Colnago V4Rs, quattro nuove colorazioni per stupire

09.03.2024
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La Colnago V4Rs si rifà il vestito con nuove tonalità volte ad esaltare le linee e la performance di questa bici top di gamma. Quattro nuovi colori che assieme alle due colorazioni replica del UAE Team Emirates e del UAE Team ADQ, andranno ad arricchire le livree proposte per il 2024. La gamma è composta da due rivisitazioni dei colori classici, bianco e nero e da due proposte più innovative. A impreziosire la V4Rs c’è l’utilizzo della vernice olografica, presente in quasi tutte le nuove proposte.

Pura prestazione

Una racing bike aggressiva nelle linee e nei colori. La Colnago V4Rs è la bicicletta scelta per incarnare l’animo racing dello storico marchio di Cambiago. Costruita in stretta collaborazione con il Team UAE Emirates e i sapienti consigli di atleti vittoriosi come Tadej Pogacar. 

La bici è un vero e proprio prodigio della tecnica, tra aerodinamica e soluzioni tecniche elevate alla massima performance. La V4Rs presenta delle geometrie molto spinte e aggressive, per una bici rigida, reattiva, leggera e veloce. Un modello pensato per vincere ed eccellere in ogni situazione. Per esaltare tutto ciò Colnago ha deciso di ripennellare le linee di questa bici con colori estrosi e innovativi. 

Nuovi colori

Le nuove colorazioni esaltano l’anima racing della V4Rs e la rendono ancora più accattivante con un look deciso e unico. Le nuove tonalità sono, come detto, quattro. La prima è la Glossy Black, il colore primario è una vernice nera lucida, su cui risaltano scritte e dettagli realizzati con una vernice olografica. La seconda è la Iridiscent Purple, un’elegante colorazione che nasce dalla combinazione di una vernice “nera matt” abbinata ad una vernice “rosegold metal-gloss”, con accenti e dettagli in vernice nero lucido. Il risultato è una V4Rs preziosa ed elegante, che splende ad ogni raggio di sole.

Segue il Glossy Pearl White, dove il colore primario è un bianco perla lucido, che viene completato da scritta e dettagli realizzati con una vernice olografica. A chiudere i nuovi colori c’è la Matt Lime, una vernice opaca lime che fa da base a scritte e dettagli realizzati in nero. Queste nuove colorazioni sono un’aggiunta all’attuale gamma colori del V4Rs e si affiancheranno pertanto ai colori Rosso, Bianco, Nero, UAE Team Emirates 2024 e UAE Team ADQ 2024.

Colnago

Colnago C68 Gravel, non è una sorpresa: è una conferma

07.03.2024
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E' una bici gravel tutta fatta a mano in Italia, è la Colnago C68 Gravel. Completa la famiglia C dell'azienda lombarda mutuando le congiunzioni in carbonio che hanno reso celebre queste biciclette. E' costosa, elegante e raffinata, al tempo stesso, sotto il profilo delle prestazioni non è una comodona, capace di sorprendere in diverse situazioni dell'offroad. Colpiscono stabilità e trazione del carro posteriore e le geometrie sono un valore aggiunto

Colnago colpisce nel segno con la sua nuova bici gravel. La C68 non è una di quelle tiratissime ed è proprio questo il valore aggiunto, a conferma che, soprattutto in ambito all-road il compromesso ottimale e la capacità di copiare il terreno fanno una grande differenza.

A questi fattori si abbina una geometria ben sviluppata, che porta l’utilizzatore a sfruttare bene il piantone, ma anche un buon carico verso il retrotreno a tutto vantaggio di una trazione ai massimi livelli. Entriamo nel dettaglio.

Colnago C68, la signora del gravel
Colnago C68 Gravel, la signora del gravel

La C68 Gravel del test

Una taglia 51, che è molto diversa dalla sorella in versione stradale. Il modello Gravel ha uno sterzo più alto e dei valori di reach e stack maggiorati (è più alta e lunga). Aumenta anche il passo complessivo. Questo però non vuol dire che è necessario prendere una taglia in meno, ma piuttosto è fondamentale valutare di accorciare lo stem in modo da sfruttare le potenzialità della bicicletta in un contesto off-road, anche impegnativo.

Il manubrio è Colnago CC.01 gravel, tutto in carbonio e con un flare pronunciato. La sella è Selle San Marco Regal Short con i rail in carbonio. La trasmissione è Sram Red AXS con monocorona da 40 denti e pignoni XPLR 10-44. Le ruote sono Zipp 303s, gommate Pirelli con larghezza da 40. Il test si è svolto con la configurazione tubeless. Il valore alla bilancia rilevato è di 8,19 chilogrammi (senza pedali). Il prezzo di listino per questo allestimento è di 11.600 euro.

A briglia sciolta

Onestamente non ci aspettavamo una bicicletta gravel così veloce, un prodotto che non ha nulla da invidiare ad una bici endurance stradale. La Colnago è decisamente più adatta e scorrevole sui terreni accidentati, sentieri e strade bianche piuttosto scassate.

Se consideriamo che è possibile montare il doppio plateau anteriore, la Colnago Gravel diventa parecchio interessante in un contesto misto. Non è una bicicletta reattiva e nervosa, ma la trazione costante del retrotreno fa una grande differenza (in positivo).

Pronta in accelerazione

Non la vediamo come una bici da bikepacking e/o da caricare con i borsoni da viaggio, anche se la distanza e le tante ore di sella non fanno paura. La C68 Gravel diverte anche nei contesti dove oltre a spingere è necessario guidare la bici. A nostro parere è fondamentale azzeccare le gomme (tubeless) in base allo stile di guida ed al percorso da affrontare.

Questa è la classica bici da usare con gli pneumatici differenziati, con tassellatura media/pronunciata sull’anteriore, anche slick o semi-slick per il posteriore. Ribadiamo il fatto che la C68 in questione è una bici gravel piuttosto veloce, quindi sfruttare un grip pronunciato sulla ruota davanti non è peccato. E’ un’elegante bici da smanettoni, perché è sempre all’altezza anche quando si decide di aprire la manetta e dare gas.

Colnago

Si comincia sul pavé e Colnago prepara le bici per la guerra

25.02.2024
4 min
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Il pavé è da sempre il banco di prova per uomini e mezzi, esigente e massacrante, affascinante e in grado di cambiare la carriera di un atleta (e di una bicicletta).

Le biciclette saranno diverse tra le pietre del Fiandre e quelle della Roubaix? Quanto tempo prima vengono stilate le note tecniche del mezzo? Nei giorni scorsi, Baroncini ci aveva spiegato le differenze sulla sua bici per il Fiandre e la Roubaix. Abbiamo posto questi ed altri quesiti ad Alberto Chiesa, responsabile dello staff dei meccanici del UAE Team Emirates.

La bici di Baroncini in gara alla Omloop Het Nieuwsblad (foto UAE Team Emirates)
La bici di Baroncini in gara alla Omloop Het Nieuwsblad (foto UAE Team Emirates)
Stessa bici per il pavé del Fiandre e quello della Roubaix?

Sì, la bici sarà la stessa e sempre la Colnago V4Rs. Anzi, per essere precisi in occasione del pavé cambieremo la forcella, ma il telaio rimarrà quello.

Una forcella nuova?

Una forcella che Colnago appositamente per queste gare, con una luce maggiore nella zona del passaggio ruota. Questo per dare una tolleranza più ampia quando monteremo le gomme da 32 millimetri.

Il frame-kit V4Rs non cambia tra Fiandre e Roubaix
Il frame-kit V4Rs non cambia tra Fiandre e Roubaix
Userete sempre gli pneumatici da 32 millimetri?

Normalmente 32 per la Roubaix e 30 per il Fiandre, tubeless Continental.

Rispetto agli standard, pensate di aumentare la quantità di liquido nel tubeless?

No, rimarremo con i nostri standard che si aggirano intorno ai 40 millilitri per ogni pneumatico. Nell’ottica del pavé il liquido serve principalmente per bloccare la gomma al cerchio. Certo, funge anche per chiudere l’eventuale foro che si può aprire nella gomma, ma nella maggior parte dei casi, sul pavé si buca e si perde pressione perché si spacca il cerchio. Soprattutto alla Roubaix.

Che pressioni useranno?

Intorno alle 3,5 atmosfere, ma in questo caso le variabili sono legate anche al meteo, quindi si lavorerà anche nei momenti a ridosso della partenza. Abbiamo provato e stiamo provando diverse soluzioni. Posso dire che alla Roubaix si scende leggermente con la pressione dei tubeless, rispetto al Fiandre.

Quando siete partiti a fare le prove tecniche in vista del pavé?

Sul campo, con le varie ricognizioni dei corridori deputati a fare la campagna del nord, di solito partiamo almeno con due mesi di anticipo. Il primo sopraluogo è stato fatto circa 20 giorni fa.

Politt e Baroncini, nella recente ricognizione sul pavé (foto UAE Team Emirates)
Politt e Baroncini, nella recente ricognizione sul pavé (foto UAE Team Emirates)
Le prove servono anche per adeguare i rapporti che useranno i corridori?

I nostri useranno la doppia corona anteriore 54-40. Due le combinazioni per i pignoni, 11-30 per la Roubaix, 11-34 per il Fiandre. Cambierà la scelta del componente, perché i corridori possono scegliere tra le corone Carbon-Ti e quelle standard Shimano. Chi ha in dotazione Carbon-Ti, ad esempio Wellens, continuerà ad usarle anche sul pavé.

E invece per quanto riguarda i dischi dei freni?

Tutti con il 160 anteriore e 140 posteriore, solo Carbon-Ti.

Dischi Carbon-Ti per tutti i corridori (foto UAE Team Emirates)
Dischi Carbon-Ti per tutti i corridori (foto UAE Team Emirates)
Ci saranno corridori che cambieranno il setting del mezzo?

Ormai la posizione rimane quella, per le gare normali e per il pavé. L’unica variabile in ottica pietre è legata al doppio nastro sul manubrio, oppure all’inserimento del gel, che qualche corridore chiede e al fatto che il manubrio viene nastrato completamente anche nella parte superiore orizzontale.

Ci sono corridori che usano i comandi satellitari nella parte orizzontale del manubrio?

Si, ci sono degli atleti che chiedono i tasti sotto la parte orizzontale. Molto richiesti da quei corridori che portano le mani nella parte alta quando pedalano sulle pietre.

Gli Assi di Colnago debuttano vincendo

23.02.2024
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Colnago ha lanciato nei giorni scorsi il progetto “Club degli Assi”, un team davvero particolare dal momento che unisce atleti appartenenti a squadre diverse accumunati dal fatto di gareggiare su bici gravel Colnago.

Il progetto si è rivelato da subito vincente grazie al successo ottenuto da Asbjorn Hellemose, danese del team Swatt Club, ex professionista alla Lidl-Trek, che ha vinto da finisseur la terza e ultima tappa della Santa Vail, gara gravel di 3 giorni in programma lo scorso fine settimana in Spagna, esattamente a Girona. Alla gara spagnola hanno partecipato complessivamente cinque atleti su bici Colnago in una disciplina, quella gravel, in cui l’azienda di Cambiago crede fortemente.

A formare il team, oltre a Hellemose, troviamo l’inglese Elliot Philips, l’australiano Nathan Haas e l’americana Amity Rockwell, attualmente l’unica donna del team e una delle atlete più forti nel mondo gravel femminile. Ci sono anche due italiani: Mattia Gaffuri e Giovanni Dracone.

Asbjorn Hellemose alza le braccia sul traguardo dell’ultima tappa del Santa Vail (foto Klassmark)
Asbjorn Hellemose alza le braccia sul traguardo dell’ultima tappa del Santa Vail (foto Klassmark)

L’asso di fiori

Il nome del team nasce da un gioco di parole che parte dal logo del brand, l’asso di fiori, con cui Colnago è identificato in tutto il mondo. Da qui il nome “Club degli Assi” (in inglese “Club of Aces”). Nelle intenzioni dell’azienda, il Club identifica un collettivo di atleti di assoluto livello impegnati nel gravel, uniti non solo dal fatto di correre su una bici Colnago, ma anche dalla passione per le corse e per l’approccio vincente alle gare.

Oltre al comune sponsor tecnico, gli atleti del “Club degli Assi” saranno inoltre contraddistinti da una speciale patch, realizzata dal designer britannico Richard Pearce, che rappresenta la carta dell’asso di fiori. I componenti del team indosseranno questa patch sulla manica quasi a voler sottolineare che le biciclette Colnago saranno il loro asso nella manica. 

Il progetto Club degli Assi identifica un collettivo di atleti di assoluto livello impegnati nel gravel
Il progetto Club degli Assi identifica un collettivo di atleti di assoluto livello impegnati nel gravel

Le bici del Club

I cinque atleti attualmente in forza al “Club degli Assi” possono contare sul meglio di Colnago per il mondo gravel. Stiamo parlando dei modelli G3-X e C68 Gravel. Il primo è utilizzato attualmente da Haas, Rockwell, Hellemose e Gaffuri. Si tratta di una bicicletta gravel e ciclocross pensata per la pura competizione. Elaborata a partire dalla plurivittoriosa bici da strada V3Rs, il modello G3-X è una bici con telaio monoscocca in carbonio. L’ampiezza pneumatici arriva fino a 40 mm.

Accanto al modello G3-X troviamo la C68 Gravel, l’ultima arrivata in casa Colnago presentata nei giorni scorsi. Si tratta dell’ultima aggiunta della piattaforma C68. Seguendo la tradizione della serie C Colnago, iniziata negli anni novanta con il modello C40, i tubi della C68 gravel sono lavorati e assemblati a mano in Italia, nello stabilimento di Cambiago. Si tratta di una bici gravel dall’anima racing.

Colnago

Nuova C68 Gravel, filosofia Colnago, fatta a mano in Italia

01.02.2024
5 min
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Non si tratta solo di una bicicletta Colnago, ma di una piattaforma vera e propria che prende forma nel 2022, mutuando il sapere costruttivo e le linee che hanno reso celebre la maison lombarda.

C68 Gravel abbraccia la famiglia C, dove troviamo anche le versioni Road e Allroad. Per capire meglio cosa si cela dietro al nuovo progetto Colnago abbiamo chiesto alcune battute a Davide Fumagalli, ingegnere e padre della C68. Entriamo nel dettaglio della nuova bici di Colnago.

Davide Fumagalli durante le fasi di test della nuova Gravel (foto Colnago)
Davide Fumagalli durante le fasi di test della nuova Gravel (foto Colnago)

Unica nel mondo gravel

«La C68 Gravel è una bici unica nel panorama delle bici gravel. La costruzione modulare – spiega Davide Fumagalli, responsabile del progetto – ovvero il fatto che il telaio sia costruito da più parti in carbonio giuntate fra loro, fa da connettore tra il mondo più recente delle bici gravel, il prestigio e la storia della costruzione telaistica in carbonio della Serie C di Colnago. La scelta di un design modulare, anziché monoscocca, ci permette di curare in modo diretto la produzione, la qualità e le caratteristiche del prodotto. Che non vuol dire solo maggiore comodità o rigidità, ma che ogni singolo modulo è esattamente come lo vogliamo noi in Colnago.

«La tecnica costruttiva – prosegue Fumagalli – è la medesima delle versioni Road e Allroad, mentre sono diversi il carbonio e di conseguenza le tubazioni. La forcella non è stata mutuata dagli altri modelli, ma è specifica per la Gravel. Un valore interessante è il drop della scatola del movimento centrale, che varia tra i 72 e 74 millimetri, in base alle taglie e agli pneumatici utilizzati. La nuova C68 non è compatibile con i dropper-post».

C68 Gravel, fatto a mano (foto Colnago)
C68 Gravel, fatto a mano (foto Colnago)

Colnago C, solo Made in Italy

Dietro le forme, all’impatto estetico e alle geometrie, oltre agli allestimenti, c’è una bicicletta completamente fatta a mano, figlia di una maestria che ha fatto scuola nella categoria delle bici in carbonio modulare e non solo. Modulare, è proprio così, perché la C68 non è una monoscocca e non utilizza la tecnologia della fasciatura. I profilati in carbonio sono incollati all’interno delle congiunzioni in fibra, uno ad uno, dove la manualità dell’artigiano ricopre un ruolo di primaria importanza.

La sagoma dell’obliquo è molto particolare (foto Chiara Redaschi)
La sagoma dell’obliquo è molto particolare (foto Chiara Redaschi)

Come la C68 Road? Non troppo

Se l’accostamento in fatto di design è qualcosa di reale e tangibile, la nuova versione Gravel si basa su geometrie completamente differenti che, a parità di taglia, presentano un reach (lunghezza) più corto e uno stack (altezza) maggiorato. Significa che non vengono sacrificate l’agilità e la prontezza nei cambi di direzione, significa anche che la posizione in sella è compatta e raccolta. La nuova C68 si discosta anche dalla G3-X, che resta il riferimento per chi vuole un prodotto più racing (vicina al segmento V da strada, che comprende la V4Rs usata dal Team UAE). La nuova bici è si un mezzo ambizioso, ma meno estremizzato.

La C68 Gravel ha un passo più lungo e un angolo delle sterzo di 70,5°, comune a tutte le taglie. Confortevole e votato alla stabilità, ma non eccessivamente aperto al pari di quello di una mtb. Restando in ambito comfort e stabilità, la nuova bicicletta è compatibile con coperture fino a 42 millimetri di larghezza.

Cockpit integrato by Colnago

Si chiama CC.01 Wide e rispetto al fratello utilizzato per la versione Road ha una svasatura (flare) più accentuata delle curve, oltre ad un angolo di 82° dell’attacco manubrio. Questo porta ad avere una larghezza differenziata tra la porzione superiore (dove si montano gli shifters) e quella inferiore (40 centimetri sopra e 46 sotto). Le misure disponibili sono 5, in base allo stem: da 80 a 120 millimetri.

Il CC.01 Wide è completamente in carbonio, ha un profilo superiore piatto/aerodinamico e si integra perfettamente con la serie sterzo (con specifiche Acros, la C68 Road utilizza CeramicSpeed). Questo manubrio integrato è perfettamente compatibile con le versioni Road e Allroad.

Un altro particolare di pregio è il sistema di registrazione Blockchain, attivabile con un tag NFC e posizionato sulla tubazione dell’obliquo. E’ il vero e proprio passaporto della bicicletta.

Tre allestimenti e il kit telaio

Il kit telaio ha un prezzo di listino di 5.935 euro e comprende anche il reggisella che è il medesimo della C68 Road. Ci sono tre allestimenti con i prezzi di listino di 7000, 8400 e 11600 euro. Si basano sulle trasmissioni Shimano GRX 1x e ruote Fulcrum Rapid Red 900, Sram Force XPLR 1x, sempre con ruote Fulcrum. La più costosa porta in dote la trasmissione Sram Red AXS 1x e le ruote Zipp 303s. Le taglie disponibili sono 5: 45 e 48, 51, 54 e 57.

Colnago

Sotheby’s mette all’asta una Colnago davvero unica

22.01.2024
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Non è la prima volta che Colnago e la casa d’aste londinese Sotheby’s incrociano le loro strade. Era già avvenuto lo scorso anno in occasione del Giro d’Italia. Alla vigilia della Corsa Rosa, Colnago aveva infatti presentato la Colnago Gioiello: un’edizione limitata in 50 esemplari numerati, basata sul telaio C68. L’azienda di Cambiago era voluta andare oltre, realizzando un esemplare di Colnago Gioiello ancora più raro e prezioso, chiamato Numero 1, venduto grazie a Sotheby’s alla cifra record di 120.650 franchi svizzeri (circa 125.000 euro). 

Proprio in questi giorni (dal 19 al 26 gennaio, ndr) Colnago ha deciso di mettere all’asta, sempre tramite Sotheby’s, una Colnago limited edition caratterizzata da una colorazione davvero unica.

Motoki Yoshio ha messo tutta la sua creatività in questo speciale progetto di Colnago
Motoki Yoshio ha messo tutta la sua creatività in questo speciale progetto di Colnago

Il processo creativo

Durante il processo di creazione dei modelli limited edition di Colnago vengono realizzate diverse combinazioni di colori. Queste vengono testate, talvolta anche su modelli di telaio diversi, per capire in modo concreto quale potrà essere il risultato finale. Questi telai unici, chiamati “Prove Colori”, sono l’unico modo per capire se il risultato creativo è quello previsto. Normalmente ciascun kit telaio viene poi venduto direttamente dall’azienda attraverso negoziazioni personali.

Per la prima volta nella sua storia, Colnago ha deciso di assemblare una di queste “Prove Colori” in una bicicletta unica, equipaggiata con gruppo e ruote Campagnolo. 

La creatività di Motoki Yoshio

Il telaio scelto da Colnago è frutto della collaborazione dell’azienda di Cambiago con il designer giapponese Motoki Yoshio, iniziata nel 2022. Nel novembre di quell’anno Colnago aveva infatti lanciato una C68 in edizione limitata. “Rispetto” e “Armonia” erano le parole chiave del progetto. Rispetto per la tradizione e la qualità della serie C di Colnago, e Armonia nel mettere in evidenza le parti da cui è formato il telaio. 

Alla fine di quel processo creativo, due versioni del telaio erano entrate nel processo di selezione del Comitato Esecutivo di Colnago: una versione con finitura lucida, scelta poi per la produzione, e un telaio con finitura opaca singola. Questo telaio, originariamente destinato a uno dei membri del Comitato Esecutivo di Colnago, è ora diventato una bicicletta unica di taglia 51s, la Colnago C68 Road Motoki Yoshio x Colnago Matte, ed è proprio questa la bicicletta all’asta in questi giorni da Sotheby’s.

Il formato dell’asta è il Sotheby’s Sealed, una procedura di vendita esclusivamente online che combina l’emozione di un’asta dal vivo con la discrezione di una vendita privata. Ciascuna vendita online Sotheby’s Sealed dura tra i due e i sette giorni. I partecipanti possono vedere in quale posizione si collochino tra le dieci offerte più alte e possono aumentare le loro offerte fino alla chiusura dell’asta. Il prezzo finale non è visibile a nessun offerente partecipante, né viene reso pubblico. 

Colnago

Brandt Furgerson nuovo CEO di Colnago America

11.01.2024
3 min
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Il nuovo corso del marchio Colnago non smette di regalare novità e raccogliere successi. Se il 2023 ha portato in dote il primo posto nella classifica UCI individuale con Tadej Pogacar e in quella riservata alle squadre grazie all’UAE Team Emirates, i primi giorni del 2024 hanno annunciato una importante novità che ha interessato la struttura internazionale dell’azienda di Cambiago. E’ infatti della scorsa settimana la nomina di Brandt Furgerson nel ruolo di CEO di Colnago America, a conferma di come il mercato americano sia davvero di estrema importanza per Colnago e di come la crescita e l’evoluzione che sta interessando negli ultimi anni il brand sia davvero inarrestabile.

Tra le tante novità del 2024 ci sarà anche la partecipazione di Pogacar al Giro d’Italia
Tra le tante novità del 2024 ci sarà anche la partecipazione di Pogacar al Giro d’Italia

Una lunga esperienza

Brandt Furgerson porta in dote a Colnago una lunga esperienza maturata in diverse aziende attive nel mondo ciclo. Nel suo ruolo di amministratore delegato di Colnago America, Furgerson dovrà occuparsi di Stati Uniti, Canada e di alcuni Stati dell’America Latina.

La sua base di lavoro sarà a San Diego. Da qui Furgerson gestirà l’attività di Colnago America in sinergia con il team già operativo presso la filiale di Chicago.

In qualità di nuovo CEO, Brandt Furgerson sarà responsabile dello sviluppo delle iniziative strategiche di Colnago, della promozione, della crescita e della supervisione delle operazioni nel mercato statunitense. La sua leadership giocherà un ruolo fondamentale nell’espansione della presenza di Colnago sul mercato americano, in particolare per quel che concerne il lavoro per sviluppare e rafforzare il rapporto con i rivenditori Colnago.

Nicola Rosin, Global CEO dell’azienda di Cambiago
Nicola Rosin, Global CEO dell’azienda di Cambiago

Il benvenuto dell’azienda

A fare simbolicamente gli onori di casa e quindi ad accogliere Brandt Furgerson nella famiglia Colnago è stato Nicola Rosin, Global CEO dell’azienda di Cambiago.

«Diamo il benvenuto a Brandt Furgerson – ha affermato Nicola Rosin – nella famiglia Colnago come nuovo CEO di Colnago America con grandi speranze. I profondi legami di Brandt con il settore, l’esperienza nella creazione di marchi e la genuina passione per il ciclismo lo rendono il candidato ideale per portare avanti la nostra attività. Siamo fiduciosi che, sotto la sua guida, Colnago USA eguaglierà o supererà la crescita che Colnago sta avendo a livello globale».

Alle parole di Nicola Rosin hanno fatto seguito quelle di Brandt Furgerson, pronto a lanciarsi con grande entusiasmo in questa nuova sfida professionale.

«L’opportunità di guidare Colnago nel mercato statunitense è un onore incredibile – ha affermato Furgerson – Il business globale ha visto una crescita incredibile dalla nomina di Nicola a CEO globale. Sono entusiasta di incanalare tutto lo slancio e lo sviluppo nel mercato nordamericano».

Ricordiamo che Colnago America si occupa del mercato di Stati Uniti, Canada e di parte dell’America Latina.

Colnago

La Pauwels lo molla, Ryan Kamp riparte da solo

06.01.2024
4 min
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Il giorno prima della Coppa del mondo di Vermiglio, in quel bianco che sapeva di Natale e buoni sentimenti, Ryan Kamp ha saputo dalla sua squadra che non gli avrebbero rinnovato il contratto. Non è una bella notizia da ricevere quando la stagione del cross è già cominciata e le squadre sono tutte in Spagna per il primo ritiro.

«I dirigenti della Pauwels Sauzen-Bingoal – spiega – mi hanno detto che per il 2024 avrebbero investito sugli under 23 e quindi io a 23 anni ero troppo vecchio per loro. Era tardi, ma lo stesso i miei manager si sono messi a chiamare in giro chiedendo alle varie squadre nelle quali secondo loro sarei stato bene. Le risposte però erano tutte uguali. Non avevano spazio o non avevano budget per ingaggiarmi oppure avevano problemi con qualche sponsor».

I fratelli Roodhoft

Ryan Kamp, che nella sua carriera ha vinto un mondiale U23 di ciclocross e uno nel team relay, oltre a due titoli europei di categoria, si è ritrovato a piedi. Così si è rivolto ai fratelli Roodhoft, titolari della Alpecin-Deceuninck, che non sono riusciti a trovargli un posto in squadra, ma hanno lavorato fino a mettere insieme l’equipaggiamento necessario.

«Abbiamo trovato del buon materiale – racconta Kamp – con la bicicletta Colnago e il gruppo Campagnolo. Non li ho mai usati, ma so che sono materiali molto buoni. Ho ricevuto tutto negli ultimi giorni di dicembre. Non ho ancora firmato un contratto per l’abbigliamento, ma quello che conta è che potrò andare avanti con la stagione del cross. All’estate ci penseremo più avanti, per ora non posso guardare troppo lontano».

La Coppa del mondo

L’obiettivo è portare avanti una buona classifica in Coppa del mondo. Al momento Kamp viaggia in settima posizione, con appena un punto meno di Sweek che lo precede. In testa alla classifica c’è il suo vecchio compagno Iserbyt, ormai inarrivabile.

«Stiamo lottando per la sesta posizione – spiega Kamp – e poi, se sarò fortunato, cercherò di arrivare alla quinta. Questo è il mio primo obiettivo di stagione, ma il vero traguardo per le prossime settimane saranno i campionati nazionali e semmai più avanti i campionati del mondo. Ho avuto poco tempo per sistemare i materiali, in un momento della stagione in cui è tutto molto convulso. Avevo una vecchia bici con le mie misure, ho fatto un bike fit e abbiamo cercato di replicarle. Il passaggio da Shimano a Campagnolo significa anche tenere diversamente il manubrio, ma sto finalmente trovando il feeling. Questo è davvero il momento centrale della stagione e non vedo l’ora di cominciare».

Opzione strada

Il cross in Olanda è una religione quasi come in Belgio e il suo telefono in breve si è riempito di messaggi increduli di tifosi e amici. Come si fa a lasciare a piedi un simile talento della specialità più amata? Una spiegazione fatica a darsela anche Ryan, che ha gli occhi sul cross, ma sa anche che una possibilità potrebbe arrivargli dal mondo della strada. Come per Thibau Nys, che ha due anni meno di lui e si divide fra i due mondi.

«Per i prossimi due anni – dice Kamp – sono abbastanza sicuro che punterò forte sull’inverno e sul ciclocross, ma sento anche che ogni estate sto facendo dei passi avanti. Nel 2023 ho partecipato ad alcune gare da professionista e sono arrivato spesso molto vicino al podio. Anche ai campionati nazionali vinti da Van Baarle sono arrivato pochi secondi fuori dai primi dieci, pur non avendo una grande preparazione. Quindi sono davvero curioso di sapere cosa potrei fare quando mi preparerò sul serio».

L’innovazione firmata Colnago premiata allo Smau 2023

31.10.2023
4 min
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CAMBIAGO – Colnago è sempre più un brand in grado di coniugare perfettamente tradizione e innovazione. La conferma è arrivata un paio di settimane fa quando l’azienda di Cambiago ha ricevuto a Milano il “Premio Innovazione” in occasione dell’edizione 2023 dello Smau. Un riconoscimento per l’adozione della tecnologia blockchain su alcuni dei principali modelli firmati Colnago, quali C68 e V4Rs, oltre a tutti i modelli Limited Edition.

Smau è attiva dal 1964 e fin dalla sua fondazione si propone di aiutare le imprese e i professionisti nel soddisfare il loro bisogno di innovazione, promuovendo il networking e l’aggiornamento professionale. Stiamo parlando di start up, incubatori, acceleratori, partner tecnologici, pubbliche amministrazioni. Attraverso la dinamica dell’Open Innovation tutte queste realtà possono trovare negli eventi e nei progetti firmati Smau il giusto partner per innovare e accelerare il proprio business con idee, progetti e strumenti adeguati a rispondere alle sfide che il mercato oggi propone.

Come anticipato, in occasione dell’edizione 2023 dello Smau, Colnago ha ricevuto il “Premio Innovazione” grazie all’adozione della tecnologia blockchain su alcuni modelli di serie. Non si tratta di una novità in senso assoluto dal momento che nel 2021, esattamente ai mondiali di Leuven, Tadej Pogacar aveva corso su una Colnago V3Rs “speciale” dotata di tecnologia blockchain. Oggi l’azienda lombarda ha però deciso di estendere questa tecnologia su biciclette di serie.

Grazie a MyLime, società tecnologica italiana, Colnago ha deciso di registrare le operazioni di produzione, trasporto e vendita delle proprie biciclette sulla Blockchain Polygon. Tutte queste operazioni risultano salvate in modo sicuro e irrevocabile su un database diffuso. I dati registrati non possono perciò essere falsificati o modificati una volta registrati.

A raccontarci qualcosa di più sul “Premio Innovazione” di Smau è Manolo Bertocchi, Head of Marketing Colnago, che ha ricevuto personalmente nelle sue mani il prestigioso riconoscimento. In occasione del nostro incontro presso la sede Colnago a Cambiago, alle porte di Milano, abbiamo avuto l’opportunità di conoscere qualcosa di più sulla tecnologia blockchain e sulle sue potenzialità.

Partiamo dalla domanda più semplice. Perché in Colnago si è sentito il bisogno di fare ricorso a questa particolare tecnologia?

Dobbiamo partire da un dato inconfutabile. Oggi le biciclette non sono beni registrati come le automobili o le motociclette. Il progetto di registrazione delle nostre biciclette in blockchain si propone di risolvere le seguenti due problematiche collegate alla mancanza di un registro ufficiale: la contraffazione e l’inversione dell’onere della prova. Ogni bicicletta Colnago è un bene di altissimo valore che purtroppo può essere facilmente replicabile e quindi contraffatto. Attraverso la tecnologia blockchain si può verificare in maniera sicura se siamo difronte ad una bicicletta Colnago originale. Il secondo problema che oggi possiamo superare grazie a questa tecnologia innovativa è quello dell’inversione dell’onere della prova in caso di furto. Non essendo un bene registrato, se una bicicletta viene rubata spetta al proprietario dimostrare che è sua.

In che modo Colnago viene allora in soccorso del proprietario? 

Su tutti modelli Colnago interessati dalla tecnologia blockchain è stato applicato un tag NFC che, scansionato, collega le informazioni digitali alla bicicletta fisica. Il risultato è un certificato di autenticità digitale che non può essere in alcun modo modificabile. L’utente, dopo aver acquistato la bicicletta, registra l’acquisto tramite l’App Colnago. In questo modo ottiene un certificato di proprietà valido anche in caso di vendita della bicicletta stessa, con relativa estensione della garanzia al secondo proprietario. Nel lungo periodo il punto di forza di questo procedimento è quello del mantenimento del valore: metà di questo si perde nel momento in cui si esce dal negozio. Questo non succede per i beni di lusso come possono essere le auto Ferrari e non succederà per le bici Colnago, perché la certezza di proprietà dà una ulteriore certezza della bontà del bene e di conseguenza ne aumenta la catena del valore.

Manolo Bertocchi, Direttore Marketing Colnago
Manolo Bertocchi, Direttore Marketing Colnago
Perché avete deciso di presentare a Smau il vostro progetto di adozione della tecnologia blockchain?

Il merito va riconosciuto a Elena Moglia, CEO di MyLime (i due sono insieme ai responsabili Smau nella foto di apertura, ndr), che nel mese di luglio ci ha invitato a presentare il nostro progetto. L’abbiamo fatto e dopo poco tempo ci hanno ricontattato per una sorta di intervista finalizzata ad avere delle informazioni aggiuntive sul nostro progetto. Successivamente ci è arrivato l’invito a partecipare all’evento organizzato a Milano da Smau a metà ottobre. La cosa buffa è che non avevamo realizzato di aver vinto. Eravamo infatti convinti di dover semplicemente partecipare ad un workshop (“Innovazione, digitalizzazione e sostenibilità nel settore manifatturiero”, ndr) per presentare il nostro progetto. Solo una volta arrivati lì ci siamo accorti di aver vinto.

Immaginiamo che la vostra soddisfazione sia stata grande…

Assolutamente sì, anche perché si tratta di un premio che non riguarda il solo mondo ciclo, ma il settore manifatturiero preso nel suo complesso. Tutto questo gli conferisce indubbiamente un valore maggiore.

La sensazione finale è quella che il progetto di adozione della tecnologia blockchain, oggi applicato solo ad alcuni modelli Colnago, possa essere il primo step di qualcosa di più grande e decisamente interessante. Non ci resta che aspettare.

Colnago