Profline Srl, azienda leader nella distribuzione di componenti e accessori per biciclette, ha raggiunto un traguardo strategico di grande rilievo, siglando un accordo di distribuzione esclusiva per il mercato italiano con Goodyear Bicycle Tires. Uno dei marchi più iconici e storicamente significativi del settore coperture ciclo.
Questa collaborazione è destinata a consolidare in maniera significativa la posizione di entrambi i brand all’interno del dinamico mercato bike italiano.
Per Profline l’accordo rappresenta un punto fermo nella propria strategia di espansione, permettendo di ampliare la propria offerta con soluzioni di altissima qualità tecnica e di notevole prestigio.
Profline era presente all’ultimo Italian Bike Festival (foto Profline)Profline era presente all’ultimo Italian Bike Festival (foto Profline)
La vetrina di Misano
L’annuncio della nuova partnership fra Profline e Goodyear ha avuto luogo lo scorso 5 settembre a Misano, presso lo stand Profline all’Italian Bike Festival.
L’evento ha richiamato l’attenzione di numerosi visitatori, operatori specializzati e rappresentanti dei media, che hanno avuto l’opportunità di scoprire in anteprima il catalogo completo del brand statunitense e di analizzare le specifiche tecniche dei prodotti esposti.
Profline distribuirà i prodotti Goodyear nel mercato italiano (foto Profline)Profline distribuirà i prodotti Goodyear nel mercato italiano (foto Profline)
Una perfetta integrazione
Andrea Giacomini, CEO di Profline, ha espresso grande soddisfazione per l’accordo raggiunto con Goodyear, definendo un “traguardo significativo” l’aver ottenuto la rappresentanza del marchio americano per il mercato italiano.
Lo stesso Giacomini ha inoltre sottolineato la perfetta integrazione tra il know-how innovativo di Goodyear e la visione imprenditoriale di Profline. Una integrazione destinata ad avere successo come hanno confermato i primi feedback di visitatori e addetti ai lavori presenti a Misano.
I prodotti Goodyear Bicycle Tires saranno sicuramente in grado di rispondere efficacemente alle esigenze di un settore in rapida evoluzione, sempre più focalizzato su specializzazione e prestazioni elevate.
Profline fornirà anche un servizio di assistenza tecnica specializzato per rivenditori e utilizzatori finali (foto Profline)Profline fornirà anche un servizio di assistenza tecnica specializzato per rivenditori e utilizzatori finali (foto Profline)
Le potenzialità del mercato italiano
Alex Coventry, Market Manager EMEA di Goodyear Bicycle Tires, ha espresso la sua soddisfazione per l’intesa, evidenziando le grandi potenzialità del mercato italiano e la capacità di Profline di valorizzare in modo adeguato l’offerta del brand.
L’accordo di distribuzione garantirà la commercializzazione dell’intera gamma di pneumatici Goodyear Bicycle Tires attraverso la rete capillare di Profline. Oltre alla distribuzione, l’intesa include l’impegno a fornire un servizio di assistenza tecnica specializzato per rivenditori e utilizzatori finali, assicurando così un supporto completo e di alto livello su tutto il territorio nazionale.
La collaborazione mira a sfruttare al meglio il potenziale di crescita del mercato, unendo l’affidabilità di un marchio storico come Goodyear all’efficienza e alla profonda conoscenza del territorio da parte di Profline.
Il 2020 è un anno segnato dal Covid-19 che ha creato molti problemi. Ci siamo chiesti come sarà Eurobike, la fiera di settore più importante di europa.
Lightweight cambia tutto (o quasi) ed il risultato è superlativo. Meilestein ART, le ruote che rappresentano (anche) l'evoluzione del marchio.
MISANO ADRIATICO – Lightweight ha lanciato in modo ufficiale il nuovo sistema ruota. Si chiama Meilestein ART e rappresenta anche una sorta di evoluzione dell’azienda tedesca. Nuovi materiali e processi produttivi, rinnovate soluzioni di ingegneria ed entrano prepotentemente in gioco le analisi dettate dalla galleria del vento.
Meilestein ART ha un cerchio tubeless ready (non hookless, quindi perfettamente compatibile con camere d’aria e copertoncini), ha raggi tutti in carbonio innestati nel cerchio. Come vuole la tradizione Lightweight ed un mozzo in alluminio che funge anche da sede e punto di snodo dei profilati rim-to-rim. Vediamo la Meilestein ART nel dettaglio.
Tutto nuovo, tranne i caratteri della scrittaTutto nuovo, tranne i caratteri della scritta
Nuova ruota, stessa qualità artigianale Lightweight
Meilestein ART è un sistema completamente nuovo, sotto ogni punto di vista. E’ difficilmente accostabile alle ruote Lightweight del passato, ma la produzione fatta a mano e di qualità artigianale resta, un vanto per il marchio tedesco. Per Meilestein ART sono stati ripensati in toto i processi di studio, design e sviluppo, produzione, così come la posa delle pelli di carbonio.
E’ un esempio la tecnologia Alpha Rib, che in parte sfrutta le conoscenze ed il DNA del passato, una soluzione che apre nuove frontiere alla categoria e mai utilizzata in passato. I raggi in carbonio si innestano direttamente nel cerchio, non ci sono nipples ed elementi metallici e non si fermano al pari della parete superiore del cerchio, ma proseguono verso il basso. Ognuno dei 24 raggi è collegato (appoggiato) ad una sorta di paratia interna al cerchio, una membrana che sostiene, irrobustisce, bilancia e rende il prodotto unico.
Il cerchio è tubeless ready e non necessita del nastro plastico all’interno del canale (largo 22,9 millimetri). Significa che la Meilestein ART èottimizzata per gli pneumatici da 28, ma si configura in modo ottimale con le gomme da 30 e 32 (restando in un ambito dove è importante sfruttare a pieno le potenzialità delle Lightweight).
Giovanni Mastrosimone e Andrea Rovaris di Bike Passion, storico distributore di LightweightLa legatura dei raggiLe flange dove “appoggiano” i raggiI raggi interni appoggiati ad una membranaLe flange, non ricoperte dal carbonioI mozzi e le flange sono un blocco unicoScompare l’incrocio delle fibre di carbonio per il cerchioNon c’è bisogno del tubeless tapeMeccanica DT Swiss con sistema interno Rachet System EXPGiovanni Mastrosimone e Andrea Rovaris di Bike Passion, storico distributore di LightweightLa legatura dei raggiLe flange dove “appoggiano” i raggiI raggi interni appoggiati ad una membranaLe flange, non ricoperte dal carbonioI mozzi e le flange sono un blocco unicoScompare l’incrocio delle fibre di carbonio per il cerchioNon c’è bisogno del tubeless tapeMeccanica DT Swiss con sistema interno Rachet System EXP
Alte 40 millimetri e raggi in un pezzo unico
Larghezza interna ampia, perfettamente in linea con le richieste attuali di un mercato che si spinge sempre più verso le gomme grandi. Il cerchio delle ART è alto 45 millimetri ed è arrotondato, un design dettato anche dalla galleria del vento, soluzione che permette di “alleggerire” le fasi di guida, evitando che sia la ruota a comandare e dettare le linee di guida. Non è un dettaglio banale e secondario, considerando che una Lightweight è tanto performante, quanto apprezzata e desiderata da differenti tipologie di utenza. Sempre in merito al cerchio, c’è una finitura liscia, con il filato di carbonio non più intrecciato.
I raggi sono rim-to-rim, sono incrociati in seconda e nel punto di incrocio adottano la storica “legatura” di rinforzo, eseguita con una pelle di carbonio. Ogni singolo raggio parte da un punto del cerchio, senza interruzioni ed arriva dal lato opposto, un blocco unico. Ogni singolo profilato si appoggia (ed è incollato) alle flange del mozzo in alluminio. I due mozzi, anteriore e posteriore non hanno dimensioni oversize (non hanno le flange in carbonio), sono dotati di una buona efficienza aerodinamica e contribuiscono a contenere il valore alla bilancia, molto basso. 1190 grammi dichiarati per le ruote in messa su strada. I mozzi hanno la meccanica interna che si basa sul Rachet System DT Swiss. Il prezzo di listino è di quelli importanti e si spinge oltre i 6000 euro.
Le novità di GEKO Sport, che porta il suo brevetto e le soluzioni tecnologhe più avanzate, anche nei modelli di gamma intermedia
MISANO ADRIATICO – La prima volta che Gianni Bugno ha avuto a che fare con GEKO Sport, che si era rivolto a lui per testare i nuovi pantaloncini con il brevetto antiscivolo, la sua reazione è stata razionale e disarmante.
«Gli dissi che avevano scoperto l’acqua calda – sorride il due volte iridato – e in fondo mi meravigliai che nessuno ci fosse già arrivato. Questo è un grip incollato sulla parte esterna del fondello, che permette al corridore che si muove troppo di rimanere bello in posizione. Qualcosa in più per recuperare meglio, per fare un’azione migliore, per essere più performante. Usandoli, si percepiscono stabilità e un senso di sicurezza. Si evitano gli scivolamenti che ogni tanto ti possono portare a perdere l’equilibrio. Dicono che io non mi muovessi più di tanto, ma di certo è una soluzione davvero comoda».
Prima Stefano Zanatta, poi Bugno e alla fine il brevetto di Francesco Nardi è diventato una delle proposte più interessanti in tema di abbigliamento. Se si pensa che nel tentativo di non far muovere i cronoman sulla sella, qualcuno ricorse al biadesivo e qualcun altro ancora alla carta abrasiva (con lesioni gravi al soprassella), si capisce meglio la portata dell’idea GEKO.
Il sistema GEKO Sport si basa su una pellicola all’esterno del fondello che grippa con il rivestimento della sellaIl sistema GEKO Sport si basa su una pellicola all’esterno del fondello che grippa con il rivestimento della sella
Le novità GEKO a IBF
La loro presenza all’Italian Bike Festival ha richiamato ancora una volta l’attenzione. Anche perché nel frattempo dai modelli di vertice del catalogo, le soluzioni tecniche sono state veicolate verso una gamma media e più alla portata di tutti.
«A Misano – racconta Carlo Nardi, responsabile marketing dell’azienda veneta – abbiamo presentato due nuovi modelli da strada e da gravel, che integrano il sistema integrato GEKO in una fascia di prezzo intermedia. Poi abbiamo portato un nuovissimo modello, che abbiamo chiamato S3, pensato per elevare il comfort sotto tutti i punti di vista. Infatti è realizzato senza la cucitura centrale, per chi ricerca veramente la perfezione sotto tutti i punti di vista. Inoltre è arrivato il body GEKO One Race, altamente performante e costruito con quattro tessuti diversi super traspiranti, tasche posteriori e sistema brevettato».
Allo stand di GEKO a Misano, incontro curioso tra Francesco e Carlo Nardi (di spalle) con gli organizzatori della GF Fausto CoppiAllo stand di GEKO a Misano, incontro curioso tra Francesco e Carlo Nardi (di spalle) con gli organizzatori della GF Fausto Coppi
Cura dei dettagli e dei prezzi
Come succede quando si muovono i primi passi, la precedenza va inizialmente alla sostanza e poi si pensa alla forma. Messo a punto il sistema integrato con la striscia antiscivolo, quest’anno GEKO ha pensato anche al bell’aspetto e alla rifinitura dei dettagli ancora migliorabili.
«Quest’anno infatti – prosegue Nardi – abbiamo presentato alcuni nuovi accorgimenti grafici, come i dettagli in oro dei loghi e del sistema brevettato GEKO. Inoltra è una novità anche la possibilità di personalizzazione di tutti i nuovi modelli di fascia alta e intermedia. Il protagonista indiscusso dell’anno scorso era stato il modello da gravel, con il fondello pensato per lunghe distanze e assorbimento degli urti. In realtà era valido sia per strada sia per gravel, con la tasca laterale molto capiente posizionata più in alto sulla gamba, per impedire che il movimento della pedalata provocasse la fuoriuscita del contenuto. Questi componenti da top di gamma, come la tasca e la vestibilità, vengono poi riportati anche nei nuovissimi modelli di fascia intermedia e permettono quindi di avere il massimo del comfort e dei benefici del sistema anche in una fascia più intermedia».
I modelli topo di gamma GEKO Sport hanno il fondello Elastic InterfaceSui modelli gravel – GEKO ONE G1 come pure GEKO ONE MG1 – le stesse soluzioniI modelli topo di gamma GEKO Sport hanno il fondello Elastic InterfaceSui modelli gravel – GEKO ONE G1 come pure GEKO ONE MG1 – le stesse soluzioni
I prezzi, la descrizione dei materiali e i criteri per la scelta delle taglie sono riportati nel sito ufficiale. A titolo di esempio, possiamo anticipare che il modello GEKO ONE G1 da gravel, con fondello Elastic Interface® Gravel Performance e bretelle traspiranti e adattabili, costa 259 euro. Le stesse caratteristiche realizzative sono state riportate sul modello GEKO ONE MG1, che ha invece il fondello C-TECH Rosso Road Performance Force Hybrid 100% Made in Italy, e costa 159 euro.
ToFit porta all’Italian Bike Festival 2025 il meglio del made in Italy: body Butterfly, salopette Road e mantellina Prisma.
Ad Italian Bike Festival si scoprono anche aziende meno note al grande pubblico, ma capaci di proporre prodotti di altissimo livello. E’ il caso di ToFit, realtà veneta specializzata nell’abbigliamento tecnico da ciclismo (e non solo), che ha portato a Misano una gamma di capi curati nei dettagli e con un approccio sartoriale In apertura foto ToFit).
L’azienda, già partner di team femminili come la BePink, conferma il suo legame con il mondo delle corse e con il ciclismo di qualità. Allo stand, il responsabile marketing Alex Candian ci ha mostrato tre novità di punta: il body Butterfly, la salopette Road e la mantellina Prisma.
Tofit, il Body Butterfly: stile minimal e in generale un capo molto leggero, perfetto per correre e per l’estateSi vede in trasparenza la mano, segno che il Butterfly è davvero leggero e traspiranteTofit, il Body Butterfly: stile minimal e in generale un capo molto leggero, perfetto per correre e per l’estateSi vede in trasparenza la mano, segno che il Butterfly è davvero leggero e traspirante
Body Butterfly: DNA racing
Il Body Butterfly rappresenta uno dei prodotti di riferimento di ToFit. Pensato per chi cerca performance e stile, è un capo che unisce aerodinamica e comodità, con un design essenziale ma curato nei minimi particolari. La struttura è stata concepita per seguire le linee del corpo, con pannelli studiati per migliorare l’elasticità nei punti di maggiore movimento e garantire al tempo stesso una vestibilità precisa.
Il tessuto principale è un mix tecnico a rapida asciugatura, con una lavorazione che consente una buona traspirazione nelle giornate calde e mantiene stabile la temperatura corporea durante gli sforzi più intensi. La zip anteriore a tutta lunghezza è leggera e quasi impercettibile, mentre le cuciture piatte evitano qualsiasi frizione sulla pelle.
Il fondello, sviluppato per lunghe distanze, è integrato con la parte inferiore in modo da risultare naturale e stabile in sella. Le gambe hanno un grip in silicone a taglio vivo, che evita fastidiosi spostamenti durante la pedalata. Anche la parte superiore è progettata per rimanere aderente senza comprimere: le maniche con taglio laser si appoggiano perfettamente alla pelle, evitando l’effetto “ala” ad alte velocità.
A livello estetico, il Butterfly propone una grafica minimale, tipica dello stile ToFit, che lascia spazio al ciclista di esprimere la propria personalità con eleganza. Un body pensato per chi cerca un capo racing, senza rinunciare al comfort e alla praticità, adatto tanto alle gare quanto agli allenamenti più intensi.
In particolare ci ha catturato il colore total white che tanto scalpore aveva creato dopo il campionato il italiano professionisti, con il vincitore (Filippo Coca) che era vestito tutto di bianco e aveva riscosso un enorme successo.
La salopette road, disponibile in più colori. La calzata sulla gamba è assicurata da una banda in silicone sulla cosciaLa tasca laterale di cui si parlava per gel e piccole cartacceLa salopette road, disponibile in più colori. La calzata sulla gamba è assicurata da una banda in silicone sulla cosciaLa tasca laterale di cui si parlava per gel e piccole cartacce
Salopette Road: quella tasca…
Tra i prodotti più interessanti presentati a Misano, la salopette Road rappresenta la filosofia di ToFit: vestibilità perfetta, materiali di alto livello e cura del dettaglio. E’ una salopette progettata per garantire stabilità e supporto nelle uscite più lunghe, con un taglio ergonomico che asseconda la pedalata senza mai limitare i movimenti.
Il tessuto scelto ha un’elasticità calibrata, capace di adattarsi alle forme del ciclista senza eccessive compressioni. Allo stesso tempo, la sua densità aiuta a proteggere la muscolatura e a ridurre le micro-vibrazioni che si accumulano durante gli allenamenti. Le bretelle sono realizzate in rete elasticizzata, sottili e traspiranti, per distribuire in maniera uniforme la tensione sulle spalle senza creare punti di pressione. Le bretelle, di cui spesso poco si parla, sono ampie e super morbide e fanno sì che non ci siano punti di pressione a tutto vantaggio della comodità.
Il cuore del capo resta il fondello, sviluppato per affrontare lunghe ore in sella, come dicevamo. L’imbottitura differenziata offre un supporto mirato alle zone più delicate, mentre la scelta di materiali antibatterici assicura igiene e comfort anche dopo molte ore. La costruzione del fondello, integrata con il taglio della salopette, riduce gli attriti e contribuisce a mantenere una posizione stabile sulla sella.
Sul piano estetico, la Road segue la linea di sobrietà tipica di ToFit, con colori neutri e dettagli essenziali. Questo la rende facilmente abbinabile a maglie di qualsiasi tipo e perfetta sia per chi ama un look discreto sia per chi preferisce lasciare spazio alle grafiche dei capi superiori. Molto interessante la tasca laterale per riporre cartacce o gel. Una tasca super aerodinamica e minimal, ma davvero comoda.
La Prisma è disponibile in più colori, tutti “laminati” e particolariDa notare la foratura laterale per lo scarico dell’aria e l’umiditàLa Prisma è disponibile in più colori, tutti “laminati” e particolariDa notare la foratura laterale per lo scarico dell’aria e l’umidità
Mantellina Prisma: colori fashion
Infine, la Mantellina Prisma rappresenta un capo versatile e indispensabile per ogni ciclista. E’ una mantellina ultraleggera, pieghevole e facilmente riponibile in tasca, studiata per garantire protezione contro vento e umidità improvvisa.
La costruzione è essenziale ma estremamente funzionale: il tessuto esterno blocca l’aria e offre una barriera efficace contro acqua e umidità, mentre la parte posteriore leggermente più lunga copre meglio la zona lombare in posizione aerodinamica.
Dal punto di vista della traspirabilità, ToFit ha inserito inserti microforati nelle zone laterali, che permettono una buona ventilazione anche quando la mantellina è chiusa. Questo dettaglio riduce l’effetto “sudore interno” tipico di molti capi antivento, rendendo la Prisma un prodotto pratico anche per salite lunghe.
La vestibilità è aderente ma non costrittiva, con un taglio pensato per evitare svolazzamenti in discesa. Il colletto alto protegge da colpi d’aria, mentre la zip frontale consente una rapida apertura in caso di necessità. La grafica è lineare e pulita, disponibile in tonalità sobrie che si integrano facilmente con qualsiasi kit da ciclismo. Le maniche ben aderente al polso fanno sì che la mantellina non sia svolazzante.
Un capo leggero, compatto e funzionale, ideale per chi pedala in tutte le stagioni e non vuole farsi sorprendere dai cambiamenti del meteo. Con la Prisma, ToFit ha dimostrato di saper interpretare le esigenze reali del ciclista moderno, mantenendo la qualità artigianale che contraddistingue il marchio e propone colorazioni “laminate”, particolari, che ne fanno un capo di pregio sotto ogni punto di vista.
Il confine tra ingegneria ciclistica e arte si assottiglia sempre più. La dimostrazione arriva direttamente dall’Italia, dove Merida ha presentato la Scultura 9000 Special Edition, una bici da corsa che è molto più di un semplice mezzo per macinare chilometri. Si tratta di una vera e propria opera d’arte in… movimento, un pezzo unico e irripetibile destinato a chi cerca non solo prestazioni eccellenti, ma anche una forte identità estetica.
Lanciata in occasione dell’ultimo Italian Bike Festival a Misano Adriatico, questa bici è un omaggio all’artigianato e alla creatività. La sua unicità risiede nella tecnica di verniciatura, un processo di “hydro dripping” che rende ogni telaio una tela astratta. Colori liquidi, sfumature imprevedibili e gocciolamenti che ricordano le tele di Pollock trasformano la fibra di carbonio in un’opera d’arte moderna. Non ci sono due telai uguali: ogni pezzo è una creazione esclusiva.
Il telaio della Merida Scultura 9000 Special Edition è verniciato con la tecnica dell’hydro drippingIl telaio della Merida Scultura 9000 Special Edition è verniciato con la tecnica dell’hydro dripping
100% verniciate in Italia
Dietro l’effetto visivo mozzafiato c’è un lavoro artigianale meticoloso, realizzato in un laboratorio specializzato in Italia. Il processo è affascinante: pigmenti acrilici attentamente selezionati vengono depositati su una vasca d’acqua. Qui si mescolano liberamente, creando trame astratte in continua evoluzione. Il telaio viene poi immerso con cura, permettendo ai colori di aderire in modo unico e imprevedibile. Una volta estratto e asciugato, il capolavoro viene sigillato con una vernice trasparente, garantendo durabilità e protezione. Questo processo non compromette in alcun modo le caratteristiche aerodinamiche o le performance del telaio.
La Merida Scultura 9000 Special Edition è un progetto pensato in esclusiva da Merida Italy per il mercato italiano, un’ulteriore dimostrazione dell’attenzione che il brand dedica al suo affezionato pubblico. Gli acquirenti hanno dunque l’opportunità di personalizzare la propria bici, scegliendo la combinazione cromatica che più li rappresenta, e trasformando il proprio telaio in una vera e propria espressione di sé.
I tecnici Merida hanno lavorato a fondo per realizzare una delle bici da strada più apprezzate del brand: la Scultura 9000I tecnici Merida hanno lavorato a fondo per realizzare una delle bici da strada più apprezzate del brand: la Scultura 9000
Performance e design si fondono
Alla base di questa edizione speciale c’è la consolidata piattaforma della Scultura 9000, una delle bici da strada più apprezzate di Merida. Il telaio in carbonio CF5 rappresenta il vertice dell’ingegneria del brand, offrendo un equilibrio perfetto tra rigidità, leggerezza e comfort. Le geometrie sono state ottimizzate per garantire massima aerodinamica e controllo in ogni condizione. Nonostante l’aggiunta di una dimensione artistica, la bici mantiene intatto il suo DNA da pura fuoriserie, con soluzioni tecniche di altissimo livello.
L’idea che sta dietro a questa iniziativa è semplice ma rivoluzionaria: il telaio non è solo una struttura tecnica, ma anche un elemento distintivo e personale. Con la Scultura 9000 Special Edition, Merida invita i ciclisti a spingersi oltre il concetto di performance, abbracciando una visione in cui la bici è sia un’estensione del proprio corpo che un’espressione della propria personalità.
Questo lancio celebra anche la storia e i valori di Merida, un’azienda fondata nel 1972 da Ike Tseng a Taiwan. Il nome, che in cinese significa “fare solo prodotti di alta qualità per consentire a chiunque di raggiungere i propri traguardi”, riassume perfettamente la filosofia del brand. Con un centro di ricerca e sviluppo in Germania, e una produzione all’avanguardia a Taiwan, Merida conferma come l’innovazione possa andare di pari passo con l’arte.
MISANO ADRIATICO – Bioracer è una delle aziende storiche del panorama ciclistisco, una delle primissime a far collimare la tecnologia del tessuto, la ricerca aerodinamica applicata ai capi tecnici, ad investire importanti risorse nell’evoluzione dei capi stessi. L’azienda belga ora sbarca ufficialmente in Italia, vogliamo capire perché solo ora.
Abbiamo intervistato Marco Pancari, operation manager della filiale italiana dell’azienda che nasce nel 1986 in Belgio a Tessenderlo, nel cuore dell’attuale Bike Valley (dove ha sede anche Ridley e la sua galleria del vento). Bioracer ha sempre confermato la sua forza in diverse zone dell’Europa, ma la presenza in Italia si è palesata a spot. Eppure il know-how che mette sul piatto è di quelli importanti. Collaborazioni con team nazionali ed atleti (Ganna ad esempio, coinvolto nello sviluppo del body che lo ha portato al record dell’Ora, all’epoca Bioracer era partner del Team Ineos-Grenadiers) che hanno fatto incetta di risultati in ogni angolo del globo. Ampia offerta di capi tecnici custom mutuati direttamente dalle linee sviluppate per i professionisti. Entriamo nel dettaglio dell’intervista.
Marco Pancari durante l’IBF di MisanoMarco Pancari durante l’IBF di Misano
Finalmente Bioracer sbarca ufficialmente anche in Italia. Perché solo ora?
Bioracer ha sempre avuto una forte presenza in Europa, ma abbiamo voluto aspettare il momento giusto per entrare nel mercato italiano con una struttura solida e una strategia chiara. L’Italia è un paese chiave per il ciclismo e ora siamo pronti a offrire un’esperienza diretta, personalizzata e all’altezza delle aspettative dei ciclisti, ma anche dei dealer italiani.
Tutto nasce da qui, dalla valutazione biomeccanica, la passione di Raymond Vanstraelen (foto Bioracer)Tutto nasce da qui, dalla valutazione biomeccanica, la passione di Raymond Vanstraelen (foto Bioracer)
La filiale italiana avrà una sua autonomia, oppure dipenderà dal Belgio?
La filiale italiana opererà con un alto grado di autonomia, pur mantenendo un forte legame strategico con la sede centrale in Belgio. Questo ci permette di adattarci alle specificità del mercato italiano, mantenendo al contempo la coerenza, la qualità e l’innovazione che contraddistinguono il brand Bioracer.
Vi siete posti degli obiettivi e avete tracciato un percorso di crescita?
Assolutamente sì. Il nostro obiettivo è diventare il punto di riferimento per l’abbigliamento tecnico da ciclismo in Italia, sia per i team che per gli appassionati. Abbiamo un piano di crescita che include lo sviluppo della rete commerciale, l’apertura di showroom locali su tutto il territorio italiano e il rafforzamento delle collaborazioni con atleti e squadre locali.
La galleria del vento che ha sede nella Bike Valley (foto Bioracer)La galleria del vento che ha sede nella Bike Valley (foto Bioracer)
Cosa rappresenta Bioracer per la categoria dei capi tecnici dedicati al ciclismo? Customizzato incluso?
Bioracer è sinonimo di performance, innovazione e personalizzazione da oltre 40 anni. I nostri capi tecnici sono progettati per ottimizzare l’aerodinamica, il comfort e la resa dell’atleta. Il servizio custom è uno dei nostri punti di forza. Offriamo soluzioni su misura che uniscono tecnologia e identità visiva, ideali per team e brand che vogliono distinguersi.
PROTOLab, orgoglio dell’azienda per ricerca e sviluppo (foto Bioracer)PROTOLab, orgoglio dell’azienda per ricerca e sviluppo (foto Bioracer)
Tecnologia e capi d’abbigliamento, aerodinamica. Bioracer può essere e restare un riferimento?
Sì e lo dimostriamo ogni giorno investendo in ricerca e sviluppo. Collaboriamo con ingegneri, biomeccanici e atleti per creare capi che migliorano le prestazioni. Il nostro PROTOLab in Belgio è tra i più avanzati in Europa. Continueremo a innovare per mantenere la leadership nel settore. Possiamo contare sull’accesso diretto all’Areo Performance Lab, l’innovativa galleria del vento presente nella Bike Valley.
Ganna, Bioracer e lo storico record dell’OraGanna, Bioracer e lo storico record dell’Ora
L’azienda è da sempre legata ad alcuni team nazionali, è sbarcata nel WorldTour al fianco di Ineos, qual è la situazione attuale e quale sarà la strategia futura?
Le collaborazioni con i team evolvono in base a strategie e obiettivi condivisi. Attualmente Bioracer è fornitore del team francese Total Energies Pro Cycling. La partnership con Ineos Grenadiers è stata un capitolo importante che ha rafforzato la nostra visibilità a livello globale. Insieme a Belgian Cycling, abbiamo portato queste esperienze in nuove collaborazioni con altri team professionistici e nazionali quali il German Cycling, che si allineano perfettamente con la nostra visione futura.
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In occasione del recente Italian Bike Festival, il brand veneto Northwave ha svelato in anteprima la propria collezione Spring/Summer 2026, segnando l’inizio di una vera e propria nuova era. Questo progetto rivoluzionario ridefinisce la gamma “high-end” del marchio, introducendo la Extreme Line come manifesto di innovazione e prestazioni di altissimo livello. Un’anticipazione che ha acceso l’entusiasmo di addetti ai lavori e appassionati è stata la presentazione proprio a Misano Adriatico della nuova calzatura top di gamma per l’off-road: la Extreme X, attesa sul mercato all’inizio del nuovo anno.
Il 2026 di Northwave non si limita a nuovi prodotti, ma introduce una struttura di collezione completamente inedita. Durante l’anteprima tenutasi allo stand NW a IBF, il brand ha svelato due linee distinte, pur mantenendo un dialogo continuo con il proprio ricco “heritage”. La prima, la Extreme Line, incarna l’essenza stessa della prestazione e dell’aspirazione, abbracciando ogni disciplina del ciclismo: strada, mtb e gravel.
Da destra, Niccolò Mattos, Brand Manager Northwave, con David Evangelista Head of Communication di Vitesse Europe con in mano una calzatura modello RevolutionDa destra, Niccolò Mattos, Brand Manager Northwave, con David Evangelista Head of Communication di Vitesse Europe con in mano una calzatura modello Revolution
Extreme? Un’esperienza…
Più che una semplice collezione, Extreme rappresenta il vero punto di riferimento dell’innovazione Northwave. È l’espressione di un modo di vivere il ciclismo che affonda le radici nella storia dell’azienda e negli atleti che ne hanno segnato il successo. Con una visione proiettata alla performance, e alla contemporaneità, la Extreme Line si distingue immediatamente per la sua forte impronta creativa e un’estetica inconfondibile. Ogni singolo prodotto è un concentrato di tecnologia e design, pensato per farsi riconoscere e apprezzare dai ciclisti più esigenti.
L’attuale catalogo Extreme include la Veloce Extreme, la calzatura road ad altissime prestazioni che continua a pedalare nel WorldTour e a conquistare il cuore degli appassionati. Nei prossimi mesi, a questa autentica… campionessa si affiancherà la nuovissima Extreme X, la scarpa da fuoristrada per eccellenza, pensata per il cross country, il marathon e il fast gravel.
Un punto di forza delle nuove scarpe firmate Northwave sta nella suole e nella sua alta rigiditàUn punto di forza delle nuove scarpe firmate Northwave sta nella suole e nella sua alta rigidità
Una nuova frontiera per l’off-road
Fin dai primi mesi del 2026, la Extreme X diventerà il nuovo punto di riferimento per atleti e team Northwave nel mondo del fuoristrada. Nata dall’eredità di successi costruita con il “know-how” e l’approccio innovativo dell’azienda italiana, questa calzatura promette di alzare l’asticella delle prestazioni.
Tra i suoi punti di forza spicca la suola Hyperlight HT, un’evoluzione di quella sviluppata per la Veloce Extreme. Questa suola, caratterizzata dall’inconfondibile “high-tail” in carbonio, porta nel mondo “off-road”la stessa eccezionale trasmissione di potenza e reattività già apprezzate su strada. La Extreme X è la prova della capacità di Northwave di trasformare la propria visione in soluzioni concrete per chi cerca il massimo della performance.
Accanto alla Extreme Line, Northwave propone anche la Core Line, una gamma sempre più ricca, in grado di rispondere alle esigenze di qualsiasi ciclista. Entrambe le linee, Extreme e Core, sono accomunate da un approccio stilistico e di design fortemente identitario, che rispecchia la passione e la competenza del brand.
La nuova collezione Extreme Spring/Summer 2026 sarà disponibile nei negozi a partire dai primi mesi del 2026.
Mattia Gaffuri ha iniziato a pedalare tra i pro' con la Polti-VisitMalta. Lo abbiamo incontrato agli europei gravel. Piedi per terra, voglia di imparare
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L'Italian Bike Festival ci ha permesso di ammirare i modelli di punta di Gusto: Duro Evo e Cobra Evo, e di scoprire un'importante novità
MISANO ADRIATICO – Gusto Bike continua a percorrere la strada che ha portato questo marchio taiwanese a essere conosciuto e affermato anche nel Vecchio Continente. L’Italian Bike Festival ci ha confermato che le certezze firmate Gusto rimangono i due modelli di punta: Duro Evo e Cobra Evo. Due modelli capaci di regalare prestazioni di alto livello e accessibili a tutti, tecnica e qualità di costruzione del telaio uniche al servizio di chi ama pedalare e sfidare i propri limiti.
Tadej Pogacar ha corso e vinto il Tour de l’Avenir da under 23 con una bici GustoTadej Pogacar ha corso e vinto il Tour de l’Avenir da under 23 con una bici Gusto
Novità
Gusto cresce e diventa un marchio sempre più importante e presente anche all’interno del mercato europeo. Una crescita che ha portato alla decisione di aprire la prima sede in Europa, precisamente in Slovenia, territorio legato a doppia mandata con la storia di Gusto.
«Una delle novità più importanti è l’apertura della prima sede europea – racconta Cosma Pironti, Senior Manager Italia per Gusto Bike – in Slovenia. Un Paese che ha stretto ancora di più il suo legame con il marchio Gusto e che ci ha permesso di rafforzare la nostra presenza sul mercato europeo. Vogliamo essere più vicini ai mercati aperti qui e sui quali lavoriamo molto bene: Italia, Spagna, Germania, Benelux e Slovenia stessa. Nel mese di settembre siamo arrivati anche in Inghilterra.
«In questo modo possiamo garantire un servizio migliore – continua Pironti – con tempi di consegna più rapidi e un’assistenza capace di lavorare in pochi, anzi pochissimi giorni. Una capillarità sul territorio europeo per dimostrare che Gusto è un marchio attivo e presente».
Il telaio dei modelli Cobra Evo e Duro Evo sono realizzato con fibra di carbonio T1000Per la sella Gusto ha scelto di montare il modello NDR di PrologoIl telaio dei modelli Cobra Evo e Duro Evo sono realizzato con fibra di carbonio T1000Per la sella Gusto ha scelto di montare il modello NDR di Prologo
Le certezze
Per Gusto Bike il presente prende il nome dei due modelli di punta: Duro Evo e Cobra Evo. Stiamo parlando di due biciclette con un telaio costruito con fibra di carbonio T-1000 ad alto modulo. Gli ingegneri di Gusto hanno sviluppato una tecnologia esclusiva che unisce le qualità della fibra di carbonio Innegra, le capacità di assorbimento del Latex e il T1000.
Il telaio realizzato risulta straordinariamente rigido, quindi capace di trasferire a terra tutta la potenza impressa dal ciclista sui pedali. Allo stesso tempo, però, la stabilità in ogni momento di guida è massima.
Gusto ha lanciato una promozione che per la Duro Evo Elite a un prezzo davvero vantaggiosoGusto ha lanciato una promozione che per la Duro Evo Elite a un prezzo davvero vantaggioso
Duro Evo e Cobra Evo
E’ il modello che viene utilizzato dai ragazzi del team continental Pogi’s Team Gusto Ljubljana ed è a suo agio su ogni tipo di percorso: sia nelle volate più intense che nelle giornate lunghe e impegnative. Il passaggio interno dei cavi garantisce un design unico e una resistenza aerodinamica bassa, questo è possibile grazie anche a un tubo obliquo robusto e resistente. Un altro punto forte della Duro Evo è il movimento centrale allargato e al design del fodero orizzontale posteriore, nessuna dispersione di potenza. Questo tipo di design massimizza l’efficienza e la trasmissione della potenza, mantenendo leggerezza e aerodinamicità. Inoltre Gusto ha lanciato un’offerta speciale per la versione Duro Evo che monta gruppo Shimano 105 meccanico a 12 velocità, ruota Attaque con profilo da 50 millimetri e manubrio integrato, sempre Attaque, al prezzo di 2.350 euro. Offerta disponibile fino a esaurimento scorte.
La Cobra Evo, invece, unisce semplicità ed eleganza. Il passaggio dei cavi completamente integrato e il design aerodinamico del telaio riducono la resistenza e offrono prestazioni aerodinamiche eccezionali, migliorando la capacità della bici di tagliare il vento. Inoltre il disegno del tubo orizzontale consente alla bici di adattarsi perfettamente all’altezza e alla forma di qualsiasi persona, consentendo al ciclista di pedalare in modo aggressivo e sicuro in qualsiasi tipo di percorso.
Misano e il suo circuito saranno il contesto unico che ospiterà l'IBF, Mauro Sanchini ci racconta il territorio e il rapporto tra bici e motoMisano e il suo circuito saranno il contesto unico che ospiterà l'IBF, Mauro Sanchini ci racconta il territorio e il rapporto tra bici e moto
Il recente Italian Bike Festival non è stato solo un’occasione per ammirare le ultime novità del settore ciclistico, ma anche un palcoscenico per esperienze uniche e personalizzate. Tra gli stand, a catturare l’attenzione dei ciclisti, è stato quello di Dmt, il marchio di calzature noto per la sua innovazione e l’attenzione ai dettagli. Oltre ad essere quello che fornisce le scarpe ad un certo Tadej Pogacar… L’azienda veronese ha offerto un servizio di prova calzata completamente rinnovato, un’iniziativa che va ben oltre la semplice vendita e punta a creare un legame profondo con il cliente finale.
Per capire meglio la filosofia dietro questa scelta, abbiamo scambiato qualche considerazione con Andrea Saporetti, Digital Project Manager di Dmt.
A destra Andrea Saporetti, Digital Project Manager Dmt insieme a Nicola MinaliA destra Andrea Saporetti, Digital Project Manager Dmt insieme a Nicola Minali
Andrea, l’iniziativa della prova calzata non è una novità assoluta per Dmt. Da quanto tempo la portate avanti e qual è l’obiettivo principale?
Siamo un marchio che da sempre mette al centro il ciclista. Per noi è fondamentale far conoscere i nostri prodotti direttamente a chi li userà. Da un paio d’anni abbiamo sviluppato questa iniziativa per creare un contatto diretto con l’utilizzatore finale e per farci conoscere meglio. Vogliamo offrire qualcosa di diverso rispetto agli altri brand, un’esperienza che sia davvero “premium”. Non si tratta solo di provare una scarpa, ma di entrare in contatto con il mondo Dmt e con il nostro personale, che ha una profonda conoscenza dei prodotti. L’Italian Bike Festival, in particolare, è l’evento principe per numeri e tipologia di pubblico, quindi rappresenta per noi l’occasione perfetta per implementare questo tipo di iniziative e far crescere la nostra community.
Avete portato al festival un approccio molto tecnologico. Ci può raccontare di più sugli strumenti che avete utilizzato?
Assolutamente. Volevamo rendere l’esperienza non solo personalizzata, ma anche all’avanguardia. Abbiamo portato il nostro configuratore 3D, che permette di visualizzare e personalizzare i nostri modelli. Ma la vera novità è stato un “tool digitale” che stiamo testando, sviluppato con l’intelligenza artificiale. Funziona in modo molto semplice ma efficace: dopo aver scattato alcune foto al piede e risposto a poche domande, il sistema consiglia la taglia più adatta. Questo ci permette di fornire un servizio preciso e di lasciare al cliente un’indicazione utile per il futuro. L’integrazione della tecnologia è per noi un passo cruciale per migliorare il servizio e offrire un valore aggiunto.
L’idea del fitting labs, semplice ma molto efficace è stata ben accolta dai clientiL’idea del fitting labs, semplice ma molto efficace è stata ben accolta dai clienti
Oltre alla tecnologia, quali sono stati gli altri elementi che hanno reso questa esperienza così speciale?
Direi che la cura nella presentazione e la presenza di figure chiave sono stati decisivi. Avevamo un team di quattro persone che si alternavano, garantendo un servizio costante e di alta qualità. Eravamo molto contenti di avere con noi anche Nicola Minali, ex professionista e nostro responsabile di ricerca e sviluppo. La sua enorme esperienza è stata messa a completa disposizione dei ciclisti. Chi ha provato le nostre scarpe ha avuto l’opportunità di confrontarsi con un professionista che conosce il prodotto in ogni suo dettaglio. Questo aggiunge un valore inestimabile all’esperienza.
I risultati sono stati all’altezza delle aspettative?
Sì, i risultati hanno superato ogni nostra aspettativa. Abbiamo portato 22 paia di Pogi’s Superlight, coprendo tutta la scala taglie dalla 37 alla 49. In tre giorni abbiamo realizzato circa 500 prove, un vero record. Ogni prova è durata in media dai 5 ai 6 minuti, un tempo perfetto per un’analisi approfondita ma senza lunghe attese. Dopo ogni utilizzo, ogni scarpa è stata accuratamente igienizzata dal nostro personale. Per ringraziare tutti coloro che hanno partecipato, abbiamo omaggiato un paio di calzini Dmt, gli stessi indossati nella prova calzata: un piccolo gesto per lasciare un ricordo concreto dell’esperienza.
I clienti hanno potuto provare a trovare la taglia ideale a seconda delle diverse esigenzeI clienti hanno potuto provare a trovare la taglia ideale a seconda delle diverse esigenze
Ci sono stati feedback particolari da parte dei ciclisti?
Molti ci hanno detto che è stata un’esperienza nuova, soprattutto per chi si avvicinava al nostro marchio per la prima volta e magari non aveva un rivenditore specializzato vicino a casa. Questo servizio colma una lacuna e ci permette di raggiungere un pubblico più ampio. Le persone apprezzano la professionalità, il consiglio mirato e il fatto di poter toccare con mano la qualità dei nostri prodotti. Vedere la soddisfazione sui volti dei ciclisti ci ha confermato che stiamo andando nella direzione giusta.
Avete promosso l’iniziativa in modo specifico?
Sì, la promozione è stata un elemento chiave del nostro successo. Abbiamo pubblicizzato l’evento di prova calzata direttamente sul nostro sito web, invitando i nostri clienti e fan a prenotare un appuntamento. La risposta è stata incredibile. Molte prenotazioni sono arrivate online, il che ci ha permesso di gestire al meglio i flussi di persone e di ridurre i tempi di attesa. Tuttavia, abbiamo anche lasciato aperta la possibilità di prenotare sul posto, qualora si trovasse uno spazio libero, per accogliere chi non aveva avuto modo di organizzarsi in anticipo. Questo approccio ibrido, che unisce la pianificazione digitale alla flessibilità dell’evento fisico, si è rivelato vincente.
Dmt ha portato 22 paia di Pogi’s Superlight, coprendo tutta la scala taglie dalla 37 alla 49Dmt ha portato 22 paia di Pogi’s Superlight, coprendo tutta la scala taglie dalla 37 alla 49
Si può dire che questa iniziativa sia stata un investimento strategico per il marchio Dmt?
Assolutamente sì. Per noi non si tratta solo di vendere scarpe, ma di costruire una “fan base” solida e fedele. L’iniziativa della prova calzata è stata lo strumento ideale per raggiungere questo obiettivo. Offrire un’esperienza di questo livello, con la consulenza di professionisti come Nicola Minali e l’utilizzo di strumenti tecnologici avanzati, ci ha permesso di differenziarci. Molti visitatori non hanno solo provato le scarpe, ma sono entrati in contatto con la filosofia del nostro brand. Hanno capito che dietro ogni nostro prodotto c’è ricerca, sviluppo e un’attenzione maniacale ai dettagli. Il calzino omaggio, oltre a essere un piccolo regalo, è un simbolo della cura che mettiamo in ogni interazione. Si tratta di un investimento a lungo termine per la crescita del nostro marchio e per la fidelizzazione dei clienti. Le 500 prove effettuate in tre giorni ci dimostrano che il pubblico è desideroso di questo tipo di esperienzee che la nostra strategia è efficace. Siamo convinti che questo tipo di eventi diventeranno sempre più importanti per Dmt e per il settore del ciclismo in generale.