David Gaudu è stato una delle belle sorprese della stagione appena passata. In altre occasioni avremmo parlato di rivelazione vera e propria, ma con un Pogacar che vince il Tour a 21 anni, con Hidley che per poco si porta via il Giro a 24, ecco che il francesino con “solo” due tappe alla Vuelta passa in secondo piano.
Non a caso la sua squadra la Groupama-Fdj lo ha fatto firmare fino al 2023. Il ragazzo è serio. Mai una parola fuori posto, piace ai compagni e soprattutto ha grandi margini. Fa parte della nuova guardia dei ragazzini terribili.
Re del’Avenir
Ma facciamo un piccolo passo indietro e “scopriamo” chi è Gaudu. Il bretone, classe 1996, nel 2016 vinse il Tour de l’Avenir. In quell’occasione precedette di 24” il nostro Edward Ravasi, ma staccò di ben 2’46 Egan Bernal, di oltre tre minuti Jay Hindley e di oltre quattro Tao Geoghegan Hart… E lo fece rimontando e andando all’attacco. Insomma aveva le idee chiare sin da subito!
Pur non venendo da una terra di grandi salite come la Bretagna, tra l’altro quasi nell’estremo angolo occidentale, Landivisiau, Gaudu si trova bene proprio sulle salite. E’ uno di quei corridori che ancora non ha lasciato il suo luogo natio e spesso esce in bici anche con la neve. Un carattere tipicamente francese.
Il team manager della Groupama-Fdj, Marc Madiot lo ha fatto crescere gradualmente, affidandogli pressioni man mano più importanti, ma facendogli fare il Tour già al secondo anno da pro’ e dandogli i gradi di capitano alla Vuelta di quest’anno. E non è finita a quanto pare.
«David – ha dichiarato Madiot ad un’emittente francese – ha meritato i gradi di capitano. Sono orgoglioso di lui. Dopo un Tour sfortunato, la Vuelta 2020 è stata la sua rivincita».
Pinot in disparte?
Gaudu il giovane in rampa di lancio, Thibaut Pinot, l’esperto che non decolla per sfortune e per “demeriti” (non tiene la pressione). In un quadro del genere la dirigenza della squadra francese sembra aver cambiato le gerarchie.
«Sono orgoglioso dei progressi di David Gaudu – aveva già detto il direttore sportivo Philippe Mauduit – ma non so se potrà essere capitano al Tour già da questa estate. Posso dire che in Spagna, nella scorsa Vuelta, vederlo nella pelle di un leader è stata una grande scoperta. Ha motivato il gruppo ogni giorno e ha eseguito alla perfezione il piano di gara». E lo ha fatto così bene che alla fine ha chiuso all’ottavo posto nella generale, nonostante abbia perso quasi 2’30” già alla prima frazione.
Intanto c’è la Parigi-Nizza
Madiot invece sembra avere, il condizionale è d’obbligo, altri progetti per Gaudu. Il manager un pensierino sul vederlo leader al Tour ce lo fa eccome. Certo, non gli metterebbe la pressione del leader assoluto, ma lo porterebbe per fare classifica, condividendo le responsabilità del team con il velocista. Nei pensieri di Madiot infatti c’è di vedere Demare e Gaudu in Francia e di portare Pinot al Giro.
E Gaudu cosa dice?
«Vorrei mantenere lo slancio della Vuelta – ha rivelato a Cyclisme’Actu – Ma intanto il primo obiettivo di stagione sarà la Parigi-Nizza. Cercherò di evitare di rimanere “intrappolato” nelle prime tappe, poi ci saranno le montagne. La Parigi-Nizza sarà uno dei primi obiettivi della mia stagione. Ci andrò per la generale. Non vedo l’ora di esserci!».
Prima della Parigi-Nizza (7-14 marzo), il 24 enne della Groupama correrà il Tour du Var (19-21 febbraio), la Drome Classic (27 febbraio) e l’Ardèche (28 febbraio). E tra pochi giorni spiccherà il volo per il Teide.