Un giro in pista a Fiorenzuola e Consonni ritrova la vittoria

22.08.2025
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«Della prima volata – ricorda ridendo Chiara Consonni –  ricordo che ero indietrissimo, ho fatto una rimonta assurda. Il mio direttore sportivo mi ha detto che dopo l’ultima curva, più o meno ai 700 metri, ha smesso di guardare la diretta perché ero in ventesima posizione. Pensava fosse impossibile. Invece la gamba c’era e la voglia di vincere ancora di più. Negli ultimi 50 metri sono uscita nel momento giusto ed è stata una liberazione…». 

L’intesa con Zoe Backstedt si sta rafforzando e ha portato alle due vittorie polacche di Consonni
L’intesa con Zoe Backstedt si sta rafforzando e ha portato alle due vittorie polacche di Consonni

Finalmente la vittoria

Vincere riporta il buon umore. Se poi parliamo di una velocista come Chiara Consonni, che dalle risate trae la benzina migliore, si capisce che il digiuno iniziato dopo la seconda tappa del Giro 2024 fosse un tempo troppo lungo. La bergamasca, che quest’anno è passata alla Canyon//Sram, ha avuto bisogno di più tempo per prendere le misure, ma al Tour de Pologne Women ha ritrovato smalto e successo. Due tappe, per la precisione, e la classifica generale.

«Forse nella prima tappa non siamo riuscite a organizzarci così bene con il treno – prosegue Consonni – ma nella seconda le ragazze sono state bravissime. Puntavamo a vincere prima la tappa e poi la generale sarebbe venuta di conseguenza. Hanno lavorato tutto il giorno per me e poi mi hanno tirato la volata, nonostante ci conosciamo ancora poco. Con Zoe Backstedt avevo lavorato bene al Baloise, dove ha vinto. E lei mi ha tirato una volata pazzesca. Sono uscita presto, intorno ai 250 metri. E solo in un monitor dell’area interviste, mi sono resa conto del distacco che ho dato alla seconda…».

Nella terza tappa, vinta a Krasnik, il treno Canyon//Sram per Consonni è stato perfetto
Nella terza tappa, vinta a Krasnik, il treno Canyon//Sram per Consonni è stato perfetto
Forse l’inserimento te lo aspettavi più liscio?

E’ tutto l’anno che cerco di vincere. La prima parte di stagione è stata dura. Era tutto nuovo, gli ingranaggi da provare con le nuove compagne, i nuovi direttori sportivi. Sinceramente mi aspettavo che fosse un po’ più semplice. Poi sono andata al Giro, che però si è rivelato troppo impegnativo per me. Da lì sono andata al Baloise. Avrei dovuto fare il Tour, ma la squadra ha scelto di puntare tutto su Kasha (Niewiadoma, ndr) e al mio posto hanno convocato Soraya Paladin, che in salita ha potuto fare un lavoro certamente migliore di me.

E poi il Polonia…

Sinceramente, non pensavo di stare così bene. Volevo solo vincere la prima e poi mi sono detta: già che ci siamo, perché non proviamo a vincerne un’altra? Uscivo da mesi di piazzamenti su piazzamenti, ma non riuscivo a vincere. Non so cosa mancasse, mi hanno detto che forse ero poco convita, ma non ne sono certa. Io ci ho sempre creduto e parto per ogni corsa con la voglia e la convinzione di vincerla. Ho sempre l’adrenalina, la grinta che mi fa spingere fino alla fine, però non arrivava. Non so cosa fosse, l’importante è che mi sia sbloccata e la stagione ha preso un’altra piega.

Hai davanti il calendario per provarci ancora?

Farò il Simac Ladies Tour, poi una gara di un giorno a Stoccarda la domenica dopo il Simac, però non ho ben chiaro come sia il percorso. Poi ci saranno un po’ di gare qui in Italia, anche vicino casa, che sono comode per tenere la gamba fino al mondiale pista.

La parte più complicata di questo primo anno alla Canyon è stato creare l’intesa con le compagne
E’ possibile che l’ingrediente mancante più che la convinzione sia stata proprio la pista?

A dire la verità, sì. Nella settimana prima di vincere in Polonia, ho corso in pista a Fiorenzuola, quindi forse mancava anche quello. Okay che la pista mi piace, però mi sono sempre trovata bene anche a livello di allenamenti e mi ha sempre aiutato molto anche su strada. Correre da sola. Ritrovare la motivazione e la grinta e poi alla fine andare anche più tranquilla verso una corsa per cui non avevo aspettative. E così trovare la vittoria.

Hai davvero mollato così tanto il lavoro a Montichiari?

Soprattutto in inverno, sì. Nel periodo delle classiche, per un motivo o per l’altro, sono andata molto meno rispetto agli altri anni. Però quando è capitato che ci fosse brutto tempo, siamo sempre state accolte benissimo. Bragato, Villa e Masotti sono stati permissivi sotto questo punto di vista, cercano sempre di invogliarci ad andare in pista e da settembre inizieremo ad adarci un paio di volte a settimana.

Bragato ci ha detto che la presenza di voi big in pista porta grande motivazioni nelle più giovani.

Esatto! Quando siamo insieme, cavoli (ride, ndr), è tutta un’altra cosa. Vittoria (Guazzini, ndr) è appena tornata dall’infortunio. Martina (Alzini, ndr) ha appena vinto. L’altra Martina (Fidanza, ndr) adesso è in altura, quindi secondo me potremo fare ancora bene. Invece sulle altre ragazze, anche col fatto che ci siamo incrociate poco, non ho molte informazioni. Però so che quando sono in pista con loro, ho sempre la motivazione che mi fa spingere qualcosa in più o mi impedisce di staccarmi dalle loro ruote nei quartetti.

Torniamo alle volate: adesso il treno è a posto?

Faccio sempre il confronto con la UAE, dove lavoravo con ragazze che conoscevo da tempo. Quest’anno ho dovuto prima conoscere le ragazze e poi lavorarci insieme. Dovevamo creare un rapporto in bici e anche fuori dalla bici, che ti permette poi anche di fidarti di più e di rendere perfetti i meccanismi che in allenamento sono difficili da ricreare e si provano bene soltanto in gara.

Cosa hai fatto dopo le due vittorie in Polonia?

Sono stata due giorni al lago. Era Ferragosto, ne avevo bisogno. Perché da adesso a fine stagione si sta a casa per lavorare, delle vacanze si parlerà semmai a novembre.

Il bilancio di Lang, che lavora già al Tour de Pologne di domani

15.08.2025
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WIELICZKA (Polonia) – Terminato uno, ne ha iniziato subito un altro con in mezzo solo un giorno di apparente riposo. A ruota dell’82° Tour de Pologne maschile è scattato subito quello femminile, conclusosi ieri con la vittoria nella generale (e di due delle tre tappe) di Chiara Consonni. Per Czeslaw “Cesare” Lang questa prima metà di agosto è stata dedicata alle sue “creature” (in apertura foto Szymon Gruchalski).

Non è solo il presidente della sua società organizzatrice e il direttore della corsa, Lang è letteralmente un’icona nazionale. Quando si parla con l’ex argento olimpico di Mosca 1980 si viene travolti dalla sua passione per il ciclismo ed il suo Paese, che ha aiutato a far crescere in modo esponenziale negli ultimi decenni. E lui, di conseguenza, è acclamato dagli appassionati.

Quelli del Tour de Pologne diventano innanzitutto giorni di festa, oltre che una gara quasi sempre aperta fino in fondo. Rispetto al passato “Cesare” non pedala più prima delle tappe, ma si tiene in forma come nonno correndo appresso a Carolina, l’ultima nipotina arrivata e figlia di Agata e John Lelangue. Tuttavia fare un bilancio con lui è un passaggio irrinunciabile, perché non ha mai problemi e paure nel parlare.

Chiara Consonni ha conquistato 2 tappe e la generale del recente Tour de Pologne Women davanti a Zanetti e Schweinberger
Chiara Consonni ha conquistato 2 tappe e la generale del recente Tour de Pologne Women davanti a Zanetti e Schweinberger
E’ stato un Tour de Pologne incerto che si è deciso all’ultima tappa.

E’ stato molto interessante. La nostra gara ha questa caratteristica che va a scoprire tanti nuovi talenti. La gara resta aperta per tanti corridori che arrivano da noi con una bella condizione. Le grandi corse a tappe sono dedicate principalmente agli scalatori con squadre che lavorano solo per loro. Da noi invece c’è più libertà, ogni formazione ha più di una soluzione, più di un leader. E si finisce per lavorare per chi sta meglio nelle tappe finali. Grandi corridori come Kwiatkowski, Majka, Vingegaard, Almeida, Sagan, Evenepoel sono passati da noi che non erano ancora i campioni che sono poi diventati.

Bisogna essere bravi quindi a prevedere un certo tipo di corsa?

Avete visto che quest’anno abbiamo disegnato un percorso abbastanza duro in quasi tutte le tappe. Questo è dovuto anche al livello dei corridori che è molto alto. Pertanto devi inserire una cronometro individuale all’ultima tappa per definire la classifica. Però mi ha colpito in particolare un altro aspetto.

Quale?

La cosa che mi è piaciuta di più di questo Tour de Pologne è stato vedere ancora più pubblico sulle strade e nelle piazze di partenza o arrivo. Il doppio rispetto alle ultime edizioni. Al traguardo di Zakopane ad esempio c’è stata davvero tantissima affluenza. Si vede che in Polonia il ciclismo sta crescendo sempre di più.

Quanto di tutto questo è merito di Czeslaw “Cesare” Lang?

Non saprei (sorride, ndr). Quando negli anni ‘80 sono passato pro’ in Italia, qua in Polonia correvano solo contadini che portavano il latte sulla canna della bici per venderlo. Quando ho smesso di correre, sono stato il primo a portare la Mtb nel mio Paese aprendo un negozio in cui vendevo le bici di Ernesto Colnago. Nessuno conosceva quel tipo di bici, ma si sono subito appassionati e hanno iniziato a partecipare a gare di Mtb.

Czeslaw Lang abbraccia Rafal Majka che ha disputato il suo ultimo Tour de Pologne. L’atleta della UAE si ritirerà a fine stagione
Czeslaw Lang abbraccia Rafal Majka che ha disputato il suo ultimo Tour de Pologne. L’atleta della UAE si ritirerà a fine stagione
Senti di essere stato un riferimento anche a livello organizzativo?

Alcuni hanno preso spunto da me per organizzarle e si è creata una bella rete di eventi e organizzatori. Il ciclismo cresce se si fanno gare, anche le più piccole. Penso che questo ora sia un po’ il problema in Italia. Da dilettante ricordo che da voi c’era una corsa in ogni paese per qualsiasi categoria. Adesso le regole per gli organizzatori sono più dure e rigide: farle è un rischio, quindi nessuno vuole impegnarsi più. Una nazione come l’Italia che ama il ciclismo, credo che in generale stia iniziando a soffrire più del dovuto questa situazione di mancanza di gare. E’ come la mancanza di teatro per gli attori, ad iniziare da piccoli per far crescere altri.

Anche il Tour de Pologne Women ci è sembrato che sia cresciuto tanto già rispetto all’anno scorso?

Assolutamente sì. Ci siamo concessi solo un giorno di pausa per i trasferimenti tra la fine della gara maschile e l’inizio della femminile. Tutta la scenografia che si è vista per gli uomini l’abbiamo allestita anche per le donne. Abbiamo avuto due ore di diretta su Eurosport e su un altro canale sportivo polacco. Non poco, senza contare il buon livello qualitativo dei team al via. Quest’anno è stato senza dubbio un grosso sforzo fare i due Tour de Pologne attaccati, però così facendo abbiamo già avuto la conferma della crescita della corsa femminile.

Negli ultimi giorni è stato vostro ospite Francesco Moser. Rivedremo a breve le montagne trentine al Tour de Pologne come nelle prime due frazioni del 2013?

Fra tre anni faremo il centenario della nostra gara, nata appunto nel 1928. Fra tre anni però sarà anche anno olimpico e ne stiamo già parlando anche con la regione Trentino. Sapete che la promozione del territorio attraverso lo sport è molto valida. Prima di fare quelle due tappe dodici anni fa, i turisti polacchi erano al decimo posto in Trentino, ma solo dall’anno successivo i nostri viaggiatori avevano scalato moltissime posizioni. Ora il turismo polacco conosce bene Madonna di Campiglio o Lago di Garda e quei posti sono pieni di nostri connazionali. Conviene a tutti…

Cosa intendi?

Non solo alla regione, ma anche a noi organizzatori che porteremmo così nel disegno della corsa quelle montagne mitiche che in Polonia non abbiamo per la diversa morfologia del territorio. Daremmo qualcosa in più. Le grandi montagne che tutti si aspettano in una gara importante.

Sappiamo che sei sempre stato attento e meticoloso nello scegliere i percorsi delle tappe. Per l’anno prossimo hai già un’idea del tracciato?

Abbiamo l’intenzione di partire dal Mar Baltico, dobbiamo capire se Danzica o Gdynia (ultime apparizioni rispettivamente nel 2014 e 2004). Poi ad esempio ho visto che attorno a Bukowina c’è la possibilità di fare un circuito nuovo di una ventina di chilometri da ripetere 7/8 volte, con un arrivo inedito, quasi da campionato del mondo. Ho già visto le strade e ho tutto in testa. Aspetto ora le richieste delle città che vogliono essere sedi del Pologne poi vedremo. Abbiamo tanto da fare. Mentre gli altri riposeranno, io inizierò a girare per il Paese e trovare il nuovo percorso.

Il gusto della vittoria: Astoria ancora al fianco del Tour de Pologne

01.08.2025
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Astoria Wines si conferma ancora una volta protagonista sui podi del Tour de Pologne e del Tour de Pologne Women. La storica collaborazione tra il marchio trevigiano produttore di Prosecco e le prestigiose gare ciclistiche polacche celebra l’energia del ciclismo e lo spirito vincente che lo contraddistingue. Il sodalizio, che si rinnova per le edizioni in programma dal 4 al 10 agosto (Tour de Pologne UCI WorldTour) e dal 12 al 14 agosto (Tour de Pologne Women), promette di portare sulle strade della Polonia non solo le emozioni delle corse a tappe, ma anche il gusto autentico della celebrazione.

Il Prosecco Astoria tornerà a essere il simbolo dei momenti di festa sul podio finale, accompagnando i vincitori durante le premiazioni e offrendo al pubblico e agli ospiti un’esperienza autentica e memorabile.

Celebrare ogni traguardo con stile

«Ogni singolo traguardo merita di essere festeggiato – ha commentato Filippo Polegato, Amministratore Delegato di Astoria Wines – il ciclismo incarna la fatica, il sacrificio e la bellezza di superare i propri limiti. Per Astoria, essere presenti dove si celebrano determinazione, spirito di squadra e successo è un fatto naturale. Sono tutti valori che condividiamo profondamente». 

Astoria Wines, da anni sinonimo di Prosecco a livello globale, prosegue così il proprio impegno nel ciclismo professionistico, un percorso iniziato oltre un decennio fa. La partnership con il Lang Team, nata nel 2017, è diventata una delle collaborazioni più durature e significative nel calendario ciclistico internazionale.

«In ogni edizione – ha replicato Czesław Lang, il direttore generale del Tour de Pologne – cerchiamo di costruire qualcosa che possa durare nel tempo, non solo per gli atleti, ma anche per il pubblico e i nostri partner. Questa collaborazione è un’ulteriore conferma di come una visione condivisa possa generare valore reciproco. In fondo, proprio come nel ciclismo, anche tra le aziende è fondamentale fare squadra, essere costanti e perseguire un obiettivo comune per raggiungere grandi traguardi».

Ecco una bottiglia speciale di Astoria realizzata per l’edizione numero 82 del Tour de Pologne che scatterà lunedì 4 agosto
Ecco una bottiglia speciale di Astoria realizzata per l’edizione numero 82 del Tour de Pologne che scatterà lunedì 4 agosto

Entusiasmo e impegno rinnovato

«Ogni volta che torniamo in Polonia – ha aggiunto Polegato – ritroviamo un entusiasmo genuino e un calore straordinario. Questa è una festa collettiva, con migliaia di persone che si radunano lungo le strade per vivere insieme un evento che unisce l’intero Paese. È proprio questo spirito che ci spinge a rinnovare il nostro impegno anche per il 2025. Nell’ultimo anno, abbiamo anche intensificato la nostra presenza commerciale nel Paese grazie a un nuovo importatore e siamo pronti a essere ancora più presenti sul territorio».

Il mese di agosto si preannuncia ricco di momenti intensi e sorprendenti per gli appassionati del grande ciclismo. Astoria Wines sarà al fianco dell’organizzazione, pronta a brindare con i campioni, i tifosi e tutti coloro che credono che ogni vittoria debba essere celebrata con stile.

Astoria

Tutto pronto per il Tour de Pologne che si fa in 4 fino a metà agosto

30.07.2025
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Professionisti, ragazzini, amatori e donne. Quest’anno il LangTeam ha ben ponderato i suoi sforzi per offrire un certo tipo di intrattenimento agonistico in modo continuativo con diverse categorie. Il Tour de Pologne si fa in quattro nello spazio di undici giorni alzando ulteriormente sia l’impegno organizzativo che il livello partecipativo.

Nella gara maschile WorldTour, giunta alla 82a edizione, ci si batterà per succedere al trono di Jonas Vingegaard, vincitore uscente (su Ulissi e Kelderman). Si partirà il 4 agosto da Wroclaw (Breslavia) per concludersi il 10 con una cronometro nelle miniere di sale di Wieliczka. Dopo un giorno di relativo riposo, dal 12 al 14 agosto toccherà al terzo Tour de Pologne Women, tornato in calendario l’anno scorso dopo un’assenza di sette anni (anche se la prima volta si corse nel 2000), che quest’anno ha ottenuto la classificazione .1. Nel mezzo ci sarà spazio per una gara giovanile di tre giorni e una corsa amatoriale, entrambe diventate ormai delle “classiche” del panorama nazionale.

Prima di affrontare la trasferta polacca, abbiamo chiesto ad Agata Lang e John Lelangue, rispettivamente vicepresidente e general manager del LangTeam (nonché moglie e marito), un’introduzione di tutte le loro corse.

Da sinistra John Lelangue, Agata Lang e Czeslaw Lang, ovvero general manager, vicepresidente e presidente del Tour de Pologne (foto sito)
Da sinistra John Lelangue, Agata Lang e Czeslaw Lang, ovvero general manager, vicepresidente e presidente del Tour de Pologne (foto sito)
Agata Lang il vostro è un programma intenso. Rinfreschiamo la memoria partendo dalla gara dei più piccoli?

Il Tour de Pologne Junior è la tradizionale corsa dedicata ai ragazzini che vanno dagli 11 ai 14 anni e che è in calendario da tanto tempo. Correranno sugli ultimi chilometri delle prime tre frazioni dei pro’, vivendo lo spirito che c’è per i campioni, ricevendo lo stesso trofeo sullo stesso podio delle premiazioni del Tour de Pologne. Ci teniamo tanto a questa corsa. Mio padre Czeslaw l’ha corsa da giovane ed è intitolata alla memoria di mio nonno ex corridore, padre di mia madre Margherita.

Da questa gara passano praticamente tutti i talenti polacchi.

Per noi organizzatori è sempre motivo di grande orgoglio e soddisfazione. Pensate che l’anno scorso Norbert Banaszek (velocista ora al team continental ATT Investments, ndr) è salito sul podio finale per la prima volta vincendo la classifica del corridore più combattivo. Era emozionato perché si ricordava quando vinceva tutte le tappe del TdP Junior. Ci ha detto che aveva realizzato il suo sogno. Invece tra gli ultimi giovani che sono passati da noi, ve ne segnalo due in grande crescita che hanno centrato la top 10 alla Roubaix Junior di quest’anno. Sono Jan Michal Jackowiak, campione polacco in linea e a crono, e Mikolaj Legiec, un classe 2008 interessante (che ha vinto oggi il Trofee van Vlaanderen, ndr), entrambi del Cannibal-Victorious U19 Development Team.

Come si svolgerà la gara amatoriale?

Quella è in programma per sabato 9 agosto ed è forse l’appuntamento più importante per gli amatori polacchi. E’ molto simile ad una granfondo, misura 50 chilometri e prevede circa 3.000 partecipanti. Anche loro taglieranno il traguardo dei pro’ e quel giorno lo faranno nella tappa regina del Tour de Pologne con arrivo in salita a Bukowina Tatrzanska. Questa corsa è dedicata a Ryszard Szurkowski, un ex ciclista polacco degli anni ‘70.

Chiuderete le fatiche organizzative con la gara delle donne. Cosa puoi dirci?

Innanzitutto quest’anno abbiamo deciso di metterlo subito dopo gli uomini rispetto al 2024 in cui lo avevamo fatto a fine giugno. Il calendario femminile è sempre più fitto, ma abbiamo cercato di trovare la miglior soluzione sia per noi che per le atlete. Avendo alzato la classe della gara, potremo contare su sette formazioni WorldTour, quattro Professional, cinque Continental, due di club e due nazionali (Polonia e Danimarca, ndr). Vediamo come andrà, ma per il 2026 ci piacerebbe portare il Tour de Pologne Women alla classe ProSeries e successivamente puntare alla categoria WorldTour. Considerate che quest’anno avremo una importante copertura televisiva con due ore di diretta su Eurosport.

Sapete già chi sarà al via?

A parte Niewiadoma, avremo al via sia Skalniak-Sojka della Canyon//Sram zondacrypto che Wlodarczyk della UAE Team ADQ, che sono tra le migliori atlete polacche. Comunque sappiamo già di avere un’ottima lista di partenti che si contenderanno la vittoria finale. Le prime due tappe sono per velociste, mentre la terza ed ultima presenta un profilo mosso e sarà decisiva per la generale. Recentemente poi siamo molto contenti di aver stretto l’accordo con Alè che ci fornirà le maglie delle classifiche.

Nel 2024 Thibau Nys fu il grande protagonista conquistando tre tappe al Pologne
Nel 2024 Thibau Nys fu il grande protagonista conquistando tre tappe al Pologne
John Lelangue invece cosa ci racconta del Tour de Pologne maschile?

Abbiamo pensato al solito disegno equilibrato, adatto ad ogni tipologia di corridore. Lo abbiamo pensato soprattutto con la speranza di mantenere un po’ di suspence e lasciare aperta la gara fino all’ultimo giorno, dove c’è una crono non troppo lunga e con una partenza in salita. Ci saranno occasioni per tutti. I velocisti saranno chiamati in causa già nella tappa di apertura, poi forse ancora nella quarta. Invece ognuna delle altre quattro frazioni in linea possono influire sulla generale. Poi vanno considerati anche gli abbuoni intermedi, così come quelli del traguardo.

Dove si può decidere la gara?

Già alla seconda tappa con l’arrivo in salita a Karpacz si vedrà chi punta alla vittoria finale. In molti usciranno allo scoperto. Per me però il giorno successivo sarà quello più impegnativo. Il profilo di Walbrzych prevede 3.540 metri di dislivello in meno di 160 chilometri. Davanti arriveranno tutti i favoriti. Questa tappa fa il paio con la sesta. Al sabato ci saranno sei GPM di prima categoria e l’arrivo in quota a Bukowina Tatrzanska, dove vinse Evenepoel nel 2020 ipotecando il successo finale. In ogni caso non bisogna sottovalutare nemmeno la quinta tappa, quella che arriva a Zakopane, in cui Vingegaard trionfò nel 2019. Si va oltre i 200 chilometri e quasi a 3.000 metri di dislivello. Sembra fatta su misura per gli attaccanti, ma attenzione a qualche azione degli uomini di classifica.

A proposito di nomi, quali sono quelli principali?

L’ultima startlist, che andrà riconfermata come sempre all’ultimo istante, prevede corridori interessanti. Alcuni team vengono ben attrezzati per vincere. Penso alla Bahrain-Victorious che avrà Pello Bilbao, Haig e Tiberi. Oppure alla Ineos Grenadiers che schiererà Kwiatkowski, Jungels e Leonard o ancora la UAE Team Emirates-XRG che punta su Ayuso, Majka e McNulty. Ci sarà una bella concorrenza anche tra i velocisti. Kooij, Sam Bennett, Gaviria, Magnier, Zijlaard e Viviani sono solo alcuni che si daranno battaglia in volata. Poi tanti altri sparsi che mirano alla generale come Staune-Mittet, Ethan Hayter, Harper, Geoghegan-Hart o alle tappe come Busatto, Teuns, Cavagna o Hermans. So comunque che molti atleti arriveranno con un volo privato dopo aver corso la Clasica di San Sebastian questo sabato.

Cosa rappresenta il Tour de Pologne?

Credo che sia una corsa con una sua identità ben precisa. Non è una gara di preparazione alla Vuelta come dice qualcuno. Al Tour de Pologne si viene per vincere e fare punti. Poi certo, chi esce da qua con una condizione buona o in crescendo può ambire a fare bene anche in Spagna, così come le restanti gare. Possiamo dire sicuramente che in Polonia inizia la seconda parte di stagione. I corridori che vogliono sistemarla iniziando a fare risultato, da noi possono trovare il terreno giusto per impostare un bel finale.

Tour de Pologne Women: le maglie delle leader le firma Alé

19.07.2025
3 min
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Alé rafforza la propria presenza e visibilità nel panorama ciclistico internazionale, annunciando la partnership ufficiale con il Tour de Pologne Women edizione 2025. Questa collaborazione segna un passo significativo per il brand veronese, che fornirà le maglie ufficiali di classifica per la più importante corsa a tappe femminile della Polonia. Un connubio che unisce l’eccellenza sartoriale, e la costante innovazione tecnica di Alé, con l’alto profilo agonistico dell’evento polacco.

Il legame tra Alé e il ciclismo professionistico si consolida ulteriormente con questa partnership. L’azienda, con sede a Bonferraro di Sorgà (Verona), è da tempo riconosciuta per l’elevata qualità dei suoi capi, frutto di una meticolosa ricerca tecnica e di un design distintivo.

Per il prossimo Tour de Pologne Women, Alé metterà a disposizione delle atlete la sua vasta esperienza nella realizzazione di capi specifici per il ciclismo femminile, garantendo prestazioni ottimali e comfort senza compromessi.

Una partnership di passione e innovazione

Le due maglie simbolo della competizione, la Maglia Gialla ORLEN destinata alla leader della classifica generale e la Maglia Blu LOTTO che premierà l’atleta più combattiva, saranno interamente firmate da Alé. Ogni singolo dettaglio, dalla scelta dei materiali alla vestibilità, è studiato per supportare le cicliste nelle loro performance di alto livello.

«Siamo davvero orgogliosi di accogliere Alé tra i partner del Tour de Pologne Women – ha dichiarato Czeslaw Lang, il Direttore Generale del Lang Team, organizzatore del Tour de Pologne Women – perché con loro condividiamo una storia lunga oltre trent’anni, entrambi cresciuti all’insegna della passione per il ciclismo. Per il nostro progetto dedicato al ciclismo femminile cercavamo un brand capace di offrire abbigliamento altamente performante, ma anche specificamente pensato per le donne. Alé rappresenta tutto questo: esperienza, dedizione e una profonda attenzione alle esigenze delle atlete. Non potevamo desiderare un alleato migliore. Benvenuti nel team».

«La collaborazione con il Tour de Pologne Women – ha ribattuto dal canto suo Alessia Piccolo, General Manager di A.P.G – ci consente di portare sul campo tutto il know-how sviluppato in anni di ricerca sui materiali e sul fitting specifico per il ciclismo femminile. Le maglie di classifica che forniremo sono difatti frutto di tecnologie avanzate in termini di aerodinamicità, traspirazione e vestibilità ergonomica. Siamo lieti di contribuire al successo di una gara di alto profilo internazionale, offrendo alle atlete capi progettati per supportare la performance ai massimi livelli».

Il Tour de Pologne Women è tornato nel calendario femminile nel 2024 (foto Instagram)
Il Tour de Pologne Women è tornato nel calendario femminile nel 2024 (foto Instagram)

Un palcoscenico internazionale

In programma dal 12 al 14 agosto, il Tour de Pologne Women si conferma come uno degli appuntamenti più prestigiosi ed attesi nel calendario internazionale femminile. L’evento attira squadre di altissimo livello da ogni angolo del mondo, testimoniando il suo crescente prestigio. L’edizione di quest’anno vedrà la partecipazione di 21 squadre selezionate, tra cui ben sette UCI Women’s WorldTeams e 4 UCI ProTeams, pronte a schierare alcune delle cicliste più forti a livello globale.

La partnership con Alé rafforza l’immagine di un evento che non solo punta all’eccellenza sportiva, ma investe anche in innovazione tecnica e funzionalità, offrendo alle atlete le migliori condizioni per competere al massimo delle loro capacità. Questa sinergia tra un brand leader e una competizione a tappe emergente promette di elevare ulteriormente il livello del ciclismo femminile internazionale.

Alé