Elisa Longo Borghini, Katia Ragusa, Marta Cavalli, tricolore donne elite, Breganze 2020

Tricolore donne, gli scatti da ricordare

01.11.2020
5 min
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Il tricolore delle donne elite, corso ieri a Breganze, ha chiuso la stagione delle ragazze in Italia. Per alcune rimane l’obiettivo della Vuelta Espana del 6-8 novembre e poi sarà tempo di vacanze.

Elisa Longo Borghini (maglia Fiamme Oro, team di appartenenza la Trek-Segafredo) ha conquistato la maglia tricolore. Alle sue spalle Katia Ragusa, poi Marta Cavalli. Noi abbiamo raccontato la corsa parlando anche con Giorgia Bronzini, tecnico di Elisa, e con Tatiana Guderzo, che ci ha raccontato la sua storia pazzesca.

Ma adesso, riordinando le foto della corsa tricolore, ecco una galleria di immagini per rivedersi e riguardare le protagoniste, prima che inizi il meritato riposo…

Giorgia Bronzini, Maria Giiulia Confalonieri, Sarcedo, tricolori 2020

Bronzini felice, ma vittoria non semplice

31.10.2020
2 min
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Giorgia Bronzini, più tirata di quanto correva, non fa che abbracciare le sue ragazze all’arrivo. Lungo il percorso le ruote Bontrager e vari personaggi in appoggio facevano pensare che la Trek-Segafredo avesse messo in atto il piano perfetto per lanciare la sua leader, seppure oggi abbia corso con le insegne delle Fiamme Oro.

Giorgia Bronzini, Elisa Longo Borghini, Sarcedo, tricolori 2020
L’abbraccio con Longo Borghini dopo la vittoria
Giorgia Bronzini, Elisa Longo Borghini, Sarcedo, tricolori 2020
Con Longo Borghini dopo la vittoria

Mai scontato

«Ma non c’è mai niente di scontato nelle gare in bicicletta – dice Bronzini – sapevo che Elisa aveva i numeri e le gambe per vincere, soprattutto perché era supportata da una squadra in forma e da una grande Marta Cavalli. Ci eravamo già immaginate questo scenario, appunto con Marta, Ragusa e Longo Borghini. Elisa aveva fatto vedere nelle ultime gare il suo scenario di forma, per cui abbiamo detto loro di parlarsi. E Marta è stata molto umile pensando alla sua capitana di nazionale, che si meritava questa maglia oggi. Sicuramente per Marta ci saranno altre occasioni in cui questo sacrificio tornerà utile».

Contro le arancioni

Meritava di vincere, oggi. La stagione ha portato vittorie, ma anche una serie di piazzamenti alle spalle delle olandesi più forti, dal Giro d’Italia al mondiale di Imola. E sul fatto che Elisa vinca in Italia, ma fuori si ritrovi spesso a piegarsi per lo strapotere delle Olandesi, la diesse della Trek ha le idee chiare.

Giorgia Bronzini, Sofia Bertizzolo, Sarcedo, tricolori 2020
Con Sofia Bertizzolo, prima di andare via
Giorgia Bronzini, Sofia Bertizzolo, Sarcedo, tricolori 2020
Con Bertizzolo prima di ripartire

«Facendo parte di una società internazionale – dice Bronzini – dove abbiamo atlete che potevano essere avversarie e invece sono dalla parte di Elisa, tutte insieme possiamo vincere e battere le arancioni. Chiaro che Elisa è la miglior pedina che in Italia abbiamo per le salite e le gare toste. Vedo però Marta Cavalli che sta crescendo molto bene e anche Elisa Balsamo e Vittoria Guazzini. Tutte queste ragazze hanno un grande potenziale per contrastare l’ondata arancione. E magari presto la tendenza si invertirà».

E la Vuelta in Spagna?

Spero non si vada, che senso avrebbe? Cosa potrebbe pensare la gente vedendoci correre nelle vie di Madrid che è in lockdown? Ma ad ora è tutto confermato, staremo a vedere…

Elisa Longo Borghini, campionato italiano Breganze, 2020

Tricolore bis, stamattina Elisa sorrideva

31.10.2020
4 min
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Stamattina Elisa Longo Borghini sorrideva. E riallacciandoci a quanto scritto nei giorni scorsi, era chiaro che per le altre sarebbero stati dolori. Il campionato italiano delle elite ha seguito più o meno il copione che il gruppo aveva immaginato e quando la piemontese ha aperto il gas al penultimo passaggio sulla salita di Sarcedo, dietro è stato chiaro che il tricolore fosse andato. Per la Longo, seconda maglia tricolore dell’anno, dopo quella della crono.

Elisa Longo Borghini, campionato italiano Breganze, 2020
Alla partenza sorrideva, brutto segnale per le avversarie
Elisa Longo Borghini, campionato italiano Breganze, 2020
Un sorriso alla partenza, voglia di fare bene

Salita vera

La salita di Sarcedo non era banale, soprattutto perché non finiva mai. Tirava e poi mollava e poi dietro l’ennesima curva riprendeva ad arrampicarsi in modo serio. Alla fine sono saltati fuori più di 2.200 metri di dislivello, con l’aggravante che dalla cima all’arrivo non era per niente corta. Eppure quando Elisa è partita, alle sue spalle si è scavato il vuoto. Ha attaccato al penultimo giro ed è andata, scollinando con quasi un minuto di vantaggio.

Katia Ragusa ci ha provato. Quella salita porta a casa sua, non c’è curva, albero o roccia che non abbia riconosciuto e forse per questo è stata l’ultima ad arrendersi e la più veloce nello sprint per il secondo posto.

Elisa Longo Borghini, Katia Ragusa, campionato italiano Breganze, 2020
Attacco in salita al penultimo giro, risponde Ragusa
Elisa Longo Borghini, Katia Ragusa, campionato italiano Breganze, 2020
Attacco al penultimo giro, Ragusa risponde

Elisa via a tutta

«Ho seguito Katia Ragusa che ha risposto a Sofia Bertizzolo – sta raccontando Elisa dopo il traguardo – poi Marta Cavalli è riuscita a restare con noi e a quel punto sono andata via di passo».

Sul fatto che il suo livello sia tale da permetterle di vincere agevolmente con le avversarie di casa, la risposta è chiara.

«Ero un po’ a tutta, sì. E’ la verità – spiega Elisa – non bisogna dare mai niente per scontato. E soprattutto bisogna giocarsela sino alla fine. Sono abituata a non vincere, quindi quando sono davanti mi voglio assicurare di arrivare bene. Ho una buona condizione, è un momento in cui mi sento molto bene. Sapevo di avere le gambe per vincere. E non è più facile vincere in Italia, solo è difficilissimo vincere in ambito internazionale. Quando pensando alle olandesi (sorride, ndr) mi sento come Gimondi con Merckx? Mi sento Elisa con le olandesi. A volte loro sono più forti. A volte si vince e a volte si perde. Questo è lo sport».

Katia Ragusa, campionato italiano Breganze, 2020
Per Katia Ragusa, tricolore sulle strade di casa
Katia Ragusa, campionato italiano Breganze, 2020
Katia Ragusa, Astana, correva in casa

Katia in estasi

Katia Ragusa si è fermata un metro più in là. La mascherina fa divampare ancora di più i suoi occhi.

«E’ la mia salita – sorride – la conosco bene, perché è sulle strade di casa. E’ stata una bellissima emozione, perché erano tutti per me, a ogni angolo. C’erano scritte dovunque: Vai Katia. Era impossibile non fare bene oggi. Si sapeva che era Elisa quella più forte. Però si è cercato di raccogliere il meglio possibile per onorare, l’evento, l’organizzazione, tutta la gente».

Elisa Longo Borghini, Katia Ragusa, Marta Cavalli, campionato italiano Breganze, 2020
Sul podio, Elisa Longo Borghini con Katia Ragusa e Marta Cavalli
Elisa Longo Borghini, Katia Ragusa, Marta Cavalli, campionato italiano Breganze, 2020
Sul podio, Longo Borghini con Ragusa e Cavalli

Alla fine del 2020 manca la Vuelta Espana, tre giorni di corsa che tutte eviterebbero volentieri. Così si possono fare i primi bilanci.

«E’ stato un anno molto positivo – dice – non me lo aspettavo. Nonostante il lockdown che mi ha messo un po’ in subbuglio, poi ho fatto un salto di qualità e quindi posso solo che essere soddisfatta. Non so se questo sia il giorno più bello della stagione. Si gioca il primato con con la giornata del mondiale».

Tutti a casa. E poi?

Lo staff messo in piedi da Davide Casarotto ha ottimamente gestito il tricolore. Riprendiamo la via di casa portando via il sorriso di Elisa e i saluti fra ragazze che ancora non sanno, come tutti noi, quando si rivedranno.

Elisa Longo Borghini, Het Nieuwsblad 2019

Se la Longo sorride, per le altre sono guai…

30.10.2020
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Chi la incontra di tanto in tanto, si è stupito nel vedere che quest’anno Elisa Longo Borghini sia come sbocciata. La piemontese ha vissuto la ripresa con un sorriso nuovo e questa leggerezza le ha portato anche risultati eccellenti. Campionessa italiana a crono. Due tappe e terzo posto finale al Giro Rosa Iccrea. Seconda ai campionati europei, terza ai mondiali di Imola 2020. Perché ciò sia successo è quello che abbiamo cercato di scoprire con lei, alla vigilia dei campionati italiani per i quali è una delle favorite d’obbligo.

Elisa Longo Borghini, campionato nazionale cronometro, 2020
Quest’anno Elisa ha già conquistato la maglia tricolore della cronometro
Elisa Longo Borghini, campionato nazionale cronometro, 2020
Quest’anno già tricolore della crono
Quasi in vacanza?

Quasi. Dopo l’italiano ci sarebbe la Vuelta Espana, dal 6 all’8 novembre, ma per la situazione attuale mi chiedo se sia il caso di correrla.

Che stagione è stata?

Pazzesca, forse la parola giusta è balorda. Sono partita il 5 luglio per il ritiro al San Pellegrino e fino a settembre sono stata a casa a dir tanto 12 giorni. Uno stress fisico e mentale mai visto prima. Dal ritiro siamo andate in Navarra, poi alla Strade Bianche, quindi un ritiro a Isola 2000 e da lì il Giro dell’Emilia, gli europei, Plouay, Giro d’Italia e mondiali. Ste stai bene, vai liscia, se hai un intoppo butti via l’annata.

Secondo Giorgia Bronzini, il lockdown ti ha impedito di sfinirti in allenamento.

Credo in effetti di aver lavorato meno, ma non di aver lavorato poco. Con Paolo Slongo abbiamo pianificato di fare una media di 18-20 ore a settimana, con un programma per ripartire tranquilli senza perdere troppa condizione. Nelle prime tre corse sono arrivata, seconda, terza e quarta.

Ritiro di San Pellegrino con Nibali e compagni?

Ed è andata molto bene. Ero nello stesso agriturismo con altre due compagne, Ragot e Plitcha e il gruppo Giro degli uomini della Trek-Segafredo. Il bello è che Slongo ha potuto seguirci ogni giorno. Quel ritiro mi ha cambiato la stagione, l’ho vissuto bene e ne sono uscita meglio.

Giro d’Italia: frustrante essere sempre dietro Van Vleuten e poi Van der Breggen?

Non provo fastidio, semmai mi dispiace per la seconda tappa, dove per il caldo torrido ho perso qualche minuto di troppo. Da un lato la classifica è andata, dall’altro senza quel blackout non mi sarei divertita tanto nel resto della corsa.

Traduci, per favore?

Ho perso tanto tempo e ci è successo quello che al Giro degli uomini è capitato alla Ineos-Grenadiers dopo aver perso Thomas. Ci siamo guardate in faccia e ci siamo dette che avremmo puntato alle tappe. E’ iniziato per noi un Giro divertente, magari un po’ meno per le ragazze che hanno dovuto tirare. Non tutti i mali vengono per nuocere, ma intanto abbiamo vinto tre tappe con la musica a tutto volume e tante risate.

Può essere la chiave per affrontare le prossime corse importanti?

Di sicuro un po’ di leggerezza non guasta, anche se essere sempre controllati tende a disperderla.

Elisa Longo Borghini, campionati europei Plouay, 2020
Nel 2020 seconda agli europei e poi terza ai mondiali di Imola
Elisa Longo Borghini, campionati europei Plouay, 2020
Nel 2020 seconda agli europei
Davvero al mondiale non avresti potuto seguire Van der Breggen quando è partita?

Sono stata colta di sorpresa. Non avevo considerato Anna, perché avevo testa solo per Annemiek Van Vleuten, che mi ha mandato fuorigiri e poi ha bloccato la corsa. A quel punto ho aspettato la squadra, ma era già tutto scritto.

In che posizione collochi questa stagione?

Al netto del marasma generale, è strano, ma la metto in pole position. Non ci credo neanche io, per come si era messa. Ero serena, lo sono ancora. Amo correre, penso di essere fatta per correre. Essere stata per tanto tempo sui rulli, sia pure per una buonissima causa, mi ha fatto capire quanto io ami andare in bicicletta. Volevo correre e forse la paura di perdere ciò che più amo mi ha fatto cambiare anche stato d’animo.

Bello anche il tuo piglio al mondiale nel rispondere a Van Vleuten, secondo cui le olandesi vanno più forte perché sono più libere di scegliere il loro sport.

Semplicemente non la trovavo una ricostruzione congrua con la realtà. Loro hanno un maggior bacino di utenza, per cui vengono fuori più ragazze di talento. Non è un fatto di emancipazione e forse non era nemmeno quello che intendeva.

Che inverno sta per cominciare?

Metterei la firma ora per un buon periodo di preparazione e una stagione come l’ultima. Di sicuro mi allenerò il giusto e lo farò con leggerezza.

Come arrivi al campionato italiano?

Bene, con la testa leggera. Il tricolore è sempre una corsa particolare e so benissimo che mi guarderanno. Vado forte, forse c’è anche il terreno per fare selezione. Andrò a farci prima qualche giro per capire.

Cosa ti è parso del Giro di Ganna?

Del Giro e della sua stagione. La nostra provincia del Vco è tornata dai mondiali con due medaglie ed è stato bello seguire Pippo al Giro. Come ho già detto a Imola, siamo simili. Entrambi nati nella stessa terra, entrambi figli di sportivi, entrambi legatissimi alla famiglia. Lui ha vinto tanto, ma resta sempre uguale. E quando lo senti parlare in inglese, capisci che è di Vignone. Ed è bello anche questo…

Martina Fidanza, Riccardo Stacchiotti

Martina e Giada, da donna a donna

Giada Gambino
28.10.2020
5 min
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Vederci in videochiamata non è strano, il 2020 ci ha abbondantemente abituate a questo nuovo metodo d’incontro: Martina Fidanza ha da poco vinto tre specialità ai campionati europei U23 su pista e in viso ha una luce particolare. Forse è proprio il riflesso di quelle tre medaglie d’oro. Così sorridiamo, inevitabilmente, alla vista l’una dell’altra e iniziamo la nostra chiacchierata al “femminile”… 

Come fai ad essere così forte? A non mollare ? A motivarti? 

Sono tanti i momenti di difficoltà, soprattutto quando ti poni un obiettivo a lungo termine. In quei casi cerchi di pensare all’emozione che provi  quando riesci a raggiungere ciò che desideri. Naturalmente non è detto che lo raggiungerai, magari saranno più le volte in cui non ci riuscirai, ma bisogna sempre crederci e sperarci fino alla fine. 

In pista sei così veloce ed elegante, che sembra tutto così semplice… 

Sembra (ride, ndr), hai detto bene! Dietro ci sono tanti giorni di sacrifici, allenamento e duri lavori specifici. Ma è proprio questo che ci porta a migliorare e ad arrivare in gara in una condizione così perfetta da far sembrare che tutto ci riesca in modo semplice, naturale. 

Martina Fidanza, scratch europei 2020
Martina Fidanza vince lo scratch agli europei di Fiorenzuola
Martina Fidanza, scratch europei 2020
Martina vince lo scratch a Fiorenzuola
E’ importante, per una sportiva, mantenere la propria femminilità? 

Sto molto attenta al mio aspetto, secondo me ha una grande importanza, è la prima cosa che la gente vede. Negli ultimi anni il ciclismo femminile ha avuto più visibilità e dobbiamo cercare di sfruttarla al meglio dando la vera immagine di noi: ragazze molto giovani che si dedicano anche ad altro, oltre che allo sport. 

Ti è mai capitato di gareggiare avendo il ciclo ? 

Mi è successo ed influisce molto. A livello fisico in quella settimana sono un po’ più debole, se riesce a finirmi prima della gara sento di essere molto più forte rispetto alla settimana precedente e anche più tranquilla. Quando noi azzurre andiamo in ritiro con la nazionale e passiamo tanto tempo insieme ad un certo punto ci sincronizziamo anche in quello (ci guardiamo negli occhi e scoppiamo a ridere, ndr).

Il ciclismo ti permette di… 

Viaggiare! E mi piace anche tanto. Sicuramente un luogo non riesco mai a viverlo appieno, dal momento che devo allenarmi o sono concentrata per quella determinata gara. Ma conoscere un nuovo Paese e vedere cosa ha di diverso rispetto all’Italia ha sempre il suo fascino. 

Martina Fidanza, europei pista, Fiorenzuola 2020
Sorriso, gambe e grinta per la bergamasca allenata dal Ctf Lab in Friuli
Martina Fidanza, europei pista, Fiorenzuola 2020
Europei d’oro per l’atleta allenata dal Ctf Lab
Scuola e sport, come hai fatto a non impazzire ? 

E’ sempre stata una battaglia dura. Sin da quando ero piccola mi piaceva andare a scuola e dare il meglio anche lì: fare tutto alla perfezione. Gli ultimi anni di liceo sono stati i più complicati perché la scuola era lontana da casa e avevo anche degli orari un po’ impegnativi. Cercavo di guadagnare quanto più tempo possibile studiando in viaggio e mangiando in macchina per riuscire a fare tutto. Sicuramente ho sacrificato i primi anni del ciclismo per concludere la scuola al meglio, ma per fare ciclismo c’è sempre tempo. 

E sei riuscita nel tuo obiettivo scolastico ? 

Sono uscita dalla maturità con 100, ed era quello che volevo. Ho fatto però degli sforzi che ora come ora non riuscirei a fare. Però una cosa devo dirla: volere è potere

Hai fatto il liceo artistico. Sui social, qualche volta, ci regali dei tuoi disegni. Quanto ci si può esprimere attraverso l’arte? 

Molto, perché l’arte ultimamente è senza regole e paradigmi precisi di riferimento. Puoi prendere un foglio di carta, farci quello che vuoi ed è sempre arte. Permette di esprimere ciò che non riesci a dire a parole

Che rapporto hai con i social? 

Qualche anno fa cercavo di dedicargli molto tempo, ma negli ultimi anni faccio vedere sempre meno.  Prima tendevo a mettere ogni singola cosa che facevo su Instagram o Facebook mentre, adesso, capisco che alcune cose possono venire criticate. Anche una banale uscita con gli amici diventa motivo di critica da alcune persone che conoscono il tuo lato d’atleta, anche se non stai facendo nulla di male. Per questo motivo ora preferisco far vedere la vita sportiva e basta. 

Questo mi lascia spiazzata. La propria libertà non dovrebbe essere vincolata da nessuno… 

Si, hai ragione. E’ un po’ nella mia indole fare così, capisco che da questo punto di vista devo migliorare!

Con chi ti piace uscire in bici? 

Sinceramente… con me stessa! Mi sento molto a mio agio con la bici. Uscire in compagnia a volte mi innervosisce un po’, tendo ad essere silenziosa perché mi piace godermi l’allenamento e mi concentro solo su quello. Sicuramente, però, allenarmi con mio padre (Giovanni Fidanza, ex ciclista professionista ) mi piace tanto, anche se non succede spesso. 

E con Arianna invece? 

 Quando esco in bici con mia sorella non riusciamo ad andare molto d’accordo, entrambe ci innervosiamo facilmente, quindi la cosa è un po’ complicata. Però nei giretti di scarico, pausa bar, siamo tendenti all’accordo (sorride, ndr).

Litigate mai?

Sì, per i vestiti soprattutto! 

Martina Fidanza, Riccardo Stacchiotti
Martina con il suo ragazzo, il professionista Riccardo Stacchiotti
Martina Fidanza, Riccardo Stacchiotti
Con il suo ragazzo Riccardo Stacchiotti
Nel mondo del ciclismo femminile italiano ci sono delle rivalità, invidie ?

No, secondo me negli ultimi anni, rispetto a prima, non ce ne sono. Sicuramente passando tanto tempo insieme si litiga a volte, ma ci può stare. Siamo abbastanza unite e ci sosteniamo a vicenda

Per una ragazza, è fondamentale iniziare il ciclismo fin da bambina ?

Sicuramente aiuta, ma non è indispensabile. Una ragazza potrebbe anche iniziare un po’ più tardi senza alcun problema, con alcune dinamiche tecniche si troverebbe un po’ spaesata, ma niente che non possa essere risolto con il tempo e l’esperienza. Magari anche qualche batosta iniziale ci sta, però dopo si prende il ritmo e si migliora

Marta Bastianelli è… 

Iconica! La personificazione della forza: ha una bambina, ha superato momenti difficilissimi ed è sempre lì, competitiva, una delle migliori ragazze al mondo. Non so come faccia… è veramente una grande donna

 Quanto è difficile per una ragazza farsi valere ?

E’ sicuramente difficile farsi spazio e mantenere ciò che si ha guadagnato; una volta raggiunta una certa immagine, hai sempre il mirino puntato di sopra. Una donna viene sempre giudicata rispetto ad un uomo. Quest’ultimo più fa… più sembra un uomo grande; mentre una ragazza viene criticata più facilmente (entrambe solleviamo le sopracciglia e annuiamo, purtroppo è così, ndr).

Consiglieresti ad una ragazza di iniziare il ciclismo ? 

Sicuramente, soprattutto se ha una passione alle spalle o è legata in qualche modo a questo sport. Le direi di iniziare a gareggiare senza mai darsi dei limiti sulle specialità. Più si è giovani più è bello provare tutte le strade che offre il ciclismo: la pista, la Mtb, il ciclismo su strada. Il nostro è uno sport molto strano,  particolare, non sempre vince la più forte. Dietro ci sono tanti piccoli dettagli e  non sempre con sacrifici e allenamenti si riesce a centrare l’obiettivo. Sicuramente saranno più le volte in cui si dovrà ripartire, ma non bisogna mai abbattersi e si deve sempre fare tutto con passione: poi le soddisfazioni arrivano!