Tra coloro che attraverso un piazzamento hanno riassaporato il gusto della ribalta dopo un periodo di tempo piuttosto lungo c’è anche Alice Maria Arzuffi. E’ vero, qualche top 10 in stagione l’aveva già conquistata, anche a maggio, ma cogliere il 10° posto alla Volta a Catalunya ha un sapore maggiore perché parliamo di una corsa a tappe, che non è proprio il suo forte ma che testimonia più di tanto altro come la gamba stia diventando quella giusta per puntare in alto.
Al suo secondo anno alla Ceratizit-Wnt, l’ex campionessa italiana di ciclocross, ormai concentrata in pieno sulla sua carriera da stradista, ha accolto il piazzamento quasi come una liberazione: «Soprattutto perché il periodo delle classiche belghe non era andato come volevo, soprattutto quelle sul pavé che sono le mie preferite quest’anno sono state caratterizzate da problemi meccanici proprio nel momento clou, estromettendomi da qualsiasi discorso».
In Spagna invece le cose sono andate meglio…
Sì, nelle corse iberiche mi trovo sempre bene, sono gare che mi si adattano. Man mano ho sentito la condizione aumentare, ma non ho avuto occasioni per provare a fare qualcosa d’importante al di là di qualche piazzamento. Il 10° posto al Catalunya però ha un valore in più perché conferma che la gamba è quella giusta, anche perché è una corsa a tappe e quindi significa che pur non essendo una scalatrice ho tenuto bene in salita.
Come ti trovi nel team? L’impressione è che spesso tu sia un po’ “imbrigliata” nelle tue aspirazioni…
Effettivamente non ci sono molte occasioni, a volte vorrei poter giocare le mie carte più liberamente. Non dimentico però che questo è un lavoro e ci sono delle gerarchie, quindi svolgo il compito che mi viene dato, quel che devo fare faccio. Io per prima so che non posso essere io la capitana per fare classifica, ho altre caratteristiche. Cerco di coprire le fughe iniziali, di entrarci dentro anche se è difficile che arrivino. Io sono per natura un’attaccante, mi basterebbe avere qualche occasione in più per provarci e magari cogliere quella vittoria che mi è sempre mancata.
Ora che gare farai?
Per ora nulla. Sono a Livigno per preparare i campionati italiani, poi tornerò in altura a La Thuile per il Giro d’Italia. Alla corsa rosa tengo tantissimo e voglio presentarmi nelle migliori condizioni.
Parti per il Giro con quali ambizioni?
Io punterò alle tappe, so che la classifica non è per me e per quella credo che sarà la francese Kerbaol la nostra punta di diamante, pronta a scalare le gerarchie. Io vorrei trovare la fuga buona per mettere il mio marchio sulla corsa. Di frazioni adatte, con qualche asperità ma non durissime, adatte a colpi di mano, ci sono.
Sentendo in giro però, molte ragazze dicono che una corsa così dura come il prossimo Giro Donne non l’hanno mai vista…
Studiando le altimetrie c’è davvero da pensare, ci sono tappe improbe. Io ho parlato anche con alcune ragazze che sono andate a visionare le tappe più dure e mi hanno confermato come alcuni dislivelli siano tutti nella parte finale della tappa. Il tracciato va studiato con attenzione, voglio trovare le frazioni più adatte a me considerando anche una variabile che viene messa poco in evidenza: il caldo di quei giorni in Italia, che sarà sicuramente molto forte.
Dopo il Giro farete un punto della situazione?
So già che andrò di nuovo in altura per preparare il Tour, ma è chiaro che molto dipende da come andrà la corsa rosa. Se andrà tutto bene, faremo anche la corsa francese con le stesse ambizioni e forse, guardando il percorso, anche con qualche chance in più.
Questi sono giorni delicati anche per il tuo fidanzato Luca Braidot, che si sta giocando una delle due maglie azzurre per i Giochi di Parigi nella mountain bike. Come vivete l’attesa?
Sa bene che si gioca tutto, soprattutto nella tappa di Coppa del Mondo in Val di Sole che ha preparato minuziosamente. Deve esprimere il suo potenziale che è altissimo, se guardiamo il quadriennio nel suo complesso nessuno ha avuto il suo rendimento. So come lavora, deve solo raccogliere quanto ha seminato. Cerco di tenerlo tranquillo, ma in questi giorni mi sentivo in gara per lui…