La novità legata al nuovo Sram Red AXS è anche l’occasione per mettere in vetrina un interessante update della Cannondale SuperSix Evo Lab71di quarta generazione.
Ma in Cannondale ci si spinti oltre in fatto di abbinamento dei componenti, perché questa dream bike porta in dote anche le ruote Reserve 42/49 (1340 grammi dichiarati per la coppia) con i mozzi DT Swiss 180 assemblati sulla base Spline. L’assemblaggio con queste ruote sarà disponibile per un periodo limitato.
Cannondale SuperSix Evo
Sotto il profilo tecnico non cambia nulla, per quanto concerne il kit-telaio della SuperSix Evo Lab71. La bici rappresenta il top di gamma del marchio americano anche nei termini di ricerca del carbonio. La fibra composita è la serie 0 di Cannondale in altissimo modulo, ancora più estrema rispetto alla celebre Hi-Mod che per tante stagioni si è posizionata all’apice del listino.
Anche per quello che concerne il design, la SuperSix Evo Lab71 (il design è comune anche alle altre versioni con modulo di carbonio differente) fa collimare diverse soluzioni. E’ una bici da agonista vero e proprio, ma si mostra sufficientemente comoda, molto veloce e reattiva, ma anche agile e briosa in diverse situazioni, dai tratti veloci in pianura, fino ad arrivare alle salite più impegnative.
Gli shifter del nuovo Red AXS, tutti nuovi, una parte importantissima della piattaforma SramIl manubrio Momo contribuisce a limitare l’impatto frontaleIl cockpit sviluppato con Momo DesignNuova catena e nuovo cambio posteriore per il Red AXSLe pinze del nuovo RedCerchi con profilo differenziato, 42 anteriore e 49 posterioreLa sella Fizik AntaresLab71, l’apice della gamma Cannondale
Montata con il nuovo Red AXS
Al frame-kit Lab71 (dove è incluso anche il reggisella specifico) è abbinato il cockpit integrato full carbon di Cannondale sviluppato in collaborazione con Momo Design. La sella è la Fizik Antares con i rails in carbonio. Le ruote sono le Reserve Turbulent 42/49 gommate Vittoria Corsa Pro da 28 millimetri di sezione.
La trasmissione è ovviamente Sram Red AXS di ultima generazione ed è previsto anche il power meter Quarq. Un altro valore aggiunto è rappresentato dal movimento entrale CeramicSpeed. Il prezzo di listino è di quelli importanti, ovvero 15.499 euro. Sei le taglie disponibili, dalla 48 alla 61. La livrea cromatica disponibile è una.
Bici che vengono, bici che vanno. Lentamente il modo di comprare e vendere del mondo auto si estende al quello della bicicletta e ha trovato un… concessionario d’eccezione in Bike-room. Una piattaforma di riferimento a livello mondiale, che ha messo a sistema il mercato dell’usato di altissima gamma. In ballo ci sono anche le bici nuove, grazie alla possibilità di Bid (esclusiva Mondo), cioè piazzando un’offerta su biciclette nuove di decine di marchi.
«Ma le bici nuove le hanno anche i negozi – spiega Matteo Maruzzi, fondatore e CEO di Bike-room – il motivo per cui siamo riconosciuti è l’usato certificato e ricondizionato. Quindi biciclette di media/alta gamma che di listino costano ad esempio 14.000 euro che da noi puoi comprare a 6.000 euro. Le vendiamo in tutto il mondo, questo mese abbiamo spedito in 45 Paesi. Le squadre sono contente di collaborare con noi, perché ritiriamo l’intero stock e questo a livello finanziario è un bel servizio che gli facciamo. E poi c’è un tema proprio di posizionamento e marketing, perché le bici vengono ricondizionate e messe sul mercato con la veste migliore».
Ecco i fondatori di Bike-room: Denis Moretti, Simone Matrone, Matteo Maruzzi, Piergiuseppe IsonniEcco i fondatori di Bike-room: Denis Moretti, Simone Matrone, Matteo Maruzzi, Piergiuseppe Isonni
Le bici dei pro’
Al centro ci sono le biciclette dei professionisti, che vengono ritirate grazie alla collaborazione molto stretta avviata a ogni inizio di stagione. Si tratta delle seconde, terze e a volte delle quarte bici. Con un po’ di fortuna sono davvero nuove, al massimo hanno fatto chilometri sul tetto dell’ammiraglia. Tuttavia, per avere la certezza che sia tutto a posto, le biciclette vengono passate al setaccio e ricondizionate, con tanto di certificazione. La spedizione infine passa soltanto per corrieri ultra sicuri, ricorrendo a imballaggi a prova di trasporto: cartone a quattro strati, come ad esempio fa Canyon col nuovo.
Ma la vera novità rispetto a quanto avveniva è la possibilità di avere il ritiro dell’usato. Compro la bici top di gamma dei team professionistici e do indietro la vecchia bici: questa la vera svolta avviata il 6 luglio. Andiamo a vedere come.
Su questa Cannondale, Powless vinse la Clasica San Sebastian 2021: la indica e dice grazieDisegnate con il decisivo contributo di Rapha, le Cannondale per il Tour del 2022Il team di Vaughters ha sempre puntato molto sull’immagine. Stessa grafica per ragazze al primo Tour FemmesSu questa Cannondale, Powless vinse la Clasica San Sebastian 2021: la indica e dice grazieIl team di Vaughters ha sempre puntato molto sull’immagine. Stessa grafica per ragazze al primo Tour FemmesDisegnate con il decisivo contributo di Rapha, le Cannondale per il Tour del 2022
Il volantino
Nel catalogo settimanale di Bike-room sono arrivate da poco le Cannondale del Team EF Education-EasyPost (stagione 2021) e quelle della EF Education-Tibco-SVB (stagione 2022): entrambi team WorldTour, per le stagioni 2021 e 2022.
Per capirci, le bici di Bettiol, Langeveld e Powless nelle taglie dalla 44 alla 58. Oppure quelle di Letizia Borghesi e le sue compagne nelle taglie dalla 44 alla 56.
Fra le chicche in arrivo – segnate pure la data di giovedì 13 luglio – ci sono le 30 BMC del 2022 della Ag2R-Citroen, le bici di Greg Van Avermaet e Andrea Vendrame, come pure di Cosnefroy e dei fratelli Paret-Peintre. Trenta biciclette dalla 51 alla 58.
Basta sfogliare il sito di Bike-room per scegliere la Cannondale più adattaQuesta la bici blu con cui Chiara Consonni ha corso la Vuelta e il Simac Ladies Tour del 2022Fino allo scorso anno la bergamasca correva infatti alla Valcar-Travel&Service, equipaggiata con CannondaleSul mercato le Cannondale con cui ha corso la EF Education-Tibco-SVB di Letizia Borghesi nel 2022Basta sfogliare il sito di Bike-room per scegliere la Cannondale più adattaQuesta la bici blu con cui Chiara Consonni ha corso la Vuelta e il Simac Ladies Tour del 2022Fino allo sroso anno la bergamasca correva infatti alla Valcar-Travel&Service, equipaggiata con CannondaleSul mercato le Cannondale con cui ha corso la EF Education-Tibco-SVB di Letizia Borghesi nel 2022
L’usato: due step
Ritirare l’usato: come si fa? Ci hanno ragionato a lungo e poi hanno messo mano alla piattaforma. Nessun problema, verrebbe da dire, dato che in Bike-room lavorano 15 persone, 7 delle quali sono gli sviluppatori che hanno creato questo vero e proprio marketplace.
«Prima di tutto – prosegue Maruzzi – devi essere molto efficiente a smaltire l’usato, per cui ci siamo imposti che le bici che ritiriamo debbano uscire entro un mese. La vera scommessa è stata questa e siamo riusciti a farlo aprendo dei canali. Poi c’è ovviamente un tema finanziario, perché la permuta è un mancato incasso, quindi se vuoi trattare ad esempio 200 bici al mese, devi avere le spalle larghe. Per farlo ci siamo strutturati con i fondi di investimento che abbiamo alle spalle. Cioè Azimut, Cassa depositi e prestiti e Digital Magics, società quotate in borsa che hanno il portafoglio per finanziarci. Raggiunta l’efficienza e la capacità finanziaria, abbiamo deciso di uscire allo scoperto. E dal 6 luglio abbiamo messo online la possibilità di dare indietro l’usato».
Dal 13 luglio, le BMC della Ag2R-Citroen del 2022, come quelle di Andrea VendrameSi tratta delle BMC Slr 01, con ben 30 esemplari in venditaUn solo italiano nel team francese: è Andrea Vendrame, veneto di Ca’ del PoggioLe 30 bici sono tutte montate con gruppo CampagnoloCampagnolo eletronico a 12 velocità: è il gruppo Super Record Eps DiscLe misure disponibili per queste BMC vanno dalla 51 alla 58Dal 13 luglio, le BMC della Ag2R-Citroen del 2022, come quelle di Andrea VendrameSi tratta delle BMC Slr 01, con ben 30 esemplari in venditaUn solo italiano nel team francese: è Andrea Vendrame, veneto di Ca’ del PoggioLe 30 bici sono tutte montate con gruppo CampagnoloCampagnolo eletronico a 12 velocità: è il gruppo Super Record Eps DiscLe misure disponibili per queste BMC vanno dalla 51 alla 58
Solo alta qualità
A qualcuno si è illuminato lo sguardo per la possibilità di dare indietro il ferrovecchio su cui da anni si deposita la polvere in cantina? Non si può fare, su questo Bike-room sceglie la via della chiarezza.
«Nel momento in cui avviamo il percorso di permuta online – spiega Maruzzi – dichiariamo anche quello che non accettiamo. Quindi restano fuori le biciclette troppo vecchie: che mercato può avere una bici del 2008? Non accettiamo biciclette con determinati danni. E poi vogliamo essere chiari sul fatto che se permuti una Pinarello F 12, la valutiamo in maniera diversa rispetto a un brand sconosciuto. Magari sono regole che il cliente può immaginare, ma che teniamo comunque a precisare.
«Detto questo, all’inizio avremo le maglie molto larghe. Prendiamo ad esempio una Pinarello F8 del 2016, che magari nei negozi non prendono più. Per noi è uno dei prodotti con la più alta velocità di rotazione, perciò potremmo ritirarla, perché sappiamo che hanno mercato in Inghilterra oppure in Asia. Si stanno aprendo piazze inaspettate. La Malesia, per esempio. Oppure l’Ungheria. Dinamiche che vediamo prima, facendo marketing in tutto il mondo. Ci sarà mercato in Africa fra due anni, grazie ai mondiali del 2025? Stiamo cercando di capire: da questo punto di vista, siamo quasi un osservatorio».
A sovrintendere il ricondizionamento, pensa Flaviano Frugeri, meccanico azzurro ed ex produttore delle sue biciA sovrintendere il ricondizionamento, pensa Frugeri, meccanico azzurro ed ex produttore delle sue bici
C’è un mondo che si apre, proprio come nell’auto, in cui si cercano quelle a Chilometri Zero, se non addirittura l’usato che rientra dopo i noleggi a lungo termine. Usato sì, ma sicuro e certificato. E se guardiamo il listino di certi marchi, bisogna ammettere che ci sono auto che costano anche meno di certe bici. E’ un nuovo modo di starci dentro ed è a suo modo geniale. Ce ne accorgiamo alle corse, quando incontriamo i ragazzi di Bike-room: prima li accoglievano con diffidenza, adesso sono anche loro di casa.
OME – Da qualche parte qui intorno c’è la clinica dove accompagnammo Pantani per togliere i ferri dalla gamba e iniziare la parte più gloriosa e insieme drammatica della carriera. L’hotel che la EF Education-Easy Post divide con la Eolo-Kometa è inondato da un bel sole caldo. E’ il secondo riposo del Giro (ieri per chi legge), i corridori scendono alla spicciolata. Bettiol è passato per qualche istante, si è avvicinato ai meccanici e poi è tornato in stanza. Poi arriva Cepeda e con lui si ride forte ricordandogli gli sguardi torvi di Pinot sulla salita di Crans Montana. Nell’attesa degli altri, si sta coi meccanici davanti alla Cannondale di Ben Healy, che a Bergamo è andato a un soffio dalla doppietta.
La sua Cannondale SuperSix Evo in tenuta da Giro d’ItaliaLa Cannondale dell’irlandese monta ruote Vision e gomme tubeless di VittoriaCome ogni bici preposta a correre, anche quella di Healey riporta la verfica dell’UCILa sua Cannondale SuperSix Evo in tenuta da Giro d’ItaliaLa Cannondale dell’irlandese monta ruote Vision e gomme tubeless di VittoriaCome ogni bici preposta a correre, anche quella di Healey riporta la verfica dell’UCI
Lo sguardo di Moser
L’irlandese è il solo della squadra a usare un manubrio classico di FSA, con l’attacco e la piega Vision Metron Aero 4D. Le leve dei freni sono così chiuse verso l’interno che quasi si guardano in faccia. Le ruote sulla bici sono quelle da allenamento, mentre ieri ha usato le Vision SL45 con tubeless Vittoria da 28. Il gruppo è lo Shimano Dura Ace, ma completato dalla guarnitura FSA con misuratore di potenzaPowerBox. La sella è la Prologo Dimension 143 Nack.
Ben arriva trascinando le ciabatte, i capelli sciolti, la barbetta ispida e lo sguardo semi assonnato che tanto ricorda il Moreno Moser dei primi tempi. Due parole con Giorgio Marra di FSA-Vision che è venuto con un operatore per filmarlo con le nuove appendici da crono e poi si avvicina. I ritmi sono lenti e anche l’allenamento oggi sarà più una passeggiata che una cosa seria. Il primo sole dopo tanto tempo, la temperatura di quasi 26 gradi e la fatica da smaltire esigono un giorno a ritmo blando.
Sulla sua Cannondale, Ben Healy non usa il manubrio integratoIl motivo del manubrio tradizionale è presto detto: Ben ha bisogno di attacco negativo per stare più bassoSulla sua Cannondale, Ben Healy non usa il manubrio integratoIl motivo del manubrio tradizionale è presto detto: Ben ha bisogno di attacco negativo per stare più basso
Cosa ti aspetti dalla terza settimana? E’ un punto interrogativo per te che sei così giovane?
Penso che avremo alcuni giorni difficili, forse qualche fuga. E se ne avrò la possibilità, proverò a fare qualche punto per il gran premio della montagna. Quanto al punto interrogativo, amico mio… Penso che ogni esperienza nuova porti qualche punto di domanda. Di solito tendo ad andare bene e a non avere alti e bassi, non vedo l’ora di scoprirlo, ma penso che per me sarà una settimana positiva.
Cosa ti resta del secondo posto di Bergamo?
E’ stata sicuramente una bella giornata e spero anche una gara emozionante per il pubblico che l’ha seguita. Ho sicuramente commesso alcuni errori, ho sciupato troppe forze, ma sono tutti aspetti da cui posso imparare e che porterò con me per il futuro. Almeno so che le gambe ci sono.
Con le leve girate, per Ben Healy la presa è comoda e l’appoggio aumentaCon le leve girate, per Ben Healy la presa è comoda e l’appoggio aumenta
Guardando la tua bici, si nota che sei l’unico a usare un manubrio tradizionale, come mai?
Perché mi piace stare piuttosto basso nella parte anteriore e le nuove Cannondale hanno un tubo di sterzo piuttosto alto. Quindi dobbiamo usare un attacco negativo.
Invece i freni così girati?
Li ho sempre avuti così, da prima che diventasse una moda. Quando mi sono messo a cercare la posizione più comoda, ho cominciato a girarle e le trovo comode. E adesso sta venendo fuori che può essere una posizione sbagliata per il discorso dell’aerodinamica.
Oggi ruote da 55 per l’allenamento, ieri più basse. Domani (oggi, ndr) sul Bondone tornerai alle più basse?
Esatto, in montagna si va con le Vision 45.
Nelle prossime tappe, cone nei giorni scorsi, per Healy ruote Vision da 45Il mozzo anteriore ha il nuovo sistema PRSL’innesto del mozzo è a 72 denti, per una migliore scorrevolezzaNelle prossime tappe, cone nei giorni scorsi, per Healy ruote Vision da 45Il mozzo anteriore ha il nuovo sistema PRSL’innesto del mozzo è a 72 denti, per una migliore scorrevolezza
Come deve essere la tua bici?
L’aspetto più importante prima ancora di pensare a rigidità e leggerezza, è che sia comoda e aerodinamica, visto che devo starci sopra a lungo.
Quando attacchi in salita, spingi dei bei rapporti…
Quando attacco sì, altrimenti mi piace avere anche ingranaggi che permettano una buona frequenza di pedalata. Non perché sia uno scalatore, ma perché quando salgo in bici, mi viene naturale tenere un’alta cadenza. Non credo che esista una frequenza di pedalata ottimale, è molto soggettiva. Si vedono alcuni corridori macinare ad alta velocità e altri girare più lentamente, ma è un fatto legato alla fisiologia di ciascuno.
Guarnitura FSA Power2Max con ingranaggi 54-40 sulla Cannondale di Ben HealyGuarnitura FSA Power2Max con ingranaggi 54-40 sulla Cannondale di Ben Healy
Quanto ti è pesato finora correre con pioggia e freddo?
Per me non è un problema insormontabile, vediamo come va giorno dopo giorno. Certo sarebbe bello avere un po’ di sole, ma non ho troppa paura del freddo.
Si va giorno per giorno, ma c’è un’altra tappa che hai scelto di puntare?
Non si può prevedere quando ci riuscirò. Finora penso di aver colto le opportunità giuste, quando mi rendo conto che sono fuori dalla mia portata cerco di spendere il meno possibile.
Si allarga la famiglia delle “Ultra Premium” di Cannondale. Atterra sulla strada di terra e ghiaia la nuova Topstone Carbon LAB71. La nuova divisione dedita alla massima ricerca in termini di materiali, finiture, componenti e dettagli speciali abbraccia così la serie gravel con la Topstone. La bici è stata infatti migliorata su più assi di performance a partire da un telaio più leggero di 160 grammi. Seguono dettagli estetici realizzati a regola d’arte e scelte tecniche rivolte a rendere questo modello più veloce e sorprendente.
Le predisposizioni per aggiungere borse e portaborracce sono moltepliciLe predisposizioni per aggiungere borse e portaborracce sono molteplici
I plus LAB71
Dal 1971, Cannondale ha sfidato le convenzioni in nome delle prestazioni, trovandosi in prima linea per quanto riguarda il tema dell’innovazione nel ciclismo. Attraverso queste nuove edizioni speciali viene ripreso il concetto che sta alla base e portato all’eccellenza.
A partire dalla messa a punto del telaio in carbonio Topstone LAB71 che ottiene di più pesando meno. E’ stato infatti preso l’originale ed è stato spinto al livello successivo, con uno speciale rivestimento in carbonio che scende oltre i 160 grammi sotto il peso precedente, ma in grado di conservarne resistenza, versatilità e le prestazioni.
Pronta per ogni avventura, questa Topstone Carbon dispone di spazio e flessibilità per essere allestita anche per lunghi viaggi. Predisposizioni multiple per montare borse sia sopra che sotto il tubo obliquo, sul tubo sella, sul tubo orizzontale, e su entrambe le forche. Una vasta scelta di configurazioni per lo stoccaggio che si integrano all’anima performante.
L’estetica elegante ma allo stesso tempo accattivante la rende unicaIl sistema di ammortizzazione Kingpin la rende confortevole in ogni situazioneL’estetica elegante ma allo stesso tempo accattivante la rende unicaIl sistema di ammortizzazione Kingpin la rende confortevole in ogni situazione
Regina del comfort
La nuova generazione Topstone si è distinta fin da subito per la sua comodità universale. Il segreto non è nascosto e salta subito all’occhio tant’è che in questa LAB71 viene abilmente valorizzato dall’intreccio di colori.
Il sistema Kingpin è infatti in grado di assorbire urti e vibrazioni senza il peso e la complessità di ammortizzatori o molle. Il funzionamento è racchiuso nello snodo presente fra il piantone e i pendenti del carro posteriore, che permette al telaio di flettersi. Il risultato è una bici confortevole su ogni terreno e sconnessione ed è in grado di affrontare percorsi impervi come mai prima. L’escursione di 30 millimetri di corsa sulla ruota posteriore è in grado di aumentare la trazione senza il peso o la complessità di shock o collegamenti. A completare le migliorie della geometria ci sono le altezze maggiori di standover e movimento centrale che donano un migliore controllo durante la guida.
La scritta LAB71 è sinonimo di qualità e ricerca del massimo della performanceLa Topstone da quando è stata lanciata ha dimostrato di essere un modello versatile e affidabileLa scritta LAB71 è sinonimo di qualità e ricerca del massimo della performanceLa Topstone da quando è stata lanciata ha dimostrato di essere un modello versatile e affidabile
Estetica raffinata
Già dopo il lancio della nuova Topstone, si pensava che la casa statuinitentse avesse già creato una bici dal look audace ed estroverso impossibile da non passare inosservato. LAB71 eleva l’estetica al livello dell’ingegneria. Guardandola da vicino si mostra con particolari finiture e una meticolosa attenzione ai dettagli. Colori che si interrompono dal nero satinato al fucsia che ne risalta il carro posteriore.
Bello e performante, questo modello è versatile e si adatta alle esigenze del ciclista. La dimensione degli pneumatici è 700 x 45 oppure disponibile in versione 27,5 x 2,1” per una migliore maneggevolezza e stabilità. Le taglie selezionabili sono cinque: XS, S, M, L, XL. Il prezzo del kit telaio Topstone LAB71 consultabile sul sito è di 4199 euro.
Una bici Cannondale non è mai banale. Non lo è per i concetti e le soluzioni tecniche porta con sé, non lo è ovviamente per le performance.
La quarta generazione della Cannondale SuperSix Evo è ora ufficiale. E’ molto diversa dalla precedente, anche se il primo impatto estetico la ricorda, ma il suo sviluppo trova ispirazione anche dalla piattaforma SystemSix. Entriamo nel dettaglio con Davide Devine, Product Manager Road della casa americana.
«La quarta generazione della SuperSix Evo – spiega – vuole segnare un cambio di rotta del segmento road. Questa bicicletta, tra i vari obiettivi che si pone, vuole tornare ad essere un punto di riferimento, per leggerezza e aerodinamica, performances in generale e soluzioni tecniche. La cura dei dettagli, fra cui rientra anche la verniciatura,che abbiamo voluto sostenere per creare questa nuova piattaforma è davvero importante e per alcune sezioni della bici abbiamo speso una quantità enorme di ore di lavoro e sviluppo. Ad esempio la scatola del movimento centrale, che ora è una BB68 con le sedi filettate per le calotte dei cuscinetti. Un grande cambio per Cannondale».
I primi feedback? Una salitomane (foto Brazodehierro-Cannondale)Com’era la versione precedente (foto Brazodehierro-Cannondale)I primi feedback? Una salitomane (foto Brazodehierro-Cannondale)Com’era la versione precedente (foto Brazodehierro-Cannondale)
Quasi tre anni di lavoro
«Non esiste – spiega Nathan Barry, ingengnere e responsabile dell’aerodinamica – una zona più difficile da sviluppare piuttosto di un’altra. L’aspetto maggiormente complicato è creare un prodotto che diventi anche il giusto compromesso. La nuova Cannondale SuperSix Evo ha poco da condividere con la generazione precedente e la fase iniziale del progetto si ispira in modo marcato alla SystemSix. Perchè la SystemSix? Perché è un mostro di efficienza in fatto di aerodinamica.
Ma per la quarta generazione della nostra bici leggera era necessario combinare l’aerodinamica con il peso ridotto, creando una connessione perfetta tra i diversi componenti in gioco. A questo abbiamo aggiunto anche una cura maniacale dei dettagli. Quando la osservi, a tratti sembra una bici semplice, in realtà ha richiesto quasi tre anni di lavoro duro ed incessante».
David Devine, product manager Cannondale (foto Brazodehierro-Cannondale)Nathan Barry di Cannondale (foto Brazodehierro-Cannondale)David Devine, product manager Cannondale (foto Brazodehierro-Cannondale)Nathan Barry di Cannondale (foto Brazodehierro-Cannondale)
Telaio Lab71 da 770 grammi
Alle versioni Hi-Mod e Carbon, si aggiunge la Lab71 con il carbonio Ultralight 0, che diventa il top di gamma ed è quella usata dai pro EF Education-EasyPost. Si tratta di una fibra composita che discende in modo diretto dalla Hi-Mod, ma che utilizza delle nuove resine con nanotecnologia integrata, nuovi orientamenti in fase di costruzione dei tubi e metodi di taglio della fibra stessa.
Per gli amanti dei pesi un telaio Lab71 ha un valore alla bilancia dichiarato di 770 grammi (verniciatura inclusa), l’Hi-Mod di 810 e il Carbon di 930, a parità di taglia 56. La forma e i volumi dei profilati sono i medesimi, a prescindere dalla matrice del carbonio, così come le taglie e le geometrie.
Delta design per lo stelo della forcellaIl cockpit integrato sviluppato in parallelo con MomoDesignL’asola per montare lo SmartSenseIl progetto include anche le borracce squadrate (foto Brazodehierro-Cannondale)La sede della batteria, interna all’obliquoIl foro d’ingresso per la batteriaIl piantone piatto lateralmente e le sedi filettate per il movimento centraleIl cambiamento di forma dei foderiPerni passanti coperti per la forcella (@brazodehierro-cannondale)Il nuovo stem Cannondale in alluminio (foto Brazodehierro-Cannondale)Delta design per lo stelo della forcellaIl cockpit integrato sviluppato in parallelo con MomoDesignL’asola per montare lo SmartSenseIl progetto include anche le borracce squadrate (@brazodehierro-cannondale)La sede della batteria, interna all’obliquoIl foro d’ingresso per la batteriaIl piantone piatto lateralmente e le sedi filettate per il movimento centraleIl cambiamento di forma dei foderiPerni passanti coperti per la forcella (@brazodehierro-cannondale)Il nuovo stem Cannondale in alluminio (@brazodehierro-cannondale)
Gomme fino a 34 millimetri
Lo stelo della forcella ha una sorta di forma triangolare, che in parte riprende il concetto Delta già evidenziato in passato per la tubazione piantone. Il passaggio di cavi e guaine è interno e lo sterzo non presenta blocchi che limitano il raggio di sterzata del manubrio. La misura dello stelo è classica, non è oversize, soluzione che permette di montare facilmente gli stem tradizionali. La forcella ed il carro posteriore hanno un’abbondante luce per il passaggio delle ruote/gomme, fino a 34 millimetri considerando anche la tipologia di ruote. I perni passanti hanno dimensioni tradizionali, ma le sedi di alloggio adottano una svasatura rivista (e’ stato abbandonato lo SpeedRelease).
Georg Steinhauser con la bici da allenamento (foto Brazodehierro-Cannondale)Georg Steinhauser con la bici da allenamento (foto Brazodehierro-Cannondale)
Reggisella aerodinamico
C’è un reggisella aerodinamico con un impatto frontale ridottissimo che è disponibile con off-set zero, oppure scaricato verso il retro di 20 millimetri. Il suo design è specifico per la nuova Cannondale SuperSix Evo, si chiama C1 Aero ed è full carbon. Il blocchetto di chiusura è completamente integrato.
Il nuovo progetto SuperSix Evo include anche le borracce con i lati squadrati, più efficienti (rispetto a quelle rotonde) in termini di impatto contro lo spazio. Ma si possono usare anche le borracce tradizionali.
Tutte le SuperSix Evo sono compatibili con le trasmissione elettromeccaniche e meccaniche, questo spiega anche la presenza dello sportellino in cima al tubo obliquo.
Ritorno al movimento filettato
Scatola larga 68 millimetri, sedi filettate per l’ingaggio delle calotte esterne e abbandono della guarnitura Hollowgram. L’asimmetria riguarda solo i volumi dei foderi bassi ed il seat-tube. La “faccia sotto” della scatola diventa anche la porta d’ingresso della batteria Di2. Non interferisce con il movimento centrale e con la guarnitura, perché s’innesta in una porta alla base del tubo obliquo. Inoltre la Evo supporta un eventuale pacchetto SmartSense, ecco perché c’è una piccola asola sotto il portaborraccia dell’obliquo.
Le geometrie sono le stesse del passato (foto Brazodehierro-Cannondale)La versione che abbiamo usato per qualche chilometroLe geometrie sono le stesse del passato (foto Brazodehierro-Cannondale)La versione che abbiamo usato per qualche chilometro
Geometrie e taglie
Le geometrie sono identiche alla generazione precedente, persette taglie in totale (44 e 48, 51 e 54, 56, 58 e 61). Una delle poche variazioni in merito riguarda le due misure più grandi, che ora sono state raggruppate nella 61.
Sempre interessante il fatto di adottare due rake differenti delle forcelle, in base alle taglie. 55 millimetri per le misure 44/54 e 45 millimetri di off-set per le taglie di telaio 56/61.
Un allestimento e colorazione della HM 2Un’altra versione della Carbon 1 La porzione bassa della nuova bici con un livrea disponibile solo come kit telaioUn allestimento e colorazione della HM 2Un’altra versione della Carbon 1 La porzione bassa della nuova bici con un livrea disponibile solo come kit telaio
Allestimenti e prezzi
La top del listino, la SuperSix Evo Lab71 è disponibile con un allestimento, che si basa sulla trasmissione Dura-Ace, il nuovo cockpit integrato full carbon SystemBar Momodesign e le nuove ruote Hollowgram SL50. La livrea cromatica è una. La Lab71 è disponibile anche come framset, in tre combinazioni cromatiche. Il frameset Lab71 ha un prezzo di listino di 5499 euro, mentre la bici completa costa 14999 (un solo allestimento).
La Hi-Mod è disponibile in due allestimenti. Hi-Mod 1 si basa sulla trasmissione Sram Red AXS, Hi-Mod 2 è con la trasmissione Ultegra Di2. Ci sono sempre le ruote Hollowgram SL50 e in base al prezzo cambiano alcune specifiche legate al cockpit, che comunque non è integrato. La Cannondale SuperSix Evo Hi-Mod si può avere anche come kit telaio, in due combinazioni cromatiche. Il kit telaio HM ha un prezzo di listino di 4199 euro. L’allestimento HM1 ha un costo di 13499, mentre la HM2 di 8999.
Sono due gli allestimenti alla base delle versioni Carbon, tra Shimano Ultegra Di2 e con lo Sram Force AXS. Oltre agli altri componenti, cambiano le ruote, sempre Hollowgram full carbon, ma nella versione 50R-S, con il meccanismo interno del mozzo DT Swiss 350, invece del 240 adottato per le SL. La Carbon1 costa 6999 euro, la Carbon2 6799 euro.
Prosegue con Simone Maltagliati di Cannondale la nostra inchiesta fra i brand leader del mercato. Dopo il lockdown è cresciuto tutto, ma l'urban di più...
Sorridente e decisa, Zoe Backstedt non è più “solo” la figlia di Magnus e Megan Hughes, ma è una giovane campionessa che si lascia influenzare in modo marginale dall’esterno. Il suo palmares da junior è notevole. Tre mondiali juniores (due strada e uno a crono). Un mondiale su pista. Tre ori agli europei su pista. Un oro e due argenti ai mondiali di cross. Un oro agli europei di cross.
L’abbiamo incontrata a Girona quasi per caso e con lei abbiamo fatto quattro chiacchiere. Corre per il Team EF-Education-TIBCO-SVB.
In azione agli ultimi mondiali di ciclocross, chiusi al secondo posto fra le U23 (foto twilcha)In azione agli ultimi mondiali di ciclocross, chiusi al secondo posto fra le U23 (foto twilcha)
Dopo il mondiale di cross ti stai riposando?
Più che riposare diciamo che ho passato qualche giorno a casa in tranquillità, senza allenamenti pressanti e lasciando da parte tutta la parte del lavoro specifico. Ma è ora di iniziare a mettersi d’impegno in vista della stagione su strada.
Che programmi hai per il 2023?
L’obiettivo principale è quello di mettere esperienza nella testa e nelle gambe e mi riferisco all’attività su strada. Sono al servizio del team e dovrò aiutare le mie compagne. Poi arriverà la stagione di ciclocross, presumibilmente non inizierò con le prime gare in autunno, ma con lo scattare dell’inverno e sicuramente in Belgio. Non c’è ancora un calendario definito. Di sicuro diminuirò l’attività su pista.
Qui a chiacchierare con Georg Steinhauser, corridore del Team EF-EasypostQui a chiacchierare con Georg Steinhauser, corridore del Team EF-Easypost
Hai 19 anni, ma sembri già una veterana per tutto quello che fai e per come parli. Motivazioni, passione ed incoscienza?
Mi piace la bicicletta e mi piace il ciclismo, sento che è un mondo che mi appartiene e io appartengo a lui. Voglio vincere e sono determinata a farlo. Il pensiero della vittoria mi dà forza e adrenalina. Mi spinge a fare meglio e ad oltrepassare quel limite. Sempre un po’ più avanti. Mi piace vedere il cambiamento delle mie performance, che di anno in anno sono migliori.
Abbiamo pedalato in gruppo con lei sulle strade intorno a GironaAbbiamo pedalato in gruppo con lei sulle strade intorno a Girona
Se oggi fossi obbligata a scegliere una sola disciplina?
Impossibile rispondere ad una domanda del genere, non posso fare a meno della bici da strada e neppure dell’attività cx. Della strada mi piacciono la velocità, il vento in faccia e le ore in sella. Del ciclocross mi divertono il fango e la tecnica della guida. Non mi vedo senza una bicicletta, non riesco a pensarci.
Che ruolo hanno i tuoi genitori nella tua vita sportiva?
La mia famiglia è tutto, ma io ho anche la mia vita. Mio padre è stato anche il mio allenatore e ad ora rimane il mio riferimento per molte cose, ma ho dovuto fare una scelta. Infatti, da qualche tempo a questa parte, per gli allenamenti faccio riferimento al coach della nazionale britannica. Ho preferito scindere gli affetti dall’attività sportiva, che oggi è anche il mio lavoro. Mio padre e mia madre, così come mia sorella sono insostituibili, ma quello che io devo affrontare sulla bicicletta è un’altra cosa.
Anche nei momenti di riposo non abbandona la biciAnche nei momenti di riposo non abbandona la bici
Ti rivedi in tua mamma, oppure in tuo padre?
Credo di assomigliare di più a mia madre, che è stata un’ottima sprinter. Forse le assomiglio anche per il modo che ho nell’affrontare le situazioni e prendere le decisioni.
Tuo padre Magnus ti racconta di tanto in tanto della sua carriera?
Capita spesso e ormai i suoi racconti, le sue storie si mescolano con i consigli e i paragoni con il ciclismo di oggi. Io ovviamente gli racconto il ciclismo così come è ora. Ma sentire le parole di mio padre, è qualcosa di speciale e iconico che fa anche capire le differenze tra generazioni.
Zoe Backstedt, la personalità di una veterana, ma ha 19 anniZoe Backstedt, la personalità di una veterana, ma ha 19 anni
Hai un campione, un atleta e/o una persona nel quale ti immedesimi?
Marianne Vos, senza dubbi. Io ero piccola e lei era sui campi di gara a vincere e dare battaglia. Ora ci sono anche io nella mischia e lei è sempre li. Per me è un mito e un domani mi piacerebbe poter dire di aver fatto una carriera come la sua.
Nella vita che conduci oggi, qual’è la cosa che ti piace di più e quella che proprio non sopporti?
La cosa che mi piace di più fare è viaggiare e farlo grazie alla passione per la bici non ha prezzo. Vedo luoghi diversi in continuazione e conosco molta la gente. Il risvolto negativo è la lontananza da casa per periodi lunghi.
Zoe tra Elynor e la madre Megan: tra strada e ciclocross ha già 4 maglie iridate al suo attivoZoe insieme alla madre Megan: tra strada e ciclocross ha già 4 maglie iridate al suo attivo
Cosa sogni per il tuo futuro?
Quello che sogno veramente è diventare campionessa olimpica e vincere le due maggiori classiche, la Roubaix ed il Fiandre. Forse di più la Roubaix. Immaginare che padre e figlia l’hanno vinta è un’emozione che mi fa venire i brividi in ogni momento.
Si chiama LAB71, una sigla che identifica una nuova famiglia di specifici prodotti Cannondale caratterizzati da prestazioni “ultra premium”: biciclette, quelle inserite in questo selezionato ambito, che nelle intenzioni del costruttore americano sono in grado di superare le migliori aspettative, con dettagli e particolari curati davvero al massimo.
Cannondale LAB71 sarà sinonimo di un nuovo livello di prodotti in grado di rappresentare la massima espressione dell’artigianato costruttivo in campo ciclistico. Una sintesi della più autentica esperienza Cannondale maturata in oltre cinquant’anni di innovazione, di prestazioni e di design. Utilizzando materiali e processi produttivi all’avanguardia, combinati con finiture straordinarie e una selezione curata dei migliori componenti disponibili, i telai e le bici complete LAB71 si collocheranno al vertice della gamma prodotti Cannondale.
Cannondale LAB71 sarà l’area top di gamma di CannondaleCannondale LAB71 sarà l’area top di gamma di Cannondale
Disponibilità dal 1° marzo
«LAB71 rappresenta una progressione naturale per la nostra azienda – ha dichiarato Henning Schroeder, il Senior Vice President of Product Development di Cannondale – e ci piace immaginarlo come un luogo fisico in cui lasciamo che i nostri ingegneri, i nostri designer ed i nostri product manager si scatenino per realizzare le bici dei loro sogni. All’interno del LAB71 prendiamo le nostre piattaforme più innovative, e veloci, e le perfezioniamo con materiali avanzati, componenti scelti appositamente, finiture e dettagli che rivelano livelli assoluti di bellezza».
Dal 1971, Cannondale ha sfidato le convenzioni in nome delle prestazioni, trovandosi in prima linea per quanto riguarda il tema dell’innovazione nel ciclismo. Partendo dalla rivoluzione dell’alluminio, negli anni ottanta, passando per biciclette da strada e mountain bike aggressive e iconiche. Fino ad arrivare a prototipi fuori daglischemi, ad atleti e squadre leggendari, le innovazioni rivoluzionarie di Cannondale hanno costantemente spinto il settore in avanti. E nelle intenzioni dei vertici del brand americano LAB71 intende continuare questa personale tradizione…
Cannondale è diventata un punto di riferimento per tutte le discipline del mondo bikeCannondale è diventata un punto di riferimento per tutte le discipline del mondo bike
I singoli modelli Cannondale LAB71 saranno disponibili nelle specifiche categorie di bici da strada, gravel, Mtb ed e-bike dal prossimo primo giorno di marzo.
Cicli Drali Milano si immerge nel gravel con due modelli: Ghiaia Vintage e Ghiaia New. Stessa tecnologia, telai in acciaio saldati a tig, look differenti
Quando si tratta di corse contro il tempo, è il cronometro a fare da padrone: il solo arbitro tra la sconfitta e la vittoria. Ogni centesimo pesa come un macigno, così diventa fondamentale lo sviluppo di materiali e di prodotti sempre più performanti. Vision, affiancata da Cannondale, ha lavorato in questa direzione creando una nuova coppia di ruote Metron.
Il profilo molto alto della Metron 91 è stato scelto dopo numerosi test in laboratorio Il profilo molto alto della Metron 91 è stato scelto dopo numerosi test in laboratorio
La novità Metron 91
Canale interno da 21 millimetri, per accogliere copertoni stretti e scorrevoli. Il design della ruota è stato sviluppato in galleria del vento, ogni dettaglio è votato all’aerodinamica. L’altezza del cerchio è di 91 millimetri, come suggerisce il nome stesso, questo perché è la misura che si è dimostrata più aerodinamica dopo i vari test di laboratorio. Il vantaggio in termini di tempo è di ben 15,8 secondi su distanze di 40 chilometri.
La cura dei dettagli è la base per emergere, Vision lo sa ed è così che ha curato anche il mozzo. Si tratta di un PRS con cuscinetti ceramici speciali, per aumentare ancor di più la scorrevolezza. Il peso della ruota anteriore è di 938 grammi.
Le grafiche e gli adesivi sono studiati per ridurre le turbolenze e gli attritiLe grafiche e gli adesivi sono studiati per ridurre le turbolenze e gli attriti
Metron TFW
E’ la più famosa delle ruote di Vision, affermata tra gli specialisti nelle prove contro il tempo. Presenta un nuovo aggiornamento ed un ridimensionamento nel peso. In Vision, infatti, si è lavorato molto per portare la Metron TFW a fermare la bilancia a soli 958 grammi. Viene realizzata interamente a mano con carbonio 100 per cento italiano.
Stefan Bissegger utilizzerà questi nuovi prodotti durante tutte le prove contro il tempo nella prossima stagioneStefan Bissegger utilizzerà questi nuovi prodotti durante tutte le prove contro il tempo nella prossima stagione
Personalizzata
Per costruire un brand solido e di successo bisogna saper anche valorizzare il proprio lavoro. Vision ha così deciso di creare una grafica completamente personalizzata. Ed è così che sulle ruote in dotazione al team EF Education Easy Post appaiono i colori della maglia di campione europeo, fresca conquista dello svizzero Bissegger. Anche la produzione si fa speciale, infatti sticker e vernici sono realizzati con materiali a ridotta resistenza aerodinamica, con un trattamento superficiale anti turbolenze.
Arianna Fidanza si è ripresa da un infortunio tremendo e ha deciso di puntare sulla crono. La sua presenza è una rinascita. Momenti toccanti in Australia
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Metti un fondo erboso, coltivazioni di angurie, vigneti, campanili, canali, campi sterminati e un cielo basso, tanto l’orizzonte è ampio. E nel mezzo noi, su una delle gravel bike più desiderate: la nuova Cannondale Topstone Carbon 2.
Per un weekend, Argenta cittadina nelle vaste pianure del Parco del Delta del Po, si è trasformata in capitale nazionale del gravel. La domenica il campionato italiano e il sabato la Far Gravel, evento non competitivo al quale hanno preso parte oltre 500 appassionati. E tra questi c’eravamo noi, che con altri colleghi, abbiamo potuto saggiare sul campo le qualità della Topstone Carbon 2.
Si parte! Cannondale ci regala questa avventura nella “Bassa” (foto Andrea Sabbadin)Si parte! Cannondale ci regala questa avventura nella “Bassa” (foto Andrea Sabbadin)
Carro e carbonio…
Il percorso era totalmente pianeggiante. Uniche asperità le rampe degli argini che da quelle parti sono molto alti, tanto che servivano un paio di tornanti per raggiungerne la “vetta”. Ma questo non ha reso meno interessante il nostro approccio all’ultima versione della Topstone. Anzi…
E sì, perché i fondi sui quali abbiamo messo le ruote erano variegati: asfalto rovinato (forse il fondo più “antipatico”), terra battuta, erba, strada bianca e un po’ di fango.
Una fase di conoscenza della nuova Cannondale Topstone già lo avevamo avuto. Per l’elenco delle soluzione tecniche vi rimandiamo qui (versione Carbon) e qui (versione in alluminio). In questo articolo vi proponiamo più le sensazioni e la risposta alla guida di questa gravel bike: una sorta di test breve e di quello che è capace di trasmettere la bicicletta fin dalle prime pedalate.
I foderi del carro flettono fino a 22 millimetri. Completa l’opera lo snodo Kingpin sul piantoneI foderi del carro flettono fino a 22 millimetri. Completa l’opera lo snodo Kingpin sul piantone
Carro e Kingpin
Il brand americano è riuscito a migliorare una bici nata sotto una buona stella e come? Sostanzialmente si è intervenuti sul carro e la forcella. Ora vi possono trovare alloggio gomme fino a 50 millimetri.
E’ stato fatto un grande lavoro anche per quel che riguarda il layout del carbonio, soprattutto quello del carro. L’obiettivo era quello di avere una bici che “copiasse” meglio il terreno e le sue asperità, aumentando l’efficacia delle tubazioni che si snodano oltre il Kingpin.
Il carro della Cannondale Topstone prevede lo snodo, il Kingpin appunto, sul tubo piantone. Una “sospensione integrata” che regala grandi soddisfazioni in fatto di trazione e sobbalzi, i quali sono limitatissimi. Se questo snodo è perfettamente integrato nel progetto Topstone, la cinematica comprende anche il potere elastico e di compressione che coinvolge il carbonio dei profilati. Del Kingpin è stata cambiata la meccanica: non più i cuscinetti, ma le boccole. Il risultato? Meno peso (100 grammi) e meno manutenzione.
Su un fondo così, quando si va forte, la Topstone si esalta. Ed esalta il ciclistaIl sistema SmartSense, una piccola centrale elettrica per alimentare le luci e fungere da power bank per lo smartphoneSi va avanti, tra ritmi alti e paesaggi inaspettatamente variegatiSu un fondo così, quando si va forte, la Topstone si esalta. Ed esalta il ciclistaIl sistema SmartSense, una piccola centrale elettrica per alimentare le luci e fungere da power bank per lo smartphoneSi va avanti, tra ritmi alti e paesaggi inaspettatamente variegati
Feeling istantaneo
Dopo un via molto tranquillo, con tanto di sosta ad un ristoro dopo una manciata di chilometri, la nostra Far Gravel ha preso quota. Un po’ di ghiaino, qualche “zig zag” tra casolari agricoli ed eccoci in aperta campagna. Man mano l’asfalto liscio diventava, rovinato, strada bianca e quindi fondo erboso.
Una volta sistemate le misure prima di metterci in marcia e nonostante un attacco leggermente più corto rispetto alle nostre abitudini, il feeling con la Topstone Carbon è stato istantaneo.
La geometria è quella tipica di una bici gravel con la quale puoi fare tutto e divertirti parecchio (angolo di sterzo a 71,2 gradi e piantone a 73,1 gradi nella misura S, quella da noi provata). Non si paga dazio in termini di reattività, mentre si esalta la comodità. Il tutto, unito a gomme da 38 millimetri, ci ha dato un senso di “onnipotenza”. Potevamo mettere la bici dove e come volevamo e questa non faceva una piega.
Simone Maltagliati, marketing manager di Cannondale, fa intuire come lavora il reggisella Save (foto Martinelli)La Topstone Carbon può montare anche il reggisella telescopico DownLow. Soluzione che incide molto sulla guida più tecnica (foto Martinelli)I cerchi erano i WTB KOM Light, tubeless ready sui quali erano montate coperture Vittoria Terreno da 38 mmDistese e argini, la Far Gravel è una gioia per andare alla scoperta del Parco del Po (foto Martinelli)Simone Maltagliati, marketing manager di Cannondale, fa intuire come lavora il reggisella Save (foto Martinelli)La Topstone Carbon può montare anche il reggisella telescopico DownLow. Soluzione che incide molto sulla guida più tecnica (foto Martinelli)I cerchi erano i WTB KOM Light, tubeless ready sui quali erano montate coperture Vittoria Terreno da 38 mmDistese e argini, la Far Gravel è una gioia per andare alla scoperta del Parco del Po (foto Martinelli)
Più veloci, più comfort
Ma come ogni evento che vede più di un ciclista in contemporanea, arriva sempre il momento racing! Ed è qui che davvero abbiamo potuto saggiare le qualità della Topstone Carbon.
La cosa che ci ha colpito è che più si andava veloce e più la Topstone Carbon 2 risultava comoda, assorbiva le asperità del terreno. Questo perché il telaio, a partire dal carro, poteva lavorare davvero per quello per cui è stato progettato. C’era l’energia sufficiente perché si arrivasse a quei 30 millimetri di escursione tra foderi bassi, foderi alti, snodo del piantone e reggisella. Quando si va più piano, almeno per il nostro peso (poco superiore ai 60 chili) paradossalmente si “balla” di più, perché gli impatti non hanno tanta forza.
E anche questo punto di vista del peso è relativo, in quanto in Cannondale hanno realizzato tubazioni con diversi carichi strutturali da taglia a taglia: è la tecnologia Proportional Reponse. La differenza non è solo nei centimetri. Si presuppone che il ciclista che usa una taglia XL sia più grande e quindi più pesante rispetto ad uno che utilizza una taglia S: i tubi delle due bici pertanto sono diversi e si adattano alle esigenze fisiche del ciclista.
Abbiamo accennato al reggisella: l’incavo posteriore nella parte alta (Save) arriva fino a quasi un centimetro di travel. Il suo diametro è di 27,2 millimetri.
La Topstone Carbon 2 è stata divertente. Su asfalto scappava via veloce, su erba copiava alla grande e sul ghiaino della strada bianca riusciva ugualmente ad essere chirurgica. Su questo fondo, forse il più battuto dai gravelisti, è esattamente come andare su strada. Un treno sui binari.
La Cannondale Topstone Carbon 2 con la LeftyDivertimento e un po’ di fatica. Il nostro test della Topstone Carbon è stato interessanteLa Cannondale Topstone Carbon 2 con la LeftyDivertimento e un po’ di fatica. Il nostro test della Topstone Carbon è stato interessante
In poltrona!
Ma non è tutto. Quando ci ritrova in un gruppo di amici e si ha la fortuna di avere vicino chi ha misure e pedali come i tuoi ci si scambia la bici.
Noi avevamo la versione con forcella rigida, ma c’era anche quella la versione Lefty, con la forcella Oliver (monostelo) che ha un’escursione di 30 millimetri.
E scambiarsi una bici “a caldo”, sul momento, amplifica le sensazioni. Anche piccole differenze si sentono parecchio. E la forcella rende la Topstone incredibile. Comodità totale. Non solo: anche precisione di guida aumenta: velocità e cambi di direzione rapidi sullo sconnesso… In pratica le sensazioni di guida una buona mtb front, legate a quelle di velocità di una bici da strada.
Ma proprio perché le sensazioni sono amplificate, va detto che quegli etti in più della forcella si avvertono abbastanza. Se in pianura non ci sono problemi, il discorso cambia un po’ quando si devono affrontare delle salite. Però è anche vero che se si fanno salite, si fanno anche delle discese… e se queste sono su sassi ci si diverte parecchio con la Oliver.
Con forcella rigida o ammortizzata: la scelta è del tutto personale e dipende dai gusti e dagli usi che se ne fa. Inoltre questa gravel bike, può montare gomme da 2,1” nel diametro da 27,5”… in pratica diventa quasi una mtb, ma veloce come una bici da strada, dove si può spingere il rapportone.