Groupama FDJ: in attesa dell’esplosione di Gaudu

20.04.2021
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Sarà finalmente l’anno di David Gaudu? Lo spera non solo la Groupama-Fdj che è pronta a puntare sul giovane talento di casa per il Tour, ma un po’ tutta la Francia, dopo che nelle categorie giovanili aveva “miracol mostrato” cogliendo la clamorosa doppietta Corsa della Pace-Tour de l’Avenir poi replicata due anni dopo da un certo Tadej Pogacar. Gaudu ha già fatto vedere di che pasta è fatto in alcune tappe del Tour, ma non ha ancora dimostrato di poter reggere la pressione di una corsa di tre settimane.

David Gaudu primo sulla Covatilla alla Vuelta 2020
David Gaudu primo sulla Covatilla alla Vuelta 2020

Dubbio Pinot

Se Gaudu sarà la punta per il Tour, c’è un altro specialista dei grandi Giri chiamato a dare risposte, Thibaut Pinot reduce da un 2020 da cancellare prima possibile, soprattutto dalla sua memoria. Il corridore di Melisey aveva detto di voler puntare al Giro d’Italia, ma ha dovuto nuovamente arrendersi al dolore per la caduta dell’ultimo Tour, per poi magari cercare la selezione per i Giochi Olimpici. Importante sarà il percorso di avvicinamento, nel quale dovrà trovare segnali improntati alla positività.

Stagione sfortunata per Pinot, ancora alle prese con i postumi della caduta all’ultimo Tour
Pinot ancora alle prese con i postumi della caduta all’ultimo Tour

Treno Demare

Finora la squadra transalpina ha dimostrato di avere un grande feeling con le vittorie allo sprint grazie ad Arnaud Demare, grande protagonista della stagione scorsa, successi dove il suo talento è stato supportato dal fantastico treno che grazie a Guarnieri lo ha pilotato in molte occasioni. Difficile pensare a una squadra alla ricerca di soluzioni alternative, la forza del team è sempre stata data dal puntare sui suoi punti di forza, vedremo se sarà così anche nella costruzione di una classifica importante nelle corse che fanno la storia.

L’ORGANICO

Nome CognomeNato aNaz.Nato ilPro’
William BonnetSaint Doulchard Fra25.06.19822005
Alexys BrunelBoulogne sur MerFra10.10.19982020
Clément DavyHyeresFra17.07.19982020
Mickael DelageLibourneFra06.08.19852005
Arnaud DemareBeauvaisFra26.08.19912012
Antoine DuchesneSaguenayCan12.09.19912014
David GauduLandivisiauFra10.10.19962017
Kévin GenietsEsch sur AlzetteLux09.01.19972019
Jacopo GuarnieriVizzolo PredabissiIta14.08.19872009
Simon GuglielmiChamberyFra01.07.19972020
Ignatas KonovalovasPanevezisLtu08.12.19852008
Stefan KungWilenSui16.11.19932015
Mathieu LadagnousPauFra12.12.19842006
Olivier Le GacBrestFra27.08.19932014
Fabian LienhardSteinmaurSui03.09.19932017
Tobias LudvigssonStoccolmaSwe22.02.19912012
Valentin MadouasBrestFra12.07.19962018
Rudy MolardGleizéFra17.09.19892012
Thibaut PinotMéliseyFra29.05.19902010
Sébastien ReichenbachMartignySui28.05.19892013
Anthony RouxVerdunFra18.04.19872008
Miles ScotsonGawlerAus18.01.19942017
Romain SeigleVienneFra11.10.19942017
Ramon SinkeldamWormerNed09.02.19892012
Jake StewartCoventryGbr02.10.19992020
Benjamin ThomasLavaurFra12.09.19952018
Attila ValterCsomorHun12.06.19982020
Lars Van Den BergDe MeernNed07.07.19982021

DIRIGENTI

Marc MadiotFraGeneral Manager
Yvon MadiotFraDirettore Sportivo
Thierry BricaudFraDirettore Sportivo
Martial GayantFraDirettore Sportivo
Frédéric GuesdonFraDirettore Sportivo
Sebastien JolyFraDirettore Sportivo
Philippe MauduitFraDirettore Sportivo
Franck PineauFraDirettore Sportivo
Jussi VeikkanenFinDirettore Sportivo

DOTAZIONI TECNICHE

Il rapporto fra Lapierre e la Groupama-Fdj ce lo ha raccontato Romano Favoino, distributore per l’Italia del marchio francese. Gli uomini del team lavorano da anni a braccetto con gli ingegneri dell’azienda di Digione, in modo da allestire per la squadra dei modelli davvero a misura delle varie esigenze.

CONTATTI

GROUPAMA-FDJ (Fra)

Groupama – FDJ, 33, Rue des Vanesses, Bât. Eole 93420 Villepinte (FRA)

david.lebourdiec@equipegroupamafdj.fr – www.equipecycliste-groupama-fdj.fr

Facebook: @equipecyclistegroupamafdj

Twitter: @groupamafdj

Instagram: equipegroupamafdj

Lapierre Xelius SL

Lapierre Xelius SL e Aircode DRS per Pinot e Démare

20.04.2021
3 min
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Un binomio tutto francese quello fra il Team Groupama-FDJ e le biciclette Lapierre, che vede in Thibaut Pinot e Arnaud Démare i due corridori più vincenti e rappresentativi. Il primo pedala soprattutto sulla Xelius SL, mentre il velocista campione nazionale francese predilige la più aerodinamica Aircode DRS. Per le cronometro c’è l’Aerostorm DRS.

Da salita ma con tubi aero

La Lapierre Xelius SL è una bicicletta dal design particolare che utilizza una tecnica di stampaggio che permette di posizionare gli strati di carbonio in maniera perfetta e ottenere così prestazioni di alto livello. Pur essendo la bicicletta dedicata alle tappe di salita, è dotata di tubi aerodinamici con un profilo NACA e Kammtail, con la coda tronca, come quelli usati sull’Aircode SL.

Rigidità e comfort

I punti chiave del telaio della Xelius SL sono due: nella zona del movimento centrale e in quella dove si incrociano il tubo orizzontale con i pendenti alti del carro posteriore. La tecnologia Powerbox crea un sistema unico fra il tubo obliquo, il movimento centrale e i foderi bassi posteriori, incrementando la rigidità laterale e migliorando la trasmissione di potenza al carro posteriore. La tecnologia 3D Tubular è indirizzata a migliorare il comfort e si concretizza con l’innesto dei pendenti posteriori direttamente sul tubo orizzontale. Questa soluzione permette al tubo verticale di avere una flessione maggiore e trasmettere meno vibrazioni al reggisella.
Per quanto riguarda le ruote il Team Groupama-FDJ è equipaggiato con le Shimano Dura Ace con pneumatici Continental. La Xelius SL può montare copertoni fino a 28 millimetri di larghezza.

Lapierre Aircode DRS
La nuova Lapierre Aircode DRS
Lapierre Aircode DRS
La nuova Lapierre Aircode DRS è ancora più veloce

Terza generazione

Per le gare più veloci gli uomini della squadra transalpina possono contare sulle prestazioni della nuova Aircode DRS, arrivata alla terza edizione. L’acronimo DRS, Drag Reduction System, significa riduzione delle resistenze aerodinamiche che sono il centro di questo progetto. Grazie agli studi tramite analisi CFD (Computational Fluid Dynamics) e ai test in galleria del vento questa bicicletta permette un risparmio di watt del 13% ad una velocità di 50 Km/h in caso di vento frontale. Il risparmio di watt scende a un 5% in caso di vento laterale con un angolo di imbardata di 10 gradi.

Geometrie nuove

Le novità si trovano anche nelle geometrie con un raddrizzamento del tubo verticale che ha permesso di accorciare il tubo orizzontale, con la soddisfazione anche degli scalatori. I foderi bassi del carro posteriore sono lunghi solo 40,5 centimetri, il che la dice lunga sulla reattività di questa bicicletta.

Stefan Kung in azione con l'Aerostorm
Stefan Kung in azione con l’Aerostorm DRS
Stefan Kung in azione con l'Aerostorm
Il campione europeo a cronometro Stefan Kung in azione con la sua Aerostorm DRS

La bici del campione europeo

Un’altra novità di Lapierre è la nuova Aerostorm DRS, la bicicletta da cronometro che ha conseguito alcuni successi soprattutto grazie al campione europeo della specialità Stefan Kung. Oltre alle linee dei tubi pensate per massimizzare l’aerodinamica, si nota anche il reggisella sempre di Lapierre che permette un’ampia regolazione in avanzamento o arretramento in modo da trovare la posizione di spinta migliore. Di Lapierre anche il manubrio da cronometro. Come per i modelli per le prove in linea, anche per l’Aerostorm le ruote sono di Shimano con la lenticolare al posteriore e una ruota a razze all’anteriore.

Reggisella Lapierre Aerostorm
Il reggisella dell’Aerostorm DRS
Reggisella Lapierre Aerostorm
Il reggisella aerodinamico dell’Aerostorm permette un’ampia regolazione

La scheda tecnica

GruppoShimano Dura Ace Di2
RuoteShimano Dura Ace
PneumaticiContinental
ManubrioPRO
Sella Prologo
ReggisellaPRO, Lapierre
PedaliShimano

I Componenti

Per quanto riguarda la componentistica, tutte le bici della Groupama-FDJ sono montate con il gruppo Shimano Dura Ace Di2, i manubri sono del marchio PRO, i portaborracce sono Elite, le selle Prologo e i pneumatici Continental.

Lapierre, il boom reggerà e i pro’ ci daranno una mano

09.03.2021
6 min
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Lapierre, la bici di Demare e Guarnieri, ma anche di Marta Cavalli e Lorenzo Germani: in Italia se vuoi parlarne non puoi non passare attraverso la dialettica di Romano Favoino. Milanese trasferito a Finale Ligure per amore del vivere meglio, tecnico della downhill, dietro l’apparenza spesso ironica e disincantata, si nasconde un manager coi fiocchi, capace di leggere molto bene il momento del mercato e di riflesso del marchio che rappresenta. Un altro tassello molto prezioso per la nostra inchiesta che inizia ormai a contare interventi di grande qualità.

Romano Favoino è il responsabile di Lapierre Italia
Romano Favoino è il responsabile di Lapierre Italia
Ti ricordi qualcosa dei primi tempi, quando eravamo tutti richiusi?

Ricordo benissimo, è la stessa domanda che faccio ai miei dealer. Vi ricordate quando il 28 aprile cominciai a dirvi che avevo delle bici da spedire, che vi sarebbero servite alla riapertura? Erano titubanti. Poi c’è stata la riapertura con il boom e chiedevano che gli spedissi qualsiasi cosa. In realtà come Lapierre siamo sempre stati fiduciosi. Ma certo non si poteva immaginare tutto questo. Il trend di crescita è talmente alto che nemmeno il miglior analista di mercato poteva prevederlo. Non credo c’entri il Bonus Mobilità. Anzi, quei soldi li avrei investiti diversamente.

Come?

Nelle infrastrutture. E’ bello avere la bici nuova, ma se non la puoi utilizzare, hai poco da fare. Se ci deve essere l’uso urbano, bisogna pensare che non tutti abitano in città e che i pendolari hanno bisogno di parcheggi sicuri alle stazioni o alle fermate della metropolitana. Oggi come oggi, l’Italia non è strutturata in questo senso, mentre la gente che si è avvicinata è davvero tanta. E avrebbe comprato la bici anche senza il Bonus, anche perché non c’è mai stata grande certezza sulla sua erogazione. E’ cambiato tutto.

Il test dei pro’ è una fase molto importante nello sviluppo del prodotto
Il test dei pro’ è una fase molto importante nello sviluppo del prodotto
Un po’ generico…

E’ cambiato il mercato. Prima vendevi bici in prossimità delle fiere, perché l’appassionato cercava la novità, e semmai all’inizio della bella stagione. Ora c’è una richiesta costante ed è molto positivo. Poi sono cambiate le fasce di mercato. Ci eravamo collocati in un settore medio/alto, invece adesso vendiamo anche bici sotto i 1.000 euro e anche questo ci fa molto piacere. Segno che c’è sempre l’utilizzo sportivo della bici, per il quale in negozio cerchi un prodotto con dei contenuti, ma anche un utilizzo più basico.

Perché quelle bici a meno di 1.000 euro non si vendevano prima?

Perché non le chiedevano. I negozi spingevano solo le gamme alte, anche se noi, tolti i modelli da bambini, abbiamo bici più che dignitose a partire da 400 euro. Poi per i meriti del marketing e per i risultati sportivi – quattro vittorie di tappa al Giro ti danno visibilità – la gente ha iniziato ad associare Lapierre a prodotti di qualità.

L’elettrico sta conoscendo un boom destinato ad aumentare
L’elettrico sta conoscendo un boom destinato ad aumentare
La crescita continuerà a lungo?

Prevediamo un trend che proseguirà anche negli anni futuri, con una crescita esponenziale sul fronte delle bici elettriche. Così almeno ci dicono i produttori di motori e componenti. Semmai ci sarà da fare i conti con la situazione di difficoltà oggettiva nel reperire la componentistica e con una logistica farraginosa che fa crescere i prezzi.

Credi che andrà avanti così nei prossimi mesi?

Almeno per i prossimi tre anni avremo un mercato in cui la domanda sarà superiore all’offerta e questo comporterà la ridefinizione delle forze in campo. E’ brutto dirlo, ma credo che ci sarà un po’ di pulizia dal punto di vista dei marchi. Se non hai la capacità finanziaria per fare programmi a lungo termine e stoccare in modo importante il magazzino, sei destinato a non reggere.

Bici sviluppate d’accordo fra la casa e il team, messe alla prova da centinaia di giorni di corsa
Bici sviluppate d’accordo fra la casa e il team
Non pensi che Shimano si rimetterà in pari prima o poi?

Più che di forza lavoro, si tratta di un problema di output delle linee produttive. Credo che Shimano sia al limite e per aumentare la produzione dovrebbe costruire nuove linee. Per cui immagino che al momento il signor Shimano stia parlando con i marchi più importanti per capire se i loro ordini andranno avanti ancora a lungo. Creare una catena di montaggio senza che poi serva sarebbe un esborso notevole. E poi mettiamo in conto che a monte c’è un problema nel reperire le materie prime.

Quelle per produrre effettivamente i componenti?

Esatto, quello che serve per fare l’alluminio, il carbonio, l’acciaio. E questo è un problema che non riguarda solo l’industria del ciclo, ma tutti i comparti della produzione

La gravel di Lapierre sposa molto il concetto di libertà
La gravel di Lapierre sposa molto il concetto di libertà
Che cosa puoi dirci del rapporto fra Lapierre e la Groupama-Fdj?

Il legame è nato nel 2002 e questo ha condizionato molto lo sviluppo della gamma negli anni.  Quando vado in Francia, mi capita spesso di trovare i tecnici della squadra, che lavorano con i Product Manager per sviluppare le bici nuove. E si tratta di modelli diversi rispetti agli attuali trend di mercato, ma è chiaro che se devi sviluppare la bici per un team, gli atleti abbiano tutto l’interesse che il loro strumento di lavoro funzioni bene. Se invece ogni due anni si cambiasse squadra, probabilmente Lapierre e il team di turno seguirebbero strade parallele.

Abbiamo detto dell’elettrico, che rapporto c’è fra Lapierre la gravel?

Gravel significa tutto e il suo contrario. C’è il gravel agonistico, con bici super leggere e piene di contenuti, e c’è il gravel che punta al cicloturismo e a girate in libertà. Lapierre è più vicina a questa seconda accezione. Il nostro telaio è in alluminio, ha la forcella in carbonio e le predisposizioni per i portapacchi o il reggisella telescopico. Non farei tanto l’analisi delle vendite, ma dei fattori che le hanno determinate. Chi compra oggi una gravel? E che uso ne vuol fare? Noi lo stiamo indagando, ma non posso anticipare i risultati cui stiamo arrivando. Personalmente associo il gravel a un’idea di libertà.

Guarnieri e Demare, coppia d’oro della Groupama Fdj
Guarnieri e Demare, coppia d’oro della Groupama Fdj
E’ una bici che sostituisce quella da strada oppure la Mtb?

Difficile da dire. Piuttosto la vedo come una seconda bici, è l’ulteriore acquisto per cui litigare con la moglie. E forse è una bici che ben si sposa con le esigenze pandemiche. Non possiamo allontanarci da casa, quale bici serve per il nostro territorio? E in base a questo si sceglie. Di sicuro il boom di questi modelli proseguirà nei prossimi due anni e sta portando con sé l’idea del viaggio in bici, con la produzione di borse e accessori dedicati. E’ un orientamento comune in altri Paesi, almeno in questo l’Italia si sta allineando col resto d’Europa.

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