Elena Pirrone, voglia di rilancio con la Israel femminile

24.10.2022
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«Spero di tornare presto ai miei livelli. Sarebbe anche ora». L’incipit dell’articolo ce lo dà proprio lei a metà della nostra chiacchierata. Elena Pirrone cambia aria. Lascia la Valcar-Travel&Service e dal 2023 correrà nel WorldTour con la Israel Premier Tech Roland.

A ben pensarci è stata una stagione piuttosto difficile quella appena trascorsa dalla 23enne di Laives. Tuttavia l’ex iridata junior 2017 di strada e crono è riuscita a concludere il 2022 con belle sensazioni e con un incoraggiante settimo posto alla Tre Valli Varesine Women. Per Pirrone entrare nella cosiddetta “off season” con un buon morale è probabilmente il primo punto da cui ripartire per l’anno prossimo. Di quello che l’aspetta e di ciò che è passato abbiamo parlato con lei durante il suo primo giorno di riposo assoluto.

Sulle strade della Tre Valli Varesine, Pirrone ha colto un incoraggiante 7° posto (foto Ossola)
Sulle strade della Tre Valli Varesine, Pirrone ha colto un incoraggiante 7° posto (foto Ossola)
Elena partiamo dalla strettissima attualità. Pensavamo di trovarti in vacanza all’estero e invece no…

In effetti sarei dovuta andare a Parigi per qualche giorno poi, complice qualche imprevisto, sono rimasta a casa. Vi dirò che la cosa non mi dispiace però. Onestamente è difficile avere voglia di prendere ancora un aereo dopo che per tutta la stagione sei in giro. Poi, a causa dei tanti stop che ho avuto quest’anno, ero riuscita a fare una settimana di mare in Toscana a luglio pur portando la bici. Diciamo che non ne sentivo il bisogno di fare altre vacanze lontano. Fino al 5 novembre starò a riposo poi riprenderò ad allenarmi.

A cosa sono stati dovuti i molti stop di cui parlavi?

Ad una serie di cose. Ho sempre inseguito la condizione. E’ stato un tira e molla. Dopo la preparazione invernale, a inizio gennaio ho preso il Covid. Sono rimasta ferma per diversi giorni, poi ho ricominciato in pratica col ritiro a Calpe con la nazionale. Ho ritrovato una discreta forma alla Vuelta Valenciana. Alla terza tappa però mi sono volate addosso mentre io avevo schivato la caduta. Lì per lì non riuscivo a agganciare la scarpa al pedale, ma sono ripartita. Al traguardo però mi faceva male la caviglia sinistra e si temeva una lesione ad un tendine. Per fortuna non era così, ma sono dovuta restare ferma due settimane facendo esercizi al piede ed allenamenti poco intensi.

Ne hai avuti altri dopo?

Sì, purtroppo. Alla Strade Bianche ho fatto solo 50 chilometri con un gran male. Ho saltato le classiche del pavé perché era già prestabilito dal programma iniziale e ho fatto rotta sulle Ardenne. Anche lì però altri problemi. All’Amstel mi si è infiammata la cartilagine del ginocchio destro. Ho finito la corsa benino, ma quando sono scesa dalla bici avevo un forte dolore alle ginocchia. Ho ripreso a maggio e solo a Burgos, verso fine mese, ho ritrovato un buon ritmo pur avendo fatto una grande fatica. Ci ho messo poi tanto ad entrare in forma. Al campionato italiano sono stata a lungo in fuga. Stavo bene, ma a luglio non ho corso, saltando Giro e Tour. Poi da agosto a ottobre ho corso il 60 per cento delle mie gare avvertendo finalmente buone sensazioni. Alla Tre Valli Varesine ho fatto una prestazione che non facevo da tanti anni. Sono contenta.

Com’è stato convivere con questa situazione?

Non facile, ma ho la testa dura, me lo hanno sempre detto, fin da quando ero ragazzina. Partivo alle gare WT dove andavano tutte come ventole, mentre io faticavo senza avere quella necessaria continuità di ritmo. Ci voleva tanta pazienza. Lo sapevo e sono sempre ripartita senza fretta. In tutto ciò devo ringraziare la Valcar che mi ha sempre aspettato e capita, anche nel 2021 quando sono iniziati i primi problemi fisici.

Che annate sono state quelle con loro?

Ho fatto tanta esperienza, non posso che ringraziarli anche per questo. Nella Valcar sono maturata come persona ed atleta. Lascio la squadra sapendo di essere cresciuta per merito loro. Mi dispiace di non aver potuto dare quello che so che posso dare.

Ora ti aspetta la nuova avventura con la Israel Premier-Tech Roland. Com’è andata la trattativa?

Anch’io come vi ha detto Yaya (Sanguineti, ndr) ho iniziato a fare dei pensieri quando ho saputo che molte compagne sarebbero andate via. Però io dovevo pensare a me, a ritrovare condizione e risultati per potermi eventualmente proporre meglio. Solo ad agosto mi sono realmente guardata attorno, capendo che forse era giunto il momento per cercare nuovi stimoli. Non avevo alcun procuratore, però in quei giorni mi sono affidata all’agenzia GGLL Promotion che mi ha subito aiutata molto (è l’agenzia di Luca Mazzanti, ndr). Ho avuto diverse proposte ma alla fine ho scelto la formazione svizzera (contratto biennale, ndr).

Come mai hai deciso di andare lì?

Hanno mostrato molto interesse per me. So che hanno molta voglia di crescere e creare un buon gruppo tra atlete e staff. Stanno ringiovanendo un po’ il roster e puntano a fare risultati. Personalmente non avrò alcun ruolo in particolare, vedremo quando faremo il primo ritiro a Girona a dicembre. Mi fa piacere conoscere nuove compagne. Ci sarà Sofia (Collinelli, ndr), con cui non ho mai corso, e ritroverò sia Lara (Vieceli, ndr), mia compagna nel mio primo anno da elite alla Astana Women sia Silvia (Magri, ndr), che era con me in Valcar fino all’anno scorso.

Europei 2021, crono U23. Oro a Guazzini, bronzo a Pirrone. Per la bolzanina è stata l’ultima volta in nazionale
Europei 2021, crono U23. Oro a Guazzini, bronzo a Pirrone. Per la bolzanina è stata l’ultima volta in nazionale
Quali obiettivi ti sei posta per il 2023?

Ne ho diversi, che possono essere tutti uno la conseguenza dell’altro. A prescindere dal programma gare, la priorità sarà tornare a fare buone prestazioni con regolarità. I risultati poi potrebbero venire da sé. Dare il massimo e prendere il massimo dalle corse in cui posso farlo. Cercherò di rilanciarmi a crono, nelle quali mi è mancata la pedalata dell’Elena di una volta. Ho la volontà di riconquistarmi un posto in nazionale in quella specialità, anche su strada. Vorrei parlare con Paolo e Marco (rispettivamente il cittì Sangalli e il cittì delle prove contro il tempo Velo, ndr) non appena avrò il mio calendario agonistico. Come dicevo, le motivazioni non mi mancheranno.