Il vero spettacolo è stata la gente. Piva, come mai?

21.05.2023
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BERGAMO – Bonifazio arriva trascinando i piedi, stanco morto. Le sue gambe da velocista sulle strade di Bergamo hanno sofferto le pene dell’inferno, ma ha fatto bene il suo lavoro, proteggendo nella fuga Laurens Huys, cui la Intermarche-Wanty ha chiesto di tenere duro in classifica. Si guarda intorno e lo intercettiamo prima che salga sul pullman, mentre a un paio di metri il suo direttore sportivo Valerio Piva armeggia nell’ammiraglia prima di scenderne e archiviare la tappa.

«Mi sono trovato davanti insieme a Huys – racconta Bonifazio – non abbiamo preso rischi nelle discese e poi nel finale ho attaccato sulla Roncola per mettere in crisi gli altri compagni di fuga, in modo che il mio compagno non tirasse prima della salita e ci arrivasse spendendo meno. Io sto abbastanza bene, la stanchezza inizia a farsi sentire, il risveglio è sempre traumatico. Il freddo ha fatto la sua parte, perché non ti fa realmente capire la tua condizione e recuperare quando ogni giorno ti congeli, è veramente dura. Questo Giro non ha favorito noi sprinter, quindi bisogna cercare di sopravvivere tutti i giorni…».

Anche questa volta gli uomini di classifica si sono fatti pregare e alla fine non si sono presentati alla festa. Quei due secondi fra il gruppetto di Almeida e quello di Pinot sono stati conseguenza di una discesa fatta in modo più spregiudicato, ma nulla di più. E così, approfittando della saggezza di Valerio Piva, proviamo a capire che cosa si pensi là dietro, nella lunga fila delle ammiraglie, mentre davanti le star del Giro lasciano passare i chilometri e le occasioni.

Qualcuno poco fa sull’arrivo ha parlato di un Giro che si deciderà con il colpo di un solo giorno. Perché è troppo duro, ha tappe troppo lunghe e a causa del freddo nessuno si muove…

Un Giro troppo duro? Non lo so, tutti i Giri sono duri – risponde Piva con gli occhi che lampeggiano di scetticismo – e si sapeva prima di venire che fosse una corsa difficile e con tante salite. E’ chiaro che ognuno fa le sue scelte sugli atleti da portare, capaci di gestire queste situazioni. Il freddo c’è stato e anche tanto, ma purtroppo quello non si può gestire. Sono situazioni difficili per tutti, io lo so perché ho vissuto il Gavia (nel 1988 il Giro fu sconvolto da una bufera di neve sul passo valtellinese, ndr). Qui non è stata una sola giornata, ma quasi tutte le tappe finora. Però sono convinto che il Giro sarà spettacolare nell’ultima settimana e anche questo si sapeva…

Piva è convinto che il Giro si deciderà nella terza settimana e non si stupisce per l’attendismo dei big
Piva è convinto che il Giro si deciderà nella terza settimana e non si stupisce per l’attendismo dei big
Anche questo si sapeva?

Certo, perché chi sa gestirsi aspetta la terza settimana. Quindi io mi aspetto che Roglic e Thomas e quelli che sono rimasti a giocarsi la vittoria si sfideranno sulle salite, come era prevedibile. Roglic ha gestito la squadra con il giusto approccio. Se vuoi essere competitivo nelle tappe più dure, devi fare così.

Oggi sulla carta era una tappa di quelle, no?

Lo pensavo anche io, ma visto che domani c’è il riposo hanno rimandato al Bondone di martedì, alle Tre Cime di Lavaredo, a Zoldo e alla cronometro finale. Attenzione perché lì, sul Monte Lussari, si può decidere il Giro. Le forze sono quelle e chi ha speso all’inizio rischia di pagare.

Possiamo dire che l’assenza di Evenepoel ha tolto un po’ di imprevedibilità?

Quando all’inizio li vedevo battersi per pochi secondi, ero un po’ perplesso. Non è facile gestire le tre settimane, soprattutto su questo percorso. Con Remco cambiava qualcosa chiaramente, avrebbe dato del pepe a questo Giro, ma qualche dubbio mi resta.

Gli italiani onorano il Giro. Nella prima fuga ci sono Albanese, Frigo, Ballerini, Velasco, Gavazzi e Pasqualon
Gli italiani onorano il Giro. Nella prima fuga ci sono Albanese, Frigo, Ballerini, Velasco, Gavazzi e Pasqualon
Su cosa?

Sarebbe riuscito ad arrivare in fondo a quel modo? Chiaramente non lo sapremo mai e, se ci fosse riuscito, sarebbe stato un grandissimo. Per ora non ci resta che aspettare le prossime tappe dure. Tanti si sono resi conto che la selezione verrà dal meteo e dai percorsi e aspettano i giorni chiave perché non ci sono tante forze da sciupare. 

E il vostro Giro?

Sapevamo dall’inizio che non abbiamo nessuno per la classifica. Cerchiamo di andare nelle fughe, con corridori che non sono scalatori o velocisti top. Quindi cerchiamo di anticipare per provare a vincere una tappa. Ci siamo andati vicino, ma qui il livello della nostra squadra è quello che si può vedere. Dispiace che non sia venuto Taco Van der Hoorn, che però è stato male. Lui una tappa poteva vincerla, lo ha già fatto.

Poi Piva saluta, deve salire sul pullman per parlare con i suoi ragazzi. Lascia capire che Bonifazio oggi lo ha stupito e quando gli diciamo che nella squadra ci sarebbe stato ancora bene Pozzovivo, preferisce non dire nulla. Fosse stato per lui, il lucano sarebbe stato ancora qui. Ma adesso che anche Domenico è tornato a casa per il Covid, stare a rivangare l’argomento non serve a niente. Valerio sparisce, la tappa di Bergamo è finita. Probabilmente quelle magnifiche schiere di tifosi lungo il percorso avrebbero meritato altro spettacolo. Merito e applauso a tutti gli uomini della fuga.