Alari: il pensiero di smettere e il rilancio in Padovani

11.11.2025
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Samuele Alari è ripartito ieri, con una prima sessione di palestra seguita da una pedalata sui rulli. Test e una sgambata per iniziare a lavorare in vista della terza stagione da Under 23, che lo vedrà correre in  maglia SC Padovani Polo Cherry Bank. La sua esperienza con il devo team della Tudor Pro Cycling si è conclusa senza tanti rumori, una stretta di mano e ognuno per la sua strada. Il corridore bergamasco è tornato in Italia a correre, scegliendo una realtà in evoluzione e capace di raccogliere ottimi consensi già al suo primo anno nella categoria. 

«Oggi (ieri per chi legge, ndr) ho fatto dei test massimali in palestra – racconta Alari – per capire come programmare i lavori di forza. Una volta terminati sono salito sui rulli per una sgambata, tra tutto è stata una prima sessione di lavoro della durata di due ore e trenta minuti. E’ un tipo di lavoro che ho già fatto in passato, dopo la palestra si sale in bici per assimilare i lavori di forza fatti. Siccome deve essere una cosa abbastanza immediata ho preferito fare spinning per non perdere troppo tempo».

Samuele Alari, Tudor Pro Cycling Development
Alari ha corso i primi due anni da under 23 con la Tudor Pro Cycling Development
Samuele Alari, Tudor Pro Cycling Development
Alari ha corso i primi due anni da under 23 con la Tudor Pro Cycling Development

La voglia di riprendere

L’entusiasmo nel tono di Alari lo si percepisce, la voce è allegra, sintomo che le vacanze hanno fatto il loro effetto ed era arrivato il momento giusto per ripartire in vista del 2026. 

«Mi sono riposato bene – racconta ancora Samuele Alari – insieme al mio preparatore abbiamo deciso di fare due settimane di stacco. Sono andato prima in Sicilia con la mia fidanzata e poi a Londra con gli amici, siamo tornati domenica e da ieri mi sono rimesso al lavoro. Devo dire che mi mancava fare attività, allenarmi. Nel 2026 voglio riscattarmi dopo due anni in sordina, lo devo a me stesso e alla S.C. Padovani che ha creduto in me fin da subito».

Samuele Alari, Tudor Pro Cycling Development
Samuele Alari ha preso parte a diverse gare anche con i professionisti
Samuele Alari, Tudor Pro Cycling Development
Samuele Alari ha preso parte a diverse gare anche con i professionisti
Cosa senti di dover dare a te stesso?

Diciamo che vorrei riallacciare il filo con le sensazioni che avevo nei due anni da junior, dove le cose sono andate abbastanza bene. Ho corso tanto con la nazionale e ho raccolto qualche vittoria. A fine 2023 purtroppo ho rotto il bacino e sento che tutto si è un po’ fermato lì. Nei due anni da under 23 alla Tudor ho avuto qualche problemino, il prossimo anno voglio mostrare il mio reale valore. 

Alla Padovani cosa vorresti dare?

Vorrei ricambiare la fiducia mostrata nei miei confronti fin da subito. Mi hanno detto che avrei avuto il mio spazio e ancora prima di firmare Alessandro Petacchi mi ha dato una mano per risolvere il problema al ginocchio che ha condizionato il mio 2025 (in apertura Alari insieme ad Alessandro Petacchi e al vice presidente della SC Padovani Martino Scarso, Photors.it). 

Al termine del suo percorso in Tudor Alari era arrivato a un passo dallo smettere (foto DirectVelo)
Al termine del suo percorso in Tudor Alari era arrivato a un passo dallo smettere (foto DirectVelo)
Esci da un devo team, che esperienza è stata?

Il lato positivo è legato alle cose che sento di aver imparato alla Tudor, padroneggio meglio la lingua inglese e ho corso gare di alto livello, anche con i professionisti. 

Nonostante tu abbia corso poco tutto sommato?

E’ il loro modus operandi, tutti i corridori hanno pochi giorni di gara all’attivo. Si punta molto sulla crescita in allenamento, d’altro canto io sento di essere un atleta che ha bisogno di gareggiare per avere determinati progressi. Ho anche provato a parlarne con il team, ma la loro filosofia rimane tale.

Tornando indietro rifaresti questa scelta?

Quando ho firmato con la Tudor era il periodo in cui gli juniores iniziavano a uscire dall’Italia per correre, sono stato uno dei primi a farlo. Non c’erano tanti riscontri o esperienze di altri corridori alle quali affidarsi. Alla fine non sapevo benissimo a cosa sarei andato incontro, la Tudor mi ha proposto un cammino di crescita più lungo di due anni, inizialmente. 

Prima di passare under 23 alla Tudor Alari ha corso i due anni da junior alla SC Romanese
Prima di passare under 23 alla Tudor Alari ha corso i due anni da junior alla SC Romanese
Poi cosa è successo?

Quando ho firmato non ero legato a dei risultati, ma solamente a un processo di crescita e maturazione. Al termine della scorsa stagione, quando si è trattato di capire cosa fare mi hanno detto di non essere sicuri di volermi tenere. Mi hanno detto che senza tanti risultati era difficile pensare di continuare. Il discorso è che non mi hanno lasciato spazio per provare a fare quello che avrei voluto, per mettermi alla prova. Devo ammettere di essere arrivato molto vicino al voler smettere.

Perché?

In due anni ho investito tempo, energie e tanto altro per poi non avere un ritorno. Mi sono chiesto se ne valesse davvero la pena, per un mese l’idea di smettere ha prevalso su quella di continuare. Mi ero detto: «Basta mi dedico alla scuola, ho anche altri interessi oltre al ciclismo e questa evidentemente non è la mia strada». Poi ho parlato con il mio procuratore, Mori, e mi sono dato ancora un anno. 

Alari rimane un profilo interessante per la nazionale di Amadori, soprattutto per le prove contro il tempo
Alari rimane un profilo interessante per la nazionale di Amadori, soprattutto per le prove contro il tempo
Hai avuto la forza di rimetterti in gioco, non tutti però ce l’hanno, la scelta di un devo team può bruciare alcuni?

Nel mio caso, con il senno di poi, direi che andare subito alla Tudor sia stato un errore. Tuttavia capisco che per uno junior la chiamata faccia gola, magari tornassi indietro lo rifarei. Se si va all’estero bisogna fare i conti con il fatto che i devo team sono l’anticamera del professionismo, è vero, ma se poi non si entra il rischio è che la batosta sia tanto grande. Alcuni smettono, altri no. 

Serve il coraggio di ripartire…

Gli errori si fanno, nel ciclismo come a scuola o sul lavoro. Serve la forza mentale di ammettere che si è fatto un passaggio a vuoto e di voler riprovare, di dire: «Non è finita qui». Io mi sono affidato alla S.C. Padovani perché ho visto in loro il riflesso del mio voler cambiare mentalità. In squadra cambieranno alcune cose e la voglia di migliorare non mancherà, sia a me che tanto meno a loro.

Stefano Masciarelli. Aran Cucine, Coppa del Mobilio 2025 (foto Instagram)

Spunta Stefano, il più giovane dei fratelli Masciarelli

31.10.2025
5 min
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La voce è praticamente identica, tanto che si ha il dubbio di parlare con il fratello maggiore Lorenzo, invece è Stefano Masciarelli a fare un bilancio del suo primo anno da under 23. Il più giovane dei due fratelli abruzzesi sta diventando grande e in questa stagione con la Aran Cucine ha imparato tanto. La bicicletta è ferma in garage da un paio di settimane, da quando alla Coppa del Mobilio ha guardato tutti dal gradino più alto del podio (in apertura indossa la maglia dedicata al vincitore). 

«Era da un po’ di tempo che pensavo a quella gara – racconta da casa Stefano Masciarelli – perché me ne avevano parlato parecchio ed ero curioso di scoprire come fosse. Si divide in due prove, una al mattino e l’altra al pomeriggio. La prima è stata una cronometro lunga, di 30 chilometri. Mentre la seconda era una gara in linea di 132 chilometri. La somma dei tempi avrebbe poi dato la classifica finale. Ho concluso la cronometro al terzo posto, mentre la gara su strada al secondo, così ho vinto la generale».

Stefano Masciarelli. Aran Cucine, 2025 (foto Instagram)
Ecco Stefano Masciarelli alla partenza della prova a cronometro alla Coppa del Mobilio (foto Instagram)
Stefano Masciarelli. Aran Cucine, 2025 (foto Instagram)
Ecco Stefano Masciarelli alla partenza della prova a cronometro alla Coppa del Mobilio (foto Instagram)
Una cronometro impegnativa, era la prima volta su una distanza così importante?

Sì, ed è stata parecchio dura. Avevo già fatto una prova contro il tempo ma era al Giro Next Gen e su una distanza di gran lunga inferiore, meno di 10 chilometri. 

Trenta chilometri sono stati difficili da gestire?

Non molto, ho deciso di seguire un ritmo e l’ho tenuto per tutto il tempo. Certo, gli ultimi quattro chilometri ho spinto senza guardare più il computerino, ero a tutta. Ho fatto anche un paio di errori, perché in una rotonda sono entrato male e ho perso tempo. Non sarebbe cambiato molto perché sono arrivato terzo a due minuti dal primo, quindi bene così. 

Stefano Masciarelli. Aran Cucine, 2025 (foto Instagram)
Stefano Masciarelli ha corso il suo primo anno da U23 alla Aran Cucine, storica formazione abruzzese (foto Instagram)
Stefano Masciarelli. Aran Cucine, 2025 (foto Instagram)
Stefano Masciarelli ha corso il suo primo anno da U23 alla Aran Cucine, storica formazione abruzzese (foto Instagram)
Hai chiuso il tuo primo anno da under, com’è andato?

Tutto sommato sono abbastanza soddisfatto. A inizio anno non mi aspettavo nemmeno di poter stare bene, invece penso sia stato un periodo molto positivo. Al di là dei risultati comunque ho risposto bene anche a livello di numeri. Nella seconda parte di anno ho avuto qualche difficoltà in più, invece. Dopo il Giro Next Gen sono stato colpito da un virus che mi ha debilitato parecchio. 

Ti sei diviso tra gare nazionali e internazionali, come ti sei trovato?

E’ stato un bel modo per approcciarmi alla categoria under 23. In realtà ho corso anche tante corse regionali, alla fine sono utili per trovare il ritmo. Negli appuntamenti nazionali sono riuscito a fare ottimi risultati. Credo si vada forte ovunque ormai, solamente che nelle corse internazionali ci sono molti più corridori di alto livello, di conseguenza emergere diventa difficile. 

Come ti sei trovato con la Aran Cucine?

Molto bene, anche mio padre e mio zio hanno corso qui, conosciamo bene la realtà e la squadra. Penso sia stata una cosa positiva, così come il fatto di conoscere alcuni dei compagni. 

Qual è la cosa che ti porti via da questo primo anno?

Forse ho preso un po’ più di consapevolezza nei miei mezzi. Ho visto che se sto bene posso fare qualche risultato. Inoltre il team ha fatto un calendario completo, con gare importanti dove ho avuto modo di fare esperienza e mettermi alla prova contro i corridori più forti al mondo. 

Stefano Masciarelli, Aran Cucine, 2025
Stefano Masciarelli si è diviso nelle corse regionali e nazionali ha avuto modo di mettersi alla prova e di correre con in testa il risultato
Stefano Masciarelli, Aran Cucine, 2025
Stefano Masciarelli si è diviso nelle corse regionali e nazionali ha avuto modo di mettersi alla prova e di correre con in testa il risultato
La corsa che ti è piaciuta maggiormente?

Il Giro Next Gen, per il tipo di gara e per il fatto che sembrava di essere a quello dei grandi. Insomma avere RCS che organizza una gara non succede tutti i giorni. 

Che inverno sarà? A sentire tuo papà e tuo fratello in casa sei quello che ama meno il ciclocross.

Mi piace come sport, però non credo di essere troppo adatto per correre nel fango. Mi manca qualcosa a livello tecnico, ad esempio saltare gli ostacoli rimanendo sulla bici. Di solito faccio qualche garetta giusto per passione e divertimento, ma preferisco la strada. 

Stefano Masciarelli, Aran Cucine, 2025 (foto Pettinati)
Le corse internazionali sono servite a Stefano Masciarelli per crescere e fare esperienza (foto Pettinati)
Stefano Masciarelli, Aran Cucine, 2025 (foto Pettinati)
Le corse internazionali sono servite a Stefano Masciarelli per crescere e fare esperienza (foto Pettinati)
Hai pensato quali farai?

Quest’anno penserò più a prepararmi per la stagione su strada, visto anche il cambio di team.

Dove andrai?

Il prossimo anno correrò con la SC Padovani Polo Cherry Bank, un bel salto perché è una squadra continental. Però mi sento pronto per fare questo passo nuovo, il 2025 mi è servito tanto e ora vorrei mettermi alla prova anche nelle corse all’estero.

Petacchi: «Per il 2026 una Padovani rinnovata e più giovane»

06.09.2025
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MISANO ADRIATICO – La prima stagione della SC Padovani Polo Cherry Bank come team continental l’ha vista protagonista in tante corse, con un calendario ricco di appuntamenti sia tra i professionisti quanto all’estero. Il progetto portato avanti dal presidente Galdino Peruzzo insieme a Martino Scarso e Alberto Ongarato nato con l’intento di trovare il giusto mix tra esperienza e voglia di innovare ha messo una prima pietra importante per la sua crescita. La stagione 2025 sta volgendo al termine, e mentre alcuni dei ragazzi sono impegnati al Giro del Friuli si guarda già al futuro.

La SC Padovani Polo Cherry Bank ha corso anche con i professionisti, qui al Trofeo Laigueglia
La SC Padovani Polo Cherry Bank ha corso anche con i professionisti, qui al Trofeo Laigueglia

Tra Italia ed Europa

Allo stand di Dmt, nei giorni dell’Italian Bike Festival, è passato Alessandro Petacchi che della formazione veneta è il team manager. I suoi pensieri sono divisi a metà tra un bilancio del primo anno di attività e la voglia di crescere. 

«Siamo partiti poco più di un anno fa – ci racconta Petacchi – era il mese di agosto del 2024. Siamo riusciti a mettere in piedi un bel progetto e creare un organico interessante, con dei buoni corridori. Abbiamo anche preso le misure con un calendario che ci ha messi a confronto con i professionisti, ad esempio alla Coppi e Bartali e al Giro d’Abruzzo, dove abbiamo anche vinto la classifica dei GPM con Federico Guzzo».

Al Giro d’Abruzzo Federico Guzzo ha conquistato la maglia blu dei GPM (Photors.it)
Al Giro d’Abruzzo Federico Guzzo ha conquistato la maglia blu dei GPM (Photors.it)
Una squadra nata in poco tempo…

Non è stato semplice, perché quando ti trovi a prendere dei corridori e non hai nemmeno una maglia da mostrare loro diventa difficile convincerli. Ci siamo trovati a scegliere tra pochi atleti, ma per il prossimo anno la selezione diventerà più complicata. Per il 2026 stiamo lavorando al fine di avere una rosa giovane con corridori selezionati insieme al nostro futuro preparatore. 

Selezione mirata?

Siamo riusciti a trovare corridori di qualità che vanno forte in salita, cosa che un po’ ci è mancata quest’anno. Penso che dal prossimo anno saremo ancora più competitivi da questo punto di vista. La stagione ci sta vedendo attivi con qualche corridore che sta raccogliendo buoni risultati. 

Nella seconda tappa del Giro Next Gen Mirko Bozzola ha trovato un terzo posto alle spalle di due atleti dei devo team (Photors.it)
Nella seconda tappa del Giro Next Gen Mirko Bozzola ha trovato un terzo posto alle spalle di due atleti dei devo team (Photors.it)
Avete ufficializzato, nei giorni scorsi, tre nuovi innesti dalla categoria juniores…

Uno di loro sta correndo ora al Giro della Lunigiana (Riccardo del Cucina, ndr) e nella prima tappa si è comportato molto bene. Lui e Matteo Scofet hanno caratteristiche simili, mentre Kevin Bertoncelli è un passista e cercheremo di far emergere le sue qualità. 

Del Cucina lo hai visto correre giovedì al Giro della Lunigiana?

E’ stata la prima volta che sono riuscito a guardarlo dal vivo e mi è piaciuto veramente molto. E’ un ragazzo inquadrato e molto determinato, ha fatto tutto il mese d’agosto in altura prima di andare al Lunigiana. Nonostante avesse già preso un impegno con noi per il prossimo anno, ci teneva a far bene in quest’ultima gara. 

Marco Palomba sta trovando continuità e risultati, sarà uno degli atleti elite della SC Padovani del prossimo anno (Photors.it)
Marco Palomba sta trovando continuità e risultati, sarà uno degli atleti elite della SC Padovani del prossimo anno (Photors.it)
Dopo aver fatto uno stage con la Tudor poche settimane fa ha poi firmato con voi.

Ha fatto questa esperienza, però abbiamo parlato con lui, in presenza del padre e del suo procuratore (Matteo Roggi, ndr). E’ stato lo stesso Del Cucina a non volere la Tudor perché il calendario non gli piaceva, ha preferito il nostro. Posso capire che si tratta di una scelta in controtendenza, perché per un ragazzo di 18 anni vestirsi e utilizzare i mezzi dei professionisti è un sogno. Però noi abbiamo presentato il nostro progetto, dal prossimo anno avremo due nuove figure tecniche nello staff, un preparatore e un nutrizionista, che collaborano anche con un team WorldTour. 

Quanto è difficile approcciarsi alla categoria juniores per una continental?

E’ evidente che i ragazzi sono attratti dai devo team e lo capisco. D’altro canto ho qualche esperienza con ragazzi che arrivano da quelle realtà e non si sono trovati bene. Il rischio è di correre con meno rispetto dei ruoli per la voglia di emergere, perché spinti dal voler dimostrare che possono passare professionisti. 

Un profilo sul quale Petacchi crede molto è Ursella, caduto alla Popolarissima e non ancora tornato in gruppo (Photors.it)
Un profilo sul quale Petacchi crede molto è Ursella, caduto alla Popolarissima e non ancora tornato in gruppo (Photors.it)
Alla fine i devo team sono formazioni continental, la dinamica dell’egoismo rischia di emergere anche da voi?

Vero, però abbiamo uno staff qualificato e valido, gente esperta che sa come gestire i corridori. Uno su tutti è Dmitri Konychev, i ragazzi lo rispettano perché è capace di trasmettere loro molte cose e riesce a farli correre bene. L’obiettivo della Padovani è di portare i ragazzi al professionismo, quindi insegnargli come si corre e a gestirsi sin da quando passano da juniores a under 23.  

State puntando molto sui primi anni…

Si tratta di una scelta un po’ in controtendenza rispetto allo scorso anno, ma crediamo serva trovare il giusto equilibrio tra under ed elite. I grandi possono aiutare i compagni più giovani. Abbiamo deciso di costruire un calendario più equilibrato, che verrà deciso insieme al nuovo preparatore, per dare il giusto ritmo tra allenamenti e gare. Bisogna gestire gli impegni perché la stagione è lunga e le gare sono tante. Avremo quattordici ragazzi, riusciremo a fare la doppia attività, ma senza esagerare. 

Fortium Immuno, l’immunostimolante scelto dai ciclisti

01.03.2025
3 min
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Levante, casa farmaceutica tutta italiana con sede a Calenzano (Firenze), ha tra i suoi brevetti più di un prodotto molto utile per chi va in bicicletta. Uno di questi è Fortium Immuno, un integratore orosolubile che può essere un ottimo alleato per proteggersi dagli agenti esterni e dar man forte alle difese immunitarie. Ma l’impegno di Levante va anche oltre. Infatti da quest’anno è sponsor della formazione U23 ed elite Sc Padovani.

Fortium Immuno è un valido alleato per supportare il sistema immunitario quando si va in bici
Fortium Immuno è un valido alleato per supportare il sistema immunitario quando si va in bici

Contro i malanni di stagione

Entrando più nel dettaglio, Fortium Immuno è un integratore alimentare studiato per sostenere il funzionamento del sistema immunitario. In questo modo aiuta a contrastare i malanni di stagione, specie nei momenti in cui il fisico è stanco e sotto stress.

La formula di Fortium Immuno è a base di Lattoferrina, una proteina con proprietà antivirali e antimicrobiche. E’ poi presente il Sodio Ialuronato, un polisaccaride antinfiammatorio e antimicrobico, la Vitamina D3 che supporta il normale funzionamento del sistema immunitario, e infine lo Zinco, un minerale che protegge dallo stress ossidativo.

Levante è da quest’anno partner della formazione SC Padovani
Levante è da quest’anno partner della formazione SC Padovani

Levante al fianco del ciclismo

Come accennato all’inizio, Levante da quest’anno ha stretto un’importante collaborazione con la formazione veneta SC Padovani. Una vicinanza arrivata direttamente dal ciclismo pedalato perché Giuseppe Baldoni, oggi Direttore commerciale dell’azienda, ha una passato da professionista. Questo ha reso quasi naturale ritrovare i vecchi compagni di corse Alessandro Petacchi e Alberto Ongarato, che ora sono rispettivamente il Team Manager e il Vice-presidente della SC Padovani.

L’integratore è disponibile in pratiche bustine orosolubili
L’integratore è disponibile in pratiche bustine orosolubili

Come si usa, confezione e prezzo

Levante consiglia di assumere una bustina di Fortium Immuno al giorno e preferibilmente lontano dai pasti. La confezione contiene 20 stick – comodamente orosolubili – da 1,5 grammi ciascuno. L’integratore si trova in tutte le farmacie e il prezzo consigliato al pubblico di 24,90 euro.

Levante 

Ursella: «Alla SC Padovani per ritrovare la gioia di andare in bici»

23.02.2025
5 min
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PADENGHE SUL GARDA – Lorenzo Ursella ha occhi grandi e gentili, uno sguardo timido che si contrappone alla mole di muscoli che fanno del friulano un velocista potente. Per il ragazzo della SC Padovani Polo Cherry Bank è iniziato il quarto anno da under 23, ieri alla Coppa San Geo e oggi a Misano. Un anno decisivo per ritornare a guardare alla categoria superiore: quella del professionismo. Da quel gennaio 2022 il tempo è volato, Ursella è stato uno dei primi juniores a fare la valigia per andare all’estero. Per lui si erano aperte le porte del devo team della DSM. Due stagioni nei Paesi Bassi nelle quali le cose sono andate male e per un tratto addirittura peggio. Una frattura alla caviglia in primavera lo aveva fermato creandogli non poche preoccupazioni

Ursella sistema gli ultimi dettagli prima della Coppa San Geo, prima gara in maglia SC Padovani Polo Cherry Bank
Ursella sistema gli ultimi dettagli prima della Coppa San Geo, prima gara in maglia SC Padovani Polo Cherry Bank

Un mix di emozioni

Il quarto anno da under 23 inizia con la rincorsa a cercare quella forza che avevamo ammirato quando era junior e che aveva attirato le attenzioni di tutti. 

«Questo ultimo anno da under 23 – racconta Ursella – parte con molte motivazioni, ma allo stesso tempo con un leggero velo di tristezza. So che è l’ultima chance che ho per dimostrare qualcosa, da un lato questo mi carica ma dall’altro sono consapevole che se non succede quest’anno è davvero finita. Ho tanti pensieri contrastanti».

Il velocista friulano si sistema alla partenza, la stagione 2025 può avere inizio
Il velocista friulano si sistema alla partenza, la stagione 2025 può avere inizio
Lo inizi anche con una nuova squadra.

La SC Padovani ha un bel progetto e ha organizzato tutto perfettamente. Per questo dico che inizio la stagione con la giusta carica. 

Tu sei stato uno dei primi junior ad andare all’estero con due anni al team di sviluppo della DSM…

Al di là del problema fisico in quell’esperienza è mancato un po’ il rapporto tra me e la squadra. La DSM aveva un suo metodo di lavoro, o fai quello oppure niente. Di contro io sono una persona molto distaccata, anche se ho un problema tendo a non dire nulla e affrontarlo da solo. Quando mi sono infortunato non mi sono aperto e ho avuto i miei problemi, anche mentali. Sono un po’ crollato, dall’altra parte sento di non aver ricevuto tutto l’aiuto che mi serviva. 

Ursella ha corso per due anni nel devo team della DSM, un’esperienza che non è andata come previsto (foto DSM)
Ursella ha corso per due anni nel devo team della DSM, un’esperienza che non è andata come previsto (foto DSM)
Cosa ti è mancato?

Fiducia in me stesso e in quello che facevo. Non riuscivo a dire cosa avrei voluto fare o meno. Dopo l’infortunio sono crollato di testa, provavo a rialzarmi e prendevo sempre brutte batoste. Sono entrato in un loop che mi ha bloccato mentalmente. 

Sei tornato a correre in Italia, alla Zalf nel 2023, un modo per ritrovarti?

Sì, un tentativo di riscatto. Infatti l’annata non è andata benissimo perché anche ho avuto sempre un calo psicologico. Però ho trovato una vittoria, qualche piccolo risultato. Non è stata un’annata da incorniciare ma da ricordare. 

Il gradino da fare è mentale, non fisico?

Sì. Fisicamente ho sempre avuto valori buoni, ma senza la convinzione non vai da nessuna parte. Essere arrivato alla SC Padovani è un bene da questo punto di vista, mi seguono e mi supportano. Se ho bisogno di qualcosa sono tutti disponibili e questo è quello di cui sentivo la necessità. 

E’ vero che Petacchi ti ha chiamato per convincerti a fare questo quarto anno?

Un po’ tutti mi hanno dovuto convincere. Petacchi mi è stato molto d’aiuto perché mi ha raccontato tante cose sue personali. I compagni e lo staff mi chiamavano spesso per sapere come stavo. E poi la parte fondamentale è stata ritrovare serenità anche a casa grazie alla mia fidanzata. Anche questa è una parte importante della mia vita. 

Nel 2024 è tornato a correre in Italia con la Zalf, qui al Giro del Veneto dove vinse la quarta tappa (photors.it)
Nel 2024 è tornato a correre in Italia con la Zalf, qui al Giro del Veneto dove vinse la quarta tappa (photors.it)
Cosa ti ricordi di quando eri junior che avevi bisogno di ritrovare?

La felicità di allenarmi e nel far le cose. Non trovare sempre un peso ma fare tutto con gioia. Qui ho iniziato a fare questo cammino, anche con la Zalf un po’ mi era tornata questa sensazione positiva ma quest’anno ho trovato il posto giusto. 

L’anno scorso avevi ritrovato anche la vittoria…

Sì ma non mi sentivo un vincente. Questo mi aveva fatto pensare che non avesse senso continuare. Se nemmeno dopo una vittoria riuscivo a trovare lo stimolo di continuare a fare fatica non aveva senso proseguire. Invece ora è tornata e devo dire grazie al supporto della squadra e dei compagni

Il giorno dopo l’esordio alla San Geo per Ursella è arrivata la vittoria al Gp Misano 100 (photors.it)
Il giorno dopo l’esordio alla San Geo per Ursella è arrivata la vittoria al Gp Misano 100 (photors.it)
A livello atletico che obiettivi avete?

Fino ad adesso abbiamo creato una grande base, con un bel livello aerobico. Da gennaio stiamo cercando di creare tutto il resto se mi serve per essere competitivi in gare come oggi, dove ci sono strappi e salite di tre o quattro chilometri. Ci siamo posti come obiettivo di inizio stagione la Popolarissima, voglio arrivare pronto per vincere. 

Cosa ti manca?

Penso poco, in questi due giorni ho avuto buone sensazioni. Siamo sulla strada giusta.

Bozzola: la SC Padovani e la voglia di affermarsi

22.01.2025
5 min
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La curiosità intorno alla nuova continental italiana – la SC Padovani Polo Cherry Bank – è tanta. Per la squadra guidata da Ongarato e che conta sull’apporto di tante figure di grande esperienza, è tempo di rifinire la condizione in vista dell’esordio stagionale. I ragazzi sono ora in Spagna, e stanno affrontando gli ultimi giorni del loro ritiro. Tra i volti della SC Padovani c’è quello di Mirko Bozzola, uscito dal devo team della Q36.5 Pro Cycling. La formazione di sviluppo è stata chiusa e così molti dei suoi giovani talenti sono andati dispersi. Uno di loro è proprio Bozzola, classe 2004, che si appresta a iniziare il terzo anno nella categoria under 23 (in apertura photors.it). 

«Qui si sta bene – racconta dopo il lungo allenamento da cinque ore – la temperatura è perfetta. Oggi (ieri per chi legge, ndr) abbiamo fatto l’ultima distanza prima dell’esordio stagionale, che sarà il 24 gennaio alla Classica Camp de Morvedre. Una corsa che si snoderà nella provincia di Valencia, con partenza e arrivo dal paesino di Estivella».

Mirko Bozzola inizierà a correre in Spagna il 24 gennaio (photors.it)
Mirko Bozzola inizierà a correre in Spagna il 24 gennaio (photors.it)

Partito da lontano

Rispetto alla stagione 2024 Bozzola attaccherà il numero sulla maglia con un mese di anticipo. Lo scorso anno esordì con la maglia del devo team della Q36.5 il 25 febbraio a Misano

«Non arriverò pronto al 100 per cento – spiega – alla gara di venerdì, ma va bene così. I miei obiettivi in stagione saranno altri. Comunque sento di migliorare, me ne accorgo giorno dopo giorno, quindi credo che la strada sia quella giusta. Quest’anno vorrei andare bene nelle corse internazionali under 23 e al Giro Next Gen, vedremo se quando uscirà il percorso ci sarà qualche tappa intrigante».

I ragazzi della SC Padovani hanno fatto un primo ritiro a dicembre in Veneto, mentre ora sono in Spagna (photors.it)
I ragazzi della SC Padovani hanno fatto un primo ritiro a dicembre in Veneto, mentre ora sono in Spagna (photors.it)
Senti di poter fare un passo in più rispetto al 2024?

In realtà anche lo scorso anno ero partito per fare bene nelle gare internazionali, ma poi qualche intoppo di troppo mi ha un po’ condizionato. Non ho avuto una stagione costante. Adesso mi sento meglio, tutto è curato nei dettagli e qui alla SC Padovani non ci manca davvero nulla. 

Guidaci in questa nuova squadra.

Arrivare in una formazione appena nata è sempre un’incognita, ma il progetto è davvero molto bello. Esco da un devo team e devo ammettere che non vedo differenze tra il 2024 e il 2025. La squadra è super attrezzata e non ci manca niente.

Bozzola vuole affermarsi nelle gare internazionali under 23 per attirare l’attenzione delle squadre professionistiche (photors.it)
Bozzola vuole affermarsi nelle gare internazionali under 23 per attirare l’attenzione delle squadre professionistiche (photors.it)
Che effetto fa viverlo?

E’ positivo perché si capisce quanto sia stato fatto e in quanto poco tempo. La struttura è stata realizzata velocemente e l’organizzazione pure: ritiri, calendario, divise, bici… Già essere in Spagna a gennaio per un ritiro in vista delle gare di inizio stagione non è cosa da poco. Non sono tante le continental che possono permettersi questo. 

Con chi ti sei confrontato di interno alla Padovani?

Con tutti: da Ongarato a Petacchi, fino a Konychev. Mi hanno parlato subito di un progetto ambizioso e sono stati onesti. Mi avevano detto che le loro erano idee da concretizzare, ma mi sono fidato e tutt’ora mi fido. Tutte le promesse fatte sono state mantenute e questo non è di poco conto. 

Mirko Bozzola correrà la sua terza stagione da under 23 con la SC Padovani Polo Cherry Bank (photors.it)
Mirko Bozzola correrà la sua terza stagione da under 23 con la SC Padovani Polo Cherry Bank (photors.it)
C’è mai stata l’occasione di passare professionista con la Q36.5?

No. Nonostante abbia corso con la professional un paio di volte, ho comunque fatto una stagione che non mi ha permesso di guadagnare spazio. Tuttavia non ci sono rimasto male, riparto con la voglia di fare e consapevole di aver imparato tanto. 

Cosa?

Dal punto di vista dell’alimentazione in gara e fuori, oppure a leggere la gara e capire come muoversi in gruppo. Correre un anno in un devo team è un’esperienza che consiglio e che serve tanto per maturare.

Il corridore novarese era passato prima alla Zalf (photors.it)
Il corridore novarese era passato prima alla Zalf (photors.it)
A livello atletico che passi in avanti senti di aver fatto?

Partivo già con un buono spunto veloce che sento di aver migliorato ulteriormente. Sulle salite da 10 o 12 minuti sento di poter stare con i migliori. In più sono un corridore di passo. Penso che il mio terreno di caccia siano le corse ondulate, con strappi di due o tre chilometri. 

Hai provato anche a correre al Nord con i pro’, come è andata?

E’ stata un’esperienza bella, ma che mi ha fatto capire come in quelle corse serva un’altra mentalità. Non ho partecipato a gare facili, nonostante ciò mi sono comportato bene. Ma prima di pensare a quel mondo, meglio fare bene da under 23 nelle gare che avrò a disposizione. L’obiettivo del 2025 è affermarmi e conquistare una chiamata dai professionisti.

Nel 2024 Bozzola ha corso con il devo team della Q36.5 nel quale dice di aver imparato molto
Nel 2024 Bozzola ha corso con il devo team della Q36.5 nel quale dice di aver imparato molto
Come arrivi all’inizio della stagione?

Fiducioso, ancora di più rispetto al 2024. So che posso arrivare a un buon livello. Nei miei tre anni da under 23 sono sempre stato in squadre che mi hanno dato la possibilità di crescere. Alla Q36.5 ho imparato ad allenarmi con un preparatore, a stare con i professionisti. Ho capito cosa vuol dire fare il corridore.  

Relax di… qualità: la Padovani Polo Cherry Bank “veste” Dopogara

16.01.2025
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Il riposo dopo una gara oppure un allenamento è un momento cruciale per il recupero fisico e mentale di ogni atleta. La SC Padovani-Polo-Cherry Bank, consapevole di questa necessità, si avvale quest’anno di un alleato d’eccezione: Dopogara. Il noto brand, specializzato nella creazione di abbigliamento sportivo dedicato al relax e fondato da Daniele Zanatta, ha difatti rinnovato la propria partnership con la storica società bianco-verde anche per la stagione 2025, offrendo capi che uniscono comfort e stile sia per gli atleti che per lo staff.

Dopogara, riconosciuto per la qualità e l’attenzione ai dettagli, fornisce una linea completa di abbigliamento studiata per il recupero e il tempo libero. Tra i capi proposti si evidenziano i giubbini invernali, gli smanicati, le tute, i cappellini e le polo personalizzate: ideali per accompagnare la squadra nei momenti di pausa. Una dotazione che non solo supporta il recupero fisico, ma contribuisce anche a rafforzare lo spirito di squadra.

Binomio di successo

«Il riposo è un aspetto fondamentale per il rendimento della squadra – ha commentato il vice presidente della SC Padovani Alberto Ongarato – in quanto aiuta gli atleti a recuperare le energie e a rafforzare l’intesa del gruppo. Grazie alla collaborazione con Dopogara, possiamo offrire ai nostri ragazzi capi confortevoli, progettati appositamente per le loro esigenze. Questa attenzione al dettaglio è parte del nostro impegno verso una stagione che si preannuncia a dir poco entusiasmante».  

«La SC Padovani rappresenta una realtà storica e importante – ha aggiunto Daniele Zanatta, il fondatore e CEO di Dopogara – ed è per noi un vero onore poterla affiancare anche quest’anno con capi personalizzati che esaltano lo stile e l’identità del team. Siamo certi che il nostro abbigliamento accompagnerà gli atleti e lo staff in tutte le sfide che li attendono, garantendo il massimo comfort e qualità».  

I ragazzi della formazione continental ora si trovano in ritiri in Spagna per ultimare la preparazione (photors.it)
I ragazzi della formazione continental ora si trovano in ritiri in Spagna per ultimare la preparazione (photors.it)

Immagine di squadra

Il rinnovo di questa collaborazione segna un ulteriore passo avanti nel percorso di crescita della SC Padovani, che punta a consolidare il proprio successo anche grazie al supporto di partner prestigiosi. Dopogara, già affermato nel panorama professionistico e a livello continental, vede in questa sinergia un’opportunità per ampliare ulteriormente la propria visibilità sul piano internazionale.

Questa partnership consolida il ruolo di Dopogara come punto di riferimento nell’abbigliamento sportivo da riposo, contribuendo al benessere degli atleti e rafforzando l’immagine di una squadra che affronta il futuro con ambizione e professionalità. La collaborazione dimostra come attenzione ai dettagli, cura per le esigenze degli atleti e spirito di innovazione possano fare la differenza in un contesto sportivo sempre più competitivo.  

Dopogara

Giordana x Padovani Polo Cherry Bank: ufficializzata la divisa 2025

28.12.2024
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La stagione delle feste porta con sé un regalo speciale per la SC Padovani Polo Cherry Bank. Giordana, storico partner tecnico della squadra, ha difatti presentato ufficialmente il nuovo team kit 2025, pronto ad accompagnare il ritorno della formazione bianco-verde nel panorama ciclistico internazionale con licenza UCI Continental (in apertura photors.it).

Il design della nuova maglia e dei nuovi pantaloncini richiamano le radici della SC Padovani, una delle squadre più prestigiose del ciclismo italiano. Linee classiche e dettagli raffinati si combinano con materiali di ultima generazione, esaltando la tradizione e l’innovazione. La maglia bianca, arricchita dall’iconica fascia verde smeraldo, si abbina ai pantaloncini neri, creando un’estetica che omaggia i gloriosi 115 anni di storia della squadra. Un palmarès impressionante, con 11 medaglie olimpiche, 15 titoli mondiali e 55 titoli nazionali, rende questo omaggio ancora più significativo.

Con un calendario internazionale ricco di appuntamenti, il team della SC Padovani Polo Cherry Bank si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua gloriosa storia, portando con sé l’orgoglio di una tradizione centenaria e l’ambizione di nuovi successi.

Una storia lunga 115 anni

Il presidente Galdino Peruzzo, insieme ai vice-presidenti Martino Scarso e Alberto Ongarato, ha lavorato a stretto contatto con Giordana per creare un kit che rappresentasse al meglio l’identità del team.

«La SC Padovani è una delle poche società sportive al mondo con 115 anni di vita – ha affermato Galdino Peruzzo – e per noi è un onore aggiungere nuove pagine alla storia di questa autentica leggenda sportiva. Il 2025 sarà una stagione straordinaria: torniamo a gareggiare in una categoria che ha portato grandi soddisfazioni alla nostra città. Non potevamo rinunciare ai colori che hanno reso celebre questa società».

«Siamo al fianco della SC Padovani da anni – ha ribattuto Giorgio Andretta, Founder & CEO di Giordana – e abbiamo scelto di sostenere subito il progetto per il team 2025. Questa squadra vanta radici solide e un impegno costante per la crescita dei giovani talenti. Siamo orgogliosi di fornire capi tecnici che garantiscano prestazioni eccellenti in ogni più specifica condizione».

I ragazzi di Ongarato sono pronti per iniziare questo 2025 che li vedrà impegnati in giro per l’Europa (photors.it)
I ragazzi di Ongarato sono pronti per iniziare questo 2025 che li vedrà impegnati in giro per l’Europa (photors.it)

Anche i Vice-Presidenti hanno espresso il loro grande ed appassionato entusiasmo: «Giordana è un partner fondamentale – hanno ribadito all’unisono Alberto Ongarato e Martino Scarso – non a caso, i loro tessuti performanti assicurano massimo comfort e perfetta affidabilità, permettendo agli atleti di esprimersi al meglio. Dopo anni di lavoro nelle categorie giovanili, vedere concretizzarsi questo progetto è per noi un’emozione unica. Questi colori rappresentano i nostri sogni, e speriamo di festeggiare tanti nuovi traguardi con queste maglie».

Giordana

La SC Padovani pedalerà con una Guerciotti Eclipse S speciale

18.12.2024
3 min
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Guerciotti allarga ancora di più il suo sguardo sui team giovanili arrivando a fornire le biciclette per la stagione 2025 anche alla SC Padovani Polo Cherry Bank, neonata formazione continental veneta. Anche i ragazzi guidati dal presidente Galdino Peruzzo, affiancato da Scarso e Ongarato con Alessandro Petacchi come team manager, correranno con l’iconico modello dell’azienda milanese: la Eclipse S. Per i corridori della SC Padovani però, Guerciotti ha deciso di fare le cose in grande, con una bicicletta in edizione limitata e impreziosita da una livrea unica e affascinante (in apertura photors.it). 

Livrea speciale realizzata da Guerciotti per la Eclipse S della SC Padovani Polo Cherry Bank (photors.it)
Livrea speciale realizzata da Guerciotti per la Eclipse S della SC Padovani Polo Cherry Bank (photors.it)

L’allestimento 

Guerciotti, in occasione della stagione 2025 ha messo mano al modello Eclipse S, perfezionandolo e rendendolo ancora più iconico e performante. La fibra di carbonio è cambiata e si è passati alla Mitsubishi T65. Il peso del telaio è di soli 730 grammi, ma la sua resistenza alle pressioni è aumentata. 

Le Guerciotti Eclipse S, utilizzate dai corridori della SC Padvani Polo Cherry Bank, tra cui spiccano il velocista Lorenzo Ursella e il giovane pistard Ares Costa, montano un gruppo Shimano Ultegra con guarniture Dura Ace. La sella e il nastro manubrio sono forniti da Prologo, mentre le borracce e portaborracce da Elite. Le bici saranno completate dalla gamma di ruote Ursus con coperture Vittoria.

«La collaborazione con la Sc Padovani Polo Cherry Bank è per noi molto stimolante – ha detto Alessandro Guerciotti – perché si tratta di un team di alto livello sempre alla ricerca dei migliori prodotti presenti sul mercato. Siamo certi che in sella alle nostre Eclipse S gli atleti avranno la possibilità di esprimere al meglio tutto il proprio potenziale».

Pronti? Via!

I 14 atleti che compongono il roster della SC Padovani Polo Cherry Bank in questi giorni si sono trovati ad Abano Terme, in provincia di Padova, per dare inizio alla stagione 2025. Pedaleranno e testeranno le loro Eclipse S sulle strade dei Colli Euganei in un primo ritiro in preparazione agli impegni del nuovo anno. 

«Guerciotti è un partner fondamentale per il nostro team: abbiamo a disposizione una bicicletta molto performante a cui abbiamo abbinato una verniciatura in edizione limitata che darà un tocco di fascino in più al nostro ritorno in gruppo – ha sottolineato il vice presidente del team Martino Scarso – gli atleti si sono rivelati subito entusiasti di questa bella novità e sono certo che anche ai tanti appassionati che ci seguono e ci sostengono piaceranno molto le nostre nuove bici con cui puntiamo ad essere protagonisti da subito».

Guerciotti