella verde per il leader della classifica a punti, quella oro per il ciclista più combattivo, ed infine – anche qui – quella bianca per il miglior giovane della competizione. Da porre in evidenza è che Alé, quest’anno, ha previsto un elaborato motivo geometrico comune a tutti i capi, così come i colori della bandiera dell’Oman ripresi sulla manica sinistra. 

«E’ con vero piacere – ha dichiarato Alessia Piccolo, Amministratore Delegato di APG, la realtà imprenditoriale cui Alé fa capo – che abbiamo annunciato la nostra partecipazione a queste due affascinanti corse a tappe mediorientali. L’AlUla Tour, già disputato qualche giorno fa, e il Tour of Oman pronto a prendere il via. Entrambe le gare si svolgono in regioni ricchissime di storia e lungo territori tra loro estremamente diversificati, per difficoltà e caratteristiche geografiche, con temperature estremamente variabili in questa stagione dell’anno. Proprio per questo abbiamo disegnato maglie leggere, traspiranti, con colori vividi e brillanti. Sono certa che i nostri capi Alé hanno saputo offrire, e offriranno, grande comfort e performance a tutti gli atleti top di classifica».

Alé

Uijtdebroeks ha due sogni: il Tour e una fattoria

11.02.2023
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Cian va veloce. Il suo prossimo step sarà il Tour of Oman, con la mezza idea di fare finalmente classifica, grazie alla salita finale di Green Mountain (tappa di martedì 14 febbraio). Cian Uijtdebroeks e questo suo cognome così difficile (per noi) da pronunciare sono sulla porta di un altro salto di qualità, dopo che la vittoria al Tour de l’Avenir dello scorso anno lo ha fatto uscire dal cono delle luci altrui. Non più il ragazzino che sogna di fare come Evenepoel, ma un atleta promettente e forte, con sogni se possibili più grandi.

Cian ammette che le cose a volte vanno un po’ troppo veloci per lui, ma ci ride su. «Due anni fa guardavo questi campioni in tivù – ha detto al belga Het Nieuwsblad – invece stamattina mi sono trovato improvvisamente in ascensore con Cavendish. Non credo che mi conosca, nessuno mi conosce… ».

La Bora-Hansgrohe lo ha sotto contratto fino al 2024, avendo previsto per lui un cammino di crescita graduale. Il guaio, se di guaio si può parlare, è che il primo ad avere fretta è proprio lui.

Cian Uijtdebroeks è nato il 28 febbraio 2003. Ha corso da junior alla Auto Eder ed è pro’ alla Bora dal 2022
Cian Uijtdebroeks è nato il 28 febbraio 2003. Ha corso da junior alla Auto Eder ed è pro’ alla Bora dal 2022
Cosa è cambiato dopo il Tour de l’Avenir?

Non sono più visto come una promessa. Qualcosa è cambiato, anche se continuo senza mettere troppa pressione su me stesso. Ho ancora 19 anni e ci sono in giro corridori che hanno raggiunto grandi risultati a 23. Se riuscirò ad arrivarci prima, allora lo farò. Voglio sempre attaccare, cercare di vincere, ma l’anno scorso fra i professionisti non ci sono riuscito. La squadra mi ha detto che ho davanti tre anni per crescere, mi sembrano lunghissimi. Spero di arrivarci prima

Era importante liberarsi dal confronto con Evenepoel?

Non è che il confronto con Remco mi tenesse sveglio, ma quando guardavo i suoi risultati, la pressione veniva da sé. Adesso è passata, faccio quello che posso. Il futuro ci dirà se sto crescendo più velocemente o più lentamente di lui. Ci conosciamo. Quando ci vediamo, una chiacchierata ci scappa sempre, ma non è che ci scambiamo messaggi. Ho tre anni di meno, non abbiamo corso insieme nelle giovanili. Non abbiamo parlato poi molto.

Sul podio del Tour de l’Avenir 2022, Uijtdebroeks ha preceduto Staune Mittet e Hessmann (foto Asopresse)
Sul podio del Tour de l’Avenir 2022, Uijtdebroeks ha preceduto Staune Mittet e Hessmann (foto Asopresse)
Sei sempre sorridente…

Mi sto divertendo. Vengo pagato per fare qualcosa che amo fare. Mi sento esattamente come quando ero junior, anche se ovviamente il livello è molto più alto. Essere un ciclista professionista è un sogno che si avvera. Poi certamente verrà il giorno in cui da me si vorranno i risultati. Per ora la squadra mi lascia tempo, ma so anche che non aspetteranno cinque anni. Sono convinto però che anche quando sentirò di essere forte e di poter lottare contro i grandi, mentalmente sarò lo stesso che ha vinto tra i più giovani. Anche lì mi veniva chiesto di fare risultati.

Com’è stato il tuo inizio di stagione?

In questo periodo dell’anno ci sono poche gare con grosse salite e questo è l’aspetto più duro. L’ultimo giorno in Oman si andrà a Green Mountain e saranno già venti minuti di salita. Ne avrei preferiti trenta, un’ora, ma per cominciare va bene così. Alla Muscat Classic ho provato ad attaccare nell’ultimo tratto in salita, ma c’era troppo vento contrario. E poi nel finale ho anche forato: scattare sul cerchio non è facile.

Il gusto di attaccare è alla base del ciclismo di Uijtdebroeks, qui al Trofeo Andratx a Mallorca
Il gusto di attaccare è alla base del ciclismo di Uijtdebroeks, qui al Trofeo Andratx a Mallorca
Che cosa significa essere pro’ a 19 anni?

Faccio ancora molti errori, sono spesso nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ho la testa che va per i fatti suoi. Una volta Nils Politt mi ha detto: «Cian, cosa stai facendo? Vieni alla mia ruota, vieni qui. Fra poco il gruppo tornerà compatto». Se non lo avesse detto, avrei tirato per un’ora e nel finale sarei stato morto. A volte invece sbaglio per capire fin dove posso arrivare…

Quando?

Quando decido di correre come negli juniores. A Mallorca, ad esempio, quando sono partito a 95 chilometri dalla fine. Ho detto alla radio che stavo per attaccare. Mi hanno chiesto se fossi sicuro, ma io sono andato lo stesso. E’ uno stile molto più aggressivo, ma ovviamente per ora non è il modo migliore per vincere una corsa a tappe. A Mallorca si poteva fare, perché non c’era classifica finale. Ma intanto sto crescendo. Ho un buon valore di consumo di ossigeno, ma un solo inverno non può cambiarti troppo. Ho più resistenza, i miei muscoli sono leggermente più sviluppati. L’anno scorso non avrei potuto pedalare per tre ore a tutta come in quella tappa di Mallorca.

Mancavano 95 chilometri all’arrivo del Trofeo Andratx quando il belga è partito da solo
Mancavano 95 chilometri all’arrivo del Trofeo Andratx quando il belga è partito da solo
Resta il sogno di vincere il Tour?

La scorsa è stata una stagione per imparare. Quest’anno deve essere una via di mezzo, ma l’anno prossimo devo andare forte. Il mio sogno resta diventare un buon corridore per i grandi Giri. Il Tour de France resta il sogno più grande, ma devo ancora crescere. Per ora mi pongo piccoli obiettivi e un giorno, che vinca o meno, farò il contadino. Per questo, dopo un anno ho interrotto gli studi di psicologia e ora seguo biologia e agronomia online. Il mio sogno è vincere un giorno il Tour de France e poi comprarmi una fattoria.

Semina in Colombia, raccoglie in Oman: che Masnada!

14.02.2022
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Fausto Masnada centra la prima vittoria in maglia Quick Step-Alpha Vinyl e fa segnare anche il successo numero 100 per il gruppo in cui è entrato nel 2020. E’ successo ieri al Tour of Oman, sul traguardo della Capitale Muscat, a capo di una tappa di 119,5 chilometri con tre volte la salita di Al Jabal.

Masnada arriva in solitaria sul traguardo di Muscat con 1’07” sul compagno Schmid
Masnada arriva in solitaria sul traguardo di Muscat con 1’07” sul compagno Schmid

Gioco di squadra

Che volesse lasciare il segno si era capito quando si era mosso assieme a Mauro Schmid, il giovane svizzero che al Giro dello scorso anno aveva vinto la tappa di Montalcino. Prima insieme, poi Schmid da solo, mentre Fausto veniva assorbito da un gruppo più grande. E quando il distacco dal compagno era ormai neutralizzato, Masnada è partito da solo, arrivando al traguardo mentre il compagno dietro rintuzzava gli attacchi.

«Oggi è stata una tappa davvero difficile – dice Masnada – ma abbiamo corso come una squadra ed è questo che ha fatto la differenza alla fine. Mauro ha fatto una gara fantastica, oggi è stato bravissimo, attaccando e mettendo pressione sugli altri, prima di aiutarmi nella parte finale della tappa, dopo essere stato ripreso. Non posso ringraziarlo abbastanza per il suo impegno e l’ottimo lavoro!».

Mauro Schmid in azione ieri. Lo svizzero ha coperto le spalle a Masnada rintuzzando i contrattaccanti
Mauro Schmid in azione ieri. Lo svizzero ha coperto le spalle a Masnada rintuzzando i contrattaccanti

Covid a gennaio

Le vittorie non vengono da sole e non sono mai per caso. L’ultima di Fausto risaliva alla tappa di Cassino al Giro del 2019, nel giorno che portò Valerio Conti alla maglia rosa. Poi ci furono il passaggio alla CCC e a fronte delle difficoltà di quest’ultima, nella primavera del 2020 il bergamasco approdò alla allora Deceuninck-Quick Step.

«Vincere a inizio stagione – dice – dà sempre morale perché alla fine sono solo alla prima gara di quest’anno, per cui una vittoria è sempre qualcosa di diverso. La preparazione è andata bene. Abbiamo fatto il ritiro di dicembre con la squadra a Calpe, che è andato tutto secondo programma. Poi a gennaio ho avuto problemi col Covid, per cui nulla di grave. Però comunque mi ha compromesso il secondo ritiro e ho perso una decina di giorni.

«Così appena sono risultato negativo, sono andato subito in Colombia e ho fatto un periodo in altura di allenamento. E poi sono venuto direttamente qua a correre. Per cui non mi aspettavo di avere comunque una condizione così buona».

Ritiro a Duitama

In Colombia, a Duitama che rievoca ricordi variopinti e pelati, Fausto è stato ospite di un suo ex compagno dì squadra dell’Androni, Rodolfo Torres.

«Sono andato lì per fare il ritiro – racconta dall’Oman – c’ero già stato nel 2020, per cui conoscevo già il posto. Rodolfo poi mi organizza sempre tutto! L’hotel, un ragazzo che mi segue in moto e mi fa i massaggi. Diciamo che si sta bene. Ed essendo gennaio, è difficile trovare un altro posto a 2.500 metri dove ci si può allenare in pantaloncini e maglietta. Così nonostante abbia perso una decina di giorni all’inizio gennaio, sono soddisfatto. Per cui adesso pensiamo a finire bene questa corsa e poi andrò direttamente al UAE Tour, che è la seconda gara in programma per me questa stagione».

Tra i lussuosi palazzi di Muscat, Masnada sfoggia la maglia di leader (foto D. Belingheri)
Tra i lussuosi palazzi di Muscat, Masnada sfoggia la maglia di leader (foto D. Belingheri)

Gregario speciale

In una squadra così forte e piena di campioni, il ruolo di un corridore così generoso sarà in più di un’occasione quello di aiutante, ma lui non se ne è mai fatto un cruccio. Le occasioni verranno, come è venuto il Lombardia dello scorso anno.

«Dopo il UAE Tour – spiega – vedremo poi come concentrarci per il resto delle corse. Sicuramente la squadra mi ha portato qui dandomi fiducia e ho dimostrato di ripagarla. Anche in questo caso però, quando verranno le corse importanti dovrò comunque mantenere il mio ruolo ed essere di supporto ad Alaphilippe, Remco o quello che sarà il capitano. Ma appunto sono contento che sia così. Io intanto continuo a giocarmi le mie carte, a fare il massimo di me stesso e a migliorare mese dopo mese. E quello che verrà sarà la strada deciderlo».

Masnada ha ora 55 secondi di vantaggio in classifica su Charmig della Uno-X, vincitore del primo arrivo in salita. Il Tour of Oman affronterà oggi un ultimo arrivo impegnativo a Jabal Al Akhdhar con salita finale di 7 chilometri. Sarà certamente lotta senza quartiere, in attesa dell’ultima tappa di domani a Matrah Corniche.