Ed Ewan zitto, zitto ci sperava per davvero

21.03.2021
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Passavano i chilometri della Milano-Sanremo e crescevano le quote dei velocisti. Il ritmo alto aveva di fatto bloccato la corsa e l’andatura regolare in qualche modo agevolava le ruote veloci, tra cui quelle pericolosissime di Caleb Ewan.

L’aussie non era nel lotto dei favoriti, tuttavia il suo nome serpeggiava tra gli addetti ai lavori. Un outsider si direbbe oggi. Ma evidentemente i corridori lo devono aver visto bene in gruppo nelle gare precedenti per temerlo. 

In Via Roma Ewan parte tardi ed è secondo dietro Stuyven
In Via Roma Ewan parte tardi ed è secondo dietro Stuyven

La Sanremo nella mente

Al mattino, Caleb è uno degli degli ultimi ad accodarsi. Dopo aver firmato ritorna sul suo bus ed esce solo all’ultimo minuto. Ha gambali e manicotti. Dà un cinque al meccanico e si avvia alla partenza. La sua bici è bassissima e lunga. Il manubrio è stretto. Sembra un killer lanciato verso l’obiettivo. E avere in squadra un certo Philippe Gilbert che ti ruba la scena gli toglie pressione. Lui però era meno sorridente del solito. Insomma, era teso.

«Questa è una gara che nella mia carriera voglio davvero vincere – dice Ewan dopo la corsa – per questo mi sono focalizzato sulla Sanremo da inizio stagione. Mi sono allenato duramente. So che per vincerla avrei dovuto cambiare qualcosa nei miei allenamenti e così ho fatto. L’obiettivo era migliorare in salita. Non so quante volte ho fatto il Poggio nelle ultime settimane».

Obiettivo salite

Ewan e il suo staff però sono stati intelligenti. Per migliorare in salita anziché concentrasi sulla perdita di peso, che avrebbe significato anche smussare la sua arma più affilata, cioè lo spunto veloce, hanno lavorato molto sulle salite brevi. 

«Esatto, mi sono concentrato molto sugli sforzi in salita da cinque minuti. E, pensando alla Cipressa, anche su quelli da dieci». E Caleb ci è riuscito. Per questo tutto sommato dopo la gara era soddisfatto, anche se lui dice di no. Probabilmente ha capito che questa corsa è davvero nelle sue corde.

«No, non ho rimpianti. Sì, ci siamo guardati un po’ troppo, ma la Sanremo è davvero particolare. Per questo correrla è fantastica. Magari se avessi avuto un compagno con me nel finale sarebbe andata diversamente: sapevo di essere il più veloce a quel punto».

Sul Poggio e sulla Cipressa Caleb si difende alla grande
Sul Poggio e sulla Cipressa Caleb si difende alla grande

Ewan e la Tirreno 

In tanti dicevano che non sarebbe stato in grado si sprintare dopo 300 chilometri. La sua risposta è stata quella di conquistare un podio in rimonta. Il lavoro in salita ha pagato e non è arrivato allo sprint con le gambe vuote.

Però c’è un qualcosa che dopo una prestazione simile, viene da chiedersi. Come mai si è fermato alla Tirreno? Nella tappa verso Gualdo Tadino il corridore della Lotto Soudal si è ritirato lamentando problemi intestinali. Il che ci può stare con le temperature di quel giorno, ma avendolo visto alla partenza di quella stessa tappa proprio non sembrava non essere in forma. Rideva e scherzava con i suoi compagni e sembrava uno dei più vispi in assoluto. L’idea è che stesse già pensando alla Classicissima e che volesse risparmiare energie. In fin dei conti per lui si profilavano solo tappe decisamente poco adatte alle sue caratteristiche. In ogni caso, chiunque vorrà vincere la prossima Sanremo dovrà fare i conti anche con Ewan.