Gemelli Bessega, Biesse Carrera Premac 2025

I gemelli Bessega un anno dopo: ora pro’ con Basso e Zanatta

12.11.2025
5 min
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Al momento Stefano Zanatta ha già a che fare con dei giovani, ma questa volta nel ruolo di nonno. Gli impegni ciclistici non finiscono mai, tuttavia al momento basta un computer per iniziare a pensare ai prossimi impegni. Si partirà con il classico ritiro di dicembre, anche se l’hotel di Oliva, in Spagna, che solitamente ospitava i corridori della Polti VisitMalta quest’anno è stato prenotato da altri team. 

«Ivan Basso e Alberto Contador stanno cercando la soluzione alternativa – dice Zanatta – di certo non mancano le strutture in Spagna, quindi troveremo sicuramente qualcosa che fa al caso nostro. Per il resto la formazione per il 2026 è pronta, siamo pronti a partire. Rispetto alla stagione appena conclusa avremo quattro atleti in più, ci sarebbe stata la possibilità di prenderne altri ma dobbiamo fare i conti con calendari e inviti».

Calendari e regole

Il roster della Polti VisitMalta per la stagione che verrà è al completo e la cosa che risalta all’occhio è la presenza di tanti giovani che potrebbero ancora rientrare nella categoria under 23. 

«Sarebbero sei in totale – continua il diesse trevigiano – e per un momento abbiamo anche pensato di fare attività under 23 con loro, ma con la nuova regola UCI non sarà possibile. Per fortuna il calendario italiano vede qualche nuova corsa in più indetta dalla Lega Ciclismo Professionistico. Questo per squadre come la nostra è un bell’aiuto nel fare attività e nel programmarla, anche perché c’è l’accordo che le squadre iscritte alla Lega potranno correre tutti gli appuntamenti. Per il resto aspettiamo le solite wild card di RCS, con la speranza di avere risposte in tempi più brevi rispetto allo scorso anno».

Gabriele Bessega insieme a Marco Milesi, Biesse Carrera 2025
Nel 2025 Gabriele Bessega ha vinto diverse corse, qui alla Milano-Busseto (Photors.it)
Gabriele Bessega insieme a Marco Milesi, Biesse Carrera 2025
Nel 2025 Gabriele Bessega ha vinto diverse corse, qui alla Milano-Busseto (Photors.it)
Tra questi sei giovani ci sono i gemelli Bessega: Tommaso e Gabriele…

Li seguiamo da quando erano al secondo anno juniores ed erano entrati nell’orbita della Fundacion Contador (il team U23 dov’è cresciuto anche Piganzoli, chiuso lo scorso anno, ndr). Ricordo di averli conosciuti al primo ritiro a Oliva tra fine 2022 e inizio 2023, mi hanno subito colpito per il fisico e le potenzialità dimostrate. Si sono dimostrati fin da subito anche due ragazzi di carattere, non avevano paura di nulla.

Con voi hanno fatto un percorso di due anni da under 23, com’è andato?

Tommaso ha dimostrato di essere un corridore in grado di esprimere grande potenza, per me potrebbe diventare un buon velocista. Gabriele allo stesso modo ha ottime doti di forza ma è più scalatore. Di sicuro sono due corridori che non si risparmiano in gara, hanno tanta ambizione e una grande determinazione. 

Gabriele Bessega, Biesse Carrera 2025
Gabriele Bessega, qui in azione, ha mostrato di avere doti più da scalatore
Gabriele Bessega, Biesse Carrera 2025
Gabriele Bessega, qui in azione, ha mostrato di avere doti più da scalatore
Il loro cammino con voi si è interrotto per una stagione, visto che nel 2025 hanno corso in Biesse Carrera Premac…

Vero e credo che l’anno in più da under 23 abbia fatto bene a entrambi. Si sono messi alla prova in gare con i professionisti e allo stesso modo hanno avuto la possibilità di correre per vincere, aspetto non secondario. A mio avviso sarebbero stati pronti per passare pro’ anche a fine 2024 ma l’attesa ha dato modo di vederli maturare ulteriormente.

Sotto quali aspetti?

La gestione della corsa. Poi hanno avuto modo di formarsi ancora per quanto riguarda le loro potenzialità. Insomma, sfruttare le occasioni. In questo 2025 hanno corso creandosi le chance di vittoria e non correndo con attendismo

Tommaso Bessega, Biesse Carrera 2025 (foto Camilla Santaromita Villa)
Secondo Zanatta Tommaso Bessega ha doti da velocista (foto Camilla Santaromita Villa)
Tommaso Bessega, Biesse Carrera 2025 (foto Camilla Santaromita Villa)
Secondo Zanatta Tommaso Bessega ha doti da velocista (foto Camilla Santaromita Villa)
Vincere aiuta a vincere…

Certamente, per un giovane il passaggio prematuro può essere un’arma a doppio taglio. Se si perde l’abitudine a lottare e cercare la vittoria poi è difficile riallacciare il filo. Vero che il ciclismo moderno offre tante occasioni con calendari sempre più ricchi, ma serve continuità. Non basta farlo una volta all’anno. 

Si sono avvicinati ancora di più al mondo dei professionisti?

Hanno fatto vedere di poter fare un passo ulteriore, tocca a loro andare dal 99 per cento al 100 per cento. A ventuno anni corri inseguendo i sogni, ed è giusto che sia così. Quando passi professionista diventa un lavoro e ci sono da fare dei passaggi piccoli ma determinanti. Servono metodo, disciplina e attenzione ai dettagli. I gemelli Bessega sono ragazzi intelligenti, sanno cosa fare (i due sono insieme nella foto Instagram di apertura, ndr).

Gemelli Bessega, Biesse Carrera Premac 2025
Gemelli Bessega hanno un legame forte ma allo stesso tempo amano sfidarsi e migliorarsi a vicenda (foto Rodella)
Gemelli Bessega, Biesse Carrera Premac 2025
Gemelli Bessega hanno un legame forte ma allo stesso tempo amano sfidarsi e migliorarsi a vicenda (foto Rodella)
E’ il momento anche di smetterla di essere “i gemelli Bessega” e diventare Gabriele e Tommaso?

Ora serve capire che strada possono intraprendere singolarmente. Le differenze tecniche ci sono e le abbiamo già intraviste, anche loro se ne sono resi conto. Entrambi sanno anche che non potranno più correre insieme tutte le volte.

Nuovo inizio alla Biesse-Carrera: i gemelli Bessega raccontano

30.01.2025
5 min
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I gemelli Bessega sono tornati a correre con un team italiano: Gabriele e Tommaso saranno due atleti della Biesse Carrera Premac. Alla fine della stagione 2022 erano passati under 23 con la Eolo-Kometa U23 (poi diventata Team Polti Kometa U23). La decisione da parte di Ivan Basso e Fran Contador di chiudere la squadra a favore di una formazione juniores ha costretto i due gemelli lombardi a cercare una nuova sistemazione. E’ stato facile allora riprendere la strada di casa, tornando a gareggiare vicino a dove tutto era iniziato. 

Il periodo a cavallo tra gennaio e febbraio i corridori della Biesse-Carrera-Premac lo stanno passando in ritiro in Spagna. Andiamo a fare un bilancio con loro di questi due anni vissuti nel team under 23 di Ivan Basso e cosa rappresenta per loro il ritorno in Italia. 

Gabriele Bessega nei due anni passati nel team U23 di Basso e Contador ha detto di aver imparato un metodo di lavoro
Gabriele Bessega nei due anni passati nel team U23 di Basso e Contador ha detto di aver imparato un metodo di lavoro

La versione di Gabriele

Il primo dei fratelli con il quale parliamo è Gabriele, dei due è quello che ha ottenuto dei buoni piazzamenti ma qualche vittoria in meno. Lui parla al plurale, anche se poi andremo ad ascoltare anche la voce di Tommaso, che al momento della chiamata si trova nella stanza accanto. 

«Per noi – dice Gabriele Bessega – e per me, sono stati due anni di crescita sia personale che formativa. Sono migliorato anche dal punto di vista prestazionale, ma il più grande passo in avanti sento di averlo fatto nell’imparare un metodo di lavoro. Non siamo riusciti a passare nella professional (la Polti VisitMalta, ndr) ma siamo arrivati alla Biesse per meritarcelo. Grazie al periodo con la Eolo-Kometa sento di aver imparato a essere professionale: nello strutturare gli allenamenti, nel correre e come comportarmi con i compagni in gara. Il passo in avanti rispetto agli anni da juniores è stato netto».

Il calendario spagnolo ha permesso ai fratelli Bessega di correre molte gare a tappe
Il calendario spagnolo ha permesso ai fratelli Bessega di correre molte gare a tappe

Calendario

Gabriele e Tommaso Bessega hanno corso molto in Spagna, disputando diverse gare a tappe di livello nazionale. Sono venuti poco in Italia, e anche in quel caso le gare a cui hanno preso parte erano nazionali. 

«Sicuramente ci è mancato fare delle esperienze di calibro internazionale – continua Gabriele Bessega – anche se la squadra è andata all’estero, noi non siamo stati selezionati. Però il livello dei corridori nelle corse spagnole è alto, basta vedere cosa ha fatto Pablo Torres. Di certo i percorsi non erano i più adatti alle mie caratteristiche, ma i risultati sono arrivati. Sicuramente nei due anni in Spagna ho imparato a correre e disputare gare a tappe, cosa che in Italia si fa più fatica a fare».

Tommaso Bessega è riuscito a raccogliere più risultati rispetto al fratello, per lui tre vittorie nei due anni in Spagna
Tommaso Bessega è riuscito a raccogliere più risultati rispetto al fratello, per lui tre vittorie nei due anni in Spagna

La voce di Tommaso

Chiusa la prima chiamata il telefono passa nella stanza vicina, dove ci attende Tommaso Bessega al quale chiediamo subito cosa prova ad allenarsi in Spagna con una maglia diversa da quella che era abituato a indossare a queste latitudini.

«Pedalare intorno a Denia, dove ci troviamo – racconta – è sempre bello. Poi con che maglia cambia poco, questa stagione la vedo come una nella quale devo crescere e maturare. Sono felice di essere alla Biesse-Carrera perché la ritengo una delle realtà italiane più attrezzate, forse la migliore. In Polti ho scoperto i miei punti forti, sono un passista con un buono spunto veloce. Ora mi piacerebbe migliorare a 360 gradi.

«Se dovessi fare un bilancio di queste due stagioni da under 23 – continua Tommaso Bessega – direi che sono felice dei risultati ottenuti. Sono riuscito a vincere sia da primo che da secondo anno. L’obiettivo grande era di passare professionista, c’è un po’ di delusione per non esserci riuscito, ma ci riproverò quest’anno. Il fatto che la squadra abbia chiuso da un lato la vedo come un’interruzione del nostro percorso, d’altra parte siamo pronti a continuare qui alla Biesse-Carrera. A giudicare dai risultati ottenuti in queste due stagioni in Spagna mi considero pronto per fare bene nel calendario italiano, staremo a vedere come andranno le prime uscite». 

La chiusura della squadra ha interrotto un cammino ma i Gabriele e Tommaso sono pronti a ripartire (foto Madrid Cycling)
La chiusura della squadra ha interrotto un cammino ma i Gabriele e Tommaso sono pronti a ripartire (foto Madrid Cycling)

Provarci subito

Dalle parole di Tommaso Bessega si intuisce, per sua stessa ammissione, che una delle ambizioni del corridore lombardo fosse quella di passare professionista già al termine del 2024. L’appuntamento è rimandato e la stagione che si apre, a suo avviso, sarà fondamentale

«La speranza – conclude – è quella di passare professionista il prima possibile. Sarebbe un buon segnale sia per la mia crescita che per una maggiore sicurezza. Arrivare al quarto anno under 23 porta una serie di pressioni maggiori e si vivono le gare con un po’ più di aspettative. Poi al terzo anno si ha già esperienza nella categoria, quindi chi deve andare forte già lo fa. Ci sono delle eccezioni ma meglio pedalare bene fin da subito».

Piccolo team, grandi risultati. Della Vedova fa il bilancio

07.10.2022
5 min
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Uno degli elementi emersi dalla stagione degli junior che si va a concludere è stata la difficoltà per molti team nel trovare spazio in un movimento dove ci sono colossi come la Borgo Molino, che fanno un po’ da riferimento come Jumbo Visma e Quick Step Alpha Vynil possono esserlo nel WorldTour. Un dato che non è detto sia negativo: la concorrenza aggiunge sapore alle vittorie quando queste arrivano e permette a ragazzi in piena formazione da ogni punto di vista di crescere. Marco Della Vedova, responsabile della Bustese Olonia, lo sa bene.

L’ultimo weekend è stato decisamente positivo, prima con la piazza d’onore nel campionato italiano di cronosquadre per soli 2” dietro la Borgo Molino (i due Bessega, Turconi e Cattani insieme al diesse nella foto di apertura), poi con il trionfo di Tommaso Bessega nel Giro delle 3 Province a Sirmione. Un fine settimana che accresce la soddisfazione per una stagione sempre in prima linea: «Non possiamo che essere soddisfatti – sentenzia Della Vedova – Il nostro è un team che lavora con mezzi limitati, ma portiamo avanti il nostro programma con ottimi riscontri, lavorando con una decina di junior».

Il trionfo solitario di Tommaso Bessega al Giro delle 3 Province (foto Photobicicailotto)
Il trionfo solitario di Tommaso Bessega al Giro delle 3 Province (foto Photobicicailotto)
La squadra ha sempre avuto un livello costante e soprattutto ha fatto in modo che ognuno dei ragazzi potesse emergere…

E’ una nostra precipua caratteristica, per loro questo è un periodo di passaggio e apprendimento. Noi per scelta lavoriamo un po’ all’antica, non abbiamo nutrizionista, massaggiatore, rinunciamo a molti elementi oggi ritenuti fondamentali proprio perché vogliamo che i ragazzi vivano il ciclismo di base, poi avranno tempo per crescere anche da quel punto di vista. Non esasperiamo la preparazione, non cerchiamo picchi particolari di forma nel corso dell’anno. Abbiamo Marco Giannelli che ci aiuta nella preparazione puntando sulla regolarità che per gli junior è la cosa principale.

Ti è dispiaciuto non avere tuoi atleti ai mondiali?

Non posso negarlo. Certe convocazioni nel corso dell’anno hanno lasciato un po’ interdetti, anche se abbiamo avuto 4 ragazzi in nazionale nelle prove di Nations Cup. Su 10 atleti del team, in 6 hanno vinto almeno una volta. Per noi è tanto, rispecchia la filosofia di base del team e forse questo penalizza perché non c’è la punta che spicca. Nessuno dei nostri parte in una gara per fare il gregario, poi è la corsa a dire chi quel giorno punta al risultato e chi deve aiutarlo.

Della Vedova con i suoi ragazzi. Nel 2023 4 passeranno di categoria: i Bessega, Giancristofaro e Bernasconi
Della Vedova con i suoi ragazzi. Nel 2023 4 passeranno di categoria: i Bessega, Giancristofaro e Bernasconi
Siete collegati a qualche squadra professionistica?

C’è un legame con la Eolo Kometa nato più che altro per la vicinanza geografica. Andriotto e Basso, che tra l’altro ha suo figlio da noi, vedono spesso i ragazzi e da loro c’è una corsia preferenziale per farli salire di categoria, ma sempre in base al loro giudizio.

Veniamo allora all’analisi della stagione dei singoli partendo proprio da chi ha appena vinto, Tommaso Bessega che ha in squadra anche il suo gemello Gabriele.

Volete sapere una cosa? Faccio davvero fatica a riconoscerli… Al campionato italiano un giudice era talmente disperato che ha fatto scrivere una lettera sul braccio di uno per distinguerli. Io dico che hanno entrambi un motore esagerato, ma peccano ancora un po’ di testa, non sono coinvolti al 100 per cento e in questo devono ancora crescere. Ma i mezzi ce l’hanno: domenica Tommaso si è fatto 100 chilometri di fuga chiudendo con 1’20” di vantaggio, cose del genere non le fai se non hai qualcosa dentro.

E il fratello?

Per certi versi è più sul pezzo, infatti ha raccolto più punti nel ranking e un numero maggiore di piazzamenti. Sono entrambi molto validi, il prossimo anno approderanno alla Eolo Kometa e credo che cresceranno molto di più.

Il gruppo degli junior è di una decina di unità, tutti sempre protagonisti da inizio a fine stagione
Il gruppo degli junior è di una decina di unità, tutti sempre protagonisti da inizio a fine stagione
Un altro che si è messo in luce è Filippo Turconi…

E’ molto costante, lavora bene in allenamento, a differenza dei fratelli è fortemente concentrato sulla sua attività. La particolarità è che si allena senza misuratore di potenza, va molto a sensazione come si faceva ai miei tempi. E’ uno scalatore forte che ha ampi margini di miglioramento.

A tal proposito, si parla spesso dei giovanissimi come corridori che sanno fare un po’ tutto senza però avere picchi in qualche specialità. E’ anche il caso dei tuoi?

No, noi cerchiamo di costruire specialisti perché sono quelli che le squadre professionistiche vanno a cercare e quindi i ragazzi hanno più possibilità per affermarsi. Turconi è uno scalatore puro, con i suoi 63 chili di peso e Riccardo Archetti è un altro. Noi vogliamo che crescano puntando su quelle specifiche caratteristiche, considerando sempre che comunque devi partire da quel che madre natura ti ha dato.

Giovanni Bisoni, primo al Trofeo Cassa Rurale di Cantù, è uno dei 6 ragazzi vittoriosi nel 2022
Giovanni Bisoni, primo al Trofeo Cassa Rurale di Cantù, è uno dei 6 ragazzi vittoriosi nel 2022
Tenendo anche presente che si tratta di ragazzi in piena fase evolutiva, anche fisicamente…

E questo cambia anche le prospettive. Ganna ad esempio che io ho avuto come corridore a quell’età faceva tempi strepitosi in salita, ma poi ha messo altra muscolatura, è chiaro che diventa più difficile emergere. Il peso è un valore importante: se a quest’età sei già a 65-68 chili poi farai fatica. Io ho avuto un inglese che era uno scricciolo di 52 chili, leggerissimo e in salita volava.

Com’è lavorare con ragazzi di quest’età?

Bellissimo e impegnativo. I ragazzi di oggi hanno tante distrazioni, se fisicamente hanno i mezzi, non sempre la testa li supporta. Io spesso mi arrabbio, li richiamo, spiego loro che se vogliono andare avanti sono loro i primi che devono crederci e lavorarci sopra. Mi arrabbio perché so quanto valgono, so che sono tra i migliori.

Con Della Vedova, ragionando di juniores e deviazioni

29.09.2021
6 min
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«Qualche anno fa – dice Marco Della Vedova dalla Sicilia – anche un’intervista come questa non ci sarebbe stata. Quando ho cominciato a fare il tecnico non c’erano ancora i social ed era tutto più semplice. Ogni volta che oggi vedo i genitori di qualche esordiente fare post e stories parlando del proprio campione, mi metto le mani sulla testa. Il ciclismo giovanile sta cambiando parecchio e velocemente».

Marco Della Vedova (in apertura nella foto scattata da Carlotta Ganna), oggi ispettore di percorso di Rcs Sport e direttore sportivo della Bustese Olonia, risponde da Selinunte dopo la tappa di ieri vinta da Molano. Nel viaggio fra gli juniores, la sua voce non poteva mancare. E’ il colpo d’occhio di un direttore sportivo che è stato professionista per sette anni, che in seguito ha portato fra gli under 23 corridori come Felline, Sobrero e Ganna e che oggi, pur guidando gli juniores, vive a strettissimo contatto con i professionisti.

AI mondiali di Leuven, Oioli settimo al traguardo
AI mondiali di Leuven, Oioli settimo al traguardo
Sta cambiando velocemente.

I social hanno un peso decisivo, per quello che mettono in movimento. Ci sono ragazzi che pensano già di essere campioni e non ne hanno le basi. Ugualmente hanno dietro i procuratori, chi gli fa le foto e i video. Ne ho visti tanti che si sono prima illusi e poi si sono smarriti. Puoi credere di essere arrivato, ma non sei neanche all’inizio. Due giorni fa leggevo sulla Gazzetta quel pezzo di Ullrich paragonato a Pantani. Con i soldi vale lo stesso discorso. Se non hai le basi non sai gestirli e arrivano i problemi seri.

Da cosa si capisce che il sistema è andato avanti?

Dalle squadre che si fanno sotto con offerte per corridori giovanissimi e famiglie che magari non sanno e le assecondano. Si stanno facendo dei disastri. Mentre questa è l’età in cui dovresti passargli dei valori diversi.

Di quali valori parliamo?

Oioli è tornato dai mondiali di venerdì e la domenica c’era la corsa del Ghisallo, che per gli juniores è importante. Ci siamo sentiti e non sapeva se doveva andarci. Gli ho chiesto se avrebbe preferito riposare e ha risposto di sì, che era un po’ stanco. Così gli ho detto che poteva non correre. Lo ha fatto, ma siccome aveva voglia di stare con i compagni e di divertirsi con loro, l’ha seguita sull’ammiraglia. Se con Ganna al sabato si faceva una cronometro, la domenica stavamo a casa. Alla Lvf era diverso. La Bustese Olonia invece è una società storica, un circolo. Ci sono i pensionati che si informano del risultato e magari aprono il portafogli e versano 100 euro per la squadra. Ma ce ne sono alcune che fanno solo gli juniores, hanno un budget e lo spendono facendo offerte ai corridori.

Che accettano sempre?

Noi siamo fortunati perché Oioli non ha abboccato. Ma ci sono famiglie cui quei 200 euro in più dati al figlio fanno comodo e firmano.

Ganna e Sobrero nel 2015 al primo anno da U23 dopo un cammino ragionato fra gli juniores (foto Instagram)
Ganna e Sobrero nel 2015 al primo anno da U23 dopo un cammino ragionato fra gli juniores (foto Instagram)
Parlavi dei procuratori.

Che ci sono, è un dato di fatto. Una volta ho provato a chiedergli in cambio dei materiali, per un certo… Filippo Ganna. Ci servivano scarpe numero 46 e anche il casco, perché di testa ha la 61. E poi anche la bici. Uno promise mari e monti e poi non lo abbiamo più visto, mentre adesso per vestire Filippo le aziende fanno la coda.

Cosa può fare la Federazione?

Credo che in primis si debba ragionare sulle categorie ancora inferiori. E poi la Fci si deve chiedere che cosa vuole dagli juniores. Se le medaglie o che facciano esperienza. Il sistema non lo cambi più, però magari puoi trovare il modo di starci dentro.

Torniamo ai social?

Guardano cosa fanno i pro’ e li imitano. Per questo mi dà fastidio quando questo o quel campione pubblica che è al pub a bere o a fare baldoria. Come glielo spieghi a dei ragazzini che quando si corre, si corre e basta? Vanno forte e non sono come noi, che non avevamo tutti questi mezzi. Noi avevamo al massimo il papà del Mori che era stato professionista e ci consigliava di andare più agili. Ora invece hanno accesso a un mondo di informazioni su cui devi aggiornarti, altrimenti perdi credibilità. Io invece a questo livello sarei più per un sistema artigianale

Vale a dire?

Se vedo uno un po’ grassotto, non mi serve fargli la plicometria. Quest’anno non l’abbiamo fatta a nessuno. Non abbiamo il massaggiatore a casa, per me possono farne uno a settimana, oppure uno ogni due, mentre so di squadre che ce l’hanno fisso. E magari hanno anche il nutrizionista.

Marco Della Vedova con Gabriele Bessega e Tommaso Bessega, i gemelli della Bustese Olonia di cui abbiamo scritto ieri
Marco Della Vedova con Gabriele Bessega e Tommaso Bessega, i gemelli della Bustese Olonia di cui abbiamo scritto ieri
Argomenti che funzionano?

Trovi il ragazzo flippato, con il padre flippato e cambia squadra. Come glielo fai capire che a 17 anni non serve? E’ difficile invertire la rotta, si dovrebbe ragionare a livello mondiale, dove però i francesi vanno in corsa con l’11. L’unica soluzione è calibrare le cose e avere la fortuna di trovare un ragazzo come Oioli che in questa fase vuole soprattutto divertirsi. Secondo me fino ai 17 anni dovrebbero davvero provare tutti gli sport. Uno come Evenepoel che giocava a calcio e faceva la mezza maratona con ottimi tempi, è per forza un grande atleta. Invece da noi si sceglie uno sport e c’è solo quello.

La logistica in Italia non aiuta…

Vero, dalle nostre parti il territorio ci aiuta, se pensate alla Longo Borghini, alla Barale, a Ganna. Non abbiamo la pista, ma si riesce a lavorare bene lo stesso. Non abbiamo tante discoteche. Uno come Sobrero che abita in vigna, come distrazione aveva la bici. Tutto per dire che bisogna avere una visione a lungo termine.

Parole sacrosante.

La corsa del Ghisallo che ora ti sembra quella della vita, fra dieci anni magari neanche la ricordi più. Sono i discorsi che cerco di fare perché ho visto quello che c’è dopo. Altri che non sono mai usciti da questa categoria magari passano altri messaggi. Piuttosto ho letto che alcuni miei colleghi si sono schierati contro De Candido…

La collaborazione di Marco Della Vedova con Ganna non si è mai interrotta. Qui negli anni da U23 alla Colpack
La collaborazione di Marco Della Vedova con Ganna non si è mai interrotta. Qui negli anni da U23 alla Colpack
Vuoi aggiungere qualcosa?

De Candido ha sempre fatto così, dando i nomi alla fine e pretendendo sempre delle conferme. Un anno volle che portassi Ganna a fare una crono, altrimenti non lo avrebbe convocato. Certo, Bessega ha saputo all’ultimo che avrebbe fatto il mondiale. Poteva prepararsi meglio? Forse, ma ho chiesto a Villa di fargli fare la corsa a tutta e vedere quale fosse il suo limite. Per un primo anno va bene così. Cerchiamo insomma di tenere d’occhio le proporzioni, questo vorrei dire…

Andiamo a scoprire i gemelli Bessega, gli Yates d’Italia

28.09.2021
5 min
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Se corri in bici e frequenti l’indirizzo sportivo del Liceo Scientifico “Marco Pantani” può darsi che il ciclismo sia davvero nel tuo destino. Aspettando però che solo il tempo lo dica, la storia che vi racconteremo va raddoppiata e in modo parallelo, perché i protagonisti sono due fratelli gemelli. I gemelli Bessega.

Debutto da esordienti

Gabriele e Tommaso Bessega – nati il 18 febbraio 2004 – sono juniores al primo anno nella Bustese Olonia e studiano a Busto Arsizio presso l’istituto superiore paritario intitolato ad Olga Fiorini (fondatrice della scuola stessa) e all’indimenticato campione di Cesenatico. Curiosamente – e neanche tanto – lo stesso liceo il prossimo 5 ottobre sarà sponsor e coinvolto direttamente nell’organizzazione della Tre Valli Varesine Women, neonata gara del calendario femminile ed allestita, al pari della corsa maschile, dalla S.C. Binda.

I gemelli varesini, rispetto a tanti loro colleghi, hanno iniziato relativamente tardi a correre (da esordienti primo anno), ma crescendo sono riusciti a togliersi diverse soddisfazioni, anche in questa stagione da debuttanti tra gli junior dove la concorrenza è tutt’altro che bassa.

Parla papà Roberto

Gabriele ha conquistato una vittoria (a Calvagese lo scorso 29 agosto) e quattro piazzamenti nei dieci. Tommaso invece ha ottenuto due successi (il primo maggio nel cuneese e il 17 luglio a Motta di Livenza in una cronometro), il secondo posto al campionato italiano (il 26 giugno a Romanengo dietro a Bonetto) e altri tre piazzamenti nelle top ten. E recentemente ha vissuto un’altra giornata importante avendo disputato il 21 settembre la prova contro il tempo iridata (chiusa al 24ª posto).

Per i Bessega, che devono completare il processo di formazione ciclistica, c’è già un piccolo traguardo che potrebbe diventare un punto di partenza per la loro carriera sotto la supervisione di quattro ex pro’. Sei mesi fa infatti la Eolo-Kometa, che ha anche un team under 23, ha firmato un accordo di filiera proprio con la Bustese Olonia (guidata dal diesse Marco Della Vedova, i tre sono insieme nella foto di apertura) grazie ad un programma di scouting curato da Dario Andriotto, uno dei tecnici della squadra di Alberto Contador e Ivan Basso.

Non sono poi molti i casi di gemelli nel ciclismo. I primi italiani che ricordiamo sono i biker Luca e Daniele Braidot, mentre all’estero accanto ai più famosi Simon e Adam Yates si stanno facendo strada i portoghesi Oliveira, gli olandesi Van Dijke e i norvegesi Johannesen. Per conoscere meglio i due gemelli ciclisti, abbiamo chiesto a papà Roberto di descriverceli.

Come sono arrivati al ciclismo?

Io sono appassionato, ma non li ho mai forzati, tant’è che giocavano a calcio. Inizialmente da giovanissimi con gli amici all’oratorio, poi sono stati tesserati in una squadra locale fino ai pulcini. Forse non faceva per loro, così hanno smesso. Ma visto che sia noi genitori sia loro due volevamo che restassero in attività, hanno fatto anche un anno di atletica, nel quale hanno vinto alcune campestri. Si sono sempre divertiti, però ad un certo punto hanno voluto provare anche la bicicletta. Ed ora eccoli qua.

Senza sport non sapevano stare insomma e ne hanno provati diversi. Dicono sia un bene.

Secondo me sì. Per il benessere fisico e mentale. Perché crea aggregazione. Perché quando sono bambini è giusto che si divertano facendo lo sport che gli piace di più. E senza pressioni.

Appunto, voi che tipo di genitori siete da questo punto di vista?

Assolutamente discreti, quasi invisibili. Io ho sbagliato quando giocavano a calcio, perché gli ero stato un po’ addosso. Ho capito la lezione e col ciclismo non ho fatto pressioni. Anche perché bisogna starne fuori per l’equilibrio di tutti. Naturalmente siamo genitori presenti, ma in certe cose ci siamo solo quando c’è bisogno e ce lo chiedono i ragazzi. Rispettiamo molto i loro tempi.

E con i loro tecnici come va?

Uguale, non facciamo interferenze. Ovviamente il rapporto è buono, ci conosciamo ormai da tempo (i gemelli correvano già nella Bustese Olonia da allievi, ndr) e ci fidiamo dei loro insegnamenti. 

Tommaso ha partecipato ai mondiali crono di Bruges, chiudendo in 24ª posizione
Tommaso ha partecipato ai mondiali crono di Bruges, chiudendo in 24ª posizione
Che tipo di corridori sono? Partiamo da Tommaso.

E’ un ragazzo caratterialmente tranquillo, non si lamenta praticamente mai. I risultati dicono che va bene a crono. Gli piace molto la pista. Diciamo che è un passista veloce che soffre ancora un po’ la salita, anche se però ha iniziato a difendersi meglio.

Gabriele invece?

In bici ha le stesse caratteristiche di Tommaso. Ma rispetto a lui ha un carattere decisamente più impulsivo. Questa forse al momento è l’unica differenza. D’altronde è ancora presto per capire che corridori siano o diventeranno.

Si confrontano fra loro?

Sono in eterna competizione come normale che sia tra due gemelli, ma si parlano e si consigliano spesso quando sono in bici e dopo le gare.

Immaginiamo sia stato un piacere la convocazione in nazionale di Tommaso e sapere della collaborazione tra Bustese ed Eolo. 

Eravamo tutti molto contenti. Siamo andati in Belgio per la crono mondiale con tutta la famiglia, è stata una bella occasione per fare un viaggio assieme. E siamo anche felici di questo accordo e del loro interessamento, è una soddisfazione anche per noi genitori. Però restiamo molto con i piedi per terra. I ragazzi devono dimostrare ancora tanto e come dicevo prima è ancora presto per capire cosa diventeranno.