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Va bene Remco, però Masnada vuole vincere

14.01.2023
5 min
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Poco più di 12 giorni al debutto di Mallorca. Fausto Masnada sta rifinendo la preparazione, diviso a metà fra l’incarico di stare ancora accanto a Evenepoel per il Giro e le sue possibilità. E’ passato poco più di un anno dal secondo posto al Lombardia del 2021 e anche se il 2022 non è andato come sperava, si era comunque aperto con una vittoria. Ci sono dei fili da riallacciare e tutte le possibilità per farlo. Remco è già in Argentina, per Fausto ci sarà spazio.

«Anche se seguiremo un diverso calendario – spiega Masnada, in apertura in un’immagine Specialized – le tabelle di allenamento non varieranno, saranno adattate alle gare che faremo. Prima del Giro non faremo le stesse corse, ma svolgeremo l’80 per cento dei ritiri in altura insieme. Quello prima del Catalogna e anche quello successivo, ad esempio. Non è che un gregario si allena diversamente da un capitano: le ore, l’alimentazione e i lavori sono quelli. Quello che cambia (sorride, ndr) è che lui è più forte. Alla fine però la mia preparazione punta sempre a farmi migliorare in salita e a rendermi performante a cronometro».

Masnada è nato nel 1993 ed è professionista dal 2017. Ha corso con Androni, CCC e dal 2020 è con Lefevere
Masnada è nato nel 1993 ed è professionista dal 2017. Ha corso con Androni, CCC e dal 2020 è con Lefevere
Calendario diverso significa che avrai il tuo spazio?

Sicuramente l’obiettivo di Remco per quest’anno è il Giro d’Italia. Dopo aver vinto la Vuelta, si punta a un nuovo grande Giro. Io correrò gran parte della stagione al suo fianco, però avrò la possibilità di fare le mie corse, quando non sarò con lui. Mentre l’intenzione per il Giro è chiara ed è quella di cercare il successo pieno. Per cui, quando si va con queste ambizioni, bisogna lasciare da parte gli obiettivi personali e guardare a quello che la squadra richiede. Non si può fare altro che così ed è giusto che sia così.

Si è parlato di portare la squadra della Vuelta in blocco al Giro.

A regola, so che la squadra del Giro sarà molto simile a quella spagnola. Però si aggiungerà sicuramente Jan Hirt, perché è una pedina molto importante ed è stato preso a supporto di Remco.

Sul palco della presentazione della Soudal-Quick Step, Masnada con Hirt: due colonne per Evenepoel
Sul palco della presentazione della Soudal-Quick Step, Masnada con Hirt: due colonne per Evenepoel
Ti ha stupito che Remco abbia vinto la Vuelta?

Mi ha stupito la sua costanza. L’aver mantenuto la maglia rossa fino alla ventunesima tappa. Sulla gara di una settimana si era già testato, per cui sapevamo che poteva reggere con quella condizione e con quei valori. Però dal settimo giorno in poi, era tutto un’incognita. Invece lui è rimasto sempre determinato. Ha avuto delle giornate in cui non era brillante, come a Sierra Nevada due giorni dopo la caduta. Ma diciamo che è rimasto sempre costante e questa è la cosa che mi ha stupito di più. Non ha avuto la giornata di crisi che tutti si aspettavano. E’ calato rispetto alla prima settimana come è normale che sia, ma ha sempre mantenuto una grande condizione.

Un altro Remco rispetto a quello del Giro 2021.

Sicuramente, ma a quel primo Giro era arrivato in ben altra situazione. Era la prima gara che disputava dopo essere caduto al Lombardia, dopo 7-8 mesi senza correre. Pensare di vincere un Giro dopo così tanto tempo e alla prima esperienza sarebbe stata veramente una cosa infattibile secondo me. Alla fine si sta parlando di un fenomeno e di un campione, ma anche i fenomeni e i campioni hanno bisogno di gareggiare, di crescere, di fare esperienze e maturare. Un grande Giro lo vinci sotto più aspetti, non solo sulla salita finale, dove esprimi tutta la tua potenza. Ma su quello che fai tutti i giorni delle tre settimane.

Il giorno più duro della Vuelta, Evenepoel lo ha avuto a Sierra Nevada, due giorni dopo la caduta
Il giorno più duro della Vuelta, Evenepoel lo ha avuto a Sierra Nevada, due giorni dopo la caduta
Secondo te lui credeva di vincerlo?

Come sempre Remco ha aspettative altissime, è questa la sua forza. Va alle corse per vincere, non per provare o piazzarsi: non esiste. La sua priorità è sempre quella di vincere e allo stesso modo affrontò quel Giro, anche se non aveva la preparazione giusta. Però è giusto che sia così. Ci alleniamo con l’obiettivo di giocarci le nostre possibilità e aiutarlo al massimo. Tutti fanno il proprio lavoro e al massimo. E lui cerca di vincere nel migliore dei modi.

Mondini ci ha raccontato delle traversie con la sella…

A inizio novembre ho ripreso la preparazione dopo aver finito la Vuelta ferito per un’infiammazione al soprassella. Sembrava passata, invece dopo 3-4 settimane, l’infiammazione è tornata. Ci siamo fermati nuovamente e con Specialized abbiamo fatto un sacco di prove e di cambiamenti di sella e di posizione, per ridurre il contatto con questo punto di appoggio che si infiammava. Sembra che abbiamo trovato la soluzione corretta, mi sto allenando normalmente, ma devo comunque essere monitorato. Ogni 10-15 giorni vado da un dermatologo, che mi segue e controlla che tutto vada bene, aggiustando la terapia.

Cosa ricordi del secondo posto al Lombardia?

Non guardo mai indietro, ma alla fine mi sembra che siano passati quattro anni, invece era la fine del 2021. Pensarci mi dà motivazione per dire che il 2022 magari è andato male, però l’anno prima ero stato performante. E’ stato solo un anno no, posso tornare al mio livello ed essere di nuovo competitivo. Dipende tutto da me, ma come ero davanti al Lombardia 14 mesi fa in una condizione fisica ottimale, così posso tornarci.

Consonni ha rinunciato al Tour per non perdersi la tappa di Bergamo al Giro. 

Sicuramente sarà un’emozione indescrivibile passare proprio sulle strade di casa. Si corre interamente nella provincia di Bergamo e sarà emozionante. Poi ovviamente Consonni avrà più libertà di decidere cosa fare, come disputare la tappa. Sarà una giornata cruciale, molto dura. E se Remco avrà la maglia rosa come spero, sarà una tappa di controllo che richiederà concentrazione ed energie. Comunque l’emozione di passare per due volte sulla Boccola e su tutte le salite che percorrevo da bambino in allenamento sarà indescrivibile.