Zambelli: il 2022 con la Work e il saluto a Rebellin

30.12.2022
5 min
Salva

I volti nuovi per la stagione 2023 sono molti, un contributo importante lo ha dato la Corratec. La squadra di Parsani, che dalla prossima stagione sarà professional ha aperto le porte a tanti corridori. Samuele Zambelli è uno di loro: 24 anni di Rovereto. Con i professionisti ha già avuto a che fare correndo come stagista con l’Androni nel 2021. Alla fine l’opportunità non si è concretizzata e il trentino ha trovato nella Work Service, che dell’Androni sarebbe stato il vivaio, la rampa di lancio giusta.

Il corridore trentino ha corso dal 2018 al 2021 nella Iseo Rime Carnovali
Il corridore trentino ha corso dal 2018 al 2021 nella Iseo Rime Carnovali

Solita mentalità, anzi…

Gli inverni rischiano di essere tutti uguali, questo però per Zambelli ha un valore differente: è il primo da professionista. Il percorso è stato lungo, ma ora che il sogno si è avverato è giunto il momento di metterci quel qualcosa in più. 

«Dal punto di vista della preparazione – dice – non cambia nulla, i lavori sono gli stessi e le giornate anche. Sto lavorando per fare una bella stagione, ci sto mettendo un po’ di grinta in più perché voglio dimostrare che quanto fatto per arrivare fin qui non è stato per caso. Ho 24 anni, sono più maturo e consapevole dei miei mezzi. Avevo provato a contattare Frassi già la scorsa stagione, ma nella continental non c’era più spazio. Un anno dopo è arrivata la chiamata. Da gennaio sarò in ritiro con la squadra, mentre a febbraio mi aspetta il debutto ufficiale in corsa».

Mediterranei Zambelli
Per Zambelli la prima esperienza con i professionisti è arrivata nel 2021 grazie allo stage con l’Androni
Mediterranei Zambelli
Per Zambelli la prima esperienza con i professionisti è arrivata nel 2021 grazie allo stage con l’Androni

Stage in Androni

Una prima esperienza con il mondo dei professionisti Samuele l’aveva avuta nel 2021 quando fece uno stage con l’Androni. 

«Con la squadra di Savio era stata una bella esperienza – riprende a raccontare – ho avuto la possibilità di fare tante belle corse come il Giro di Sicilia, la Bernocchi o il Gran Piemonte. Sono stato affiancato da tanti compagni di grande esperienza che mi hanno comunque insegnato qualcosa. Purtroppo la rosa per il 2022 era già al completo, ovviamente mi è dispiaciuto non riuscire a passare subito con loro, però il mio momento è arrivato comunque».

La stagione in Work Service è servita per maturare ulteriormente
La stagione in Work Service è servita per maturare ulteriormente

Il passaggio alla Work

Nel mezzo c’è stato l’anno corso con la Work Service, Zambelli ha avuto modo di mettere insieme un calendario ampio ed interessante. Cogliendo l’occasione, forse, di imparare qualcosa di nuovo e di maturare ulteriormente.

«Le occasioni di crescita quest’anno non sono mancate – spiega il trentino – il 2022 è stato un anno molto importante. Fino a gennaio ero rimasto senza squadra e le speranze erano poche però mi sono allenato con la mentalità giusta e con la convinzione di trovare il mio posto. La Work Service mi ha dato fiducia e penso di averla ripagata fino in fondo. Nella prima parte di stagione ero partito forte, poi alla Coppi e Bartali sono caduto ed ho fratturato una costola. Mi sono fermato per un mese, però una volta tornato ho ripreso da dove avevo lasciato. Direi che la costanza mi ha premiato, forse mi è mancato qualche spunto vincente ogni tanto».

Zambelli con alle spalle Konychev (in maglia Bike Exchange) i due saranno compagni di squadra alla Corratec
Il ventiquattrenne ha corso molte gare con i professionisti nel 2022

Corse all’estero e con i pro’

L’occasione di correre con la Work Service ha dato la possibilità a Zambelli di correre all’estero, ben quattro gare per lui. A queste si aggiunge anche l’esperienza dei Giochi del Mediterraneo con la nazionale di Amadori (dove è stato il migliore degli azzurri, undicesimo). In più il calendario lo ha messo più volte sulle stesse strade dei professionisti, potendosi confrontare con il suo futuro mondo. 

«Nelle gare con i professionisti mi sono sempre trovato bene – riprende – chiaramente sono corse più logiche, ma quando aprono il gas se non ne hai rimani lì. Bisogna saper gestire il fisico al massimo. La prima volta che ho corso con i professionisti ero al secondo anno da under 23 e chiaramente ho sofferto molto di più. Negli ultimi due anni sono andato in queste gare con la mentalità di fare bene. All’estero, invece, le gare sono meno controllate e diventano molto dure perché si attacca spesso ed anche da lontano. Le squadre che partecipano sono tutte professional o al massimo qualche continental, ma con corridori di alto livello. E’ importante andare fuori dall’Italia per fare esperienza, alla fine da professionista si corre in tutto il mondo».

Zambelli ha corso molto accanto a Rebellin nel 2022, l’ultima gara fianco a fianco la Veneto Classic il 16 ottobre
Zambelli ha corso molto accanto a Rebellin nel 2022, l’ultima gara fianco a fianco la Veneto Classic il 16 ottobre

Un pensiero per Rebellin

Zambelli, nella stagione 2022 corsa con la Work ha avuto modo di conoscere Davide Rebellin. Un corridore di grande esperienza che ci ha prematuramente lasciato, chiedere qualcosa di lui ad un ragazzo che lo ha vissuto fino a poco tempo fa ci è sembrata la cosa giusta.

«Io e Davide – respira profondamente – quest’anno abbiamo corso spesso insieme. Mi ha sempre dato tanti consigli, non molte parole ma giuste, pesate e pensate. Quando ho letto della sua morte dai vari siti non ci volevo credere, sono stato davvero male, non lo meritava. Davide non l’ho mai visto arrabbiato, nelle riunioni pre gara spesso ci dava dei consigli. Avere un corridore della sua esperienza accanto ti fa sentire tranquillo, soprattutto se a quella esperienza aggiungi tanta, anzi tantissima umanità. Quando succede una cosa del genere pensi che sei invisibile, tante volte noi corridori siamo per strada da soli e ci dicono che diamo fastidio. Molti automobilisti ti passano accanto insultandoti perché pensano che li fai rallentare e dopo cento metri c’è un semaforo rosso. Capisco che le persone vanno al lavoro e possono avere fretta, ma anche noi d’altro canto stiamo lavorando».