Fignon Tour 1983

Il Tour a un francese? Per Tinazzi è questione di tempo

30.06.2021
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Proviamo a dare un’altra chiave di lettura all’inizio di questo Tour de France, guardando a quella straordinaria passione che la gente ci sta mettendo ai bordi delle strade, anche – purtroppo – eccessiva visto il comportamento di alcuni scriteriati. Da che cosa deriva? Forse da un sempre più forte e quasi inconscio desiderio di tornare a gioire per un “galletto” capace di svettare nella corsa più famosa al mondo e nell’evento sportivo più sentito oltrAlpe.

E’ dai tempi della rivalità fra il vecchio Bernard Hinault e Laurent Fignon (nella foto d’apertura) che i francesi aspettano: hanno visto passare campioni-collezionisti come Indurain, il fedifrago Armstrong, Froome; hanno applaudito imprese di campioni come Pantani e Nibali mandando giù bocconi amari considerando la rivalità che ci ha sempre diviso con i “cugini”. E sono ancora là ad aspettare: perché?

Tinazzi 2021
Marcel Tinazzi, 67 anni, è stato pro dal 1977 all’86, vincendo il titolo francese al suo primo anno
Tinazzi 2021
Marcel Tinazzi, 67 anni, è stato pro dal 1977 all’86, vincendo il titolo francese al suo primo anno

Tinazzi è titolare dal 1986 di un importante azienda di abbigliamento sportivo, la MSTina, nata sull’onda di un’idea che il corridore francese aveva avuto negli ultimi anni di carriera, pensando a una maglia con zip integrale. Oggi tra i suoi testimonial c’è anche Gabriele Benedetti, neocampione italiano under 23 per il quale la MSTina ha firmato la nuova maglia tricolore, ma torniamo al nostro tema. Tinazzi, vecchio gregario di Fignon come di Sean Kelly, ha un’idea molto precisa.

«Il ciclismo odierno è molto diverso da quello dei miei tempi perché noi correvamo da febbraio a ottobre – afferma l’ex corridore italofrancese – oggi non ci si ferma mai, ma apparentemente, perché i corridori scelgono i loro obiettivi, si presentano al via ogni volta al 200 per cento, poi finiscono la gara che gli interessa e spariscono per un mese. Devi essere subito pronto, noi iniziavamo a gareggiare che eravamo al 60 per cento della condizione, oggi non puoi permettertelo».

Resta però il fatto che i francesi emergono dappertutto, dalla Mtb al Bmx, ma non nel settore che più interessa alla gente…

La federazione, soprattutto sotto la guida di Lappartient, ha fatto un grande lavoro a livello giovanile e ora stiamo vedendone i frutti. Corridori buoni ci sono, David Gaudu (Groupama FDJ) e Remy Rochas (Cofidis) sono due ottimi prospetti, ma solo il tempo dirà se riusciranno ad arrivare in vetta. Vincere una grande corsa a tappe è difficile, perché devi reggere per tre settimane: Pinot, Barguil sono ottimi corridori, lo stesso Bardet avrebbe tutto per vincere il Tour, ma mancano di quel qualcosa che li fa essere sul pezzo dall’inizio alla fine.

Rochas 2021
Remy Rochas, 25enne della Cofidis sul quale Tinazzi è pronto a scommettere
Rochas 2021
Remy Rochas, 25enne della Cofidis sul quale Tinazzi è pronto a scommettere
Gaudu ad esempio ha vinto sia Corsa della Pace che Tour de l’Avenir nello stesso anno come Pogacar, ma attualmente sono a livelli ben diversi…

Quando si parla di giovani bisogna capire che non sempre chi ha vinto tanto nelle categorie giovanili poi farà lo stesso da pro’, anzi è più facile il contrario… Io consiglio sempre di non correre troppo prima di passare, perché se sei già tirato arrivi spremuto e poi è difficile emergere. Poi bisogna considerare anche che nel ciclismo di adesso è tutto esasperato, non ci si diverte più.

Nei mitici anni Ottanta ci si divertiva di più, allora…

Enormemente. Finita la corsa eravamo tutti amici, De Vlaeminck e Maertens erano un fiume di scherzi. Poi, quando si saliva in bici, si lottava allo stremo, ma al di fuori era come il terzo tempo nel rugby. Oggi invece ognuno sta per conto suo, con cuffiette e smartphone, ognuno fa i suoi programmi di allenamento, ognuno guarda l’altro in cagnesco. Non mi piace. 

E’ chiaro che è un’altra epoca, anche dal punto di vista economico…

Esatto: quando finirono la loro carriera, gli stessi Merckx e Gimondi si misero a lavorare. Oggi basta qualche vittoria e hai svoltato, guadagni in quei 4-5 anni quanto ti basta per compare qualche appartamento e vivere di rendita.

Alaphilippe Tour 2021
Alaphilippe in giallo il primo giorno del Tour: l’epilogo potrebbe essere dello stesso colore?
Alaphilippe Tour 2021
Alaphilippe in giallo il primo giorno del Tour: l’epilogo potrebbe essere dello stesso colore?
Finirà questa lunga attesa di un francese vincitore del Tour?

Io ne sono sicuro. Il ciclismo vive di cicli: il Belgio dopo Merckx ha sofferto, l’Olanda si sta riprendendo ora dopo il periodo di Raas e Knetemann, l’Italia vinceva tutto nelle classiche con Bartoli e Bettini, insomma verrà anche il nostro periodo.

E Alaphilippe, ha fatto bene a rinunciare alle Olimpiadi per puntare alla maglia gialla?

Al mondo d’oggi, ci sono talmente tante gare che una in meno ti cambia poco. Julian due anni fa non ci andò poi così lontano, solo che alla fine non aveva più la squadra perché si era logorata nel controllo con lui in giallo. Ha fatto bene a lasciare la maglia a Van Der Poel, per me qualche possibilità di vincere ce l’ha…