Van Eetvelt, l’estate finisce con un contratto in tasca

28.08.2022
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«Finalmente sta finendo, quest’estate di m….». Sopracciglia aggrottate, poca voglia di parlare, anzi se fosse raffigurabile in un fumetto, si vedrebbe la nuvoletta piena di fulmini e teschi a mostrare una serie di parolacce irriferibili che attraversavano la sua mente. Alla partenza della settima tappa del Tour de l’Avenir, quella dominata da Cian Uijtdebroeks, l’umore del suo connazionale e compagno di squadra Lennert Van Eetvelt non era certo dei migliori.

La febbre che lo ha costretto al ritiro era solo l’ultimo capitolo di una china discendente intrapresa certo non per sua volontà. E pensare che sino a poche settimane prima tutto sembrava volgere al bello, anzi di più. Il giovanissimo talento della Lotto Soudal U23 aveva dimostrato al Giro d’Italia di categoria di avere stoffa, di continuare quella strada intrapresa a inizio stagione e passata per tanti risultati di spicco, tra cui il secondo posto alla Liegi e soprattutto la vittoria alla Corsa della Pace. Al Giro solo l’eccezionale Leo Hayter con la sua impresa a Santa Caterina Valfurva gli aveva impedito di cogliere un altro trionfo in un grande giro, ma in Francia era pronto a prendersi la rivincita. Invece…

Van Eetvelt Lotto
Lennert Van Eetvelt è nato a Tienen il 17 luglio 2001. Alla Lotto dal 2020, ha portato a casa 5 vittorie (foto Facepeeters)
Van Eetvelt Lotto
Lennert Van Eetvelt è nato a Tienen il 17 luglio 2001. Alla Lotto dal 2020, ha portato a casa 5 vittorie (foto Facepeeters)

Classiche o corse a tappe?

Caduta agli europei di categoria, poi il Covid che lo ha estromesso dal Giro della Valle d’Aosta, infine il malanno de l’Avenir. Il proverbio dice che non c’è due senza tre e Van Eetvelt lo spera ardentemente, per riallacciare il filo prima di passare nella squadra dei “grandi”. Queste disavventure non hanno infatti di certo intaccato la fiducia riposta su di lui. In attesa di capire di che pasta è fatto Evenepoel come specialista dei grandi giri, proprio su Van Eetvelt e Uijtdebroeks sono riposte le speranze del ciclismo belga, tanto forte nelle classiche d’un giorno quanto in attesa da tempo immemore di specialisti per le sfide da tre settimane.

Van Eetvelt i suoi passi li sta facendo, senza fretta. Paragonarlo al grande Remco sarebbe ingeneroso, il 21enne di Tienen è corridore che ha bisogno dei suoi tempi per scoprirsi, per capire. «Io cerco di evolvermi – affermava alla vigilia della sua seconda stagione nella categoria – non so dire se emergerò come scalatore o passista, come specialista di corse a tappe o di classiche d’un giorno. Certamente non sarò mai uno sprinter» chiosava ridendo di gusto.

Van Eetvelt 2021
Van Eetvelt sul podio del campionato belga U23 a cronometro 2021 (foto Marc Van Hecke)
Van Eetvelt 2021
Van Eetvelt sul podio del campionato belga U23 a cronometro 2021 (foto Marc Van Hecke)

Grande voglia di tricolore

Ci sono alcune gare che hanno certamente avuto più peso di altre nell’evoluzione giocoforza ancora parziale di Van Eetvelt. Una è il successo al campionato nazionale a cronometro nel 2021: «E’ la mia più grande vittoria, perché avevo fatto 5° alla crono del Giro alla mia prima uscita dell’anno nella specialità e lì avevo capito che potevo puntare a qualcosa di grosso. La maglia tricolore lo è, la sognavo fin da bambino. Ho focalizzato l’obiettivo è l’ho colto, questo è qualcosa di speciale».

John Lelangue, che gestisce tutto l’universo Lotto Soudal e che già aveva compreso le capacità di quel ragazzino tesserato per la formazione di categoria, non ci ha pensato due volte a allungargli il contratto, anzi gli ha garantito già due anni nella prima squadra, a partire dall’1 gennaio 2023. «Il team mi ha voluto dare sicurezza – ammette il corridore belga – Mi hanno fatto correre senza stress e questo mi è stato di grande aiuto».

Van Eetvelt Fauniera 2022
Van Eetvelt e il trionfo del Fauniera: un crocevia per la sua carriera? (foto Extragiro)
Van Eetvelt Fauniera 2022
Van Eetvelt e il trionfo del Fauniera: un crocevia per la sua carriera? (foto Extragiro)

Fauniera, sulle orme dei grandi

Un altro momento fondamentale nell’affermazione di Van Eetvelt è proprio la scalata del Fauniera, un momento di svolta forse nella sua carriera. Quel corridore che cercava di capire a che cosa poteva ambire, quel giorno, su rampe che hanno incoronato fior di campioni, si è esaltato e ai suoi occhi non è tanto la vittoria di tappa o la situazione di classifica che lo ha colpito, quanto la sua facilità a emergere anche in una montagna “vera”: «Io voglio diventare uno scalatore vero – affermava qualche tempo prima del Giro – non solo per strappi da 10 minuti. Non ho mai affrontato una salita davvero lunga, impegnativa, continua, ma dovrei essere in grado di farlo e voglio mettermi alla prova».

Anche Van Eetvelt, anche se non lo dice, è fra i tanti che ha l’ossessione del Tour. Quella corsa che ai vicini di casa dei francesi sfugge dai tempi di un certo Eddy Merckx. Un’ossessione nata da bambino: «Ero davvero piccolo quando con i miei coetanei guardavamo le tappe del Tour e poi uscivamo con le nostre piccole bici e imitavamo questo o quel campione. Poi a 8 anni ho cominciato a gareggiare sul serio e ogni volta mi veniva sempre più voglia di provarci. Una voglia che aumenta ancora oggi».

Thalmann Alsace 2022
Lo sprint vincente di Thalmann al Tour de l’Alsace, Lennert mastica amaro (foto Jean Paul Kaiser)
Thalmann Alsace 2022
Lo sprint vincente di Thalmann al Tour de l’Alsace, Lennert mastica amaro (foto Jean Paul Kaiser)

Quella curva presa male…

Prima de l’Avenir, Van Eetvelt sognava: centrare il podio anche nella terza grande corsa a tappe U23 sarebbe stato il miglior lasciapassare per il professionismo. Si era preparato al Tour de l’Alsace, dove ha fatto vedere che anche in un arrivo ristretto può cavarsela, finendo secondo nella seconda tappa dietro lo svizzero Thalmann, «ma solo perché ho sbagliato ad affrontare l’ultima curva lasciandogli un po’ troppo spazio. Più che la seconda piazza nella classifica generale non mi è andato giù quel risultato, perché potevo davvero vincere».

Ora, tornando a casa, Van Eetvelt ha ancora più fame di vittorie e magari chissà che si prenda la sua rivincita agli antipodi, provando a far saltare il banco mondiale…

Van Gils 2022

L’Arabia ha svelato Van Gils, talento fatto in casa

12.02.2022
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E’ vero che l’inizio di stagione regala sempre sorprese, ma in quanti fino alla scorsa settimana conoscevano Maxim Van Gils? Eppure il 22enne della Lotto Soudal ha sbancato il Saudi Tour, la prima delle corse a tappe nella penisola araba. Certo, non c’era la partecipazione che vedremo all’Uae Tour, ma si è pur sempre messo alle spalle gente per lo meno più esperta, come il colombiano Buitrago che ha chiuso a 36” e l’ex iridato portoghese Rui Costa terzo a 48”.

Van Gils ha fatto la differenza con un’azione di forza nella quarta tappa, anticipando il gruppo e chiudendo con 40” di margine. A quel punto la corsa era messa in tasca, bastava solo amministrare, per la gioia del suo team. Già, perché Van Gils è l’ennesimo prodotto della politica lungimirante della Lotto Soudal, che ha messo in piedi un devo team senza neanche iscriverlo come continental, ma che attraverso la sua attività fa maturare i suoi ragazzi, pressoché tutti belgi, per dare un vivaio alla squadra maggiore.

Van Gils Saudi 2022
Il podio del Saudi Tour con da sinistra Buitrago, Van Gils e Rui Costa. Per il belga è la prima vittoria
Van Gils Saudi 2022
Il podio del Saudi Tour con da sinistra Buitrago, Van Gils e Rui Costa. Per il belga è la prima vittoria

Un talento nascosto fra gli U23

Se uno avesse guardato il curriculum di Van Gils, difficilmente lo avrebbe portato in un team WorldTour: neanche una vittoria fino al fatidico giorno arabo. Ma le ragioni ci sono: «Da Under 23 non si è visto tanto – ha spiegato a Sporza il suo team manager Kurt Van De Wouver che lo ha seguito da vicino nella sua attività giovanile – la colpa è stata delle cadute, infatti non ha corso tantissimo ma se arrivi due volte secondo in una corsa impegnativa come il Giro della Valle d’Aosta, devi valere per forza. Inoltre Maxim ha una grande dote: la resilienza».

Maxim è un gioiello da lavorare con calma, perché può brillare davvero: «Ha gambe importanti, ha una sparata che può fare la differenza, come si è visto al Saudi Tour. E’ in grado di portar via un piccolo drappello e poi regolarlo in volata, per questo sono convinto che le classiche possono adattarglisi a pennello».

Van Gils Piemonte 2021
Van Gils, qui all’ultimo GranPiemonte, è nato a Brasschaat il 25 novembre 1999
Van Gils Piemonte 2021
Van Gils, qui all’ultimo GranPiemonte, è nato a Brasschaat il 25 novembre 1999

Partito per fare classifica

La Lotto Soudal non gli ha mai fatto mancare la sua fiducia, anzi alla vigilia del Saudi Tour gli avevano comunicato che sarebbe stato l’uomo per la classifica: «Volevamo cominciare a mettergli pressione, dicendogli che il podio poteva anche essere un obiettivo alla sua portata – testimonia l’altro dirigente ed ex professionista di spicco Marc Wauters Nessuno certo avrebbe pensato che vincesse, ma sapevamo che era stato tra i primi del team a entrare in forma. Questo risultato cambia un po’ le sue prospettive e anche le nostre, pensiamo che possa far bene anche in gare più importanti».

«Una delle particolarità che ci è subito piaciuta di Van Gils – è ancora Van De Wouver a parlare – è che ha saputo subito fare gruppo. E’ un tipo calmo e allo stesso tempo allegro, che comunica molto con i ragazzi ed è disponibile al lavoro, tanto è vero che si è anche guadagnato la fiducia di Caleb Ewan come uomo utile nel treno per la volata. Va forte in salita ma è anche molto veloce, deve solo migliorare nella gestione delle gare com’è normale considerata la sua giovane età e relativa esperienza».

Van Gils Ewan 2022
Ewan si complimenta con Van Gils, col quale ha molto legato in ritiro
Van Gils Ewan 2022
Ewan si complimenta con Van Gils, col quale ha molto legato in ritiro

Che emozione al fianco di Valverde…

E lui, il nuovo talento belga, che cosa dice? Il mondo dei professionisti continua un po’ ad essere come un grande parco giochi: «Lo scorso anno al Giro di Catalogna – raccontava prima del Saudi Tour – a un certo punto mi sono ritrovato a pedalare fianco a fianco con Valverde: un altro po’ e sbando per l’emozione… Lui devo dire che è stato molto amichevole, è stato bello conoscerlo». In quella corsa, la Lotto Soudal colse importanti traguardi con Kron e De Gendt che fecero passare in sordina il suo comportamento, eppure aveva anche centrato una Top 10 di non poco conto.

Ora chiaramente non è più uno sconosciuto: «Io spero di ottenere il massimo dalla mia carriera e poter dire un giorno di aver vinto una gara importante – ha dichiarato dopo la conquista della corsa a tappe – Magari nelle Ardenne, sono le mie preferite…».