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Il giorno di Taco, signore solitario di Canale

10.05.2021
3 min
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«Taco non significa un bel niente – dice ridendo Van der Hoorn parlando del suo nome – credo abbia a che fare con la sfera del cibo, ma più semplicemente credo che i miei genitori mi abbiano chiamato così per un giocatore di hockey di cui erano tifosi».

Pellaud è stato l’ultimo a resistergli e anche un ottimo compagno di fuga
Pellaud è stato l’ultimo a resistergli e anche un ottimo compagno di fuga

Pescato il jolly

Quando è passato sul traguardo, l’olandese aveva lo sguardo incredulo. Si è voltato due o tre volte, poi si è portato le mani sul volto. Un metro e 87 per 72 chili, nato a Rotterdam, la sua non è una storia di campione. Non vinceva dalla Primus Classic del 2018. Era il 15 settembre e nella corsa che si svolgeva in Belgio, a Brakel, si lasciò indietro Duijn e Frison: avversari rispettabili, ma non certo irresistibili. La vittoria di Canale è la quarta di una carriera iniziata nel 2017 alla Rompoot. Il ragazzo dai capelli biondi e le gambe come stecchi ha 27 anni, occasioni ne avrà certo altre, ma stamattina alla partenza si potevano fare tutti i nomi, ma pochi avrebbero fatto il suo. Però quando si è trovato lì, non ha fatto scappare neanche le mosche. E quando staccando Pellaud si è reso conto di essere il più forte, ha aspettato il momento giusto ed è andato a prendersi il suo sogno.

Sul palco per Taco una gioia ancora al limite dell’incredulità
Sul palco per Taco una gioia ancora al limite dell’incredulità
Vieni da due anni alla Jumbo Visma e appena ti lasciano libero, vinci una tappa al Giro. La nuova vita è meglio della precedente?

E’ tutto diverso, in realtà. Ho imparato a stare vicino ai miei leader ed era bello lavorare per un campione come Van Aert. Ma andare in fuga è quello che mi è sempre piaciuto di più. E’ bello riuscire a prendere la fuga e ragionare per tutti quei chilometri su me stesso e sugli avversari.

Hai vinto con 4 secondi, si potrebbe dire che tu sia stato fortunato…

In realtà quando me l’hanno detto, ho avuto un sussulto. Strano perché nell’ultimo chilometro mi sono voltato spesso e non c’era nessuno. Li ho visti soltanto alla fine, ma erano abbastanza lontani perché io potessi fare un po’ di festa. Forse per questo alla fine il vantaggio è sceso così tanto.

Quattro vittorie finora, questa la più importante…

Per un come me è difficile vincere. Sono lento per battere i velocisti, peso troppo per battere gli scalatori e di certo non batterò mai Ganna in una crono. Le corse ormai sono super controllate, per cui pescare l’occasione giusta non è affatto semplice.

Quando infine ha deciso di andare da solo, Taco ha aperto il gas e via…
Quando infine ha deciso di andare da solo, Taco ha aperto il gas e via…
La Intermache-Wanty-Gobert è al primo anno WorldTour, la vittoria ci sta davvero bene, no?

Stiamo correndo nel modo giusto, abbiamo fatto un bello step tecnico. Eravamo andati vicini a vincere in un paio di occasioni, finalmente ci siamo riusciti.

Immaginavi una fuga come questa stamattina?

Il mio grande obiettivo era azzeccarne una, ma se dicessi ce avevo previsto tutto questo, sarei bugiardo. Di certo volevo andarmene e sono stato tra i primi ad attaccare. Poi non mi aspettavo che finisse così

Lo sai che dietro non tutti sapevano che tu fossi ancora davanti?

Meglio così, no? Io lo sapevo (ride, ndr), questo mi basta. E credo che adesso lo sappiano anche gli altri.

Androni Giocattoli Sidermec, squadra sempre all’attacco

19.04.2021
3 min
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Quando a capo della squadra, in questo caso la Androni Giocattoli-Sidermec, c’è un signore di nome Gianni Savio, sai già che squadra è: un team di pirati pronto a scorrazzare per le strade di tutto il mondo per mettere in difficoltà i più grandi. Se vuoi far parte del suo team devi essere pronto a tutto, andare sempre all’attacco come un vero Don Chisciotte sapendo che andrà bene solo ogni tanto. Per questo i corridori di Savio si distinguono sempre e non è un caso se dalle sue parti siano cresciuti autentici campioni, uno su tutti Egan Bernal.

La maglia dell’Androni Giocattoli-Sidermec 2021 è realizzata da Rosti
La maglia dell’Androni Giocattoli-Sidermec 2021 è realizzata da Rosti

Giovani ed esperti

La squadra di quest’anno tiene perfettamente fede alla tradizione: tanti ragazzi nuovi, al loro primo approccio con il mondo professionistico ma anche gente esperta come l’argentino Sepulveda proveniente dalla Movistar o Malucelli (nella foto di apertura) prelevato dalla Caja Rural. I corridori ambiziosi non mancano, si dice ad esempio un gran bene dei colombiani Umba e Restrepo Valencia, pronti a stupire in salita, come anche dell’ecuadoriano Cepeda pronto a ripetere la parabola di Carapaz.

Santiago Umba con Nairo Quintana e suo fratello Dayer: i tre sono compaesani e amici
Santiago Umba con Nairo Quintana e suo fratello Dayer: i tre sono compaesani e amici

Italiani in rampa

Sul fronte italiano sono pronti a stupire i giovani Marchiori e Venchiarutti, ma qualche azione importante la si attende anche da Ravanelli, ogni occasione sarà comunque buona per mettersi in mostra ed è un vero peccato che la squadra non sia stata invitata al Giro d’Italia, che salterà dopo quattro anni di presenze ininterrotte contraddistinte da tante azioni da lontano. Senza i ragazzi di Savio mancherà un po’ di spettacolo.

L’ORGANICO

Nome CognomeNato aNaz.Nato ilPro’
Mattia BaisRoveretoIta19.10.19962016
Alessandro BisoltiGavardoIta07.03.19852009
Jefferson CepedaSucumbìos C.Ecu16.06.19982020
Luca ChiricoVareseIta16.07.19922014
Ziga JermanSujicaSlo26.06.19982017
Matteo MalucelliForlìIta20.10.19932015
Leonardo MarchioriMilanoIta13.06.19982020
Daniel Munoz GiraldoSan RafaelCol21.11.19962019
Janos Z.PelikanBudapestHun19.04.19952014
Simon PellaudLocarnoSui06.11.19922014
Andrii PonomarUkr05.09.20022021
Simone RavanelliAlmenno S.Salv.Ita04.07.19952016
J. Restrepo ValenciaPacoraCol28.11.19942016
Josip RumacFiumeCro26.10.19942012
Eduardo SepulvedaRawsonArg13.06.19912016
Filippo TaglianiGavardoIta14.08.19952019
Natnael TesfatsionAsmaraEri23.05.19992019
Abner S.Umba LopezArcabucoCol20.11.20022021
Nicola VenchiaruttiTolmezzoIta07.10.19982020
Mattia VielTorinoIta22.04.19952016
Marti Vigo Del ArcoSesuéEsp22.12.19972021

DIRIGENTI

Gianni SavioItaGeneral Manager
Giovanni EllenaItaDirettore Sportivo
Giampaolo CheulaItaDirettore Sportivo
Alessandro SpezialettiItaDirettore Sportivo

DOTAZIONI TECNICHE

I corridori della compagine italiana corrono su Bottecchia e possono contare su diversi modelli di bici, una su tutte la versatile Emme4 Squadra, ma se ci fosse bisogno della ricerca della velocità c’è l’Aerospace. Per quanto riguarda le prove contro il tempo c’è la Cronothlon. Le bici sono montate con il gruppo Shimano dura Acer Di2, ruote Miche e coperture Vittoria.

CONTATTI

TEAM ANDRONI GIOCATTOLI-SIDERMEC (Italia)

1 Castlewood Avenue Rathmines, 6 Dublin 6 (IRL)

info@azcyclingmbh.chhttps://teamandronisidermec.com/

Facebook: @Team-Androni-Giocattoli

Twitter: @andronigiocatto

Instagram: androni_sidermec

Pellaud in fuga: «Per me, per la squadra e per i tifosi»

12.03.2021
4 min
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Con Simon Pellaud ci siamo ritrovati come ci eravamo lasciati: in fuga! Anche nella tappa di ieri, da Camaiore a Chiusdino, lo svizzero-colombiano ci ha provato. Ormai Simon è diventato uno dei corridori più amati dal pubblico. Questo suo modo arrembante di correre piace e si riscontra nel Dna della sua squadra, l’Androni Giocattoli Sidermec.

Ieri lo aspettavamo sul traguardo per fare questa intervista. Ai 35 chilometri (circa) era ancora davanti, ma poi è arrivato staccatissimo, a un quarto d’ora. E il suo team manager, Gianni Savio non vedendolo arrivare ha commentato: «Simon sta salvando la gamba pensando a domani».

Simon Pellaud sfila con il gruppetto (a 15’01”) sul traguardo di Chiusdino
Pellaud sfila con il gruppetto (a 15’01”) sul traguardo di Chiusdino
Simon, ci hai provato anche oggi (ieri per chi legge)…

Eh sì, una fuga in più! Ma non è stata la mia fuga preferita, perché non eravamo un bel gruppo. Non mi è sembrato ci fosse la volontà di lavorare insieme, sembrava non si volesse arrivare sul Gpm che era l’unico traguardo davvero possibile ed era il mio obiettivo. Abbiamo perso un’occasione. Magari dopo quel Gpm avremmo potuto continuare e prendere la salita finale con i migliori. Sinceramente mi sono anche un po’ arrabbiato. La fuga va onorata, almeno per me è così, devi spingere forte.

E ti sei rialzato…

Sì, a quel punto ho pensato subito a risparmiare energie. Se vai in fuga devi essere convinto, devi avere un obiettivo.

Però ci sono ancora buone occasioni, anche la tappa di oggi non è male per le fughe…

Sì, sì… Sono alla Tirreno-Adriatico per far vedere la maglia dell’Androni e per uscire da questa corsa con una buona condizione. Mi diverto quando sono davanti. Domani (oggi) 220 chilometri, poi c’è la tappa regina con l’arrivo in salita, poi ancora quella dei muri…

Per lo svizzero, 28 anni, il rito del massaggio a fine tappa
Per lo svizzero, 28 anni, il rito del massaggio a fine tappa
Come è andata quando ti hanno detto che non avreste fatto il Giro?

Dal punto di vista personale ho perso la miglior vetrina. Dopo quel che ho fatto l’anno scorso, quest’anno avrei corso ancora meglio. Inoltre sono in scadenza di contratto e mi avrebbe fatto piacere. E’ stato un colpo duro. E dal punto di vista della squadra semmai è stato ancora peggio. Tutti ne avevano bisogno, i nostri sponsor… E’ molto difficile.

Come trovi adesso gli stimoli per continuare la stagione?

Pensando che voglio continuare ad essere un ciclista, che voglio andare avanti. Ma per farlo mi serve un obiettivo. E mi fa male non poter essere al Giro d’Italia, ma anche al Romandia. La mia nazionale non è stata invitata e ci tenevo molto a questa corsa. Alcune tappe passano sulle strade di casa. Ma andiamo avanti con le altre competizioni.

Che programmi hai?

Sono in una squadra professional e per andare alle corse servono gli inviti, pertanto avere un programma definitivo è difficile. So che correrò fino a metà aprile. Cercherò di fare il meglio possibile nelle gare di secondo livello, anche se con il Covid ormai non esistono più gare di secondo livello. E poi adesso l’obiettivo è la Sanremo. Quella è la fuga che mi fa sognare di più. Vorrei andare più lontano possibile. Poi magari dopo la Sanremo cercare qualche risultato alla Coppi e Bartali e al Giro di Turchia.

Alla Sanremo Pellaud può sognare solo la fuga da lontano? Non può pensare di scappare via nel finale oppure è un discorso tra i “magnifici tre”: Alaphilippe, Van Aert e Van der Poel?

No! E’ un discorso a tre. Nel faccia a faccia contro di loro non c’è nulla da fare. E’ per quello che già alla Tirreno cerco la fuga. Devo anticipare. Se sto in gruppo con loro faccio ventesimo e non è questo quello che voglio. Preferisco tutto o niente. Per pensare di vincere la Sanremo dovrei arrivare sotto al Poggio con due minuti… e questa cosa è abbastanza utopistica!

Dopo lo scoppiettante Giro 2020 Pellaud ha raccolto molti fan
Dopo lo scoppiettante Giro 2020 Pellaud ha raccolto molti fan
Dopo la notizia della non-partecipazione al Giro hai cambiato la preparazione?

No, più o meno è rimasta la stessa, semmai avrei corso un po’ meno prima della corsa rosa e avrei fatto un ritiro in altura. Non sono ancora al top, ma con pazienza, giorno dopo giorno, troverò la condizione. Non è stato facile rientrare dall’estate della Colombia all’inverno dell’Europa. Ci ho messo un po’ ad acclimatarmi, a smaltire altura e fuso orario. Arrivare direttamente ad Alassio in ritiro è stato un po’ più complicato del previsto.

Savio ci ha detto che vi avrebbe stimolato facendo leva sui tanti tifosi che avete raccolto con il vostro modo di correre: è andata così davvero?

Ha una rabbia profonda Gianni! Lui sa sempre come motivarci per andare in fuga. Ci vuole aggressivi. Ma non dobbiamo più pensare al mese di maggio. Dobbiamo trovare una soluzione e fare bene nelle altre gare. Oggi (ieri) a bordo strada ho visto dei tifosi con un cartello “Pellaud sempre in fuga”: è stato il momento più bello della giornata. Ma penso anche che questo sia importante per il nostro modo di correre. Il mondo del web ci ha supportato dopo la nostra esclusione dal Giro. Dobbiamo essere orgogliosi e fieri di questo amore che ci hanno mostrato i tifosi.