Coach Artuso su Colbrelli: «Dopo l’Amstel la svolta»

08.07.2021
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Forte, “piano”, fortissimo. Potrebbe essere questa la foto della condizione 2021 di Sonny Colbrelli, sempre più l’uomo di questa estate italiana. Ebbene con il suo coach, Paolo Artuso, cerchiamo di riassumere come è stata impostata la preparazione del corridore della Bahrain Victorious.

Tutto è filato liscio? Si è dovuto aggiustare il tiro? 

Paolo Artuso (classe 1984) è uno dei preparatori della Bahrain Victorious
Paolo Artuso (classe 1984) è uno dei preparatori della Bahrain Victorious

Laigueglia “da scalatore”

«Sonny – spiega Artuso – è partito bene, anzi molto bene direi. Durante l’inverno ha svolto una base tradizionale con tanto volume, ma anche con molta palestra. A febbraio, dopo il camp con la squadra ad Altea (Spagna, ndr), siamo andati sul Teide per la prima altura stagionale. A quel punto siamo volati direttamente in Belgio.

«Sonny è passato a casa giusto per un paio di giorni. Lassù ha corso Omloop Het Nieuwsblad e Kuurne. Nella prima è andata molto forte ma è caduto e nella seconda ha fatto sesto, mostrandosi dunque competitivo. Ma che andasse davvero forte ce ne siamo accorti al Laigueglia. Quest’anno ne è uscita una corsa durissima e lui in salita ha tenuto le ruote dei migliori».

Colbrelli quest’anno è migliorato tantissimo in salita
Colbrelli quest’anno è migliorato tantissimo in salita

Il guaio

A questo punto però ecco l’imprevisto che ha un po’ scombussolato i piani, almeno quelli primaverili. Colbrelli incappa in un piccolo problema di salute. Doveva fare la Parigi-Nizza ma è costretto a saltarla. Provano con la Tirreno, ma ancora nulla da fare. In quel periodo di pieno Covid (ricordiamo che la Uae non partì in massa alla Freccia Vallone) la sua squadra non se la sentì di rischiare nulla, fatto sta che il bresciano si è presentato nelle due classiche del Nord senza aver disputato neanche una corsa a tappe.

«Corsa a tappe – riprende Artuso – che è fondamentale in quel momento per completare la preparazione e dare “corpo” al lavoro fatto. E infatti Sonny ha disputato una bella Sanremo, ha iniziato le classiche del Nord molto bene, ma nel finale è andato in calando. Sono corse dure e lunghe quelle, che vengono in successione. Fino alla Gand è andato bene, poi ha pagato. In quella situazione è stato anche difficile gestire il peso perché si fa un giorno a tutta in cui si spende tanto e poi si deve recuperare e non si fa molto. Insomma non era più super competitivo, ma almeno sapevamo il perché».

Sonny Colbrelli maglia verde del Delfinato 2021, non ha mai perso il sorriso neanche nei momenti meno brillanti
Sonny Colbrelli maglia verde del Delfinato 2021, non ha mai perso il sorriso neanche nei momenti meno brillanti

Il “piano B”

A quel punto, senza una corsa a tappe nelle gambe, Artuso rivede i piani e decide di non fare rallentare Colbrelli, ma di continuare. Di fatto pensando già alla seconda parte di stagione.

«Dopo l’Amstel c’è stata una svolta. Ho resettato il piano. A casa Sonny ha continuato a fare volume. Abbiamo fatto un lavoro polarizzato: vale a dire ore di sella tranquille con base e medio, ma con dei fuori giri di tanto in tanto, dei lavori lattacidi che lui digerisce bene sia fisicamente che mentalmente.

«E siamo andati al Romandia: anche se sapevamo di non essere al 100% andava bene lo stesso. Questa, infatti, è una corsa particolare: c’è gente che termina la sua prima parte di stagione ed è un po’ in calando e gente che riparte per la seconda e prepara il Giro. I percorsi poi erano buoni per Sonny e infatti ha anche vinto una tappa».

Quest’anno il bresciano è andato due volte sul Teide: a febbraio e a fine maggio
Quest’anno il bresciano è andato due volte sul Teide: a febbraio e a fine maggio

Ancora sul Teide

Dopo la gara elvetica finalmente ecco lo stacco: 5 giorni di stop totali e altri 5 di uscite che sono state più che altro delle passeggiate. E’ quasi metà maggio e può iniziare la seconda parte della stagione di Colbrelli, che passa dall’italiano e dal Tour.

«Siamo tornati sul Teide – dice Artuso – e lì abbiamo svolto un grande volume di lavoro, sempre polarizzato, ma con tanto di palestra la sera. Dopo le sedute in bici, Sonny mangiava, si faceva la doccia recuperava e andava in palestra. Okay, lassù non è super fornita la palestra, ma c’è una buona pressa che ci ha consentito di lavorare bene. In bici invece, dopo l’adattamento alla quota abbiamo svolto una tripletta e due doppiette. Tanto per dare qualche numero, nella seconda settimana di altura Colbrelli ha fatto un qualcosa come 33 ore di allenamento che arrivano a 36 con la palestra e 22.000 metri di dislivello. Ed ha “aggiustato” il peso (2,5 chili in meno, ndr). Poi tutti si stupiscono perché va forte in salita: ci abbiamo lavorato. In volata non è più super competitivo, ma lui non è mai stato uno sprinter puro.

«Da lì, dopo qualche giorno di recupero, siamo andati al Delfinato dove ha trovato percorsi ideali per lui e per la preparazione fatta. Percorsi duri, ma non durissimi. Con un pizzico di fortuna poteva vincere quattro tappe anziché una».

Sonny iniziava ad essere stanco, ma bisognava completare l’opera. Così va di nuovo in altura, a Livigno, dove però Artuso lo fa lavorare poco e anzi, in accordo con la Bahrain, gli manda anche un massaggiatore per farlo recuperare ancora meglio. A quel punto era pronto per l’italiano, che ha stravinto, e per il Tour.

Ad Imola Sonny vince il campionato italiano con un bell’attacco e una volata imperiosa su Masnada
Ad Imola Sonny vince il campionato italiano con un bell’attacco e una volata imperiosa su Masnada

Obiettivi e aggiustamenti

Quest’anno Colbrelli ha fatto un bel salto di qualità. Davvero per questo ragazzo le vittorie potevano essere molte di più. Vittoria porta vittoria e si assume fiducia. Come mai questo step? All’inizio della preparazione Colbrelli stesso ha fatto qualche richiesta specifica ad Artuso?

«A dicembre si fanno i piani in base al calendario gare. Si stabiliscono le “perfomances plan”. vale a dire gli obiettivi da raggiungere nel corso dei mesi: peso, watt, volumi di lavoro, intensità… Sonny mi chiedeva di avere più forza e io ero d’accordo perché la resistenza ce l’ha e il fondo anche, di conseguenza abbiamo lavorato molto sui “fuorigiri di forza”, quelli fino a 5′, quelli che servono nelle classiche, sui muri… Può sembrare solo tolleranza all’acido lattico, ma per migliorare e non mandare il muscolo subito in acido serviva avere proprio più forza di base. Ed è per questo che di fatto è tutto l’anno che fa palestra».

Colbrelli conquista la Freccia del Brabante 2017
Colbrelli conquista la Freccia del Brabante 2017

Il mondiale in testa

Colbrelli e Artuso, dopo il Tour tireranno una riga. Qualche giorno di recupero e poi c’è il finale di stagione da preparare con due super appuntamenti che strizzano l’occhio al bresciano: il campionato europeo e quello mondiale.

«Abbiamo due opzioni – conclude Artuso – andare alla Vuelta, in appoggio a Landa, ma con qualche possibilità personale per Sonny, o al BinckBank Tour che è una gara molto adatta lui e di ottimo livello. Bisognerà valutare anche le sue preferenze. Ormai Sonny ha il suo peso per poter decidere, se lo merita. Il mondiale, gli piace si corre sulle strade del Brabante, che già ha vinto, ma secondo me l’europeo di Trento, con il mezzo Bondone da scalare e la salita (4 chilometri) pedalabile nel circuito, è un po’ più duro e per questo più adatto a lui».