Albasini, spalla di lusso per Arzeni al UAE Team ADQ

29.03.2023
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L’ultima volta che avevamo parlato con Marcello Albasini, ci aveva raccontato della EF Education-Nippo Development, di cui era il direttore sportivo e da cui Enrico Gasparotto aveva preso il volo direzione Bora-Hansgrohe. Più di un anno dopo, ce lo siamo ritrovati a Le Samyn sull’ammiraglia di Davide Arzeni, mentre parlavamo con il tecnico del UAE Team ADQ della vittoria di Marta Bastianelli. Abbiamo scoperto a questo modo che lo svizzero fosse approdato nella squadra gestita da Rubens Bertogliati. E a quel punto sono bastati dieci secondi per immaginare il collegamento fra i due.

«La prima volta che ho fatto un mondiale con Rubens – racconta Albasini – era in Spagna, a San Sebastian 1997. Lui aveva 17 anni, io ero tecnico della nazionale svizzera, si arrivò tutti in gruppo e vinse il vostro D’Amore. Per quei due anni abbiamo fatto qualche corsa in nazionale negli juniores. Poi quando era già grande e aveva chiuso la carriera, l’ho cercato perché venisse a fare il direttore sportivo alla IAM Cycling. Adesso invece mi ha chiamato lui perché venissi qui. Il ciclismo è un mondo piccolo, ma intanto mi trovo bene e andiamo avanti».

Albasini è stato tirato a bordo da Rubens Bertogliati, team manager del tema femminile
Albasini è stato tirato a bordo da Rubens Bertogliati, team manager del tema femminile
Abbiamo perso un passaggio: come è finita con la continental?

Per me era abbastanza difficile, avevamo idee un po’ diverse. E così alla fine, dato che sono anche andato in pensione, ho scelto di andare via.

Quanti anni hai?

Ne ho 66, pensavo di aver finito. Invece mi ha chiamato Rubens. Mi ha chiesto come fossi messo e io gli ho detto di toglierselo dalla testa, che volevo andare in pensione. Lui ha insistito. Gli ho proposto di fare il 50 per cento delle giornate, invece sono diventate il 100 per cento. Come sempre quando dico di no, finisce che accetto.

Cosa ti pare di questo ciclismo femminile?

Con le donne è tutto nuovo, però è anche interessante. Sono rimasto sorpreso vedendo a quale livello si sia portato il movimento, specialmente come organizzazione. Sapevo che le atlete hanno fatto un bel passo avanti, perché ho allenato per due anni Marlene Reusser e so quando sia salito il livello atletico. Invece l’organizzazione mi ha sorpreso. Non so se tutte le squadre siano allo stesso livello nostro, ma siamo quasi al livello di una WorldTour maschile.

Sull’ammiraglia alla Gand-Wevelgem, Albasini è accanto ad Arzeni, che parla con Gasparrini
Sull’ammiraglia alla Gand-Wevelgem, Albasini è accanto ad Arzeni, che parla con Gasparrini
Quanto è diverso invece il livello tecnico delle corse al tuo punto di vista?

Sto ancora guardando, non conosco ancora tutte le ragazze, lo sto facendo pian piano. E’ un po’ diverso dal quello maschile, perché se partono le più forti, è difficile trovare un gruppo dietro per chiudere i buchi. Ci sono 10-15 ragazze fortissime e alle loro spalle c’è una sorta di altro livello. Ma credo che si andrà nella stessa direzione dei maschi, per cui le differenze andranno progressivamente a ridursi.

Voi siete già organizzati bene, da quest’anno anche con il team di sviluppo…

Penso che qui si facciano le cose proprio come si deve, anche pensando al futuro, per vedere chi si può prendere per i prossimi anni.

Bastianelli ha detto che al Nord è molto più importante che altrove avere in ammiraglia tecnici esperti.

In Belgio l’esperienza ti aiuta tanto. Conosci i percorsi, conosci i tratti importanti, i punti importanti. Anche Marta però è un’atleta di spessore, veramente una campionessa e i campioni hanno tutti lo stesso carattere, che siano uomini oppure donne

Con quale entusiasmo si riparte a 66 anni?

Come posso dire… E’ sempre interessante vedere cose nuove. Impari, chiedi, capisci come funziona questo nuovo mondo. In parte è diverso da quello in cui ho lavorato finora, però se ci sono cose nuove e la motivazione di vedere come funzionano, allora non ci sono differenze.

Avere tecnici esperti è utile soprattutto al Nord. Qui Marta Bastianelli tira il gruppo
Avere tecnici esperti è utile soprattutto al Nord. Qui Marta Bastianelli tira il gruppo

Un progetto molto ampio

A margine delle parole di Albasini, è interessante notare che rispetto allo scorso anno, Rubens Bertogliati ha smesso di preparare i corridori di sua competenza nel team maschile e si è dedicato al 100 per cento alle donne. Il UAE Team ADQ è infatti parte integrante di un progetto sociale ben più ampio negli Emirati Arabi Uniti.

«Il progetto globale che abbiamo iniziato nel 2014 – spiega il team principal Mauro Gianetti, in apertura con Albasini – è sfociato nella WorldTour maschile a partire dal 2017. Ora si sta sviluppando, si sta ingrandendo e l’ambizione è quella di far crescere tutto il movimento, anche quello femminile. Si è fatta una programmazione a lungo termine, soprattutto per il progetto negli Emirati Arabi. Ormai siamo quasi a 2.000 chilometri di piste ciclabili, quando solo 10 anni fa non c’era nulla. Centinaia di migliaia di persone, che prima non lo conoscevano, hanno iniziato a fare ciclismo. Hanno aperto centinaia di negozi. La bici non serve solo per trovare futuri campioni, ma soprattutto per la salute e il benessere di una nuova generazione. Il team femminile rientra in questo stesso filone. Avere delle squadre ad ogni livello che rappresentano questo ideale per noi è molto importante».

Bissegger 2022

Questo è Bissegger: un avversario in più per Ganna

15.03.2022
5 min
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Ormai non si può più considerare una sorpresa: quando c’è una cronometro, il nome di Stefan Bissegger ricorre sempre fra i favoriti. Lo svizzero dell’EF Education EasyPost a 23 anni si sta ritagliando uno spazio sempre più importante non solo in seno alla squadra. La sua vittoria nella cronometro dell’Uae Tour ha stupito molti, soprattutto considerando che a una manciata di secondi c’era Ganna che a quella vittoria ci puntava.

Bissegger è un personaggio da conoscere, anche perché la sensazione è che sia solo all’inizio di una carriera che non vuole però sia identificata solo come uno specialista delle cronometro. Lo svizzero è impegnato a far vedere che è un corridore a tutto tondo, capace di ogni risultato, soprattutto con una sua identità, non legata ai suoi avversari. Chiusa in anticipo la Parigi-Nizza a causa di problemi fisici, il corridore elvetico si è prestato di buon mattino a una sequela di domande, mostrando anche un certo carattere.

Bissegger Uae 2022
Bissegger ha stupito tutti all’Uae Tour, battendo Ganna sui 9 km a cronometro di 7″
Bissegger Uae 2022
Bissegger ha stupito tutti all’Uae Tour, battendo Ganna sui 9 km a cronometro di 7″
Come è nata questa tua passione?

Ho iniziato a 10 anni. Nella mia famiglia il ciclismo è sempre stato una passione collettiva. Trovavo le nostre uscite molto divertenti, ma volevo qualcosa di più, così mio padre mi iscrisse a una gara dove era presente Marcello Albasini, padre dell’ex pro’ Michael e che ora è il mio coach. Direi che da lì è iniziato tutto.

Sei già considerato tra i migliori specialisti della cronometro, ma pensi di essere vicino ai tuoi limiti?

Credo di stare migliorando ma di essere ancora in cammino. Sicuramente ho un ottimo ambiente nel quale lavorare, dove si guarda a tutto, si cura la posizione, abbiamo un grande appoggio dagli sponsor, nel team ci sono molti amici, c’è insomma tutto quel che serve per migliorare. 

Bissegger pista 2019
Su pista Bissegger, nato nel ’98, vanta un oro mondiale junior e un bronzo U23, nell’inseguimento individuale
Bissegger pista 2019
Su pista Bissegger, nato nel ’98, vanta un oro mondiale junior e un bronzo U23, nell’inseguimento individuale
Tu come Ganna unisci la strada alla pista. Guardando agli altri specialisti, che cosa vi dà di più l’attività nei velodromi?

In fin dei conti la cronometro non è poi così diversa dalle prove su pista, l’inseguimento individuale ancor più che quello a squadre. Non potrei però dire che sia un vantaggio per noi, in fin dei conti vediamo Van Aert che viene dal ciclocross e quella specialità gli dà sicuramente altre caratteristiche molto utili per le cronometro. Per quel che mi riguarda posso dire che l’abitudine a competere su pista ti dà qualcosa a livello di posizione in bici, di come tradurre su di essa il massimo della potenza, anche di come affrontare eventuali pericoli. Io penso che sia molto utile.

Tra Ganna, Evenepoel e Van Aert, chi pensi che ti assomigli di più come tipo di corridore?

Difficile dirlo, direi nessuno. Ganna è molto diverso da me, lui così alto e pesante, un tipo molto lontano dal mio stereotipo. Anche Van Aert è molto diverso, molto alto, una vera macchina in bici. Forse Remco mi si avvicina di più come corporatura, ma abbiamo caratteristiche differenti, lui è più adatto ai percorsi con salite. E’ davvero difficile fare una comparazione, siamo molto lontani sia nel fisico che nelle caratteristiche tecniche conseguenti.

Bissegger Mondiali 2021
Con Kung e Schmid quarto posto ai Mondiali 2021 nella crono a squadre
Bissegger Mondiali 2021
Con Kung e Schmid quarto posto ai Mondiali 2021 nella crono a squadre
Il tuo Paese viene da qualche anno di crisi ciclistica, subito dopo la fine della carriera di Fabian Cancellara, ma con te e Kung c’è stato il segno del cambiamento. Pensi che la vostra rivalità sportiva potrà essere uno stimolo per le generazioni elvetiche future?

In Svizzera il ciclismo non è certo lo sport numero 1 e questo influisce. Abbiamo sì avuto un momento di difficoltà, ma ne stiamo uscendo. Ci siamo io e Kung, ma non solo, nelle passate stagioni si sono messi in evidenza Hirschi e Mader, ad esempio: Marc ha fatto vedere grandi cose nelle classiche e Gino è emerso in maniera forte. Io dico che la Svizzera sta facendo bene anche nel ciclismo, soprattutto dopo il periodo del Covid perché molta gente ha iniziato a voler uscire, a utilizzare la bici e questo porterà benefici anche al nostro sport a lungo andare perché c’è più interesse anche per le nostre gare e credo che ciò favorirà lo spirito di emulazione.

Non hai paura di essere visto solo come un cronoman?

Non ho proprio paura di ciò, chiaramente soprattutto nell’ultimo anno mi sono mostrato di più per quel che so fare a cronometro, ma credo di valere di più, credo di avere un buon spunto veloce utile soprattutto in gare dove portar via un gruppo di fuggitivi. Voglio far vedere che tipo di corridore sono, soprattutto nelle Classiche, ho molta fiducia nelle mie possibilità e quelle gare mi si adattano bene.

Bissegger Roubaix 2021
L’elvetico dell’EF Education EasyPost punta alle Classiche del Nord: qui la Roubaix 2021 chiusa al 62° posto
Bissegger Roubaix 2021
L’elvetico dell’EF Education EasyPost punta alle Classiche del Nord: qui la Roubaix 2021 chiusa al 62° posto
In Italia la tua vittoria contro Ganna non è passata inosservata. Come lo vedi?

So che devo essere sempre al meglio per competere con lui. Se c’è una cosa che ammiro molto in Filippo è la sua attenzione per ogni piccolo particolare. E’ come se ogni secondo guadagnato sia il frutto di qualcosa, di attenzione nella posizione, velocità, anche la più piccola cosa. Ecco, in questo è un modello di come si debba lavorare per arrivare davvero al proprio top: se riesci a impegnarti al meglio, la tua performance verrà di conseguenza. E’ un avversario, lo rispetto molto ma cerco di guardare soprattutto a me stesso e a quel che io posso fare.

Quali sono i tuoi obiettivi per quest’anno?

Ho già fissato nel calendario la data del 1° luglio, per il primo giorno del Tour de France, per la conquista della maglia gialla. Prima ci saranno le classiche, ad esempio il Giro delle Fiandre dove voglio almeno un piazzamento nella Top 10, poi il Giro della Svizzera che per me e per il team ha un valore molto importante. Questi sono i miei target. 

“Devo” team, Albasini con Vaughters alla EF Education

11.12.2021
4 min
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La notizia era di quelle super interessanti. La EF Education First-NIPPO apre alla continental e crea la EF Education-NIPPO Development Team, sposando la Nippo Provence Continental di Marcello Albasini, in cui per una stagione ha lavorato anche Enrico Gasparotto. Il direttore sportivo sarà ancora Albasini e proprio con lui abbiamo fatto due chiacchiere, per capire quanto e come sia strutturata la nuova squadra facente capo al team di Jonathan Vaughters.

Albasini è il diesse del team, dopo aver lavorato al Team Cervelo e alla Iam Cycling
Albasini è il diesse del team, dopo aver lavorato al Team Cervelo e alla Iam Cycling

«Un bell’annuncio – sorride Albasini – ma adesso è tutto da strutturare. Non abbiamo grandi rapporti con la EF, se però uno dei nostri giovani andrà davvero forte, magari proverà a fare qualche corsa con loro. Per il resto, siamo sempre noi. Abbiamo cambiato qualche corridore, abbiamo un giapponese in più che ci ha mandato Nippo e siamo arrivati a 16 corridori. Abbiamo qualche elemento di staff in più, dopo le difficoltà dell’anno passato. Insomma, tutto va bene se non ci chiudono di nuovo per il Covid. Qua in Svizzera la situazione non è delle migliori…».

Le stesse bici

Un primo passo, insomma, che ha permesso alla EF di mettersi al passo con le direttive dell’Uci, avendo già… sposato la Tibco-Silicon Valley Bank femminile per essere presente nel WorldTour delle ragazze.

Le stesse Cannondale della Ef del WorldTour, anche quelle da crono
Le stesse Cannondale della Ef del WorldTour, anche quelle da crono

«Abbiamo cominciato – conferma Albasini – vediamo come andrà avanti. Loro non hanno personale dello staff da condividere con noi, perciò ognuno farà la sua strada. Avremo le stesse bici, anche da crono: questo è importante. Invece per abbigliamento, gomme, caschi e scarpe continueremo con i nostri sponsor. La parte amministrativa è a carico loro e questo è un grande supporto. Quello che mi fa ben sperare è che Klier e Wegelius, che sono direttori sportivi EF sono stati miei corridori. E poi loro hanno Bissegger, che è stato corridore nel mio velo club per dieci anni e che ancora oggi preparo io. Grazie a questo collaboro con la squadra e prima di ogni gara devo mandargli via mail un report, per dare feedback sul corridore e come sta».

Gasparotto addio

Uscito Gasparotto, a prenderne il posto è arrivato Bosseau Boshoff, tecnico sudafricano che vive in Gran Bretagna. Sarebbe dovuto arrivare già dal 2021, ma a causa dei vari lockdown non ha potuto lasciare il Regno Unito e ha seguito solo un paio di corse a fine stagione.

Il team ha partecipato al Giro del Friuli 2021, guidato da Gasparotto
Il team ha partecipato al Giro del Friuli 2021, guidato da Gasparotto

«L’uscita di Gasparotto – ride Albasini – è un male per me, ma è l’occasione che lui meritava. E’ un ottimo acquisto per la Bora e una grande perdita per noi, perché avere per tecnico un corridore che ha appena smesso è un valore aggiunto molto importante. Sono sicuro che farà molto bene. Ma a me serve un secondo, perché facciamo la doppia attività e avendo un ritiro in cui vivono gli stranieri, c’è bisogno di qualcuno che se ne occupi».

Debutto in Turchia

Dopo le Feste natalizie, la EF Education-NIPPO Development Team svolgerà il primo raduno 2022 e poi si sposterà in Turchia per le prime corse.

Il prossimo anno la squadra inizierà a correre dalla Turchia
Il prossimo anno la squadra inizierà a correre dalla Turchia

«Non abbiamo ancora deciso dove andare – dice Albasini – non so se a Girona dove andrà la EF del WorldTour. Dipende da dove potremo andare e se potremo spostarci. Vogliamo fare una bella attività, ma l’ultima stagione è stata piena di costi soprattutto per le procedure Covid. Perciò speriamo di poter correre. Il debutto lo faremo in Turchia. Faremo qualche giorno di ritiro al caldo e poi le prime corse. E poi, speriamo bene…».