PARMA – L’Etape Parma by Tour de France dello scorso weekend, la Granfondo ufficiale della Grande Boucle che ha visto nella città emiliana l’unica tappa italiana, è stata l’occasione per incontrare Gianni Bugno presso lo stand GEKO. Il campione del mondo di Stoccarda ‘91 e Benidorm ‘92 è infatti testimonial, assieme a Stefano Zanatta, dell’azienda che ha brevettato un sistema innovativo di pantaloncino.
Si tratta di un bibshort anti-scivolo di cui abbiamo già parlato su queste pagine. Il “segreto” del brevetto sta in due strisce di silicone poste nel soprassella che mantengono la posizione ideale in ogni condizione, evitando dispersioni di potenza.
Bugno (a destra) e Nardi (al centro) spiegano i vantaggi dei pantaloncini a due cicloturistiIn molti sono saliti sul palco di Parma per una foto col campione monzeseBugno (a destra) e Nardi (al centro) spiegano i vantaggi dei pantaloncini a due cicloturistiIn molti sono saliti sul palco di Parma per una foto col campione monzese
Comfort e stabilità
La vigilia dell’Etape è stata però l’opportunità per sapere direttamente da Gianni quali sono state le curiosità che gli amatori, tra un autografo ed una foto ricordo, gli hanno chiesto, nell’area expo allestita all’interno del Parco Ducale di Parma.
«Innanzitutto – inizia – mi chiedono se li ho provati. Ovviamente sì, li ho testati ed ho potuto constatare, come prima cosa, che sono pantaloncini estremamente comodi. Dopodiché vogliono sapere del brevetto, come funzionano. A quel punto spiego loro che, grazie alle strisce di silicone, consentono un grip ottimale con la sella».
Alcuni, racconta, gli hanno chiesto se possono essere particolarmente adatti per le loro caratteristiche e Bugno risponde così: «Sono pantaloncini particolarmente adatti per chi si muove parecchio sulla sella. Per cui aggiungo che sono anche una garanzia di sicurezza perché consente a chi pedala di rimanere in una posizione più stabile».
Particolare della tasca del modello G1, specifico per il gravelParticolare della tasca del modello G1, specifico per il gravel
Anche per il gravel
C’è anche chi ha domandato quali sono i vantaggi, non solo di comfort, ma anche di prestazione. Riguardo a ciò è bene ricordare che i pantaloncini, ideati dal titolare di Geko, Francesco Nardi, sono stati sviluppati anche in collaborazione con il centro biomeccanico HPL di Marostica. La filosofia di base, risponde Bugno, è che il GEKO ONE S1 (questo il nome di punta pensato per gli stradisti) mantiene l’atleta nelle stesse condizioni ottimali che sono state individuate dal biomeccanico. Per cui in fase di spinta la dissipazione della potenza espressa è minima.
«Poi ovviamente non ci sono solo gli stradisti – ci spiega proprio Nardi che affianca il testimonial d’eccezione – ma anche gli amanti del gravel che si preoccupano del fatto che il sistema possa essere adatto anche a loro. La risposta è sì, grazie al modello G1 pensato proprio per chi pratica l’offroad. La tecnologia è la stessa, cambia solo il fondello (stessa cosa vale anche per le versioni femminili, ndr). Il G1 ha in più anche delle tasche laterali dove riporre piccoli oggetti come barrette o smartphone. Posso garantire che rimangono tranquillamente al loro posto perché le tasche sono abbastanza alte come posizione, per cui l’angolo di movimento è inferiore e non c’è il rischio di perdere nulla».
Un amatore testa i pantaloncini presso lo stand GEKOUn amatore testa i pantaloncini presso lo stand GEKO
Test sui rulli
Nello stand, GEKO ha dato anche la possibilità di provare i pantaloncini pedalando sui rulli. Dato che oggi alcuni hanno la tendenza a pedalare con la punta della sella rivolta leggermente verso il basso, Bugno punta sul senso di affidabilità: «Ti senti più sicuro quando spingi e senti meno il bisogno di alzarti sui pedali. Ad esempio sono stato all’Ultracycling Dolomitica e ho spiegato ai ciclisti che percorrono grandi distanze che questi bibshort sono perfetti per le loro esigenze, dato il loro elevato grip».
Ma se li avesse avuti lui questi pantaloncini ai suoi tempi? «Eh, sarebbe stato un vantaggio in più – si schermisce – ma sono passati un po’ di anni…». Francesco Nardi invece ha le idee più chiare: «Avrebbe vinto il Tour de France!».
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Tra il 2010 e il 2015,Adriano Malori ha disputato Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta per un totale di sette volte. Ha conosciuto molto bene le grandi montagne di queste corse, così come i paesi più caratteristici o alcune tra le zone più remote nelle gare minori. L’esperienza pertanto non gli manca quando dice che il percorso de L’Etape Parma by Tour de France non ha – e non avrebbe – nulla da invidiare ad una tappa di media montagna di un Grande Giro.
La seconda edizione della gran fondo ufficiale del Tour – organizzata sempre da ExtraGiro – andrà in scena domenica 4 maggio con partenza e arrivo a Parma e un tracciato leggermente modificato rispetto all’anno scorso. Planimetria e altimetria aumentano di pari passo: 150 chilometri e 3.150 metri di dislivello. Dalla città all’Appennino Est parmense e rientro, per una giornata da vivere tutta d’un fiato per i più agonisti e con più serenità per il resto dei pedalatori.
Il Parco Ducale di Parma sarà il cuore pulsante del weekend dedicato a L’Etape Parma (foto ExtraGiro)Partenza ed arrivo saranno posizionati all’interno dei viali alberati del Parco Ducale (foto ExtraGiro)Il Parco Ducale di Parma sarà il cuore pulsante del weekend dedicato a L’Etape Parma (foto ExtraGiro)Partenza ed arrivo saranno posizionati all’interno dei viali alberati del Parco Ducale (foto ExtraGiro)
Andata fuori Parma
L’uscita dal Parco Ducale verso i primi rilievi rispecchia lo stesso tragitto del 2024. Tutte le strade toccate da L’Etape Parma sono ben conosciute da Malori. Su quegli asfalti ne ha fatti fuori tanti di copertoncini fin da quando era un allievo che studiava per diventare il grande pro’ che è stato.
«La gran fondo – attacca il 37enne di Traversetolo – è caratteristica perché si sviluppa su tutti gli itinerari che fanno i ciclisti parmensi in base alle varie stagioni. La prima parte, quella che va verso la zona dei calanchi e dei “vulcanelli” del gpm di Rivalta, è la palestra d’allenamento per tutti quegli appassionati che sfruttano la propria pausa pranzo in bici. Le colline di quell’area della provincia non sono troppo distanti dalla città, ma ti permettono già di fare una validissima sessione. Sono caratterizzate principalmente da strappi medio-corti e secchi che ricordano le côte delle Ardenne. Si torna a casa sempre con un bel dislivello concentrato in un paio d’ore».
Per i partecipanti la pianura è prevista solo in uscita ed in entrata da Parma. In mezzo tante salite e discese (foto ExtraGiro)La zona dei calanchi e dei “vulcanelli” del Parco del Barboj si affronta all’inizio e alla fine (foto drone ExtraGiro)Per i partecipanti la pianura è prevista solo in uscita ed in entrata da Parma. In mezzo tante salite e discese (foto ExtraGiro)La zona dei calanchi e dei “vulcanelli” del Parco del Barboj si affronta all’inizio e alla fine (foto drone ExtraGiro)
Si continua a salire
Se durante la settimana il tempo per allenarsi è ridotto, nel weekend si possono estendere le ore di bici andando a cercare le salite leggermente più lunghe nel tratto di alta collina. E’ in questo frangente che la gran fondo del Tour comincia la seconda parte.
«In questo tratto – prosegue Malori nella sua analisi – l’Appennino ti fornisce infinite possibilità di itinerari. Il Passo del Crocione (secondo gpm di giornata, ndr) è una salita di tutto rispetto con una lunghezza che ti impegna già per diversi minuti. La relativa discesa è l’unico momento in cui rifiatare perché da lì in avanti si continua a salire. Si arriva attorno agli 800 metri di Lagrimone, paese che per me ha sempre rappresentato il crocevia dei miei allenamenti. Ricordo che quando arrivavo lì, guardavo il computerino e decidevo cosa fare, ovviamente tenendo conto anche del meteo. Se avevo ancora tempo e volevo salire, ne sceglievo una delle tante che sono lì attorno. Viceversa se ero un po’ stretto con i tempi, mi buttavo nelle discese veloci che portano in Val Parma o in Val Termina, che era quella più vicina a casa mia».
Le curve che portano al Passo del Crocione (da fare due volte) e sullo sfondo il paese di Langhirano (foto drone ExtraGiro)Le curve che portano al Passo del Crocione (da fare due volte) e sullo sfondo il paese di Langhirano (foto drone ExtraGiro)
Monte Caio, la vetta de L’Etape
Da Lagrimone – che nel ’91 venne attraversato dalla Prato-Felino vinta in solitaria da Ghirotto – inizia l’ascesa a Schia-Monte Caio, il punto più alto della corsa con i suoi 1.273 metri di altitudine. Schia è la sede dell’omonimo comprensorio sciistico, nel quale è cresciuto l’ex azzurro di discesa libera Alessandro Fattori (due vittorie in Coppa del mondo), nonché appassionato ciclista.
«Nonostante le mie caratteristiche fossero altre – dice Malori – ho sempre amato questa salita perché è molto simile a quelle che trovi in una grande corsa a tappe. Non le manca davvero nulla. Schia aveva diversi versanti, ma a causa di frane e smottamenti recenti, ne sono rimasti solo un paio ben percorribili. Quello più “nobile” lo si affronta nella gran fondo. Si sale a gradoni con tanti tratti in doppia cifra di pendenza e altri in cui bisogna saper spingere di potenza. Poi a livello ciclo-turistico offre panorami favolosi. Sarebbe bello vederci arrivare una tappa del Giro, visto che di spazio lassù ce n’è tanto. Vi garantisco che ne uscirebbe un bello spettacolo. Purtroppo il grosso problema di Schia è un altro, che vi dirò fra poco».
Schia è la vetta più alta della gara. Considerando lo spazio disponibile, per Malori potrebbe ospitare un arrivo del Giro d’ItaliaSchia è la vetta più alta della gara. Considerando lo spazio disponibile, per Malori potrebbe ospitare un arrivo del Giro d’Italia
Ultime salite e ritorno
Una volta scollinati sulla “Cima Coppi” de L’Etape Parma, restano due gpm da fare tutt’altro che anonimi. Il primo è Cozzano Pineta (quasi a quota 1000 metri), introdotto dal celeberrimo ed infernale “cavatappi”: tre chilometri e mezzo al 12% e punte al 16% prima di affrontarne altrettanti con pendenze un po’ più umane. Il secondo è nuovamente il Passo del Crocione, fatto all’andata dallo stesso versante, che rappresenta quella famosa modifica rispetto al 2024.
«La cosiddetta salita di Sodina – racconta Malori – ovvero l’inizio che porta a Cozzano Pineta è tremenda e se lo ricordano bene i partecipanti del Giro ’90. All’epoca però la iniziavano di slancio perché si arrivava in discesa da Corniglio, nella gran fondo invece la si prende da Pastorello e quindi si inizia a salire già da qualche chilometro prima. Per gli amatori della zona il “tirabuson” (cavatappi in dialetto parmigiano, ndr) è il nostro Zoncolan. La salita più dura che abbiamo qui attorno, una vera leggenda. E comunque anche il paesaggio di Cozzano Pineta è incredibile. Appena inizia la discesa, nelle giornate terse, si vede tutta Langhirano, la Val Parma fino alla pianura attorno alla città»-
«Dopo il secondo Passo del Crocione – puntualizza – se guardate il profilo altimetrico, c’è la salita di Faviano che non è segnata come gpm, ma che non è da sottovalutare. Così come gli altri severi strappi successivi all’interno del comune di Lesignano Bagni. Quando correvo li usavo spesso come tappabuchi per completare il mio allenamento di giornata. Vi assicuro che questo finale può restare nelle gambe a tantissimi, specie chi si vuole giocare la vittoria finale. Rispetto ad un anno fa, il rientro a Parma è meno semplice».
Bugno e Chiappucci (ospiti nel 2024) hanno percorso parte delle strade de L’Etape Parma da pro’ ad inizio anni ’90 (foto ExtraGiro)Il ripido abbrivio di Sodina, la salita del “cavatappi” già affrontata al Giro ’90: ci sono 3,5 km al 12% medio e punte al 16%Bugno e Chiappucci (ospiti nel 2024) hanno percorso parte delle strade de L’Etape Parma da pro’ ad inizio anni ’90 (foto ExtraGiro)Il ripido abbrivio di Sodina, la salita del “cavatappi” già affrontata al Giro ’90: ci sono 3,5 km al 12% medio e punte al 16%
Importante per la promozione turistica
Un percorso di 150 chilometri di una qualsiasi gara ciclistica non è mai solo da vedere in ottica agonistica. Tutto ciò che le gravita attorno è fondamentale per far conoscere un territorio assieme alle sue eccellenze culturali, enogastronomiche o di altra natura. Malori conosce bene le sue terre e quelle confinanti per avere le idee chiare sull’argomento.
«Vi ricordate prima quando vi avrei detto il problema di Schia? – riprende il filo lasciato in sospeso – Il guaio di località come Schia è l’assenza delle istituzioni provinciali che non riescono ad incentivarne il turismo in inverno e soprattutto in estate. Ci sarebbero percorsi bellissimi da fare per le famiglie con le e-bike se solo ci fosse un numero adeguato di attività. Bene, ora so che dirò una cosa impopolare, attirandomi forse le ire di qualche parmigiano. La provincia di Parma dovrebbe prendere esempio da ciò che hanno fatto sulle montagne di Reggio Emilia, dove hanno riqualificato i loro centri montani facendoli diventare paesi attrezzati di villeggiatura praticamente tutto l’anno».
Adriano Malori in un sopralluogo del percorso de L’Etape Parma nel 2024 con la maglia gialla del Tour de France (foto ExtraGiro)Malori (davanti al suo studio di biomeccanica e preparazione) conosce perfettamente le strade de L’Étape ParmaAdriano Malori in un sopralluogo del percorso de L’Etape Parma nel 2024 con la maglia gialla del Tour de France (foto ExtraGiro)Malori (davanti al suo studio di biomeccanica e preparazione) conosce perfettamente le strade de L’Étape Parma
«Nel 2014 – chiude con una riflessione Malori – quando il Giro ebbe due tappe parmensi, ricordo che il mio compagno Giovanni Visconti alla Movistar rimase sorpreso dal fatto che non ne sentiva mai parlare delle nostre montagne attraverso pubblicità o mezzi simili. Secondo me qua da noi ci vogliono più le idee che i soldi per migliorare la situazione. In questo senso penso proprio, e lo spero vivamente, che L’Etape Parma by Tour de France sia un eccezionale veicolo di promozione turistica per le nostre zone dimenticate o sottovalutate. Perché, lo ripeto senza paura di essere smentito: sulla carta al nostro Appennino Est, con le sue salite, non manca nulla per essere teatro di una grande tappa del Giro d’Italia».
Per la prima volta nella sua storia ultracentenaria, il Tour de France lo scorso anno è partito dall’Italia. Si è trattato di un evento unico, ancora oggi vivo nei ricordi dei tantissimi tifosi italiani che hanno assistito al passaggio del Tour a bordo strada oppure l’hanno visto davanti a un televisore. Sabato 3 e domenica 4 maggio sarà in qualche modo possibile rivivere le stesse emozioni provate poco meno di un anno fa grazie a L’Étape Parma by Tour de France. Si tratta della Gran Fondo ufficiale della corsa francese che per il secondo anno avrà una tappa italiana con la città di Parma a fare da epicentro a due giorni di grande festa.
Dopo il successo del 2024 L’Etape Parma by Tour de France tornerà anche quest’annoDopo il successo del 2024 L’Etape Parma by Tour de France tornerà anche quest’anno
Nalini partner ufficiale
L’edizione 2025 de L’Étape Parma by Tour de France presenta quest’anno una bella novità. Stiamo parlando di Nalini, realtà che conosciamo bene grazie ai tanti campioni e team vestiti nella sua lunga storia (quest’anno la Picnic PostNL, ndr) e alla qualità di ogni singolo capo realizzato nella sede produttiva di Castel d’Ario in provincia di Mantova.
Sarà infatti Nalini a realizzare la maglia ufficiale de L’Étape Parma edizione 2025. Si tratta di un capo dalle alte prestazioni aerodinamiche, progettato con tessuti traspiranti e leggeri, dettagli rifrangenti per maggiore visibilità e materiali sostenibili, grazie all’utilizzo di filato riciclato. Una maglia di alta qualità che unisce stile, tecnologia e comfort per accompagnare i ciclisti nella propria esperienza a contatto con la leggenda del Tour de France.
La maglia è stata presentata a Parma lo scorso 6 febbraio presso il Palazzo Comunale, in occasione della conferenza stampa dedicata alla presentazione de L’Étape Parma 2025.
Le divise di questa edizione saranno disegnate da NaliniLe divise di questa edizione saranno disegnate da Nalini
Non solo la maglia
La collaborazione fra Nalini e L’Étape Parma by Tour de France non si limiterà alla realizzione della maglia ufficiale dell’evento. La Gran Fondo parmense da quest’anno entra infatti a far parte del Nalini Road Series, il circuito di gran fondo organizzato dalla stessa Nalini sotto l’egida di ACSI e che dal 2020 raccoglie alcune delle manifestazioni più partecipate del ciclismo amatoriale in Italia. L’iscrizione al circuito Nalini Road Series consentirà, con l’acquisto di un unico abbonamento, di poter partecipare a scelta alle sette gran fondo che fanno parte del circuito, tra cui appunto L’Étape Italy by Tour de France. Alla Gran Fondo parteciperà anche il neonato Nalini Dream Team Women, squadra ambassador del brand guidata dalla giornalista Stefania Andriola. L’azienda mantovana sarà inoltre presente all’interno del Parco Ducale di Parma, cuore dell’evento, con un proprio stand dedicato alla promozione del proprio circuito.
I primi 300 nuovi iscritti potranno usufruire della “Quota base presented by Nalini”I primi 300 nuovi iscritti potranno usufruire della “Quota base presented by Nalini”
300 pettorali scontati
Grazie alla collaborazione con Nalini, ai primi 300 nuovi iscritti sarà data la possibilità di approfittare della “Quota base presented by Nalini”, che consentirà di assicurarsi un pettorale per L’Étape Parma by Tour de France a soli 60 euro. Aggiungendo altri 15 euro potranno acquistare la maglia ufficiale della manifestazione.
Il Tour in giro per il mondo
In chiusura ricordiamo che L’Étape by Tour de France è la serie di eventi ciclistici che negli ultimi 30 anni ha saputo portare il Tour de France in tutto il mondo. Oggi L’Étape by Tour de France, che tocca 21 Paesi tra cui Cina, Thailandia, Messico, Brasile, Australia, può contare ogni anno su una presenza complessiva di 50.000 partecipanti.
Alla regia de L’Étape Parma by Tour de France troviamo ExtraGiro, società che ha già organizzato importanti eventi sportivi internazionali, come il campionato del mondo di ciclismo 2020 a Imola, e che è licenziataria per l’Italia del format ideato da ASO, il gruppo che organizza il Tour de France. ExtraGiro è l’organizzatore dell’evento in collaborazione con ASO, Regione Emilia-Romagna e Comune di Parma.
Pedalare immersi nell’atmosfera unica del Tour de France, accompagnati dalle meraviglie di Parma. L’obiettivo? Oltre che vivere attivamente uno degli sport più belli al mondo, sarà quello di battagliare per vincere le iconiche maglie dei leader della Grande Boucle. Stiamo parlando dell’Etape Parma by Tour de France, un evento unico per l’Italia che verrà realizzato da Extragiro, in collaborazione con ASO, con la Regione Emilia-Romagna, con il Comune di Parma e con il Comitato Organizzatore della Grand Départ.
Le iscrizioni sono aperte per il weekend che permetterà a tutti di respirare l’atmosfera della carovana gialla ospitata per la prima volta nella storia in Italia con tre tappe dal 29 giugno all’1 luglio. Un’esperienza cicloturistica unica tra le eccellenze enogastronomiche di Parma e con un ricco calendario di appuntamenti.
Qui una partenza de l’Etape du Tour 2023 (foto ASO)Qui una partenza de l’Etape du Tour 2023 (foto ASO)
Sabato e domenica
Il programma dell’evento si articolerà tra sabato 27 e domenica 28 aprile. Il clou de L’Etape Parma by Tour de France sarà domenica 28 aprile. In questa giornata i partecipanti potranno scegliere tra due percorsi su cui pedalare nell’atmosfera del Tour de France. La Granfondo competitiva su percorso lungo (The Race), con cronometraggio integrale, di circa 140 km con 5 Gpm e 2.800 mt di dislivello. La Granfondo con percorso corto gourmet (Gourmet), con cronometraggio parziale, di circa 74 km con 1.000 mt di dislivello.
Il giorno prima invece, si potrà pedalare alla scoperta delle specialità del territorio. Le opzioni saranno due: la Cicloturistica Food Valley Bike aperta a tutti (60 km) e il Percorso Family and kids (25 km) sulla Food Valley Bike. Un’occasione per fare visita al Caseificio e alla Reggia di Colorno, sede di Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana. Per entrambe le giornate a contorno, si potrà accedere al Villaggio Parma, area espositiva, con prove e test bike, meet & greet con grandi nomi del ciclismo, degustazioni, convegni e molto altro.
Tra le attrazioni, anche il Museo del Tour de France, con installazioni e memorabilia, che renderà ancora più speciale l’esperienza nella leggenda della grande corsa a tappe francese. Da segnalare in affiancamento l’allestimento speciale del Museo Digitale Diffuso del Ciclismo italiano, curato da Extragiro per salvaguardare il patrimonio immateriale del ciclismo italiano.
In palio le iconiche maglie dei leader del TourIn palio le iconiche maglie dei leader del Tour
Le maglie in palio
Una vera e propria evocazione del Tour De France. L’evento ufficiale per cicloturisti e amatori infatti vedrà classifiche speciali con la possibilità di indossare le maglie della corsa, sia sul percorso lungo (the Race) che sul medio (Gourmet), sia nella classifica maschile che in quella femminile. Il tutto suddiviso in un regolamento che premierà coloro che riusciranno a distinguersi nelle varie prove. Un modo per creare il legame con il ciclismo dei pro’ e quello degli appassionati praticanti.
La maglia Gialla Tour de France e quella del Tour de France Femmes avec Zwift verranno conquistate da chi taglierà il traguardo per primo (gun time) sul percorso lungo e da chi otterrà il miglior tempo nella somma dei tempi cronometrati in tre settori nel percorso medio. Quella a Pois andrà a chi otterrà il miglior tempo dato dalla somma dei tempi di percorrenza di tre tratti cronometrati in salita per il percorso lungo e in due tratti cronometrati in salita per il percorso medio. La Verde sarà ottenuta da chi otterrà il miglior tempo in un tratto cronometrato ad hoc in pianura (Sprint race), sia su percorso lungo che corto, sia maschile che femminile. La maglia Bianca dei giovani verrà assegnata al primo/a under 25 che taglierà il traguardo (gun time) sul percorso lungo e dall’U25 che otterrà il miglior tempo nella somma dei tempi cronometrati in tre settori nel percorso medio (quattro maglie Bianche assegnate in totale).
Inoltre, i primi tre classificati (gun time) del percorso lungo, sia maschile che femminile si qualificheranno all’Etape du Tour de France 2025. Nella tappa francese si sfideranno gli altri classificati nelle varie prove L’Etape by Tour de France e potranno competere per la classifica speciale de L’Etape Championship.
Due giornate all’insegna del divertimento e la passione per il ciclismoDue giornate all’insegna del divertimento e la passione per il ciclismo
Iscrizioni già aperte
Iscriversi per vivere questa avventura gialla nella magnifica città di Parma è già possibile. Chiusa con successo la prima tranche partita il 5 gennaio con i primi 1.000 pettorali, è ora possibile aggiudicarsi la propria partecipazione acquistando il proprio kit. Diverse le combinazioni con differenti modalità. A partire dai 10€ per le cicloturistiche fino ai pacchetti Granfondo + hotel. Tutto è pronto per un week-end di festa dedicato al grande ciclismo.
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Quella che in Francia si chiama L’Etape du Tour e si corre sul percorso di una tappa della corsa in svolgimento (nel 2024 a Nizza), in Italia si chiamerà L’Etape Parma by Tour de France. L’annuncio con i dettagli è arrivato ieri e la suggestione del grande evento ha già fatto parlare. Per quello che rappresenta in sé e quello che potrebbe portare come riflesso diretto.
Qui l’Etape du Tour 2023. La prossima si svolgerà sul percorso della tappa di Nizza (foto ASO)Qui l’Etape du Tour 2023. La prossima si svolgerà sul percorso della tappa di Nizza (foto ASO)
Doppio appuntamento
Domenica 28 aprile, si legge nel comunicato di Extra Giro, L’Etape by Tour de France a Parma sarà una grande occasione per immergersi in anticipo nella leggenda del Tour de France, scegliendo tra due percorsi. La Granfondo competitiva su percorso lungo (The Race), con cronometraggio integrale, misura circa 140 chilometri con 5 Gpm e 2.800 metri di dislivello. La Granfondo con percorso corto gourmet (Gourmet), con cronometraggio parziale, misura circa 74 chilometri con 1.000 metri di dislivello.
Nell’atmosfera del Tour de France, i corridori si sfideranno sulle salite del percorso e i vincitori assoluti riceveranno le ambite maglie del Tour de France. Dentro e fuori dal percorso, i corridori avranno l’opportunità di vivere il Tour de France a diversi livelli con dettagli che saranno presto svelati dagli organizzatori. Tra le particolarità, i ristori gourmet lungo il percorso con le specialità della Food Valley.
Marco Pavarini, direttore generale di ExtraGiro, ha la visione di come l’evento “francese” possa accelerare lo sviluppo del cicloturismoMarco Pavarini, direttore generale di ExtraGiro, ha la visione di come l’evento “francese” possa accelerare lo sviluppo del cicloturismo
Parola a Extra Giro
Abituati alla versione francese, ci siamo così rivolti a Marco Pavarini che la organizzerà, per capire meglio di cosa si tratti. Sappiamo che Parma ha una forte vocazione per il cicloturismo e che tanto si potrebbe ancora fare. Allo stesso modo in cui è evidente che l’Emilia sia poco toccata, se non di passaggio, dal Tour de France in Italia: Parma è la città di Adorni, giusto che sia rappresentata da un tocco di giallo.
«L’amministrazione lo ha capito – dice Pavarini – e anche la Regione, pertanto ci siamo messi al lavoro per portare una manifestazione di livello su un territorio che ha sempre avuto grandi eventi, ma che da qualche anno ne era fuori. Scopriremo presto se il richiamo del Tour sia qualcosa che effettivamente funziona, ma è certo che all’estero funzioni bene. Questa manifestazione si fa in tanti Paesi diversi, noi ne abbiamo preso l’esclusiva per l’Italia per i prossimi tre anni, per cui può rimanere in Emilia o andare anche fuori regione. Lo scorso anno sono state fatte 35 gare in 24 Paesi, in Spagna se ne sono fatte due: una a Bilbao e una a Madrid. Poi in Portogallo, Croazia, Danimarca, Cina, Stati Uniti, Messico».
La manifestazione gourmet del sabato si svolgerà lungo la Food Valley (foto Turismo Emilia Romagna)La manifestazione gourmet del sabato si svolgerà lungo la Food Valley (foto Turismo Emilia Romagna)
Attraverso la Food Valley
L’Etape Parma by Tour de France, si legge ancora nel comunicato, sarà anche un vero paradiso per i cicloturisti gourmet, un viaggio attraverso i territori della Provincia di Parma per scoprire le specialità del territorio. Il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma, il Culatello di Zibello, e tanto altro, fino alla sede di ALMA, la Scuola di Cucina Italiana più famosa e autorevole del mondo, nella Reggia di Colorno.
La granfondo si svolgerà domenica 28 aprile. Il giorno prima, sabato 27 aprile, al Parco Ducale di Parma, si aprirà il Villaggio Parma, con esposizioni, dimostrazioni, test-bike, meet and greet con ex professionisti, con il Museo del Tour de France portato per l’occasione in Italia e gemellato con il Museo Digitale del Ciclismo Italiano. Sarà anche la giornata dedicata al cicloturismo, potendo scegliere tra due opzioni. La Cicloturistica Food Valley Bike aperta a tutti (60 chilometri)e il Percorso Family and kids (25 chilometri) sulla Food Valley Bike.
La prima Etape du Tour si svolse nel 1993 per ricordare l’impresa di Chiappucci a Sestriere nel 1992 (foto GDS)La prima Etape du Tour si svolse nel 1993 per ricordare l’impresa di Chiappucci a Sestriere nel 1992 (foto GDS)
Sulle orme del Diablo
L’origine della manifestazione è antica ormai di trent’anni. E lentamente attraverso le parole di Pavarini la memoria inizia a riallacciare i fili col passato.
«L’evento nacque nel 1993 – ricorda Marco – con un grande evento amatoriale che ricreasse la magia dell’impresa di Claudio Chiappucci del 1992 a Sestriere. E mentre in Francia possono farla nei giorni del Tour sul percorso di tappa, si è convenuto che nel resto del mondo la data sia fissa. Qui purtroppo non c’era la possibilità di farla sul percorso del Tour de France, abbiamo anche provato a capirlo. E così abbiamo valutato l’opzione di Parma, aprendo forte la porta sul cicloturismo. Per cui stiamo lavorando perché questo percorso diventi permanente o abbia dei tratti che diventino permanenti. Alcuni territori hanno bisogno di una scossa per far partire il business del cicloturismo e noi pensiamo che questa possa essere una di quelle scosse.
«A Nizza hanno aperto le iscrizioni e in pochi giorni sono arrivai al sold-out con 16.000 ciclisti. Qui si vedrà di quali numeri parliamo. Potrebbero essere 2.000 come pure 5.000, dipenderà da come ci si lavorerà sopra. E poi comunque il legame col Tour può essere un bel lancio, a partire dal fatto che metteremo in palio anche dei pass per seguire da dentro la Grande Partenza».
Parma è stata scelta dalla Comunità Europea anche per diventare un modello di sostenibilità (foto Ohga)Parma è stata scelta dalla Comunità Europea anche per diventare un modello di sostenibilità (foto Ohga)
La città della bici
Il territorio di Parma è pronto ad ospitare l’evento, mostrando a partecipanti provenienti dall’Italia e dal mondo i propri paesaggi, l’accoglienza e le eccellenze enogastronomiche.
«Siamo da sempre la città della bicicletta – dice Gianluca Borghi, Assessore alla Mobilità del Comune di Parma – e quest’anno siamo stati scelti dall’Europa per diventare un modello di sostenibilità. L’Etape Parma sarà un momento importante ed internazionale per vivere Parma e il suo territorio a due ruote. Sarà un’occasione per sviluppare, ancora una volta, una cultura di mobilità rispettosa dell’ambiente ed evidenziare come sia appropriata Parma da percorrere pedalando».