Accordo Pinarello, Q36.5 in vista del 2026

Pinarello-Q36.5, squadra svizzera con forte accento italiano

14.11.2025
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Se il buongiorno si vede dal mattino, il Pinarello-Q36.5 Pro Cycling Team annunciato giusto ieri promette di portare una ventata inattesa e nuova (in apertura un’immagine da Instagram/Pinarello_Official). Non si tratta di indossare il mantello di Superman e trasformare l’onesta professional svizzera, che ha chiuso il 2025 nella 19ª posizione del ranking, in una WorldTour. Se tuttavia Ivan Glasenberg, il magnate sudafricano che fra le tante acquisizioni ha preso per sé l’80 per cento di Pinarello e il 45 per cento di Q36.5, ha deciso di scendere in campo in modo così eclatante, allora forse non è impensabile che voglia tentare l’ascesa.

Ivan Glasenberg, magnate sudafricano (foto Corsera)
Ivan Glasenberg, sudafricano, è il proprietario di Pinarello e detiene il 45% di Q36.5 (foto Corsera)
Ivan Glasenberg, magnate sudafricano (foto Corsera)
Ivan Glasenberg, sudafricano, è il proprietario di Pinarello e detiene il 45% di Q36.5 (foto Corsera)

L’esperienza con Ineos

La notizia fa ancora più rumore pensando che il brand di bici veneto è storicamente e per successi la bandiera della Ineos Grenadiers. A partire dalla fondazione nel 2010, con il team britannico ha conquistato per sette volte la maglia gialla, tre volte il Giro e due la Vuelta. Un quantitativo imprecisato di gare a tappe WorldTour e il record dell’Ora con Ganna. Proprio con il piemontese, ieri Fausto Pinarello era a Londra per la due giorni di incontri promossa da Rouler.

«Questa partnership – ha commentato Fausto Pinarello, intercettato sull’aereo prima del decollo per l’Italia – è più di una sponsorizzazione: è una visione condivisa. Facciamo tutti parte della stessa corporate e dei tre marchi, con Q36.5 e gli integratori Amackx. Il nostro è il più grande, quindi è anche giusto che sia così. Non è la Ineos, è pur sempre una professional. Poi per sapere se passeremo WorldTour, dovremo aspettare qualche settimana e capire cosa succede con qualche squadra che sta chiudendo.

«I rapporti con Ineos – prosegue – restano assolutamente uguali. Si sono trovati sempre bene con noi e non avevano alcuna intenzione di cambiare le biciclette. Volevamo solo capire la forma, la quantità, capire quanti corridori avranno ora che hanno messo su finalmente il devo team e anche la squadra juniores. I materiali saranno completamente diversi, uno avrà Shimano e l’altro Sram. Sempre il top di gamma, ma con equipaggiamenti diversi, tranne forse per le selle a causa di contratti precedenti».

Wiggins inaugurò nel 2012 la serie dei 7 Tour vinti da Pinarello con Sky, aiutando poi nello sviluppo della Bolide da crono
Wiggins inaugurò nel 2012 la serie dei 7 Tour vinti da Pinarello con Sky, aiutando poi nello sviluppo della Bolide da crono

L’impegno di Pinarello

Pinarello non è nuovo all’esperienza di avere più di una squadra in gruppo, anche se il livello delle pretese si è alzato rispetto agli anni in cui forniva le bici alla Telekom, ad esempio, e alla Movistar.

«Il lavoro non ci aumenta più di tanto – dice Fausto –  è importante organizzarsi e suddividere le cose. Se abbiamo le misure perfette, se abbiamo tutto sotto controllo, se ci siamo preparati, basta organizzarsi. Non è che dovremo consegnare 150 pezzi domani mattina. Un po’ a novembre, un po’ a dicembre, un po’ a gennaio, piuttosto che prima Giro d’Italia.

«Fino agli anni 90 – prosegue Pinarello – avevamo anche tre squadre, nessuno col primo nome, però avevamo tre squadre in gruppo. Andando ancora più indietro, ricorderete la Del Tongo-Pinarello, la Metauro Mobili-Pinarello di Magrini e la Vini Ricordi-Pinarello. Mai il primo nome, ma il mio socio è molto appassionato di ciclismo e la sua passione ci porta a fare belle cose. Pogacar resterà Pogacar, ma noi cerchiamo di mantenere il nostro impegno nel ciclismo. Credo in questo movimento, nonostante sia un mercato senza grandi emozioni. Il nostro lavoro è investire, non vinceremo il Tour, ma la squadra si è rinforzata».

Nella bacheca di Fausto Pinarello ci sono anche i 5 Tour e i 2 Giri di Indurain, qui con lui
Nella bacheca di Fausto Pinarello ci sono anche i 5 Tour e i 2 Giri di Indurain, qui con lui

Una cassaforte importante

Non tragga in inganno il fatto che il primo sponsor sulle maglie sarà un marchio di bici: un’opzione che di solito viene associata alla difficoltà nel trovare un nome all’altezza. Dietro Pinarello c’è infatti la svizzera Spac, la cassaforte attraverso cui lo scorso anno Glasenberg ha acquistato per 90 milioni di euro anche il 5 per cento di Technogym.

L’accordo raggiunto fa sì che Tom Pidcock tornerà a pedalare su bici Pinarello anche su strada. Lasciata la Ineos per approdare alla Q36.5, il campione olimpico e mondiale della mountain bike ha conquistato il podio della Vuelta in sella a una Scott, ma ha continuato a correre su Pinarello in tutte le specialità del fuoristrada. E’ stato proprio lui infatti a sviluppare i modelli Dogma XC e Crossista, che lo hanno portato ai suoi risultati più prestigiosi.

«Sono davvero felice – ha detto il britannico – di tornare a tempo pieno in Pinarello. E’ davvero come tornare a casa. Ho sempre amato guidare le loro bici e, nel corso degli anni, ho costruito un rapporto davvero forte con il marchio. E’ la reunion perfetta».

Tom Pidcock prova la nuona Pinarello da gravel (foto Roberto Bragotto)
Nonostante usasse Scott su strada, Pidcock ha pedalato in fuoristrada sempre con Pinarello (foto Roberto Bragotto)
Tom Pidcock prova la nuona Pinarello da gravel (foto Roberto Bragotto)
Nonostante usasse Scott su strada, Pidcock ha pedalato in fuoristrada sempre con Pinarello (foto Roberto Bragotto)

La soddisfazione di Bergamo

Per Q36.5, il suo fondatore Luigi Bergamo e per il team manager Douglas Ryder si tratta di un’apertura auspicata, ma forse inattesa per la modalità annunciata. Circolavano da tempo voci che il team avrebbe corso su bici Pinarello, non certo che sarebbe diventato il team ufficiale dell’azienda.

«Come uno dei co-fondatori – ha spiegato Bergamo – sono davvero orgoglioso di vedere questa piccola squadra crescere anno dopo anno grazie a tutta la dedizione, l’impegno, il sacrificio e la passione che i nostri corridori e il nostro staff hanno dimostrato. Il 2026 sarà un altro grande passo avanti, con i giovani corridori che sono stati con noi fin dall’inizio che maturano e diventano vincitori. Abbiamo un podio in un Grande Giro, nuovi grandi corridori che si uniscono alla squadra e naturalmente, infine, i nostri amici di Pinarello che si uniscono al progetto e ci aiutano a portarlo a un altro livello. Le nostre ambizioni sono altissime».

Luigi Bergamo, bolzanino, è fondatore e CEO del marchio Q36.5, come pure della squadra svizzera (foto Jim Merithew)
Luigi Bergamo, bolzanino, è fondatore e CEO del marchio Q36.5, come pure della squadra svizzera (foto Jim Merithew)

Il WorldTour nel mirino?

Il mercato della squadra è stato frizzante, soprattutto con l’arrivo di corridori di indubbio talento, ma in cerca di rilancio. La molla della rivalsa è spesso la chiave di volta per atleti che passano dal WorldTour a una professional in cui, dando per scontata l’alta qualità dei materiali, troveranno soprattutto un ambiente più umano.

L’obiettivo è il WorldTour da subito acquistando una licenza libera? In attesa di capire se sarà possibile, la svolta annunciata ieri potrebbe certamente riaprire le porte del Giro d’Italia, cui la Q36.5 ha partecipato quest’anno per la prima volta. Nonostante l’affiliazione svizzera, i due nomi sulla maglia parlano di due solide aziende italiane. Il nuovo corso targato Paolo Bellino ne terrà certamente conto.

MyWay Pinarello: nuove opzioni colore per Dogma F e Dogma GR

04.09.2025
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Il mondo del ciclismo è in costante evoluzione, non solamente sul piano delle prestazioni, ma anche per quanto riguarda lo stile. E Pinarello, uno dei marchi più iconici del settore, lo sa bene… 

L’azienda veneta, sinonimo di eleganza e innovazione, ha recentemente ampliato le opzioni cromatiche per le sue biciclette di punta, la Dogma F e la Dogma GR, offrendo ai ciclisti ancora più possibilità di espressione personale.

La Pinarello Dogma F, fiore all’occhiello della gamma da strada, accoglie quattro nuove colorazioni che si aggiungono all’offerta originale. Si tratta delle raffinate tonalità Luxter Grey, Luxter Amber, Luxter Blue Shiny e Luxter Grey Matt. Queste opzioni vanno ad arricchire una palette già ricca, che include le originali Edge Christal White, Luxter Venice, Starry Red e Black on Black, presentate al momento del lancio. L’introduzione di queste nuove sfumature non solo aggiorna l’estetica della Dogma F, ma riflette la crescente attenzione di Pinarello per i dettagli e il design, elementi che da sempre distinguono il marchio nel panorama ciclistico.

Fausto Pinarello (Presidente Cicli Pinarello)
Fausto Pinarello (Presidente Cicli Pinarello)

MyWay: “custom”… senza confini

Il vero fulcro di questa iniziativa è l’aggiornamento della piattaforma di personalizzazione Pinarello MyWay. Già nota per la possibilità di personalizzare la Dogma X e la Dogma F, MyWay ora estende le sue infinite opzioni anche alla nuova Dogma GR, la bicicletta da strada che unisce prestazioni e versatilità. La piattaforma si arricchisce inoltre con la nuova verniciatura sfumata MY26, che offre un ulteriore livello di unicità.

La Pinarello Dogma GR, lanciata inizialmente in tre colorazioni (Interstellar Grey Matt, Luxter Blue Shiny e Black on Black), beneficia notevolmente di questo aggiornamento. I ciclisti che scelgono questo modello possono adesso attingere a un’ampia gamma di combinazioni, incluse le due nuovissime tonalità Starry Red e Turquoise. Queste opzioni si affiancano a una nuova finitura monocromatica, pensata per chi predilige un’estetica più minimalista e pulita.

Ora sulla piattaforma MyWay sono disponibili nuove colorazioni per la Dogma F
Ora sulla piattaforma MyWay sono disponibili nuove colorazioni per la Dogma F

Esperienza artigianale e digitale

L’esperienza offerta da MyWay va ben oltre la semplice scelta del colore. Attraverso un configuratore 3D realistico, gli utenti possono difatti visualizzare in modo coinvolgente e interattivo la propria creazione, prima che questa prenda forma. Ogni design, una volta finalizzato, viene considerato una vera e propria opera d’arte. Non a caso, la realizzazione di questi telai personalizzati avviene interamente a mano, presso la sede di Pinarello a Villorba, Treviso.

La produzione dei telai MyWay è un processo meticoloso, eseguito solo dai verniciatori più esperti e qualificati del marchio, alcuni dei quali vantano oltre trent’anni anni di esperienza. Questa dedizione artigianale assicura che ogni bici sia unica e rifletta la passione e la maestria che contraddistinguono Pinarello. Il sistema aggiornato permette di scegliere tra un totale di sei diversi layout grafici, due opzioni di sfumatura, ventisei colori differenti, cinque tipi di decalcomanie e due finiture, garantendo una personalizzazione senza precedenti.

In un’epoca in cui la bicicletta non è solo un mezzo di trasporto o uno strumento sportivo, ma anche un’estensione della propria personalità, Pinarello dimostra di essere sempre all’avanguardia. Con l’ampliamento delle opzioni di colore per la Dogma F e la Dogma GR, e l’evoluzione della piattaforma MyWay, il marchio veneto rafforza così il proprio impegno a offrire prodotti che combinano tecnologia, performance e uno stile inconfondibile.

Pinarello

Un altro missile firmato Pinarello, è la nuova F

02.09.2025
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CA’ DEL POGGIO – Pinarello rinnova e lancia ufficialmente la serie F, una bici super prestazionale che si posiziona un gradino sotto la Dogma. Dettagli a parte, le forme non si discostano molto dalla Dogma, per un filrouge che si evolve nel corso degli anni e rimane al tempo stesso DNA dell’azienda.

Tre moduli di carbonio, T900, T700 e T600, per cinque versioni in totale (F9 e F7, F5, F3 e F1) e 10 allestimenti. Nove le misure disponibili. Entriamo nel dettaglio della nuova F, anche grazie alle considerazioni di Federico Sbrissa, Marketing Manager di Pinarello.

Federico Sbrissa è il marketing manager di Pinarello
Federico Sbrissa è il marketing manager di Pinarello

Le Pinarello F? Sinonimo di racing

«Tutte le bici che portano in dote la F – racconta Sbrissa – sono create per competere e rispettano il DNA racing di Pinarello. Rispetto alla Dogma F ci sono tante piccole differenza che portano ad un divario abbastanza importante. Il nuovo progetto F è partito tre anni addietro e prende realmente forma oggi.

«La nuova bici, pur non rientrando nella famiglia Dogma – prosegue Sbrissa – anche se la connessione è lampante, si rivolge ad un pubblico che ama la competizione, ma ha un budget che non consente di accedere alla Dogma. Ci siamo concentrati nell’offrire il miglior rapporto peso/performance/prezzo, senza snaturare il DNA Pinarello. In fatto di peso, rispetto alla F precedente la nuova ha un valore alla bilancia inferiore di circa 200 grammi a parità di misura».

Aerodinamica meno estrema

Messo a confronto con la generazione F precedente, il telaio attuale è stato completamente ridisegnato ed aggiornato. E’ davvero simile alla Dogma anche se i concetti aerodinamici sono meno estremi. Mostra dei concetti spinti verso un’aerodinamica funzionale, verso una rigidità pronunciata, fattori comunque meno impattanti della Dogma. Ad esempio la grande scatola del movimento centrale Aero-Keel che, rispetto alla Dogma F è leggermente più magra. Porta in dote le asole filettate con passo italiano e le calotte esterne del movimento centrale. Tutto nuovo anche l’obliquo. La serie sterzo (E-Ticr) ed il suo tubo sono stati mutuati completamente dalla sorella, per aumentare l’efficacia ed anche la libertà di movimento del sistema rotante. Lo sterzo E-Ticr adotta il passaggio anteriore delle guaine, una vera e propria guida che azzera qualsiasi tipo di frizione in questa zona.

La forcella Onda è stata migliorata e adotta un rake unico di 47 millimetri (come la Dogma), numero che gli permette di aumentare ulteriormente la precisione di guida e adeguarsi perfettamente alle geometrie della nuova Pinarello F. Per quanto concerne la resa tecnica il carro posteriore mostra una reattività (e forme) del tutto paragonabile alla Dogma (tanta roba). Il reggisella è il medesimo della Dogma ed il blocchetto di chiusura è stato completamente integrato. Tranne le versioni F3 ed F1, le altre F portano in dote il manubrio integrato in carbonio Talon e le nuove ruote Most Ultrafast 45. Avantreno e retrotreno hanno un passaggio gomme importante, fino a 32 millimetri. Tutte le nuove F (ad eccezione della F1) sono studiate per supportare esclusivamente le trasmissioni a batteria, non sono compatibili con le meccaniche.

Alcune indicazioni sugli allestimenti ed i prezzi

Pinarello F F9 (quella di colore green-matt usata in Veneto)è equipaggiata con il pacchetto Shimano Dura Ace ed ha un prezzo di listino di 11.000 euro. L’allestimento F7 si basa sull’Ultegra, oppure sul nuovo Sram Force AXS (sempre con le ruote Mosta Ultrafast 45) ed il prezzo di listino scende a 7.900 euro. F5 ed F3 hanno entrambe il 105 Di2, la prima con le ruote Ultrafast in carbonio, la seconda con le DT Swiss in alluminio. I prezzi di listino sono rispettivamente di 5.500 e 4.500 euro. F1 è dotata di Shimano 105 meccanico 2×12 ed il listino recita 3.400 euro. A riguardo dei pesi (dichiarati). La F9 nella taglia 53 è dichiarata a 7,4 chilogrammi, mentre la F7 a 7,8. F5 ed F3 rispettivamente a 8,2 e 8,5 chilogrammi.

Pinarello

Pinarello Dogma GR, una nuova Pina per il gravel race

11.07.2025
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CA’ DEL POGGIO – Prende forma la nuova Pinarello Dogma GR, ovvero la bicicletta gravel che nasce in modo specifico per le competizioni. E’ stata presentata alla stampa internazionale in un contesto che è a dir poco la casa del ciclismo e della bicicletta: Cà del Poggio, nel cuore del territorio del Prosecco.

Firma Pinarello, famiglia Dogma e categoria F: un blend di fattori che rendono esplosiva una bicicletta che lascia i compromessi agli altri, proprio come la Dogma F stradale. Dogma GR non è l’evoluzione della Grevil, è un’altra cosa. Vediamola nel dettaglio.

Dogma GR, figlia di una categoria di bici race
Dogma GR, figlia di una categoria di bici race

Pinarello Dogma GR, perché nasce?

Dogma GR nasce con il chiaro obiettivo di essere una bici per le gare gravel, mutuando diverse soluzioni dalle sorelle Dogma già presenti in gamma, adattandole e plasmandole per l’ambiente gravel race. Materiali, tecnologie ed aerodinamica dalla Dogma F da strada e dalla Crossista, alle quali si ispira anche l’impatto estetico (e le geometrie).

Eppure c’è anche un po’ di mtb, perché alcune soluzioni tecniche derivano dalla Dogma XC. Per meglio contestualizzare la Dogma GR abbiamo chiesto alcune considerazioni a Raffaele Maccari, Product Manager Pinarello per la categoria gravel.

Raffaele Maccari è il Product Manager di Pinarello sul fronte del gravel
Raffaele Maccari è il Product Manager di Pinarello sul fronte del gravel

Dogma GR, l’evoluzione della velocità

«Se volessimo categorizzare le gare gravel di oggi – spiega Maccari – potremmo identificare tre macrocategorie: competizione, light gravel e tutto quello che ruota intorno al trail/bike packing/adventure. Possiamo segmentare il gravel anche tenendo conto del lasso temporale di percorrenza, fino alle 5 ore e oltre le 5 ore di gara. La nuova Dogma GR rientrerebbe nelle competizioni fino alle 5 ore. Da Dogma F e dalla Crossista eredita l’aerodinamica funzionale, il carbonio, la velocità , la reattività e la leggerezza. Il suo telaio ferma l’ago della bilancia a 960 grammi. La confidenza in discesa e la stabilità ricorda la Dogma XC.

«Pinarello Dogma GR – prosegue – non presenta degli inserti meccanici nella sezione centrale e nel carro posteriore, ma permette una flessione longitudinale che può arrivare a 8 millimetri. Al tempo stesso non è però possibile montare un dropper post. Il design non lo permette e si è preferito sfruttare al meglio la proprietà del carbonio e dei componenti, con un reggisella che abbiamo definito adattivo. La nostra tesi è avvalorata anche dal fatto che nell’ambiente gravel race di alto livello, l’utilizzo del reggisella telescopico trova pochi consensi».

Come è fatta la Dogma GR

Il carbonio è di matrice M40X, il medesimo della Dogma F da strada. La forcella è Pinarello Onda (con rake da 50 millimetri), un marchio di fabbrica, tutta in carbonio e opportunamente adattata alla nuova bici e al contesto gravel. Telaio e forcella adottano la nuova soluzione E-TiCR per il passaggio frontale delle guaine, significa maggiore stabilità dello sterzo e asseconda un design del comparto completamente ereditato della sorella stradale. Inoltre c’è una migliore interfaccia con il manubrio integrato full carbon Talon Ultrafast GR (che ha 7° di flare e permette il montaggio delle protesi). Il passaggio delle coperture è differenziato: fino a 45 per l’anteriore, fino a 42 per il posteriore, misura che si riduce a 40 con l’eventuale trasmissione con doppia corona (e deragliatore). Da sottolineare che la linea catena della Dogma GR è quella stradale (calza perfettamente il pacchetto Dura Ace). La batteria Di2 è inserita nella zona della scatola centrale.

La scatola del movimento centrale è marchio di fabbrica Pinarello Dogma, per forme, design e per la filettature con passo italiano che permette il montaggio esterno delle calotte (la facilità di manutenzione ringrazia e anche la tanta rigidità del comparto). La tubazione obliqua prevede un vano porta oggetti al suo interno. E’ possibile montare una piccola bag (Racing Bento, fornita con la bici) sull’orizzontale. Le geometrie sono ereditate in toto dalla Crossista. Tante le taglie disponibili, come d’abitudine. Sono nove: dalla 43 alla 59,5.

Un dettaglio sui valori geometrici

Il carro posteriore ha una lunghezza leggermente superiore alla media attuale della categoria: soluzione voluta, rispettando i valori presi dalla Crossista e con l’ottica di incrementare la stabilità complessiva di una bici rigida e briosa. 42,5 centimetri fino alla misura 54,5, che diventano 42,7 per le tre misure più grandi (56, 57,5 e 59,5). Gli angoli del piantone sono piuttosto aggressivi e portano l’atleta a sfruttare completamente la sezione centrale della bici, caricando in avanti il peso del corpo. Quelli dello sterzo invece non sono così estremi e seguono perfettamente il rake della forcella. Il passo complessivo della Dogma GR risulta contenuto, a prescindere dalla misura.

Gli allestimenti

Sono tre e tutti di alto livello. Uno si basa sulla trasmissione Sram Red XPLR e ruote Princeton 4540, gli altri due sulla trasmissione Dura Ace stradale con doppia corona (sempre le Princeton 4540). E’ disponibile anche in versione frame-kit. I prezzi di listino: 11.000 euro per l’allestimento F9, 7.200 e 6.900 euro per i due F7, rispettivamente su base Sram e Shimano. Si passa a 5.600 euro per la versione F5 (sulla base del nuovo Sram Rival AXS 1×13), per scendere a 4.300 euro per i due pacchetti F3. Il pacchetto Pinarello Dogma GR si chiude con la F1 proposta ad un listino di 3.500 euro.

Pinarello

50 anni di vittorie Pinarello celebrate con una Dogma F speciale

31.05.2025
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Pinarello celebra un traguardo importante, per un’azienda che da sempre è ai massimi livelli in ambito di tecnologia, ricerca e design. Pinarello è un’icona, lo è per gli utenti comuni, lo è tra i professionisti, uno dei marchi più vincenti della storia.

In occasione del passaggio del Giro d’Italia in terra veneta, Pinarello ha celebrato i 50 anni dalla prima vittoria in un grand tour. Le vittorie da quel momento ai giorni nostri saranno poi 30 (tantissime). A quell’epoca, il Giro d’Italia 1975, Fausto Bertoglio trionfò in maglia rosa.

La nuova Dogma F presentata nelle giornate del Giro
La nuova Dogma F presentata nelle giornate del Giro

Una Dogma F in edizione speciale

Tecnicamente si tratta dell’ultima versione della bici top di gamma Pinarello, la medesima utilizzata dai campioni del Team Ineos-Grenadiers, ma per onorare la leggenda la maison trevigiana ha messo a punto una livrea cromatica dedicata.

Non solo, a rendere ancor più esclusiva questa Dogma F (disponibile come bici completa, ma anche come kit telaio) è il periodo limitato di messa in vendita, dal 24 maggio, al 15 giugno 2025.

La nuova bici è stata usata dalla Ineos Grenadiers nella tappa con partenza da Treviso
La nuova bici è stata usata dalla Ineos Grenadiers nella tappa con partenza da Treviso

Una livrea spaziale

Dogma F Edizione Speciale Giro 50, questo è il nome corretto e completo. L’allestimento è hors categorie, con la trasmissione Shimano Dura Ace, le ruote Princeton gommate Continental, sella e manubrio integrato griffati Pinarello Most.

E’ la livrea il valore aggiunto. Scritta e loghi specchiati, una fusione cromatica brillante tra un blu notte, silver e quello che è stato chiamato Borealis Luxter Venice, una sorta di esclusiva Pinarello. Compare per la prima volta il logo GPT, acronimo di Giovanni Pinarello Treviso, celebrando così il fondatore dell’azienda trevigiana.

Sguardo alle caratteristiche del telaio

La Dogma F di Pinarello è la prima bici ad utilizzare il carbonio M40X, un layup dal peso specifico ridotto, con eccezionali qualità di rigidità una volta plasmato come telaio di una bici. La Dogma F della nuova generazione, pur riprendendo in parte il design rappresentativo della top di gamma Pinarello, è stata completamente riprogettata.

La scatola del movimento centrale è muscolosa ed abbondante, come da tradizione, è larga 65 millimetri e ha le calotte esterne del movimento centrale (con filettatura a passo italiano). Anche la forcella (anch’essa tutta in carbonio) Onda, dalla versione più anziana mutua solo il nome. Tante le misure disponibili, ben 8. per dare un riferimento a riguardo del peso, la bici è dichiarata a poco meno di 6,8 chilogrammi, senza pedali e nella misura 53.

Pinarello

Gli spunti tecnici dalla crono toscana del Giro d’Italia

20.05.2025
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VIAREGGIO – Le particolarità tecniche che offre una crono, ancor di più se al Giro d’Italia, non sono mai banali e si punta sempre più sulle personalizzazioni e customizzazioni.

Le corone gigantesche non sono più una novità, ma la nuova frontiera delle bici da crono punta sulle posizioni avanzate e le personalizzazioni delle protesi, ma non è tutto. Vediamo insieme alcune curiosità.

Componenti Deda customizzati ed “artigianali”

Deda, fornitore tecnico del Team Polti-Visit Malta, ha messo a punto un sistema di customizzazione delle protesi montate sulle bici da crono. Ve lo avevamo anticipato a Tirana. La piastra messa a punto dai tecnici Deda è in alluminio e fresata direttamente in azienda, con un’asola di scorrimento e diversi fori che permettono di posizionare gli spessori tra il manubrio e l’appoggio dei gomiti.

«La tendenza anche in ambito crono – ci racconta Davide Guntri di Deda – è quella di spostarsi molto più in avanti rispetto ad un recente passato. Questo è uno dei motivi per cui anche in termini di lunghezza si usano estensioni più lunghe, considerando che è fondamentale sempre le misure imposte dall’UCI».

La personalizzazione delle protesi sconfina anche sui terminali delle estensioni, customizzate per ogni corridore, così come le coperture aerodinamiche posizionate sulla parte arrotondata del manubrio.

La lenticolare con l’orologio

La Tudor utilizzerà la Timemachine (non quella sviluppata a braccetto con Red Bull) con un allestimento che non mostra grosse novità tecniche. La particolarità è nella livrea della lenticolare posteriore firmata DT Swiss e che mostra un orologio, Tudor ovviamente.

Tubeless differenziati di De Bondt

«La bici di De Bondt – ci racconta Luis Lamas, meccanico del Team Decathlon-AG2R La Mondiale – è la Van Rysel XCR, quindi il modello specifico per le crono, con manubrio specifico ed estensioni Deda. La trasmissione è Shimano Dura Ace (power meter incluso) con pignoni 11-34 e monocorona anteriore da 62 denti fatta su misura. La catena viene trattata con una finitura ceramica. Le ruote sono Swiss Side, lenticolare la posteriore e da 80 millimetri l’anteriore.

«Montiamo i tubeless Continental, GP5000 da 28 per il posteriore e Aero111 da 26 per la ruota davanti. Il setting degli pneumatici – spiega il meccanico spagnolo – è il medesimo di quello usato sulle bici standard. Sezione a parte, visto che usiamo la gomma da 29 davanti e da 28 dietro, una sorta di scelta standard (non solo per il Giro d’Italia). Il fattore principale di queste scelte è l’aerodinamica. Il peso di questa bici si aggira intorno ai 9 chilogrammi».

Affini e Van Aert, corone diverse

Edoardo Affini e Wout Van Aert utilizzano la Cervélo P5, medesima trasmissione Sram 1×12, stesso setting per le ruote, lenticolare posteriore e da 99 millimetri per l’anteriore e uguali sono anche i tubeless (Vittoria Corsa Speed).

Tra i due è evidente anche l’accostamento relativo all’altezza delle protesi (i due corridori sono simili fisicamente) ed in dotazione hanno la nuova sella Prologo Predator 01TT. La grande differenza è nella corona, da 64 denti per il campione fiammingo, da 68 denti per il nostro Campione Europeo. La scala pignoni è 10/28 per questa veloce crono del Giro d’Italia.

La Bolide di Tarling e Bernal

Oltre alle forme avveniristiche ed ai componenti che sono il vestito perfetto, la Bolide di Tarling ha una livrea che non passa inosservata. Il vincitore della cronometro corsa in terra albanese monta una ruota lenticolare abbinata ad una tre razze anteriore. Corona anteriore singola da 68 denti e scala pignoni 11-34.

Si scende leggermente con la rapportatura con la corona (singola da 64 denti) di Bernal, campione colombiano in carica. Stesso setting per quanto concerne le ruote. Interessante sottolineare il movimento centrale C-Bear montato sulla bici del colombiano e la medesima lunghezza di pedivelle, la stessa usata sulla Dogma F, 170 millimetri.

La centralina Sram per le bici da crono del Team Polti al Giro
La centralina Sram per le bici da crono del Team Polti al Giro

Ma che cos’é?

L’abbiamo notata sulle bici da crono del Team Polti-VisitMalta. E‘ la centralina che permette alla trasmissione Sram AXS di funzionare sulle bici da crono. Rispetto alla versione standard del pacchetto AXS, gli shifter montati sulle crono hanno spazio solo per la camera idraulica dei freni. Quindi, per poter funzionare, i pulsanti ed i satellitari Blips hanno necessità di una centralina che porta il segnale della cambiata al deragliatore. La stessa centralina è nascosta su alcune bici, visibile ed esterna come in questo caso.

Pinarello torna bicicletta ufficiale della corsa rosa

15.05.2025
3 min
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Pinarello segna il suo ritorno al Giro d’Italia come bicicletta ufficiale della Corsa Rosa, riaffermando il proprio ruolo centrale nella storia e nell’evoluzione del ciclismo. L’edizione in corso del Giro, la numero 108, ha preso il via da Durazzo, in Albania, venerdì 9 maggio, per concludersi tra gli applausi di Roma domenica 1 giugno. Ma sarà la tappa 14, in programma sabato 24 maggio, a rappresentare un momento simbolico e profondamente emozionante. La partenza avverrà da Treviso, città natale del brand, con il Km 0 posizionato davanti alla sede storica di Pinarello.

Questo ritorno sulle strade del Giro non è soltanto un’operazione di visibilità, ma un autentico tributo alla storia e alla passione che animano il marchio fondato da Giovanni Pinarello. Un marchio che ha scritto pagine indelebili del ciclismo mondiale e che, nel 2025, celebra anche il 50° anniversario della prima vittoria in un Grande Giro. Era il 1975 quando Fausto Bertoglio conquistava la maglia rosa proprio in sella a una Pinarello, dando inizio a un’epopea costellata di trionfi.

Nel corso dei decenni, Pinarello ha collezionato 30 vittorie nei Grandi Giri, diventando il produttore di biciclette più vincente della storia. Tra i successi più iconici al Giro d’Italia figurano quelli di Chris Froome (2018), Tao Geoghegan Hart (2020) ed Egan Bernal (2021). Senza dimenticare le due affermazioni consecutive di Miguel Indurain, ambasciatore del brand, nel biennio 1992-1993, e Chioccioli l’anno precedente.

Design e ricerca

Il legame tra Pinarello e il Giro d’Italia va oltre il risultato sportivo: è un vero e proprio patto culturale e identitario con il territorio, con le squadre, con i tifosi. Ogni singola bicicletta firmata Pinarello nasce difatti da una fusione di design all’avanguardia, ingegneria di precisione e una ricerca costante della massima performance, elementi che si riflettono in ogni curva, ogni salita, ogni sprint affrontato lungo il percorso della Corsa Rosa.

«Siamo profondamente orgogliosi di essere di nuovo al fianco del Giro d’Italia come fornitore ufficiale – ha commentato Fausto Pinarello, Presidente dell’azienda – questa corsa è parte del nostro DNA. Abbiamo sempre creduto nell’innovazione al servizio della bellezza, e il Giro rappresenta il palcoscenico perfetto per esprimere questa filosofia. Tornare significa onorare il nostro passato, ma soprattutto guardare al futuro con ambizione».

Con la partecipazione ufficiale al Giro d’Italia 2025, Pinarello rinnova la propria vocazione: essere non solo un produttore di biciclette, ma un autentico simbolo vivente della cultura ciclistica italiana, capace di ispirare atleti, appassionati e nuove generazioni.

Pinarello

Thermal Jersey: la collezioni si completa

20.12.2024
3 min
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L’inverno per Pinarello vuol dire rinnovare, arriva la nuova colorazione che completa la collezione di giacche per il freddo: light blue. Un colore che richiama il freddo, elegante ma allo stesso tempo delicato, che va a coronare la grande varietà di capi da ciclismo marchiati Pinarello. Tutti prodotti in grado di offrire all’utente finale quelle caratteristiche tecniche che ricerca durante i mesi invernali. Una parte importante nel miglioramento tecnico arriva nella riduzione del peso, l’elevata traspirabilità e la versatilità.

Il taglio nella parte delle maniche è stato effettuato a laser
Il taglio nella parte delle maniche è stato effettuato a laser

Sempre al caldo

Per riuscire a pedalare al meglio con il freddo è importante avere un capo che possa garantire un’ottima regolazione termica e protezione. Pinarello ha studiato la Thermal Jersey in modo che risponda prontamente a queste esigenze. Il tessuto con la quale è realizzata, risulta estremamente compatto e altamente traspirante. In questo modo l’aria fredda non penetrerà all’interno e il corpo riuscirà a conservare una temperatura ottimale per garantire la giusta performance. 

Non importa che si affronti un tratto particolarmente freddo o discese lunghe, la Thermal Jersey  è stata studiata per mantenere la temperatura corporea sempre adeguata alla variabilità delle condizioni climatiche invernali. 

Grande comodità

Una delle maggiori problematiche dei capi invernali era la rigidità dei tessuti, che poteva creare delle difficoltà nei movimenti in sella e nella guida. Pinarello ha posto fine a tutto ciò visto che i capi d’abbigliamento Dogma Thermal sono stati sviluppati per avere una grande elasticità e seguire al meglio i movimenti del ciclista. A questo contribuisce il taglio ragland, che valorizza l’elasticità del materiale per un fitting perfetto.

Nella parte del fondo maglia e delle maniche è stato realizzato tramite laser, i risvolti sono stati poi incollati per avere una finitura estremamente resistente. Le cuciture sono una parte sulla quale Pinarello ha messo l’accento, portando una migliore resistenza senza utilizzare materiale aggiuntivo. E’ stato utilizzato, infatti, una trama fitta a 3 aghi. 

Il prezzo è di 230 euro.

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Design e DNA Pinarello, la F1 completa la serie F

14.12.2024
3 min
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Pinarello completa la serie F grazie alla nuova F1 che affianca le versioni F5, F7 e F9. Le forme e l’impatto estetico è quello che ha reso celebre la famiglia F della maison veneta.

Cambiano i materiali. Il frame e la forcella Onda sono completamente in carbonio Toray T600 e un occhio particolare è rivolto anche all’allestimento. Eccola nel dettaglio.

Una bici con carattere all-round
Una bici con carattere all-round

Asimmetria, il cuore delle Pinarello

Non ha importanza che siano alto e altissimo di gamma, oppure alla base del catalogo, l’asimmetria di telaio e forcella fa parte del core concept Pinarello. E’ stata la prima azienda ad adottare tubazioni e design asimmetrici, il tutto per migliorare le prestazioni all-round e l’equilibrio.

E’ così che anche la F1 adotta il telaio asimmetrico e la forcella Onda full carbon con volumi e spessori differenziati tra stelo destro e sinistro. La fibra di carbonio impiegata è la Toray T600.

L’aerodinamica non si dimentica

Pinarello F1 è un esempio lampante di quanto a cascata l’aerodinamica sia entrata a fare parte anche di bici non estremizzate. Portano con sé sviluppi aerodinamici non banali il reggisella, specifico per la famiglia F ed in carbonio, così come le sagome che caratterizzano il profilato dello sterzo, ma anche un’integrazione dedicata di cavi e guaine. Elegante certo, ma anche efficiente, considerando che la trasmissione Shimano 105 è a base meccanica.

L’avantreno ed il retrotreno lasciano spazio per pneumatici fino a 30 millimetri di larghezza. Le geometria è quella sviluppata per le gare, perché è la categoria Pinarello F che porta in dote la competizione. Le taglie disponibili sono nove. Pinarello F1 è disponibile in due livree cromatiche, formula red e formula blue. Il prezzo di listino è di 3.700 euro.

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