Parador del Teide, la seconda casa dei corridori

28.04.2021
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Qualcuno c’è stato, altri leggono gli articoli o scorrono i social dei corridori che vanno a preparare i grandi appuntamenti. Il Teide è la montagna più alta di Spagna, un vulcano di 3.718 metri e, vista la sua collocazione geografica, anche d’inverno il clima lassù tende a essere mite. Ma il punto è un altro: dove alloggiano i corridori? 

Costruito nel 1960

Chi scrive ebbe la fortuna di passare un paio di giorni al Parador de Las Cañadas del Teide nel 2011, quando la Liquigas invitò i giornalisti interessati, per spiegare il lavoro che veniva svolto. La struttura portava a fatica il peso degli anni, inaugurato nel 1960, spartano come si conviene a un hotel a 2.000 metri. I corridori si facevano bastare quel che trovavano, lamentandosi semmai quando il wifi non arrivava bene nelle stanze. Quel che contava era il posto, sull’hotel si chiudeva un occhio. Perciò potrete immaginare la sorpresa nel fare un giro sul sito e scoprire che in questi ultimi 10 anni le cose sono cambiate radicalmente. Merito dei corridori?

Alejandro Garcia Valerio ha 38 anni e dirige il Parador da tre stagioni
Alejandro Garcia Valerio ha 38 anni e dirige il Parador da tre

Alejandro, il direttore

Abbiamo pensato di chiederlo ad Alejandro Garcia Valerio, 38 anni, Erasmus in Italia e da tre anni direttore dell’hotel. E’ lui il padrone di casa ed è lui a gestire l’andirivieni delle squadre che spesso riempiono le 37 stanze del Parador.

«Guardando le foto – sorride in un italiano eccellente – si nota che c’è stato uno sviluppo. E’ anche vero che il 2009-2010 non furono per la Spagna gli anni migliori. Le squadre si sono aggiunte anno dopo anno. Il posto è unico e nel 2020 abbiamo fatto un ulteriore restyling della camere, inserendo altri materiali e nuovi colori, anche se a causa del Covid non abbiano ancora ricevuto tutto. Diciamo che è fisiologico fare delle ristrutturazioni, ma il ciclismo ha inciso. La maggioranza dei nostri clienti sono ciclisti professionisti, oppure gruppi di amatori che vengono a farsi la vacanza provando ad allenarsi come i campioni. Le famiglie invece hanno esigenze diverse».

In quel periodo, il Team Sky teneva su il suo materiale. E’ ancora così?

Abbiamo un’organizzazione, ma stiamo pensando di fare un passo in più per sistemare tutto. Capita che ci siano contemporaneamente 6-7 squadre e servirebbe uno spazio per ciascuna. E’ tutto un fatto di comunicazione fra l’hotel e gli allenatori, anche perché in questi tempi non è tanto comodo viaggiare per l’Europa portando con sé materiale tecnico.

Le squadre prenotano con tanto anticipo?

Sempre, in base al calendario Uci. Diciamo che gli ultimi slittamenti delle date ha complicato un po’ le cose, però sanno quando verranno. Ormai sono periodi abbastanza collaudati.

Il ciclismo ti piaceva o ti ci sei trovato dentro?

Per me è strano. Conoscevo il ciclismo, perché mio padre era molto appassionato. Ricordo Miguel Indurain e gli anni di Pantani, che mi piaceva tanto. Poi l’interesse è calato, ma è riesploso da quando sono quassù.

Che idea ti sei fatto dei corridori che vengono ad allenarsi sul Teide?

Tutti dei bravi ragazzi. Il nostro ruolo è offrirgli il miglior servizio, lasciandogli il tempo e la privacy per allenarsi. Non sapevo tanto di loro, ma la cosa più importante del ciclismo è che sono tutti impegnati al massimo nel loro lavoro. Per cui quando sei davanti a certe dimostrazioni di volontà, quasi ti vergogni a disturbarli. Anche i più famosi sono persone normalissime.

La qualifica di direttore è a tempo?

I Parador sono 97 alberghi in tutta la Spagna, una catena privata, di cui lo Stato è l’azionista di maggioranza. Il mio ruolo non ha scadenza. Ci viene data l’opportunità di dirigere un hotel e se stai bene, rimani. Poi magari capita che ti venga fatta la proposta di cambiare, se ne parla e poi si decide. Abbiamo tanti posti bellissimi.

E il Teide che posto è?

E’ un posto speciale. Qualunque strada percorri per salire in cima, ti sembra di vedere sempre paesaggi diversi. Sembra di essere su Marte. Ogni giorno è diverso, ma la vera bellezza c’è di notte. Alzi lo sguardo e ti sembra di avere le stelle sulla testa, come in un planetario. Ogni giorno salgo su in macchina, ho circa un’ora di tempo che mi godo pensando alle mie cose. Non vado in bici, ma il Teide è speciale anche per me.

Chi c’è ora lassù?

La Jumbo Visma e la Bahrain Victorious, ma a breve ne arriveranno altre.