Wilier Triestina sta compiendo un importante passo nella propria strategia di espansione internazionale, con un particolare focus sul mercato asiatico. Il recente sviluppo di una presenza fisica in Asia è il risultato dell’acquisizione della taiwanese Youn Live, con cui Wilier ha collaborato per anni e che dal 2021 è completamente sotto il suo controllo. Youn Live si sta trasformando in un centro strategico per la logistica e la distribuzione, puntando a diventare il fulcro dell’espansione del brand in Asia e Oceania.
Gli effetti di questo investimento sono già visibili: Wilier ha difatti recentemente inaugurato i primi “flagship store” in Cina, mentre a Taipei City, Taiwan, è stato aperto un negozio che si unisce a una crescente rete commerciale. Altri punti vendita sono previsti a Shanghai e Pechino nei prossimi mesi. Questa espansione è mirata a consolidare la presenza di Wilier in un mercato in rapido sviluppo, valorizzando la tradizione e l’innovazione che da sempre caratterizzano il marchio italiano.
Opportunità per Miche
In un settore dominato da giganti americani, tedeschi e asiatici, Wilier rappresenta un’eccellenza italiana. Fondata nel 1906 da Pietro Dal Molin a Rossano Veneto, l’azienda è stata rilanciata dalla famiglia Gastaldello, che l’ha trasformata in un punto di riferimento nel segmento delle biciclette di alta gamma. Negli anni, Wilier si è specializzata in biciclette da strada, gravel, Mtb e a pedalata assistita, con una produzione annuale di circa 28.000 unità. Oggi, l’azienda è guidata dai tre fratelli Gastaldello – Andrea, Enrico e Michele – che proseguono la tradizione di famiglia mantenendo Wilier nelle mani italiane.
L’amministratore delegato Enrico Gastaldello ha dichiarato che l’espansione in Asia è il risultato di una crescita sostenuta iniziata nel 2019. Questa è avvenuta grazie allo sviluppo di nuovi prodotti e strategie di mercato mirate. Gastaldello ha notato l’entusiasmo per il ciclismo in Cina, dove ha riscontrato un fervente interesse per Wilier. Il marchio è apprezzato per l’elevata qualità dei suoi prodotti, la storia, la cultura sportiva e il fascino del “Made in Italy”.
Parallelamente alla crescita di Wilier, l’azienda ha creato opportunità per Miche, marchio italiano di componenti e ruote per biciclette di alta gamma, acquisito nel 2022. Con la sua espansione in Asia, Miche potrà ampliare la propria quota di mercato, rafforzando ulteriormente la presenza del gruppo.
Il mercato di Wilier ha avuto una grande impennata nel 2024Da sinistra: Michele, Enrico e Andrea Gastaldello
Fatturato a quota 70 milioni
Andrea Gastaldello, direttore finanziario, ha sottolineato che le acquisizioni di Youn Live e Miche rappresentano tasselli fondamentali per posizionare Wilier come gruppo competitivo a livello globale. Il fatturato dell’azienda ha superato i 70 milioni di euro, che diventano 80 milioni con le società satellite, segnando una crescita rilevante dal 2019, quando il fatturato era di circa 45 milioni. Attualmente, l’80% delle vendite di Wilier proviene dall’estero, con mercati forti in Germania, Francia e altri Paesi europei. A questi di aggiunge e una crescita significativa in Asia, soprattutto in Cina.
Oltre alla strategia di espansione, Wilier ha investito nell’innovazione. Nel 2024, il suo Innovation Lab ha sviluppato due nuovi modelli di altissima gamma: la Verticale SLR, pensata per la salita, e la Supersonica SLR, una bici per prove contro il tempo realizzata in collaborazione con il ciclista Stefan Küng e il Performance Center di Groupama-FDJ Cycling Team. Inoltre, l’azienda ha introdotto nuove colorazioni iconiche, tra cui un’edizione speciale della Filante SLR CVNDSH. Una bici realizzata per Mark Cavendish, con cui il campione ha infranto il record di 35 vittorie al Tour de France.
Con questa combinazione di tradizione, innovazione e espansione globale, Wilier Triestina continua a rappresentare il meglio del ciclismo italiano, portando l’eccellenza del Made in Italy in nuovi mercati e stabilendo un ponte culturale tra Italia e Asia.
Primo giorno di test nel Piceno con Daniele Bennati e la sua Filante SLR, l'ultima nata di Wilier Triestina. Montaggio Super Record, freni a disco e le nuove Bora. Un missile
La nuova Wilier Verticale SLR va molto oltre la bici dedicata allo scalatore. Certo, è leggerissima, elegante e sfinata, ma è anche veloce ed è rapidissima nei rilanci dalle basse alle alte velocità. Le ruote Miche Kleos RD36 sono un bel prodotto che diventa il vestito ideale di questa bici. L'abbiamo portata alla frusta in diversi contesti, chiudendo il nostro test alla Maratona delle Dolomiti 2024, un'edizione segnata dalla pioggia.
CORVARA – Il test della nuova bici di casa Wilier si conclude con la una delle gran fondo più ambite, ovvero la Maratona delle Dolomiti, il contesto perfetto per una bici come laVerticale SLR. Eppure, dietro questo mezzo top di gamma in senso assoluto c’è tanto da raccontare.
A nostro parere è riduttivo limitarsi a descriverla come “bicicletta da scalatore”, perché la nuova Verticale SLR è anche molto veloce. In discesa è gratificazione pura e prende velocità in un amen se rilanciata partendo da velocità ridotte. Entriamo nel dettaglio della nostra prova.
La stessa bici usata da Tejada al Tour (ruote a parte)La stessa bici usata da Tejada al Tour (ruote a parte)
Una bici da 6,6 chilogrammi
In tutto 6,6 chilogrammi, rilevati e senza pedali, una bici sul filo dell’illegalità. Illegale, un aggettivo che piace tanto ai ciclisti amanti dei numeri, dei pesi ridotti che collimano con una efficienza tecnica che non viene mai meno, in nessun frangente che si incontri sulla strada. 6,6 chilogrammi con i portaborraccia montati ed il supporto per il computerino, il supporto per la luce posteriore (che all’occorrenza diventa anche porta numero) e con tutta la componentistica di serie, tubeless da 30 millimetri di sezione compresi, pignoni 11-34 inclusi. Quindi si può limare ancora qualcosa.
Ma quello che più ci ha colpito è il rapporto che esiste tra il valore alla bilancia e la stabilità della bici, la giusta rigidità percepita e una precisione di tenuta delle traiettoria degna di nota (anche con pneumatici più piccoli da 28, una sorta di standard attuale). Wilier Verticale SLR, la migliore Wilier di sempre.
La salita lunga e dura è il suo ambiente idealeIl meteo, in alcuni frangenti, ci ha messo a dura provaLa parte finale del test alla Maratona delle DolomitiUltima fase della prova piuttosto esigenteLa salita lunga e dura è il suo ambiente idealeIl meteo, in alcuni frangenti, ci ha messo a dura provaLa parte finale del test alla Maratona delle DolomitiUltima fase della prova piuttosto esigente
In salita
Nasce per la salita, è il terreno dove eccelle e anche quando non si ha la gamba, la stessa bici è in grado di dare qualcosa. Cosa significa? Significa che la nuova Wilier è una di quelle bici che funziona bene quando si pedala da seduti, quando ci si alza in piedi sui pedali e quando ci si scompone.
Offre un buon sostegno sull’avantreno (bisogna però abituarsi alla forma del manubrio) e permette di caricare molto i pesi del corpo proprio sulla porzione anteriore. Al contrario di molte superleggerissime non trasmette nessuna flessione che arriva dalla forcella e non da mai quella sensazione di “tirare indietro” nel punto dello sterzo. La stessa cosa arriva dalla scatola centrale e dal carro. Il reggisella è più confortevole e fa percepire una certa elasticità, utile nel lungo periodo e quando si affronta un tratto con asfalto malmesso.
A tratti ci è sembrato di sfruttare una bici veloce come lo è la Filante SLRStabile, tanto stabile e precisa in discesa e con il bagnato ci ha aiutatoA tratti ci è sembrato di sfruttare una bici veloce come lo è la Filante SLRStabile, tanto stabile e precisa in discesa e con il bagnato ci ha aiutato
In discesa
Non ci ha sorpreso, ci aspettavamo una bici precisa e stabile. E’ migliore se paragonata alla Zero SLR ed è più precisa. In parte ricorda la Filante SLR, che tanto ci era piaciuta in questi frangenti. E’ bene sottolineare che la Verticale SLR è una bici da corridore agonista. Non è la bici da mandare a briglia sciolta, va tenuta ed in parte assecondata, ma non è una di quelle bici leggere che si imbizzarriscono quando la velocità sale. Permette di correggere qualche errore in fase di inserimento e quando viene rilanciata è superlativa.
E’ una bici da portare alla frusta e che al tempo stesso diventa anche esigente in alcuni frangenti, perché invita a spingere sempre. Non è un fattore da far passare in secondo piano, anche nella scelta dell’allestimento più adeguato e per sfruttare al massimo le potenzialità del mezzo.
Il manubrio integrato è funzionale anche in salita (foto Sportograf)Le Miche Kleos RD36, molto performantiIl manubrio integrato è funzionale anche in salita (foto Sportograf)Le Miche Kleos RD36, molto performanti
Profilo medio, il vestito perfetto
Per la maggior parte del tempo (il test è durato circa un mese e mezzo, con oltre 1.800 chilometri percorsi) abbiamo utilizzato le Miche Kleos RD36. Abbiamo sconfinato anche verso ruote da 50 e con profili differenziati 58/48 (posteriore e anteriore), in modo da avere una panoramica più ampia del comportamento della Verticale SLR.
Con le ruote altissime è veloce, ma perde qualcosa in agilità e nella perentorietà che la contraddistingue nei cambi di ritmo alle basse andature. Le 50 millimetri sono il compromesso ottimale per una bici del genere e oltre alla performance c’è anche un vestito che gratifica gli occhi al 100%. Ma con le ruote medie resta la leggerezza al pari della capacità di sopportare i cambi di ritmo secchi, le sparate secche e fasi di rilancio che in salita fanno godere anche chi salitomane non è.
Il design del nuovo manubrio Wilier? Tanta robaIl “gomito” interno alla curva è molto vantaggiosoUna curvatura perfetta che non ha spazi vuoti tra manettini e manubrioIl design del nuovo manubrio Wilier? Tanta robaIl “gomito” interno alla curva è molto vantaggiosoUna curvatura perfetta che non ha spazi vuoti tra manettini e manubrio
La confidenza con il manubrio
Abbiamo utilizzato la misura di manubrio più estrema: quella larga 37 sopra e 40 sotto. Provenendo da manubri tradizionali, la presa stretta sopra può non essere immediata ed è necessario prendere un po’ di confidenza, anche in discesa. Cambia la dinamica della guida. Quando si impara e ci si adatta (diventa importantissimo capire dove e come tenere i gomiti, i polsi e gli avambracci) i vantaggi ci sono e sono alla portata di watt e schermo del computerino. Si è veloci e si risparmia qualche watt. Quando ci si alza in piedi sui pedali non è un problema e si tira facile.
Il vantaggio vero e proprio arriva dal disegno che c’è al centro della curva. E’ una sorta di gomito che rende la presa corposa e riempie tutto il palmo della mano. Ha il suo perché nel tenere arpionato il manubrio in volata, in pianura quando la velocità è alta, sui vallonati ed in discesa. Il lavoro che è stato fatto in questa zona della bici è importante e a nostro parere anche la sicurezza in vari frangenti ne guadagna.
La stabilità di una bici si misura anche grazie a gesti, ad esempio mollare il manubrio per chiudere la giaccaLa stabilità di una bici si misura anche grazie a gesti, ad esempio mollare il manubrio per chiudere la giacca
In conclusione
La Verticale SLR è la bici che fa venire voglia di montare in sella e pedalare. Disegno e forme Wilier, elegante e sfinata, senza eccessi, una bici che paga l’occhio. La sua eleganza è condita dalla ricerca di tanti dettagli che si riferiscono anche alla componentistica utilizzata. Ad esempio il movimento centrale Miche, tutto il manubrio integrato e molto altro.
E’ l’utilizzo a fare la differenza, perché se è vero che la Verticale SLR è una bici da corridore vero, è altrettanto vero che non mostra eccessi: non è un cavallo pazzo. Questo è un aspetto tecnico che merita tanta considerazione, soprattutto nell’ottica di un utilizzatore “normale”, che oltre a fare prestazione deve pensare anche allo stare bene in sella e godersi qualche pedalata senza spingere a tutta. La nuova Wilier è anche questo, ovvero una bici non eccessivamente impegnativa, fluida e scorrevole in ogni situazione.
Storica intesa fra Wilier e Miche da cui nasce un gruppo industriale proiettato a diventare un vero e proprio polo d’eccellenza della bicicletta in Italia
Miche, brand italiano di vertice nel settore dei componenti per biciclette, introduce un nuovo servizio dedicato a tutti i possessori delle proprie ruote in fibra di carbonio. L’azienda con sede a San Vendemiano, in provincia di Treviso, ha deciso difatti di offrire un’estensione gratuita della garanzia, che porta la copertura totale a quattro anni. Questo servizio va ad aggiungersi ai due anni di garanzia standard previsti per legge, offrendo a tutti i clienti una maggiore protezione e serenità nell’uso dei prodotti Miche.
Miche, azienda veneta, produce ruote in fibra di carbonio tra le migliori del mercatoMiche, azienda veneta, produce ruote in fibra di carbonio tra le migliori del mercato
Registrazione entro 30 giorni
Per usufruire dell’estensione della garanzia, i clienti Miche che lo vorranno devono completare un semplice processo di registrazione. E’ fondamentale essere il primo proprietario delle ruote e disporre di una prova d’acquisto valida della bicicletta su cui le ruote sono state montate. La registrazione deve essere effettuata entro 30 giorni dall’acquisto delle ruote, che può avvenire sia presso un negozio fisico sia tramite un sito online autorizzato.
La procedura di registrazione è pensata per essere veloce e accessibile. L’estensione di garanzia è esclusivamente applicabile alla gamma di ruote Miche in fibra di carbonio. Questa iniziativa sottolinea l’impegno dell’azienda verso la qualità e la durabilità dei suoi prodotti, garantendo ai ciclisti una maggiore tranquillità ed una maggiore sicurezza durante l’uso delle ruote Miche. Nel caso si possieda un set di ruote, la registrazione deve essere effettuata separatamente per ciascuna ruota. Questo passaggio è necessario per beneficiare dell’estensione completa della garanzia su entrambe le ruote del set.
Da ora è possibile assicurare le ruote in carbonio sul sito ufficiale Da ora è possibile assicurare le ruote in carbonio sul sito ufficiale
L’impegno di Miche
L’estensione gratuita della garanzia a quattro anni conferma il forte impegno di Miche nel garantire prodotti di alta qualità e durabilità. La scelta di offrire questo servizio senza costi aggiuntivi ai propri clienti evidenzia la fiducia dell’azienda nei propri prodotti e il desiderio di mantenere elevati standard di soddisfazione del cliente.
Questa iniziativa rappresenta un valore aggiunto significativo per chi sceglie le ruote Miche in fibra di carbonio, offrendo una protezione prolungata e un supporto continuo. Miche continua a posizionarsi come un marchio di riferimento nel settore. Con un’attenzione costante alle esigenze dei ciclisti e un impegno verso l’innovazione e la qualità.
Per maggiori informazioni e per procedere con la registrazione, è possibile visitare il sito ufficiale oppure rivolgersi ai rivenditori autorizzati.
Lo vediamo costantemente con i grandi campioni, oggi il dettaglio è sempre più determinante.Nel ciclismo attuale, anche per questo, i materiali assumono un ruolo più decisivo che in passato. I brand quindi si spingono oltre. Ed è quello che sta facendo Miche.
La casa veneta è partner dell’Astana Qazaqstan Team e con questo storico team WorldTour sta sviluppando i suoi prodotti.
E’ il momento della crono e sulle bici dell’Astana spuntano le corone Miche X1-RDE’ il momento della crono e sulle bici dell’Astana spuntano le corone Miche X1-RD
Sviluppo da pro’
La qualità e le performance sono da sempre al centro della mission aziendale di Miche. Il lungo e impegnativo processo di sviluppo dei componenti ha portato allo sviluppo di un nuovo ingranaggio di ultima generazione: la corona X1-RD.
Si tratta di un ingranaggio specifico per le trasmissioni monocorona, quindi per il cross e nello specifico, viste le dentature, per la cronometro. Anche se ciò non toglie che si possano utilizzare su percorsi particolari, dove magari c’è dello sterrato e atleta e meccanico scelgono il monocorona, che in tal senso dà più sicurezza.
Dettagli al limite per questa corona di MicheDettagli al limite per questa corona di Miche
Made in Veneto
La costruzione dell’ingranaggio, che ricordiamo è del tutto “Made in Veneto” (è prodotto nello stabilimento Miche di San Vendemiano), parte da una lastra anodizzata in Ergal 7075 T6 lavorata a CNC. La corona pertanto è ricavata dal pieno. Questo le conferisce una robustezza e una rigidità senza pari.
Alla lastra in Ergal viene accoppiato, con l’utilizzo di speciali collanti, un profilo in carbonio. Il risultato di questa meticolosa preparazione è un ingranaggio che unisce leggerezza e rigidità, per una massima espressione di potenza della pedalata, diminuendo praticamente a zero la perdita di efficienza. Lo spreco di energia.
Ballerini in azione all’ultimo Tour de France con la corona Miche X1-RDBallerini in azione all’ultimo Tour de France con la corona Miche X1-RD
Ingaggio fluido
Miche ha dedicato poi grande attenzione al profilo del dente e in particolare sia al suo ingaggio che alla sua “anticaduta”. Questo perché in termini di trasmissione dell’energia avere un plateau rigido non basta, per essere del tutto efficiente, una corona deve essere anche scorrevole. La catena deve avere meno attriti possibile. Il risultato è la garanzia di una trasmissione fluida ed efficiente del monocorona.
X1-RD è compatibile con la guarnitura SH Dura Ace 9200 e si può utilizzare solo con la trasmissione singola monocorona.
Le dentature disponibili sono 58, 60, 62, 64, 66, 68 con un peso di 226 grammi per la dentatura da 58.
La 111ª edizione del Tour de France, partita quest’anno dall’Italia, sta entrando nel vivo. Miche, storico produttore italiano di componenti, si conferma ancora al fianco del team WorldTour Astana Qazaqstan. Fondata da Aleksandr Vinokurov, la squadra è da tempo un punto di riferimento sul palcoscenico del ciclismo mondiale, è in corsa alla Grand Boucle con gli ingranaggi Miche UTG R92, compatibili con il gruppo di trasmissione Shimano Dura-Ace 9200. Questi ingranaggi, con sei elementi esterni e cinque interni, offrono ai corridori una vasta gamma di combinazioni per affrontare ogni tipologia di tappa.
Miche è partner tecnico del team Astana Qazaqstan TeamI corridori usano ingranaggi e corone compatibili con il gruppo Shimano Dura-Ace 9200Miche è partner tecnico del team Astana Qazaqstan TeamI corridori usano ingranaggi e corone compatibili con il gruppo Shimano Dura-Ace 9200
Partnership di successo
La collaborazione tra Miche e Astana-Qazaqstan Team è frutto di una perfetta sinergia tra il reparto tecnico dell’azienda e gli atleti professionisti in organico del team.
«Grazie a questa profonda collaborazione – ha dichiarato Gregory Girard, il nuovo Amministratore Delegato di Miche – la nostra realtà è in grado di mantenere un filo diretto con il ciclismo professionistico su strada. Il Tour de France è la gara più importante della stagione, con i migliori corridori al mondo al via. Per noi è un’ulteriore occasione di confronto diretto con il team. Le condizioni di corsa sono le più estreme, e non c’è momento migliore per raccogliere feedback preziosi e conferme sulla qualità dei nostri prodotti».
Astana-Qazaqstan Team partecipa al Tour de France 2024 con un grande obiettivo: portare Mark Cavendish a vincere la propria trentacinquesima tappa: un record attualmente condiviso con uno dei più grandi corridori del passato, Eddy Merckx. Questo traguardo ambizioso testimonia l’alta competenza e determinazione della squadra e il supporto tecnico offerto da Miche.
L’ingresso dello “showroom” aziendale nella sede di San VendemianoL’ingresso dello “showroom” aziendale nella sede di San Vendemiano
Storia e innovazione
Da oltre un secolo, Miche disegna, sviluppa e realizza componenti ad alte prestazioni per il ciclismo su strada, pista, Mtb ed e-bike presso il proprio stabilimento di San Vendemiano, in provincia di Treviso. L’azienda, fondata nel 1919, grazie alla sua lunga storia di dedizione, affidabilità e continua spinta verso l’innovazione, è diventata nel tempo un marchio rispettato e riconosciuto a livello globale.
La missione aziendale di Miche è realizzare prodotti di qualità, certificati quotidianamente dai test rigorosi condotti nei propri laboratori. Ogni singolo prodotto viene sviluppato utilizzando avanzati programmi CAD, prende forma su stampanti 3D e, una volta realizzato, deve superare ripetuti test di collaudo nelle condizioni di utilizzo più gravose. Questo processo assicura che ogni componente non solo soddisfi, ma superi, gli standard di qualità prescritti dal sistema qualità Miche. I prodotti Miche, dopo essere usciti dalle linee di produzione, vengono commercializzati in ogni Continente, portando con sé una storia di qualità e ingegno italiano. L’azienda continua a essere un “player” importante nel settore del ciclismo grazie alla propria dedizione alla perfezione tecnica e all’innovazione continua.
La collaborazione tra Miche e Astana Qazaqstan Team è anche una dimostrazione dell’impegno di Miche nell’offrire componenti di altissima qualità. Questo impegno permette ai corridori di competere ai massimi livelli e raggiungere obiettivi ambiziosi, come appunto quello di Mark Cavendish.
Si apre la Grand Depart di Firenze e parlano Pogacar e Vingegaard. Il primo rivela di aver avuto il Covid, il secondo sottolinea che non si sono mai sentiti
La Wilier Verticale SLR è la naturale evoluzione della famiglia Zero SLR, quella che va alla ricerca della massima leggerezza. Una bici “solo” per gli scalatori? A nostro parere c’è molto di più.
Verticale va oltre il progetto bicicletta, perché porta in dote un rinnovato processo di costruzione del telaio, impiegando un blend di fibre composite (sono tre) dalla qualità elevatissima. Non è solo una questione di carbonio, perché la leggerezza della Verticale è ottenuta anche grazie alla cura maniacale delle lavorazioni. E poi le geometrie, tutte diverse rispetto anche a Filante SLR, con taglie che non presentano nessuna sovrapposizione (considerando anche l’esposizione che si ottiene abbinando le diverse misure del manubrio integrato).
Materie prime e lavorazioni di altissima qualità
Entriamo nel dettaglio grazie al contributo di Claudio Salomoni, responsabile dell’innovazione Wilier. «Il carbonio e le resine di alta qualità – spiega – sono più che importanti, fanno la differenza nell’economia prestazionale e nella bontà complessiva del progetto, ma non si riduce tutto alla fibra composita. Sono importantissime anche le lavorazioni e i procedimenti con i quali le materie prime vengono plasmante. Ogni telaio della Wilier Verticale SLR è costruito grazie ad oltre 400 pelli di carbonio ed è un monoscocca vero e proprio. E’ un blocco unico.
«Gli step di crescita e di valore del progetto sono più di uno. Ad esempio la zona della testa della forcella – prosegue Salomoni – ha un design asimmetrico e nel punto dove è ancorata la pinza del freno permette di distribuire meglio le forze che si generano. La testa conica collima con una sorta di inspessimento maggiorato, soluzione che permette di sfruttare la continuità nel posizionamento delle fibre. Non ci sono interruzioni, non ci sono angoli e/o gomiti che possono creare stress. Il tutto si riflette in modo esponenziale sul feeling e precisione di guida».
Sfinata e aggressiva, DNA WilierNodo sella sfinato e rigido, forma dedicata per il regggisellaLa sede del blocco reggisella segue la tangente degli obliquiUn forcellino del cambio che ricorda la soluzione UDH, è rigido e protettivoFoderi asimmetrici per la forcella e testa ampiaScatola asimmetrica, così come la base del piantoneSfinata e aggressiva, DNA WilierNodo sella sfinato e rigido, forma dedicata per il regggisellaLa sede del blocco reggisella segue la tangente degli obliquiUn forcellino del cambio che ricorda la soluzione UDH, è rigido e protettivoFoderi asimmetrici per la forcella e testa ampiaScatola asimmetrica, così come la base del piantone
Verticale SLR, come è fatta
Un monoscocca in carbonio che utilizza un mix di fibre T800, T1100 e M46JB, ognuna applicata in modo specifico in zone dedicate e con orientamento altrettanto specifico. T800 e T1100 sono caratterizzate da resistenza alla rottura, la terza è usata per aumentare la rigidità torsionale. Al pari della laminazione del carbonio all’interno degli stampi, c’è l’innovativo processo Active Molding, che utilizza dei controstampi in polimeri espansi. L’obiettivo è quello di consolidare i materiali e curare ogni singola parte delle tubazioni, azzerando la formazione di arricciature e dopositi di materiale.
Oltre ai dettagli costruttivi e di design citati da Claudio Salomoni, è stato ridisegnato il sistema di blocco del reggisella. La vite lavora diagonalmente e l’intero blocchetto è integrato nel nodo sella (la vite di chiusura è posta nel rinforzo tra piantone ed orizzontale). Il seat-post è sfinato, ma non è rotondo ed ha una sorta di disegno a goccia. Supporta una luce con batteria ricaricabile e lo stesso supporto può essere utilizzato come portanumero. Due gli arretramenti disponibili, 15 millimetri oppure zero off-set.
Una brugola, due asole, doppia possibilità di posizionare il support del deragliatoreUna brugola, due asole, doppia possibilità di posizionare il support del deragliatore
Corone fino a 56 denti
L’attacco del deragliatore non è più rivettato e mobile. Tutta la zona è più leggera rispetto al passato e meno soggetta a stress. Il doppio posizionamento del deragliatore dà modo di supportare corone fino a 56 denti (in ottica WorldTour non è un dettaglio banale).
Rimanendo nella zona della trasmissione, c’è un forcellino sagomato che supporta il bilanciere posteriore. E’ intercambiabile e presenta una sorta di sbalzo all’interno (ricorda quelli UDH, ma è disegnato da Wilier). Ottima scelta, perché il suo disegno tiene lontana la catena dai foderi del telaio e lo stesso forcellino non è soggetto a rotazione. Inoltre, così come è disegnato permette di risparmiare un foro, che andrebbe rinforzato.
Bici sviluppata a braccetto con il Team Groupama-FDJ (foto Wilier)Bici sviluppata a braccetto con il Team Groupama-FDJ (foto Wilier)
Nuovo concetto per le geometrie
La geometria della nuova Wilier Verticale SLR è completamente differente dalla Zero SLR e dalla Filante SLR, sviluppata grazie alla collaborazione con il Team FDJ-Groupama. Se lo stack (a parità di taglia) è rimasto quasi invariato, il reach è stato modificato profondamente, concentrandosi sul binomio telaio/manubrio.
In linea generale la Verticale SLR nelle taglie più piccole è stata accorciata, mentre per le misure più grandi è stata allungata leggermente. E’ bene considerare che questo nuovo progetto nasce per la competizione, quindi le valutazioni finali partono sempre dalle posizioni più aggressive del corridore.
Cockpit integrato con design unico nel suo genere3 centimetri di differenza tra i manettini ed i terminali della curvaSupporto del device perfettamente integratoCockpit integrato con design unico nel suo genere3 centimetri di differenza tra i manettini ed i terminali della curvaSupporto del device perfettamente integrato
Cockpit integrato, non solo questione di flare
Un manubrio integrato che colpisce non poco grazie alla sagoma non usuale, bella da vedere e capace di completare il pacchetto Verticale. Un monoblocco in carbonio da 310 grammi dichiarati, dove tutto scorre internamente.
Tra la sezione superiore dove appoggiano i polsi (ed i manettini del cambio) ed i terminali bassi ci sono 3 centimetri di differenza (ad esempio 37 sopra e 40 centimetri sotto, oppure 39 e 42). Ma è la sezione centrale della piega a fare la differenza, con una sorta di gomito che agevola la presa ribassata e lo scarico della forza in fase di sprint e rilancio. Efficiente e funzionale.
Movimento centrale Miche con sedi e corpo centrale in alluminioDavanti e dietro scompaiono le soluzioni SpeedReleaseGhiera Miche fresata e mozzi con cuscinetti CeramicSpeedLa cover aerodinamica per il mozzo anteriore MicheIn dotazione le Kleos RD36 di Miche I perni passanti sono lavorati ed alleggeritiLuce ricarivabile con presa usbIl supporto, anche per il numero da garaMovimento centrale Miche con sedi e corpo centrale in alluminioDavanti e dietro scompaiono le soluzioni SpeedReleaseIn dotazione le Kleos RD36 di Miche Ghiera Miche fresata e mozzi con cuscinetti CeramicSpeedLa cover aerodinamica per il mozzo anteriore MicheI perni passanti sono lavorati ed alleggeritiLuce ricarivabile con presa usbIl supporto, anche per il numero da gara
Tanta componentistica Miche
Miche è entrata a fare parte del portfolio Wilier, non è un segreto. Sulla Verticale SLR è montato il movimento centrale Miche Integrale RD sviluppato in collaborazione con CeramicSpeed. Scorrevolissimo e rigido, capace di influire in modo positivo sulla rigidità della stessa scatola centrale. Ottima soluzione. Tutte le versioni della Verticale SLR portano in dote le ruote Miche Kleos, versioni standard oppure le top di gamma RD.
Miche ha sviluppato e dedicato al nuovo manubrio una prolunga per il computerino, con il braccetto che si innesta frontalmente e all’interno del cockpit. Pulito, elegante e un altro componente che permette di risparmiare grammi, per un kit telaio Verticale SLR (telaio, forcella e reggisella, manubrio e serie sterzo, viteria inclusa e nella taglia media), con un valore dichiarato alla bilancia di soli 1.669 grammi.
Wilier Verticale SLR Groupama-FDJColorazione rossa con trasmissione Red AXSColorazione nera e montaggio CampagnoloWilier Verticale SLR Groupama-FDJColorazione rossa con trasmissione Red AXSColorazione nera e montaggio Campagnolo
Versioni e prezzi
Le taglie sono 6: xs e s, m e l, xl e xxl. Le combinazioni cromatiche 4, per un totale di 7 allestimenti ai quali si aggiunge il frame-kit (5800 euro di listino). L’allestimento con la trasmissione Shimano Dura Ace è disponibile con e senza power meter, con le ruote Miche Kleos RD36. I prezzi di listino sono rispettivamente di 13.000 e 12.200 euro. Si passa all’allestimento con il nuovo Sram Red AXS e Quarq incluso (con ruote Kleos RD) ad un listino di 13.000 euro. Il montaggio con il Campagnolo Wireless e ruote Miche Kleos RD ha un valore di listino di 13.400 euro.
Tre le versioni che hanno le ruote Kleos standard. Quella con Ultegra Di2 e Sram Force AXS, con o senza misuratore di potenza. I prezzi ufficiali sono rispettivamente di 9.900, 10.400 e 9.900 euro.
Il Consiglio di amministrazione di Miche srl ha annunciato la nomina di Gregory Girard al ruolo di Amministratore Delegato della stessa realtà veneta, rafforzando così la propria posizione aziendale nel settore della produzione di componenti per biciclette.
Quello che è andato definendosi è un vero e proprio passaggio di consegne storico per il marchio di San Vendemiano: Luigi Michelin ha storicamente guidato l’azienda, fondata dalla propria famiglia, con dedizione, lasciando un’impronta indelebile nel tessuto stesso della storia del ciclismo. Il suo lavoro ha portato Miche ad essere riconosciuta quale un riferimento in termini di innovazione e qualità sui mercati di tutto il mondo.
Miche è sinonimo di qualità e continua innovazioneL’azienda veneta è partner della nazionale italiana su pistaMiche è sinonimo di qualità e continua innovazioneL’azienda veneta è partner della nazionale italiana su pista
Sempre Made in Italy
Gregory Girard porta con sé oltre quindici anni di esperienza nel settore ciclistico, arricchendo la squadra con una vasta conoscenza verticale delle sue specifiche dinamiche. La sua nomina riflette la determinazione di Miche a consolidare la propria posizione sul mercato e affrontare le sfide future con intraprendenza e apertura alle innovazioni tecnologiche.
«Dopo quasi quindici anni di lavoro in Wilier Triestina – ha dichiarato Girard – sono orgoglioso di avere l’opportunità di entrare in Miche come Amministratore Delegato. Miche è un’azienda storica nel settore della bicicletta, sarà prioritario consolidare e rafforzare il lavoro fatto da Luigi Michelin insieme a tutti i collaboratori dell’azienda. Le sfide non mancano in quanto il mercato è ancora in fase di correzione postcovid. Dobbiamo puntare ancora di più sulla nostra forza a livello produttivo/tecnologico e sul Made in Italy che rappresentano due autentici pilastri aziendali. L’intero Consiglio di amministrazione desidera esprimere il proprio apprezzamento a Luigi Michelin, per anni il cuore pulsante dell’azienda, augurandogli il meglio per il futuro».
Gregory Girard, nuovo Amministratore Delegato Miche srlGregory Girard, nuovo Amministratore Delegato Miche srl
Una nuova leadership
Miche è nota per il proprio “know-how” nella progettazione, nello sviluppo e nella produzione di componenti di alta qualità per il ciclismo su strada, su pista, Mtb e e-bike. Una storia lunga e prestigiosa caratterizzata da dedizione, affidabilità e continua ricerca dell’innovazione, che ha portato l’azienda ai massimi livelli del ciclismo davvero in tutte le sue discipline.
«Ci sono fasi nella vita di un’azienda – ha dichiarato Luigi Michelin – in cui il passaggio di testimone diventa un’opportunità per crescere ulteriormente. Sono stati anni di impegno e dedizione al servizio di questa impresa, e ora è giunto il momento di affidare le redini a una nuova leadership. Questa azienda è stata molto più di un luogo di lavoro: ha rappresentato una parte fondamentale della mia vita, una vera e propria famiglia. Con orgoglio e fiducia, accogliamo Gregory che, sono convinto, guiderà la nostra azienda verso nuovi traguardi di grande successo».
Miche lancia in modo ufficiale la nuova cassetta della famiglia Supertype 12SH, compatibile con le trasmissioni Shimano a 12 rapporti. Si punta sulla leggerezza, senza tralasciare la longevità.
Acciaio e alluminio, ma anche una anodizzazione che prende il nome di Hard Treatment, con l’obiettivo di fornire la massima resistenza all’usura e di aumentare la durezza del materiale. Entriamo nel dettaglio.
Gli ultimi due pignoni, 27 e 30, sono ricavati dal pieno in un blocco unicoGli ultimi due pignoni, 27 e 30, sono ricavati dal pieno in un blocco unico
Miche, vent’anni di storia e di sviluppo
Da oltre 20 anni l’azienda veneta è un riferimento nello sviluppo e nella produzione dei componenti, un marchio che nasce con una forte propensione race. Da sempre Miche fornisce delle soluzioni che vanno ben oltre delle semplici alternative, soprattutto per quanto concerne i pignoni e gli ingranaggi. In questo sono un esempio anche l’ultima generazione delle corone, ma anche il nuovo movimento centrale.
Uno step ulteriore è stato fatto con gli ultimipignoni Supertype, che mettono al centro il rapporto tra il valore alla bilancia e la resistenza. Scriviamo di un pacco pignoni (11-30) da 188 grammi dichiarati, ben 35 in meno rispetto alla versione precedente. Anche in base a questo, diventa interessante il prezzo di listino di 299,89 euro.
La ghiera è in alluminioI due pignoni più piccoli sono in acciaioLa ghiera è in alluminioI due pignoni più piccoli sono in acciaio
Come sono fatti
I due pignoni più piccoli, l’11 ed il 12 sono in acciaio cromato, perché devono garantire la massima resistenza contro le pressioni che si generano in fase di chiusura della ghiera. Quest’ultima è in alluminio 7075-T6. Tutti i pignoni intermedi, denti di innesto inclusi, sono in alluminio 7075-T6 con trattamento Hard Treatment. Sono in in lega di alluminio anche i vari distanziali.
Gli ultimi due pignoni, 27 e 30, sono un blocco unico e ricavati dal pieno, sempre in lega di alluminio con trattamento di anodizzazione HT. La scala della nuova cassetta pignoni Miche Supertype è: 11-12-13-14-15-17-19-21-23-25-27-30. La produzione è rigorosamente Made in Italy.
Dove tutta la potenza viene impressa e trasformata in velocità. Il cuore pulsante: la scatola del movimento centrale è una, se non la parte più importante della bicicletta. Miche presenta Integrale RD, il nuovo movimento centrale Press-Fit realizzato con cuscinetti ceramici in collaborazione con CeramicSpeed. Scorrevolezza e affidabilità nate dalla sinergia di queste due aziende ai vertici del mercato della componentistica.
Integrale fa parte delle componenti e le ruote marchiati RD di Miche che incarnano il desiderio di mettere a disposizione di ogni appassionato le stesse soluzioni tecniche validate e impiegate in gara dagli atleti supportati da Miche. Scopriamo il nuovo prodotto grazie al quale la forza motrice si converte in pura velocità senza compromessi.
Peso piuma con soli 98 grammiPeso piuma con soli 98 grammi
Caratteristiche
Per capire le qualità di questo prodotto è bene sviscerare ogni numero e caratteristica tecnica. Integrale RD è un movimento centrale tipo Press-Fit 86,5×41 (BB86) mm dedicato a guarniture con perno da 24 mm di diametro. Le due calotte in lega di alluminio AL 7075-T6 anodizzate e registrabili sono assemblate grazie all’apposita filettatura.
Tra le peculiarità questo movimento centrale ci sono senza dubbio i cuscinetti ceramici prodotti da CeramicSpeed su specifiche Miche e già installati nei mozzi delle ruote Kleos RD. Un risultato ottenuto dalla stretta collaborazione tra le due aziende, che ha già fatto vedere in termini di performance tutta la qualità che questa collaborazione può mettere sul piatto. L’obiettivo comune è infatti quello di ridurre gli attriti, aumentare i watt per raggiungere la massima performance e quindi la massima velocità.
I cuscinetti in ceramica realizzati in partnership con CeramicSpeedI cuscinetti in ceramica realizzati in partnership con CeramicSpeed
Rigidezza
Per la realizzazione di questo Integrale RD, è stato ovviamente scelto il Press-Fit, lo standard preferito dai ciclisti più esigenti. Le boccole di riduzione sono realizzate grazie all’impiego di resine epossidiche caricate, che facilitano il montaggio ed impediscono l’ingresso di agenti esterni, proteggendo i cuscinetti. Le calotte a pressione permettono di risparmiare diversi grammi sul peso finale, aumentando scorrevolezza e prestazioni finali.
Le calotte registrabili donano maggior durata al componente ed aumentano la rigidezza della struttura, limitando al tempo stesso l’incidenza di tutte le variazioni che nel lungo periodo possono far emergere eventuali difettosità. Il peso complessivo dell’Integrale RD si attesta in soli 98 grammi. L’affidabilità grazie alla qualità costruttiva permette di avere oltre ad un’alta prestazione anche la consapevolezza di un prodotto robusto e solido qualunque sia il carico di watt nel tempo. Il prezzo consultabile sul sito è di 299 euro.