L’esperienza iridata di Sobrero, tra Ganna, Affini e il futuro

28.09.2021
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Primo mondiale da professionista e primo con la maglia tricolore sulle spalle: la settimana iridata di Matteo Sobrero è stata una gran bella esperienza, coronata dalla medaglia di bronzo nella staffetta mista.

Il 24enne di Alba è rientrato in Italia il giorno dopo la cronostaffetta. Un volo di buon mattino e poi via in macchina verso casa, per preparare le classiche italiane che lo porteranno al termine della sua stagione con l’Astana Premier Tech. Ma prima di chiudere del tutto il capitolo iridato riviviamo con lui i giorni fiamminghi.

Grande feeling fra Matteo, Filippo ed Edoardo
Grande feeling fra Matteo, Filippo ed Edoardo
Matteo, che esperienza porti a casa di questo tuo primo mondiale da pro’?

Un bilancio più che positivo. Ho portato a casa una medaglia, cosa che non avevo mai fatto prima ai mondiali. Ma in generale è stata una bella settimana passata con Pippo ed Edoardo ed ho imparato qualcosa da loro. Senza contare che disputare una crono mondiale in Belgio con tutta quella gente è stato parecchio emozionante.

E cosa hai imparato?

Sfumature, sono cose che già facevo come prendere gli appunti nella ricognizione per esempio. Un qualcosa che comunque ho ripreso da Ganna. Piuttosto è stato bello fare la ricognizione in tre e parlarci durante e dopo. Come avrebbe girato il vento, quanto a lungo tirare, quali fossero le linee migliori…

E sul piano di tempistiche, alimentazione… anche nel pre-gara?

In tal senso ognuno ha un suo protocollo. Io ne ho uno che ho sviluppato negli anni, sia sul piano alimentare fatto con Erica Lombardi che su quello del riscaldamento vero e proprio. Un protocollo che parte sin dal mattino. Un qualcosa che ho imparato nel tempo è ascoltarmi. Per esempio capire se nella sgambata del mattino devo dare una “sgasata” in più o se devo restare tranquillo per essere al massimo nella gara del pomeriggio. Soprattuto l’altro giorno che dovevo stare a ruota di quei due ”animali”!

Quei due animali!

Mamma mia come andavano forte!

Sobrero tra Ganna e Affini. La differenza di “stazza” è visibile ad occhio nudo. Matteo è stato bravo a tenere le loro ruote tanto a lungo
Sobrero tra Ganna e Affini. La differenza di “stazza” è visibile ad occhio nudo. Matteo è stato bravo a tenere le loro ruote tanto a lungo
Davvero a quanto andavate nella crono mista?

Considerate che mai abbiamo avuto il vento a favore. Anzi, più di qualche volta era proprio in faccia. In queste condizioni fai fatica a fare velocità. Ma noi la facevamo lo stesso! Buttavo un occhio sul Garmin dove avevo impostato come primo dato proprio la velocità e vedevo quasi sempre 57 all’ora. Volevo tenere sott’occhio questo valore perché avevamo impostato la crono in un certo modo.

Come?

L’obiettivo era non far scendere la velocità. Magari fare tirate più brevi ma mantenere alto il ritmo e, se possibile, aumentarlo, senza strappare. E questo credo ci abbia permesso di fare il miglior tempo al cambio.

Dopo la gara mista Ganna ti ha fatto i complimenti perché con 20 chili in meno rispetto a lui stesso ed Affini sei stato con loro praticamente per tutta la gara…

Eh, lo ringrazio. E’ una cosa alla quale non fanno caso in molti, ma per me, credetemi, è stato uno sforzo bello pesante. In pianura, in una crono non si valutano i watt/chilo, ma i watt puri. Watt e aerodinamica. Io magari essendo più piccolo penetro meglio nell’aria e in tal senso spreco meno watt, ma poi devo compensare con la minore potenza. Per me è stata una preoccupazione non staccarmi all’inizio. Metti che non sei al 100%? Con due come Ganna e Affini ci metti poco a restare solo dopo pochi chilometri. Invece mi sono staccato solo negli ultimi due chilometri (su 22,1 di gara, ndr).

Un’ottima prestazione: hai visto il livello di watt espressi?

I dati precisi preferirei tenerli per me, ma posso dire che sono stati molto buoni. Ho fatto 20′ con ottimi valori. Avevamo il 58×11 e vi dico che spesso l’ho girato anche io. E, ricordo, non c’era vento a favore. In ricognizione ci siamo detti che se fosse stato a favore non sarebbe bastata neanche la corona da 60 denti e che avremmo fatto 60 di media. Io l’altro giorno ho capito subito l’andazzo. L’ho capito già nelle prime curve per uscire da Knokke. Già andavamo fortissimo e loro rilanciavano con una facilità e una potenza da far paura.

Sobrero in riscaldamento. Il suo warm-up è leggermente più lungo rispetto a quello di Ganna e Affini
Sobrero in riscaldamento. Il suo warm-up è leggermente più lungo rispetto a quello di Ganna e Affini
Una prova cosi ti apre nuove orizzonti? Ti dà consapevolezza?

Un po’ sì, ma devo dire che sono numeri che avevo già espresso in questa stagione, specie dopo il Giro d’Italia, che ho finito molto bene. Numeri che erano alla mia portata. Io ho la particolarità di riuscire ad esprimere gli stessi wattaggi sia in pianura che in salita, cosa che agli altri non riesce spesso.

Matteo, un’ultima domanda, dopo questa settimana in cui hai visto da vicino Ganna che è super curato dal punto di vista tecnico, farai dei piccoli interventi?

Sì, in vista del prossimo anno farò dei ritocchi a partire dalla posizione, perché ho capito che qualcosa posso ancora migliorare.

Beh, però sei messo bene (come si nota anche nella foto di apertura). Sei molto “chiuso” davanti…

Sì, non è male. Ma le posizioni vengono stabilite ad inizio stagione e a forza di starci, di farci degli sforzi nell’arco dell’anno ti rendi conto che puoi andare anche più là. Magari potrei abbassarmi un centimetro. Non ti spingi tanto oltre ad inizio stagione, specialmente lo scorso inverno che ho cambiato bici e materiali: sarebbe stato troppo. Chissà, avrei avuto mal di schiena, per dire… E poi vorrei il manubrio 3D, visto che lo hanno usato persino alcuni juniores… Magari è ora anche per me!