CALPE (Spagna) – Dopo le calzature, Canyon entra di petto anche nel segmento dei caschi. I prodotti sono due ed entrambi della famiglia CFR, quindi si parla di alta gamma. Canyon CFR Road, più tradizionale e CFR Aero con un impatto aero che non è nascosto.
I caschi Canyon sono i primi ad integrare la tecnologia HighBar. Si tratta di un innovativo sistema rigido/semi rigido che sostituisce le fibbie tradizionali. Così come per le scarpe, anche per i caschi c’è la collaborazione di Eric Horton, leader nella progettazione di prodotti nel settore del ciclismo e degli sport d’azione, e anche di Swiss Side. Entriamo nel dettaglio.
L’accostamento tra i due CFR è relativo al solo HighBarParticolarmente colpiti dal comfort e dalla ventilazione di CFR Aero (foto Canyon)
Canyon e Swiss Side per i caschi
«Siamo partiti subito con il progetto CFR – racconta Horton – un acronimo che identifica il top di gamma di Canyon. Questo fa capire anche il posizionamento di una serie di prodotti che, seppur nuovi vogliono essere tutt’altro che una prova. I caschi CFR sono stati sviluppati coinvolgendo anche Swiss Side e il sistema HighBar ha dimostrato un’efficienza superiore alle classiche fibbie.
«Si parla di un’aerodinamica migliore che permette di risparmiare 7 watt a 40 chilometri orari di media. Se traduciamo questi watt in secondi metri, significa risparmiare 36 secondi e circa 500 metri. Non è poco. Efficienza significa anche una migliore termoregolazione, perché si riesce a contenere l’aumento della temperatura, risparmiando 4,8°C».
Eric Horton, leader nella progettazione di prodotti nel settore del ciclismo e degli sport d’azioneEric Horton, leader nella progettazione di prodotti nel ciclismo e negli sport d’azione
Come sono fatti i caschi
Perché una fibbia rigida? Non si tratta esclusivamente di proporre qualcosa di diverso, anche se è giusto considerare che i caschi CFR di Canyon sono i primi ad usare questa soluzione. Tutto si sviluppa attorno ad HighBar che non fa pardere nulla in fatto di sicurezza ed è più efficiente del 50% rispetto ad una fibbia morbida, anche in termini di stabilità complessiva del casco. I due supporti più alti sono ancorati direttamente all’interno del mold del casco e sono una struttura composita rigida.
La parte inferiore è una sorta di gomma più morbida che ruota su due asole e si adatta alle forme del viso con un rotore. La parte rigida è staccata dalla pelle e dalle orecchie (soluzione che permette una ventilazione e freschezza inaspettate), quella più morbida a contatto con la cute è quasi impercettibile. Non si bagna, non si sporca, non assorbe nulla e non subisce l’azione del sudore. Nel complesso vengono azzerati tutti gli sfarfallamenti delle comuni fibbie e anche i rumori creati dal vento.
La versione Road è quella con maggiori feritoie e nella parte posteriore ha un’asola dove è possibile montare un led magnetico che aumenta la visibilità. La versione CFR Aero è quella che si spinge verso concetti aerodinamici estremizzati, calottata nella sezione superiore e più allungata verso il retro. Entrambi i caschi hanno la gabbia posteriore regolabile anche in altezza, con HighBar che si sviluppa con lo stesso design e concetto.
Il punto di snodo frontaleQuando non è indossato s presenta così e si può piegare in avanti, occupa meno spazioLa parte più morbida della fibbiaIl rotore che regola HighBar sotto il mentoSi adegua, non stringe ed staccato dalle orecchieDue forme e calottature molto diverseMips Air Node interno per entrambi i modelliAnche i profili sono molto diversiLa luce da posizionare sulla versione RoadI piccoli inserti per inserire e bloccare le aste degli occhialiIl punto di snodo frontaleIl rotore che regola HighBar sotto il mentoSi adegua, non stringe ed staccato dalle orecchieLa parte più morbida della fibbiaQuando non è indossato s presenta così e si può piegare in avanti, occupa meno spazioDue forme e calottature molto diverseMips Air Node interno per entrambi i modelliAnche i profili sono molto diversiLa luce da posizionare sulla versione RoadI piccoli inserti per inserire e bloccare le aste degli occhiali
Feeling in fase di regolazione
Quando viene indossato il casco con HighBar, è necessario trovare il giusto grado di fittingcon la regolazione posteriore, quella che serve per stabilizzare il casco. Solo in seguito si può abbassare il sistema anteriore HighBar. Il rotore è facilmente aggiustabile anche durante l’attività. Entrambi i caschi adottano la soluzione Mips Air Node, integrato grazie alle imbottiture.
Sono passati esattamente due anni da quando vi avevamo raccontato dell’investimento azionario in Canyon effettuato da LRMR Ventures, il gruppo imprenditoriale dell’icona mondiale del basket LeBron James. La partnership iniziata nel 2022 ora si arricchisce di un ulteriore capitolo che merita assolutamente di essere raccontato. Al centro del nuovo progetto il desiderio da parte dello stesso LeBron e di Canyon di ispirare milioni di potenziali ciclisti in tutto il mondo a capire quanto una bicicletta possa cambiare la loro vita.
La partnership di LeBron James con Canyon è iniziata nel 2022La partnership di LeBron James con Canyon è iniziata nel 2022
L’importanza della bicicletta
LeBron James ha avuto più volte modo di sottolineare il ruolo che la bicicletta ha avuto nell’aiutarlo a diventare uno degli atleti più conosciuti al mondo. Il suo viaggio in bici è iniziato quando era ancora un bambino ad Akron, in Ohio. Oggi il fuoriclasse dell’NBA rimane un sostenitore del ruolo che può svolgere la bicicletta nel processo di crescita di un bambino e della libertà, mobilità e accessibilità che questa è in grado di offrire.
«Andare in bicicletta – ha dichiarato LeBron – è sempre stata una parte importante della mia vita. Quando sono cresciuto, è stato il modo in cui mi sono spostato, dalle passeggiate con gli amici in città agli allenamenti e a qualsiasi altro luogo in cui dovevo essere. Mi ha dato la libertà non solo di raggiungere i luoghi, ma anche di accedere a cose che altrimenti sarebbero state fuori portata. Ancora oggi, andare in bicicletta mi fa sentire di nuovo un bambino. Non c’è niente di meglio che sentire l’aria sul viso e la libertà di pedalare”.
Ecco il videoclip
Il primo step della nuova partnership fra LeBron James e Canyon è rappresentato da un videoclip che vede lo stesso LeBron nel ruolo di protagonista. Accanto a lui Olivia Silva, promessa della mountain bike, ma anche Mathieu van der Poel, Fabio Wibmer e Samantha Soriano, fenomeni del freeride, il ciclista di dirt e gravel Andrew Jackson, la ciclista di Canyon // Sram Generation Diane Ingabire. Grazie al loro impegno, tutti questi atleti in sella alla loro Canyon vogliono incoraggiare le persone a credere nella propria forza e nel proprio potenziale, alimentando la resilienza e il desiderio di riuscire. Il fine che li accomuna è ispirare le persone di tutto il mondo, a partire dalla stessa OliviaSilva, a sperimentare in prima persona il potere che ha in sé la bicicletta come strumento di libertà. Tutto ciò è ben riassunto nel claim “Find Your Freedom”.
Tra gli atleti coinvolti c’è Samantha Soriano, fenomeno del freerideTra gli atleti coinvolti c’è Samantha Soriano, fenomeno del freeride
Le biciclette come premio
La partnership fra Canyon è LeBron James vede l’azienda tedesca fornire un supporto concreto al programma “I PROMISE” della LeBron James Family Foundation. La Fondazione riconosce da tempo il potere delle biciclette e la mobilità, l’accessibilità e la forma fisica che questo straordinario mezzo meccanico può offrire ai giovani ed in particolare agli studenti di Akron, la città natale di LeBron. Dall’inizio del programma “I PROMISE” avvenuto nel 2011, la LeBron James Family Foundation ha fornito a ogni studente una bicicletta nuova di zecca come parte della sua promessa di lavorare sodo, finire la scuola e vivere uno stile di vita attivo e sano. Canyon donerà le sue biciclette Grand Canyon Young Hero alla classe di studenti I PROMISE al termine dell’attuale anno accademico, come parte della filosofia della Fondazione riassunta nello slogan “earned, not given”.
Chiudiamo con le parole di Nicolas de Ros Wallace, CEO di Canyon: «Crediamo nel potere di trasformazione delle biciclette. Questa collaborazione con LeBron celebra la libertà che le biciclette offrono e il potere di ispirare una nuova generazione di ciclisti. E chi meglio di una delle star sportive di maggior successo di tutti i tempi, insieme ad alcuni dei più talentuosi ciclisti professionisti del mondo, può trasmettere questo messaggio?».
CALPE (Spagna) – La nuova Canyon Aeroad è il risultato di un lavoro certosino mirato a non stravolgere una bici che dal 2011 (anno in cui venne lanciata la prima versione) è diventata un simbolo. Zero compromessi per un mezzo super prestazionale che vuole rimanereaero prima di tutto.
Una vera bicicletta aerodinamica che vince sul pavè, apprezzata in salita e ancora di più per la precisione di guida? La Canyon Aeroad. Si è lavorato molto sul cuore del progetto, meno sul design complessivo ed impatto estetico (che comunque prevedono aggiornamenti e migliorie) e proprio il design vuole essere ancora una volta distintivo e riconoscibile. Entriamo nel dettaglio del nuovo progetto Aeroad.
CFR o CF SLX l’impatto estetico non cambia (foto canyon)CFR o CF SLX l’impatto estetico non cambia (foto canyon)
L’apporto dei corridori
«Perché non sfruttare le evidenze di una bici che nasce aerodinamica e che primeggia un po’ ovunque, anche sul pavè? Non ci siamo basati esclusivamente sui riscontri del wind tunnel e dei modelli CFD – racconta LukasBirr, responsabile design ed engineering – non abbiamo solo pensato a quello che i corridori avevano bisogno, ma li abbiamo coinvolti direttamente nello sviluppo. Non siamo andati da un solo corridore, anche se aver ricevuto il contributo di Van der Poelè stato fondamentale. Abbiamo chiesto agli sprinter, ai passisti, ma anche a chi è più scalatore.
«E’ anche per questo motivo che l’impatto estetico della nuova Aeroad è del tuttoaccostabile a quello della generazione precedente. Le differenze principali si concentrano in un orizzontale più largo, ma con un carro posteriore più sfinato, tubazione per tubazione. Significa – continua Birr – avere una bici leggermente più confortevole, più leggera e con un maggiore controllo, più facile da guidare che non ha perso in efficienza aerodinamica.
Lukas Birr, praticante ed appassionato (foto canyon)Una sola vite per tutto quello che riguarda il kit telaio (foto canyon)La Torx T25 è compresa nella leva dei perni passantiLukas Birr, praticante ed appassionato (foto canyon)Una sola vite per tutto quello che riguarda il kit telaio (foto canyon)La Torx T25 è compresa nella leva dei perni passanti
Nel complesso ogni tubazione ha un impatto frontale ridotto, se messo a confronto con la generazione precedente.
«L’aerodinamica ha un senso – argomenta Birr – anche nella cura del dettaglio. Ad esempio abbiamo calottato completamente l’ingaggio filettato del perno passante, aggiungendo pulizia estetica. I volumi maggiori riguardano gli steli della forcella, che sono più grandi. Particolare attenzione è stata posta alla zona dello sterzo e alla base dello stelo della forcella, che presenta un anello in titanio con il chiaro obiettivo di rinforzare un punto notoriamente critico. Nel complesso la nuova Aeroad è stata ridefinita e rinforzata anche nel modulo di carbonio».
La nuova scatola del movimento centraleLa batteria del Di2 è alla base dell’obliquoIl magnete per il power meter è integrato nel fodero, non è esternoGli steli della forcella sono più grandi rispetto al passato (foto canyon)I puntali della forcella sono protetti da un piccolo insertoTesta della forcella più squadrata a con passaggio abbondante (foto canyon)Orizzontale e parte superiore dello sterzo più squadratiMa è tutto il volume dello sterzo che cambia (foto canyon)Parte bassa del carro sagomata e sfinata rispetto al passatoVolumi ridotti per gli obliqui ed innesto aeroCambiato completamente l’innesto degli obliqui al piantoneLa nuova scatola del movimento centraleLa batteria del Di2 è alla base dell’obliquoIl magnete per il power meter è integrato nel fodero, non è esternoCambiato completamente l’innesto degli obliqui al piantoneParte bassa del carro sagomata e sfinata rispetto al passatoVolumi ridotti per gli obliqui ed innesto aeroOrizzontale e parte superiore dello sterzo più squadratiMa è tutto il volume dello sterzo che cambia (foto canyon)Testa della forcella più squadrata a con passaggio abbondante (foto canyon)Gli steli della forcella sono più grandi rispetto al passato (foto canyon)I puntali della forcella sono protetti da un piccolo inserto
Viti con testa Torx25 per tutto
«I produttori, i meccanici e anche gli utilizzatori da sempre si confrontano con una giungla di viti e minuteria che obbliga a continui cambi degli attrezzi. Per fare manutenzione sulla nuova Aeroad – ci dice Birr – abbiamo applicato quella che ci piace definire smart solution. Cambiano le lunghezze ed i diametri delle viti necessarie, ma la sede d’ingaggio rimane la medesima per ogni vite, ovvero un Torx T25. Con una chiave sola si gestisce tutto».
Le peculiarità della nuova Canyon Aeroad
I moduli di carbonio sono due, CFR e CF SLX, non ci sarà più la versione CF. CFR, ovvero la stessa bici in dotazione al World Tour e la CF SLX (cambiano ovviamente gli allestimenti). Il valore dichiarato alla bilancia della CFR è di 2070 grammi (kit telaio completo), telaio (il solo frame ha un peso di 960 grammi, verniciato), forcella e serie sterzo, reggisella ed il nuovo manubrio integrato PaceBar. Utilizza il medesimo concetto del cockpit in dotazione alla Ultimate, una sorta di componibile dove le curve si possono estrarre, ma è stato migliorato e aggiornato. Aggiornato perché la disponibilità delle curve è doppia. Si può avere un manubrio con flare classico, oppure con svasatura che volge all’esterno.
Doppia vite di regolazione per la sella e supporto integrato per la luceIl supporto deragliatore può essere rimossoI terminali destro e sinistro della forcella sono diversi tra loroDoppia vite di regolazione per la sella e supporto integrato per la luceIl supporto deragliatore può essere rimossoI terminali destro e sinistro della forcella sono diversi tra loro
Non è necessario smontare tutto il manubrio, è sufficiente cambiare la piega, senza neppure sfinale le guaine idrauliche. La zona anteriore dello stem integra il supporto frontale del device ed è una sorta di guida anche le estensioni per le prolunghe da crono (o per il triathlon). Con il passare degli anni abbiamo imparato che il manubrio integrato Canyon è parte di un ecosistema.
Doppia regolazione per il reggisella
Il reggisella è specifico ed ha una sorta di arretramento a zero. E’ stata aggiunta una vite superiore che facilità l’inclinazione della sella. La sezione posteriore (piatta) presenta due asole per posizionare la luce. Il passaggio delle gomme è garantito fino a 32 millimetri di sezione.
Non è una sorpresa, ma in salita è tanta roba (foto canyon)In discesa a velocità elevate è un compasso (foto canyon)Non è una sorpresa, ma in salita è tanta roba (foto canyon)In discesa a velocità elevate è un compasso (foto canyon)
Sei allestimenti e prezzi aggressivi
I due allestimenti CFR top di gamma sono il Di2 Shimano Dura Ace (power meter incluso e 7 chilogrammi precisi nella misura S) a 9.999 euro e quello con il Red AXS (misuratore Quarq compreso) a 10.499 euro. Non sono bruscolini, ma se consideriamo questa categoria di bici siamo al di sotto della media.
Sono quattro invece i CF SLX (due le versioni 8 e due per la 7). Ultegra Di2 con misuratore 4iiii e Force AXS con misuratore Quarq, rispettivamente a 6.499 e 6.999 euro, per passare alle configurazioni 7 con 105 Di2 e Rival AXS, rispettivamente a 4.799 e 4.199 euro.
Canola ha preso in mano la Gazprom. E adesso che il problemi dopo il colpo alla testa del 2020 sono risolti, vuole tornare a vincere. Parole da vero leader
La giornata di lunedì 18 marzo 2024 resterà una data da ricordare nella carriera di Mathieu Van der Poel. Il fuoriclasse olandese ha sottoscritto nello stesso giorno un doppio rinnovo di contratto. Per i prossimi 5 anni anni sarà ancora il capitano della Alpecin-Deceuninck. Questo numero, già di per sé importante, si raddoppia nel caso di Canyon. Tutto questo significa che fino al termine della sua carriera sportiva il campione del mondo di Glasgow gareggerà sulle biciclette dell’azienda di Coblenza. Si tratta del contatto più lungo fra un atleta e un marchio di biciclette mai sottoscritto in tutta la storia del ciclismo moderno. Tutto questo a 48 ore dalla conquista della Milano-Sanremo da parte del compagno di squadra Jasper Philipsen.
Van der Poel tra Nicolas de Ros Wallace, CEO di Canyon, e Ian Gallienne, CEO di GBLVan der Poel tra Nicolas de Ros Wallace, CEO di Canyon, e Ian Gallienne, CEO di GBL
Un curriculum importante
Nel momento di apporre la sua firma sul nuovo contratto, Van der Poel ha portato in dote all’azienda tedesca un curriculum sportivo fatto di 163 vittorie fra strada, ciclocross e mountain bike, ottenute dalla fine del 2017, anno in cui è iniziata la sua collaborazione con Canyon.
Nicolas De Ros Wallace, Amministratore Delegato di Canyon, ha accolto con queste parole il prolungamento della collaborazione con l’asso olandese: «Alla base della collaborazione c’è il desiderio collettivo di spingersi continuamente oltre i limiti e di elevare le prestazioni. La ricerca del meglio da parte di Mathieu è una vera ispirazione per i nostri ingegneri e per i team di sviluppo dei prodotti».
Alle parole di De Ros Wallace hanno fatto seguito quelle del fuoriclasse olandese: «Canyon è stato un partner incredibile. Abbiamo sviluppato biciclette che mi hanno aiutato ad avere successo nelle Classiche, nei campionati del mondo e nei Grandi Giri. Ma sono ancora incredibilmente affamato di vittorie. Ci sono diverse pietre miliari sul mio radar, tra cui le Olimpiadi di Parigi quest’estate. Nel ciclismo su strada, nel ciclocross e nella mountain bike – ha aggiunto Van der Poel – i team di ricerca e sviluppo di Canyon dedicano tutto alla creazione di biciclette per vincere le gare e io sono orgoglioso di contribuire allo sviluppo di questi prodotti. Condividiamo la stessa mentalità vincente e, con questo nuovo contratto, siamo pienamente allineati sulle nostre ambizioni per la prossima fase della mia carriera».
Mathieu Van Der Poel si è laureato campione del mondo ciclocross a Tabor a inizio 2024Mathieu Van Der Poel si è laureato campione del mondo ciclocross a Tabor a inizio 2024
Il meglio per i propri campioni
L’impegno di Canyon nei confronti di Mathieu Van der Poel è la conferma degli investimenti dell’azienda tedesca nel voler fornire ai propri campioni il miglior materiale possibile per continuare a vincere le gare più importanti. Roman Arnold e GBL (si tratta di una holding di investimento con settant’anni di quotazione in borsa, ndr), in quanto comproprietari dell’azienda, sono allineati su questa visione a lungo termine. A conferma di tutto ciò, lo stesso 18 marzo Camyon ha esteso i termini del suo rapporto di collaborazione con la Alpecin-Deceuninck.
Philip e Christoph Roodhooft, responsabili della formazione belga, hanno così commentato il prolungamento della partnership tecnica fra il loro team e Canyon: «Da quando abbiamo firmato con Canyon, abbiamo avuto una visione a lungo termine per creare la prima squadra multidisciplinare in assoluto, costruita con i migliori e più talentuosi corridori della loro generazione. Questo obiettivo è realizzabile solo con il supporto di partner che costruiscono prodotti ad alte prestazioni di livello mondiale e condividono la stessa fame di vittoria. Il nostro nuovo contratto con Canyon è una pietra miliare significativa per lo sviluppo futuro di tutti i corridori di talento che si uniranno ai corridori Alpecin-Deceuninck e Fenix-Deceuninck».
Una curiosità: Mathieu Van der Poel corre con una Canyon Aeroad CFR per le gare su strada, una Canyon Inflite CFR per il ciclocross e una Canyon Lux World Cup nelle gare di cross country.
Wout Van Aert si porta a casa la E3 Saxo Classic, battendo Van der Poel e Pogacar. Botte reciproche sui muri, poi decide lo sprint. Si va verso il Fiandre
La bicicletta detentrice del titolo di campione del mondo di ciclocross, la Canyon Inflite CFR, si rifà il look. Si tratta di un modello iconico per la disciplina, con cinque titoli iridati alle spalle, ma il processo di innovazione non si ferma mai. Così Canyon ha portato degli importanti aggiornamenti: il più importante è il passaggio interno dei cavi. Una scelta che porta a un design estremamente pulito.
Canyon ha vinto cinque titoli mondiali nel ciclocross, l’ultimo con Van Der Poel a inizio 2023Canyon ha vinto cinque titoli mondiali nel ciclocross, l’ultimo con Van Der Poel a inizio 2023
Tante migliorie
Il segreto del successo è non fermarsi mai, Canyon non si è accontentata delle vittorie ottenute con la Inflite CFR. La forcella è stata revisionata, così come l’Aerocockpit CP0018, reso regolabile in larghezza e altezza. Queste migliorie aiutano a instradare tutti i cavi, consentendo di trasportare la bicicletta senza problemi per ottenere un chiaro vantaggio competitivo sul percorso da cross. I ciclisti possono quindi allargare o stringere l’aerocockpit a seconda del percorso: più stretto per guadagnare in aerodinamica, più largo per ottenere una maggiore leva.
Nelle competizioni di massimo livello, dove sono i dettagli a fare la differenza, tutto dev’essere perfetto. Per questo Canyon per le Inflite CFR ha scelto i movimenti centrali Ceramic Speed, per prestazioni resistenti e veloci che durano nel tempo.
Canyon e Van Der Poel hanno portato il loro dominio anche su strada nel 2023Canyon e Van Der Poel hanno portato il loro dominio anche su strada nel 2023
Ispirazione mondiale
La collezione 2024 delle Inflite CFR di Canyon ha a disposizione una nuova gamma di colori tra cui scegliere. Tutte scelte ispirate al mondo dei professionisti, tra cui un’esclusiva colorazione Team Alpecin-Deceuninck sull’Inflite CFR Di2 Team.
La guidabilità della Canyon Inflite CFR è senza eguali, rapida e scattante nello stretto, ma anche capace di grandi velocità quando il percorso lo richiede, come la lunghissima volata con cui Van Der Poel si è aggiudicato il mondiale a Hoogerheide. «La maneggevolezza della Inflite – ha detto il campione del mondo in carica – è estremamente prevedibile. Una cosa che apprezzo molto in una bici da corsa».
Le opzioni per Canyon sono cinque, tra cui la Inflite CFR Team LTD con gruppo monocorona SRAMLe opzioni per Canyon sono cinque, tra cui la Inflite CFR Team LTD con gruppo monocorona SRAM
Diversi equipaggiamenti
Canyon offre per la Inflite CFR cinque scelte diverse di equipaggiamento: due di alta gamma e altre tre di media gamma.
Il primo modello di alta gamma è la Inflite CGR Di2 Team. La scelta è ricaduta sulla trasmissione Shimano Dura Ace Di2 a 12 velocità con doppia corona 36-46 e cassetta 11-34. Le ruote, in carbonio, sono le CRC 1100 Spline della linea top di DT Swiss, con misuratore di potenza Rotor Aldhu 24 Inspider integrato nella pedivella. Prezzo 7.449 euro.
Il secondo modello di alta gamma è la Inflite Team LTD che utilizza un gruppo SRAM Red one-by, quindi monocorona da 40 denti e cassetta 10-36. Misuratore di potenza Quarq integrato nella pedivella e le stesse ruote DT Swiss CRC 1100 del modello sopra. Prezzo 7.449 euro.
I modelli di riferimento per chi si affaccia per la prima volta a questa disciplina sono tre: CF SLX8 equipaggiato con gruppo SRAM Force, con misuratore di potenza Quarq e la CF SLX 8 Di2, che monta il gruppo Shimano Ultegra Di2, con misuratore di potenza Rotor. Entrambe montano ruote a sezione profonda CRC 1400 Spline di DT Swiss. I prezzi sono rispettivamente 4.999 e 5.499 euro.
L’ultima proposta di Canyon è la Inflite CF SL 7 eTap da 3.999 euro, dotata di una configurazione SRAM Rival eTap AXS, di un misuratore di potenza Quarq, di un veloce sistema di scanalatura DT Swiss CRC 1600.
Il Fiandre mette in luce Pogacar ed evidenzia la sua inesperienza. Al contrario, Van der Poel stavolta fa sfoggio di lucidità. E in volata, un capolavoro
IL PORTALE DEDICATO AL CICLISMO PROFESSIONISTICO SI ESTENDE A TUTTI GLI APPASSIONATI DELLE DUE RUOTE:
NASCE BICI.STYLE
bici.STYLE è la risorsa per essere sempre aggiornati su percorsi, notizie, tecnica, hotellerie, industria e salute
La recente rassegna iridata di Glasgow è sicuramente destinata a lasciare un segno importante nella storia del ciclismo. Si è infatti trattato dei primi campionati del mondo multidisciplinari che hanno visto Glasgow e la Scozia per dieci giorni come centro del mondo a pedali.
I mondiali scozzesi saranno ricordati anche per le tante vittorie ottenute da atleti in sella a biciclette Canyon, a cominciare da Mathieu Van der Poel (foto di apertura Kramon), vincitore della gara regina con la sua Aeroad CFR.
Mathieu Van Der Poel è il primo atleta della storia ad essere campione del mondo sia su strada che nel ciclocross (foto Kramon)Mathieu Van Der Poel è il primo atleta della storia ad essere campione del mondo sia su strada che nel ciclocross (foto Kramon)
Dalla strada alla pista
Anche se in Scozia non era prevista una competizione ufficiale fra i diversi costruttori di bici, Canyon può tranquillamente fregiarsi di una simbolica maglia di campione del mondo. Partendo dalla strada, passando per la mountain bike e terminando con la pista, gli atleti che hanno gareggiato su biciclette Canyon hanno vinto ben 12 medaglie d’oro e per ben 23 volte sono saliti sul podio.
Questi risultati sono la conferma di come il brand tedesco sia da sempre altamente innovativo ma soprattutto vincente. Nel favorire lo sviluppo di modelli sempre più efficienti e innovativi un ruolo di primo piano l’ha svolto l’Innovation Lab presente all’interno della nuova sede Canyon di Coblenza.
Non solo VdP
Come detto, la vittoria che ha fatto maggiormente parlare è stata quella di Mathieu Van der Poel, che in un solo anno ha saputo conquistare il titolo di campione del mondo su strada e nel ciclocross. Accanto a lui ha brillato la giovane stella danese Albert Philipsen, capace in pochi giorni di conquistare nella categoria juniores il titolo di campione del mondo su strada e in mountain bike nel cross-country.
Al fianco degli atleti che hanno gareggiato su pista c’era la nuova Speedmax CFR Track
Una storia a parte la merita sicuramente l’americana Chloe Dygert in grado di trionfare sia nella prova a cronometro che in pista nell’inseguimento individuale. Al suo fianco la nuova Speedmax CFR Track, l’ultima novità di casa Canyon per le prove a cronometro e su pista.
Obiettivi raggiunti
La rassegna mondiale di Glasgow ha permesso a Canyon di raggiungere diversi obiettivi, e non solo da un punto di vista prettamente sportivo. A confermarlo è Nicolas de Ros Wallace, amministratore delegato dell’azienda tedesca.
«Il nostro obiettivo per gli investimenti nello sport professionistico – ha dichiarato de Ros Wallace – è supportare gli atleti nel loro viaggio verso il successo. Il prezioso contributo che forniscono ci consente di innovare e perfezionare continuamente la nostra serie CFR. Questo a sua volta ci aiuta a realizzare le migliori biciclette per i nostri clienti. I risultati ottenuti dagli atleti Canyon confermano il nostro impegno nel creare le bici migliori al mondo. Inoltre, i loro risultati rafforzano la nostra dedizione nel supportare imprese eccezionali e prestazioni di livello mondiale, aprendo la strada a innovazioni rivoluzionarie e ispirando nelle persone la passione per il ciclismo».
Il 26 dicembre, Van der Poel torna in gara nel cross e sarà subito sfida diretta. Il racconto della caduta e del guaio al ginocchio. E la voglia di stupire
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Canyon ha recentemente presentato il proprio nuovo quartier generale di Coblenza, città situata nella parte ovest della Germania, alla confluenza dei fiumi Reno e Mosella. La nuova “casa” del brand tedesco si presenta agli occhi del visitatore come un edificio estremamente innovativo, pulito e moderno. Innovazione, pulizia delle forme e modernità sono da sempre alcuni degli elementi che caratterizzano tutti i prodotti Canyon.
La nuova sede di Coblenza diventa la casa della biciLa nuova sede di Coblenza diventa la casa della bici
Si respira ciclismo
Entrando nella nuova sede di Canyon il visitatore ha subito la sensazione di trovarsi in un ambiente che vive e respira ciclismo. Lo testimoniano le biciclette e le maglie esposte nell’atrio che ricordano la storia e i successi sportivi del brand.
All’interno dell’edificio trovano spazio uffici moderni con 300 postazioni di lavoro completamente attrezzate, aree open space e sale riunioni. Si tratta di luoghi pensati per favorire la collaborazione creativa e lo scambio di idee fra i dipendenti dell’azienda. Nell’Innovation Lab, gli sviluppatori di prodotti e gli ingegneri lavorano sulle ultime invenzioni tecniche. Non si tratta però di uno spazio chiuso, bensì aperto alle idee che possono arrivare da ogni singola persona che lavora in Canyon.
All’interno dell’edificio trovano spazio uffici moderni e aree open space e sale riunioniAll’interno dell’edificio trovano spazio uffici moderni e aree open space e sale riunioni
Obiettivo sostenibilità
In fase di costruzione si è lavorato perché la nuova sede avesse come obiettivo da raggiungere il rispetto per la sostenibilità ambientale. Per farlo Canyon si è affidata ai più recenti standard energetici e climatici. L’impianto di riscaldamento è dotato di pompe aria/calore che prelevano calore dall’ambiente esterno con il supporto di un impianto fotovoltaico e lo immettono all’interno dell’edificio. Tre sistemi di ventilazione di notevoli dimensioni garantiscono lo scambio di calore e il suo recupero. La nuova sede si rifornisce inoltre attraverso elettricità ottenuta al 100% da fonti rinnovabili.
Tutto è portato alla cura del personale, per un benessere collettivoTutto è portato alla cura del personale, per un benessere collettivo
Il benessere del personale
La qualità del lavoro di un’azienda passa anche attraverso il benessere delle persone che lavorano al suo interno. Ogni ambiente è stato pensato per questo a partire dal grande e moderno bistrot riservato al personale. Qui per cucinare vengono utilizzati prodotti biologici regionali. Esiste inoltre la possibilità per chi è vegetariano o vegano di pranzare a prezzi agevolati. Il bistrot stesso è concepito come un luogo di incontro dove i dipendenti possono scambiarsi le loro idee bevendo in tutta tranquillità un caffè.
Chiudiamo con il pensiero di Nicolas de Ros Wallace, CEO di Canyon: «La nuova sede Canyon è la fucina delle nostre grandi innovazioni. Nello sviluppo dei nostri prodotti soddisfiamo le esigenze e i desideri dei nostri clienti e perseguiamo costantemente l’obiettivo di ispirare i fan di tutto il mondo garantendo loro la migliore esperienza di guida possibile. L’ambiente moderno e stimolante ci consente di perseguire in modo ottimale i nostri ambiziosi piani futuri e la crescita globale sostenibile di Canyon. Inoltre, con il nuovo Canyon.HQ stiamo realizzando il nostro obiettivo di creare condizioni di lavoro attraenti per i nostri dipendenti e di promuovere una cultura aperta e stimolante».
Canyon toglie il velo dalla sua nuova bicicletta da pista: la Speedmax CFR Track. Si tratta del lavoro coordinato di diverse collaborazioni tra ingegneri, sviluppatori ed i professionisti più veloci al mondo. Il risultato è la bici più veloce prodotta dalla casa tedesca, arrivata dopo due anni ininterrotti di lavoro. In questo periodo si contano 442 prove al supercomputer e 312 analisi in galleria del vento. Per perfezionare la Speedmax CFR Track, inoltre, sono state svolte 155 ore di test in pista.
La Speedmax CFR Track è stata testata in pista per tante ore dai migliori atleti al mondoLa Speedmax CFR Track è stata testata in pista per tante ore dai migliori atleti al mondo
Tutto conta
La Speedmax ha già portato i suoi atleti a conquistare diversi titoli mondiali: nel triathlon in particolare. Questo perché quando ogni secondo, watt e grammo hanno un peso importante tra successo e vittoria gli atleti si affidano alla Speedmax.
«Con la Canyon Speedmax CFR Track sapevamo di avere l’opportunità di creare qualcosa di veramente eccezionale – ha dichiarato Daniel Heyder, Team Manager Product Management Road di Canyon – collaudata ai massimi livelli del triathlon, la Speedmax è servita come base perfetta di partenza. Siamo tornati al tavolo da disegno e abbiamo collaborato a lungo con il team di nostri partner per l’aerodinamica: Swiss Side. Per garantire che ogni aspetto di questa bicicletta fosse scolpito per garantire la massima efficienza aerodinamica alle altissime velocità e alle condizioni uniche del velodromo».
ll design e l’aerodinamica della bici permettono di performare al massimo in ogni disciplinall design e l’aerodinamica della bici permettono di performare al massimo in ogni disciplina
Al limite
Nel ciclismo su pista tutto deve essere votato alla massima prestazione. Ogni tubo e giunzione della Speedmax CFR Track sono studiati per fendere l’aria in maniera perfetta. Su pista il design delle biciclette è ampiamente maturato fino a raggiungere un livello che rasenta la perfezione, arriva il momento in cui la ricerca del prossimo livello di eccellenza richiede una completa rivisitazione delle regole.
Ai massimi livelli, gli atleti sono perfettamente in sintonia con le loro biciclette, ma le esigenze dei diversi tipi di ciclismo su pista non sono mai state soddisfatte. Grazie alla sua impareggiabile versatilità, la Canyon Speedmax CFR Track è pronta a competere all’apice di qualsiasi disciplina del ciclismo su pista, eliminando così la necessità del cambio di bici.
Si tratta di un modello progettato in collaborazione con Swiss Side per un’aerodinamica senza pari e che vanta un’enorme rigidità, necessaria per affrontare e gestire le incredibili forze generate all’interno di un velodromo. L’esclusivo cockpit della bicicletta, frutto di un’intensa collaborazione con la rete di collaudatori professionisti di Canyon, mette il ciclista in una posizione super-aerodinamica.
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La piattaforma Canyon Endurace compirà 10 anni proprio nel 2024, ma da quel progetto votato all’endurance e alla comodità le evoluzioni sono state numerose ed importanti.
La Endurace è stata una delle primissime biciclette a proporre un concetto completamente nuovo per l’epoca, ovvero il comfort a favore della performance, con pesi sempre contenuti ed una bici nel complesso performante, dove il comfort arrivava prima di tutto dalla posizione in sella, abbinata ad alcune soluzioni tecniche. Entriamo nel dettaglio della nuova Canyon Endurace.
La nuova Canyon Endurace, nella versione CFR Di2La nuova Canyon Endurace, nella versione CFR Di2
Non è un ripiego, ma un riferimento
La Canyon Endurace è una sorta di punto di arrivo per la categoria delle bici sviluppate per l’endurance (e per i suoi interpreti che strizzano l’occhio anche all’agonismo). Lo è perché in fase di progettazione e sviluppo non è mai stata considerata una bici di seconda fascia, o inferiore alla Ultimate. Semplicemente ha come obiettivo principale il comfort, delle quote geometriche “meno tirate” (rispetto alla Ultimate e ovviamente alla Aeroad) e un pool di soluzioni tecniche che aumentano il potere di dissipare le vibrazioni. Quest’ultimo fattore, come è facile immaginare, porta dei vantaggi notevoli nel lungo periodo (la bici non stanca) e alla stabilità complessiva del mezzo.
Tradotto in numeri e solo per fare un esempio (a parità di taglia, una media), la nuova Endurace, rispetto all’ultima versione della Ultimate è più alta di 27 millimetri più corta di 15. A queste cifre si uniscono un piantone più scaricato verso il retro e un angolo dello sterzo maggiormente aperto in avanti. L’angolo del tubo verticale che si corica di più verso la ruota permette di sfruttare costantemente una trazione ottimale e di avere sempre ottime sensazioni quando si decide di uscire in fuori sella o spingere a fondo durante le salite più lunghe. E la zona lombare ringrazia.
L’avantreno perdona qualsiasi cosa, non è mai nervoso ed estremamente perentorio, nonostante il passo totale della bicicletta risulti comunque contenuto. E’ necessario considerare anche la lunghezza dello sterzo, mediamente più alto di 2,4 centimetri (rispetto alla Ultimate). Il valore dello stack (più alto), contribuisce a non schiacciare il diaframma e l’addome in genere. Si limita inoltre l’uso di spessori sopra lo sterzo e, aspetto per nulla secondario, si agevola in maniera importante la libertà dell’acetabolo.
Una bici compatta nelle geometrie e slopingIl vano dell’orizzontale, di facile accessoPer standard è previsto un kit di manutenzioneReggisella VCLS 2.0 sdoppiatoL’Aerocockpit di Canyon che accumuna alcune biciL’inserzione abbondante nella zona del nodo sellaUna bici compatta nelle geometrie e slopingIl vano dell’orizzontale, di facile accessoPer standard è previsto un kit di manutenzioneReggisella VCLS 2.0 sdoppiatoL’Aerocockpit di Canyon che accumuna alcune biciL’inserzione abbondante nella zona del nodo sella
CFR, CF SLX: un fatto di dettagli
A conferma di quanto scritto in precedenza, la nuova Canyon Endurace è disponibile nelle due versioni di eccellenza in fatto di sviluppo ed applicazione del composito. La CFR, che eredita le medesime conoscenze ed applicazioni del carbonio comuni alla Ultimate, la CF SLX, che prima dell’arrivo della CFR era la top di gamma indiscussa. Non è prevista (per ora) una Endurace CF.
Tutti gli allestimenti Endurace in gamma prevedono il reggisella VCLS 2.0 (quello sdoppiato) ed il cockpit integrato Canyon CP0018 Aerocockpit (mutuato dalla Ultimate, quello che permette di personalizzare la larghezza). Il primo offre dei vantaggi in fatto di smorzamento delle vibrazioni, anche grazie ad una flessione controllata. Ha un diametro da 27,2 millimetri e lo stesso seat-post non supporta l’eventuale batteria Di2 (che è inserita nel profilato obliquo, appena sopra il movimento centrale). Significa che può essere montato un qualsiasi reggisella, purché rispetti il diametro. Il manubrio Aerocokpit è parecchio rigido (non estremo), soprattutto nella sezione centrale e diventa una sorta di completamente con la forcella, per un comparto molto leggero, compatto ed ergonomico.
La nuova Endurace presenta anche un vano nella tubazione orizzontale, al quale si accede attraverso uno sportellino. Questo contiene un kit di primo intervento (mini-tool, bomboletta CO2 con adattatore e caccia-copertoni) coperto da un involucro in neoprene che azzera il rumore. Non in ultimo, la nuova Endurace lascia spazio per penumatici fino a 35 millimetri di sezione.
La sigla geometrica che contraddistingue la EnduraceLa sigla geometrica che contraddistingue la Endurace
Gli allestimenti e i prezzi
Disponibili in ben 8 taglie, dalla 3XS, fino alla 2XL (considerando che la 3XS e 2XS hanno le ruote da 650b), la nuova Canyon Endurace è inserita sul sito Canyon in 3 configurazioni CFR e 5 CF SLX.
Le CFR si basano sulle trasmissioni Shimano Dura Ace Di2 e Sram Red AXS (entrambe con il power meter), ruote DT Swiss ERC1100 ad un prezzo di listino di 9499 euro. Il terzo allestimento porta in dote il nuovo Campagnolo SuperRecord Wireless e le ruote Bora Ultra WTO, con un prezzo di 9.999 euro.
Endurace CF SLX è disponibile con gli allestimenti 8 AXS, 8 Aero e 8 Di2. Il primo si sviluppa sulla base della trasmissione Sram Force AXS (power meter Quarq incluso) e con le ruote DT Swiss ERC1400. Ha un prezzo di listino di 5.499 euro. La configurazione Aero ha di base le medesime ruote, ma la trasmissione Shimano Ultegra Di2 con il power meter 4iiii. Il prezzo scende a 5.199 euro. Il terzo allestimento invece ha le ruote DT Swiss in alluminio, ma per la restante componentistica è uguale ad Aero. Il prezzo è di 4199 euro.
La presenza del power meter è una costante anche negli allestimenti 7. Il primo AXS ha come base la trasmissione Sram Rival AXS (power meter Quarq) e ruote in alluminio DT Swiss, con un prezzo di 3.999 euro. Il secondo ha il gruppo Shimano 105 Di2, con pedivella 4iiii, per un prezzo di listino di 3.699 euro.
La trasmissione include il power meterLa sella è la nuova e comoda Fizik AlianteDT Swiss ERC1100 e tubeless Schwalbe, ma con camera d’ariaIl carro con una sagomatura appena accennataIl serraggio è posizionato dietroScatola press-fit da 86,5 millimetri placchetta che ferma la batteria Di2 (interna)L’avantreno “alto” della EnduraceLa trasmissione include il power meterLa sella è la nuova e comoda Fizik AlianteDT Swiss ERC1100 e tubeless Schwalbe, ma con camera d’ariaIl carro con una sagomatura appena accennataIl serraggio è posizionato dietroScatola press-fit da 86,5 millimetri placchetta che ferma la batteria Di2 (interna)L’avantreno “alto” della Endurace
Il test della Endurace CFR Di2
Una bicicletta decisamente sorprendente, sopra le righe e molto al di sopra della media della categoria endurance in fatto di prestazioni e resa tecnica. Per come si comporta (anche in salita) e per l’allestimento, è di fatto una bicicletta da competizione, veloce, stabile e gratificante, ma con il vantaggio (rispetto alla Ultimate) che è più comoda e presenta una geometria vantaggiosa per molti amatori, che fanno fatica ad usare una bici con una vera geometria race, ma non vogliono rinunciare alla performance.
Davanti è più alta della Ultimate, ma non è un… chopper e invita a sfruttare la parte bassa del manubrio, anche in salita dove si può fare velocità. Tutto l’avantreno ha una stabilità da primato e se consideriamo che è comunque una bici endurance, è piuttosto compatta. Facile da guidare anche nello stretto, facilissima da portare nella traiettoria ottimale in discesa e nei tratti tecnici e veloci.
Quando c’è da pedalare e menare forte non si tira indietro (gambe a parte), con un retrotreno composto che sostiene al meglio anche i cambi di ritmo. Così anche per l’avantreno, dove però compare una forcella più “morbida” rispetto a quella della Ultimate. Una menzione di merito è dovuta anche nei confronti del reparto ruote, grazie alle ERC1100 di DT Swiss.
Abbiamo avuto in test una taglia S della nuova Canyon Endurace, perfetta in fatto di sviluppo geometrico, ma sulla quale avremmo preferito un attacco manubrio da 110 millimetri. Abbiamo rilevato un valore alla bilancia di 7,42 chilogrammi complessivi (senza pedali e con il kit di pronto intervento inserito, peso che scende a 7,21 estraendo il kit inserito nell’orizzontale).