Un’insolita domenica fra i piccoli guerrieri di Nova Eroica Family

06.07.2022
6 min
Salva

Allegra si presenta col papà Giuseppe al gazebo delle iscrizioni: «Ma se mi perdo?», chiede. «Tesoro non puoi perderti – le risponde la ragazza dello staff – siete in tanti, tutti dietro la macchina. E se proprio ti perdi chiama forte: Papààà». Allegra ha quasi dieci anni ed è una dei piccoli partecipanti alla Nova Eroica Family, la ciclopedalata per famiglie, su strade chiuse al traffico, che segue di un giorno l’evento principale di Buonconvento (Siena).

Allegra e il suo papà, quando la paura è perdersi nel gruppo
Allegra e il suo papà, quando la paura è perdersi nel gruppo

«L’anno scorso ho fatto la Nova Eroica – dice il papà – quest’anno mi sono infortunato ad una gamba a febbraio e allora abbiamo deciso di fare la Family di 28 chilometri».

Cosa ti piace di più dell’andare in bici, Allegra?

Ci pensa un po’ e poi risponde: «Fare fatica!».

Nonno Giancarlo

Anche Giancarlo Brocci ha come tutti il dorsale col proprio nome scritto in corsivo scolastico, un tocco di colore che denota la cura dei particolari degli organizzatori. E anche lui è ai nastri di partenza.

«Mi hanno dato del vecchio? Ho una nipote di 10 anni ed una di 5 qui in prima fila – dice – quindi la nozione di vecchio mi spetta di diritto».

Giancarlo Brocci detta le regole del gioco, poi si butta nella mischia
Giancarlo Brocci detta le regole del gioco, poi si butta nella mischia

Lo sguardo privilegiato

Juan José è con la mamma, il papà, la sorellina e la nonna, in pieno stile Eroica Family insomma. Sebastian, dalla Polonia, al sabato ha fatto la 130 chilometri.

«Ad un certo punto -dice – il ciclocomputer mi segnava 43 gradi, oggi la prendo come relax».

Infatti è con la compagna che trasporta il figlio sul seggiolino posteriore: per lui è ancora presto anche per questa mini-avventura, ma non così presto per iniziare a vedere il mondo da un punto privilegiato che non sia l’abitacolo di un’auto.

Dopo i 43 gradi del sabato, la passeggiata per Sebastian dalla Polonia è un bel recupero
Dopo i 43 gradi del sabato, la passeggiata per Sebastian dalla Polonia è un bel recupero

Piccoli eroici crescono

Qualche casco storto di troppo, qualche occhiale lento, ma la curiosità nei loro occhi piccoli è grande. La tensione in griglia, poi, è come quella di una vera gara, anche se la prima pedalata viene data solo dopo quella del genitore che li accompagna.

Leonardo, cosa ti aspetti dalla giornata di oggi? «Un po’ di fatica», risponde. Beh, per fortuna c’è anche il ristoro, presso la Fattoria La Piana, ad un tiro di schioppo da Buonconvento, proprio sullo sterrato della Via Francigena.

Il seme della passione

E’ qui, all’ombra di due grossi pini, che attendiamo i piccoli che un giorno, se la passione delle due ruote avrà fatto breccia nel loro cuore, forse parteciperanno ai percorsi che 24 ore prima hanno fatto sudare le mamme e i papà, e magari tanti altri in giro per il mondo.

Eccoli che arrivano alla spicciolata dalla lunga strada bianca, rossi in volto anche per via del caldo.

Prisca ieri ha fatto la 60 chilometri e oggi accompagna Mia, la figlia di una sua amica. Stanno addentando un panino sedute a gambe incrociate sopra una balla di fieno.

Mia, cosa ti è piaciuto di più oggi?

Tutto!

Prisca il giorno prima ha fatto la 60 km e qui accompagna Mia, figlia di un’amica
Prisca il giorno prima ha fatto la 60 km e qui accompagna Mia, figlia di un’amica

Cioccolata no limits

Arriva Juan José, tra i più piccoli, a… tirare il gruppetto. Poi lo ritroviamo con un sacchetto in mano: «Mi sono rubato dei taralli», non sapendo che erano lì a loro disposizione.

Il clima di festa contagia anche i genitori. Andare in bici, si sa, già di suo allevia le tensioni quotidiane, ma qui vediamo proprio dei volti contenti, alcuni orgogliosi, vuoi per le piccole imprese, vuoi per ritagliarsi una giornata con tutta la famiglia su due ruote. E per chi è proprio digiuno di bici c’è sempre la e-bike.

«Bambini, una grande notizia – urla un papà – non c’è limite alla quantità di pane e Nutella che potete mangiare!». 

E infatti il vassoio di crema di nocciola spalmata sulle fette è quello più gettonato.

Formula da ripetere

Scambiamo due chiacchiere anche con l’organizzatore Franco Rossi, ciuffo biondo sotto il cappellino da ciclista firmato Vittoria (a testimonianza del legame tra Eroica e il marchio lombardo), pantaloni bianchi e una scarpa nera ed una amaranto in onore dei colori eroici della sua maglia.

«Abbiamo avuto oltre 200 partecipanti tra bambini ed accompagnatori – dice – e abbiamo scommesso su questa formula di fare la Nova Eroica al sabato e l’evento di contorno per famiglie la domenica, perché volevamo generare un festival che desse seguito alla manifestazione principale. Sicuramente la riproporremo perché la riteniamo valida per condividere la passione della bici con tutta la famiglia».

Che riscontri hai ricevuto? «La cosa che più mi ha colpito stamattina è sentire tanti genitori che mi dicevano che ieri i ragazzi seguivano l’evento con attenzione sapendo che oggi sarebbero stati loro i protagonisti».

Per Franco Rossi il bilancio della prova per famiglie è un trionfo: si ripeterà
Per Franco Rossi il bilancio della prova per famiglie è un trionfo: si ripeterà

Il gusto della fatica

Ritorniamo a Buonconvento all’arrivo di questa Eroica “a pane e cioccolato”. Per tutti c’è una medaglia ed una piccola targa da mettere in cameretta e da fare vedere agli amici. Mark viene da Varese ed ha convinto sua moglie Paola ad inforcare la bici apposta per la Nova Eroica Family («E’ solo da marzo che pedalo», si schermisce lei) e per scortare loro figlio Jona che taglia il traguardo a braccia alzate. E’ tutto un sorriso. «Ho faticato un po’ sulla salita», dice. E papà Mark è felice: «Ha avuto un momento di difficoltà, ma ha tenuto duro. Come un vero eroico».

Partner di rilievo per il prossimo Suzuki Bike Day

04.07.2022
4 min
Salva

Mancano oramai pochissime ore al via ufficiale della seconda edizione del Suzuki Bike Day, il raduno in bici promosso dal colosso automobilistico giapponese ed in programma sabato 9 luglio a Imola lungo il percorso che fu splendido teatro della prova iridata del 2020.

E a dodici mesi dal primo Suzuki Bike Day, organizzato a Carpegna e caratterizzato dall’ascesa al mitico “Cippo”, forte è l’adesione e la partecipazione di numerose aziende che hanno deciso di affiancare e sostenere questa particolare manifestazione.

Locandina dell’evento dei prossimi Suzuki Bike Day, in programma il 9 luglio
Locandina dell’evento dei prossimi Suzuki Bike Day, in programma il 9 luglio

Vittoria e Enervit

Come brand specifici di settore, hanno difatti confermato la propria disponibilità a supportare il Suzuki Bike Day 2022 sia Vittoria che Enervit, quest’ultima “energy partner” dell’evento. Molteplici, e di assoluto riferimento, sono le realtà extra settore che quest’anno hanno deciso di associare la propria attività e la propria immagine alla manifestazione.

Tra queste vanno vanno segnalate la Agos, Raspini, Loacker, Hera, Cosmai Caffè, Chin8 Neri, e poi l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, DNA Sport Consulting e – non da ultima – la Fondazione Marco Pantani, “charity partner” dell’iniziativa. Proprio l’intero ricavato generato dal costo dell’iscrizione versato da ogni singolo partecipante (una donazione libera per un minimo di 5 euro) verrà interamente devoluto alla Fondazione stessa, da molti anni impegnata a sostegno di persone con problemi mentali, motori, oppure economici: con un’attenzione particolare nei confronti soprattutto ai bambini.

Una vera cicloturistica

Il Suzuki Bike Day, come già anticipato, prenderà il via sabato 9 luglio all’interno dell’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola: tracciato iconico per quanto riguarda la storia della Formula 1, teatro di numerosissime sfide e vicende che hanno segnato la storia di questo sport… Lasciato l’autodromo, il gruppo dei partecipanti pedalerà esattamente lungo i 28,5 chilometri del circuito che ha caratterizzato la rassegna iridata disputata appena due anni fa. In quell’occasione fu il francese Alaphilippe a trionfare. La partenza è alla francese, tra le 8,30 e le 10 del mattino, nel miglior stile di una vera ciclo turistica. L’intero percorso sarà chiuso al traffico, e lo si potrà percorrere a piacimento, per quanti giri si voglia… o meglio, per quanti si riesca, rispettando una finestra oraria che andrà dalle 8:30 e fino alle 12:30.

Molti saranno i campioni dello sport amici di Suzuki che pedaleranno assieme a tutti i partecipanti: da Davide Cassani, alla pattinatrice Carolina Kostner, da Francesca Lollobrigida ad Arianna Sighel. E poi ancora Giorgio Malan, Luca Spechnauser, Yuri Confortola, Manuela Furlan, Aura Muzzo e Riccardo Cardani.

Il mitico autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola accoglie il Suzuki Bike Day edizione 2022
Il mitico autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola accoglie il Suzuki Bike Day edizione 2022

E allora cosa aspettate ad iscrivervi? Non abbiamo dubbi sul fatto che sarà un bellissimo sabato 100% all’insegna del piacere di andare in bici. Senza fretta, questa volta senza agonismo, per godersi al meglio la giornata su due ruote assieme ad amici oppure in compagnia della propria famiglia. Per partecipare è necessario iscriversi online tramite il portale dedicato (ma c’è tempo ancora solamente fino al 7 luglio!!) oppure direttamente in loco sabato 9 mattina dalle ore 7,30 alle ore 9,30. L’iscrizione al Suzuki Bike Day include la copertura assicurativa, il libero accesso ai punti ristoro e naturalmente l’assistenza sanitaria.

Suzuki

Multiway e Singleway: le valvole per tubeless di Vittoria

02.07.2022
2 min
Salva

Il tubeless sta prendendo via via sempre più piede, la sua comodità e la sua avanzata capacità tecnica sono dei vantaggi indiscutibili. Vittoria è un brand che ha sviluppato, con il tempo, dei continui miglioramenti investendo molto negli ultimi anni per espandere l’offerta di pneumatici e accessori per il tubeless. Uno degli accessori di maggior importanza sono le valvole, per questo l’azienda bergamasca ne presenta due nuovi modelli: Multiway e Singleway.

Valvole Multiway

Realizzata in alluminio di alta qualità per offrire performance e leggerezza. E’ presente anche un cappuccio in lega, un comodo strumento per rimuovere il meccanismo in modo semplice e rapido.

Le valvole Multiway sono compatibili con ogni tipo di sigillante liquido, anche con quelli ad alta presenza di particolato. In più si possono utilizzare con tutti gli inserti per pneumatici tubeless. Il “piedino” della valvola presenta ben 4 vie di accesso per aria e sigillante. Disponibile in 4 tipologie di lunghezza: 40 mm, 60 mm, 80 mm e 100 mm. Le valvole Multiway sono compatibili con le altezze cerchio più utilizzate. Per prolungare l’utilizzo e la durata il meccanismo valvola è completamente sostituibile.

Valvole Singleway

Questa tipologia di valvola è realizzata in ottone, un materiale che offre una maggiore durabilità ed un’elevata resistenza. Come le valvole Multiway sono compatibili con tutti i sigillanti liquidi, anche con quelli ad alta presenza di particolato. Il cappuccio, invece, è in plastica. Le lunghezze disponibili sono due: 40 mm e 60 mm. E’ una tipologia di valvola che può essere usata con altezze cerchio più comuni, sia per ruote strada che mtb. Anche in questo caso la guarnizione ed il meccanismo valvola sono sostituibili così da estendere la durata di utilizzo della valvola.

Vittoria

Nova Eroica con Vittoria: forature, guasti, miracoli e risate

01.07.2022
6 min
Salva

La Nova Eroica è la versione della famosa cicloturistica d’epoca senese aperta alle moderne bici gravel e noi l’abbiamo seguita da un punto di vista particolare, ovvero dall’interno dell’ammiraglia Vittoria. Ma non chiamatelo solo “cambio ruote”.

«In realtà è molto di più – dice infatti Daniele Callegarin, che cura lo sviluppo degli eventi del brand e avevamo conosciuto per il suo viaggio in Ucraina – dato che forniamo assistenza a 360 gradi, anche intervenendo sulla componentistica della bici e non solo: stamattina ho dato via parecchie barrette energetiche».

Vittoria è a Buonconvento perché dallo scorso anno è partner degli eventi Eroica e Nova Eroica in tutto il mondo, fornendo supporto a tutti i partecipanti e al contempo investendo su questi eventi. Non ultimo con la realizzazione di un tubolare celebrativo in onore della prova sulle strade bianche.

1.500 alla partenza

Siamo già in macchina poco dopo la linea di partenza per questa edizione 2022 che prende il via da Buonconvento e alle nostre spalle ci sono 1.500 iscritti pronti a divertirsi sugli sterrati delle crete senesi, scegliendo tra tre vari percorsi di 130, 90 e 60 chilometri.

In primissima fila ci sono gli ex professionisti Nicolas Roche, Giovanni Visconti e Mattia Viel ed è proprio quest’ultimo a richiedere la nostra assistenza pochissimi chilometri dopo il via, a causa di una foratura. In macchina con noi c’è anche il meccanico Edoardo Fedre, che gravita nel team della nazionale italiana fornendo assistenza alla squadra juniores di Salvoldi e che scatta per il primo di tanti interventi.

«Ecco i nostri angeli custodi», dice qualcuno nel plotoncino che evidentemente ha già beneficiato in passato dell’assistenza di Vittoria, mentre Mattia riparte.

Con i pro’ è più facile

Scivolati in coda al gruppo, recuperiamo i ciclisti sugli sterrati verso Asciano: Gonzalo viene dal Cile ed ha rotto la catena e, essendo sprovvisto di falsa maglia, Edoardo ha dovuto accorciarla.

«Paradossalmente – dice dopo essere risalito in ammiraglia – con i professionisti è più facile, poiché i gruppi sono quelli principali di Shimano, Campagnolo e Sram e poi ogni squadra ha i suoi meccanici. In un evento come la Nova Eroica, invece, hai molte più variabili, enfatizzate soprattutto dalle varie tipologie di bici e dalla dimensione delle gomme, per cui devi essere in grado di intervenire in ogni situazione. Per questo è fondamentale fare subito un’analisi del problema che si ha davanti per risolverlo.

Assistere chi ha bucato è l’intervento più ricorrente
Assistere chi ha bucato è l’intervento più ricorrente

«Cerchiamo di avere tutti gli standard possibili – aggiunge Daniele mentre è alla guida – e ad esempio usiamo il sistema Switch per il cambio della cassetta della ruota posteriore, cosicché in un attimo riusciamo a montare sulla stessa ruota pacchi pignoni da 11 o 12 velocità».

Il tubeless è un problema?

In realtà no, perché se si hanno avuto accortezza iniziale nel montaggio, quando si fora e si vuole passare alla camera d’aria, è un ritorno alle origini, con un procedimento collaudato. Al massimo ti sporchi un po’ le mani. Diverso è il caso se il tubeless è molto vecchio…

Veri angeli custodi

Fa abbastanza caldo e lo scenario impareggiabile delle colline toscane bilancia la sofferenza di chi pedala. Prima del duro tratto di Monte Sante Marie, Claudio Graziano di Reggio Emilia ha rovinato la pedivella e l’unico modo per andare avanti è cambiare bici. Edoardo tira giù dall’ammiraglia l’unica a disposizione, regola l’altezza della sella a 79 cm e l’avventura può proseguire.

«Mi avete salvato la vita», dice Graziano. Esagerando, certo, ma il rapporto che si crea tra gli assistiti e Vittoria è questo qui, con un bel ritorno di immagine per l’azienda.

Discorso pressioni: qual è quella giusta?

Bassa (risponde secco Daniele, ndr), nel senso che la pressione oggettivamente ideale non esiste, dato che dipende da vari fattori (peso, cerchi, bici, sezione pneumatici, tubeless o camera d’aria…) ma in genere si ha timore di scendere con le pressioni, quando in realtà una pressione più bassa consente di “copiare” le asperità e stressare meno il battistrada in caso di buche e contraccolpi.

Anche Giancarlo Brocci, l’ideatore di questo “mondo eroico”, è vittima di una foratura nei pressi del bivio per Pociano.

Cristina da Milano

Poi, in cima ad un severo strappo sterrato, arriva Cristina di Milano, quasi senza fiato, preceduta da suo marito: «E’ dura, mi fa paura lo sterrato in discesa perché non sono abituata e sento che mi va via la bici in frenata. Non riesco a cambiare rapporti: le ho provate tutte, cambiavo in continuazione…».

Interviene Edoardo: «Hai il perno posteriore svitato, per questo la ruota non cambia più».

Una serrata ad entrambi i perni passanti e anche per lei la Nova Eroica tra cipressi e strade bianche può continuare

Vittoria e A Dugast, ecco la nuova sede in Olanda!

25.06.2022
3 min
Salva

Nei giorni scorsi Vittoria e A Dugast hanno scritto un nuovo capitolo della loro giovane, ma già proficua collaborazione. Dopo aver recentemente presentato il tubolare XXV L’Eroica per celebrare i 25 anni dell’evento senese, ecco ora arrivare un’altra importante novità. Nei giorni scorsi è stata ufficialmente inaugurata la “casa comune” di Vittoria North Europe e di A Dugast nei Paesi Bassi. La nuova sede si trova esattamente a Oldenzaal, località strategica situata nel cuore pulsante del ciclismo europeo tra Benelux e Germania.

Sguardo al Nord Europa

La nuova sede si sviluppa su una superficie di 1.200 mq e dovrà servire come base commerciale di Vittoria Group per i mercati nordeuropei. Contemporaneamente fungerà da sede produttiva rinnovata per A Dugast. La sua collocazione geografica permetterà a Vittoria Group di essere sempre più vicina alla propria clientela nordeuropea. Nello stesso tempo A Dugast potrà beneficiare di una sede più efficiente. La capacità produttiva sarà infatti raddoppiata grazie a nuovi macchinari e personale aggiuntivo. Tutto ciò permetterà di tenere fede all’approccio “fatto a mano in Olanda” che da sempre contraddistingue A Dugast

Vittoria potrà essere così più vicina alla clientela nordeuropea
Vittoria potrà essere così più vicina alla clientela nordeuropea

Il tema ambiente

Anche la nuova sede produttiva di Oldenzaal conferma come Vittoria Group sia sempre più in prima linea nella riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività. Il nuovo edificio è infatti completamente a zero emissioni di CO2 grazie all’utilizzo di pannelli solari e sistemi di riscaldamento e isolamento termico di ultima generazione. 

La collocazione geografica della nuova sede non è inoltre casuale. L’area di Oldenzaal è caratterizzata da una rete estesa di percorsi per bici su strada e sterrato. Tutto questo rende il nuovo edificio facilmente raggiungibile in bicicletta da dipendenti e visitatori. Gli stessi percorsi possono inoltre essere utilizzati per test outdoor degli pneumatici simulando condizioni reali di utilizzo.

La capacità produttiva sarà raddoppiata grazie a nuovi macchinari e personale
La capacità produttiva sarà raddoppiata grazie a nuovi macchinari e personale

L’importanza della condivisione

Come dicevamo all’inizio, la nuova sede produttiva di Oldenzaal rappresenta un nuovo tassello nella collaborazione fra Vittoria e A Dugast iniziata lo scorso anno quando l’azienda olandese è entrata in Vittoria Group. Condividendo conoscenze ed esperienze, le due realtà potranno continuare a crescere e a realizzare pneumatici sempre più performanti a partire già da quest’anno.

Richard Niewhuis, Direttore Generale di A Dugast, ha così commentato l’inaugurazione della nuova sede: «Siamo molto felici che, insieme a Vittoria Group, abbiamo potuto investire in una struttura all’avanguardia che ci consentirà di lavorare insieme per sviluppare i migliori pneumatici da gara fatti a mano, per gli atleti e appassionati di tutto il mondo».

Gli ha fatto eco Stijn Vriends, Presidente & CEO di Vittoria Group: «Vittoria e A Dugast sono sinonimi di qualità e prestazione nel ciclismo. Attraverso questa nuova sede regionale possiamo servire i nostri ciclisti e clienti ancora meglio».

Vittoria

L’Eroica festeggia il 25° anniversario con Vittoria

15.06.2022
3 min
Salva

Il ciclismo eroico suscita sempre grandi emozioni, ci fa viaggiare nei ricordi riscoprendo le passioni antiche, vere. In Toscana, alle porte di Siena, più precisamente a Gaiole in Chianti, 25 anni fa Giancarlo Brocci ed un gruppo di appassionati hanno dato il via ad una tradizione ciclistica unica: L’Eroica. Questa manifestazione è cresciuta sempre di più, anno dopo anno, richiamando appassionati da tutto il mondo e di tutte le generazioni. A testimonianza di quanto il ciclismo possa unire le persone. 

Un tubolare speciale

L’Eroica ha deciso di festeggiare il suo 25° compleanno insieme a Vittoria, e dalla loro collaborazione è nato un tubolare unico. Disponibile in edizione limitata. Si tratta di uno pneumatico polivalente fatto interamente a mano e pensato per biciclette vintage. Vittoria ha unito le forze con A Dugast creando un prodotto artigianale di grande qualità.

Come base di partenza si è utilizzato il battistrada del glorioso Vittoria Pavé, pneumatico testato da tanti anni di gare sulle leggendarie strade della Parigi-Roubaix e del Fiandre. Il tubolare dedicato al 25° anniversario per L’Eroica è costruito sulla migliore carcassa in cotone A Dugast – la Flying Doctor – per offrire maggiore protezione laterale e durabilità anche nelle condizioni meteorologiche più avverse.

208 esemplari

La larghezza disponibile per questo tubolare è una sola: 25 millimetri, una sezione di questa misura aumenta il comfort ed offre una minore resistenza al rotolamento. Il numero di pezzi disponibili – 208 – non è una scelta casuale. 208 sono anche i chilometri dell’Eroica stessa. I tubolari sono realizzati al 100% a mano in Olanda dagli artigiani di A Dugast utilizzando solo cotone di alta qualità, gomma e lattice, il tutto di origine naturale per avere un basso impatto ambientale.

Uno dei vantaggi della produzione interamente manuale è la possibilità di personalizzare il prodotto. Il tubolare XXV L’Eroica sarà numerato e personalizzato con le iniziali dell’acquirente, o di chiunque altro, possono essere aggiunte massimo 4 lettere. I copertoni sono confezionati e spediti all’interno della consueta scatola delle scarpe utilizzata da A Dugast, in omaggio ci sarà anche il cappellino da ciclista vintage Vittoria.

Il prezzo al pubblico del tubolare XXV Eroica è di 240 euro per la coppia.

Vittoria

Nasce il Vittoria Bike Park, divertimento assicurato

13.05.2022
4 min
Salva

Nei giorni scorsi Vittoria Group ha comunicato di aver iniziato i lavori per la costruzione del Vittoria Park, il primo centro al mondo dedicato all’esperienza, innovazione, ricerca e sviluppo degli pneumatici per bicicletta di ogni disciplina del ciclismo.

Il Parco avrà un’estensione complessiva di 50.000 mq e sarà posizionato accanto alla sede Vittoria di Brembate, in provincia di Bergamo. La sua realizzazione è stata affidata a Velosolutions, azienda numero uno nella costruzione di pump track, bike park, percorsi MTB, e agli studi di architettura Tempus e Simone Cola Studio di Architettura. Un ruolo importante lo avrà anche l’impresa edile Car.Ba. specializzata in grandi cantieri. La fine dei lavori è prevista per il prossimo mese di settembre.

Il Vittoria Bike Park sorgerà su un’area di 50.000 mq
Il Vittoria Bike Park sorgerà su un’area di 50.000 mq

Pensato per tutti

Il Vittoria Park è destinato ad accogliere tutti gli appassionati di ciclismo che avranno finalmente a loro disposizione una struttura dove poter migliorare le proprie capacità di guida, imparare nuove tecniche e più in generale divertirsi.

Comprenderà più di 4 chilometri tra percorsi strada e gravel, con sezioni che replicano strade iconiche del ciclismo come il pavé tipico della Parigi-Roubaix. Il Parco avrà inoltre percorsi mountain bike che includono sezioni con pietre, radici e rocce, salti alti fino a 1,35 metri, una jump line lunga 380 metri e curve con sponde. Ci saranno infine una pump track, realizzata secondo gli standard per ospitare gare UCI, un materasso per esercitarsi con i salti e un’area per fare numeri ed evoluzioni in bici.

Tutti i percorsi avranno almeno tre livelli di difficoltà, da principiante ad esperto. In tutti i casi saranno sempre garantiti allo stesso modo alti livelli di sicurezza.

Il Vittoria Park sarà posizionato accanto alla sede dell’azienda a Brembate, in provincia di Bergamo
Il Vittoria Park sarà posizionato accanto alla sede dell’azienda a Brembate, in provincia di Bergamo

Relax assicurato

Il nuovo Vittoria Park non si limiterà ai soli percorsi dove testare la propria abilità di guida. E’ stata infatti prevista la realizzazione di una Vittoria House di ben 1.000 mq. Al suo interno si potrà trovare una caffetteria, un negozio di prodotti Vittoria e un’officina per provare nuove biciclette e modificare l’assetto della propria bici.

I visitatori avranno inoltre la possibilità di rilassarsi godendo delle bellezze del parco. Il progetto prevede infatti un’oasi verde realizzata dall’agronoma e paesaggista del famoso “Bosco Verticale” Laura Gatti. Tutti i Continenti del mondo saranno rappresentati attraverso 340 alberi, 17.000 arbusti e fiori disposti su 18.000 metri cubi di terra e pietre a simboleggiare l’inclusione del marchio Vittoria.

Il parco comprenderà 4 chilometri di percorsi, tra sezioni gravel, da strada e per mountain bike
Il parco comprenderà 4 chilometri di percorsi, tra sezioni gravel, da strada e per mountain bike

Centro sviluppo

Il Vittoria Park non vuole solo essere divertimento e relax. Si propone di diventare anche un polo di innovazione. Ospiterà infatti al suo interno il Bicycle Tyre Innovation Center, uno spazio di 2.000 metri quadrati contenente attrezzature high tech per testare gli pneumatici. L’obiettivo finale è quello di creare la prima struttura al mondo che combina test indoor e outdoor. L’edificio includerà il Cycling Knowledge Hub, uno spazio per start-up, programmi universitari e progetti specifici relativi al ciclismo che aiuteranno a portare lo sviluppo degli pneumatici per bicicletta ad un livello mai raggiunto prima.

Vanessa ten Hoff, Chief Innovation Officer Vittoria Group, ha sintetizzato con queste parole le aspettative dell’azienda: «Non vediamo l’ora di aprire le porte del Vittoria Park a tutti gli appassionati e curiosi del ciclismo per scoprire la loro “Ride Ahead”. Sono molto entusiasta di dare vita ad un modo innovativo di approcciare lo sviluppo dello pneumatico per bici presso il nostro nuovo Bicycle Tyre Innovation Center qui in Italia».

Paolo Gambarini, Fondatore e CEO di Wise Equity, azionista di maggioranza di Vittoria Group, ha voluto aggiungere il suo pensiero: «Siamo orgogliosi ed entusiasti di poter investire nel futuro e nell’innovazione del ciclismo in Italia».

Vittoria

All’Inferno con bici speciali: il nostro taccuino tecnico

18.04.2022
8 min
Salva

Quest’anno, purtroppo non ci sono corridori italiani sul podio, ma la vittoria di Van Baarle porta una Pinarello sul gradino più alto, una bici diametralmente opposta a quella vittoriosa tra le donne. La Parigi-Roubaix, l’Inferno del Nord, è anche molta tecnica legata alle biciclette, ai componenti e alle scelte fatte dai team. Abbiamo fatto una selezione e ci sono anche delle curiosità molto interessanti.

La Roubaix di Pinarello

Una Dogma F per il vincitore, con pneumatici tubeless, manubrio full carbon integrato (il Most di Pinarello) e una sella Fizik che ad oggi non compare sul catalogo. Ha il design della Vento Argo (quella short nose) ed ha i rails in lega d’alluminio, ma non è una Vento Argo. Prima della partenza le biciclette esterne, erano di Rowe, Turner e proprio Van Baarle, quella di Ganna era al centro del tetto dell’ammiraglia. Un segno questo che va ad identificare il capitano/capitani designati dal team.

Tubolari e tubeless per la BikeExchange

Giant TCR Advanced SL per tutti i corridori del team australiano, con un paio di Propel (modello aero) sulle ammiraglie. Fin qui nulla di strano. Ma come ci aveva anticipato Fausto Oppici, meccanico del team, i corridori avevano libertà di scelta tra i tubeless e i tubolari. Le bici in effetti avevano tutte le medesime ruote Cadex con profilo da 42 millimetri, ma con predisposizione differente. Gli pneumatici erano palesemente Vittoria, ma con il logo ed il modello non visibili.

Sezioni differenziate Movistar

Solo Ivan Cortina ha utilizzato la CF SLX, mentre gli altri corridori hanno usato la Aeroad, diciamo lo stesso modello usato da MVDP (ma con allestimento differente). Curiosa la scelta riferita agli pneumatici, tutti tubeless Continental GP5000 S TR e montati sulle Zipp. I corridori del team iberico hanno usato un 28 anteriore, 30 oppure 32 per la ruota posteriore.

Le Cube di Kristoff e Pasqualon

La Cube Litening TE rimane davvero impattante in fatto estetico, aggressiva e muscolosa. Le immagini televisive spengono nettamente la livrea di frame e forcella, mentre “dal vivo” compare la trama del carbonio, sotto un trasparente blu lucido. Le scelte tecniche però, sono quelle che devono trovare menzione.

Andrea Pasqualon ha montato le ruote con profilo da 42 e tubeless da 32. Kristoff invece ha optato per due profili da 65, tubeless Continental da 25 con dicitura hookless. Il design è perfettamente identico a quelli standard TR. “Il range delle pressioni varia tra le 2,5 e 4,5 bar, in base alle preferenze del corridore e alla scelta tecnica della gomma”, queste le poche parole dello staff.

Due power meter sulle Cannondale EF

Una SuperSix Evo per tutti, con ruote Vision e doppio misuratore di potenza. Due power meter? Evidente il pedale SpeedPlay che integra il power meter sviluppato in collaborazione con Wahoo, ma le guarniture hanno lo spider P2M. I pedali potrebbero essere quelli dedicati al misuratore, ma senza il power meter al loro interno. Ottima la scelta, in termini di efficienza (oltre al colore anodizzato), quella di usare il braccetto del cambio posteriore con una sorta di aletta per evitare di far cadere la catena all’esterno del telaio.

Corima tubeless per le Wilier

Wilier Zero SLR per il Team Astana, con le ruote Corima e una scelta degli pneumatici tra tubolari e tubeless. I tubeless Vittoria Control da 30 millimetri di sezione, sulle ruote Corima non è una cosa scontata. Inoltre sulla bicicletta di Boaro compare una sella Prologo Proxim PAS, con rails TiRox, modello dedicato agli utilizzatori di e-bike. Il suo design è paragonabile a quello della Scratch M5, ma ha un’imbottitura maggiorata.

Cervélo con Vittoria Dugast

Van Aert e compagni erano equipaggiati, tutti, con i tubolari da 30 millimetri di sezione, montati sulle ruote Dura-Ace da 60 millimetri. La particolarità è negli pneumatici con il logo Dugast ben visibile. Se è vero che Dugast fa parte del gruppo Vittoria, è pur vero che la novità c’è, per un brand maggiormente conosciuto per le produzioni legate al ciclocross di altissima gamma. Tutti gli pneumatici Dugast sono fatti a mano.

Scott e Dare

Nessuno dei corridori del Team DSM, con bici Scott, ha utilizzato il mozzo Atmoz di Scoope Cycling, per quella che ci è parsa, prima di tutto, un’operazione di marketing. Lo strumento non è stato utilizzato neppure in ambito femminile. Gli atleti hanno utilizzato le ruote Shimano Dura Ace in versione tubolare. Dare è il marchio di biciclette del team norvegese UnoX, praticamente sconosciuto nell’Europa latina. Telai corti e molto compatti, muscolosi e voluminosi, considerando anche le taglie piuttosto grandi. Ruote DT Swiss ARC, quelle con mozzi 240 e tubeless Schwalbe Pro One.

Specialized

Gli atleti Bora-Hansgrohe e Total Energies hanno utilizzato le Specialized Roubaix S-Works, con ruote Roval e tubeless S-Works. Buona parte degli atleti aveva dei setting “comodi”, in particolare per l’avantreno (gli spessori sotto l’attacco manubrio sono l’elemento ammortizzante anteriore). Stem allungati e molti spessori tra attacco manubrio e cap del sistema ammortizzante in dotazione alla bicicletta. Jonas Koch (Bora) ha montato anche la GoPro.

Van der Poel: a Compiegne la sua Canyon per il pavé

17.04.2022
4 min
Salva

«Comunque sia partirà bianca, ma non arriverà bianca e di sicuro sarà protagonista»: facciamo nostra la frase di un amico. Siamo alla partenza dell’edizione numero 119 della Parigi-Roubaix e il turbinio di emozioni è incredibile. Prima della presentazione ufficiale dei corridori abbiamo documentato qualche dettaglio della bicicletta di uno dei possibili protagonisti. Ecco la Canyon CFR Aeroad di Matthieu Van der Poel.

Roubaix 2022, la bici di MVDP
Roubaix 2022, la bici di MVDP

VdP e la sua Canyon CFR

Il telaio e la forcella corrispondono al modello normalmente utilizzato dal corridore olandese, nella versione CFR. E’ una Aeroad e Van der Poel utilizza il cockpit integrato full carbon. Il kit e il setting, nella loro completezza, sono gli stessi che MVDP utilizza per le gare “normali”.

Pacchetto Dura Ace

La trasmissione è Shimano Dura-Ace a 12 velocità (11/30), con doppio plateau anteriore (54/40). C’è l’ultima versione del power meter Shimano, le pedivelle da 172,5 e proprio l’intera guarnitura corrisponde al modello abbinato al sistema a 12 rapporti. Dietro il deragliatore non è previsto nessun chain catcher. Il reparto delle ruote è composto dal binomio C50 tubeless version e pneumatici Vittoria Corsa Control Graphene 2.0 con la sezione da 30 millimetri. Il diametro dei dischi è da 140 millimetri, per anteriore e posteriore.

Due curiosità

Per qualche minuto i tecnici/ingegneri di Shimano hanno affiancato lo staff del Team Alpecin-Fenix. Hanno misurato la distanza delle leve e dei pulsanti, rispetto al punto di appoggio (basso) delle mani.

«Cerchiamo di fare una media della distanza utilizzata dai corridori, tra leve e manubrio – le parole di un ingegnere Shimano – sono dati che vengono immagazzinati e sempre utili. Non è solo il cambio, qui c’è anche la parte idraulica dell’impianto frenante».

La seconda curiosità è la bomboletta CO2, con cap già inserito e pronto all’uso, posizionata a lato del portaborraccia (Elite in alluminio, non in carbonio) del tubo obliquo.

«Mathieu ha disponibile questa bomboletta nel caso voglia aggiustare direttamente la pressione delle gomme, magari dopo i primi tratti di pavé e dopo che ha preso il giusto feeling con i primi tratti di pietre. Il gonfiaggio iniziale è previsto al di sotto delle 4 bar”. Questa la battuta di un membro dello staff.

Nastro classico

Non ci sono doppie nastrature del manubrio, una scelta comune a tanti atleti del ciclismo attuale. Il nastro è Selle Italia, ruvido e morbido, ma standard. Selle Italia anche per la sella, modello Flite Boost Superflow con rail in carbonio e livrea personalizzata.