Primi report su mondiali ed europei anche per Amadori

07.04.2022
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Dall’Australia arrivano le prime news sui percorsi e anche dagli europei. Ad Anadia è andato proprio Marino Amadori, il cittì degli U23. Il tecnico era di ritorno dal Portogallo.

E qualche giorno prima era stato in Belgio per la Gand Wevelgem. Dove i nostri non sono stati proprio fortunati. Un po’ sono mancate le gambe, un po’ forse l’esperienza, mentre non sono mancate le forature.

«Ma si sa – dice Amadori – per certe gare serve anche un po’ di fortuna. Mi aspettavo qualche risultato in più, un po’ meglio… ma andiamo avanti».

Amadori 2021
Marino Amadori (classe 1957) guida gli azzurri U23
Amadori 2021
Marino Amadori (classe 1957) guida gli azzurri U23

Europei e mondiali simili

Partiamo dal percorso iridato. Finalmente l’Uci ha effettuato i sopralluoghi a Wollongong e pertanto ha ufficializzato i tracciati. Quello degli U23 sarà di 166,8 chilometri e 2.520 metri di dislivello.

«Anche noi – dice Amadori – sin qui ci siamo mossi solo con i documenti cartacei. Abbiamo le informazioni che ci servono e qualche video. Andare laggiù però non è facile, ci vuole tempo. Non so se andrà solo Bennati o anche Sangalli».

«Posso dire che il tracciato di mondiali ed europei in quanto a dislivello si somigliano parecchio, ma forse il mondiale potrebbe essere un po’ più veloce. Il finale infatti è in pianura e in generale ci sono strade più larghe. 

«Mentre l’europeo (148 chilometri e circa 2.300 metri di ascesa verticale, ndr) è un po’ più tortuoso. L’arrivo tira un po’, intorno al 3%. Però le caratteristiche dei corridori da portare più o meno sono quelle».

L’ossatura della nazionale under 23 dello scorso anno prese la forma definitiva dopo l’Avenir
L’ossatura della nazionale under 23 dello scorso anno prese la forma definitiva dopo l’Avenir

Ossatura azzurra

E questo è un buon punto di partenza per costruire una nazionale. Amadori potrà fare le prove generali già all’europeo. E non è poco. Scalatori a parte, lo scorso anno già all’Avenir portò con sé gran parte del team che poi schierò a Leuven.

Senza contare che il periodo a cavallo tra giugno e luglio sarà cruciale.

«In quindici giorni – spiega Amadori – abbiamo i campionati italiani, i Giochi del Mediterraneo e il 10 luglio appunto i campionati europei. Per il Mediterraneo però posso inserire anche qualche elite delle continental e magari ci andremo con una nazionale un po’ più di peso, con ragazzi più temprati. Vedremo…».

In ogni caso il primo vero passo per l’ossatura della nazionale che vedremo nei due maggiori eventi, uscirà “dalle urne” del Giro d’Italia U23

«Quello è il primo vero grande appuntamento internazionale soprattutto per i nostri. Un po’ tutti ci arrivano ben preparati, anche dall’estero. Per questo sarà un banco di prova interessante, un banco di prova che darà indicazioni importanti. E’ l’obiettivo di molti, lì emerge la qualità. La prima rosa, la prima scrematura verrà fuori dalla corsa rosa».

Marco Garofoli ha (probabilmente) pagato le conseguenze del Covid con una miocardite (foto Instagram)
Marco Garofoli ha (probabilmente) pagato le conseguenze del Covid con una miocardite (foto Instagram)

Tegola Garofoli

Rosa, uguale nomi da mettere sul piatto. Non mancano di certo, tuttavia lo stop di Gianmarco Garofoli, che poteva essere una super punta, e la partenza un po’ in sordina nella prima corsa internazionale, appunto la Gand, non sono indizi che fanno ben sperare.

«E’ un po’ prematuro fare dei nomi adesso – va avanti Amadori – Quella di Garofoli è un brutta tegola. La prima cosa è che si riprenda e che risolva appieno i suoi problemi. Adesso per lui non è il momento di pensare ad obiettivi di corsa o di rientro, ma solo di guarire… bene. E poi è talmente giovane che se anche dovesse perdere un anno non sarebbe la fine del mondo».

Il podio del Trofeo Piva con Marcellusi (primo), Frigo (secondo) e Gomez (terzo)
Il podio del Trofeo Piva con Marcellusi (primo), Frigo (secondo) e Gomez (terzo)

Frigo, Milesi e Marcellusi

«Per il resto – continua Amadori – c’è un gruppo di ragazzi che sta facendo esperienza, alcuni dei quali sono già ad un più alto livello: penso a Marco Frigo. Lui ha fatto anche delle esperienze con la WorldTour (Israel – Premier Tech, ndr), disputando un ottimo calendario. L’altro giorno al Piva con l’accorciamento della gara gli hanno tolto un ora di corsa che per uno come lui non è poco. Poteva fare una bella differenza, tanto più dopo le gare con i pro’ che aveva fatto».

«Lorenzo Milesi anche mi sembra molto determinato. Anche per lui vale lo stesso discorso: ottimo calendario e ottima esperienza con la DSM Development. Alla Gand è stato il migliore dei nostri, ha vinto due belle gare, una con arrivo su uno strappo e una a crono. E questo fa piacere».

«E poi c’è il vivaio, molto interessante, della Bardiani Csf Faizanè. Anche per loro un discreto calendario. Hanno Martin Marcellusi che ha vinto il Piva, magari è la volta buona che riesco a convocarlo. L’ho più volte messo in rosa, ma per vari motivi non sono mai riuscito a coinvolgerlo veramente. Lui ha ottime caratteristiche per gli europei: non ci sono salite più lunghe di due chilometri e l’arrivo, come detto, tira. E’ un percorso che gli si addice».