Karel Vacek: primo sogno realizzato, ora vuole il Giro

31.01.2023
4 min
Salva

Avevamo lasciato Karel Vacek (in apertura foto Nucci) sotto l’acquazzone di Innsbruck. Quel giorno stava per partire l’ultima tappa del Tour of the Alps e il ceco ci raccontava della difficile situazione di suo fratello Mathias, ma anche della sua… che non era del tutto rosea. Avrebbe dovuto cambiare squadra, non sarebbe stato più un U23: in qualche modo si percepiva una certa fretta nel sistemare il suo futuro.

Karel Vacek (classe 2000) lo scorso anno al Tour of the Alps quando era ancora un corridore del Tirol Ktm Cycling Team (squadra continental)
Karel (classe 2000) lo scorso anno al Tour of the Alps quando era ancora un corridore della Tirol Ktm (squadra continental)

Ecco la Corratec

Ma adesso eccolo di nuovo col sorriso. Adesso i nuvoloni di Innsbruck sono alle spalle e Karel riparte con la maglia del Team Corratec. 

«Alla fine – racconta Vacek – ce l’ho fatta a diventare professionista a tutti gli effetti. Penso che l’anno scorso sono tornato ai livelli che mi competono, quelli per cui anche gli italiani mi conoscono da quando ero juniores. I risultati ottenuti sono stati buoni e sono contento che la Corratec mi abbia dato la possibilità di poter correre con loro quest’anno e di potermi mettere in mostra.

«Io cercherò di ripagare la squadra con risultati e un comportamento da vero professionista».

Vacek doveva andare alla Drone-Hopper in realtà, poi si sa che le cose non sono andate bene per la squadra di Savio e così i suoi manager, i Carera, lo hanno aiutato a trovare questa soluzione.

«Non è solo una soluzione, ma è un passo molto importante», tiene a chiarire Vacek.

Karel è tornato in Italia dopo l’esperienza con la squadra austriaca
Karel è tornato in Italia dopo l’esperienza con la squadra austriaca

Karel e l’Italia

Vacek è arrivato presto in Italia, aveva 16 anni. Aveva iniziato a correre da noi sin dai tempi in cui era un allievo di secondo anno. All’epoca vestiva i colori del Team Giorgi.

«Ho vissuto in Italia cinque anni – racconta Vacek – perché dopo gli allievi e gli juniores con il team Giorgi sono passato alla Colpack e anche per questo ho finito la scuola a Bergamo.

«E’ sempre stato un mio sogno correre in Italia, ma purtroppo le squadre italiane nel WorldTour non ci sono più. Io guardavo squadroni come la Lampre o la Liquigas… però penso che con questo nuovo team si possa fare bene e magari piano, piano si possa tornare ai vecchi tempi. Spero che l’Italia possa tornare ad avere squadre importanti. Intanto facciamo il Giro e questo è un bell’inizio».

«Ormai l’Italia è la mia seconda casa e mi piace tutto di questo Paese».

Mathias (a destra) e Karel sulla Sierra Nevada, non lontano dalla “loro” Malaga (foto Instagram)
Mathias (a destra) e Karel sulla Sierra Nevada, non lontano dalla “loro” Malaga (foto Instagram)

Con Mathias…

Eppure in questo momento Vacek non abita in Italia. E neanche nella sua Repubblica Ceca. Il praghese infatti è di stanza in Spagna, con suo fratello Mathias (di due anni più piccolo), pro’ in forza alla Trek-Segafredo.

«In realtà vivo un po’ dappertutto! Mi sposto anche in virtù delle squadre in cui sono per cercare di venire incontro alle loro esigenze», prosegue il boemo.

«Da un paio di anni, d’inverno, io e mio fratello prendiamo un appartamento a Malaga, nel sud della Spagna. Mi trovo alla grande, ci si allena bene… E anche questo inverno mi sono preparato con molta calma. Poi in stagione credo che verrò qui in Italia. Vorrei una zona tranquilla e lontano dal traffico… tanto più dopo le brutte notizie di questi ultimi tempi. In questo modo tutto sarà più facile per stare vicino al team, poter viaggiare con loro, andare in aeroporto…». 

«Con mio fratello? Adesso è lui l’uomo da seguire! Anche se è più giovane, ci siamo scambiati i ruoli… Il sogno sarebbe di ritrovarci un giorno insieme in squadra».

Il ceco ha iniziato la sua stagione al Saudi Tour
Il ceco ha iniziato la sua stagione al Saudi Tour

Dal Saudi al Giro

Da ieri Karel Vacek è impegnato al Saudi Tour. Come i suoi compagni lotterà per guadagnarsi un posto al Giro d’Italia, la vetrina più importante, il sogno… la corsa delle corse.

Il boemo è un buon corridore e ha tutte le carte in regola per poter fare bene. La preparazione invernale, come lui stesso ha detto, è stata buona e ora c’è “solo” da mettere a frutto i tanti chilometri macinati.

«Io nasco scalatore – dice Vacek – ma poi con il tempo ho imparato a difendermi anche su altri terreni. Nel nuovo ciclismo devi adattarti ai percorsi più veloci, anche se di certo non sono un velocista. Però nelle classiche tengo bene e tutto sommato anche le crono mi piacciono. Poi più la gara è sofferta e meglio è per me e quindi cercherò di fare il massimo nelle corse più dure».