Andiamo a scoprire i gemelli Bessega, gli Yates d’Italia

28.09.2021
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Se corri in bici e frequenti l’indirizzo sportivo del Liceo Scientifico “Marco Pantani” può darsi che il ciclismo sia davvero nel tuo destino. Aspettando però che solo il tempo lo dica, la storia che vi racconteremo va raddoppiata e in modo parallelo, perché i protagonisti sono due fratelli gemelli. I gemelli Bessega.

Debutto da esordienti

Gabriele e Tommaso Bessega – nati il 18 febbraio 2004 – sono juniores al primo anno nella Bustese Olonia e studiano a Busto Arsizio presso l’istituto superiore paritario intitolato ad Olga Fiorini (fondatrice della scuola stessa) e all’indimenticato campione di Cesenatico. Curiosamente – e neanche tanto – lo stesso liceo il prossimo 5 ottobre sarà sponsor e coinvolto direttamente nell’organizzazione della Tre Valli Varesine Women, neonata gara del calendario femminile ed allestita, al pari della corsa maschile, dalla S.C. Binda.

I gemelli varesini, rispetto a tanti loro colleghi, hanno iniziato relativamente tardi a correre (da esordienti primo anno), ma crescendo sono riusciti a togliersi diverse soddisfazioni, anche in questa stagione da debuttanti tra gli junior dove la concorrenza è tutt’altro che bassa.

Parla papà Roberto

Gabriele ha conquistato una vittoria (a Calvagese lo scorso 29 agosto) e quattro piazzamenti nei dieci. Tommaso invece ha ottenuto due successi (il primo maggio nel cuneese e il 17 luglio a Motta di Livenza in una cronometro), il secondo posto al campionato italiano (il 26 giugno a Romanengo dietro a Bonetto) e altri tre piazzamenti nelle top ten. E recentemente ha vissuto un’altra giornata importante avendo disputato il 21 settembre la prova contro il tempo iridata (chiusa al 24ª posto).

Per i Bessega, che devono completare il processo di formazione ciclistica, c’è già un piccolo traguardo che potrebbe diventare un punto di partenza per la loro carriera sotto la supervisione di quattro ex pro’. Sei mesi fa infatti la Eolo-Kometa, che ha anche un team under 23, ha firmato un accordo di filiera proprio con la Bustese Olonia (guidata dal diesse Marco Della Vedova, i tre sono insieme nella foto di apertura) grazie ad un programma di scouting curato da Dario Andriotto, uno dei tecnici della squadra di Alberto Contador e Ivan Basso.

Non sono poi molti i casi di gemelli nel ciclismo. I primi italiani che ricordiamo sono i biker Luca e Daniele Braidot, mentre all’estero accanto ai più famosi Simon e Adam Yates si stanno facendo strada i portoghesi Oliveira, gli olandesi Van Dijke e i norvegesi Johannesen. Per conoscere meglio i due gemelli ciclisti, abbiamo chiesto a papà Roberto di descriverceli.

Come sono arrivati al ciclismo?

Io sono appassionato, ma non li ho mai forzati, tant’è che giocavano a calcio. Inizialmente da giovanissimi con gli amici all’oratorio, poi sono stati tesserati in una squadra locale fino ai pulcini. Forse non faceva per loro, così hanno smesso. Ma visto che sia noi genitori sia loro due volevamo che restassero in attività, hanno fatto anche un anno di atletica, nel quale hanno vinto alcune campestri. Si sono sempre divertiti, però ad un certo punto hanno voluto provare anche la bicicletta. Ed ora eccoli qua.

Senza sport non sapevano stare insomma e ne hanno provati diversi. Dicono sia un bene.

Secondo me sì. Per il benessere fisico e mentale. Perché crea aggregazione. Perché quando sono bambini è giusto che si divertano facendo lo sport che gli piace di più. E senza pressioni.

Appunto, voi che tipo di genitori siete da questo punto di vista?

Assolutamente discreti, quasi invisibili. Io ho sbagliato quando giocavano a calcio, perché gli ero stato un po’ addosso. Ho capito la lezione e col ciclismo non ho fatto pressioni. Anche perché bisogna starne fuori per l’equilibrio di tutti. Naturalmente siamo genitori presenti, ma in certe cose ci siamo solo quando c’è bisogno e ce lo chiedono i ragazzi. Rispettiamo molto i loro tempi.

E con i loro tecnici come va?

Uguale, non facciamo interferenze. Ovviamente il rapporto è buono, ci conosciamo ormai da tempo (i gemelli correvano già nella Bustese Olonia da allievi, ndr) e ci fidiamo dei loro insegnamenti. 

Tommaso ha partecipato ai mondiali crono di Bruges, chiudendo in 24ª posizione
Tommaso ha partecipato ai mondiali crono di Bruges, chiudendo in 24ª posizione
Che tipo di corridori sono? Partiamo da Tommaso.

E’ un ragazzo caratterialmente tranquillo, non si lamenta praticamente mai. I risultati dicono che va bene a crono. Gli piace molto la pista. Diciamo che è un passista veloce che soffre ancora un po’ la salita, anche se però ha iniziato a difendersi meglio.

Gabriele invece?

In bici ha le stesse caratteristiche di Tommaso. Ma rispetto a lui ha un carattere decisamente più impulsivo. Questa forse al momento è l’unica differenza. D’altronde è ancora presto per capire che corridori siano o diventeranno.

Si confrontano fra loro?

Sono in eterna competizione come normale che sia tra due gemelli, ma si parlano e si consigliano spesso quando sono in bici e dopo le gare.

Immaginiamo sia stato un piacere la convocazione in nazionale di Tommaso e sapere della collaborazione tra Bustese ed Eolo. 

Eravamo tutti molto contenti. Siamo andati in Belgio per la crono mondiale con tutta la famiglia, è stata una bella occasione per fare un viaggio assieme. E siamo anche felici di questo accordo e del loro interessamento, è una soddisfazione anche per noi genitori. Però restiamo molto con i piedi per terra. I ragazzi devono dimostrare ancora tanto e come dicevo prima è ancora presto per capire cosa diventeranno.