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Curiosando tra le bici dopo una settimana al Giro

15.05.2023
8 min
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Non di rado il Giro d’Italia diventa una sorta di antipasto di quello che vedremo al Tour e in maniera ufficiale nel prosieguo della stagione. Siamo andati alla ricerca di alcune scelte interessanti, dalla Wilier di Cavendish, passando ad esempio dalle scarpe customizzate di Healy.

Il primo giorno di riposo è la ghiotta occasione per l’inventario, mettendo insieme le varie curiosità e particolarità delle bici (e non solo le biciclette) dei pro’ al Giro d’Italia.

La Propel con livrea di Campione Italiano, quella di Zana al Giro (foto GreenEdgeCycling)
La Propel con livrea di Campione Italiano, quella di Zana al Giro (foto GreenEdgeCycling)

La Giant Propel di Zana

E’ l’ultima versione della bici che tutti i corridori stanno utilizzando in casa Jayco-AlUla. Rispetto alla Propel utilizzata dai colleghi, quella del Campione Italiano in carica colpisce per la livrea, fatta ad hoc per il corridore veneto in occasione del Giro d’Italia 2023.

Trasmissione Shimano Di2 2×12, ruote Cadex 50 con tubeless Vittoria Corsa da 28 e movimento centrale Cema. Sono Cadex anche la sella ed il comparto manubrio.

La posizione di Remco è votata alla massima efficienza e non è cambiata nell’ultimo anno
La posizione di Remco è votata alla massima efficienza e non è cambiata nell’ultimo anno

Le scelte di Remco

«Tutti gli atleti da noi supportati – spiega Giampaolo Mondini, uomo Specialized in gruppo – nelle crono hanno utilizzato i copertoncini specifici con carcassa in cotone, abbinati ad una camera in lattice. La stessa scelta viene fatta anche per le bici standard, non da crono, ma ovviamente con un copertoncino differente. Solo alcuni atleti del Team Bora utilizzano il tubeless».

Una nostra considerazione invece è legata al casco ed alla posizione di Evenepoel sulla bici da crono. Già in occasione del mondiale 2022 di Wollongong, avevamo notato una posizione molto avanzata (più del normale), con le ginocchia che sfioravano la tubazione dello sterzo e al tempo stesso un notevole allungamento (in proporzione agli standard e alle caratteristiche fisiche del corridore belga) della gamba.

Queste peculiarità sono state confermate e hanno prodotto buoni risultati, visti l’efficienza e gli ottimi riscontri di Evenepoel. «Nel corso dei test invernali – ci ha confermato Mondini – non sono state eseguite delle correzioni o aggiustamenti sulla posizione di Remco, nessuna variazione in vista del Giro».

Le bici dell’Astana

«SLF Motion non utilizza cuscinetti commerciali – ci ha detto Andrea Rovaris, responsabile di Bike Passion GmbH (distributore esclusivo di SLF Motion) a proposito del bilanciere usato dall’Astana – ma dietro specifiche proprie fa produrre delle sfere ceramiche e piste ceramiche ad elevato grado di durezza. Il tutto viene assemblato in sede, in Illinois. Passando invece alle gabbie, queste sono in fibra di carbonio stratificato, sviluppate per raggiungere degli elevati gradi di rigidità, difficilmente riscontrabili in altri prodotti di pari categoria. Resistenza, velocità nella cambiata e precisione.

«Al team Astana-Qazaqstan – continua Rovaris – abbiamo reso disponibili non solo i bilancieri per le bici standard, ma anche quelli Aero, montati sulle bici da crono. SLF Motion fornisce anche i movimenti centrali che, grazie ad un disegno press-fit reinterpretato, è decisamente più scorrevole rispetto ad un classico, ma ha anche l’obiettivo di supportare torsionalmente tutta la scatola centrale della bici».

Il velocista dell’Isola di Man, famoso anche per la sua pignoleria in ambito tecnico e dei materiali, utilizza una Filante SLR, bicicletta che avevamo già presentato durante l’inverno. Rispetto ad allora vediamo delle ruote Hed con predisposizione tubeless, gommate proprio con l’ultima versione dei Vittoria Corsa TLR da 28. Il frame-kit, valutando il primo impatto estetico, sembra essere quello standard, ma nessuno ci vieta di immaginare ad una costruzione fatta ad hoc e su richiesta specifica dello stesso Cavendish.

I caschi della EF Education

Oltre alle differenti livree delle maglie e delle bici, i ragazzi del team EF Education-Easypost hanno utilizzato ben tre modelli differenti di caschi. Alcuni di loro hanno utilizzato il Poc Tempor, molto usato anche in pista e vincente grazie alla nazionale danese.

Diversi corridori hanno usato il Poc Cerebel Raceday, più compatto nelle dimensioni. Altri atleti, come ad esempio l’ecuadoregno Caicedo ha utilizzato un casco molto simile al precedente, ma diverso nella parte frontale.

Sulle ruote il valore ERD

ERD è l’acronimo di “effective rim diameter”, ovvero il diametro effettivo del cerchio, che pur rispettando lo standard internazionale ETRTO, cambia in base all’altezza del cerchio e alla larghezza del canale interno. Le ruote Reserve in dotazione alle Cervélo degli Jumbo-Visma sono tra le primissime ruote a riportare il valore effettivo sul cerchio.

I corridori della corazzata olandese hanno utilizzato (e stanno utilizzando) ruote con profili diversi, ovviamente con valori ERD differenti tra loro, ma tutti con i nuovi tubeless Vittoria Corsa TLR. Le ruote Reserve hanno canali interni del cerchio diversificati: ad esempio le 34 hanno 23, le 37 hanno un canale largo 22 millimetri, le 53 hanno una canale da 25 e le 63 l’hanno di 24 millimetri.

Le corone Carbon-Ti usate, tra gli altri, da Formolo, la combinazione è 54-40
Le corone Carbon-Ti usate, tra gli altri, da Formolo, la combinazione è 54-40

Corone ultraleggere alla UAE

Qualche atleta del UAE Team Emirates ha utilizzato le corone Shimano standard, nella combinazione 54-40, altri corridori usano il plateau 54-40 ma della Carbon-Ti. Mettono insieme alluminio, carbonio e titanio, sono particolarmente leggere, rigide e fanno parte della famiglia CarboRing Evo. Le avevamo già notate sulla bici di Pogacar prima delle sfortunata Liegi e sulle bici di alcuni atleti in versione pre Giro d’Italia.

Le Nimbl con livrea customizzata di Healy (LaPresse)
Le Nimbl con livrea customizzata di Healy (LaPresse)

Le Nimbl di Healy

Il corridore irlandese indossa delle Nimbl Feat Ultimate, una delle ultime novità del marchio italiano. Sono quelle con il rotore singolo che stringe nella parte del piede. Lo stesso rotore agisce su una fascia che contribuisce al sostegno dell’arco plantare.

I corridori del Team DSM usano un sistema di comunicazione Sena durante le crono
I corridori del Team DSM usano un sistema di comunicazione Sena durante le crono

Interfono per il Team DSM

Il protocollo di comunicazione che utilizzano i corridori del Team DSM durante le prove contro il tempo è sviluppato con Sena, azienda molto nota in ambito motociclistico per i sistemi interfono. E’ il sistema Bluetooth Intercom di Sena.

Il Team DSM, collaborando con Sena ha iniziato a sperimentare anche l’utilizzo del protocollo per le comunicazioni nelle gare in linea e si lavora sulla portata del segnale. La tecnologia promette davvero bene, assicurano da Sena. In futuro non vedremo più le radioline?

La BMC Teammachine MPC, un pezzo molto pregiato (LaPresse)
La BMC Teammachine MPC, un pezzo molto pregiato (LaPresse)

La BMC nera di Paret Peintre

Non si tratta di un nuovo modello, ma di un’edizione molto particolare della Teammachine SLR 01. Adotta il suffisso Masterpiece ed è una sorta di prodotto artigianale che fa collimare diverse eccellenze delle lavorazioni del carbonio, per tecnologie e applicazioni. Di fatto, la bicicletta è uguale alla versione tradizionale solo nell’estetica.

E’ la bicicletta con la quale Aurelienne Paret Peintre ha vinto la quarta frazione del Giro d’Italia 2023, quella con arrivo a Lago Laceno. Il montaggio: nuova sella Fizik Aliante R1 e cockpit in carbonio BMC ICS, trasmissione Campagnolo SuperRecord EPS e power meter P2Max, oltre all’ultima versione delle ruote Campagnolo Hyperon Ultra e tubeless Pirelli. «Il kit telaio MPC – spiega Stefano Cattai, responsabile BMC in gruppo – rispetto ad uno standard permette un risparmio di ben 200 grammi, rilevati alla bilancia. Un kit come il Masterpiece non è stato fornito a tutti i corridori e nel Team AG2R-Citroen viene utilizzato da Paret Peintre e da O’Connor, ma anche loro utilizzano questa bici solo per le tappe di montagna, o comunque in quelle situazioni dove la planimetria è molto esigente».

Corona singola “fuori” standard e ruota anteriore “prototype” alla Ineos
Corona singola “fuori” standard e ruota anteriore “prototype” alla Ineos

Razze e corone enormi

E infine la crono di ieri, che ci ha offerto altri spunti interessanti sulle scelte tecniche dei corridori. Gli atleti della corazzata Ineos-Grandiers hanno montato dei monocorona, ricordando che il pacchetto Shimano non prevede questa soluzione a prescindere dal numero dei denti della corona. E poi la ruota anteriore Princeton, full carbon e a tre razze, specifica per i tubeless.

Tuvalum mette in circolo le biciclette ricondizionate

17.02.2023
4 min
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Arriva dalla Spagna, esattamente da Valencia, un progetto davvero innovativo dedicato esclusivamente a biciclette di seconda mano. A crearlo sono stati Ismael Labrador e Alejandro Pons che hanno saputo realizzare un grande laboratorio di biciclette ricondizionate, certificate e garantite da un team di meccanici esperti. Nel farlo hanno rispettato i più alti standard qualitativi a livello europeo.

In una fase come quella attuale in cui tutti noi, dal singolo individuo alle entità collettive, siamo chiamati a fare la nostra parte per la salvaguardia del pianeta, poter ridare vita a prodotti già esistenti assume una grande importanza. Tuvalum si propone di dare il proprio contributo mettendo appunto sul mercato biciclette ricondizionate.

Ismael Labrador (a sinistra) e Alejandro Pons (a destra) sono i fondatori di Tuvalum
Ismael Labrador (a sinistra) e Alejandro Pons (a destra) sono i fondatori di Tuvalum

Ampia disponibilità

Per trovare la bicicletta ricondizionata in grado di soddisfare le proprie esigenze e i propri desideri, basta visitare il sito www.tuvalum.it. La disponibilità di modelli è davvero ampia. Si va dalla strada alla mountain bike, passando per le city bike fino ad arrivare alle e-bike. Ciascun modello disponibile, prima di essere messo in vendita, passa attraverso l’officina specializzata di Tuvalum. Un team di esperti è inoltre a disposizione del cliente per aiutarlo nella scelta della bicicletta per lui ideale.

I controlli ed i lavori svolti nei laboratori di Tuvalum sono meticolosi e volti a fornire mezzi affidabili
I controlli ed i lavori svolti nei laboratori di Tuvalum sono meticolosi e volti a fornire mezzi affidabili

Certificato di garanzia

Una volta revisionate e ricondizionate, le biciclette in vendita vengono dotate del sigillo di garanzia Tuvalum Certified: una certificazione che garantisce gli stessi requisiti tecnici che l’Unione Europea esige per le biciclette nuove, in conformità con la Direttiva sulla Sicurezza Generale dei Prodotti (GPSD, 2001/95/CE) e con la Direttiva 168/2013. Per rendere l’esperienza d’acquisto ancora più sicura e affidabile, Tuvalum offre una garanzia di 12 mesi e l’opportunità di restituire nei successivi 18 mesi la bicicletta acquistata attraverso la piattaforma. Si tratta di una soluzione volta ad agevolare gli appassionati che, stanchi della bicicletta o semplicemente desiderosi di fare un upgrade, vogliono comprare un nuovo prodotto presente nel catalogo Tuvalum.

Tutto in tempi rapidi

Grazie all’officina interna specializzata e al centro logistico potenziato, Tuvalum è in grado di fornire un servizio sempre più personalizzato ed efficiente, e di coprire richieste provenienti da tutta Europa, finalizzando ogni singola transazione entro un massimo di cinque giorni.

Recentemente Tuvalum ha raggiunto un accordo con Soisy, società fintech del Gruppo Mediobanca caratterizzata da un forte know-how nell’offerta di prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi su piattaforme di e-commerce. Grazie a questo accordo chi desidera acquistare una bicicletta attraverso Tuvalum ha oggi l’opportunità di finanziare il proprio acquisto fino a 24 mensilità.

Uno dei meccanici specializzati di Tuvalum al lavoro
Uno dei meccanici specializzati di Tuvalum al lavoro

Il pensiero dei fondatori

Chiudiamo con una dichiarazione congiunta di Ismael Labrador e Alejandro Pons, fondatori di Tuvalum, che ben riassume la filosofia che anima il loro progetto innovativo.

«E’ sempre stato nel DNA di Tuvalum ascoltare i propri clienti e lavorare per offrire loro la migliore esperienza possibile. Ecco perché nel 2015 abbiamo introdotto un sistema di revisione e di ispezione delle biciclette, che all’epoca altri marketplace non avevano. Ora, dopo aver compreso le esigenze della nostra community, abbiamo deciso di fare un ulteriore passo avanti e offrire la migliore esperienza di acquisto di biciclette ricondizionate in Europa. Quello che siamo in grado di offrire oggi è un sistema di garanzia unico nel mercato delle biciclette di seconda mano, con un livello di certificazione costruito secondo i più alti standard del ricondizionato a livello Europeo». 

Tuvalum

Benelli Bike: ufficializzato l’ingresso nel mercato europeo

02.12.2022
2 min
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Benelli Bike ha ufficialmente presentato, in occasione di EICMA 2022, la nuova collezione di biciclette per la stagione 2023. Un vero e proprio battesimo per il brand BBike, che per la prima volta ha così avuto modo di svelare ed ufficializzare il marchio ad operatori del settore, media ed appassionati europei.

Benelli Bike è sinonimo di un progetto che si ispira ad una lunga storia di ingegneria e di design italiano applicato alle due ruote. BBike è difatti parte del gruppo industriale proprietario del marchio motociclistico Benelli, dal 1911 storico produttore di motocicli nella città di Pesaro. E proprio di Benelli, BBike sfrutta tutta l’esperienza, in modo particolare per quanto riguarda il design dei propri prodotti e la tecnologia applicata sugli stessi: un lavoro di sintesi perfetta che rende omaggio all’eccellenza del ciclismo e del motociclismo italiano.

Bbike, offre un’ampia scelta di componenti e di materiali per le proprie bici
Bbike, offre un’ampia scelta di componenti e di materiali per le proprie bici

Cuore e design italiano

BBike è a tutti gli effetti un brand internazionale, svolgendo attività in Italia, in America ed in Asia, dove viene effettuata la produzione dei telai. Il team manageriale è dunque globale, mentre la già citata forte eredità italiana guida il lavoro dei designer nel curare al massimo l’aspetto estetico delle stesse biciclette. La presenza del brand a EICMA 2022 segna dunque un passaggio molto importante per l’azienda, ovvero quello del tanto atteso ingresso commerciale sul mercato europeo.

Benelli Bike ha scelto l’EICMA per presentare la propria collezione di bici per il 2023
Benelli Bike ha scelto l’EICMA per presentare la propria collezione di bici per il 2023

Le caratteristiche principali della gamma di biciclette 2023 proposta da Benelli Bike sono molteplici. La collezione è molto ampia, abbracciando quasi tutte le discipline ciclistiche: dalla strada alla Mtb, dal gravel all’elettrico, fino all’urban. E poi la competitività in termini di ottimale rapporto qualità-prezzo… Proposte sono biciclette con telai sia in alluminio che carbonio, con una gamma di opzioni di montaggio e di componenti davvero molto ampia: perfetta per soddisfare le più diverse ed esigenti aspettative degli appassionati consumatori.

Benelli Bike

Bicisupport, la morsa con sostegno assistito alla portata di tutti

27.04.2022
2 min
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Chiunque ha una bici conosce bene le difficoltà di riuscire a fare anche i più piccoli lavori di manutenzione se non si hanno a disposizione uno spazio ed un’attrezzatura adeguati. Per questo Bicisupport ha creato la morsa per il sollevamento.

Nata nel 1976, l’azienda di Casatenovo (provincia di Lecco) è distribuita in 35 Paesi del mondo ed è leader nel settore degli articoli tecnici, per la manutenzione della bicicletta, supporti, espositori da negozio. Nel corso degli anni è stata partner tecnico della nazionale italiana, dei migliori team WorldTour, professional e continental, e di ogni ciclista.

Per tutte le esigenze

Quello di Bicisupport è un bilanciatore per sollevamento adatto anche per bici pesanti, si intendono mezzi con un peso fino a 19 chilogrammi. Si tratta di una morsa orientabile con sollevamento assistito per alzare ogni tipo di bici senza alcuna fatica.

Utile per lavori di manutenzione come sostituzione della cassetta, del movimento, cambio pastiglie freni, regolazioni sella. Ottimo anche come supporto per pulire la bici in maniera minuziosa. Blocco di sicurezza e maniglia per il serraggio sono integrati.

La staffa di Bicisupport misura 60 cm per 60 cm alla base e 205 cm in altezza
La staffa di Bicisupport misura 60 cm per 60 cm alla base e 205 cm in altezza

Dettagli tecnici

La morsa è totalmente girevole (360 gradi). La piastra per l’appoggio a terra misura 60×60 centimetri. L’altezza del supporto è di 205 centimetri. Il peso del supporto, inserito da Bicisupport nella gamma degli articoli per la manutenzione della bicicletta che prevede ben 21 articoli per ogni esigenza, è di 52 chili.

Bicisupport

Enrico Pengo alla Bahrain

Il meccanico, lavoro a tempo pieno: parola di Enrico Pengo

28.12.2021
6 min
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La bicicletta si è evoluta molto nel corso degli anni, i progressi sono stati continui e hanno riguardato tutte le componentistiche. Una delle prime novità ha riguardato le ruote che sono passate dallo sgancio rapido al perno passante. La tecnologia, però, non si è pian piano insinuata solamente negli allenamenti e nella programmazione della stagione, ma anche nelle bici. Il meccanico è uno di quei lavori che si è dovuto adattare ed aggiornare in maniera continua. Enrico Pengo è uno di quei meccanici che hanno attraversato generazioni di corridori e di bici. Non lavora più nel professionismo ma la sua passione non è diminuita, e anche nella sua officina ne vede delle belle.

Sulle bici da cronometro il lavoro di cablaggio si complica ulteriormente a causa del taglio sempre più sottile dei tubi
Il taglio obliquo dei tubi complica il lavoro di cablaggio nelle bici da cronometro
Com’è cambiato il lavoro del meccanico negli anni?

E’ un ruolo che nel corso del tempo si è complicato molto. Io ho iniziato nel 1993 con la prima esperienza nel professionismo ed all’epoca eravamo solamente due meccanici per team. I corridori avevano solamente due bici: una per la gara ed una per l’allenamento. Che si tenevano nel furgone della squadra perché ancora non esistevano i magazzini.

In che cosa consisteva la maggior parte del lavoro?

Prima del Giro d’Italia, o comunque delle grandi corse a tappe, il meccanico faceva il cambio bici facendo passare quella da gara per l’allenamento e viceversa. Si riportavano le misure e si controllavano i materiali ma era un lavoro circoscritto ad un dato periodo.

Nel corso degli anni sono cambiate tante cose…

Sì, le squadre hanno anche più di un magazzino ed ogni corridore ha a disposizione 4-5 bici: una da gara, una da allenamento e due o tre di scorta. Anche i materiali sono cambiati. Nel primo Giro d’Italia che ho fatto, nel 1993, avevamo i telai in acciaio ed era difficile che si rompessero. Ora ci sono i telai in carbonio e ad ogni caduta il lavoro da fare è tantissimo.

E’ diventato più complicato per i meccanici assecondare le richieste degli atleti vista la quantità di lavoro che passa dietro ad ogni modifica
E’ diventato più complicato per i meccanici assecondare le richieste degli atleti
Ad esempio?

Per prima cosa devi vedere se la bici ha subìto danni strutturali; controlli il manubrio ed il telaio per prima cosa. Dovete anche considerare che si rientra in hotel alle 20 e quindi puoi controllare solo la mattina dopo, la giornata ha sempre 24 ore ed il meccanico ne passa un bel po’ sveglio.

Anche le aziende si mettono in mezzo…

E’ entrato nell’ideologia delle squadre, ma soprattutto delle aziende, il senso dell’immagine, quindi anche se una bici non subisce danni visibili si preferisce cambiarla piuttosto che rischiare.

Il freno a disco è una delle novità tecniche che ha messo maggiormente in difficoltà i meccanici a causa del grande lavoro di manutenzione
Il freno a disco è uno dei componenti che richiede più lavoro per essere collaudato
Qual è stato il cambiamento più grande che voi meccanici avete dovuto affrontare?

I freni a disco, senza alcun dubbio. Il lavoro per montare un manubrio integrato per una bici con freni a disco è diventato anche di 3 ore. Il meccanico è diventato quasi un chirurgo, con una siringa devi inserire l’olio nell’impianto idraulico e devi stare attento a non far entrare aria altrimenti la bici non frena più.

Ed il passaggio dei cavi?

Quello richiede due meccanici se si vuole fare in tempo ragionevole, soprattutto se si è alle corse. Uno con il magnete fa scorrere i cavi ed il secondo lo segue con la guaina.

Immaginiamo che anche alle corse i meccanici siano tanti…

In una squadra WorldTour si prevede un team di dieci meccanici che si dividono per le varie attività. Alle corse a tappe sono almeno quattro. La mattina il capo meccanico sta sul camion officina e sistema le bici: controlla le batterie e le pressioni delle gomme, gli altri tre preparano le ammiraglie.

Siamo nel periodo dei primi ritiri, dove i corridori prendono le misure con i nuovi mezzi, anche qui il lavoro è cambiato…

Ai primi ritiri della stagione il lavoro è infernale. Se un corridore vuole eseguire anche la più piccola modifica per fare una prova in allenamento il lavoro è da rifare da capo. Considerate che per cambiare attacco manubrio o semplicemente la larghezza dello stesso si deve smontare la bici.

Il cablaggio di un manubrio integrato richiede molte ore di lavoro vista la grande quantità di cavi che passano al suo interno
Il cablaggio di un manubrio integrato richiede molte ore di lavoro
Perché è tutto collegato.

Sì, devi smontare il pezzo e di conseguenza i cavi. Con le componentistiche che si usano oggi, dove è tutto al millimetro, devi tagliare ed inserire nuovamente i cavi e le batterie. Per una modifica che poi magari non va nemmeno bene e si deve poi riportare tutto a com’era prima.

Poi i corridori sono estremamente esigenti.

E’ anche giusto sia così visto che è il loro lavoro. Devono avere tutto quel che chiedono e testare prodotti diversi per ottenere il massimo della prestazione. Alla fine dei primi giorni di ritiro i corridori ritornano dall’allenamento con il “menu” di quel che c’è da cambiare e a noi meccanici viene da piangere conoscendo le ore di lavoro che ci attendono (conclude ridendo, ndr).

La batteria del cambio elettronico viene caricata prima di ogni gara
Il cambio elettronico prevede un lavoro di installazione e manutenzione più meticoloso
Anche in officina il lavoro è aumentato?

Assolutamente, in una squadra WorldTour lavori con gli stessi componenti e marchi, mentre ora devo essere pronto e preparato su tutto. Ho notato che anche gli amatori ora faticano di più a mettere mano sulle bici perché gli accorgimenti sono molti ed è facile commettere un errore e che si rompa qualcosa.

A proposito di corridori, organizzi anche un’asta di beneficenza con i “cimeli” degli atleti.

Nel corso della mia carriera ho conosciuto molti atleti e con loro ho sempre avuto un ottimo rapporto. Dieci anni fa è partita un po’ per gioco, l’idea di fare un’asta di beneficenza con i materiali donati dagli atleti: body, caschi, magliette e chi più ne ha più ne metta. Nel tempo anche le aziende hanno iniziato a mandarci oggetti.

Come si chiama quest’asta?

Regala un sogno e partirà il 30 dicembre e si concluderà in tre date: 7, 9 ed 11 febbraio, così chi non riesce ad aggiudicarsi qualcosa può riprovarci i giorni successivi. Si svolge on-line ed ogni anno abbiamo un testimone digitale, quest’anno tocca a Sonny Colbrelli. Sul sito di riferimento trovate tutto. L’intero importo viene devoluto all’associazione Casa del sogno di Camisano Vicentino, il mio paese.

Bikeen dona nuova vita all’usato

11.11.2021
3 min
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Negli ultimi dodici mesi il mercato delle bici ha visto aumentare esponenzialmente la domanda. Una necessità generata da un’utenza sempre più ampia e pronta ad avvicinarsi al mondo dei pedali per riscoprire lo sport all’aria aperta dopo aver sperimentato le restrizioni causate dal Covid. E’ così che Bikeen ha trovato il modo di unire domanda ed offerta.

La riscoperta dell’usato

Tali difficoltà hanno fatto sì che il mondo dell’usato abbia assunto negli ultimi mesi un ruolo ed un’importanza fino ad oggi sconosciuti. Da una parte c’erano i privati alla ricerca della bicicletta dei propri sogni e dall’altra i negozianti che non sempre erano in grado di soddisfare tale richieste con prodotti nuovi. Molti di loro, però, avevano in magazzino biciclette usate o a chilometro zero, anche top di gamma, che non erano riusciti a vendere. Diventava a questo punto fondamentale mettere in contatto fra loro negozianti e privati.

In soccorso ad entrambe le categorie ecco arrivare Bikeen, una piattaforma in grado di offrire a privati e negozianti una “piazza digitale” dove poter trovare o vendere la propria bicicletta usata o a chilometro zero. L’utilizzo di questo sito è molto facile ed estremamente intuitivo.

L’home page di Bikeen
L’home page di Bikeen

Per i negozianti

Ma come funziona la piattaforma per i negozianti? Registrandosi su Bikeeen, ciascun negoziante può disporre di una propria area web dove esporre e vendere le biciclette in magazzino, promuovere la propria attività di manutenzione e anche il servizio di noleggio. La trattativa viene gestita in autonomia, concordando con il cliente il giorno e l’orario per il ritiro della bicicletta. Ogni passaggio è estremamente semplice.

Un aspetto importante è rappresentato dalla chiarezza e la trasparenza per quel che riguarda le spese che il negoziante dovrà sostenere per usufruire dei servizi offerti da Bikeen. E’ previsto un costo fisso e proporzionato alla visibilità ottenuta. In questo modo si pagherà solamente quanto si guadagnerà in termini di visualizzazioni. L’iscrizione a Bikeen è gratuita e permette di accedere a tre differenti profili: Free, Basic e Plus. Fino al 30 novembre sarà possibile accedere ai profili Basic e Plus al costo promozionale rispettivamente di 4,99 euro + iva e 9,99 euro + iva.

Si tratta quindi di un’opportunità da non lasciarsi scappare. Ciascun profilo prevede dei vantaggi crescenti a seconda della formula scelta. Si tratta in ogni caso di spese completamente deducibili. Entro la fine di novembre saranno inoltre disponibili una serie di servizi aggiuntivi in tema di trasporto, assicurazione e molto altro. Maggiori informazioni sono disponibili al seguente link: https://www.bikeen.eu/it/vendi.html

Per i privati

Bikeen è naturalmente pensato anche per l’utente finale che ha ora la possibilità di trovare la bici dei sogni attraverso una serie di filtri specifici. Tra cui: la zona di residenza, la marca, il modello e la componentistica desiderata. 

Navigare su Bikeen è estremamente facile e con pochi click si è subito in grado di trovare la bici desiderata. Il sito offre anche la possibilità al privato di vendere il proprio usato oppure trovare un negozio vicino casa dove effettuare la manutenzione della propria bicicletta. Per chi ne avesse bisogno c’è la possibilità di trovare una bici a noleggio, magari per l’intera durata delle proprie vacanze oppure anche per un solo week end. È possibile conoscere l’elenco dei negozianti attualmente registrati sul sito di Bikeen collegandosi al seguente link: https://www.bikeen.eu/it/cerca/negozi-biciclette/home.html

Per facilitare l’incontro fra offerta e domanda nei prossimi mesi sarà attivo un servizio di geolocalizzazione che permetterà a ciascun negoziante di essere facilmente rintracciabile in base alla zona e al servizio offerto.

Bikeen

Bike-room: la start-up che vende le bici dei campioni

30.10.2021
6 min
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Abbiamo parlato spesso delle attrezzature delle squadre a fine stagione: dalle scarpe fino alle ammiraglie. Questa volta passiamo alle biciclette. Che cosa succede a fine stagione alle bici dei team? Una volta era il momento degli affari, senza grande controllo. Chi conosceva il meccanico era avvantaggiato, gli altri si rivolgevano al team. Da qualche mese a questa domanda risponde Bike-room, una start up che si occupa di tutto il processo di riqualificazione e vendita dei mezzi. Il progetto è ambizioso e ce lo raccontano Alessandro Confalonieri e Flaviano Frugeri. Il primo è il responsabile marketing, mentre il secondo è responsabile della certificazione e meccanico della nazionale donne elite.

Wilier Zero di Gorka Izaguirre ricondizionata nell’officina di Bike-room

Parla Frugeri

«Di recente abbiamo venduto una bici dell’Astana utilizzata in gara da Izaguirre – racconta Frugeri – ma sul sito c’è anche il telaio celebrativo fatto da De Rosa con la livrea di campione d’Europa, che avevano preparato anticipatamente, ma che non hanno avuto la fortuna di utilizzare.

«Io porto la mia esperienza in un ambiente giovane e stimolante, i ragazzi con cui lavoro sono tutti sotto i 30 anni e pieni di idee e voglia di fare. Grazie ai miei numerosi anni di lavoro ho molti contatti con i team ed i marchi e li aiuto in questo campo. In più sono responsabile delle certificazioni».

Un ruolo inedito

Sì, non è mai esistita questa figura, ma ora che è un business è fondamentale. Devi garantire all’utente finale che la bici che sta utilizzando è proprio quella del corridore.

Flaviano Frugeri, responsabile della certificazione per Bike-room, la sua grande esperienza è molto utile per la giovane start-up
Flaviano Frugeri, responsabile della certificazione per Bike-room, la sua grande esperienza è molto utile per la giovane start-up
Andate ad ispezionare prima le bici?

Andiamo sul luogo e vediamo le biciclette su cui abbiamo l’accordo e diamo una prima valutazione. I team WorldTour hanno 4-5 bici per corridore, quindi capita che ritiri bici perfette e mai usate che di conseguenza paghi di più. Magari prendi quelle che hanno corso una gara sola, come la Parigi-Roubaix e sono pressoché immacolate. In altri casi, con squadre continental o professional, la bici è più usurata e quindi la manutenzione da fare è più approfondita.

Come lavorate sulle bici una volta che le avete in mano?

Controlliamo subito i cuscinetti, i freni e i copertoni. Una cosa che cambiamo quasi sempre è il nastro manubrio e le leve dei freni che gli atleti “mangiano”.

Sul telaio come agite?

Per quello abbiamo delle lampade che ci permettono di vedere se ci sono danni strutturali, ma devo dire che i meccanici dei grandi team sono e devono essere perfetti. Io ne so qualcosa (dice con una risatina, ndr).

Per il ricambio dei componenti?

Ora abbiamo qualche difficoltà come tutti a causa della mancanza di materia prima. In generale siamo in accordi commerciali con i principali marchi di componentistica e prendiamo le forniture direttamente da loro. Un lavoro di prima qualità.

Dopo la rimessa a nuovo, la bici è pronta per lo shooting e la pubblicazione sul sito
Dopo la rimessa a nuovo, la bici è pronta per lo shooting e la pubblicazione sul sito

Un po’ di storia

«Esiste una Bike-room pre e post Covid», inizia Alessandro Confalonieri, responsabile marketing. «Siamo nati alla fine del 2019 e inizialmente vendevamo tramite drop shipping bici di alta gamma di tutti i tipi, ma con un focus particolare sulla strada racing. Poi la pandemia ha modificato il mercato delle bici rendendole introvabili, abbiamo così deciso di ridisegnarci. Grazie all’opportunità offertaci da De Rosa, uno dei nostri primi partner. Tramite loro siamo riusciti ad avere le bici del team Nippo-Fantini, a ricondizionarle e rivenderle con la nostra ideologia, quindi tramite drop shipping».

Il drop shipping è la vendita tramite store on-line di merce. Permette alle aziende che lo praticano di non avere un magazzino fisico, ma di appoggiarsi direttamente alla casa produttrice per la spedizione e la logistica.

Com’è stata la risposta del pubblico?

Al di sopra delle nostre aspettative. C’è una parte emozionale non indifferente nel nostro lavoro, molte persone comprano perché hanno piacere di utilizzare bici usate dai corridori professionisti.

L’esigenza è anche quella dei team.

Le case produttrici vogliono tracciare e avere uno storico dei telai e delle bici, questo è favorevole anche per il cliente finale perché ha un certificato di autenticità.

Come organizzate l’acquisto delle bici dai vari team?

Non è detto che trattiamo con i team. Gli accordi tra le squadre e le case produttrici sono diversi e tutti singolari: noi trattiamo con chi ha in mano i mezzi a fine stagione. Possono essere le squadre, il marchio, oppure gli sponsor. L’accordo verte su quante bici riusciamo ad aggiudicarci e di quale serie, se quelle più utilizzate o quelle rimaste sul tetto dell’ammiraglia.

E lavorare on-line è difficile in un mercato come quello delle bici?

Siamo forse gli unici in tutta Europa a fare un lavoro del genere. E poi essendo un sito, abbiamo una piattaforma globale di vendita. Il nostro mercato principale è quello asiatico o del Nord Europa.

E come ve lo spiegate?

Il fatto che vendiamo molto in Asia è legato all’esclusività dei nostri prodotti ed al fatto che in questi Paesi si cerchi il prodotto made in Europe o addirittura made in Italy. Nel Nord Europa, invece, sono più abituati a comprare on-line e quindi è più facile che si fidino. In Italia il mercato è legato al commerciante, ma siamo in grande crescita perché la gente vede che lavoriamo bene.

Nel futuro? Allargherete i vostri orizzonti?

Ci sono nuovi marchi in arrivo come Bottecchia di Androni, Olmo di MGK Vis e le nuove bici del team Cofidis, ma è un mercato che cambia giorno per giorno. Il consiglio è quello di stare all’erta che sul nostro sito le opportunità arriveranno.

Tanti team ma pochi pezzi, quasi limited edition…

Sì, per questo c’è una lista di attesa per ogni bici o telaio alla quale i clienti interessati si possono iscrivere. Le richieste sono talmente alte, che c’è la possibilità di pre-ordinare o pre-acquistare il tutto.

Canyon Aeroad CFR

Canyon Aeroad CFR, la preferita di Valverde e Mas

20.04.2021
3 min
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Il binomio Canyon Movistar Team è iniziato nel 2014 e continua anche in questa stagione in cui i corridori della squadra spagnola hanno a disposizione l’Aeroad CFR, la Ultimate CF SLX e la velocissima Speedmax CF SLX.

Da salita ma con tubi aero

Delle due biciclette per le gare in linea che sono a disposizione di Valverde e compagni la più usata in questa stagione è certamente l’Aeroad CFR, nella foto di apertura. L’acronimo CFR sta per Canyon Factory Racing e le biciclette segnate da questa sigla sono quelle progettate per gli atleti professionisti. Per realizzare questa bicicletta dalle linee aerodinamiche, Canyon ha utilizzato la pregiata fibra di carbonio Toray M40X che ha permesso di guadagnare 170 grammi rispetto al telaio della versione precedente.
Per massimizzare l’efficienza aerodinamica è stato progettato il nuovo cockpit CP0018 dal design piatto e regolabile anche in larghezza. Oltre al manubrio anche il reggisella aerodinamico è stato rinnovato con una maggiore capacità di assorbire le vibrazioni e con un risparmio di 6 grammi di peso.

Geometria più rilassata

Seguendo i suggerimenti dei professionisti la geometria della Aeroad CFR è meno estrema, con uno stack rialzato di 9 millimetri e un reach ridotto di 5 millimetri. Questo ha portato ad una geometria più equilibrata che favorisce il comfort e migliora il trasferimento della potenza di pedalata.

Alejandro Valverde con la Canyon Ultimate CF SLX alle Strade Bianche 2021
Alejandro Valverde con la Ultimate CF SLX
Alejandro Valverde con la Canyon Ultimate CF SLX alle Strade Bianche 2021
Alejandro Valverde con la Canyon Ultimate CF SLX alle Strade Bianche 2021

Per le salite lunghe

La Ultimate CF SLX ha un telaio da 850 grammi nella versione con i freni a disco per un rapporto rigidità/peso molto competitivo, che la rende ideale per le tappe con le grandi salite. Un occhio di riguardo anche all’aerodinamica con la forma dei tubi stretta per ridurre la superficie frontale e profili più profondi per diminuire la turbolenza dell’aria.

Ruote Zipp

A livello di ruote i corridori della Movistar possono scegliere fra le Zipp 202 Firecrest, con profilo da 32 millimetri, le Zipp 303 Firecrest con profilo da 40 millimetri e le Zipp 454 NSW con profilo che va da 53 a 58 millimetri, a causa della forma seghettata che serve a dare una maggiore stabilità in caso di vento.

Enric Mas impegnato nella cronometro del Giro dei Paesi Baschi con la Canyon Speedmax CF SLX
Enric Mas impegnato con la Speedmax CF SLX
Enric Mas impegnato nella cronometro del Giro dei Paesi Baschi con la Canyon Speedmax CF SLX
Enric Mas impegnato nella cronometro del Giro dei Paesi Baschi con la Speedmax CF SLX

Manubrio regolabile

Per le prove contro il tempo i corridori del Team Movistar possono contare sulla Speedmax CF SLX equipaggiata con i freni tradizionali. Il manubrio di Canyon è stato progettato per offrire un gran numero di regolazioni. Le appendici sono pensate per favorire la posizione più confortevole e avere il miglior controllo possibile della bicicletta. La versione usata dal Team Movistar è la penultima ideata dal marchio tedesco, con una linea dei tubi più sfinata rispetto all’ultimo modello. Per le cronometro viene usata al posteriore la ruota lenticolare Super9 di Zipp, mentre all’anteriore viene montata la Zipp 454 NSW.

Zipp 454 Nsw profilo cerchio
Il profilo seghettato della Zipp 454 NSW
Zipp 454 NSW
La Zipp 454 NSW della Movistar con il profilo del cerchio seghettato

La scheda tecnica

GruppoSram Red eTap AXS
RuoteZipp
PneumaticiContinental
ManubrioCanyon
Sella Fizik
ReggisellaCanyon
PedaliLook Keo

I Componenti

Per quanto riguarda il resto dell’equipaggiamento troviamo il gruppo Sram Red eTap AXS a 12 velocità, selle Fizik, pedali Look Keo, portaborracce Elite e pneumatici Continental.

Trek Emonda

Le quattro fuoriserie della Trek-Segafredo

20.04.2021
4 min
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Le biciclette usate dal team Trek-Segafredo sono quattro. Tre sono quelle usate per le prove in linea e una è la bicicletta da cronometro. Nibali e compagni possono contare sulla leggera Emonda (nell’immagine di apertura), la più veloce Madone, la più comoda Domane e la SpeedConcept per le prove contro il tempo.

Emonda: la leggera

Iniziamo dalla Emonda. Questo modello è stato rivisto proprio l’anno scorso con il lancio di un telaio dalle forme più squadrate e più aerodinamiche rispetto alla versione precedente. Nonostante le forme più generose dei tubi, il peso è rimasto contenuto, infatti il telaio si attesta sui 700 grammi. Per ottenere questo risultato è stato usato il nuovo carbonio, sempre di casa Trek, OCLV 800.
Per migliorare l’aerodinamica anche i cavi dei freni sono stati completamente integrati ed è stato introdotto il manubrio aero Aeolus RSL sempre in carbonio OCLV.

Le ruote Bontrager Aeolus RSL 37 in carbonio OCLV sono state concepite appositamente per questa nuova Emonda. Hanno un profilo di 37 millimetri e sono Tubeless Ready. Ovviamente i corridori della Trek Segafredo hanno adisposizione anche gli altri modelli di ruote prodotte dal marchio americano.

La Madone è la bicicletta aerodinamica di Trek
La Madone è la bicicletta aerodinamica di Trek
La Madone è la bicicletta aerodinamica di Trek
La Madone è la bicicletta aerodinamica di Trek

Madone: la veloce

Per le gare più veloci e per i corridori da classiche, come il danese Mads Pedersen, ecco la Madone. Una bicicletta che incarna a pieno il concetto di aerodinamicità e velocità grazie ai tubi aerodinamici con profilo Kammtail Virtual Foil. Anche per questo modello è stato introdotto il carbonio OCLV 800, che ha permesso di risparmiare qualche grammo rispetto al telaio precedente. Essendo una bicicletta molto rigida, Trek ha inserito il sistema IsoSpeed nel tubo orizzontale, che permette di regolare l’elasticità del telaio e di assorbire in maniera diversa le vibrazioni dal terreno.
Il manubrio e l’attacco entrambi in carbonio, sono separati e consentono il passaggio interno dei cavi. Le ruote sono le Aeolus XXX 6 in carbonio OCLV con un profilo da 60 millimetri. Ovviamente sono Tubeless Ready.

Domane
La Domane è dotata di doppio IsoSpeed
 Domane
La Domane è dotata di doppio IsoSpeed

Una bici per Roubaix

La Domane è la bicicletta usata per gare come la Parigi-Roubaix e da qualcuno anche al Giro delle Fiandre. Il punto forte di questa bicicletta è la comodità, data dal doppio IsoSpeed, sia nel tubo orizzontale che nel tubo sterzo e dalla geometria studiata apposta per avere un comfort più elevato. Anche il manubrio IsoCore è stato pensato per ridurre le vibrazioni provenienti dalla strada.

Trek SpeedConcept
Kenny Elissonde sulla SpeedConcept (Credits @gettysport)
Trek SpeedConcept
Kenny Elissonde sulla SpeedConcept (Credits @gettysport)

Contro il tempo

Passando invece alle prove contro il tempo troviamo la SpeedConcept. Profili dei tubi generosi e ovviamente aerodinamici per ricercare le alte velocità. Trek ha utilizzato il carbonio OCLV 500, inoltre è l’unica bicicletta in dotazione ai professionisti della Trek-Segafredo con freni tradizionali. Da buona tradizione Trek, il manubrio e le prolunghe sono di Bontrager, così come la ruota lenticolare posteriore e ad alto profilo anteriore.

Manubrio Bontrager Aeolus RSL
Il manubrio integrato Bontrager Aeolus RSL
Manubrio Bontrager Aeolus RSL
Il manubrio integrato Bontrager Aeolus RSL usato sulla nuova Emonda

La scheda tecnica

GruppoSram Red eTap AXS
RuoteBontrager
PneumaticiPirelli
ManubrioBontrager
Sella Bontrager
ReggisellaTrek
Pedali

Sram e Pirelli

Tutti i modelli di casa Trek sono equipaggiati con lo Sram Red eTap AXS a 12 velocità e con trasmissione elettronica wireless. Per quanto riguarda i pneumatici la Trek Segafredo è equipaggiata da Pirelli, che fornisce sia il PZero Velo in versione tubolare che tubeless.