Chiuso il Regioni, Scotti rilancia con grandi progetti

08.01.2024
5 min
Salva

Su un inedito percorso disegnato nel parco del Divino Amore a Roma, si è conclusa la seconda edizione sperimentale del Giro delle Regioni di ciclocross. Attenzione all’aggettivo perché ha un forte peso nel progetto di Fausto Scotti, che chiude la sua stagione di impegni organizzativi e già si proietta verso un nuovo anno che si prospetta ricchissimo di sorprese.

Dopo le grandi sfide del Giro d’Italia, Scotti ha messo su due confronti nazionali, prima a Gallipoli in Puglia e poi a Roma, lasciando però da parte il tradizionale teatro delle Capannelle per scegliere un nuovo approdo: «Quando si fanno queste scelte si sa bene a che cosa si va incontro – afferma l’ex cittì della nazionale – avevamo un percorso tutto nuovo da disegnare, strutture da studiare e con il tempo che abbiamo avuto, con il fango che si è creato è venuto fuori un ciclocross di stampo belga. E’ un teatro ideale per un grande evento, dove c’è tutto anche se una struttura come Capannelle, dove tutto è davvero nello spazio di pochi metri, è molto più facilmente gestibile».

Grande giornata per la Cycling Café con le vittorie di Cominelli e Bulleri (foto Bit&Led)
Grande giornata per la Cycling Café con le vittorie di Cominelli e Bulleri (foto Bit&Led)
A conti fatti ti puoi ritenere soddisfatto dell’andamento della challenge?

Certamente sì, considerando che per il secondo anno consecutivo abbiamo potuto mettere in piedi un’edizione fortemente ridotta, solo due prove allestite soprattutto per dimostrare di esserci. In Puglia abbiamo avuto numeri leggermente inferiori alle nostre aspettative, ma a Roma sono arrivati in oltre 350 pur avendo il giorno prima un’altra importante prova nazionale in Friuli. Proprio il problema delle concomitanze è ormai improcrastinabile per la federazione. Non si possono dare concessioni di calendario nazionale a 50 gare quando solo un terzo rispettano davvero tutti i dettami e soprattutto non si può continuare su questa strada delle concomitanze che penalizzano tutti.

Che prospettive ci sono per questo circuito?

Molto buone perché già ho ricevuto richieste e penso che il prossimo anno avremo intanto due nuove prove, in Basilicata e Campania. Perché funzioni servono però soldi e infatti siamo in contatto con due grandi sponsor che hanno mostrato interesse, se entreranno potremo davvero mettere in pratica le nostre idee. Ma noi guardiamo all’attività complessiva: basti pensare che per il Giro d’Italia abbiamo ricevuto 15 nuove richieste. I nostri progetti però vanno ben oltre…

Al Regioni erano presenti tutte le categorie con spazio anche per i più piccoli per avvicinarli al ciclocross (foto Bit&Led)
Al Regioni erano presenti tutte le categorie con spazio anche per i più piccoli per avvicinarli al ciclocross (foto Bit&Led)
A che cosa puntate?

Oltre alle challenge abbiamo due grandi idee. La prima è allestire un grande weekend a inizio 2025 legato ai Campionati Italiani giovanili, con 4 e 5 gennaio per le prove tricolori e il 6 gennaio per un evento internazionale, il tutto nel bellissimo teatro di Follonica nostro storico partner per il Giro d’Italia. Il secondo è ancora più ambizioso: vogliamo portare la Coppa del mondo a Torino.

Un colpo di scena. Da che cosa nasce?

Grazie all’esperienza e alla collaborazione del gruppo di Cantoira possiamo mettere su una struttura e un tracciato che saranno pienamente all’altezza del massimo evento internazionale a tappe. Ho già parlato con Flanders Classics e c’è grande disponibilità in merito anche perché ho presentato un progetto molto meno economicamente oneroso di quello di Vermiglio. Avremo bisogno dell’ok di Comune e Regione dove c’è grande sensibilità verso le due ruote, sperando che il Tour de France non assorba tutte le risorse ma diventi anzi un volano per nuove iniziative. Poi avremo bisogno di un grande sponsor con il quale condividere questa grande opportunità.

La prima tappa era stata a Gallipoli con la nazionale italiana al via, qui Elisa Ferri (foto organizzatori)
La prima tappa era stata a Gallipoli con la nazionale italiana al via, qui Elisa Ferri (foto organizzatori)
Torniamo al Giro delle Regioni. Agonisticamente che cosa hai trovato?

Io guardo sempre le gare con occhio molto tecnico e sono rimasto letteralmente elettrizzato soprattutto dalle gare giovanili. Ci sono ragazzini che hanno una tecnica impressionante, c’è un livello generale che è molto alto e se questi ragazzi trovassero strutture adeguate che permettessero loro di fare regolare attività avremmo veri fuoriclasse polivalenti. Per farli maturare serve però una struttura che attualmente il ciclismo non ha, per questo dico che andrebbe rivisto tutto il sistema, legato a concezioni ormai vetuste. Fra tutti segnalo un nome: Nicola Carrer, pugliese vittorioso fra gli Esordienti 1° anno, mi ha davvero impressionato.

E nelle categorie assolute?

Si vede che ormai siamo in piena atmosfera Tricolori, c’è stato un bello spettacolo. Nella gara principale ha vinto Cominelli che è in grande forma battendo Antonio Folcarelli che mi stupisce sempre, lui che al mattino si alza quando è ancora buio per lavorare al mercato, eppure se guardate bene è il più costante di tutti, non esce mai dai primi 5. Fra le donne ha trionfato la Bulleri, completando la grande giornata della Cycling Café ma dietro è emersa la lucana Dalila Langone, ancora junior eppure capace di far sua la classifica generale.

Il podio femminile con a sinistra Dalila Langone, prima nella classifica generale e sorpresa della challenge (foto Bit&Led)
Il podio femminile con a sinistra Dalila Langone, prima nella classifica generale e sorpresa della challenge (foto Bit&Led)
Ora che gli impegni agonistici sono finiti, che farà Fausto Scotti?

Si rimette subito a lavorare perché c’è già da impostare la nuova stagione e come si è visto di carne al fuoco ce n’è davvero tanta. Oltretutto mi stanno arrivando anche molte offerte dall’estero, per allestire gare e non solo, anche da grandi team professionistici. Insomma, non c’è tempo per fermarsi…

Un bar per il ciclocross, entrate con noi al Cycling Café

03.02.2023
5 min
Salva

Avreste mai pensato a un locale dedicato interamente al ciclismo e in particolare al ciclocross? Non è nella patria dell’attività sui prati, in Belgio, ma molto più vicino, a Ciampino alle porte della Capitale. Non è solo un ritrovo per tutti gli appassionati, un riferimento per chi cerca qualsiasi pezzo specifico tanto da avere una clientela extraregionale. E’ anche la sede di uno dei principali team del nostro Paese in tema ciclocrossistico: il Cycling Café.

A dir la verità il team ha radici più antiche, in quanto ha superato il decennale di attività. Col tempo si è sviluppato al punto di essere uno dei pochissimi del panorama italiano inserito nella lista Uci e che ha corridori provenienti da tutta Italia. Paolo Ottaviani tiene le sue fila, gestendo una formazione che si è messa in luce anche all’estero.

«Abbiamo fatto richiesta all’Uci nel 2019 – dice – da allora siamo un team internazionale e per questo abbiamo aperto i tesseramenti anche a corridori non laziali. Abbiamo 6 corridori a livello assoluto e 12 giovanili, ma l’attività del Cycling Café va oltre perché non facciamo solo attività di ciclocross, ma ci dedichiamo anche a strada e mtb».

A sinistra Fabio Ottaviani, titolare del team e del negozio. Una vita dedicata al ciclocross
A sinistra Fabio Ottaviani, titolare del team e del negozio. Una vita dedicata al ciclocross
Quanti sono in totale i tesserati per il club, considerando anche le attività?

Ne abbiamo una sessantina, ma potrebbero essere molti di più viste le richieste. Non ampliamo il numero perché vogliamo seguire ogni ragazzino con grande attenzione: abbiamo una scuola di mtb che è un po’ il fiore all’occhiello del nostro sodalizio e ci teniamo che ogni tesserato sia adeguatamente seguito.

Il vostro è un team più votato all’offroad?

Sì, il ciclocross d’inverno e la mtb nelle altre stagioni sono le nostre attività primarie. Facciamo anche strada amatoriale, ma solo a livello regionale. Il ciclocross resta però il nostro riferimento principale, almeno a livello assoluto.

Siete uno dei pochi team che fa attività all’estero…

Per noi è un must. Il calendario è molto stretto nel tempo, ogni domenica ci sono gare internazionali, noi con la squadra assoluta cerchiamo di seguire le gare dove ci sono più possibilità di raccogliere punti per il ranking Uci e permettere ai nostri atleti di partire il più davanti possibile. I nostri ragazzi gareggiano un po’ ovunque, dalla Slovacchia alla Svizzera, dalla Spagna al Belgio. Non possiamo seguire un calendario ordinato, nel senso di qualche challenge nella sua interezza anche perché non abbiamo una struttura che si muova all’estero e anche d’inverno il nostro impegno principale verte sui giovanissimi.

Cominelli e la Bulleri sono le vostre punte?

Come risultati indubbiamente. Cristian era già stato con noi, poi era passato alla Scott che lo seguiva sia nella mtb che nel ciclocross. Quest’anno è tornato e ne siamo stati davvero felici. Alessia è un po’ la punta di diamante, tiene molto al ciclocross da abbinare alla sua attività su strada. Ma dietro di loro ci sono elementi che sono in netta crescita.

Per Cominelli una stagione ad alti e bassi. Ora punta tutto sulle Marathon di mtb
Per Cominelli una stagione ad alti e bassi. Ora punta tutto sulle Marathon di mtb
Baldestein è uno di questi, con la sua vittoria al Giro delle Regioni…

Raul si è messo in evidenza tutto l’anno, ha fatto un salto di qualità proprio grazie alle esperienze che ha raccolto all’estero, anche in prove importanti in Belgio. Andava forte già da esordiente, è stato parte della squadra laziale che per l’unica volta nella sua storia vinse la Coppa Italia. Da junior scoprì di essere celiaco e per 3 anni era un po’ scomparso dai radar perché non trovava la giusta alimentazione. Quest’anno sembra davvero aver trovato la quadra e i risultati si sono visti.

Chi altro c’è nel team assoluto?

Ragonesi che quest’anno è passato U23. E’ andato sempre bene, sia nella mtb che nel ciclocross, anzi viene da un dicembre nel quale ha mostrato evidenti progressi. Non ha fatto trasferte perché doveva giustamente privilegiare la scuola.

Alessia Bulleri in gara in Coppa in Val di Sole, finita al 25° posto (foto Facebook)
Alessia Bulleri in gara in Coppa in Val di Sole, finita al 25° posto (foto Facebook)
Un’attività come quella descritta, con tante trasferte all’estero si prospetta onerosa…

Lo è, se si pensa che per ogni atleta che fa attività internazionale bisogna stanziare qualcosa come 25 mila euro. Lo facciamo però con piacere, abbiamo gli sponsor che ci accompagnano e investono non solo nel team ma nelle nostre idee. Siamo un riferimento per tutto il Centro Italia, forse l’unica vera alternativa al predominio del Nord e anche questo ci ha spinto a tesserare atleti anche non di queste parti.

C’è una ricaduta dei risultati del team sull’attività del negozio?

E’ chiaro che lo scopo dell’attività è anche quello di dare visibilità ai marchi. Non saprei dire quale sia effettivamente il rapporto fra le due entità, ma il nostro punto d’incontro è molto conosciuto e frequentato anche da corridori di altre squadre. Inserendo al suo interno il bar abbiamo dato un aspetto diverso dal solito, più legato all’intrattenimento. D’altronde siamo in un periodo strano, con l’onda lunga del Covid che aveva portato un grande movimento di mercato che si va un po’ affievolendo.

Giro delle Regioni, buon inizio tornando alle Capannelle

09.01.2023
4 min
Salva

Il Giro delle Regioni non è più un’idea su carta, ma qualcosa di concreto. Fausto Scotti non è tipo da restare con le mani in mano e dopo la conclusione del Giro d’Italia ha subito messo in moto la sua nuova creatura che dovrà abbracciare e promuovere tutte le discipline ciclistiche e non solo quelle. Si è cominciato con la “sua” specialità, il ciclocross attraverso due gare, la prima a Noci in Puglia e la seconda all’ippodromo delle Capannelle, riaperto alle bici dopo qualche anno che non ha cancellato la memoria delle battaglie per la Coppa del Mondo nel 2013 e 2014.

Tutti i vincitori del Giro delle Regioni. Ora la parola passa alla strada (foto Bit & Led)
Tutti i vincitori del Giro delle Regioni. Ora la parola passa alla strada (foto Bit & Led)

Spalti vuoti, percorso pieno

Come spesso succede, quando un evento si stoppa per qualche anno, ci vuole tempo per riabituare la piazza allo sport in questione. Le tribune di Capannelle torneranno a riempirsi, i prati lo hanno già fatto, con tantissimi in gara nelle varie categorie e riscontri interessanti soprattutto se proiettati verso i campionati italiani del prossimo fine settimana.

Spesso si dice che un’opinione o un giudizio possono cambiare in base alla prospettiva con cui si guarda. Su questo concetto si sofferma Alessia Bulleri, vincitrice in maniera perentoria della gara femminile: «E’ vero che le tribune erano semivuote, ma a ben guardare il percorso era pieno di gente, con molti ai bordi del tracciato e non erano solo addetti ai lavori, lo posso assicurare…».

Alessia Bulleri in azione. La classifica del Giro è andata alla seconda, Sara Tarallo (foto Bit & Led)
Alessia Bulleri in azione. La classifica del Giro è andata alla seconda, Sara Tarallo (foto Bit & Led)

L’esperienza all’estero

Alle Capannelle l’elbana, reduce da alcune gare in Slovacchia dopo la rovinosa caduta in Val di Sole che le era costata la frattura di un dito, ha fatto presto il vuoto: «Sono partita subito forte per fare la differenza riuscendoci a dispetto del vento. La gara era piuttosto particolare: non c’erano difficoltà, ma tanti rettilinei ed era quindi quasi impossibile riuscire a fare selezione. Il fatto di aver vinto in solitudine mentre la maggior parte delle altre categorie sono finite allo sprint è un bel risultato in vista della campagna tricolore, dove puntiamo forte soprattutto al team relay».

Il suo team, il Cycling Café, è forse una delle novità principali della stagione nazionale, anche perché il team romano ha seguito un po’ i dettami forniti tempo addietro dal cittì Pontoni, ossia dare ai propri ragazzi la possibilità di fare esperienza all’estero. Gli effetti si sono visti, non è un caso se la squadra abbia fatto all in nella categoria principale con Cristian Cominelli vincitore della prova romana e Raul Baldestein terzo al traguardo ma primo nella classifica generale del Regioni.

Volata vincente per Cominelli, una vittoria che ci voleva in vista dei tricolori (foto Bit & Led)
Volata vincente per Cominelli, una vittoria che ci voleva in vista dei tricolori (foto Bit & Led)

Il vento unica difficoltà

La vittoria del lombardo è arrivata, questa sì, dopo una gara lottata fino all’ultimo metro e nella quale c’è stata anche qualche scaramuccia con Antonio Folcarelli: «Non potevo fare altrimenti, quello delle Capannelle era un percorso veloce e molto largo dove si doveva anche stare a ruota per via del vento. Io ho provato, ma mi hanno spesso chiuso la porta, specialmente Folcarelli. A Capannelle ho però gareggiato tante volte, sapevo che bisognava evitare l’arrivo di gruppo, alla fine siamo rimasti io e lui a giocarci la vittoria e ho anticipato l’ultima curva. Una bella gioia, ma a essere sincero me ne ha regalate di più mio figlio Bryan in gara nella promozionale, il suo entusiasmo era contagioso».

A far festa è stato il suo compagno di colori Baldestein, uno dei nuovi nomi del panorama nazionale: «Dire che ho vinto in casa è poco: al sabato per provare il percorso sono salito in bici a casa e dopo 10 minuti ero già all’interno dell’ippodromo… La gara è stata molto tirata, quasi simile a una prova su strada. Porto a casa una maglia prestigiosa che è il segno tangibile dei progressi effettuati quest’anno».

Il piatto percorso romano non favoriva la selezione (foto Bit & Led)
Il piatto percorso romano non favoriva la selezione (foto Bit & Led)

Un vero nipote d’arte

Intanto un altro nome che si è affacciato nei quartieri alti è Jacopo Pavanello, nipote di Cristian, il diesse della Borgo Molino, ennesima dimostrazione di come ormai la pratica della multidisciplina si sia diffusa come un virus anche nelle categorie giovanili e soprattutto nei team di riferimento dell’attività su strada. Si diceva che solo grazie a un cambiamento di cultura ciclistica si sarebbe tenuto il passo con le maggiori scuole estere, su questo tema Cassani ha combattuto battaglie per tutta la sua permanenza alla guida tecnica azzurra. Ormai si può dire che quel cambiamento sia in essere e questo è in generale un bel segnale d’inizio 2023…

Ferentino 2021

Giro d’Italia, per Pavan una vittoria di costanza

01.01.2022
5 min
Salva

Contrariamente agli anni scorsi, il Giro d’Italia di ciclocross ha chiuso i battenti senza attendere lo scavallamento dell’anno. A Ferentino (FR) su un percorso completamente nuovo ricavato nel campo di D&D Infissi, la challenge ha chiuso i battenti senza il suo mentore. Fausto Scotti infatti, per la prima volta dopo anni ha dovuto rinunciare alla presenza non magari per una concomitanza internazionale come gli accadeva ai tempi della sua milizia nel settore tecnico azzurro, ma per ragioni ben più gravi.

Dalla sera di Natale infatti il tecnico romano è in ospedale, uno dei tanti alle prese con il Covid in maniera forte. Dal suo letto Fausto non ha mancato di seguire le vicende dell’ultima tappa e di rimanere vicino alla sua creatura. Dall’altra parte il pensiero nei suoi confronti non è mancato, convogliato in un augurio generale di pronta guarigione.

Loconsolo Ferentino 2021
Loconsolo all’arrivo, battendo uno sconsolato Folcarelli che ha visto svanire la maglia rosa
Loconsolo Ferentino 2021
Loconsolo all’arrivo, battendo uno sconsolato Folcarelli che ha visto svanire la maglia rosa

Arriva un vincitore a sorpresa

I campionati italiani si avvicinano e gare come quella di Ferentino servivano ad alcuni per avere un segnale in vista della rassegna tricolore. Almeno per quelli che non seguono l’attività internazionale come accade ad esempio per i team di Guerciotti e Bramati. Ecco quindi che la gara open ha premiato un vincitore completamente inatteso, l’U23 Ettore Loconsolo (Team Fractor) autore di una prova maiuscola che ha fatto andare di traverso la fine dell’anno ad Antonio Folcarelli, che sui prati di casa puntava a ribaltare in extremis la situazione di classifica. Il secondo posto infatti non gli è bastato per superare Cristian Cominelli, che ancora una volta in base alla sua costanza di rendimento ha portato a casa la maglia rosa.

Terzo assoluto a Ferentino è risultato Marco Pavan, il portacolori della DP66 Giant Smp che da questo punto di vista è come Cominelli, un autentico orologio: «Dopo che ho conquistato la maglia bianca nella tappa di Follonica, con il team abbiamo deciso di fare del Giro il mio obiettivo stagionale, rinunciare a qualche trasferta estera non è stato un sacrificio, era qui che dovevo e volevo emergere».

Pavan Ferentino 2021
Marco Pavan, torinese tesserato per la DP66 Giant Smp, 2° ai Tricolori 2021
Pavan Ferentino 2021
Marco Pavan, torinese tesserato per la DP66 Giant Smp, 2° ai Tricolori 2021

All’insegna della multidisciplina

Pavan, torinese di stanza in Friuli, è un esponente di quella nuova generazione che ama la multidisciplina. «Ho iniziato presto ad andare in bici – racconta e da allievo a concentrarmi sul ciclocross. Lì ho avuto una parabola finora sempre in crescita, ma oltre ad esso mi dedico anche a Mtb e strada. Pratico forse più la prima, ma nell’ultimo anno ho aumentato le mie presenze su strada dove, sprint a parte, vedo che riesco a fare bene su molti percorsi, come un classico passista-scalatore. Per me comunque le altre discipline sono sempre propedeutiche per il ciclocross».

La maglia bianca, frutto soprattutto delle presenze sul podio di Follonica, Gallipoli e Ferentino, è il giusto viatico verso i tricolori dove Pavan, secondo lo scorso anno, vorrebbe provare a salire di un gradino, anche se nelle dichiarazioni preferisce volare basso: «Mi piacerebbe riconfermare il podio ma il livello si è alzato, non solo con i nuovi innesti dagli juniores dello scorso anno. So che sarà difficile, ma ce la metterò tutta. Una maglia azzurra in caso di vittoria? Pontoni è stato chiaro, i posti a disposizione per i Mondiali sono pochissimi, non mi faccio grandi illusioni».

Pavan Gallipoli 2021
Pavan in azione a Gallipoli. La strada potrebbe essere però il suo sbocco (foto Luca Carluccio)
Pavan Gallipoli 2021
Pavan in azione a Gallipoli. La strada potrebbe essere però il suo sbocco (foto Luca Carluccio)

Tappa a Bulleri, Casasola in rosa

Loconsolo è solo l’ultimo arrivato di una categoria che già prima dell’inizio della stagione era giudicata molto promettente: «Ho preferito attaccare prima della curva finale per evitare la volata, sapevo che imboccandola in testa avrei potuto vincere. Questa vittoria è dedicata a Paolo Alberati, che mi ha preso sotto la sua ala dalla scorsa estate e i risultati si stanno vedendo».

L’esito della gara femminile può suonare come una sorpresa, con l’elbana Bulleri capace di dare scacco matto a Sara Casasola, contenta comunque per aver messo in bacheca un’altra challenge dopo il Master Cross: «Volevo arrivare alla fine dell’anno nella forma migliore, perché coincide con l’appuntamento tricolore e questa vittoria dice che l’obiettivo è stato raggiunto, posso guardare ai campionati italiani con più fiducia».

Paletti Ferentino 2021
Paletti secondo a Ferentino ma primo nella generale, un trionfo dedicato al padre ex pro’
Paletti Ferentino 2021
Secondo a Ferentino e primo nella generale, Paletti dedica il trionfo al padre

Paletti ci ha preso gusto

E’ tradizione ormai che la categoria più lottata e in grado di catalizzare l’attenzione sia soprattutto quella junior maschile e l’ultima tappa è stata un vero thrilling, con tre atleti (Ivan Carrer, Simone Vari, Luca Paletti) quasi appaiati, il che significava che chi arrivava prima a Ferentino avrebbe vinto.

Carrer ha giocato in difesa contro uno scatenato Paletti, alla fine ne ha approfittato Filippo Borello, vincitore di tappa ma estraneo alla grande sfida che alla fine ha premiato Paletti, capace di collezionare challenge in extremis come aveva fatto pochi giorni prima al Master Cross: «Mio padre si è commosso vedendo che ce l’avevo fatta. Lui per me è allenatore, psicologo, supporter e soprattutto padre, nessuna vittoria può essere condivisa più di così».

Duello annunciato, Mattinata sorride a Folcarelli

28.11.2021
4 min
Salva

La quinta tappa del Giro d’Italia Ciclocross ha vissuto sul duello annunciato tra Antonio Folcarelli e Cristian Cominelli. Senza i Selle Italia – Guerciotti chiaramente la lotta ricadeva su questi due cavalli pesanti, tra l’altro i primi due della classifica generale. Lo scenario? Quello unico di Mattinata, in Puglia.

Ulivi e agrumi, mare e spiaggia di ciottoli… il tutto sotto lo sguardo, a dire il vero un po’ severo, del Gargano coperto dalle nuvole.

Nelle fasi iniziali moltissime noie tecniche. Qui una catena rotta dal fango e conseguente cambio di bici
Nelle fasi iniziali moltissime noie tecniche. Qui una catena rotta dal fango e conseguente cambio di bici

Duello annunciato

Spalla a spalla per tutta la gara. A tirare è sempre Folcarelli. Il corridore laziale insiste e spinge. In poche curve i due atleti fanno il vuoto. Altro livello il loro. Altri rapporti. Hanno il 44 mentre gli altri mulinano un 42 o un 40.

Il percorso non è impossibile: tantissimo fettucciato, molti rilanci, ma anche tratti velocissimi. In partica si snodava su un leggero declivio. A tratti il falsopiano era in salita e a tratti era in discesa.

«Alla fine – dice col fiatone Folcarelli dopo l’arrivo – è venuta fuori una gara dura. Molto veloce. Il fango rispetto a ieri si è compattato molto ma è diventato “colloso” ed era difficile fare velocità». E oltre al fango, erano insidiosissimi i tratti sul cemento. Questi erano delle “soponette”, po’ perché ci si arrivava con le gomme sporche, un po’ per l’umidità della pioggerellina che cadeva di tanto in tanto e un po’ perché da pochi giorni erano state raccolte le olive e a terra restava una patina.

Spiaggia o ghiaia?

Gran parte dello spettacolo avveniva poi nel tratto sulla spiaggia. O meglio sul ciottolato. Se al sabato si provava ad andare più verso la battigia, su una strisciolina di sabbia, con la mareggiata della notte si è stati costretti a cambiare tattica.

Tutti bici in spalla e corsa a piedi nella parte più alta della spiaggia. Proprio Folcarelli, al sabato, con le sue prove aveva indirizzato la scelta tattica di molti ragazzi che cercavano di sfruttare la sua esperienza. «Se Folcarelli passa sulla sabbia ci passo anche io», questa la sintesi. 

Il problema, come detto, è che la mareggiata aveva tolto ogni solco, ogni traccia nella quale infilarsi e tutti i piani di conseguenza sono andati all’aria.

«Il tratto sulla sabbia ha inciso moltissimo – ha detto Folcarelli – E’ stato duro e ha complicato tutto il resto della corsa. Si affondava molto, sia sulla sabbia che sui ciottoli. Si correva per oltre 30”».

L’arrivo di Folcarelli. Nel finale il suo forcing non ha permesso a Cominelli di passare
L’arrivo di Folcarelli. Nel finale il suo forcing non ha permesso a Cominelli di passare

Scarpe rotte

Non solo, ma questo breve segmento ha creato non pochi problemi, specie alle scarpe. Sono state diverse le rotture di Boa, agganci e suole. La corsa a piedi prolungata e l’impatto del piede che affondava con i sassi, alla lunga creava rotture.

Anche il vincitore ha ha chiuso la corsa con la scarpa rotta. E altri tre ragazzi sono stati costretti al ritiro. Senza contare i capitomboli di quando si entrava nel ghiaione. Si scendeva a tutta da una rampa in discesa e la ruota anteriore affondava. La bici s’impuntava e il 360° in aria era quasi scontato… se calava un po’ di lucidità».

Le ragazze di Pontoni, hanno dominato la prova open femminile
Le ragazze di Pontoni, hanno dominato la prova open femminile

Doppietta DP66

In classifica, col secondo posto Cominelli (già maglia rosa), resta in testa e anche se perde quattro punti sul crossista della Race Mountain può dormire sonni tranquilli. Tuttavia il corridore della Scott, che palesemente ha mostrato un’ottima condizione, non è sembrato felice della piazza d’onore. Dopo l’arrivo infatti ha tirato dritto verso il suo box senza scambiare nessun cenno o parola con Folcarelli.

Tra le donne da segnalare una doppietta della DP66 con Alice Papo e Lusia Canciani (maglia bianca). Chiude il podio Tanya Donati (Team Terenzi). Assente la Casasola, la quale però resta saldamente in rosa.

Cominelli 2021

Dal Giro d’Italia arriva un Cominelli affamato

30.10.2021
4 min
Salva

Dopo un inizio a ritmo continuo, il Giro d’Italia di ciclocross si è preso una breve pausa. Ora è tempo delle classiche internazionali di Halloween, gli appuntamenti di Brugherio e del Trofeo Mamma e Papà Guerciotti. Si può quindi fare un primo quadro della situazione anche perché ormai l’appuntamento degli Europei è imminente (prossima settimana) e chiaramente le gare del Giro sono determinanti per comporre la nazionale.

A molti potrà sembrare sorprendente che in testa alla classifica Open maschile ci sia un corridore che non ha mai vinto, ma è una novità molto relativa, perché bisogna considerare che Cristian Cominelli ha sempre fatto della costanza di rendimento il suo segno identificativo: «Ho raccolto tre buoni punteggi – racconta il corridore della Scott – ma è chiaro che il fatto che sia Dorigoni che Bertolini abbiano saltato una prova mi favorisce. Per me questa maglia vale molto dopo un anno davvero difficile nella Mtb».

Dorigoni Corridonia 2021
Volata vincente di Dorigoni su Cominelli, ma è il bresciano a vestire la maglia rosa
Dorigoni Corridonia 2021
Volata vincente di Dorigoni su Cominelli, ma è il bresciano a vestire la maglia rosa

Un’estate dove tutto è sfumato

In effetti il 2021 di Cominelli, che avevamo lasciato fra i protagonisti assoluti nel ciclocross non è stato all’altezza delle sue aspettative, ma certamente non per colpa sua: «Ho passato un’estate terribile, proprio quando mi aspettavo di salire di condizione per puntare agli obiettivi dell’anno ho iniziato a soffrire di problemi allo stomaco, che mi hanno portato a fermarmi del tutto. Ho potuto riprendere solo a fine stagione, con tre gare interpretate esclusivamente pensando al ciclocross, su distanze contenute, ma le ambizioni erano ben altre».

Cominelli non fa mistero che questo era un anno speciale per lui, con i Mondiali Marathon di Mtb in Italia, a Capoliveri, «un percorso che conosco benissimo e che era ideale per le mie caratteristiche, ma d’altronde lo era anche quello del Campionato Italiano. In quei giorni vedere i miei compagni e avversari impegnati ed io che non potevo neanche allenarmi è stato un duro colpo. Proprio il ciclocross e le sue prospettive mi hanno dato la forza per uscire dall’impasse, mi sono concentrato sulla nuova stagione».

Cominelli Corridonia 2021
Cominelli in azione davanti a Samuele Leone, confermatosi il migliore fra gli Under 23 (foto Lisa Paletti)
Cominelli Corridonia 2021
Cominelli in azione davanti a Samuele Leone, confermatosi il migliore fra gli Under 23 (foto Lisa Paletti)

Le differenze con chi punta sulla strada

Con Cominelli si può affrontare un tema molto dibattuto sui prati: la differenza tra chi proviene dalla Mtb e chi dalla strada. Si dice che gli stradisti a inizio stagione sono avvantaggiati mentre col passare delle settimane poi le capacità offroad riemergono. E’ così? «Per me non c’è questa grande differenza. E’ più una questione legata alla tradizione dei singoli Paesi: in Olanda e Belgio il ciclocross è più abbinato alla strada; in Italia la stragrande maggioranza di ciclocrossisti d’estate corre in mtb, è un aspetto legato più alle aspettative dei team e agli investimenti locali. Poi non dobbiamo dimenticare che serve assolutamente predisporre le stagioni in modo da poter riposare tra una sezione e l’altra. Non si può essere sempre al massimo, fisico e mente poi presentano il conto».

Ora lo spazio del tradizionale lungo weekend di Ognissanti è occupato dalla Coppa del Mondo all’estero e dalle classiche internazionali in Italia, decisive per l’acquisizione di una maglia per gli Europei e Cominelli vuole continuare la sua collezione: «Anche se nell’armadio non mancano le divise azzurre, andare a caccia di una di esse è sempre un’emozione e per me, dopo quello che è successo, avrebbe un sapore particolare».

Casasola Corridonia 2021
Prima vittoria e conferma della leadership per Sara Casasola (foto Lanfranco Passarini)
Casasola Corridonia 2021
Prima vittoria e conferma della leadership per Sara Casasola (foto Lanfranco Passarini)

Appuntamento il 14 novembre a Follonica

Un po’ lo stesso discorso che avevamo fatto per Sara Casasola (DP66 Giant SMP), che sale in testa alla classifica riassaporando il gusto della vittoria in quel di Corridonia, mentre Luca Paletti (Asd A Favore del Ciclismo) coglie la terza vittoria consecutiva fra gli junior, in quella che lo scorso anno era la categoria più combattuta e dove invece c’è ora un dominatore assoluto.

Il Giro d’Italia torna il 14 novembre, riabbracciando il teatro di gara di Follonica (GR) assente da circuito da un po’ e considerando che si arriverà dopo gli Europei, sarà il momento giusto per fare il punto della situazione in vista degli appuntamenti principali della stagione che arriveranno con il nuovo anno.

Giro d'Italia Ciclocross, Gallipoli 2020, uomini elite, volata Dorigoni-Cominelli

Jakob (cattivissimo) torna al successo

02.11.2020
2 min
Salva

A Gallipoli, Jakob Dorigoni è tornato a fare ciò che gli riesce meglio, almeno nel panorama italiano: vincere e soprattutto vincere giocando con gli altri come il gatto col topo. Le disavventure sofferte a Osoppo, veder sfuggire gli altri per un problema meccanico e soprattutto aver perso la maglia rosa, gli avevano lasciato dentro una rabbia che l’altoatesino ha saputo sfruttare al meglio. Chi conosce il ciclocross sapeva che questa volta nulla e nessuno lo avrebbe fermato, anche se la gara è stata incerta fino all’ultimo.

Volata super

Jakob è partito subito forte, la maglia rosa Cominelli come è solito fare ci ha messo di più a carburare, la sua rincorsa era stata premiata dando vita a un ultimo giro all’insegna dell’incertezza, ma si vedeva che questa volta Dorigoni era pronto per fare poker. Come ci è riuscito? Lo racconta lui stesso.

«Mi è passato tanto per la mente – dice Jakob – avevo pensato di provare a staccarlo prima dello sprint, ma ho commesso un errore vanificando il mio attacco e ormai non c’era più tempo. Dovevo concentrarmi sulla volata, scegliere la traiettoria migliore e così è stato. Questa volta nulla mi avrebbe privato della vittoria».

Giro d'Italia Ciclocross, Gallipoli 2020, uomini elite, partenza
Gara uomini elite, partenza velocissima (foto Pasquale Abbattista)
Giro d'Italia Ciclocross, Gallipoli 2020, uomini elite, partenza
Uomini elite, partenza velocissima (foto Pasquale Abbattista)

Cominelli rosa

A Cominelli (Scott) non è rimasto altro che accontentarsi di un altro podio, vedendo premiata la sua costanza di rendimento con una maglia rosa che resta nel suo cassetto a due prove dalla fine (sempre che si possano fare, visti i tempi che corrono…), mentre terzo ha chiuso Antonio Folcarelli (Race Mountain Folcarelli). In classifica il lombardo ha ancora 6 punti su Dorigoni, un margine esiguo, troppo esiguo per non capire che servirà un’inversione di tendenza e che, almeno una volta, bisognerà vincere sul campo. Ma questa è un’altra storia.

U23 per Ceolin

Fra gli Under 23 questa volta è stato Federico Ceolin a stupire, con un quarto posto nella prova Open che apre grandi prospettive future. Il portacolori della Selle Italia Guerciotti Elite, stessa società di Dorigoni, ha avuto la meglio nei confronti dei due protagonisti della categoria, il biker Davide Toneatti (DP66 Giant SMP) e soprattutto Marco Pavan (D’Amico UM Tools), vincitore assoluto a Osoppo e che la sua maglia bianca di leader di categoria ormai ce l’ha in cassaforte.