Le Lapierre della Groupama-FDJ e le scelte di Germani

11.02.2023
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Lapierre Xelius SL3 e Aircode DRS sono le due bici da strada. A loro si aggiunge la crono Aerostorm DRS. Rispetto alla stagione 2022 le variazioni in casa Groupama-FDJ sono minime e toccano principalmente gli allestimenti.

Ne abbiamo parlato anche con Lorenzo Germani. Il corridore italiano fa parte della rosa WorldTour della squadra transalpina e pur essendo molto giovane ha avuto modo di provare la “vecchia” e l’ultima versione della Xelius. In apertura, Lorenzo è impegnato nel prologo del Tour Down Under, corso con la Xelius e la lenticolare posteriore. Vista l’impegnativa trasferta australiana e gli appena 5 chilometri della prova, non sono state portate le bici da crono.

Lorenzo Germani con il kit e la bici 2023 (Nicolas Götz/Groupama-FDJ)
Lorenzo Germani con il kit e la bici 2023 (Nicolas Götz/Groupama-FDJ)

Xelius SL3, cambio radicale

«E’ difficile mettere a confronto la Xelius nuova con la versione precedente – spiega il corridore laziale – perché sono due biciclette molto diverse tra loro. Quella nuova è rigida, reattiva ed è molto leggera. Io uso una 54, sfiora i 7 chili e 100 grammi. Una grande differenza si vede anche in discesa, perché su quella nuova si ha un maggiore controllo anche alle velocità più elevate.

«Rispetto allo scorso anno l’upgrade principale è stato il manubrio, ora utilizzo quello tutto in carbonio ed integrato. Anche in questo caso ho un componente rigido, comodo e tanto sfruttabile nelle diverse situazioni. Le mie caratteristiche fisiche mi pongono tra una taglia media e una large, ma sono stretto di spalle. La piega è larga 38 centimetri, mentre lo stem è lungo 14, eppure ha una enorme stabilità che si riflette su tutto l’avantreno della bici».

Meglio con 54-40 e 11-34

«Davanti – prosegue Germani – ho sempre la doppia corona 54-40 e dietro mi piace sfruttare i pignoni 11-34, in allenamento e spesso anche in gara. Quando mi alleno, l’11-34 mi permette di riposare a scaricare la pedalata, mentre in gara mi dà la possibilità di non togliere il padellone davanti e magari usare il 30 dietro. Per molti è un incrocio non corretto, però permette di fare velocità e per noi è quello che conta.

«Quanto alle ruote, sulla bici da allenamento ho le Dura Ace C36 con il copertoncino, invece in gara uso di più le C50, raramente quelle da 60 millimetri. Nelle giornate di gara possiamo scegliere tra la versione tubolare, oppure tubeless. Utilizzo una sella corta, la Scratch M5 del nostro sponsor tecnico Prologo».

Velocisti su Aircode DRS

Buona parte del gruppo al servizio di Demare, o comunque i passisti, possono contare anche sul modello Aircode DRS, ovvero la bici aero dell’azienda francese. Sia questa sia la Xelius fornite ai pro’ sono costruite con il modulo di carbonio HM e Superlight, che prende anche il nome di Team Layup. Per i normali utenti questa versione è disponibile “solo” come frame-kit, oppure come bicicletta completa con allestimenti Anniversary.

La Lapierre Aircode DRS deriva in maniera diretta, per studi aerodinamici e sviluppo, dalla sorella Aerostorm TT disc, una delle biciclette da crono più ambite del circus, al pari della Cervélo P5. Sul mezzo da crono è particolare l’impiego delle ruote anteriori a tre razze Revolver Troikamax (mentre quelle posteriori sono Shimano), usate prima da Kung e poi mutuate da altri atleti.

Tutte le biciclette dei corridori Groupama-FDJ hanno il manubrio integrato in carbonio, che l’anno passato era un’esclusiva per il modello Xelius. Questo manubrio integrato Lapierre è naturalmente predisposto all’alloggio dei pulsanti per il controllo remoto della trasmissione. La trasmissione è Shimano Dura Ace e comprende l’omonimo power meter, così come le ruote. La scorsa stagione in pochissimi hanno usato i tubeless Continental, che invece riscuotono maggiori consensi da quest’anno, ma come ci ha detto Lorenzo Germani, gli atleti hanno libertà di scegliere tra tubolare e tubeless.

Lapierre e Alpine, una partnership ad alta velocità

26.08.2022
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Che il mondo dei motori, in particolare quello della Formula 1, e il mondo del ciclismo siano molto vicini è un dato di fatto. Molti piloti non solo sono grandi appassionati di ciclismo, ma anche dei praticanti. Capita spesso di vederli ispezionare il circuito di gara nei giorni di vigilia in sella ad una bicicletta. Come dimenticare poi il lungo sodalizio fra Ferrari e Colnago ai tempi di Michael Schumacher? In passato abbiamo avuto anche un tentativo da parte di un pilota, Fernando Alonso, di dare vita ad un team professionistico. Il progetto non si è concretizzato, ma la passione per le due ruote a pedali da parte del campione asturiano è rimasta immutata.

Ecco la Lapierre disegnata per Esteban Ocon, pilota francese del team di Formula 1 Alpine
Ecco la Lapierre disegnata per Esteban Ocon, pilota francese del team di Formula 1 Alpine

Lapierre da Formula 1

Quest’anno Alonso milita nella francese Alpine e proprio da questa squadra è arrivata poche settimane fa una notizia che conferma come motori e ciclismo siano sempre più vicini. Alla vigilia del Gran Premio di Francia che si è svolto sul circuito Paul Ricard a Le Castellet lo scorso 24 luglio, Alpine e Lapierre hanno ufficializzato una collaborazione pluriennale nel segno della velocità.

Nell’occasione è stata consegnata a Esteban Ocon, pilota ufficiale del team Alpine, una Lapierre speciale realizzata appositamente per lui dall’azienda di Digione. A fare da madrina alla consegna era presente Evita Muzic, una delle atlete di punta del team FDJ-Suez-Furuscope, formazione che si è ben distinta nella prima edizione del Tour de France Femmes cogliendo anche un successo di tappa con Cecilie Ludwig

Ocon ha potuto pedalare sul circuito di Le Castellet provando immediatamente la Lapierre realizzata per lui. A fargli da “guida” la stessa Muzic. Un’occasione perfetta per entrambi per scambiarsi consigli e togliersi qualche curiosità reciproca su Formula 1 e ciclismo femminile.

Una livrea speciale degli stessi colori del team Alpine, il modello sarà presentato al Salone Mondiale dell’Automobile a Parigi
Una livrea speciale degli stessi colori del team Alpine, il modello sarà presentato al Salone Mondiale dell’Automobile a Parigi

Il lancio a ottobre

L’evento del Paul Ricard è da considerare un’anteprima di quanto vedremo in maniera ufficiale il prossimo autunno al Salone Mondiale dell’Automobile in programma a Parigi dal 17 al 23 ottobre. Nell’occasione sarà presentato il primo modello Lapierre x Alpine disponibile in soli 110 pezzi.

L’accordo tra Lapierre e la casa automobilistica di Dieppe avrà una durata triennale.

Lapierre

Lapierre Xelius SL3 anniversary edition 75th

29.06.2022
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«Tous les coureurs veulent ce vélo»! Tutti i corridori vogliono questa bicicletta, così ha esordito Rudy Molard quando gli abbiamo chiesto un parere a freddo in merito alla Xelius SL3. A distanza di qualche giorno dal lancio ufficiale della nuova piattaforma Xelius, Lapierre festeggia i 75 anni di attività con una bicicletta.

Una capsule collection, che ha un duplice obiettivo: il primo quello di celebrare il compleanno, il secondo di far sì che la bicicletta del pro-team diventi disponibile per tutti, con un allestimento al top e un rapporto tra la qualità ed il prezzo davvero interessante.

A spasso con i pro’, Molard e Madouas, durante la presentazione della Lapierre Xelius di terza generazione (foto Ugo Richard Lapierre)
A spasso con i pro, Molard e Madouas, durante la presentazione della Lapierre Xelius di terza generazione (foto Ugo Richard Lapierre)

La stessa Xelius SL3 dei pro’

Il frame e la forcella sono gli stessi utilizzati dal team Groupama-FDJ (in realtà c’é anche il manubrio), con il medesimo blend di tessuti compositi che collimano grazie alla tecnologia costruttiva UD-SLI, che in questo caso specifico si arricchisce del suffisso Techno Carbon Team. Il processo costruttivo ed il design sono i medesimi delle versioni “standard” inserite a catalogo e presentate ufficialmente la settimana scorsa. E’ diverso l’abbinamento cromatico, lucido con carbonio a vista, intervallato dalle scritte e dai loghi dorati.

E poi c’è un pool di componenti che non lascia nulla al caso. Facciamo una veloce panoramica sulla configurazione e poi vediamo cosa ci hanno detto gli atleti transalpini, Valentin Madouas e di Rudy Molard, entrambi coinvolti nello sviluppo della Lapierre Xelius SL3.

Gli atleti del team Groupama-FDJ utilizzano la stessa bicicletta, con alcuni componenti diversi, per via degli sponsor (foto Ugo Richard Lapierre)
Gli atleti del team Groupama-FDJ utilizzano la stessa bici, con alcuni componenti diversi, per via degli sponsor (foto Ugo Richard Lapierre)

Componentistica over the top

Partiamo dal manubrio integrato e tutto in carbonio, ben fatto e proporzionato, molto rigido. Lo stesso che usano i pro’? Sì. Nasconde tutte le guaine del sistema idraulico dei freni e si abbina perfettamente con la zona dello sterzo ed i suoi spessori. Nel nostro caso non passano i cavi della trasmissione, perché i nuovi pacchetti Shimano non hanno i fili (solo quelli per gli switch da scalatore). Questo cokpit è compatibile con le trasmissioni meccaniche.

Ha i pulsanti/switch tanto amati agli scalatori per cambiare rapporto senza togliere le mani dalla parte orizzontale e sono posizionati tra l’attacco e la sezione orizzontale del manubrio. La trasmissione è la nuova Shimano Dura Ace Di2 12v, con la guarnitura 52-36 ed il pacco pignoni 11-30. Manca qualcosa? Forse il power meter, ma con questo strumento cambierebbe il prezzo. C’è la sella, una Prologo Dimension Nack (in carbonio) con la colorazione dedicata.

Che ruote e che prezzo….

E poi ci sono quelle ruote Dura Ace C36 di ultima generazione, davvero belle e capaci di vestire la bicicletta senza essere eccessivamente alte. Sono gommate con i Continental GP5000 TL, già in configurazione tubeless. Il valore (dichiarato) alla bilancia? 6,8 chilogrammi nella taglia media. Il prezzo, considerando il pacchetto, è qualcosa che vale pena mettere sotto la lente: 8.999 euro.

Molard preferisce la Light

«Ho iniziato ad utilizzare la bicicletta definitiva nel mese di giugno. Ho avuto l’opportunità di testare differenti configurazioni, anche la M con il modulo STIFF. Personalmente preferisco la LIGHT, non tanto per la questione legata al peso, ma per quello che è capace di esprimere in fatto di reattività e comfort nel lungo termine. Rispetto alla STIFF, a parità di taglia è leggermente più morbida.

«D’altronde è sempre necessario pensare che noi siamo in bici per molte ore al giorno e anche durante le grandi corse a tappe, un buon comfort e di qualità è un fattore che molti apprezzano. Uno degli aspetti che preferisco è la sua fluidità e la facilità con la quale si rilancia, non solo quando si pedala in salita, ma anche nei tratti pianeggianti».

Madouas: «SL3 versatilità incredibile»

«Fin da subito nel team ci siamo trovati tutti bene e tutti i corridori vorrebbero salire su questa bicicletta, non solo gli scalatori come Rudy, ma anche gli atleti più veloci. La Xelius SL3 è incredibile, perché con le ruote dal profilo basso è eccellente quando la strada sale ed in discesa. Con le ruote dal profilo più alto diventa velocissima. Forse non al pari della Aircode DRS, ma la differenza non è poi così grande. Se pensi che Demare ha voluto utilizzarla per la Paris-Tours ed ha vinto, questo rende bene l’idea della considerazione che abbiamo noi corridori nei confronti di questa bicicletta.

«Inoltre ti dico che anche il manubrio integrato può fare la differenza in positivo, perché da quel tocco di rigidità in più, ma senza essere scomodo. E poi è leggera, ma non è nervosa ed instabile. Sono fattori importanti quando è necessario concentrarsi sulla corsa e sul pedalare, pensando che la bicicletta è affidabile e non ti devi preoccupare del suo comportamento nei tratti particolarmente tecnici ed in discesa».

Lapierre per Lemon, collezione che porta l’arte nel ciclismo

27.06.2022
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Un ciclista in movimento, illuminato da un bel sole estivo mentre si avventura lungo strade e sentieri, attraverso pianure e vallate con le montagne a fare da sfondo. E’ questa l’opera d’arte firmata da Sophia Lemonnier, impressa e pennellata sui capi della collezione di Lapierre per Lemon. 

Originale, artistica, colorata e piena di vitalità. Questa nuova linea rappresenta la volontà dell’azienda francese di infrangere le barriere, cambiare le regole e continuare ad innovare in modo creativo. Il kit è composto da maglia, pantaloncini, t-shirt e calzini tecnici, tutti realizzati in Europa. 

Arte da indossare

La collaborazione esclusiva con un’appassionata di arte destrutturata come Sophia Lemonnier è il risultato di una continua ricerca e voglia di innovare da parte di Lapierre. L’emozione e la bellezza dell’arte incontrano la performance e la tecnologia tessile. Una sinergia non comune, che ha dato alla luce una collezione degna di un museo. 

Prendendo come esempio la maglia da bici, il lavoro è stato impresso con il disegno destrutturato di una silhouette che si trasferisce dalla parte frontale a quella posteriore, continuando con un disegno colorato sulle tasche posteriori, sull’interno del collo e sul fondo della manica destra. L’uso dei tre colori primari è semplice ma bilanciato, come a simboleggiare l’equilibrio di un ciclista che ondeggia ad ogni colpo di pedale.

La T-shirt Lemon presenta sul petto l’opera d’arte in tutta la sua unicità e originalità
La T-shirt Lemon presenta sul petto l’opera d’arte in tutta la sua unicità e originalità

Le maglie

Le maglie per uomo e donna sono i capi che più rappresentano l’originale collezione. Nonostante l’estetica unica ed elegante, la tecnicità di questi prodotti è di alto livello. La maglia Lapierre x Lemon infatti è realizzata in tessuto di poliestere ed elastan sul davanti e sul retro, e un tessuto a rete sotto le braccia per aumentare la traspirabilità. Nella parte posteriore sono presenti tre tasche verticali e una laterale con cerniera per trasportare in sicurezza tutto il necessario. L’aderenza ideale è garantita dalla spalla profilata con maniche raglan e una finitura elastica in silicone. Il prezzo è di 89,90 euro. 

La versione femminile è pensata appositamente con un taglio specifico più ampio per limitare la compressione nella zona del torace. I tessuti sono 100% poliestere ad asciugatura rapida per il massimo comfort nelle giornate più calde. Come per quella da uomo, presenta tre tasche verticali ed una laterale con cerniera, una zip intera autobloccante, maniche raglan in un pezzo fino al colletto e un elastico di 4 cm all’estremità per una vestibilità ottimale. Il prezzo è di 69,90 euro.

Per chi non vuole rinunciare a questa opera d’arte e vuole indossarla anche nella vita di tutti i giorni, c’è la T-shirt unisex in cotone. Il prezzo è di 34,99 euro

Pantaloncini e calzini

Eleganti, comodi e con un design che si distacca dalla massa. I bibshort Lapierre x Lemon sono realizzati con il minimo impiego di cuciture per aumentare il comfort e limitare gli sfregamenti. Il tessuto è in poliammide ed elastan, che combinato al fitting riduce l’affaticamento muscolare. La fascia elastica sulla coscia riduce la compressione muscolare garantendo un ottimo supporto durante l’esercizio. Il fondello è il T-Mirror Evo a doppia densità, mentre la struttura è a tracolla ampia ed ergonomica, perfetta per le lunghe pedalate. 

La versione da donna ha un taglio specifico con un fondello appositamente adattato all’anatomia femminile e spalline incrociate nella parte posteriore per una vestibilità più comoda quando si indossa un reggiseno. Il prezzo è di 109,90 euro. 

Il calzini hanno un’altezza di 13 cm che li rende un accessorio cool da indossare sia in bici che nel tempo libero
Il calzini hanno un’altezza di 13 cm che li rende un accessorio cool da indossare sia in bici che nel tempo libero

A chiudere l’iconico kit ci sono i calzini. Con un taglio medio alto, sono concepiti per offrire comfort durante le uscite, qualunque sia la temperatura, grazie al materiale leggero e traspirante. Sulla parte superiore, una fascia circolare è posizionata attorno al collo del piede garantendo un eccellente supporto. Il prezzo è di 14,90 euro.

Lapierre

Lapierre veste l’estate con due nuovi collezioni

09.06.2022
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Lapierre, azienda che rappresenta un punto di riferimento nel mondo del ciclismo su strada, presenta la sua collezione d’abbigliamento per l’estate. Una linea di prodotti altamente tecnica che accompagnerà tutti gli appassionati nelle pedalate estive, ed il tutto senza preoccupazioni di alcun tipo. I capi d’abbigliamento di Lapierre sono realizzati interamente in Europa e rispecchiano il DNA del brand francese.

Pantaloncino Ultimate Horizon

Per quanto riguarda la collezione da uomo Lapierre ha presentato un nuovo modello di pantaloncini: gli Ultimate Horizon. Un prodotto all-road che si sposa bene con tutte le esigenze dei ciclisti, anche quelli più esigenti.

Grazie al suo fondello a tripla densità è possibile pedalare al meglio su ogni terreno trovando un comfort eccellente. Le bretelle e la parte frontale sono cucite con un materiale estremamente leggero per riuscire a superare anche le giornate più calde. I pantaloncini Ultimate Horizon hanno ben 4 tasche aggiuntive: 2 sulla schiena ed altrettante sulle cosce, così da avere lo spazio per i tuoi oggetti anche nelle giornate più lunghe ed impegnative.

Maglia Ultimate Granfondo

In abbinamento al pantaloncino Horizon vi è questa maglia, di alta gamma, pensata per tutti i ciclisti che amano pedalare senza rinunciare a nulla. Un prodotto estremamente tecnico così da garantire ottime prestazioni, a cui si abbina un’ottima vestibilità. La maglia Ultimate Horizon ha una costruzione che la rende aderente, la sua particolarità è l’assenza di cuciture nelle parti sensibili, per evitare fastidiose irritazioni. Oltre alle tre canoniche tasche ne è stata aggiunta uno nella parte laterale per riporre gli oggetti personali. 

Pantaloncini Supreme Madeleine Donna

Nella collezione dedicata al pubblico femminile spiccano i pantaloncini Supreme Madeleine, senza bretelle per pedalare senza alcuna costrizione. L’elastico, posizionato sulla vita, permette di mantenere la vestibilità stabile e confortevole, con il suo disegno a “V” inoltre non crea alcun tipo di pressione sul ventre. Il fondello Vector HT 90 è dotato di tre spessori e di due densità diverse di schiuma per una seduta sempre comoda. 

Maglietta Supreme Madeleine Donna

In abbinamento al pantaloncino c’è anche la maglietta: leggera e traspirante. Disegnata appositamente per adattarsi al corpo femminile, ha un taglio regolare ed una costruzione delle maniche che rendono possibile qualsiasi movimento. La maglia Supreme Madeleine è cucita con tessuti in poliestere che la rendono confortevole anche dopo tante ore in sella. Le tre tasche posteriori più la tasca laterale con zip vi permetteranno di trasportare l’essenziale durante le vostre uscite. 

Lapierre

Pulsium SAT 6.0 Disc: la bici polivalente di Lapierre

21.05.2022
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Lapierre ridisegna e presenta la nuova versione della Pulsium SAT con il modello 6.0. Una bici che è stata progettata per accompagnare il ciclista in ogni tipo di avventura sui pedali. Si tratta di una bici polivalente, con un perfetto equilibrio tra prestazione e comfort, adatta a tutte le tipologie di uscite: da quelle racing fino all’endurance.

Prestazioni e comfort

Lapierre si è data da fare per migliorare ulteriormente la comodità di coloro che pedalano sul nuovo modello Pulsium SAT 6.0. Infatti, SAT sta per (Shock Absorption Technology), un sistema studiato per assorbire al meglio tutte le sconnessioni dell’asfalto. Questo permette di godere più a lungo della pedalata evitando i fastidi che intervengono dopo tante ore che si è in sella.

Il telaio, il Pulsium Sat Disc Thru Axle Ud Superlightcarbon, è stato completamente ridisegnato ed anche questo garantisce un miglior comfort. La finitura del telaio è eseguita in carbonio 3K che ne migliora la resistenza. Ugualmente in ambito sicurezza, la bici è omologata con gli standard ISO relativi alla mountain bike e questo permette di garantirla fino a un peso di 130 chili.

La sezione massima di copertone montabile sulla Lapierre Pulsium SAT 6.0 è di 35 mm
La sezione massima di copertone montabile sulla Lapierre Pulsium SAT 6.0 è di 35 mm

Un nuovo telaio

Per venire incontro alle esigenze di stabilità e comfort Lapierre ha modificato il telaio. La lunghezza del top tube della bici è inferiore di 10 millimetri rispetto alle bici performance, mentre il tubo di sterzo maggiorato rialza di altrettanti 10 millimetri la posizione del manubrio, rendendo la postura più confortevole.

La larghezza massima degli pneumatici che si possono montare sulla Pulsium SAT Disc è la 700x35c, una dimensione che sposa perfettamente il mood “comfort” della bici. Infatti si possono utilizzare, indifferentemente dal tipo di sezione, copertoni da strada, ciclocross o gravel.

La bici è adatta inoltre al montaggio di borse da viaggio, che le consentono di essere utilizzata in un contesto di lite-bikepacking.

Il prezzo al pubblico è di 3.999 euro.

Lapierre

Ma quanto è basso Pinot sulla bici? Per Malori troppo…

28.04.2022
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Ma quanto è basso Pinot sulla bici? La domanda di Adriano Malori è arrivata proprio nel giorno in cui il francese vinceva l’ultima tappa al Tour of the Alps, ma per approfondire meglio il tema, gli abbiamo chiesto di aspettare il rientro dalla Liegi. E così adesso ci siamo.

Della Lapierre Xelius SL3 del francese abbiamo raccontato proprio nei giorni della corsa trentina. Ma adesso il sospetto che i suoi acciacchi e un rendimento mai troppo costante possano dipendere dalla posizione in sella apre la porta su nuovi scenari.

Adriano Malori è stato professionista dal 2009 al 2016. Ora gestisce il suo centro di preparazione 58×11
Adriano Malori è stato professionista dal 2009 al 2016. Ora gestisce il suo centro di preparazione 58×11
E’ davvero così basso Thibaut?

Ci ho fatto caso l’altro giorno mentre inseguiva Lopez. Così basso, che ogni 3 secondi deve alzarsi sulla sella. Ha le anche che si muovono ed è un continuo tirarsi indietro, come sulle bici da crono quando sei troppo basso o troppo corto.

Che cosa si capisce da tanto muoversi?

Vuol dire che è scomodo, oppure ha dovuto scegliere questa posizione per i problemi alla schiena. Ma in ogni caso non funziona. Non è redditizia, perché i 3/4 della muscolatura della gamba non lavorano. Se non è una posizione imposta o che vuole lui a tutti i costi, io mi affretterei a rivederla.

Pinot ricorre all’azione sui pedali non per attaccare, ma anche durante fasi interlocutorie di pedalata
Pinot ricorre all’azione sui pedali non per attaccare, ma anche durante fasi interlocutorie di pedalata
La tendenza ad abbassarsi non dipende anche dalla frequenza di pedalata?

Esatto, quello che stavo per dire. Anche Roglic e Alaphilippe sono bassi di sella, ma loro vanno molto agili. Pinot invece spinge duro. I muscoli più importanti per la pedalata sono il gluteo, il quadricipite femorale e il polpaccio che trasmette direttamente la potenza. Lui spinge quasi solo con il vasto mediale e si alza in continuazione perché le sue gambe chiedono un po’ di estensione. Finché parliamo di salite brevi come in Trentino, te la cavi…

Altrimenti?

Quando vai al Tour e devi affrontare ad esempio il Tourmalet, magari dietro Roglic e Pogacar, non puoi pensare di fare la corsa lavorando con mezza gamba. Aumenta il dispendio energetico e hai meno forza. L’unica soluzione è alzare la sella. Non è uno che pedala come Pantani.

La gamba del francese non lavora mai con una distensione sufficiente
La gamba del francese non lavora mai con una distensione sufficiente
Cosa intendi?

Pantani si alzava per scattare, poi si sedeva e faceva girare a lungo il rapporto. E parliamo di altri motori. Se invece ti alzi di continuo, perdi velocità e ritmo. Guardate le crono: si alza mai nessuno nei rilanci dopo le curve? Piuttosto fai traiettorie super rischiose, che però ti lasciano la velocità per accelerare da seduto. Ti alzi solo se la curva e stretta e riparti da fermo. Sennò, neanche freni.

Se la muscolatura lavora male, c’è anche maggiore rischio di crisi?

Può darsi che a un certo punto la gamba dica basta. Alzandoti spesso in piedi sale anche il battito del cuore e sovraccarichi la schiena. Pinot ha avuto mille malanni, chissà che non dipendano anche da una posizione sbagliata.

Osservando i vari video del Tour of the Alps si nota in effetti che Pinot continua a nuoversi sulla sella
Osservando i vari video del Tour of the Alps si nota in effetti che Pinot continua a nuoversi sulla sella
Hai detto che potrebbe essere lui ad aver scelto quella posizione…

Quando un corridore si mette in testa un’idea, difficile toglierla. Quando ero alla Movistar, Valverde pedalava altissimo di sella. Hanno provato ad abbassarlo, ma non c’è stato verso. E lui intanto vinceva 15 corse all’anno, cosa potevi dirgli? Stessa cosa con Froome: sulla bici era basso e corto, ma ha vinto 4 Tour, un Giro e due Vuelta. Per tuti gli altri, la gamba ha bisogno di estensione. Non avevo notato prima che Pinot fosse messo così. Se dipende dalla schiena, alla Groupama-FDJ potrebbero cambiargli le pedivelle e permettere alla gamba di allungarsi. Ma di sicuro, se pedala così, vedo difficile che possa avere la continuità in una corsa di tre settimane.

Lapierre Xelius SL3, nel dettaglio la bici di Attila

23.04.2022
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Attila Valter, una del sorprese del Giro d’Italia 2021 e corridore atteso per la prossima edizione della corsa rosa. Al Tour of the Alps abbiamo fotografato la Lapierre Xelius SL3 del corridore ungherese (la stessa con cui ha corso Thibaut Pinot, vincitore ieri dell’ultima tappa). Ruote medio/basse, due dischi freno da 140 e le corone grandi, queste le preferenze dell’atleta ungherese.

La Lapierre Xelius SL Team 2022
La Lapierre Xelius SL Team 2022

Tanti spessori sotto il manubrio

Come già evidenziato in passato, il gruppo degli scalatori del team transalpino non adottano dei setting estremizzati ed eccessivamente caricati sull’avantreno. Tra lo stem e la battuta dello sterzo ci sono parecchi spessori che aiutano a non comprimere il diaframma in fase di respirazione. Tutti gli atleti usano la piega full carbon integrata Lapierre con i pulsanti climber nella sezione posteriore.

La trasmissione, un mix tra forza ed agilità

Le corone 54-40 sono abbinate alle pedivelle Dura Ace della generazione precedente. Questa combinazione è quella preferita da Attila, con i pignoni posteriori 11-34. Tutto sommato non è una cosa usuale, in particolare la scelta della corona anteriore più piccola da 40 denti. Buona parte dei suoi colleghi opta ancora per il 39.

La Prologo Nago Evo PAS CPC
La Prologo Nago Evo PAS CPC

Una Prologo Nago Evo CPC

L’atleta ungherese preferisce una sella con la lunghezza tradizionale e con gli inserti CPC. La larghezza di questo modello è di 141 millimetri, una soluzione che per certi versi è parallela a quella di Romain Bardet. Ovvero, corridori alti e filiformi, stretti nella zona del bacino che utilizzano selle con larghezze medie.

Ruote C36 e tubolari

Nelle tappe al Tour of the Alps abbiamo visto Attila Valter con le Dura Ace C36, quelle di ultima generazione e con la predisposizione al tubolare. La scelta è caduta sulle Continental Competition LTD da 25 millimetri di sezione.

Thibaut Pinot, solo per citare un esempio, opta per il profilo da 50 e gomme tubeless. Rimaniamo nella parte bassa della bici, per segnalare i due dischi freno da 140 millimetri di sezione e i perni passanti Shimano, quelli con la linguetta che non ha bisogno della chiave a brugola per la rimozione della ruota.

E la Lapierre di Pinot? Eccola

Vince l’ultima tappa del Tour of the Alps 2022, non sarà al via del Giro d’Italia, ma torna ad essere protagonista. Thibaut Pinot e la sua Lapierre Xelius SL3, sempre con le Dura Ace C50, i tubeless da 25 e quei tre centimetri di spessori (stem/sterzo). Pinot non usa una sella corta, ma il modello Prologo Nago Evo CPC con lunghezza tradizionale e larghezza da 134 millimetri.

GoNuts Communication sarà partner di Lapierre, Haibike e Winora

22.04.2022
3 min
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La neo costituita Accell Italia, consociata del colosso olandese Accell Group NV, ha affidato all’agenzia milanese GoNuts Communication il delicato incarico di consolidare la comunicazione. Di conseguenza, la conoscenza e la diffusione sul territorio di casa nostra dei tre brand “premium” di proprietà del gruppo: Lapierre, Haibike e e Winora.

GoNuts curerà la comunicazione dei tre principali brand del gruppo Accell
GoNuts curerà la comunicazione dei tre principali brand del gruppo Accell

I marchi

Lapierre è un marchio francese, che tutti ben conosciamo in modo particolare quale fornitore delle biciclette al team WorldTour Groupama-FDJ, dall’animo dichiaratamente “race” e con oltre settantacinque anni di storia e di tradizione nel settore della produzione di biciclette da corsa

Haibike è, invece, un importante brand tedesco che potremmo tranquillamente riconoscere quale un assoluto pioniere nel segmento delle e-bike. Nel tempo si è poi specializzato nella produzione di biciclette a pedalata assistita dal raffinato design e dalle prestazioni sempre più evolute. 

Winora rappresenta invece la tradizione (centenaria!) con un focus industriale molto preciso, ovvero quello della produzione e dello sviluppo di biciclette per tutta la famiglia, in modo particolare nei settori dell’urban, del commuting e del trekking.

Accell Group N.V. impiega circa 3.500 persone in ben 15 nazioni. Vende biciclette in 80 Paesi del mondo (l’anno scorso hanno raggiunto il numero impressionante di 856.000 unità). Il fatturato complessivo dello stesso gruppo è stato, per quanto riguarda l’esercizio 2021, di 1 miliardo e 400 milioni di Euro.

Giorgia Vitali, Founder and CEO di GoNuts Communication
Giorgia Vitali, Founder and CEO di GoNuts Communication

Analisi e pianificazione

«La nostra agenzia – ha dichiarato Giorgia Vitali, CEO di GoNuts Communication – conosce bene per esperienza acquisita le specifiche dinamiche e le esigenze delle aziende che operano nel mondo bike. Quello che amiamo fare tutti i giorni è costruire solidi ponti tra i brand nostri clienti e il pubblico. Ci piace far crescere le relazioni tra i nostri clienti e i media, ma anche con influencer e ambassador.

«Lo facciamo con grande determinazione perché crediamo nella forza della comunicazione: fatta con passione affinché possa poi trasformarsi in un valore aggiunto per il pubblico degli appassionati di ciclismo. Inoltre, vogliamo creare relazioni durature e di fiducia tra i brand nostri clienti e i consumatori. Per farlo nella maniera ottimale raccontiamo al meglio la storia, le novità e i progetti di ogni singolo marchio. Ascoltiamo gli obiettivi dei nostri clienti, e assieme a loro costruiamo la miglior strategia media possibile».

GoNuts