Bikeen dona nuova vita all’usato

11.11.2021
3 min
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Negli ultimi dodici mesi il mercato delle bici ha visto aumentare esponenzialmente la domanda. Una necessità generata da un’utenza sempre più ampia e pronta ad avvicinarsi al mondo dei pedali per riscoprire lo sport all’aria aperta dopo aver sperimentato le restrizioni causate dal Covid. E’ così che Bikeen ha trovato il modo di unire domanda ed offerta.

La riscoperta dell’usato

Tali difficoltà hanno fatto sì che il mondo dell’usato abbia assunto negli ultimi mesi un ruolo ed un’importanza fino ad oggi sconosciuti. Da una parte c’erano i privati alla ricerca della bicicletta dei propri sogni e dall’altra i negozianti che non sempre erano in grado di soddisfare tale richieste con prodotti nuovi. Molti di loro, però, avevano in magazzino biciclette usate o a chilometro zero, anche top di gamma, che non erano riusciti a vendere. Diventava a questo punto fondamentale mettere in contatto fra loro negozianti e privati.

In soccorso ad entrambe le categorie ecco arrivare Bikeen, una piattaforma in grado di offrire a privati e negozianti una “piazza digitale” dove poter trovare o vendere la propria bicicletta usata o a chilometro zero. L’utilizzo di questo sito è molto facile ed estremamente intuitivo.

L’home page di Bikeen
L’home page di Bikeen

Per i negozianti

Ma come funziona la piattaforma per i negozianti? Registrandosi su Bikeeen, ciascun negoziante può disporre di una propria area web dove esporre e vendere le biciclette in magazzino, promuovere la propria attività di manutenzione e anche il servizio di noleggio. La trattativa viene gestita in autonomia, concordando con il cliente il giorno e l’orario per il ritiro della bicicletta. Ogni passaggio è estremamente semplice.

Un aspetto importante è rappresentato dalla chiarezza e la trasparenza per quel che riguarda le spese che il negoziante dovrà sostenere per usufruire dei servizi offerti da Bikeen. E’ previsto un costo fisso e proporzionato alla visibilità ottenuta. In questo modo si pagherà solamente quanto si guadagnerà in termini di visualizzazioni. L’iscrizione a Bikeen è gratuita e permette di accedere a tre differenti profili: Free, Basic e Plus. Fino al 30 novembre sarà possibile accedere ai profili Basic e Plus al costo promozionale rispettivamente di 4,99 euro + iva e 9,99 euro + iva.

Si tratta quindi di un’opportunità da non lasciarsi scappare. Ciascun profilo prevede dei vantaggi crescenti a seconda della formula scelta. Si tratta in ogni caso di spese completamente deducibili. Entro la fine di novembre saranno inoltre disponibili una serie di servizi aggiuntivi in tema di trasporto, assicurazione e molto altro. Maggiori informazioni sono disponibili al seguente link: https://www.bikeen.eu/it/vendi.html

Per i privati

Bikeen è naturalmente pensato anche per l’utente finale che ha ora la possibilità di trovare la bici dei sogni attraverso una serie di filtri specifici. Tra cui: la zona di residenza, la marca, il modello e la componentistica desiderata. 

Navigare su Bikeen è estremamente facile e con pochi click si è subito in grado di trovare la bici desiderata. Il sito offre anche la possibilità al privato di vendere il proprio usato oppure trovare un negozio vicino casa dove effettuare la manutenzione della propria bicicletta. Per chi ne avesse bisogno c’è la possibilità di trovare una bici a noleggio, magari per l’intera durata delle proprie vacanze oppure anche per un solo week end. È possibile conoscere l’elenco dei negozianti attualmente registrati sul sito di Bikeen collegandosi al seguente link: https://www.bikeen.eu/it/cerca/negozi-biciclette/home.html

Per facilitare l’incontro fra offerta e domanda nei prossimi mesi sarà attivo un servizio di geolocalizzazione che permetterà a ciascun negoziante di essere facilmente rintracciabile in base alla zona e al servizio offerto.

Bikeen

Bike-room: la start-up che vende le bici dei campioni

30.10.2021
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Abbiamo parlato spesso delle attrezzature delle squadre a fine stagione: dalle scarpe fino alle ammiraglie. Questa volta passiamo alle biciclette. Che cosa succede a fine stagione alle bici dei team? Una volta era il momento degli affari, senza grande controllo. Chi conosceva il meccanico era avvantaggiato, gli altri si rivolgevano al team. Da qualche mese a questa domanda risponde Bike-room, una start up che si occupa di tutto il processo di riqualificazione e vendita dei mezzi. Il progetto è ambizioso e ce lo raccontano Alessandro Confalonieri e Flaviano Frugeri. Il primo è il responsabile marketing, mentre il secondo è responsabile della certificazione e meccanico della nazionale donne elite.

Wilier Zero di Gorka Izaguirre ricondizionata nell’officina di Bike-room

Parla Frugeri

«Di recente abbiamo venduto una bici dell’Astana utilizzata in gara da Izaguirre – racconta Frugeri – ma sul sito c’è anche il telaio celebrativo fatto da De Rosa con la livrea di campione d’Europa, che avevano preparato anticipatamente, ma che non hanno avuto la fortuna di utilizzare.

«Io porto la mia esperienza in un ambiente giovane e stimolante, i ragazzi con cui lavoro sono tutti sotto i 30 anni e pieni di idee e voglia di fare. Grazie ai miei numerosi anni di lavoro ho molti contatti con i team ed i marchi e li aiuto in questo campo. In più sono responsabile delle certificazioni».

Un ruolo inedito

Sì, non è mai esistita questa figura, ma ora che è un business è fondamentale. Devi garantire all’utente finale che la bici che sta utilizzando è proprio quella del corridore.

Flaviano Frugeri, responsabile della certificazione per Bike-room, la sua grande esperienza è molto utile per la giovane start-up
Flaviano Frugeri, responsabile della certificazione per Bike-room, la sua grande esperienza è molto utile per la giovane start-up
Andate ad ispezionare prima le bici?

Andiamo sul luogo e vediamo le biciclette su cui abbiamo l’accordo e diamo una prima valutazione. I team WorldTour hanno 4-5 bici per corridore, quindi capita che ritiri bici perfette e mai usate che di conseguenza paghi di più. Magari prendi quelle che hanno corso una gara sola, come la Parigi-Roubaix e sono pressoché immacolate. In altri casi, con squadre continental o professional, la bici è più usurata e quindi la manutenzione da fare è più approfondita.

Come lavorate sulle bici una volta che le avete in mano?

Controlliamo subito i cuscinetti, i freni e i copertoni. Una cosa che cambiamo quasi sempre è il nastro manubrio e le leve dei freni che gli atleti “mangiano”.

Sul telaio come agite?

Per quello abbiamo delle lampade che ci permettono di vedere se ci sono danni strutturali, ma devo dire che i meccanici dei grandi team sono e devono essere perfetti. Io ne so qualcosa (dice con una risatina, ndr).

Per il ricambio dei componenti?

Ora abbiamo qualche difficoltà come tutti a causa della mancanza di materia prima. In generale siamo in accordi commerciali con i principali marchi di componentistica e prendiamo le forniture direttamente da loro. Un lavoro di prima qualità.

Dopo la rimessa a nuovo, la bici è pronta per lo shooting e la pubblicazione sul sito
Dopo la rimessa a nuovo, la bici è pronta per lo shooting e la pubblicazione sul sito

Un po’ di storia

«Esiste una Bike-room pre e post Covid», inizia Alessandro Confalonieri, responsabile marketing. «Siamo nati alla fine del 2019 e inizialmente vendevamo tramite drop shipping bici di alta gamma di tutti i tipi, ma con un focus particolare sulla strada racing. Poi la pandemia ha modificato il mercato delle bici rendendole introvabili, abbiamo così deciso di ridisegnarci. Grazie all’opportunità offertaci da De Rosa, uno dei nostri primi partner. Tramite loro siamo riusciti ad avere le bici del team Nippo-Fantini, a ricondizionarle e rivenderle con la nostra ideologia, quindi tramite drop shipping».

Il drop shipping è la vendita tramite store on-line di merce. Permette alle aziende che lo praticano di non avere un magazzino fisico, ma di appoggiarsi direttamente alla casa produttrice per la spedizione e la logistica.

Com’è stata la risposta del pubblico?

Al di sopra delle nostre aspettative. C’è una parte emozionale non indifferente nel nostro lavoro, molte persone comprano perché hanno piacere di utilizzare bici usate dai corridori professionisti.

L’esigenza è anche quella dei team.

Le case produttrici vogliono tracciare e avere uno storico dei telai e delle bici, questo è favorevole anche per il cliente finale perché ha un certificato di autenticità.

Come organizzate l’acquisto delle bici dai vari team?

Non è detto che trattiamo con i team. Gli accordi tra le squadre e le case produttrici sono diversi e tutti singolari: noi trattiamo con chi ha in mano i mezzi a fine stagione. Possono essere le squadre, il marchio, oppure gli sponsor. L’accordo verte su quante bici riusciamo ad aggiudicarci e di quale serie, se quelle più utilizzate o quelle rimaste sul tetto dell’ammiraglia.

E lavorare on-line è difficile in un mercato come quello delle bici?

Siamo forse gli unici in tutta Europa a fare un lavoro del genere. E poi essendo un sito, abbiamo una piattaforma globale di vendita. Il nostro mercato principale è quello asiatico o del Nord Europa.

E come ve lo spiegate?

Il fatto che vendiamo molto in Asia è legato all’esclusività dei nostri prodotti ed al fatto che in questi Paesi si cerchi il prodotto made in Europe o addirittura made in Italy. Nel Nord Europa, invece, sono più abituati a comprare on-line e quindi è più facile che si fidino. In Italia il mercato è legato al commerciante, ma siamo in grande crescita perché la gente vede che lavoriamo bene.

Nel futuro? Allargherete i vostri orizzonti?

Ci sono nuovi marchi in arrivo come Bottecchia di Androni, Olmo di MGK Vis e le nuove bici del team Cofidis, ma è un mercato che cambia giorno per giorno. Il consiglio è quello di stare all’erta che sul nostro sito le opportunità arriveranno.

Tanti team ma pochi pezzi, quasi limited edition…

Sì, per questo c’è una lista di attesa per ogni bici o telaio alla quale i clienti interessati si possono iscrivere. Le richieste sono talmente alte, che c’è la possibilità di pre-ordinare o pre-acquistare il tutto.

Canyon Aeroad CFR

Canyon Aeroad CFR, la preferita di Valverde e Mas

20.04.2021
3 min
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Il binomio Canyon Movistar Team è iniziato nel 2014 e continua anche in questa stagione in cui i corridori della squadra spagnola hanno a disposizione l’Aeroad CFR, la Ultimate CF SLX e la velocissima Speedmax CF SLX.

Da salita ma con tubi aero

Delle due biciclette per le gare in linea che sono a disposizione di Valverde e compagni la più usata in questa stagione è certamente l’Aeroad CFR, nella foto di apertura. L’acronimo CFR sta per Canyon Factory Racing e le biciclette segnate da questa sigla sono quelle progettate per gli atleti professionisti. Per realizzare questa bicicletta dalle linee aerodinamiche, Canyon ha utilizzato la pregiata fibra di carbonio Toray M40X che ha permesso di guadagnare 170 grammi rispetto al telaio della versione precedente.
Per massimizzare l’efficienza aerodinamica è stato progettato il nuovo cockpit CP0018 dal design piatto e regolabile anche in larghezza. Oltre al manubrio anche il reggisella aerodinamico è stato rinnovato con una maggiore capacità di assorbire le vibrazioni e con un risparmio di 6 grammi di peso.

Geometria più rilassata

Seguendo i suggerimenti dei professionisti la geometria della Aeroad CFR è meno estrema, con uno stack rialzato di 9 millimetri e un reach ridotto di 5 millimetri. Questo ha portato ad una geometria più equilibrata che favorisce il comfort e migliora il trasferimento della potenza di pedalata.

Alejandro Valverde con la Canyon Ultimate CF SLX alle Strade Bianche 2021
Alejandro Valverde con la Ultimate CF SLX
Alejandro Valverde con la Canyon Ultimate CF SLX alle Strade Bianche 2021
Alejandro Valverde con la Canyon Ultimate CF SLX alle Strade Bianche 2021

Per le salite lunghe

La Ultimate CF SLX ha un telaio da 850 grammi nella versione con i freni a disco per un rapporto rigidità/peso molto competitivo, che la rende ideale per le tappe con le grandi salite. Un occhio di riguardo anche all’aerodinamica con la forma dei tubi stretta per ridurre la superficie frontale e profili più profondi per diminuire la turbolenza dell’aria.

Ruote Zipp

A livello di ruote i corridori della Movistar possono scegliere fra le Zipp 202 Firecrest, con profilo da 32 millimetri, le Zipp 303 Firecrest con profilo da 40 millimetri e le Zipp 454 NSW con profilo che va da 53 a 58 millimetri, a causa della forma seghettata che serve a dare una maggiore stabilità in caso di vento.

Enric Mas impegnato nella cronometro del Giro dei Paesi Baschi con la Canyon Speedmax CF SLX
Enric Mas impegnato con la Speedmax CF SLX
Enric Mas impegnato nella cronometro del Giro dei Paesi Baschi con la Canyon Speedmax CF SLX
Enric Mas impegnato nella cronometro del Giro dei Paesi Baschi con la Speedmax CF SLX

Manubrio regolabile

Per le prove contro il tempo i corridori del Team Movistar possono contare sulla Speedmax CF SLX equipaggiata con i freni tradizionali. Il manubrio di Canyon è stato progettato per offrire un gran numero di regolazioni. Le appendici sono pensate per favorire la posizione più confortevole e avere il miglior controllo possibile della bicicletta. La versione usata dal Team Movistar è la penultima ideata dal marchio tedesco, con una linea dei tubi più sfinata rispetto all’ultimo modello. Per le cronometro viene usata al posteriore la ruota lenticolare Super9 di Zipp, mentre all’anteriore viene montata la Zipp 454 NSW.

Zipp 454 Nsw profilo cerchio
Il profilo seghettato della Zipp 454 NSW
Zipp 454 NSW
La Zipp 454 NSW della Movistar con il profilo del cerchio seghettato

La scheda tecnica

GruppoSram Red eTap AXS
RuoteZipp
PneumaticiContinental
ManubrioCanyon
Sella Fizik
ReggisellaCanyon
PedaliLook Keo

I Componenti

Per quanto riguarda il resto dell’equipaggiamento troviamo il gruppo Sram Red eTap AXS a 12 velocità, selle Fizik, pedali Look Keo, portaborracce Elite e pneumatici Continental.

Trek Emonda

Le quattro fuoriserie della Trek-Segafredo

20.04.2021
4 min
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Le biciclette usate dal team Trek-Segafredo sono quattro. Tre sono quelle usate per le prove in linea e una è la bicicletta da cronometro. Nibali e compagni possono contare sulla leggera Emonda (nell’immagine di apertura), la più veloce Madone, la più comoda Domane e la SpeedConcept per le prove contro il tempo.

Emonda: la leggera

Iniziamo dalla Emonda. Questo modello è stato rivisto proprio l’anno scorso con il lancio di un telaio dalle forme più squadrate e più aerodinamiche rispetto alla versione precedente. Nonostante le forme più generose dei tubi, il peso è rimasto contenuto, infatti il telaio si attesta sui 700 grammi. Per ottenere questo risultato è stato usato il nuovo carbonio, sempre di casa Trek, OCLV 800.
Per migliorare l’aerodinamica anche i cavi dei freni sono stati completamente integrati ed è stato introdotto il manubrio aero Aeolus RSL sempre in carbonio OCLV.

Le ruote Bontrager Aeolus RSL 37 in carbonio OCLV sono state concepite appositamente per questa nuova Emonda. Hanno un profilo di 37 millimetri e sono Tubeless Ready. Ovviamente i corridori della Trek Segafredo hanno adisposizione anche gli altri modelli di ruote prodotte dal marchio americano.

La Madone è la bicicletta aerodinamica di Trek
La Madone è la bicicletta aerodinamica di Trek
La Madone è la bicicletta aerodinamica di Trek
La Madone è la bicicletta aerodinamica di Trek

Madone: la veloce

Per le gare più veloci e per i corridori da classiche, come il danese Mads Pedersen, ecco la Madone. Una bicicletta che incarna a pieno il concetto di aerodinamicità e velocità grazie ai tubi aerodinamici con profilo Kammtail Virtual Foil. Anche per questo modello è stato introdotto il carbonio OCLV 800, che ha permesso di risparmiare qualche grammo rispetto al telaio precedente. Essendo una bicicletta molto rigida, Trek ha inserito il sistema IsoSpeed nel tubo orizzontale, che permette di regolare l’elasticità del telaio e di assorbire in maniera diversa le vibrazioni dal terreno.
Il manubrio e l’attacco entrambi in carbonio, sono separati e consentono il passaggio interno dei cavi. Le ruote sono le Aeolus XXX 6 in carbonio OCLV con un profilo da 60 millimetri. Ovviamente sono Tubeless Ready.

Domane
La Domane è dotata di doppio IsoSpeed
 Domane
La Domane è dotata di doppio IsoSpeed

Una bici per Roubaix

La Domane è la bicicletta usata per gare come la Parigi-Roubaix e da qualcuno anche al Giro delle Fiandre. Il punto forte di questa bicicletta è la comodità, data dal doppio IsoSpeed, sia nel tubo orizzontale che nel tubo sterzo e dalla geometria studiata apposta per avere un comfort più elevato. Anche il manubrio IsoCore è stato pensato per ridurre le vibrazioni provenienti dalla strada.

Trek SpeedConcept
Kenny Elissonde sulla SpeedConcept (Credits @gettysport)
Trek SpeedConcept
Kenny Elissonde sulla SpeedConcept (Credits @gettysport)

Contro il tempo

Passando invece alle prove contro il tempo troviamo la SpeedConcept. Profili dei tubi generosi e ovviamente aerodinamici per ricercare le alte velocità. Trek ha utilizzato il carbonio OCLV 500, inoltre è l’unica bicicletta in dotazione ai professionisti della Trek-Segafredo con freni tradizionali. Da buona tradizione Trek, il manubrio e le prolunghe sono di Bontrager, così come la ruota lenticolare posteriore e ad alto profilo anteriore.

Manubrio Bontrager Aeolus RSL
Il manubrio integrato Bontrager Aeolus RSL
Manubrio Bontrager Aeolus RSL
Il manubrio integrato Bontrager Aeolus RSL usato sulla nuova Emonda

La scheda tecnica

GruppoSram Red eTap AXS
RuoteBontrager
PneumaticiPirelli
ManubrioBontrager
Sella Bontrager
ReggisellaTrek
Pedali

Sram e Pirelli

Tutti i modelli di casa Trek sono equipaggiati con lo Sram Red eTap AXS a 12 velocità e con trasmissione elettronica wireless. Per quanto riguarda i pneumatici la Trek Segafredo è equipaggiata da Pirelli, che fornisce sia il PZero Velo in versione tubolare che tubeless.